domenica 12 gennaio 2025

ispinnicos e labaros -(8.365)-

  • sopporta ed astieniti: Epitteto.

  • buono come chi fa cose buone-

Altri:così è buono chi sopporta cose cattive.



questa è la foto che più soddisfa il mio intendimento

sulla bellezza naturale che dà la mano alla spontanea bontà


Cosa è stato scoperto nella terra e nel cielo 

che già non esistesse prima di chi ne fu lo scopritore?


La luna stava lì a girare come noi 

e forse stava interrogarsi del nostro Ritardo 


E del mare che inondava la terra 

abituata a riemergere dalla profondità 

e galleggiare sulla schiuma in cima all'onda 


Da più di un' ondata di ferie si studiano le cose del mondo 

 e ancora non sappiamo quel che ci stiamo a fare senza 

dispetti e ingannevoli sorrisi nunzi di sgambetti insidiosi.


ogni volta che vedo i primi chiarori dell’alba 

e le prime luci della notte 

mi sovviene spontaneamente che la cadenza 

di quelle luminarie si ripeteranno 

qualche giorno in più dei miei risvegli 







il I° dentino della pizzokeddha



; ma fa pietà vedere i vacui che fece il fuoco, e la distruzione che operarono i pastori e altri ancora. Sono alcuni che per aver ceneri di legno di leccio a lissiviare le uve passe atterrano un albero di gran prosperità.


NUORO


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  •  comunque sia la sorte: è sempre 

figlia legittima delle circostanze-


:


  • una coppia di manigoldi burloni 

svezzati con la malvasia 

  • trafugò nottetempo un calice d’argento 

da una chiesa del paese

per farne dono all’0rbo  cantore  

Melchiorre Murenu di Macomer

affinchè vi bevesse come gli eroi 

d’un tempo dalla coppa di d’arimatea

alla salute della fortunata Marianna 

dalle cui bocca pendeva giù al seno

e oltre il filo della vena poetica 

del cantore che mescolava col vino 

d’uva la passione per le sarde rime 

nelle bettole della riva a ponente 

delle coste sarde sostarono i crociati 

al rientro dalla terrasanta 

e videro il buon Melchiorre

 bere dal vecchio graal

e gridando ecco il sacrilego cieco

che ciuccia dal calice di giuseppino

e per nulla sciocco lo lecca pure

e ancor meno tocco perchè 

 chiama coraggio il suo batacchio

e ponendogli le mani nei fondelli

e lo lanciarono senza alcun garbo 

nei fondali del Temo a prelevare anguille

sogliole, aragoste e spalle del divino agnello-





  • -il cielo dei terrestri se ne infischia del grigio cupo torbido dei celesti con le torve ciglia della fronte aggrondata se delusa delle ghiottonerie-


  • vari e austeri trafiletti

libero di scrivere

a proposito di questo e di quello-


-ogni faccenda e vicenda umana ha la giusta misura 

nella mente di chi le compie per vivere giudiziosamente-


-a ogni  buon frutto la sua  propizia stagione

così ogni età ha il suo bel fior benigno-


-voglio credere che gli dei celesti se ne 

infischino del ferro,di arredi e corredi a rate

e dell’argento e dell’oro puro o comunque manipolato


-cerca di ben capire quel che dice 

chi parla distinguendone anche il modo-



l bellissimi sette figli di alcide e genoeffa  trucidati dai republichini di apollo

come i figli maschi di niobe che piange sempre per noi lacrime comuniste




anche senza ringiovanire

e non perdere un’oncia di peso.

  • La vecchiaia pesa più del Corrasi 

che però puoi percorrere in Panda 




-chi si atteggia con l’imponenza del suo aspetto 

convinto di dominar la scena con la sua ombra 

solamente eccessiva, scontata e deludente 

dall'indifferenza delle donne altrui



  • che dalla calunnia ci si difenda solo con la rettitudine-




  • Nei campi di Marte non spunta il grano 

ma antichi marchingegni

 attecchiscono i trofei della morte 

tra bellicosi asfodeli  e  costanti foglie di malva



  • Margarita Catgiu e il pensiero d'ogni giorno 

  • / nonna materna del rattoppino  boiteux-

in qualche modo indipendente /



-Atena   la zitella ideale nata dal Capo paterno 

 in qualche modo cugina di Artemide o Diana -  


-La vita è stata una stagione irripetibile -


  • ogni strepito fa sobbalzare il fifone. Sofocle -


-i fasci senza spighe hanno avuta marcia la radice -



-chi esce dalla banca con soldi in tasca 

sorride come se tenesse per mano le amabili grazie 

compagne inseparabili della sorte migliore.



La bellezza è dunque, in senso soggettivo,

 ciò che in genere necessariamente piace 

senza concetti e senza utilità pratica

e, in senso oggettivo, è la forma di un determinato oggetto

percepito indipendentemente dalla sua utilità''. Tolstoi



  • Pandosia: banchetto dove non manca nessuna delizia -



-la “scienza morale” 

che implica il giusto rapporto tra uomini

(virtù come tensione a realizzare una giusta res-pubblica),

la virtù è il giudizio con cui volta per volta

decidere di scegliere ciò che è bene. plato




  • nulla esiste se non respira -

  • alla luce del sole che illumina i corpi 

  • che solo l’aria anima di vita -



alle contingenze meterologiche che vesta come nell'inverno, e fra il caldo che cuoce tema il freddo che assidera. Le an- tiche vesti sarde il cojetto (sos corjos degli olienesi), pel- liccia, il gabbano, il sago (su sagu e-coberre) sono un ec- cellente preservativo; chi le usa evita le malattie e vive a grand'età, se non siano altre cause che abbreviino la vita; chi li dismise soggiacque a gravi e mortali malattie d' in- fiammazione. I dolori laterali sono la più frequente causa della morte in uomini robusti e fiorenti nell'età.


Popolazione. Sono compresi nella provincia di Nuoro

  • nessun mortale di quelli nati in provincia 

  • pur se campa cent’anni potrà dire 

  • di non aver mai conosciuto il dolore

  • per tema di non esser creduto sincero





  • Irri Connottu ke paka ‘è beccu:

ki t’inzidiat ki sos corros-

- che invece d’esserti grato del cibo che gli dai

ti presenta le corna come x assalirti senza riconoscenza.


-


-abbi stima della reputazione che hai

in ragione del penoso invecchiamento 

legato alla responsabilità verso la figlia 

che vive e lavora lontano con e per la famiglia

e non voglio esser causa di ulteriori 

e mai necessari turbamenti-


-


- Il dono dell'amicizia non alleva malintesi

eTollera screzi e affondi senza riedizioni 

Che per amicizia son sopportati

si tra loro e non con altri.




-dei primi 10 anni di vita ho solo 

vaghe immagini delle premure materne-


Nei momenti in cui rifletti sulle faccende 

che ti riguardano capita di soffermati sul tempo che scorre 

senza la presenza di un fianco da tempo assente 

Manca metà della vita quando non c' è quel che completa l' intera presenza esistenziale perché non c'è giorno senza notte e una notte senza fine erge un muro senza crepe che offende il sole artefice dell' oro e del grano





la coppia riproduttiva viene innanzitutto, poi viene la casa protettiva

con ciò per lo sviluppo successivo è necessaria la forza energica

per placare la miseria della fame reclamata dal corpo per vivere

per muoversi e respirare, dire - agire e fare: 

a a h apre la bocca e acqua e aria a me..

.suono che viene dal più profondo sospiro del cielo 













  

       - parigi 1848 -

  • prende il nome di vesuviennes 

ogni donna attiva come 

  • un vulcano rivoluzionario: diotima

  • vittoria colonna, emily dickinson

  • grazia deledda, rosa luxemburg

  • maria curie, hannah arendt



  • le borse mondiali son la sede dove si assiepano i sogni sui tesori a rischio



nelle borse del mondo si compra con l’accumulo dei capitali 

con la speranza di guidare l’immancabile guadagno verso la sede

come fonte dell’investimento fatto a risarcimento del rischio corso

 finanziando in anticipo la pesca o quindi la semina dell’anno stabilito


chi compra i valori in borsa investe i suoi risparmi 

solo con la  speranza di guadagnare l’inaudito

incalcolabile





-l’unico organismo vivo nato muto che 

cerca invano da sempre di parlare 

col naso sul dorso è la balena-



-chiunque nasca al mondo della luce 

avrà per tutto il suo tempo 

la croce in spalla a fargli ombra

in campagna e compagnia in città-



-meno gravoso il lavoro fatto da chi sa farlo

anche senz’oro nelle dita nè moccio al naso-



-se necessario l’aquilotto può irrompere nel pollaio

 più difficile che il gallo si vendichi rovistandogli il nido- 




– è sempre il caso di resistere con la ragione 

alle prepotenti intemperie irrazionali-




-finchè posso mi piace far da me 

come ho sempre fatto

 il necessario che mi concerne-


- nulla è quel che non nasce, vive-

- ciascun essere animale misura da se 

la distanza necessaria per campare alla buona 


Signore  Iddio dammi un' orto fertile che seminerò solo di devoti fratelli e sorelle francescane che faranno per te il miglior torrone del mondo anche senza  noci e mandorle ma di sole nocciole di Tonara!


Non da ora mi sento subumano ma da quando non corro come un bipede senza penne.


  • vizio è l’attitudine- o capacità di agire

  • - nuocendo alla propria persona fisica e morale-

  •  danneggiando anche altre persone-


  • beve  vino chi ama fingere con se stesso -


Una è la faccenda del corpo altro è la mente 

che parte non è scadente dell'intero ordito e 

tramato con cimosa e frange

Perciò il rattoppino Sanzirdeu cuciva tessuti 

freschi d’estate e. ..


Uno è l'opera delle mani altro son le immagini mentali 

che le membra gestiscono, facile fare gli speranzosi 

con i propri sogni che cambiano con le stagioni



  • Artù r -o re degli artigiani risiedeva a Barumini con la moglie di nome Letrankikurza dove 

affilavano le falci dei mietitori  miseri come arnesi che 

facevano andar male i roveti bruciando le more 

per sentir la voce del Dio tonante seduto 

accanto alla botte della malvasia da un lato 

e dall’ altro il pirizolu che ha sempre inebriato

 gli immortali celesti tutti ultracentenari.



  • può darsi che il nuovo dentino spuntato stanotte

 cominci ora a scardinare l’altro

che l’ha preceduto- 


  • senso della realtà è;

non dir nulla in via  definitiva sugli Dei.


  • luogo comune è far paura ai bambini con i boboi.


  • al marito si addice smaniare

 per le ghiottonerie della mugliera 

da quando Eva rubò il primo cestino 

di sacri fichi dall’albero del vicino

i fichi sono tanto sacri che le primizie

passano nelle  bocche dei sacerdoti

che le ingurgitano per conto divino.



  • la natura maestra di vita ha dato a noi il comprendonio

e le mosche ha dotato delle ali per volare

e alle  leggiadre divinità la qualifica di capo cantiere


                                -


  • non siedo a tavola per pesare  con gli occhi 

  • quel che mangiano gli altri 

se mi siedo è solo per mangiare quello che posso 

e pagare a fine pasto la quota uguale della spesa comune

come da sempre succede a tutti i viventi di morire 

chi satollo di delizie e chi d’inedia nera

senza tener conto di pesare il passato 

                       

                           -


se del vissuto è felice il ricordo 

mi sa che sia meglio immaginarlo

tanto vale al vivere  se si ha 

di aver la cognizione di farlo, arte 

in fondo è facoltà di riprodurre il bello

                         se mi riesce di stare ritto sulla cupola

                         del Brunelleschi come un ciclamino

potrei anche rotolarci nel sonno senza 

mutande sazio di saporiti maccheroni 

produttori e consumatori di vita eterna

-


nella realtà del mondo in cui si viene alla luce

del placido o vivace ambiente che l’accoglie 

con la purezza del proprio animo in costante sviluppo 

e perenne formazione fino all’ultimo sospiro




-squarespace o vetrina -

- ilcielo vetrina del divino armato di fulmini e lance-


  • Varrone: 

  • l’ottantesimo anno mi esorta a preparare i bagagli,

  •  prima che esca dalla vita-



  • La vita è quanto di più precario esista tanto più 

  • che solo in minima parte le cause sono nostre 

  • come le pene lo sono per intero e se i vecchi 

  • ricordassero i sogni per intero sarebbero 

  • un’eccellente consolazione per le stesse pene -

  • nessuna vicenda ci riguarda fin dalla nascita 

  • come l’unica certezza che tutto quel che viviamo 

  • finirà come i sogni custoditi nella dispensa 

  • della terrazza con la pergola d’uva mediterranea 

  • dove anche gli dei svaniranno 

  • se nessuno ha la briga di tenerli in vita.



  • La divagazione è l’enorme libertà che la parola concede 

  • a chi vuol dire qualcosa del suo singolare intendimento -

una bella frase sarebbe  dir: meglio  non nascere per dovere

 praticare il male anche a discapito del piacere 

di far bene e  godere la bellezza dell’esistenza 

con i compaesani pur con l’incombenza di dover 

poi morire senza poter rinascere come invece 

mangiamo di nuovo dopo esserci ben saziati pranzo-

-un fatto certo è che nasciamo spontaneamente-

- fanto che, forse, nemmeno il padreterno 

ha chiesto al figliuolo unigenito 

se voleva nascere per morire e poi risorgere:

 come fatto dalla dea Teti figlia del mare 

e a conoscenza del futuro, 

con l’imbattibile achille (pur essendo 

il più forte preferiva Patroclo alla bella Elena)

che sappiamo ad ogn’ora saltellante negli Elisi-


  • la vita è quella faccenda per cui si nasce e si muore

  • nel letto di ogni dimora ospitale  



- wivano in eterno inglese i mostaccioli sardi


Abbasso i vecchi dogmi e i nuovi,i belli e i cattivi-

-dogma o verità che sostiene quel che credo -

-il giove pagano aveva i suoi titani 

e se ne serviva come l’iddio dei suoi angeli-

-fà che tutto sia come la vita e 

comincia con un delicato ciclamino 

 termina poi con la morte e tre gelsomini

se nel mezzo ci hai messo tutto quel che ben ci sta

come un lindo giglio nel vasto campo -



  • la colomba pasquale vien subito appresso alla cornacchia 

sotto la croce con una mezza dozzina di piccioni col becco a spirale-



-con l'infantile voglia di vivere dei bambini senza colpa

 che centra il cosiddetto reato originale

che procura il pane bianco  senza tribunale

alla divina casta  sacerdotale


politica è la possibilità che hanno i mortali 

di espletare in libertà con comuni moltitudini

Di ciascun individuo con le proprie facoltà umane - con cui far mostra nel mondo -


-l’identità è il meglio che ciascuno conserva in se del proprio passato-


- la felicità che ci esalta : quando si assenta ci deprime-

come la mancanza di un ciclamino che attenua l’ardore-


-normale è ciò che uno fa emulando i propri simili-


-la necessità se non è vinta ci sopprime-


  • la necessità  che vaga libera nello spazio temporale  

infilandosi nei varchi aperti delle faccende universali

è la  gran Madre  che decide sulle cose da fare quando avvengono 

nello spazio  delle vicende  inarrestabili 

con l’avvento degli animali eterni  e degli umani mortali

sui bisogni orditi dal tempo con le trame del destino ineluttabile-

: dalla necessità non ci si salva nemmeno con l’obbedienza!



  • la giudiziosa esperienza è la balia 

  • che ci  dà la mano  dall’adolescenza all’ospizio -


Il melograno ride degli  altri credendosi il  frutto migliore 

che però quando si squarcia  non si ricompone più -


  • difficile essere più pigri  dell’impiegato 

  • che non accelera il passo  nemmeno  

  • a fine mese per riscuotere la paga -


  • un compagno di lavoro  gli fece notare che  non rideva mai

  • al che gli rispose :  

  • da tempo aspetto  di farlo quando tu piangerai -



  • Sono detta saggia da quelli che provano il male; 

  • ma prima che ne soffrano son pazza. Cassandra in erasmo-


  • chi deruba gli altri fa mostra di sfarzo col bottino 

  • e insegna alle vittime come scroccare un invito a pranzo


  • s’isseta o spina,  rubinetto della botte

  • bere senza misura è come remare in alto mare 

  • su una barca senza timone -


- chiesa o non chiesa dio è dappertutto -

-anche nel pollaio delle carmelitane che vendono le uova

-i francescani del convento scambiavano le loro nocciole 

con le lenticchie dei preti del seminario 

che amavano lo scambio alla pari 

come sempre in uso con le fetecchie-


  • felice l’invitato della regina madre ( costui figlio unico d’una gentildonna ancella della regina , allevava usignoli canterini alle cui code legava campanellini d’argento che con leggere scosse si armonizzavano con l’ugola) che la minestrina finale del banchetto gli preme minacciosa di esondare dalle orecchie  come dire che nessuna autorità gli avesse mai pungolato le chiappe per mangiare e bere con dovizia come un novizio dopo le prime nocciole 


  • abbiamo l’intelletto per vivere  con i piedi  

  • e con gli occhi per vedere dove andare a parare


- Innocua storiola  sceneggiata in memoria della morte e tumulazione 

di  bustianu satta

nella coscienza del prete dell’ordine capitolare:

-perdoniamo il poeta che cercava la sua singolare verità : 

quella che appartiene a ciascuno di noi miseri mortali : 

umani  perchè pratici d’amore :

- perdoniamolo con la maschera della misericordia 

trascurando quella della vergogna che arrossa 

le carni del volto terreno d’ogni fratello lecito:

e accompagnamolo ora : ma meno curiali 

quindi come  pietosi cristiani umani 

al varco dell’aldilà dove gli verrà assegnato 

il suo posto  stabilito fin dall’inizio del tempo 

fino al termine delle beghe che scuotono la luna e le stelle

noi presenti  accompagniamo lungo la Via Sulis  francesco

fino allo slargo del Contone Belloi

aperto sulla Carrera che immette al cancello dell’aldilà 

sopra Lucula, Marreri e Isalle

dove posano i rematori del Tirreno che aspettano il prode Sebastiano Satta 

che cantò con la sua maestria,

 nel breve scorcio della propria esistenza

le tribolazioni dell’Isola  cattolica  che un tempo fu pagana - 

per traghettarlo sulle sponde del remoto aldilà

:

«Alla notizia della morte di Sebastiano Satta, pastori e banditi, e insieme a loro i contadini, con le mogli e la crialla,  scesero dai monti per accompagnarlo  nella strada dei morti senza preti all'ultima dimora». 

 il corteo funebre  s’avviò  dalla casa del poeta e risalì a via Roma incamminandosi   con la salma in spalla nella salita  di via Sulis davanti alla chiesa  di santa croce fino al Contone d’Irillai 

a cento metri dal cimitero di Sae Manca

zia tonia sellone, ricordava : con comar Badora,  e  comar mallena bussa  e  zia lenarda  moro, 

coetanee del 1904 

di aver visto il passaggio del funerale di sebastiano satta  davanti al muntricu -

 varco d’accesso del vicolo su cuzone  -

e in quel momento nessuno al Corso fece al Poeta Chapeau!

 diretto  com’era al contone belloi e alla carrera di campusantu 

i’ sae manca.



nuoro atene sarda perchè paese di ziu Daga e altri fino a grazia deledda. non so ciusa e ballero e seb.satta

quanti sardignoli sanno dei cittadini ateniesi che votarono per  costituire la maggioranza favorevole alla  morte di socrate con cui è cominciata l’eclisse democratica della pol-is- tica


NUORO. «Quelli di Sebastiano Satta furono funerali di popolo, di un popolo che la narrazione del tempo racconta proveniente da tutti i paesi del circondario per un omaggio carico di dolore e rimpianto verso un grande che aveva sognato e cantato per il progresso della Sardegna», 


così ieri il sindaco Sandro Bianchi ha sintetizzato il grande amore, ricambiato, di Nuoro per il suo poeta. E ha poi continuato citando la cronaca di quei tempi fatta da Giovanni Pirodda: 

«Alla notizia della morte di Sebastiano Satta, pastori e banditi, e insieme a loro i contadini, con le mogli,  scesero dai monti per accompagnarlo  nella strada dei morti senza preti all'ultima dimora».  il corteo funebre  s’avviò  dalla casa del poeta e risalì a via Roma incamminandosi   con la salma in spalla nella salita  di via Sulis davanti alla chiesa  di santa croce fino al Contone d’Irillai a cento metri dal cimitero di Sae Manca


invece il corteo col capitolo  dei preti percorreva via Chironi da piazza san giovanni  davanti alla chiesa di san Carlo per sostare davanti  alla chiesa di san Pietro dove si diceva  messa per il defunto  che veniva poi accompagnato  benedetto al camposanto senza capitolo per essere collocato sottoterra verso l’eternità celeste

Il sindaco ha anche ricordato la testimonianza diretta di Mario Ciusa Romagna: 


per il prof. Pittau i funerali che non si servivano del capitolo  diocesano non passavano per il corso fino alla chiesa del rosario 

ma venivano deviati a palas de serra

«Mio padre aveva preparato la bara di Sebastiano Satta, l'aveva foderata lui di rosso. Lo ricordo quel funerale, era il 1914, avevo cinque anni.  

-è quindi una fandonia quella del feretro del poeta  che abbia percorso il corso  in salita dopo aver fatto la discesa  dalla sua dimora  dove morì


Il popolo seguiva il feretro sulla salita del Corso Garibaldi e sembrava andasse verso qualche meta da cui non sarebbe più tornato».     nessuno è mai tornato da dove è  stato sepolto se non lazzaro che vi è ritornato per contratto


Nuoro ieri ha celebrato con partecipazione sincera il suo poeta a cento anni dalla morte. Una serie di manifestazioni si sono snodate lungo l’arco della giornata, cominciate la mattina in cimitero davanti alla tomba del poeta e concluse in biblioteca dopo una visita e un concerto nella sua casa natale.

«Sono orgoglioso di essere il nipote di un uomo così amato. Oggi sto vivendo un’emozione fortissima»: così Massimo Satta, il nipote del poeta, arrivato dalla Toscana per partecipare alle celebrazioni del nonno. E si è commosso. C’era una piccola folla al cimitero, anche una rappresentanza di studenti per partecipare alla commemorazione. Aperta dalla lettura di due poesie di Sebastiano Satta, recitate dall’attore nuorese Gavino Poddighe e dal giornalista Paolo Pillonca. 

Poi, l’assessore comunale alla Cultura, Leonardo Moro, ha fatto una breve introduzione: «Perché Satta è così amato? Perché interpreta i sentimenti, le sofferenze e le rivendicazioni, spesso drammatiche di un popolo e ha interpretato lo spirito combattivo del nuorese, la sensibilità verso il sociale e la cultura. L’affidamento alla parola, di cui ha fatto la sua arma, con la poesia e la pressione di avvocato, nei rapporti con la gente».

In mattinata, un’altra cerimonia si è svolta nel Liceo dedicato al vate dove è stato inaugurato un murale del grande artista Francesco Del Casino. Poi le letture dello studioso Annico Pau che ha raccontato la figura di Sebastiano Satta leggendo tre poesie inedite: “Io non ti chiederò nulla”, “XX Settembre” e “L'arrosto di Natale”. E poi, i virtuosismi del sassofonista Gavino Murgia, che hanno richiamato le voci trasfuse del canto a tenore. Trascinanti, come solo la ribellione del jazz può essere, talmente universali da ricordare vagamente le trifonie dei nomadi delle steppe. Forse sta in quel bis spontaneo il vero senso della giornata che, nel centenario della morte, gli studenti del Liceo hanno voluto dedicare al grande poeta. E così, esibizione dopo esibizione, poesia dopo poesia, si è fatta sempre più forte la convinzione che, quello dei ragazzi, sia stato l’omaggio che il grande vate nuorese avrebbe gradito di più. (red.nu.)





  • - “ Affinché io possa portare quella promessa

  • In Paradiso, con me -

  • Per insegnare agli Angeli, la cupidigia,

  • Che Voi, Signore, per primo insegnaste - a me” . emily dickinson.


-sakussorja de Ohiai Beniminde  sorse con l’avvento d’Irillai  con i coloni d’Onifai e Biscollai, 

Tuccurutai s’aggregò con Ollolai e Orzai, caprai i primi e pecorai i secondi e al seguito vennero 

gli ortolani con i ravanelli  e i cocomeri per i maiali  e i  contadini con l'orzo e il fieno 

per gli animali da fatica e gli agricoltori  per il grano agli umani spendaccioni che si stabilirono 

a seuna nell’ateneo di  fossu loroddhu


-nutriva astio verso il padre che aveva avviato una dinastia  della burocrazia borghese  

a sostegno dell’industrioso capitale dei gusai  gallisò che investivano l’accumulazione precedente 

per lo sviluppo elettrico della cussorgia che ambiva  inoltre all’uso della ceramica padronale 

 nonchè al salutare talco dopo il  mensile pediluvio dei pastori e contadini


che lui, ultimogenito della nidiata - 

con i rimasugli e la risciacquatura delle ferramenta familiari-

aveva interrotto- lui che amava la madre 

che  però versava le sue premura  allo sviluppo di Lovico

che  con lo studio la scampò dalla tbc che  invece colse lui  scricciolo come preda

 innocente per l’avvento degli antibiotici

lui che per l’eternità  edificò l’esempio del sacrificio materno per la prole


  • Sto a fare poesia  come nei  tramonti a cala lunga  esaltando  la sera con l’amore 


- che senso ha proibire i piaceri  che non  ingannano nessun innocente?  


- occhi aperti  a come parla un bancario  secondino del soldo -

- gonfio di se come  usa la rana euforica col portafogli pieno-


- la povertà rende modesti e misurati i mortali  che giocherellano col berretto 

che copre i  segreti nell’attico esposti al sole come beni ereditati


-tutto ciò che è mio è con me-


-dura quel che non si consuma -


-dal gioco delle alte nubi coglie i presagi nuvolosi  

che si  rovesceranno come un cappello 

sul  mai certo domani rovinoso o benefico -


-quando compaiono lu rughe sulla fronte è segno che i conti  della mente non tornano-


- patria è dove mi accettano  indifferenti 

e io non caccio via nessuno in alcun modo

nemmeno il sorcio  che sfrega la porta

 in cerca di croste di cacio-


patria è il luogo chi vi nasce appena sta in piedi usa andarsene dove gli pare e piace 

camminando, volando e remando

-per i malvagi patria è dove vige  il sopruso 

il mondo è la patria degli umani 

la terra è la patria di chi viene al mondo per quel giusto periodo  

necessario a conoscere il sole e la luna senza dover ringraziare chi ve l’ha condotto 

senza prenotare il biglietto

per i buoni patria è dove chi ci vive agisce per bene 

ed è ricambiato dai vicini di casa

  • le massaie d’Irillai non meno cortesi delle cortigiane dell’etfas  di Corte  

  • dove signoreggia in eleganza  sull’orizzonte il monte 

  • con la graziosa Madonna del primo Re Gonario d.Ohiai B. in cima, dove non c’è compagnia che non aumenti l’allegria e la follia -

-:-

-nell’ospizio dei miserabili  anche il primo pitocco arrivato 

si ammanta del prestigioso ruolo di caposala -


  • Solo quel che   mi rimane da vivere è affar mio 

  • e conto di viverlo come posso quando viene 

  • vi sono parole che stimolano a rifletterle - 

  •  L'arte del "confusioner" è aizzar lite e attizzar zuffa -


-la vita intera è un punto indivisibile della linea euclidea: Plutarco


  • Quel che accade senza la nostra volontà 

  • è voluto dal destino in mano di presunti onnipotenti -


  • Gli uomini di buona volontà non si mischiano in faccende violente

  • ma previdenti come  ispirati  da un nume

  • si armano per difendersi da un sempre possibile  invidioso 

  • di  pessimidea allevato con brodaglia per far baccano 

  • dal didietro come usa il vagabondo oltre la siepe


  • i sensi delle persone vivono in coppia, un occhio e una mano attizzano il fuoco dell’amore, che l’altra soddisfa di piacere -

-

-solo l’intromissione del denaro nell’animo o 

dell’amore nel cuore può far deflagrare  l’amicizia -


-il lusso che ostentano i ricchi è il necessario  che manca ai poveri 

e col quale  potrebbero campare degnamente  anche i miseri vedovi  già orfani -


- Ci rotoliamo nel sonno come il globo davanti al sole 

in costante equilibrio nel sentiero del buon dio

che corre lungo l’asse terrestre 

e la gravitazione dei corpi maggiori e minori-


- sa binza de sas pipiristasa

divina vigna fatta da braccianti contadini

nati con la luna della buona notte 

facendoli nascere con la sua luce

con la sorte armonica di zufoli campestri

e retribuiti dall’ottimo oculista che curava la loro vista 

badando bene che le ciglia non s’intrecciassero 

con quelle di sopra, come i lacci dei sandali 

del Polifemo con la fronte bassa  e stretta-


il cielo universo con forma d’uovo pieno

- equinozio e solstizi

3 mesi ogni  stagione = 91giorni 

delle 4  che formano l’anno

di  121/- giorni x 3 = 365 anno solare

10 stagioni 90anni


- la lingua di solito inghiotte 

quel che i molari  son soliti masticare 

quel che  gli incisivi  mordono  d'acchito -


  • maestri e preti  biasimano chi li segue 

  • di non praticare  abbastanza la loro perfezione 

  • ma quella via della perdizione d’Irillai

  • adulando perciò  quella sacralità della  natura 

  • fonte dei loro istinti  primitivi privi di fronzoli-


  • a proposito di bigotti e tartufi:

-tifo per i pagani e fischio i monoteisti  

che disprezzano le piacevolezze della natura 

mentre i primi le esaltavano come divinità: 

afrodite nelle femmine e bacco nel vino -



Segui passo passo la fortuna e vedrai che cederà.

 E, se è il caso, sollecitala in salita.


Musca muscone  muskette

 neke no’at su sonette

ite neke n’at su bonette

si non ballat’ sa braghetta

Si non bastat’ sa bragheta

a ke  cazare  sos corros   dae sutt’e su bonette


Accadde oggi. Il 10 dicembre 1927 Grazia Deledda riceve il Premio Nobel per la Letteratura 

musca muscone   muskette sonette

no es ki  sonette muskette 

ki si cuban sos corros  sutt’è su bonette


 

- L'elemento : con la luce del giorno il mondo è serio 

con la notte oscura  ogni animo vive la sua carnevalata -

l’oggetto  reale è sempre di  quel soggetto vivo nella realtà

-se il soggetto non vive l’oggetto è fantastico come il sogno -

- pensa a quel che potrebbe migliorarci -

- immortali sono i ricordi belli e brutti  tramandati dalla memoria viva dei mortali -

- La fortuna non ha forma alcuna e  si presenta come capita 

a proposito in quelle circostanze che evitano  gli  eterni pericoli 

compagni di strada della vita che viene di  sua sponte 

e se ne va quando gli pare o finchè puo-

  • non voglio far nulla che offenda la mia persona 

  • che sa di essere solo quel che è-

  • - l’Ulisse  dell’odissea Omerica per primo si chiese  da dove e come cominciare  a dire e a fare  e poi nel mezzo continuare  per giungere a por fine  al termine delle faccende che gli competono di diritto e dovere naturale -


"goffredo o della sorte vergine in moglie del pio destino intreccia 

nel suo tessuto le casualità del tempo con le causalità dello spazio 

capiti quindi quel che è nell’aria e da ciò avremo un sortilegio 2030 

- la coscienza è il pungolo della ragione che ci doma l’animo - 

- il pungolo o lesina è lo stimolo col quale la ragione 

invita la coscienza a quietar l’animo in pena - 

- La ragione scuote la coscienza affinché educhi l’animo - 

La Madonna del Melograno di Bitti mannu  sopra il capezzale 

del rettore della chiesa di Lollove che di solito si rotola lateralmente 

e allungandosi  occupa la sua misura


Nella ...femmina madre  conta di ritornare da lei, 

se, alla fine, ricordandosi anche di me, 

sempre chiamandomi per nome, mi vorrà ospitare. 

Col ricordo delle mie donne caste come i pinoli delle pigne fresche 

che seccandosi si fan conoscere come midollo dei pini sempre assetati

mi pare di aver avuto la giusta parte dei prodotti del mondo. 


17- Vento è la parola, un suono del vento,  è la sua voce.

 Il vento diffonde le parole che la natura adopera per noi, con l'esprimersi quando piove, nevica, splende il sole, quando la luna appare come le fronde del bosco delle stelle, quando lo stesso vento turbina nel più bel canto del" verrà spostato nel cestino di Drive ed eliminato definitivamente dopo 30 giorni.


  • L' augurio che voglio dar sempre a chi voglio bene 

  • è di essere sempre in grado di fare quel che vorrà nel momento opportuno-  

  • come il precetto scolpito sul Frontone dell' abbazia di thélème - 



- il sogno del politicante  che conosco è di fare il Segretario fiorentino -


‘’Bisogna essere o un eccellente  ignorante o un gran furfante, 

per asserire che gli Ebrei insegnarono  ai Greci’’,


il signor Freret- Voltaire.



-il divino apostolo Giacobbe dice la Lingua simile al timone che guida la  nave  -

-ancora plutarco  dice di Amasi tiranno egizio che ordinò ai sapienti  di dire quale parte della carne sacrificale che aveva a loro inviato - fosse il meglio o il peggio - alchè Biante  gli rinviò la lingua tagliata : come a dire che solo con lingua  chiunque potesse giovare  o nuocere a chicchessia - così che anche Salomone sentenziò che Morte e Vita  sono nelle mani della Lingua. erasmo -

- la storia di erodoto e tucidide sapevano di Biante  

e degli altri sapienti - di Amasi re  egiziano.

senza nominare mai il profeta Giacobbe e il re salomone.



Certo i sapienti greci 

non han preso da nessuno dei saggi 

venuti dopo di loro.



 - quando l’amore si presenta vuole essere accolto  come la fame 

che và esaudita per non crear scompensi 

proprio come il prurito d’amore  alletta

 simile al pidocchio  che va grattato

 e non   va  via senza nulla in bocca -



boliton di bove e di vacca -



  • da su quanto mi illudevo  mi arriva  improvvisa 

  • come una  minaccia dei carabinieri al bandito di turno sui giornali

  • che molesta le vedove addolorate nei viali del cimitero

  • dove ancora tiepidi russano i defunti mariti-



  • non mi curo di quel che c’è nel cielo, 

  • che data la sua enorme vastità 

  • non ci sorprenderà se fra un momento 

  • avremo due soli appaiati a  scaldarci le ascelle 

  • quanto del  timore che ho di chi governa il mondo, 

  • per l’elezione dei  quali ho partecipato  anche a nome dei miei avi, 

  • dei quali non ho fisionomia se non un ritratto incorniciato 

  • da  collane di fichi secchi bianchi e neri

  •  

  • sa corcofica - (simbolo del ripudio 



  • d’amore)

  • - zucca che signoreggia il rigetto della richiesta d’affetto-


leggevo il Kitsch di H. broch… bevendo qualche sorso di vino… in memoria del compagnone che mi spalleggiò quando dichiarai il mio affetto a colei che lo respinse e lui sfottendomi  disse che avrei fatto meglio a servirmi del tradizionale carro a buoi  per portar via l’enorme zucca di diniego che mi rifilò l’oggetto dell’amore per cui…

…Devo si scrivere di colei che mi si avvicinò  dicendomi  elegantemente di  prestarmi subito un libro divertente che l’ ha fatta sorridere e poi accettare un invito a mangiare dilindeu per veder dopo  due piccoli asinelli che aveva in un podere poco distante di cui purtroppo non aveva le chiavi ma doveva esserci una  qualche persona-...da chiamare x nome come cristian degli asinelli da badare mentre coltiva rape per i cristiani  autentici e battezzati che non sanno far altro che spiluccare quà e là tra i banchi del mercato con l’arte dell’indifferenza partecipe della volpe nel corridoio tra il pollaio e la vigna come il mariuolo che mena la mano sinistra che raccoglie un acino d’uva da terra dicendogli di non farsi vedere così bisognoso - e ricordati che ogni mano ha la sua tasca - dove ci son le uova fresche e grappoli che gareggiano in bellezza nei filari in vetrina - fatti veder sazio col portafoglio gonfio del lestofante nel dì festivo


  • Credo che la memoria dimori Nella coscienza.


  • l’esperienza è la dottrina  che istruisce l’esperto -


  • i ricordi per immagini vivono mescolati alle parole 

  • che confondono il vero col falso -


-darò  seguito alla mia sorte anche se domani mi imporrà di ribellarmi a quel che è stato fino a ieri 


che era l’opposto di oggi


è la nostra  mente che decide per noi sul momento opportuno


- avendo i bipedi capito di poter stare in piedi e avvitare una lampadina con le mani

arguirono di essere intelligenti  

- accorgendosi  di voler  fare cose utili  e necessarie  in famiglia - si è dotato di in dio esterno  accorto  come lui stesso e poter insieme  edificare  mondi sempre nuovi con i quali convivere o difendersi  di giorno col sole o attaccarli di notte con la luna



  • si dice  a Irillai, da tempo memorabile, che a Ohiai Benimindhe, le porte eran sempre aperte a chiunque vi passasse  davanti perchè la felicità sovrastava nel cielo le case  tutte a un solo  piano terra nelle strade del paese che disponevano di panche di pietra a latere delle porte dove chiunque  vi  poteva sistemare  a piacimento  il  proprio sedere

  • perchè cani e gatti son detti animali domestici  se non perchè assumono posture simili ai  bipedi umani  che si accoccolano comodi per non farla in piedi come i quadrupedi con la coda



  • Credo anche che nessun incosciente dimentichi il giorno in cui potrà riscuotere la pensione

  • anche se a dieci anni aveva ancora i denti da latte  e si succhiava il pollice che gli  impediva di saltare in groppa al cavallo a quindici anni .


- per agostino scopo della vita è la quiete !  per chi non muore santo  l’amore è subbuglio

l’ubriacone ama più bere  tanto che finge di mangiare - il crapulone invece è un resistente mangione che  non disdegna di bere



  • Il cervello è l' officina  dei sensi dove con essi L' intelletto forgia le idee che la mente imbelletta adornandole   con gli indumenti della ragione in ogni stagione  quando ‘a corso l’opera umana-


  • usano i vecchi animali  trarsi in disparte dal gruppo 

  • perchè non vogliono esser visti mentre muoiono dopo aver amato la vita-


                                  - raccogliete le olive ai vivi e lasciate le ghiande ai porci 

che qualsiasi cosa mangino tramuteranno in ottime e preziose  carni per i prelibati presciutti e gustose salsicce e saporiti capicolli, delicati guanciali e tenere pancette e dolci sanguinacci con sostanziose uve passe e noci al miele   -


  • il presente è il tempo della vita-

  • lo spazio in cui approda il passato -

  • per avviarsi in quel che sarà il futuro -


- criteri di giudizio  sull’agire umano

sulla sostanza della libertà politica  

e della schiavitù nella gerarchia sociale

libertà e conformismo sociale



: - Orazio epst. - Non mi sono venduto a nessun credo -



 - i rivolgimenti nella realtà del mondo riguardano i vivi mortali 

per destreggiarsi nel complesso quadro di comando degli intrighi quotidiani 

 con i precetti dei libri sacri e gli sgambetti superstiziosi dei cacciatori di streghe

dei potenti alla guida dal trono  del denaro e dall’altare dorato dell’indecifrabile  soprannaturale uso a ridicolizzare la natura sensibile nei giudizi umani 

e sugli atomi sorti spontaneamente  nel tempo e nello spazio zeppo 

di stelline=formichine e non per la divina volontà del Creatore Universale 

che può dimorare nella mente di chiunque respiri libero o ai ceppi -


Chi si allontana dal mondo si perde nella palude

 nel deserto, nell'oceano, in stazione

 nel metrò e all'aeroporto.


Quel che agita il mondo è la pura verità 

che ci scuote quando le diamo le spalle.

  • il senso comune è la comprensione dei diversi  principii, 

  • delle varie usanze e delle singolari abitudini, e dei costumi propri, 

personali e casalinghi delle genti presenti  giorno e notte nel globo

non esclusi gli emuli berlusconidi che si lasciano cadere 

doloranti dai ponti di Gavoi 


 dae sos pontes de Gavoi ( sos che a berlusconi a ohis che rugana)




! cessez! dice maria al suo  cavallino domo del calesse di jaiu 

ki bokinat’  astringhe s’isseta è’ sa kupa  ki no’n lacrimet a terra!-



-facile il riso puro 

in compagnia della pura gioia di vivere-



- questa è la sera

 Questo è il momento in cui il giorno non è più e la notte non è ancora!

Non c'è luce più suggestiva della forza di vivere! 

In quanto a farti sentire parte del mondo in cui vivi.

Forse come se la vita non è più è la morte non è ancora.

Con ciò. Vorrei dire che questo momento è simile alla nascita 

quando non sei  nulla ma stai per essere quel  

che non si potrebbe aver  di meglio-



- la disperazione della fame ti  fa rodere le interiora 

dall’inedia reattiva

la fame d’amore ti porta a trastullarti  come Diogene 

sdraiato nei gradini del mercato all’ingrosso -


  • vedo bello nel distribuire  i bottini delle malefatte ai  disperati poveri che non  hanno neanche una canna con cui addestrare i gatti a prendere i topi-

  • chi non ha da coprirsi ama l’estate 

  • che l’invita a spogliarsi anche di quel che non ha -


- chi sa pensare e ricorda può fare a meno di scrivere -


Latte, cortisone e vino di digione 

in borgogna  terra del buon vino 

  • che bevono a su cuzone sor biudos 

  • tempus faket impilios e commo sun’ispilios 

  • ke priducu de Irillai


  • Chi tiene salda la sua opinione non può fare a meno 

  • di coprire la sua zucca sempre con lo stesso cappello -


  • Umano desiderio è voler essere quel che non si è -

  • non so se il ladruncolo sarebbe contento di essere altro -


  • dopo tremila anni di storia certificata ci troviamo ancora a combattere sempre contro noi stessi e non con marziani e lunatici  e fors’anche fanatici

  • come in palestina ke si scannano sempre in famiglia 

  • e ora poi con  gli sciiti che hanno  anche l’arma finemondo


  • con fiducia saltiamo da una certezza al dubbio e viceversa crediamo a quel che uno dice, se poi non c’è del vero avrà la nomea di chi dice panzane- poeti e profeti erano panzanari di mestiere: i  primi per vivere dietro il trono disarmati sostenendo che nei nuraghi le singolari fenici facevano l’ovo  che covavano nei secoli e i secondi per comandare dall’altare con i raggi infuocati dell’angelo gabriele che punzecchiava i miscredenti verso i sentieri dell’inferno.


  • Adamo ed Eva kul’è cipria erano si e no fratelli e sorelle 

  • Per loro si trattava dei primi affetti sororali che concepiranno i primi screzi fraticidi


  • con la fede e l’aiuto di dio e di san pietro potresti anche scavare due o tre pozzi sulla luna, così tanto per cominciare dalla cantina a tirar su casa-

  • la storia sia vera che falsa non ha principio ne fine - non sappiamo quando è nato il mondo ne perchè- ne quando si è formata la prima oasi nel deserto - ne la prima goccia del mare - ne la prima zolla di terra fertile


  • quel che dorme nell’animo dell’astemio  si desta nell’animo del beone al terzo sorso del vino inghiottito dal collo della bottiglia -


  • per me da vecchio innamorato esisti ancora nella sobria eleganza dell’età 

  • e dei dolci costumi passati, giudicati e affermati nel tempo del calendario-


  • nasciamo dalla pratica del piacere più raffinato al mondo per morire 

  •  in pasto dell’orco insaziabile seppur senza coratella per cui -

- anche i ciechi vedono il culo nero della morte-


  • le faccende che concorrono a far la realtà come chiunque usi mescolarvi  le proprie vicende personali,  sono le fonti che mi ispirano quando leggo i compagnoni del passato e i compari con le comari che lo meritano nel presente

-

  • silenziosa rivoluzione nell’antica perla della Baronia-

  • nella diocesi di Galtellì che dalla messa dell’ultima notte di natale l’ostia dell’eucarestia è stata sostituita da un confetto nuziale col ripieno di gustosi capperi piccanti  da succhiare inginocchiati 

  • presi da una corbula  piena di confetti lasciato in dono alla chiesa dall’ultima giovane coppia  sposatasi nella parrocchia della santa trinità per cui il Calvino Ginevrino  bruciava l’effige degli eretici  che riuscivano a dileguarsi-  colorati come i ciottoli che l’impeto del  Cedrino trascina nel suo letto  fino al centro del paese 




- rimani sobrio per esser libero come chi non ha bisogno d'alcun’ausilio e nemmeno di qualcuno che lo comandi-


- non voglio e poi non posso essere redento poichè non ho mai peccato per ottenere la grazia -


  • il mondo si è da sempre popolato con la vivace libidine della vita organica naturalmente normale nel tempo  visibile dello spazio vivibile -


-che le persone immaginino dio in un costruttore di mondi nonostante l’enorme peccato 

iniziale: (disobbedienza, giudizio immediato e cacciata e omicidio, peccato universale)- come un ortolano disegna orti e mi puo andar giù - ma che giudichi il prodotto che ha da venire,  buono o scadente, mi pare deludente senza il messia che ha da venire nella mente del dio dei teologi che nel giudizio finale dotano un dio che concede la grazia-


-sto sempre più cedendo le redini  e sempre più stringendo gli sproni, energia e volontà latitano - mentre la tolleranza sui miei simili scema come la coda scissa della lucertola -


-le superstizioni sono vecchie verità tenute dentro sacchi di sale - che tengono in vita gli antichi giudizi  che davano la rotta  negli anni scorsi -al mondo che galleggia da sempre nel cielo infinito - e dar la sensazione del movimento restando fermi-


-solo chi è attento a se stesso si rende conto dei mutamenti che avvengono in lui dalla mattina alla sera e anche durante il riposo notturno. che poi lo dia a vedere o lo ammetta - è un’altra faccenda-


- che altre cose con le loro faccende alterano le vicende della vita come i sogni?


-gianni belloi lu juket su bellai  sempes supuzau  come i beoni del chiaretto di Bosache abitano in prossimità  del macello  di agnelli, capponi e maialini da latte-


  • dopo aver fatto uomo e donna dio riposò per raccoglier le forze necessarie a dotare d’intelligenza i suoi  più riusciti campioni  in grado una di aprire le porte di casa e l’altro di chiuderle nel bisogno a doppia mandata-


  • crescendo si cantichia  giulivi verso il  domani invecchiando  invece si teme di disturbare la quiete pubblica -


  • si pensa che il sonno degli infelici  sia  agitato mentre quello dei felici è bagnato perchè da soverchia pacatezza se la fanno nottetempo addosso -


-Piazza delle sementi  d’Irillai dove  tutto quel che pianti  si tramuta in lattuga romana-


-la differenza tra noi e gli altri animali  è che noi   abbiamo i barbieri e loro no-


-il tempo che ci attraversa come l’aria borbotta che non può trattenersi  

più di tanto con noi  poichè deve render conto a chi lo comanda- 


-Ogni chiesa o ecclesia quando diventa tempio dell' assoluto si  fornirà di guardiani che  ne tutelino l’esistenza -


-Poco distanti pascolano i calvi  dove risaltano enormi orecchioni dove non ardiscono le mosche perchè sulla porta le api scuotono il polline dalle ali -


 

-mi va bene che lo spirito sprigioni dalla materia  

solo perché dalla sostanza  che marcisce  esala l’aroma quando scade- 


  • Mi pare di non  aver mai amato come  adesso  che

Sento estranea  l' evidente  solitudine che mi attornia  ovunque io sia-



 sua  era   l’evidente danza inadatta nella via della violenza

fuggiva per non obliare il suo senso di giustizia

davanti  all’orda vile che l’inseguiva

con la forza che mancava alle gambe

e cadde  preda inerme della  soperchieria fascista 

ancella del  malessere  che ci anima fuori casa



 


  • martire  del mondo  democratico - repubblicano 

ostile al consorzio  trono e altare 

da cui dipendono i  truci sgherri  dello spaventoso mondo nazifascista -

-La necessaria gentilezza d’un tempo  si è assentata dalle strade-

-così come le cerimonie si diradano nelle case-

- solo i cortigiani rimangono  attenti nell’uscio dei notabili potenti- 

-solo i barbieri e le guardie giurate profumano nei mezzi pubblici-

-le direttive del governo e del clero è che ciascuno se ne stia al suo posto-

-i vecchi accanto al focolare a bere bruskete e succhiare nocciole francescane-

- in questa via la maggioranza di chi vi abita mangia scotto e la maggioranza della strada che l’attraversa

cibano crudo e freddo e quelli del piano di sopra non conoscono il rancore  che non manca a chi passa il tempo con i gomiti sul davanzale delle finestre mentre le mogli stirano sedute i mariti si sbarbano sul cesso-

-quelli che stanno in capo alla via sono prodighi  e ben visti-

-mentre quelli che campano in  coda nella strada son più tirchi degli avari-

-quelli che se ne stanno nel mezzo son più parsimoniosi di chi non da un’obolo nella questua domenicale e festiva-

-quelli che abitano nei vani del pian terreno ringraziano chi li fa vivere a tutte le ore-

-maschi di casa usano tovaglioli di cotone mentre le femmine si soffiano il naso con fazzoletti di carta poichè stufe di stirare quelli di seta per Battista-

-col tocco delle campane i parrocchiani sono avvertiti  che la morte è stata tra noi per prendersi il dovuto  che nessuno gli può negare-

-l’affamato che si sbava  in estasi davanti a una vetrina di manicaretti guarda a destra e a manca come per dire sì alla vivandiera che gli porge una pagnotta al prosciutto-


penso e scrivo  di quel che ancora mi è concesso a 79anni

se è meglio per la mia coscienza - servire potendo i miei simili 

o potendo pagarli - se vale la pena di  vivere servendomi del loro ausilio



Asoti o coloro che abusano dei piaceri  

con gli sproni ai piedi e senza briglie nelle mani

e invitati alla festa ci vanno eleganti con passi misurati

 appena vista la tavola imbandita vi si precipitano a scrocco

come all’inferno il destino cestina le anime perse senza 

salutare i compari   ospitali  manco  fossero demoni locali


a-mondano o render-si- estraneo al mondo-

-sesto senso o common sense -


Ti sia Possibile  terminare con successo 

quel che con te stesso hai cominciato.


all’ordine nazifascista del mondo 

dominato dall’accordo  monarchico divino

di trono e altare  

preferisco lo sconquasso  infernale dell’orbe terracqueo


c’è chi aspetta immoto che la giustizia sovrana caschi serena dal cielo 


- mi vien da da dire che la bellezza interiore 

è quella  sublime che non si vedrà  mai -



non c’è momento dei miei giorni che non mi riveda sul tavolo sopra la cisterna della terrazza su calalunga col richiamo di fratel gracchio e l’alto volo del falco e 

le scorribande di guardia del prode bacco che annuncia la visita del buon Gianni


Tutti in casa mi sollecitano nel non perder tempo come se lo facessi io che non so nemmeno  da  dove cominciare  a contare. 


ma cosa mi è venuto in mente  di dire se non l’ho sentito di sfuggita in casa dove tutti sono loquaci.


il destino è un cugino del dio che ordina il tempo e a lui affida il calendario 

di ciascuno  in cui segna l’ordine del giorno e dell’intera nuda esistenza

e a qualcuno capita di vedersi  assegnato l’oro di Bosa 

per cui chi ce l’ha non riposa


- l’opinione si insinua in noi col dono dei padrini di battesimo - 


-  per me quel che più conta è che l’Iddio ci sia - 


  • il  teologo studia solo il dio che conosce per ciò che ha fatto 

               e non per quel che non è opera sua -

così il collegio dei teologi non si perita  di sostenere che essi soli 

conoscono le regole imposte dal signore del creato che riguardano 

la verità sulla perfezione del suo operato


“per esempio: dio è solo bene e non può quindi aver inventato il male”


sublime è il cielo abitato da Dio e sempre più in alto abitano i suoi simili

che immaginiamo doverosamente tali e quali al dio più vicino a noi


il cielo che immaginiamo senza fine è probabile che non abbia avuto alcun inizio

quindi sublime sarà forse il nulla senza forma né sostanza come un’ eterna  idea che vive d’aria


tu, se vuoi, prendi questo santo simbolo e mettilo sul comodino 

o sotto le ascelle che non se ne accorge  nessuno

e se non ti fa bene non ti fa manco male


- la vista di una mano e un braccio martoriato da una macchina sul lavoro mi fa male e mi spaventa.


- la complessità del mondo non spiega  perché la gente in ogni dove stia tutta in piedi con la testa sulle spalle e non sotto i piedi-



- solo colui che combina qlcs di suo può conoscere un istante di felice creazione 

simile ai  bagliori scaturiti dai progetti dei  novelli innamorati davanti alla tv- 


:Chi paga la pigione provi a non pagarla per vedere che succede col mobilio in trasloco.


- Ogni carica elettiva una volta ottenuta -

fa sentire  il fortunato - come un prodigioso taumaturgo 

che non lesina sulla necessità dei miracoli da fare.


Santo colui che segue anche da sveglio 

le visioni del sonno notturno persino dopopranzo


il mondo è un continuo scambio di faccende tra noi 

e non tutti hanno del superfluo da barattare con facilità


dai volti scontenti che si vedono in giro si potrebbe supporre che non ci sia

 al mondo un angolo dove libertà e felicità siano superflue più che mancanti


mi   meravigliano le ricche e rare bellezze vaticane

ma mi sbalordisce di più che i popoli  vedano in  ciò un avamposto dell’esercito divino 


 nulle terre sans maître - non c’è terra senza padrone


- e il padrone della terra se la chiude come se l’avesse fatta lui -

                                  binza kene jaca - vigna di poca sostanza è


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