musca muscone sonette
no es ki muskette
ki si cazan sos corros sutt’è su bonette
Edizioni AGNUS DEI srl dei gemelli d'una sacca
Mimiu Minninnone e Pipiu Pissetone amanti del Pirizolu
che fa l'animo ardito.
Bennardhu
di Asclepio medico fratello di Esculapio farmacista
fratello di Esculapio farmacista, figli di il sacro galloApollo
a cui Socrate doveva un gallinaccio
per aver certificato che “sapeva di non sapere“
2.985
sa corcofica - (simbolo del respinto amore)
- zucca che signoreggia il rigetto della richiesta d’amore-
- boliton di bove e di vacca -
da su quanto mi illudevo mi arriva improvvisa
come una minaccia dei carabinieri al bandito di turno sui giornaliche molesta le vedove addolorate nei viali del cimitero
dove ancora tiepidi russano i defunti mariti-
non mi curo di quel che c’è nel cielo, che data la sua enorme vastità
non ci sorprenderà se fra un momento
avremo due soli appaiati a scaldarci le ascelle
quanto del timore che ho di chi governa il mondo,
per l’elezione dei quali ho partecipato anche a nome dei miei avi,
dei quali non ho fisionomia se non un ritratto incorniciato
da collane di fichi secchi bianchi e neri
sa corcofica --
leggevo il Kitsch di H. broch… bevendo qualche sorso di vino…
in memoria del compagnone che mi spalleggiò
quando dichiarai il mio affetto a colei che lo respinse
e lui sfottendomi disse che avrei fatto meglio a
servirmi del tradizionale carro a buoi per portar via l’enorme zucca
di diniego che mi rifilò l’oggetto dell’amore per cui…
…Devo si scrivere di colei che mi si avvicinò dicendomi elegantemente
di prestarmi subito un libro divertente che l’ ha fatta sorridere e poi
accettare un invito a mangiare dilindeu per veder dopo due piccoli asin
elli che aveva in un podere poco distante di cui purtroppo non aveva le
chiavi ma doveva esserci una qualche persona-...da chiamare x nome
come un cristian degli asinelli da badare mentre coltiva rape per i cristiani
autentici e battezzati.
Credo che la memoria dimori Nella coscienza.
si dice a Irillai, da tempo memorabile, che a Ohiai Benimindhe, le porte eran sempre
aperte a chiunque vi passasse davanti perchè la felicità sovrastava nel cielo le case
tutte a un solo piano terra nelle strade del paese che disponevano di panche di pietra
dove chiunque vi poteva sistemare a piacimento il proprio sedere
Credo anche che nessun incosciente dimentichi il giorno in cui potrà riscuotere la pensione
anche se a dieci anni aveva ancora i denti da latte e si succhiava il pollice che gli
impediva di saltare in groppa al cavallo a quindici anni .
- per agostino scopo della vita è la quiete ! per chi non muore santo l’amore è subbuglio
l’ubriacone ama più bere tanto che finge di mangiare - il crapulone invece è un resistente mangione che non disdegna di bere
Il cervello è l' officina dei sensi dove con essi L' intelletto forgia le idee che la mente imbelletta adornandole con gli indumenti della ragione in ogni stagione quando ‘a corso l’opera umana-
usano i vecchi animali trarsi in disparte dal gruppo
perchè non vogliono esser visti mentre muoiono dopo aver amato la vita-
- raccogliete le olive ai vivi e lasciate le ghiande ai porci
che qualsiasi cosa mangino tramuteranno in ottime e preziose carni per i prelibati
presciutti e gustose salsicce e saporiti capicolli, delicati guanciali e tenere pancette e dolci sanguinacci con sostanziose uve passe e noci al miele -
il presente è il tempo della vita-
lo spazio in cui approda il passato -
per avviarsi in quel che sarà il futuro -
- criteri di giudizio sull’agire umano-
sulla sostanza della libertà politica
e della schiavitù nella gerarchia sociale
libertà e conformismo sociale
- i rivolgimenti nella realtà del mondo riguardano i vivi mortali
per destreggiarsi nel complesso quadro di comando degli intrighi quotidiani
con i precetti dei libri sacri e gli sgambetti superstiziosi dei cacciatori di streghe
dei potenti alla guida dal trono del denaro e dall’altare dorato dell’indecifrabile
soprannaturale uso a ridicolizzare la natura sensibile nei giudizi umani
e sugli atomi sorti spontaneamente nel tempo e nello spazio zeppo
di stelline=formichine e non per la divina volontà del Creatore Universale
che può dimorare nella mente di chiunque respiri libero o ai ceppi -
Chi si allontana dal mondo si perde nella palude
nel deserto, nell'oceano, in stazione
nel metrò e all'aeroporto.
Quel che agita il mondo è la pura verità
che ci scuote quando le diamo le spalle.
il senso comune è la comprensione dei diversi principii,
delle varie usanze e delle singolari abitudini, e dei costumi propri,
personali e casalinghi delle genti presenti giorno e notte nel globo
non esclusi gli emuli berlusconidi che si lasciano cadere
doloranti dai ponti di Gavoi
dae sos pontes de Gavoi ( sos che a berlusconi a ohis che rugana)
! cessez! dice maria al suo cavallino domo del calesse di jaiu
ki bokinat’ astringhe s’isseta è’ sa kupa ki no’n lacrimet a terra!-
-facile il riso puro
in compagnia della pura gioia di vivere-
- questa è la sera
Questo è il momento in cui il giorno non è più e la notte non è ancora!
Non c'è luce più suggestiva della forza di vivere!
In quanto a farti sentire parte del mondo in cui vivi.
Forse come se la vita non è più è la morte non è ancora.
Con ciò. Vorrei dire che questo momento è simile alla nascita
quando non sei nulla ma stai per essere quel
che non si potrebbe desiderar di meglio-
- la disperazione della fame ti fa rodere le interiora
dall’inedia reattiva
la fame d’amore ti porta a trastullarti come Diogene
sdraiato nei gradini del mercato all’ingrosso -
vedo bello nel distribuire i bottini delle malefatte ai disperati poveri che non hanno
neanche una canna con cui addestrare i gatti a prendere i topi-
chi non ha da coprirsi ama l’estate
che l’invita a spogliarsi anche di quel che non ha -
- chi sa pensare e ricorda può fare a meno di scrivere -
Latte, cortisone e vino di digione
in borgogna terra del buon vino
che bevono a su cuzone sor biudos
tempus faket impilios e commo sun’ispilios
ke priducu de Irillai
Chi tiene salda la sua opinione non può fare a meno
di coprire la sua zucca sempre con lo stesso cappello -
Umano desiderio è voler essere quel che non si è -
non so se il ladruncolo sarebbe contento di essere altro
che volpe mariuola-
dopo tremila anni di storia certificata ci troviamo ancora a combattere sempre contro noi stessi e non con marziani e lunatici e fors’anche fanatici
come in palestina ke si scannano sempre in famiglia
e ora poi con gli sciiti che hanno anche l’arma finemondo
con fiducia saltiamo da una certezza al dubbio e viceversa crediamo a quel che uno dice, se poi non c’è del vero avrà la nomea di chi dice panzane- poeti e profeti erano panzanari di mestiere: i primi per vivere dietro il trono disarmati sostenendo che nei nuraghi le singolari fenici facevano l’ovo che covavano nei secoli e i secondi per comandare dall’altare con i raggi infuocati dell’angelo gabriele che punzecchiava i miscredenti verso i sentieri dell’inferno.
Adamo ed Eva kul’è cipria erano si e no fratelli e sorelle
Per loro si trattava dei primi affetti sororali che concepiranno i primi screzi fraticidi
con la fede e l’aiuto di dio e di san pietro potresti anche scavare due o tre pozzi sulla
luna, così tanto per cominciare dalla cantina a tirar su casa-
la storia sia vera che falsa non ha principio ne fine - non sappiamo quando è nato il
mondo ne perchè- ne quando si è formata la prima oasi nel deserto - ne la prima goccia del mare - ne la prima zolla di terra fertile
quel che dorme nell’animo dell’astemio si desta nell’animo del beone al terzo sorso
del vino inghiottito dal collo della bottiglia -
per me da vecchio innamorato esisti ancora nella sobria eleganza dell’età
e dei dolci costumi passati, giudicati e affermati nel tempo del calendario-
nasciamo dalla pratica del piacere più raffinato al mondo per morire
in pasto dell’orco insaziabile seppur senza coratella per cui -
- anche i ciechi vedono il culo nero della morte-
le faccende che concorrono a far la realtà come chiunque usi mescolarvi le proprie
vicende personali, sono le fonti che mi ispirano quando leggo i compagnoni del
passato e i compari con le comari che lo meritano nel presente
-
silenziosa rivoluzione nell’antica perla della Baronia-
nella diocesi di Galtellì che dalla messa dell’ultima notte di natale l’ostia dell’eucarestia è stata sostituita da un confetto nuziale col ripieno di gustosi capperi piccanti da succhiare inginocchiati
presi da una corbula piena di confetti lasciato in dono alla chiesa dall’ultima giovane
coppia sposatasi nella parrocchia della santa trinità per cui il Calvino Ginevrino
bruciava l’effige degli eretici che riuscivano a dileguarsi- colorati come i ciottoli
che l’impeto del Cedrino trascina nel suo letto fino al centro del paese
- rimani sobrio per esser libero come chi non ha bisogno d'alcun’ausilio e nemmeno di qualcuno che lo comandi-
- non voglio e poi non posso essere redento poichè non ho mai peccato per ottenere la grazia -
il mondo si è da sempre popolato con la vivace libidine della vita organica naturalmente normale nel tempo visibile dello spazio vivibile -
-che le persone immaginino dio in un costruttore di mondi nonostante l’enorme peccato
iniziale: (disobbedienza, giudizio immediato e cacciata e omicidio, peccato universale)- come
un ortolano disegna orti e mi puo andar giù - ma che giudichi il prodotto che ha da venire,
buono o scadente, mi pare deludente senza il messia che ha da venire nella mente del dio
dei teologi che nel giudizio finale dotano un dio che concede la grazia-
-sto sempre più cedendo le redini e sempre più stringendo gli sproni, energia e volontà
latitano - mentre la tolleranza sui miei simili scema come la coda scissa della lucertola -
-le superstizioni sono vecchie verità tenute dentro sacchi di sale - che tengono in vita gli
antichi giudizi che davano la rotta negli anni scorsi -al mondo che galleggia da sempre nel
cielo infinito - e dar la sensazione del movimento restando fermi-
-solo chi è attento a se stesso si rende conto dei mutamenti che avvengono in lui dalla
mattina alla sera e anche durante il riposo notturno. che poi lo dia a vedere o lo ammetta -
è un’altra faccenda-
- che altre cose con le loro faccende alterano le vicende della vita come i sogni?
-gianni belloi lu juket su bellai sempes supuzau come i beoni del chiaretto di Bosa
che abitano in prossimità del macello di agnelli, capponi e maialini da latte-
dopo aver fatto uomo e donna dio riposò per raccoglier le forze necessarie a dotare
d’intelligenza i suoi più riusciti campioni in grado una di aprire le porte di casa e
l’altro di chiuderle nel bisogno a doppia mandata-
crescendo si cantichia giulivi verso il domani invecchiando invece si teme di
disturbare la quiete pubblica -
si pensa che il sonno degli infelici sia agitato mentre quello dei felici è bagnato
perchè da soverchia pacatezza se la fanno nottetempo addosso -
-Piazza delle sementi d’Irillai dove tutto quel che pianti si tramuta in lattuga romana-
-la differenza tra noi e gli altri animali è che noi abbiamo i barbieri e loro no-
-il tempo che ci attraversa come l’aria borbotta che non può trattenersi
più di tanto con noi poichè deve render conto a chi lo comanda-
-Ogni chiesa o ecclesia quando diventa tempio dell' assoluto si fornirà di guardiani che
ne tutelino l’esistenza -
-Poco distanti pascolano i calvi dove risaltano enormi orecchioni dove non ardiscono le
mosche perchè sulla porta le api scuotono il polline dalle ali -
-mi va bene che lo spirito sprigioni dalla materia
solo perché dalla sostanza che marcisce esala l’aroma quando scade-
Mi pare di non aver mai amato come adesso che
Sento estranea l' evidente solitudine che mi attornia ovunque io sia-
sua era l’evidente danza inadatta nella via della violenza
fuggiva per non obliare il suo senso di giustizia
davanti all’orda vile che l’inseguiva
con la forza che mancava alle gambe
e cadde preda inerme della soperchieria fascista
ancella del malessere che ci anima fuori casa
martire del mondo democratico - repubblicano
ostile al consorzio trono e altare
da cui dipendono i truci sgherri dello spaventoso mondo nazifascista -
-La necessaria gentilezza d’un tempo si è assentata dalle strade-
-così come le cerimonie si diradano nelle case-
- solo i cortigiani rimangono attenti nell’uscio dei notabili potenti-
-solo i barbieri e le guardie giurate profumano nei mezzi pubblici-
-le direttive del governo e del clero è che ciascuno se ne stia al suo posto-
-i vecchi accanto al focolare a bere bruskete e succhiare nocciole francescane-
- in questa via la maggioranza di chi vi abita mangia scotto e la maggioranza della strada
che l’attraversa
cibano crudo e freddo e quelli del piano di sopra non conoscono il rancore che non manca
a
chi passa il tempo con i gomiti sul davanzale delle finestre mentre le mogli stirano sedute
i mariti si sbarbano nel cesso-
-quelli che stanno in capo alla via sono prodighi e ben visti-
-mentre quelli che campano in coda nella strada son più tirchi degli avari-
-quelli che se ne stanno nel mezzo son più parsimoniosi di chi non da un’obolo
nella questua domenicale e festiva-
-quelli che abitano nei vani del pian terreno ringraziano chi li fa vivere a tutte le ore-
-maschi di casa usano tovaglioli di cotone mentre le femmine si soffiano il naso con
fazzoletti di carta poichè stufe di stirare quelli di seta per Battista-
-col tocco delle campane i parrocchiani sono avvertiti che la morte è stata tra noi per
prendersi il dovuto che nessuno gli può negare-
-l’affamato che si sbava in estasi davanti a una vetrina di manicaretti guarda a destra
e a manca come per dire sì alla vivandiera che gli porge una pagnotta al prosciutto-
penso e scrivo di quel che ancora mi è concesso a 79anni
se è meglio per la mia coscienza - servire potendo i miei simili
o potendo pagarli - se vale la pena di vivere servendomi del loro ausilio
Asoti o coloro che abusano dei piaceri
con gli sproni ai piedi e senza briglie nelle mani
e invitati alla festa ci vanno eleganti con passi misurati
appena vista la tavola imbandita vi si precipitano a scrocco
come all’inferno il destino cestina le anime perse senza
salutare i compari ospitali manco fossero demoni locali
a-mondano o render-si- estraneo al mondo-
-sesto senso o common sense -
Ti sia Possibile terminare con successo
quel che con te stesso hai cominciato.
all’ordine nazifascista del mondo
dominato dall’accordo monarchico divino
di trono e altare
preferisco lo sconquasso infernale dell’orbe terracqueo
c’è chi aspetta immoto che la giustizia sovrana caschi serena dal cielo
- mi vien da da dire che la bellezza interiore
è quella sublime che non si vedrà mai -
non c’è momento dei miei giorni che non mi riveda sul tavolo sopra la cisterna della terrazza
su calalunga col richiamo di fratel gracchio e l’alto volo del falco e
le scorribande di guardia del prode bacco che annuncia la visita del buon Gianni
Tutti in casa mi sollecitano nel non perder tempo come se lo facessi io che non so nemmeno
da dove cominciare a contare.
ma cosa mi è venuto in mente di dire se non l’ho sentito di sfuggita in casa dove tutti sono
loquaci.
il destino è un cugino del dio che ordina il tempo e a lui affida il calendario
di ciascuno in cui segna l’ordine del giorno e dell’intera nuda esistenza
e a qualcuno capita di vedersi assegnato l’oro di Bosa
per cui chi ce l’ha non riposa
- l’opinione si insinua in noi col dono dei padrini di battesimo -
- per me quel che più conta è che l’Iddio ci sia -
il teologo studia solo il dio che conosce per ciò che ha fatto
e non per quel che non è opera sua -
così il collegio dei teologi non si perita di sostenere che essi soli
conoscono le regole imposte dal signore del creato che riguardano
la verità sulla perfezione del suo operato
“per esempio: dio è solo bene e non può quindi aver inventato il male”
sublime è il cielo abitato da Dio e sempre più in alto abitano i suoi simili
che immaginiamo doverosamente tali e quali al dio più vicino a noi
il cielo che immaginiamo senza fine è probabile che non abbia avuto alcun inizio
quindi sublime sarà forse il nulla senza forma né sostanza come un’ eterna idea che vive d’aria
tu, se vuoi, prendi questo santo simbolo e mettilo sul comodino
o sotto le ascelle che non se ne accorge nessuno
e se non ti fa bene non ti fa manco male
- la vista di una mano e un braccio martoriato da una macchina sul lavoro mi fa male e mi spaventa.
- la complessità del mondo non spiega perché la gente in ogni dove stia tutta in piedi con la testa sulle spalle e non sotto i piedi-
- solo colui che combina qlcs di suo può conoscere un istante di felice creazione
simile ai bagliori scaturiti dai progetti dei novelli innamorati davanti alla tv-
:Chi paga la pigione provi a non pagarla per vedere che succede col mobilio in trasloco.
- Ogni carica elettiva una volta ottenuta -
fa sentire il fortunato - come un prodigioso taumaturgo
che non lesina sulla necessità dei miracoli da fare.
Santo colui che segue anche da sveglio
le visioni del sonno notturno persino dopopranzo
il mondo è un continuo scambio di faccende tra noi
e non tutti hanno del superfluo da barattare con facilità
dai volti scontenti che si vedono in giro si potrebbe supporre che non ci sia
al mondo un angolo dove libertà e felicità siano superflue più che mancanti
mi meravigliano le ricche e rare bellezze vaticane
ma mi sbalordisce di più che i popoli vedano in ciò un avamposto dell’esercito divino
nulle terre sans maître - non c’è terra senza padrone
- e il padrone della terra se la chiude come se l’avesse fatta lui -
binza kene jaca - vigna di poca sostanza è
dae sos pontes de Gavoi ( sos che a berlusconi a ohis che rugana)
su santu mortu a buddharu
erma trovata a Lucula durante lo scavo del ponte
per traghettare i vivi di Lollobe
che salivano a Irillai per il sale della salamoia
- Non c’è che la poliomielite per domare sciagurati e guerrafondai -
- non bà’ kè paralisi infantile pro assettiare issegheraos e bestifocoso-
perciò ridono di babadore Tzoccau
lo scalmanato, primo nome del gallo di casa
che becca proditoriamente Kikina Koffada la prima gallina
a far coccodè per malmenare il re di sa marialodè,
cantando la filastrocca:
il re con la regina vanno in chiesa la mattina
quando il sole consorte di Donn'Elene Murrisuttile
li coglie nel momento in cui la luce li illumina di grazia sottile.
Due o tre auto nuove si fermano davanti al colonnato del tempio
nel ventilato quartiere di Maria Frunza
è un gruppo di famiglia che deve battezzare un neonato
poi scompare in chiesa
mentre il genitore di elegante bell'aspetto si ferma a parlare
con un uomo scalzo e malandato,
accanto a una fontanella dove si sbarba e si lava i piedi
Buon'uomo, dice dandogli delle banconote,
anche io sono stato povero e ho sempre voluto bene ai più poveri di me.
Ora ho bisogno del suo aiuto, se lei è cristiano.
Vorrebbe essere il padrino di Nicola, mio figlio primogenito?
Per me va bene, risponde il misero intascando i soldi.
È un bell'onore per uno come me,
povero, si, ma non ho mai giurato il falso.
Ho viaggiato parecchio, ho visto tanti posti deliziosi
e ho sentito tanta gente ambiziosa dire che chi si spaventa
emuore prima che gli scada il tempo.
Devo farmi le scarpe per viaggiare ancora.
Non conosco la Tartaria né il Gennargentu e la Tolfa
dalla tasca dove ha messo i soldi tira fuori uno spago con una pietra nera
Ho solo questo, il koco che fu di mio padre. È un portafortuna che si usa donare ai figliocci.
Serve contro il malocchio. Preferivo una bussola,
ma mio padre era un postino e barbiere era il mio padrino. Okei.
In ogni famiglia c'è sempre uno che ha più degli altri.
Sono certo che lei non ha nemici
vanno insieme a raggiungere il gruppo in attesa davanti al battistero
sopraggiunge la madre della creatura con una donna dipinta come un fiore
a primavera - che se be stava inginocchiata al confessionale
e pare una straniera.
Signora, vuole essere così gentile da tenere il braccio la mia creatura per battezzarla? Ho fatto una promessa,
sa, in un momento di bisogno.
Non è stata stuprata come me, per caso?
No, no. L'avrei ucciso.
la presenta al gruppo e al mendicante con cui andranno via con le mani in spalla
il sacerdote celebra il battesimo
Che Iddio faccia di questa bella creatura una felice persona di mondo,
dice il prete,E preservi noi dal peccare, dicono a una voce gli astanti
I genitori si riprendono la creatura, salutano i mendicanti
e ognuno va per la sua strada.
Erma di Lucula di colui che morì senza saper piangere
e sapeva anche di non sapere
come evitare la fine a cui la città lo condannò
bevendo come fosse vino d'Oliena
mezzo litro abbondante di cicuta.
Psiche è il soffio vitale esalato dal morente. h.arendt.
Siamo in possesso dell’esperienza del particolare ,
e lo pensiamo presupponendo un’ignoto universale. K.Jaspers.