venerdì 9 maggio 2025

vertigini da capogiro

   Il mondo si è perso, il mio mondo

Il cavo della scatola cranica contiene

la matassa di Arianna,  la cui funzione è

farci capire quel che vedia

e scriviamo come usano i doganieri  



“ E' un dono che possiedo, semplice, semplice: un folle spirito stravagante, pieno di forme, immagini, figure, oggetti, idee, concetti, apprensioni, movimenti, rivolgimenti, generati nel ventricolo della memoria, nutriti nel grembo della pia mater e partoriti nella maturità dell'occasione.” Oloferne maestro di scuola. Pene d'amor perdute. william shakespeare


o colui che compensa le negligenze del mondo

 ha unito le coppie e il regno

 ha fatto grande la Bretagna con la penna 

e a fatto splendere di poesia 

l'opaca corona dei sovrani della terra


I   L A B I R I N T I


Ewa

il bivacco degli Achei nel tempio della fortuna a Troia

Ulisse fu il primo a piangere nella storia 

e lo fece davanti a Demodoco - chiedendosi chi era lui


XVIII°

il labirinto è ciò

che frulla in capo










    Anke Kikina Karratzolu era innamorata

di Christian B.arnard










È nella propria casa che ognuno

fa i suoi amorevoli scongiuri


Disse Duns Scoto : la vera libertà dell’uomo

sta nella volontà di amare o odiare

tutto ciò che gli si pone di fronte.



Il tempo è lo spazio dello sviluppo umano.

K. Marx, loh, preis und profit, pag. 100



La scrittura - che è segno dell’idea

che frulla e strepita per apparire - 

pretende di legare le parole in linea

( al senso e allo scopo)?)

Stesura di frammenti soggetti-oggetti

ambientali nella pagina

La Frase sta sulle sue gambe

e impone il  suo Verso-Passo

l’Estetica è un giusto e bel rapporto

di forma e contenuto nel Tema

Quel che sta  sulla pagina è un monolito

dell’autore sull’affare natura-scultura

quindi Combinazione politica in qualche

modo delle sue idee sul mondo



Signori e Servi si innamorano tutti

allo stesso modo della donna che li attrae

non sono i sentimenti  che ci dividono

ma i portafogli sono i responsabili 

del conflitto



Della mia esperienza nel mondo 

di individuo tra i molti, dico, 

a cui partecipo comunicando quel che posso 

di ordinari sentimenti  comuni e null’altro 

sono fiero di me per la cura che ho 

 del mio tempo impiegato nella stesura 

dei frammenti disposti appena nati 

-come un arcipelago di terre sommerse 

o isolotti affioranti su distese salate-

e ordinati sulle pagine bianche senza peccato

che stampo da me per i libretti che leggo

nei momenti  che chiedono compagnia

quando imperversano  i morbi malefici

che allertano sulla coda da scorticare

che sarebbe la vecchiaia

che da licenza ai sentimenti.


cos’è la pietà?


Arte è la superba maestria del saper fare.

Per altri versi l’arte sarebbe la pura verità 

scaturita con maestria dall’esperienza dell’autore

ora non so quanta pietà e compassione 

possa aver provato Michelangelo in vita  

per il sublime dato estratto dal marmo 

raffigurando la pena della madonna 

per la morte del  figlio naturale

e quanta esperienza vissuta da Tolstoi 

e stata versata nella sua straordinaria opera.

Mi pare che l’Apologia di Socrate,

gli Adagi di Erasmo  e i Saggi di Montaigne

racchiudono l’esperienza vissuta dagli autori.



Il sacro è per sua natura segreto  e misterioso

protetto da un minaccioso pericolo 

che lo difende dai dubbiosi avventurieri 

che sfidano il rogo del drago che soffia sul fuoco 

dei teologi che accatastando la legna della pira

(A cui è facile aggiungere e difficile togliere)

il cui fumo sale verso l’alto dove governano

i clementi a cui si affidano i moribondi

con l’ultimo respiro. Ecco  perché le  chiese

puntano tutte in alto. Per indicare la via

al fumo e alla sofferenza. Per tenere al riparo 

il batacchio delle campane dalla ruggine.



Voglio dirlo dopo averlo tanto sentito dire che -

nell’archivio diocesano d’Ohiai Benimindhe  

c’è il meglio degli avanzi del Catalogo

di Gotha o, per meglio dire,

nell’Almanacco del Mediterraneo

perchè di gente alla mano si tratta

 e non di merci al dettaglio, gente libera

e sfaccendata, insomma nullafacenti

che bazzicano tra le anguille 

sempre soffiando le sottili canne

del Cedrino con l’abilità di Marsia

che la finì scorticato da Apollo


Eterno è il giro tondo della luna 

che per sfuggire al sole

si nasconde dietro la terra


Lo scritto viene alla luce con la riserva

di ritornare al buio  dell’animo che

impasta frammenti di  immagini e parole.



Lolle, cugino di Predu Pilurzi, è un individuo a modo

ma  in ritardo sulla parola e non sa mai dove egli sia

e pare che trovi arcano e oscuro persino il sole.

Non si fida del mare che copre gli scogli 

di Capo Malea, infidi per chi non sa nuotare.

Lolle segue dappresso don Zanchetone 

quando esce all’alba con un mantellone nero

che pare debba saccheggiare l'universo intero.

Si va all'alba a sostenere un moribondo

col sacramento a lui manca l'aria e 

sta partendo, che può fare chi rimane?



Alla botte piena di vino - s'affretta

l'uomo dabbene che ha il cuoio

d'un vitello per scendiletto.

Egli quando si sente soffocare, si allarma

e aspira l'aria divina, Ossigeno impalpabile

e invisibile fattosi dio e confida in lui

e l'innalza più in alto dell'alto cielo comprensibile

dove risiedono i sempre sobri divi immortali

che fanno a meno degli sgabelli,

dei trucchi che incantano la plebe

e gli allenatori di calcio che – economicamente

sostenuti -credono nel portiere che para

e nel centravanti che sfonda quello difende

la tradizione e questo punta alla nuova civiltà

una passione che non so dire; forse antica,

forse fanatica, forse figlia della libertà invisibile

come il padre Ossigeno che tutto avvolge

e tiene in stallo l'universo visibile

come se il fatto fosse compiuto per sempre.



Fare un libretto è come riempire di briciole 

la bisaccia di tziu Taskeddha il portalettere

 che non manca un giorno nelle vie

dell’inquietudine delle madri che lavano

i panni nel rivo e temono quel qualcuno

che rapisce i neonati dalla culla per affidarli

al Cedrino e al dio dei venti che soffia sul destino

degli umani mortali come se fossero pifferi.

Non riesco a immaginare la madre di Mosè

andare a far la spesa dopo che gli han

strappato il figlio dal seno.

O  la madre di Isacco far gli scongiuri e maledire

al vedere il figlio che il padre sta per scannare.

Ogni madre impazzirebbe senza  farsela addosso.


il teatro del mondo

Signore della contrada di Pereleddhu

tutte innamorate di Cris


Nulla è vano  se ci fa vivere.

Peraltro che può esserci di più abbagliante

della luce? poi, senza le nostre garbate

passioni vivremmo come le gentili formiche

solo per faticare e dimagrire e, infine, da

curioso, non ho mai visto una formica grassa.



Con la sua ultima frase ogni libretto

si insinua in uno spiraglio del paese

che vive in proprio gli accordi comunali.



Crediamo di beffare il tempo perchè

non ci chiede nulla in cambio

nemmeno una dichiarazione di fedeltà.



Vado avanti come posso e proseguirei

a modo mio se la via non fosse

occupata dai Sanniti armati di bastone.



I libretti senza conclusione ne vaghe pretese 

circolano tra amici, parenti e conoscenti simpatici

ma son timidi con gli sconosciuti a cui non hanno

nessuna riservata  novità da confidare



La mente umana è la meraviglia della natura

 già di per se meravigliosa e felice 

che noi si prenda dalla sua sobria eleganza 

perciò concede alla mente la facoltà di imitarla.



Il rospo è un rospo anche se dentro c’è un re.

In quel noto paese d’altura chi ruba un gabbano 

e costretto un giorno intero a star col culo nudo.



All’autore  di piccoli libretti orfani

di prefazione piacciono di più le citazioni

che vede come frutti maturi sugli alberi

della via maestra che porta dalla levatrice 

che saluta con un: oplà! lo scricciolo

che rompe l’uovo  al becchino che nutre

nel nido  i merli che diranno addio ai morti



I giochi di prestigio ci entusiasmano

perché agli espedienti ci affidiamo.

In quel famoso paese della riviera 

il maschio che si abbassa le mutande 

al mercato viene bastonato nelle vie del borgo 

da netturbini comunali, domestiche dei signori 

e da massaie casalinghe con le scope di riso



Giusto che il podestà di ogni allegra contrada 

sia il solo ad avere in dotazione i cordoni 

per imbragare i folli che a suo giudizio 

lo necessitano dopo la richiesta dei familiari

Nelle valli della chiara Baronia 

solo ai pigri capita di sbagliar meno 

se non nel principio dell'indolenza,

del non far nulla, accontentandosi di

quanto fa la moglie scuotendolo dall'incuria 

che lo portava a dormire a tutte le ore

come un neonato sazio di latte

nello sviluppo del primo anno di vita:

Vai nell'orto e sistema quel muretto del pollaio…

Ma piove a dirotto.

Potevi andarci prima!

Ma è un anno che non pioveva. Lascia piovere.

Per te due gocce d'acqua fanno un temporale!

Tu non sei mai stanca. Ma anche Omero riposava.

Che centra! L'acqua cade dal cielo quando dio vuole.

Per due pietre cadute non mi dai requie. 

Così cominciano le frane.

Per te sbaglio anche in quel che non faccio.

Col daffare che c'è tu sei lo sfaccendato del paese.

Vorresti vedermi come gli altri?

E farmi prosciugare il mare!

Devi scuoterti. Ti si dorme il sangue.

Nel tedio non ci sono nemmeno piccoli errori.

Hai le mani sempre in tasca

che non ti  si intorpidiscano.

Vorresti vedermi malato e distratto?

Non fai niente. Stai sempre in casa

per paura che crolli.

La diligente sei tu che lavi le scale altrui.

Eccolo il pescatore beato

che col berretto in testa 

gioca un espediente al pesce con l’amo nell’esca

e fa il pastore col bastone del vescovo

che cerca funghi 

e a casa porta asparagi e cicoria

per comprare sigarette.

Ma alle nobildonne piacciono

gli asparagi con le uova.

Tu fuma, che il tempo aspetta.

Ci vuole un bel acquazzone

che faccia un pantano della terra selvaggia.

Due gocce d'acqua e ti affoghi.

Tu leggi quando io dormo.

È vero. Ma sei tu l'erudito.

Infatti sei ghiotta di bietole e spinaci

selvatici con ricotta e lardelli.

E la cicoria?

Si. Che non manchi mai a profusione.

Come gli sbadigli. Pasto da ricchi.

Segno di noia senza nausea.

Buono il detto che solo chi non fa nulla

sa far tutto.

Gli arroganti non tralasciano nulla per la loro boria.

Come sei meticolosa.

Come sempre.

Con quelle erbe sardignole che porti a casa.

Per farti ridere a sfottermi.

Gli isolani ridono per non piangere 

dal sentirsi circondati dall’acqua salata.

Li pensavo lunatici, gli isolani

che vedevano la luna 

come barca che li traghetta

tra le sponde della terra.

Che ti è piaciuto di me dalla testa ai piedi?

I capelli tagliati e l'unghia incarnita.

Gusto da medico e barbiere. 

Sono comunque un servo nelle tue mani.

Setaccia il Cedrino e portami dell’oro.

Tu raccontami i misteri della verginità 

che resistono dall’età del bronzo 

quando inventarono le campane.

Dimmi tu perché in punto di morte 

pare che si sbeffeggi quel che era in vita 

e ci si beffa della parte avuta.

Come capire quando una persona è sincera?

Perché è rinomato il riso dei sardignoli?

Perché simulano di non saper ridere

se manca il vino.

Finge di non saper ridere

chi sa piangere di nascosto.

Perché si devono spiegare le usanze

con cui siam cresciuti

 tutte, tutte corrono in questura

come i nostri mali corrono sul Cedrino. 

I marchingegni del doppio gioco

nella vecchia Barbagia romana,  

quella di ziu Prade e Samuel Istoki,

banditi nel dire comune

o considerazioni sparse sulle strade del paese 

dove ogni cosa ha la sua misura

come le pietre del selciato.

E, come ogni parola, anche la pietra 

ha una sua intrinseca malizia che si rivela 

quando centra il bersaglio dell’avido invidioso

e gli sgonfia la pompa del lusso arrogante

del benestante.

E’ consueto in ogni tempo lodare

i cittadini buoni perchè sono rari

e  son più difficili  da imitare.


date i nomi alle cose


Quando se ne venne con le gambine belle 

al chiaro giorno e alla notte scura 

a riempire d'aria i polmoni con sorprendenti

acuti di meraviglia e sapienti mani

di massaia lo lavarono al catino dell'acqua

tiepida come il latte appena munto 

e lo avvolsero di batista per ridarlo alla mamma

subito egli si attaccò al capezzolo

unico appiglio del mondo per cui era nato 

e di cui andava in cerca giurando ostilità 

allo svezzamento prima della leva

dei ragazzi del '99

La madre – paziente come solo le mamme, 

le sante e le amanti sanno essere -

diceva che Zakaria per come si attaccava

al seno doveva risultare di natura

squisitamente pacifica

Chi è pratico della vita sta bene al mondo

Fai esperienza del mondo, scrivila e se,

prima o poi, qualcuno la leggerà,

ti spedirà una bottiglia di chiaretto 

di santa Lucia paesana, da bere all'ombra

della torre che spia i saraceni ghiotti

dei meloni della dolce Baronia



Perchè la femmina è la perdizione

se ha generato Dio?

Il mistero dell'innamoramento: 

due persone che si fidano alla cieca un dell'altra

Non so che tipo di amore 

(certo quello che spinge a essere migliori) 

ci sia stato tra Giuseppe e Maria, 

mi chiedo che natura avesse il loro legame 

(Giuseppe il giovane ha preso

Maria la ragazza Madre 

così come Dio gliela ha data,

senza corteggiarla)

Il primo amore è inconfondibile

con gli altri lasciati perdere

Se devo dirla tutta nuda e cruda, 

credo che i brutti incidenti 

non si cancellino con uno sputo Divino

Gli angeli vivono sotto monarchia 

è ognuno è un aristocratico vassallo 

signore della sua tiepida baronia, 

al limitare della quale si ferma e dice: 

Signore, ovunque tu sia, ricordati

di me e non abbandonarmi.



Avrei rinunciato ai miei bisogni fisici 

se fossi stato puro spirito e sarei stato socievole 

come i pidocchi che vivono in colonia

Nati per caso siamo qui per rivendicare

dalla sorte un po' di fortuna casomai

gli capiti di dar spettacolo in piazza 

– alla bettola di Zomaria Zigottu

sotto il Portico dei Bottegai 

sul cui frontone stava scritto: Sii coerente, 

dove convogliano quelli di Ohiai 

(quei paesi che versano i loro umori nel Cedrino) 

che decorano il mondo - con le sue allegre ancelle 

che testimoniano ridendo

di quel che accade qua e là 

del mar Tirreno profondo e vecchio come

le cose antiche che se ne infischiano

della morte e dello stato di diritto 

e del diritto alla vita dei nascituri respinti 

dalle avversità della vita, ma resistenti 

come i ghiozzi impertinenti e coraggiosi



E' previdenza cercar la fama 

casomai si deteriori la lapide.

I colti son quelli che mangiano molta frutta 

e sanno tante cose per-bene:

inoltre disciplinano il corpo,

controllano le passioni 

d'amore e odio, di rancore e indifferenza

di affetto smodato, applicano il principio 

di responsabilità su quel che dicono e fanno 

sanno rinunciare a un'ora d'amore 

e a una partita da fine del mondo

sanno difendersi quando sono attaccati

amano fare i paladini e non i sicari

essi asseriscono che se l’assassino 

avesse visto l’immagine del figlio

nella sua vittima avrebbe desistito

dal delitto come Abramo con Isacco 

e forse anche lady Mcbeth

se in re Duncan avesse visto il padre


Se non Dio chi da i colori alla luce?



Il mio punto di vista ideale è a su Kontone Ballaloi, 

il mio giovanile punto di osservazione del mondo, 

dove mi appare l'opinione comune che spunta 

dal Gran Muraglione in fondo alla Carrera

del cimitero dove le dinastie durano

quanto l'ultimo dei Porkeddhu ucciso a

trentatrè anni mentre faceva i suoi bisogni 

sotto le querce del bosco. Certo fu ucciso

in quell'impeto di calma ira che

non deve mancare  per offuscare la mente 

e far correre i pensieri come la littorina

sui binari fuori porta

fu lasciato insepolto per una settimana 

come uno spettro che dovesse accudire 

alle ultime faccende di fine mezzadria

era un po' strabico come Kikinu Kisina 

che vedeva il noto e l'ignoto e una volta 

fu bastonato col randello di ginepro

in dotazione al priore del santuario

di san Francesco, sorpreso a rubar

cacio in cantina durante la novena; 

gli tolsero le scarpe e l'incamminarono

scalzo a Marreri senza una goccia d'acqua

né un berretto, sotto il crescente

sole di maggio che spossa i pedoni 

quanto una furiosa notte d'amore

spossa i vecchi lussuriosi belli e aitanti

come il san Pietro della deposizione Baglioni 

incuriositi dalla promessa della libidine

di ritardare l’invecchiamento


Un'uomo è lupo per l'altro uomo. Plauto. 

Noi non abbiamo lupi ma abbiamo sicari.



Quel che vedo oscuro negli altri 

lo vedo chiaro nei miei vizi



Quel che non voglio veder chiaro in me 

lo vedo riflesso negli altri



Dicono che don Zanchetone

- parroco della Croce Santa e della Santa Spina –

combatte il diavolo negli horti di Irillai

e Isporosile dove vivono le chioccioline

delle lattughe, usi mettere un fiasco

di vino sopra un tavolo davanti agli

ultimi tre priori di san Francesco, 

un fiasco di quello che snellisce il sangue,

col dir loro: bevetelo in salute

e poi scegliete il prossimo priore 

della santa novena,

senza por mano alla leppa



Come un profilo

Sento sempre il sicuro e lontano dondolio

della terra e quando mi capita di cadere

dal letto o dalla sedia  ne sento anche

i saldi scossoni e mi ricordano tanto il tonfo 

-(al che il parroco don Zanchetone sobbalza

nel suo scranno come se dal campanile

Boelle fosse precipitato il battaglio)- 

che fa l'enorme cocomero che la prima

domenica d'agosto viene lanciato

dal campanile Merzioro della cattedrale  

a mezzogiorno in punto che ormai da

tanti anni, Giacomo il pio ortolano

di Marreri porta dai suoi giardini 

di Lucula in omaggio al Redentore

e al discepolo Salvatore, che

– di pensiero esiguo - rimesta di dovere

in cucina dopo l'ultima rebotta

e che di solito infila l'ago e gioca

col rocchetto perché teme il moschetto 

e potendo se ne starebbe sempre in vacanza

nel vigneto di famiglia dove

nella botte riposa il suo liquido tesoro


il mondo universo


Homodonna cioccolato e ciliegina.

L'androgino unito ai lombi . 

La femmina per prima fece iddio

e il maschio, in seconda battuta,

fece col pungiglione. 

Divertitevi, disse. 

Lei caccia il pipistrello e lui la lepre. 

E defecavano seguendo la natura.


Dei vari sicari con i quali sono venuto

a contatto (io, baffuto trombone amante

del bello e quieto vivere) non uno che non

si immaginasse una morte simile a quella

di un santo eremita in costante raccoglimento 

nel suo eremo: non una fine qualsiasi,

badate bene, ma una morte repentina,

possibilmente indolore, dicevano la morte

migliore che lascia come ricordo di se

la pace. Per una morte onorevole

– giuravano - avrebbero offerto 

al medico di guardia,

lo stesso gallo che canta sempre a Irillai.



Gesù nel far toccare a Tomaso il costato

ferito faceva dell'evidenza la santa verità:

tocca e vedi e se vuoi puoi pensare con

i sensi vigili, perchè dall'armonia dei sensi

nasce il pensiero che hai di me. 


Il rattoppino fedele raffina le spese 

perchè non ha bisogno di nulla

che non sia necessario  e solo qualche vario

incantesimo gli fa compagnia 

a passar notte e giorno comunque sia... 

di lui ricordo poi che la distrazione 

era la sua qualità migliore dato

che non l'abbandonava mai perchè

era sempre distratto come una mosca 

che non sa dove posare le zampette. 

Pensava sempre a quel che non gli

apparteneva, come i cassieri in banca.



Cristoforo Colombo porta la santa croce,

il rosario santo  e la spina santa agli

increduli pagani del nuovo resto del mondo

E ci arriva per prenderne possesso.



A chi la responsabilità di aver ucciso

trecentotrentatremilatrecentotre 

ugonotti la notte di san Bartolomeo?

Ai punti ...cardinali che eleganti come 

damerini non rinunciano a posar sui lombi.



Chi subisce un'umiliazione

forse se ne infischia la prima volta 

ma per non abituarsi reagisce

alla prepotenza ma poi ne sorride

perchè chi umilia vale quanto meno

uno sberleffo, un pernacchione del sud,

un mesto sorriso, appunto

Chi umilia un più debole dormiglione

non sa come è finita lady Macbeth

con i morbidi boccoli


Ogni nuovo nato viene dall'ignoto

ben noto che è in noi


Buon uomo, può dirmi dove ci troviamo?

Nel mio cortile.

E la sua casa dove si trova?

Davanti a lei.

Quanto dista da Irillai?

Un giorno a piedi, tre ore a cavallo

e da morto c'è già.

Ha intenzione di uccidermi?

Si.

Non teme di finire come i boccoli

di lady Macbeth? 

No. Chi era?

Zia Zizita Zua Zitella, quella del frantoio



Il pensiero è un'insieme di parole

di cui la realtà si serve per rivelarsi

a chi è in grado di percepirla nel suo

continuo mutamento, come capire

una storiella la natura della realtà si

serve del pensiero per essere capita

il pensiero è una delle manifestazioni

della natura che mostra la sua realtà

la realtà è l'espediente della natura per dar

 vita al pensiero con le parole che fan storia

il pensiero è uno strumento della natura

per capire di vivere, la realtà per manifestarsi

a chi pensa, lo dimostra col senso

della logica comune



Il re di maggio del 1946. 

Il tempo di una gazzosa e scappò via. 

Appena nato fu battezzato con la spada 

e lo chiamarono Umberto. 

Pelato come un sollevatore di pesi

precocemente calvo



Mi piace oziare con argomenti sempre vari 

e in misura sempre diversa.

Mi piace la brevità dello stile sentenzioso.



Mi piace bere il vino fresco di cantina, 

sotto la pergola, con un boccone di cacio  

e una fetta di presciutto, e parlare col pane, 

parlare fino a tarda notte, parlare sottovoce

fino a sentire il primo canto del primo

gallo d'Irillai, che la svolta della notte

trova svegli  quelli dal sonno leggero

come le stelle insonni, parlare come se

fosse la prima notte del mondo, 

parlare di vigne nuove, di nuovi orti

e giardini, di campi da coltivare,

parlare di vita e di morte e dei vecchi

sentieri del monte e del piano, parlare

dei ruscelli che scivolano al mare parlare

di sentimenti frangiflutti e ribellioni

frangivento, parlare di guerra nucleare,

di delinquenza e onestà  e del terrore

poliziesco, parlare di lavoro e di denaro, 

parlare di scuole, ospedali e ospizi

dove si muore in silenzio come un

attaccapanni di olivastro nell’olivetto

dell'eden dove angeli homodonna

danno bon-bon al banco sotto l’albero

della cuccagna a su Sarbadore



Anche chi è più solo di me

ha qualcuno che l'aspetta; 

vuoi che alla fine non ci sia

davvero nessuno ad accoglierti? 

Non dico demoni o angeli stravaganti, 

ma qualche anima amica

che conosca la strada a fine partita



Così distesa e gaia esce la gente 

dalla messa domenicale con la faccia lieta 

e sorridente come dal recinto le pecorelle 

dopo la mungitura sospinte al pascolo 

dal gran cane bianco di monte Spada

come rade nuvole illuminate dal gran muto sole 

si avviano verso la gran pianura del Tirreno 

dal fondo oscuro che nasconde la luna 

come nei sogni delle lunghe notti di gennaio 

quando i macchinari del gran mondo dormono 

alla grossa nel gran silenzio delle mute stelle



I primi paesani d'Ohiai (che chiamavano

spuntini quelle mangiate di carne bollita

e arrosto e vino rosato e chiaretto

di Marreri, che nel resto del mondo

chiamano ribotte e da calore e colore

alle genti stanziali che nutrono fiducia

tra loro come pazienti e medici,

clienti e avvocati e fedeli e santi) 

a leggere l'avevano appreso dai preti 

che scrivevano certe visioni sui miraggi

del deserto, dove in quarantena vedevano

e parlavano con Dio  come se davvero

Iddio non avessero altro da fare.…


il cielo



Non so chi non avrebbe timore di convivere 

sotto lo stesso tetto con un assassino, 

che non può nulla più che toglierti la vita? 

Infatti non ruba le coltri stese al sole; 

quello che ha già fatto è causa del timore 

che accompagna il futuro. 

Egli non prova dolore tra le macerie. 

Non lo scuote nemmeno la morte. 

Gli è lieve la vita altrui; 

tanto gli è distante quel che ha fatto: 

sa che prenderne atto lo porterebbe

a impiccarsi e teme di provarne piacere. 

Ma non lo fa, non gli va di evadere

dal paradiso. Al mondo può succedere

di tutto dopo Norimberga e Pietro Maso. 

Nel merito cerca di esser solo

nella colpa cerca la compagnia


Dio si servi di Satana, il maligno dannato 

– lo scapestrato che salta da una

sponda all'altra  del Cedrino e fino

alla leva fu il più mite dei mistici 

del paradiso che sorridevano per l'eterna

gioia di esser cresciuti vicini al Padre -  

il più intelligente delle creature del suo

giardino per dannarci con le albicocche

del suo horto incantato: da allora la paura

della morte si impossessò del mio mondo 

e terribile divenne il buio della notte

senza vino


Che aveva di santo la santa inquisizione?

La conversione o il rogo dopo la forca?



Col lavoro si campa; 

poi si passa il tempo col conforto

degli accidenti, che ispirano

chi dipinge, scrive o suona, 

per dar forma a certe idee che, 

se rimangono in memoria,

sono accadute o sognate



La semplice verità ha molto

a che fare con i sensi; 

quella che conosco se ne sta chiusa

nella mano con cinque dita: 

una mano con un dito amputato

non è più quella delle dita

con le unghie riconosciuta ovunque 

faccia capolino la luce del sole

a cinque punte



Dalla combinazione anche accidentale

delle cose scaturiscono come scintille

i pensieri: quando piove hai bisogno

dell'ombrello per uscire di casa se

non vuoi inzupparti come un pulcino 

appena uscito dall'ovo della mamma

Come invidia e compassione

escono con noi dallo stesso buco. 

La vendetta e il perdono,

come l'amore e l'odio, 

sono fratello e sorella che ci

appartengono; sono affari

permanenti che troviamo alla

nascita

– ci stanno al fianco in vita -

e li lasciamo con la morte: 

sono il lascito più raffinato dell'arte

di chi ci ha preceduto



Per quanto riguarda la mia vita

- sempre di Lei si tratta - 

sono grato a più di una dozzina

di persone, tante donne quanti

uomini, e mi capita di scambiare 

quelli dell'ovest con quelle dell'est 

e le longilinee del nord

con gli ombrosi del sud



L'arte del "confusioner"

è aizzar zuffa e attizzar lite.



No, lui col suo pigolar e picchiettar

qua e là, credeva che il mondo

fosse del suo becco duro 

come un orecchio sordo e la faccia tosta 

come l'aquila preferita da Giove

che invia  perfetti i raggi del sole

a dissolvere la rugiada che tiene

in equilibrio l'allegria

e la sofferenza nel mondo.



Eh no, caromio, al mondo c'è monsiè er gato, 

che quatto quatto dietro la porta, 

zompa come chi non sa far altro

e sconquassa il petto piumato

fuggito dai parenti del giardino 

degli uccelli in formazione dove imparano

a pregare per non morire come gli

irrequieti senza un fiore che come lui

hanno abbandonato la gabbia lucente 

tra gli asfodeli che ogni morto riceve

nella porta del cielo dove i piedi

non sono più adatti a camminare 

né le ali servon più a volare.


" il coraggio è considerato, a ragione,

la prima qualità umana, 

poichè esso è la qualità.…

che garantisce tutte le altre." w.s.churchill



Morire significa aver consumato la vita

in piedi, a tavola e a letto,

come san Francesco con i sandali 

a cavallo del suo indomito bastone

che gli pestava il dito maggiore

con l'unghia lucida come una perla 

d'oriente che duole a sradicarla dalla terra



Di me che appena nato non piansi 

dissero i miei designati padrini: 

si vede che è un buon'a nulla. 

Chi lo sa, disse la mamma, 

se saprà mai far qualcosa di utile. 

Tutt'al più proverà a fare il rattoppino, 

tagliò corto il babbo. 

O il calzolaio come Billia o Tobia

 aggiunsi io inascoltato.



La prima presa di coscienza della creatura 

è l'acquisizione del risultato: io sono; 

comincio col prender nota

di ciò che frulla in capo; 

prima per diletto e poi per comunicarlo 

a chi sta a sentire e un lamento

e una rinuncia e un'esclamazione

di stupore che scuote la casa 

mentre in piazza si manipola la creazione 

e la trama si intreccia all'ordito

e appaiono le figure che

sconquassano l'opera degli altri

 

La costante sostanza del tempo

è trascorrere; ossia quella

non-cosa che permette di passare 

quanto prima la distanza che separa

Nuoro da Cagliari. Cagliari da Tunisi,

Tunisi dal paese degli Etiopi tutti alti

più di me che non ho fatto nulla di male.



Secondo A. Smith il valore di tutti i beni

si riduce a rendita, profitto e salari.”



Secondo Marx il valore di qualsiasi merce

è composto di capitale costante

( materie prime e ausiliarie,

ammortamento delle macchine, ecc.)

 più capitale variabile (salari) più

plusvalore (profitto, interesse e rendita).”



A Cagliari la merce sul mercato è la migliore.



Non potrei mai fare il sostituto del sindaco,

né il pompiere o il vescovo, per come mi

riducono le vertigini; forse potrei fare il

confidente della polizia se i miei parenti

non lo venissero a sapere e rinfacciare poi

a mia moglie la poca saldezza delle mie

convinzioni. Un cuor leggero, dicono, come,

in altri tempi, un fru-fru. Un colpo di vento.

 

Non voglio proprio essere uguale

al primo della classe: 

ne ho d'avanzo d'aver

le viscere identiche alle sue.



" Sallustio Bandini, celebre inventore della cambiale, 

senese del monte dei paschi, 

propugnatore della libertà di commerciare".


? Che il fallimento delle rivoluzioni

sia dovuto alla chiusura del mercato?

La libertà del mercato esiste

da quando ci son prodotti da scambiare.

Il mercato esiste da quando l'uomo cammina

come il pastore sulla terra ospitale, come

il marinaio di casa sull'onda ostile.

Le merci finiscono al mercato solamente

per essere consumate: solo ciò che non ha

mercato non è merce e dura più di una stagione, 

più di una generazione, dura la somma delle epoche



Chi dice che il mercato è saturo

ha fatto incetta di quel che più

gli aggrada: oro, incenso e birra.



Uno senza Dio è uno scellerato come me,

senz'anima, che non sa da dove viene, 

conosce il tempo per sentito dire 

e vede lo spazio che c'è, vede le stelle 

tutte uguali e distingue appena la luna 

dal sole che fa i suoi comodi, non parla, 

se ne infischia di giudicarci e non ha figli 

a cui lasciare la luce. 

A dirlo in confidenza credo assurdo 

che possa morire di decrepita vecchiezza, 

perchè non mi pare che sia fatto di carne. 

Posso tentare di immaginare come

si è fatto il sole, ma non riesco

a pensare il perchè si è fatto così grande.


in attesa degli ospiti di riguardo



"W. Rathenau affermava che 300 uomini 

che si conoscevano tutti fra loro, 

avevano nelle mani le sorti del mondo, ciò nel '20; 

oggi sono ridotti a una trentina i potenti della terra".



La Rosa di Lucula a valle d'Irillai:

Segui passo passo la fortuna e vedrai che cederà. 

E, se necessario è il caso, sollecitala in salita.



I patti senza la spada sono parole. Hobbes.



Due eran le Akademie in via Roma: 

la prima era la galera ben integrata

nel pendio urbano, la seconda l'Eliseo

che vide Gassman Mattatore e il Grande Dario

Dopo ogni recita a cui aveva assistito

nel cinema-teatro Eliseo, si immedesimava

nella parte per essere si se stesso e mostrarsi

al meglio dove stanno i molti in piazza 

che sanno fare qualcosa con le mani

come i migliori che oltretutto sanno

anche barare se la necessità lo richiede

Uno e l'altro purchè sia onesto

come una moglie buona e onesta.



Amo ricordare coloro che mi insegnarono 

a non fare a meno di ricordarLe ovunque

siano com' erano di semplice grandezza.

Amen.


Tutto ciò che l’uomo dice di Dio

è l’uomo che lo dice. K. Barth, teologo



Figlia di gente comune come tante

ce ne sono a Ohiai, aveva il passo

elegante della commessa signorile 

adottata da una cittadina fiera dei

suoi musei sempre aperti, dove si

organizza una mostra al mese, una

recita, una conferenza e quant'altro

si promana dalla metropoli. Aveva

il portamento di chi è riconoscente 

all'amore e al mondo per esser nata. 

Così viveva la sua vita e contava sulla

comunità dell'amicizia, il ricordo degli

amori, le veglie in famiglia, la vecchia

madre Kikina Kaketa, i canti e balli

in piazza con la mistica del folclore,

lo studio a farsi ragioniera, la giovane età,

l'avventura del viaggio in Francia 

a vedere una vendemmia in Provenza.



Di Lei si è sempre parlato nei circoli, 

chi in modo pacato e chi esasperato

di Lei, che come gli uccelli e i pesci 

(-che non sanno di dover morire-), 

non lasciava impronte del passaggio



All'uno segue il due e anche il tre 

fino al nove poi prende forma lo zero 

schizzato fuori dalle stelle e ognuno 

è allora in funzione degli altri 

per non essere messo all'incanto


dove sono le mie parole



Mi diverte il gatto quando gli nascondo

il cibo del negozio per cui rischia

d'impazzire tanto da perdere peso

e pelo e allora mi guarda implorante

e par che dica come il nonno morente:

ci rivedremo con le rose a primavera

e ti racconterò la mia esperienza



San Francesco, con i capelli crespi

come un perugino, chiede sul serio

l'elemosina per gli altri, non per se

occupato com'è a giocare con la bontà

di Dio  o con colui che concede

l'inaudito. Lo concede a chi è capace

di fermare un'attimo  del tempo

nello spazio: invenzione della foto.



Riproduzione di ciò che è stato. 

Colto l'attimo in flagrante. 

Fermato l'atomo attonito. 

L'istante fragrante. 

Passato il lampo un'attimo fa. 

Bello o brutto la foto coglie un'attimo

del tempo: passerò, dice l'attimo al passero. 

Passa anche tu, dice il giudeo al filisteo

nel giardino del Rosario

negli Horti di Lucula e Isporosile



Giusto il popolo d'Isporosile, Mannasuddhas

e Papadosa  rispetta sia la madre

che il padre che quel che fanno 

lo dedicano ai figli che mirano essenzialmente a:

1, tutelarsi, 2, preservarsi, 3, a tirare a campare.

perchè

la vita è quell'affare che fa decrepiti

anche gli immaturi. poi si sa che

i modi di fare che oggi durano tutto il giorno 

saranno i riti brevi di domani: 

anni fa appena svegli ci si faceva

il segno della croce, oggi si accende

la tivi. ok. okkei.



Paga il dovuto al momento giusto

e non lamentarti se la vita è breve



Alle persone libere si addice il riso, 

agli schiavi il pianto 

e il lutto è proprio dei vedovi infreddoliti 

che per non bere vino si rifanno la bocca 

con le caramelle alla menta su consiglio 

dei preti che nelle femmine vedono 

il peccato maggiore. 

Nel peccato minore 

si adescano bambini ambosessi.



Solo gli stronzi parlano di baci e sesso 

come della caca che riguarda solo chi la fa. 

Credono di farne arte. Bene. 

Come Salomone amante della carne fresca 

perché figlio di Davide e non di san Francesco 

amico del passero e del lupo

validi garzoni nella raccolta delle nocciole.



A me i raccontatori di sesso fanno un baffo

perchè non dico dei miei virtuosi bisogni. 

Riguardano solo me i baci della mia sposa. 

Non li divido in più parti

come un piatto di minestra. 

Fai dell'arte con un bacio,

un sospiro, un coito, un orgasmo

che diventano trastulli della memoria.



«Po prexeri, portaimì custas valigias

a sa Scala ’e Ferru: deu bengu avattu

a bosatrus cun su cumpangiu miu

puita non connosceus s’arruga».

Così un giovanotto biondo,

piuttosto tarchiato, accompagnato da un altro

giovane taciturno, disse ai due facchini, appena disceso

dal treno, consegnando ad essi il suo bagaglio. E i due

mentre si avviavano commentarono tra di loro:

«Hasi intendiu Chicchinu, commenti

chistiònara su sardu custu signori?

Est a bucch’e zappulu e a boxi arrorara!».

«Tenisi arrexioni, Piriccu: pariri unu furisteri ...

Ma non poriri essi! Custu, ci scummittu, 

depir’essi unu casteddaiu chi manca de mera

de sa nostra zittadi ...

Forzisi è partiu a pippiu in continenti!».

Marcello Serra, in ricordo di Wagner,

parlava il sardo meglio di noi



Il sesso è un diritto del popolo e privarlo 

della pratica equivale alla sua estinzione. 

Tanto vale castrar polli e far angelici capponi.

L'angelo è bello, giusto e abbagliante.

Pipiu Pissetone Preducosu.

Il diavolo è zoppo, brutto e sa di zolfo.

Mimiu Minninnone Muconosu



Versa un'obolo per entrare

se non hai già dato.

Scritto sul muro esterno del cimitero.



 Fragilità, il tuo nome è donna. w.s.


dubito di esistere



 Sos ammoradores' che' muska...

all'hora del the al Nordamerica,

dove consumavano cinque (-5-)

litri di latte al giorno.

Nordamerica: casa della regina Mab 

dove le fate consumavano 10 lt di latte ogni dì



"800 milioni di persone hanno visto la partita

Inter-Barcellona, un miliardo  le olimpiadi di Atene;

questo è il modello Disney, il modello vaticano

 e il modello Coca: è l'intrattenimento,

caromio, la trappola della bella

globalizzazione, persone-zavorra

per gli eletti del signore".



Allo stesso Iddio la necessità impose

di sacrificare il figlio  per redimerci

Se vuoi vivere è quindi necessario

servire la necessità    


Non rispettare gli accordi stipulati

significa non rispettare le persone

con le quali devi necessariamente vivere.



Sul cavallo del re caduto nel burrone

vola il corvo

sulle prime cauto ed esitante poi

per non esser visto gli cava gli occhi

e con saltellanti convenevoli lo spolpa

per la signoria della divina necessità.



L’immenso universo

deve quindi essere sottomesso 

al titanico imperio della necessità  



I sospetti sono in noi e ci accompagnano

in strada e nei negozi. 

Sono sospettoso senza aver fatto

scuole di polizia. 

Sono stato, si, giovane aspirante

in parrocchia, 

ma ricordo poco di quello strano periodo, 

perché escluso dai riti divini. 



Su quel che accade germina l'immaginazione…



Le persone informate perbene dicono 

che nelle scogliere e insenature di Gonone 

nuotano le ninfe e cantano le ultime sirene 

che fan coro con le foche monache 

che si crogiolano al sole e il bue marino

sbadiglia e sbava infischiandosene

dell'epilessia e delle accise 



Ancora sull'immaginazione…tutto sta lì ad aspettare



Regola finale dell'arte edile è che la casa stia in piedi, 

la forma riempia l'occhio e la sostanza sia vivibile. 

Possibilmente che la casa sia fatta in riva al Cedrino 

pieno di anguille, dove vivere e alla fine morire 

senza aver mai risalito la corrente a nuoto

e aver sognato invano la Prima Scuola a Ohiai 

per Educare Sentimenti durevoli 

che son le cose serie che premiano il mondo

per la buona riuscita della creatura



Vien da parlare spontaneamente -

e magari ripetere cose udite 

a chi è stato tanto tempo a sentir gli altri parlare 

così chi molto legge finisce con lo scrivere…

molte delle cose che ha letto.



I miei vicini e conoscenti passano la giornata 

indagando il perchè la realtà nasconda al mondo 

le verità della natura; tra di loro i miei coetanei 

che hanno studiato in seminario per venir via 

con la certezza che la realtà sia transitoria 

col compito di condurre le genti alla verità 

che è nel sorriso che Iddio ha donato ai semplici 

e dabbene purchè capaci di resistere alle tentazioni



Gli osti oziano e vacillano nelle taverne

di lusso della costa,

son sempre meno i ricchi che vengon via

con la rugiada,

han paura dell'orco ingordo che barcolla dall'alba 

col fardello della notte in spalla



Dell'infinito partecipano le cose e il nulla: 

l'infinito è pieno di cose finite 

e per quanto grande sta comodo dentro di noi

L'infinito oscilla come una trottola e la terra.

Che intenzioni abbia non lo so.



Lungo la strada può capitare di incontrare la verità 

che prosegue per proprio conto senza curarsi di noi, 

inesorabile come la morte.


Afrodite, Atena e Artemide


E se va bene farò lo scout.


Dal porco “immondo” la carne più buona

del pappamondo 

che riconosce sublime il presciutto.



Anche il cane quand'è rabbioso

è impavido come un fante  in trincea

e non teme nemmeno la rabbia del padrone.



So di vivere e non so pensare ad altra cosa diversa.



Il tempo con la mia presenza è il mio tempo.



Non penso a ciò che sarà dopo di me 

poiché non ricordo nulla

di quel che precedette la mia infanzia.



Non deve essere gradevole starsene in eterno 

senza aver niente da fare 

e deve essere insopportabile il non pensare a nulla.



Appartiene alle forme dell'educazione

il controllo del corpo: 

non liberare i gas se c'è gente attorno; 

sorseggiare nell'intimità il piacere 

che fa sublime l'atto amoroso; 

ruttare atteso dai neonati ed è consentito ai bambini, 

ma dal ruttino dei grandicelli ci si aspetta 

che ci caschi un'occhio nel palmo della mano, ecc.



La religione è figlia dell'incertezza 

che se ne sta nell'ombra della realtà 

dove chi vive non può nascondersi dietro l'indice.



Grande è stata la scoperta di venire dalle tenebre, 

trovare la luce e camminare con lei  

per ritornare alle tenebre.



Qualcuno dice: Voglio proprio vederla 

questa famosa fine del tempo 

che spero di essere ancora vivo 

e da vivo aspettare il giudizio finale 

e, a sentenza favorevole, vivere in eterno.



Mi sento inadatto in ogni ruolo 

e mi par di sentire l'ostilità della sorte

sovrastante. Viviamo nel bosco

come animucce perse nel cielo vuoto

viviamo lontani dalla folla con la paura di star male 

senza l'ansia urbana di stare vicini e soccorrersi

siamo oggetti siderali che come pulcini

si abbracciano sbadati e per caso

viviamo nel bosco senza saper volare

ignoti a noi stessi ed estranei alle feste paesane

rischiamo di inselvatichire liberi come gracchi 

e a rischio della vita come i tonni

vittime di proditorie imboscate

- per me posso già fare a meno del pettine 

come i cinghiali nelle forre lontano dal dentista

- e noto il tuo diventar languida come Salomè

per far piacere a Erode,

il Lupo criminale d'ogni neonato cristiano

che vuole salvare il mondo


Le capre di Farcana pascolano e saltano 

al canto dello scricciolo che, in mancanza 

di piu' succulenti vermicelli, 

becca le formiche che rubano il grano.

Non sempre e' opportuno insistere.

Non va bene insistere se la porta e chiusa. 

Non insistere se te le suonano.



Ogni eccesso finisce per traboccare. 



Considerazioni - di autore anonimo - 

sulla natura dell'individuo di Ohiai Benimindhe. 



Gli dei stanno oltre l'Olimpo

oltre lo spazio finito 

che non si può misurare

finchè rimane sconosciuto 

ai civili cittadini che vivono

e separano le mandorle dolci dalle...



Mummua Massaia se ne parti nel Continente

a far la domestica, 

rientrò anziana per morire dove era nata, 

litigò con le sorelle e si pentì fino a star male 

di non essere rimasta la dove - diceva - 

non ebbe mai un malinteso col pizzicagnolo

sotto casa.  Nè col macellaio

del quartiere che si divertiva assai 

ad affilare il coltello davanti alle clienti 

che chiedevano un tocco di polmone

per per il gatto.



Ciò che nel mondo accade è riservato

dal destino a scuotere dal torpore

la nostra sacra famiglia unita attorno

alla tavola accanto al focolare domestico 

dove i tizzoni fan brace

e crepitano le castagne di Tonara



La realtà è costituita dai fatti evidenti

che si succedono nel mondo, versati su di

noi con l'ordine inderogabile dell'imprevedibile 

destino ordito dagli dei che stanno

oltre l'Olimpo a mangiar torrone



La storia è la nostra - non solo dei pochi sardi, 

ma anche di valdostani e ginevrini - capacità 

di ricordare la leggerezza dei fatti accaduti...

Dalla pace di Utrecht - dopo la guerra

di successione spagnola - 

è sorta l'ultima Sardegna, la nostra, l'attuale, 

dove vissero i nostri nonni, mangiatori d'anguille, 

che non videro mai il mare

e morirono nell'isola deserta...

darei una mezza dozzina dei miei sguardi migliori 

per poterli riconoscere e dar loro

una manciata di mandorle e qualche noce,

perchè l'altra metà è impegnata

nell'annuale provvista di vino



Dato a Dio quel che era di Cesare.

Noi siamo uno stato libero sotto tutela

della chiesa che ci governa per l'aldilà

e a cui in punto di morte affidiamo l'anima

nostra e i nostri beni più durevoli di noi.  

Noi non abbiamo mai sognato di spogliare

i preti ricchima abbiamo sempre preso

in affitto le loro terre paghiamo tutt'ora

per vedere i loro quadri, sosteniamo il loro

catechismo che ci prepara a Dio.

Nel nostro libero stato i ricchi lasciano

le ricchezze a chi insegna a pregare. 

Non c'è villaggio nel nostro paese

che non abbia almeno un santo. 

Nel nostro libero stato non si fa nulla

senza il benestare dei chierici. 

Guai a parlare di espropriare

qualche tenuta per i senza terra.

Guai a espropriare un palazzo

da adibire a ospizio.

Niente è più fastoso dell’anticamera

del paradiso. 

Han conquistato la terrasanta e il nuovo mondo

han depredato i figli di Montezuma

che non nuotavano

hanno in antipatia chi non da l’obolo

han bruciato streghe ed eretici

hanno arso vivo fra Giordano

hanno quasi accecato Galileo, 

han castrato bambini per cantare inni al signore

han maledetto(?) socialisti e comunisti

e non fascisti e nazisti

non  mi vanno i preti che

vogliono morto un bimbo malato. 



E' il mio io a pensare di esserci 

e se mi fa del male lo sento 

quindi da me non lo farei

se ci sono non è per aver del male 

ho un anima e penso che sia come voglio io. 



Lasciate morire in pace i vecchi 

se non volete essere maledetti

e chiusi in un antro buio sul mare 

come Porto Flavia con sbarre d’oro

e argentoe folleggiare come orfani

di guerrae i vostri figli non porteranno

lutto al bracciocome l’onesto Billia

Portolu alla morte della moglie in segno

di fedeltà al ricordo del perduto amore


Per qualcuno l'asino ostenta l'ostinatezza

come un pò ti si addice, premia la tua costanza

mi dicono spesso i conoscenti alla mano



Pingue - di grasso - è l'ultima ruota del carro

così in un certo periodo pensavo

ci si riferisse al maiale 

che, da ultimo, mangiava di tutto

per avere in se il necessario

 ogni anno aveva cura delle famiglie

bisognose persguitate dal gelido inverno


gli Offesi e gli Indifesi


Come si fa a non dare un obolo 

a chi chiede l'elemosina in strada 

senza intralciare la libera circolazione 

delle persone e delle cose. 

Preferisco dare un soldo a chi porge la mano 

che ricevere dalla stessa una bastonata 

sul gomito o sul ginocchio o tra capo e collo



Difficile misurare quel che non si

conosce,  lo so da me che non so

dove arriva la bontà del mio cuore



Chi ha sempre da fare si lamenta

di non aver la coda cacciamosche 

e dormire come i cavalli da corsa 

- con la voglia di avena e carruba - 

che riconoscono i sentieri percorsi 

e sanno che la memoria illumina il passato



E' vero che con le scarpe strette

cammino male,  ma il minimo

turbamento dell'animo mi fa vivere peggio, 

poichè sono insopportabilmente delicato, 

come diceva spesso

il Principe Minghino dei  Sardus Pater



Il passato è quanto di più duttile

- si può ben alterare - 

ci riguardi perchè possiamo ammansirlo

a piacere e in qualche modo

rimediare ai torti obliandoli 

e mettere l'opera gradevole in prima fila



1. D'ora in poi non voglio far nulla

che non sia lieto di ricordare. 

Tziu Pepp'antoni sapiente

come la setola che protegge l'occhio.



La coscienza è quel che rimane

nel setaccio della memoria, 

e delle volte - come dopo ogni rebotta -

sono scorie difficili da smaltire.



2. Devo guardare dentro di me

per capire come stò. 

Tziu Peppantoni bello

quanto il san Pietro di Raffaello.



La persona superba è quella orgogliosa 

di stare sulla vetta del mondo 

e se ne infischia di capitombolare a valle, 

tanto ha l'abs in pista



Ogni pensiero sta in tutto quel che si trae dal verbo.



Pensi davvero che me ne stia quì

se non per star meglio come altrove'?

Se sono qui è solo per star bene,

poichè non sono attrezzato a patire

se non dove vivo.



Non so cosa sia la fretta,

ma so che non voglio correre

non andrò mai oltre il giorno che mi precede



Mi pare di trovar piacevole scrivere

di cose belle ma se qualcuno mi spinge

per farmi cadereevito di averlo vicino

sempreché sia possibile se no gli sparo

come a un tordo; appunto scrivo ciò.



Non sono mai certo se quel che faccio 

sia il meglio che possa ottenere da me, 

ma mi pare di non poterne fare a meno, 

anche quando mi capita di andare 

dove non mi è facile muovermi



Conosco la mia condizione

e devo addomesticarla all'altrui

presenza, perchè mi par meglio

patire da solo che in compagnia



Molti beati diventano santi quando

abbandonano le ricchezze di famiglia, 

certo, non prima di aver piene

le tasche di terrasanta


La parola è quella bolla d’aria sonora 

per dire, sentire e ricordare

 se ne vale la pena


Il non-senso sfugge al senso comune,

come solo ai poveri è dato credere

nelle sacre scritture

perchè ai ricchi tutto è permesso





Col senno di poi l'intero universo

appare strampalato ma vallo

a immaginare prima di crearlo 

abbi pazienza, dunque, e sospendi

il giudizio sugli affari del mondo.



Chi è in pace con se stesso

sta bene ovunque lo siedano

come a fare l’orpello del luogo



L’anima che abbandona il corpo del cadavere

che non ha fatto per salvarlo

o che ha fatto per aiutarlo?

Ahh, lo lascia intatto per ritrovarlo integro.



Libero è l'ingresso tra i volterriani d'Irillai, 

e puo farlo chiunque ami bere il vino

in compagnia, anche se non è mai

entrato nel circolo virtuoso/vizioso 

del vedere ed esser visto fare qualcosa

di utile con le proprie mani

e concorrere con ciò al sussulto finale, 

quando è del tutto inutile

il poco o il molto che si è fatto



Dalla gola passa la vita: e per prima, 

inaridisce la gola il passaggio della morte…

e, in concorrenza con i lobi delle orecchie,

si affina il naso…

è triste pensare che il corpo abbandonato

dall'anima sia destinato a putrefarsi

come un sorcio in trappola



La mia identità non è solo negli scarni

dati dell'anagrafe, ma sta anche

nella perfetta illusione di quel che credo 

di essere dandola a bere alla cruda realtà, 

che se ne infischia bellamente di quel che

faccio e mi lascia credere

quel che voglio, convinto che sia il meglio



Non c'è casa dove ad ogni ricorrenza

non si rinnovano gli auguri



Chi la scampa al morbo che uccide 

ha vinto senza muover le dita

e fa più dolce scrivere aforismi



Che c'è di meglio dello scampare un pericolo?



Chi la scampa in mezzo alla mischia 

senza saper come può ben dirsi 

figlio della fortuna di cui vantarsi



Bella l'umiltà del maiale

che sgranocchia le ghiande 

per lasciare le nocciole ai francescani 

che fanno il torrone ai ghiotti cristiani



Noi, mediocri, maliziosi e buontemponi, 

ci stringiamo dentro il nostro Circolo

Voltaire, con la quasi certezza

che ogni notte Iddio sorrida di noi, 

sopportandoci ancora un pò, prima

di prenderci per la gola e farci ricacciar

l'anima con l’ultima ora d'aria promessa



Diventiamo apprensivi quando ci rendiamo

conto  che la sorte ci sovrasta

e agisce davanti a noi e senza di noi, 



Con la mia assenza tutto è possibile, 

con la mia presenza conto di testimoniare

 la verità senza ostacolarla



Che brava gente quella disposta a obbedire.

Si parla del sacrificio di Abramo

non so se nel senso di obbedire a dio

o nel senso di dover uccidere il figlio

in ogni caso sembra rifare il sacrificio

di Agamennone e non pensa di

uccidersi per la gravità della richiesta

ma di uccidere il figlio con la spavalda

leggerezza del demente

Vale la pena vivere dopo aver ucciso il figlio?



Devo leggere per oliare il tempo e scrivo

per vedere cosa vien fuori 

scrivo che la memoria si rifiuta

di ricordare i fatti orribili e sconvenienti

che la coscienza giudica quel che faccio

con la minaccia di metterla a tacere



Le batoste quotidiane induriscono la scorza

così, per sopportare meglio le prossime

cadute 

e, in previsione della catastrofe finale 

poter galleggiare come il sughero in alto mare 



La spiegazione/comprensione di un fatto

squarcia  il cielo come il lampo

e l’osso martello rompe la noce



Voglio aver sempre presente

tutto quel che vado rimuginando 

durante il giorno e usarlo

a letto come un cuscino di sterpi



La vita ci fa simili e diversi,

la morte infine ci fa soci 

nel comune destino dei paesani di Baronia 

e regolari cittadini del Sistema Solare Sardo



La mondanità stanca, ma

meno male che ci sono le ville 

in collina per signori maturi, i conventi

privati per gli scapoli  autosufficienti

e per i vecchi piscioni gli ospizi municipali 

dove anche Socrate ambiva godere

della gratuità  della mensa comunale

di assistenza o  E.C.A. o E.X.A.



Confido nella giustizia sovrana

che dopo la mia morte

 tutto ritorni come prima del tempo che fu



Il mondo è una favola a cui ognuno

attinge quel che gli piace

ed evita quel che non gli aggrada



Amichevoli riflessioni sussurrano 

che quanto vado scrivendo 

pare un'accozzaglia di sogni sgangherati 

scartati dai sonnambuli che temono gli incubi

e rifiutati dai monnezzari con lo scafandro 

d’ordinanza per salvarli dall’infezione 

pondera, mi dicono, vacci piano e stira

 il collo, da bravo, come le buone galline 

nell’ingoiare sassolini

e usa per ogni riga l’alambicco 

che distilla le vinacce

e assaggia l’acquavite che da caldo dove gela


y donde està l’immaginazione?



Anche le bestie conoscono il piacere

e temono il bastone. Molto

abbiamo in comune con gli animali

che come noi amano mangiare e far l’amore

trovano piacevole correre e gradevole

dormire si deliziano al sole e cercano

l’ombra godono se gli gratti il ventre 

e ridono se gli frughi le ascelle

non sanno ancora vestirsi per le cerimonie

 e non usano pantofole per  fare i cruciverba


I sensi colgono le cose che sono, 

l'intelletto ne fa quel che gli pare 

prendendosi la libertà di dirlo a cani

e porci, durante le feste

di compleanno e in quelle comandate (?)



Certo che l'anima (consorte dell'animo umano)

è immortale alla condizione, però,

che il ricordo di chi ha vissuto si tramandi 

da padre in figlio e giù

fino al nipote più chiacchierone



Il mondo che è, è naturale, storico

e in divenire e noi si è carne viva

che nutre una psicologia scanzonata



C'è trambusto nel cielo durante il temporale, 

così è nel mare in burrasca e nel deserto 

quando il vento solleva la polvere leggera

e sottile  e fa pesanti cumuli di sabbia, 

come un torto subito a tavola che fa groppo

nello stomaco - come il boccone del prete

negato a Edipo dai “figli”- e mette l'animo

in subbuglio che sconvolge le metropoli

costiere e le valli alpine non meno d'Ohiai,

Irillai , Sae Maria ‘èLodè e Orzai 

dove gli archibugi sanano i malumori



Sono all'ultimo tornante e sento già

le voci dell'arrivo e per questo breve

tratto mi par bello addolcire il mio fardello



Nascita, infanzia, crescita, sviluppo,

 maturazione e declino di Tziu PeppAntoni

E.Remitanu. Sulla quercia

di Sant'Ussula passò l'infanzia Peppantoni 

e sulle rupi della strada e sulle rocche di Borbore, 

col gallo d'Irillai e il gracchio di Maria Frunza

alla fonte dell’acqua pura e cristallina

crebbe sotto la pergola del Contone 

dove in casa del vignaiolo si vendeva il vino

vide gli alarpi di bocca dolce giocare

a carte e sgranocchiare amaretti

cadde da bambino saltando un muro

e si fece male, non come la prima

fidanzata che volò dal ponte di Mastrefe

per amore e Samuel Istoki rapì

la sua sposa dall’abbeveratoio per vedere

i fuochi artificiali dal primo nuraghe...

Pepp'antoni stagionò più volte

tra i tagliatori di diamanti olandesi, 

dove apprese a leggere gratis

nelle biblioteche pubbliche, 

prima di fare lo scalpellino a Irillai

dove non tardò a frequentare 

le sale da ballo vicine alle case del popolo 

che si aprivano la dove i preti

se ne stavan sulle loro fisime



Quando delle parole si abusa

finiranno di aver senso.



Chi mi ha in antipatia e si beffa

del mio passo  fa scuotere

la testa a chi lo sente nell’alto cielo



Nei Campi Elisi dei pagani, le anime dei morti 

passano il tempo vagando nei prati 

ed estirpando ogni asfodelo che minacci 

di superare i cipressi dei cimiteri cristiani



Pisileddhu fu il primo ambasciatore

dei sardi  che trattò con i corsicani

per far pagare i natanti  che attraversano

le capaci Bocche di Bonifacio cosicché

i cittadini residenti non fossero più

contribuenti. Pisileddhu morì come

il più mite vecchio dell'ospizio quando,

giusto e gentile, c'era sindaco tziu Pepp'antoni 

che voleva far proprietario della terra

chi sapeva lavorarla fino a quando fosse

in grado di farla rendere poi ridiventava

comune per evitare invidie e gelosie



Persa la vita non rimane null'altro,

non debiti, né crediti,non vizi e virtù,

non pene né gioie.  La paura che più

ci assilla è di perdere la vita e

nell'assoluta certezza di ciò, lasciamo

i beni del mondo ai nostri cari parenti

più prossimi che ne facciano salsiccie

per cani e gatti.



L'agonia del padre 

- (ha sempre voluto che nessun figlio gli somigliasse) - 

coincise con la partita della nazionale

e decise di seguirla perché, si disse,

mostrare i propri patimenti al caseggiato 

e rovinare il godimento della partita

a chi se ne intende?



Mamma voleva che imparassi a parlare

come i preti  che fanno la predica

per sottomettere i maleducati a dio. 

Ma, a una ulteriore delusione che le diedi,

mi confessò desolata, che sarebbe stata

contenta anche se avessi intrapreso 

la carriera ufficiale in cavalleria e magari

conquistare un valore sul campo,

come i figli in uniforme delle comari. 

Come ogni mamma avrebbe dato la vita 

per far di me una persona

presentabile al mondo.



Non amo i sogni perchè non li ricordo mai;

poi non vorrei che ritardassero il primo canto 

del  primo e più fedele gallo d'Irillai



Agli uomini non piace esser visti piangere

così piangono sotto le coperte

come Ulisse sotto il mantello davanti ad Alcinoo. 

Le donne piangono quando scaricano la lavatrice 

e stendono i panni all'aria e alla luce del sole

ma si sa che solo la forza fisica fa differente

l’uomo dalla donna gravida che porta

a compimento la nuova vita in casa

per parte dell’anno e la femmina

dal maschio fuori a zappare e arare

e a combattere nemici e bestie feroci

poi il rimanente appartiene al passaggio 

dalla natura alla cultura che ha il tempo del mondo 

per riparare i torti cammin facendo come

in uso dire che il carico in groppa

si aggiusta in viaggio e il fardello

passa da una spalla all’altra


il mondo universo


Il kan maggiore di Porta Seuna, ciondolando

la coda, saliva su da canal Ferracciu, 

con codazzo cinico di suoi pari scodinzolanti

 nessun mastino nel gruppo ma tutti

simil levrieri, muti e indisturbati

gli intenti reconditi, nell'erta via,

 fin sul piano della gran Korte Issusu, 

e li con uso calorico di propria ispecie y natura, 

a turno officianti, infilavano il muso infra

terghe secche in mostra al sole,

memori del fragor fraterno, 

con lo sguardo assorto, non distratto

da ricordi arcani, sull'ultima monta…

siccome al mercato suol fare, levando

alte le braccia, il venditore o come

davanti al sacello chi dal seminario 

ha preso arte e via,

un nugolo di lapidatori canini.... 


L'ultima maestra delle elementari 

che non aveva preso i voti di castità, 

per non dispiacere ai genitori, 

conservava come una reliquia, 

una cartolina che Grazia Deledda spedì 

da Stoccolma a sua madre che l'aveva battezzata



Alle sere d'estate si addicono le notti insonni, 

quando - furtive - le fate montane

colgono i pomodori  nell'orto

e si attuano i desideri confessati alle stelle.



Alle sere invernali si addicono i colloqui

con l'orco insonne, misterioso e arcano,

e col vino nuovo si addicono 

le spavalde e scoppiettanti castagne arrosto



Quando cado nel contorto sentiero del 

- Chi sono io - mi confondo tra cibo, sesso,  

 l'ignoto domani e la morte che tutto avvolge 

come il vento del nord che soffia dal capoluogo 

dove la follia si è ribellata alla ragione



Gli spiritosi che fanno ridere han sollievo

dal pianto, poi se ne vanno in collina

a far quadretti delle vigne assolate 

e concludere che è l'onestà

a nobilitare le persone



Quando la gran baldanza del sole frontaliero

scompare  nella notte fonda,

io dormo, come il gregario 

dopo aver passato al capitano, 

non prima di averla assaggiata, 

la borraccia che scaccia i malanni



E' un buon motivo detestare gli eccezionali

superuomini che mangiano in piedi

perchè il tempo del successo 

non li pianti in mezzo alla via 

mentre leggono le mani ai passanti?



Nessuno dei due sognava di imporre

la propria volontà a qualcuno

non avevano figli ed erano genitori

di transizione.  Nelle lunghe sere

d'inverno, lei - che voleva

la casa a sua immagine - 

ricamava arabeschi sulle tende

e gigli reali  e rose mariane

per Santarita, lui, col fare schietto 

e imitabile di un diplomatico snob,

e un occhio alla schedina, pennellava

quadretti di grotte marine,  di rifugi atomici 

sotto i vigneti in collina, mentre una voce

fuori campo, raccontava la vicenda

di Polifemo e Galatea, chiedendosi ancora

chi avesse dato l'incarico al poeta 

di trar fuori di se l'opera che gli viveva dentro 

nutrendosi come il neonato del latte materno 


Viviamo, si, col timore di essere governati

dai peggiori di noi, come detto dal Plato divino -

che con le parole placava le malattie - 

ma più di una volta è accaduto di perderci 

anche seguendo i migliori tra noi. 

Non so, ho la vaga impressione che i popoli

della terra amino oltremodo vivere nei guai. 



Da tempo si parla della fine del mondo 

come della disgrazia maggiore che ci sovrasta 

legata a un filo di fuoco che minaccia 

 di bruciare Troia e spargere la cenere a Cartagine

meglio un ballo di serafini

col canto d’amore dei gatti grigi 



So chi sono e, mi piace assai parlare

in dialetto, non so se devo

dimostrarlo oltre la carta d'identità. 

Il caso fortuito - eterno fanciullo - mi è padre, 

come il crepuscolo e la cieca sorte 

(eterna primavera) mi è madre, come l'aurora



Non so come andrà a finire il macigno 

che rotola dalla montagna senza sapere

chi l'ha mosso, se non il gatto grigio

a due teste o il cane rosso con due code,

 per cui sovente li mettiamo in combuta

col diavolo che a Irillai, 

crediamo sempre ben vestito pur con la tinta 

di chi beve sempre e solo vino rosso



"l'ideologia è la logica di un'idea

la teologia si basa sulla rivelazione.

la zoologia sulla tangibilità degli animali". h.arendt.



Per quanto mi riguarda non so

(se ho avuto gli orecchioni) 

come finirà quel che farò,

non riesco a esser stabile

non so bene che voglia dire esser

chi sono, so, per averlo sentito

da dove vengo, dove vado lo diranno

cammin facendo quelli che lo sanno

han già detto di abituarsi a poche cose 

che non ingombrino nel cammino per campare 

parla, dicono, per farti capire come

faceva tua madre e adattati

all'ambiente come i tuoi compaesani 

che han patito la malaria col soccorso

delle aeree Janas risorte mille anni fa

e rubavano per vivere, coltivavano fiorellini

di cacciavano mosche e pescavano girini 

ma io non so stare in piedi sopra

una barca che oscilla per opera

dell'eloquente ed elegante Movimento

non so cucinare nè ballare, non so star

male, non so come si vestivano

le donne di Ohiai Benimindhe 

nè se conoscevano l'oro di Bosa,

non so se i costumi sessuali sardi

variano da un paese all'altro, non so

che riti avessero i miei compaesani

di mille anni fa prima di praticare

l'Eucarestia col filindeu, non so nulla

che possa ritardare la mortema so che

il bene è porgere un secchio d'acqua

all'assetato e il male è come avvelenare

il vino quotidiano al pensionato.

Non aspettare che il ladro ti entri in casa

per portar via il superfluo, dividilo,

dicono, con i fratelli cristiani prima

dell'avvento dell'aldilà  comunistico

o dallo ai cani del vicino che se lo gradiranno 

ti leccheranno gli stinchi prima di addentarli.

Il male lo fanno gli altri, io faccio il bene 

fate come me per andar meglio.


La coratella è la fucina del corpo 

e la mente è la palestra dei sensi, 

una cura gli affari corporali 

mentre l'altra si cura delle faccende esterne

e il mio mestiere è cucire panni di velluto 

a chi caccia le lepri del campo 

dove tempo fa le mie donne

raccoglievano  germogli di finocchio

e tremule margherite di primavera


Raffinatezze e forme  diplomatiche:

 al centro gli sposi e i genitori:

la mamma di lei al fianco del babbo di lui

e il padre di lei al fianco della madre di lui



Le persone famose si riuniscono ogni anno

per dire al mondo che non sono responsabili 

delle catastrofi in atto, quì e là, in casa, sulla terra, 

in mare e nell'aria chiara che, scossa dalla tramontana 

fischia sopra i tetti di Orune, agita le chiome 

che ornano la foresta di Farcana, dove se la ridono 

col frustino le Janas con la tenera peluria sotto il naso, 

sul dorso dei cinghiali, e l'attento sguardo delle civette, 

con lo stridulo gracchiar della magica corranca 

con le perle nel becco e ogni tanto ne lascia cadere 

qualcuna nel secchio della mungitura del formidabile 

capraio che se la canta e se la fischia l'intero giorno 

e passa la santa notte a far collane di perle con la moglie . ..



I ribelli che nel '68 volevano sistemare il mondo 

nel nido a sinistra del paradiso, ora, delusi, 

vogliono preservare l'intero sistema terracqueo 

con le fresche correnti d'aria che corrono veloci 

e disinvolte tra i punti cardinali, 

come fa la massaia quando in cucina frigge il pesce 



Son le immagini che  agiscono su di noi 

suggerendo le parole adatte e gridarle 

per sentirci umani e cristiani che scalpitano

per prendere il volo: dio come dev'essere soave 

volare sulle soffici nuvole, se non fosse che ogni tanto 

sparacchiano sulle ali dei merli, delle allodole e dei rosignoli.



Al bel canto dell'opera lirica preferisco la monodia 

delle sirene in risposta al coro dei pescatori di sardelle 

e "o sole mio" dell'esule netturbino alle prime luci dell'alba. 

Non trovo bello che persone mature si urlino in faccia 

i loro amori -dissapori, preferisco la quiete del chiostro, 

l'eco del pozzo, il sibilo del vento tra le fronde e il riso 

di una fanciulla che stende i panni sulle siepi, 

in risposta ai gorgheggi della madre che lava nel Cedrino 

col sapone fatto in casa, che risparmia e non inquina.



La virtù deve esser vista non meno del vizio.



La pubblica condotta esprime la coscienza nascosta.



In principio fu il lavoro e il bohèmien si ritirò in cantina


In principio fu il logos

e Calibano si ritirò nella foresta di Farcana



Affinchè chi sbaglia non ricada nell'errore 

lo si appicca con gli osanna del caso

a far compagnia - da gregario -

al capomastro in croce.



Il cuore arido se ne infischia della compassione 

che rattrista il cuore

e strizza gli occhi fino a farli piangere.



Chi non ha fiducia in se stesso va dal barbiere 

e confessa i suoi peccati girandosi la fede nel dito 

come fanno i leader provvisori 

quando pensano a non trascurare i doveri coniugali.



Chi nasce si aggiunge alla mercanzia del mondo, 

senza sapere se finirà primo barbiere

al corso dei barazelos, 

o capo parrucchiere delle marionette diocesane. 

Ma sognerà sempre le trincee del nonno 

che chiamavano la lepre dell'altipiano di Bitti, 

la più veloce della stirpe



I cosiddetti collezionisti d'arte son quei tipi ricchi 

- solitamente anonimi ci investono

i risparmi e così più famosi - 

con l'ossessione di comprare

quel che non sono riusciti a fare, 

trattandosi di belle opere,

nel giudizio dei più fini intenditori 

di mercanzie pregiate,

da appendere al muro come un idolo in croce.



Si scrive quel che non sempre si può dire 

per non finir dilaniato in croce come altri del clan

e le parole, gli sguardi e gli sgarbi che non piacciono 

vengono legati alla punta più fine

dove spuntava la coda, 

ma tutto quel che si scrive fluisce dalla coscienza 

e quel che riguarda l'ordine e il disordine 

è affare di bozze da correggere 

La mia coscienza - piena di immagini e di parole - 

mi fa unico e solo nel mondo popolato 

di altri miei coscienziosi consimili compagni 

che racchiudono il cielo infinito in un angolo del petto, 

mentre un mastino ci piscia gli stinchi del santo.


il cortile degli orfani



Al buio non vedo,

col sole negli occhi ancor meno: 

uno solo,

un filo di luce mi spalanca il mondo.



Quel che facciamo vorremmo

che servisse a migliorarci,

 prima della catastrofe finale



Gli uomini che sistemano con disinvolta

frequenza il berretto in ogni spigolo

della testa,  son quelli più

costanti nel consumo del matrimonio.



Ritrattino gogoliano. 

Era un dei tanti figli cadetti educati a: 

- fai quello che vuoi, ma non scocciarmi, 

come veniva loro detto dal moderno genitore 

che si infatuava della prima donna che gli sorrideva 

e pretendeva dalla moglie, il dovuto

consumo del dovere coniugale. 

Umbrosu lo chiamavano, come il cavallo di Alessandro, 

ed era il più raffinato manovale d'Irillai, 

non usciva di casa - nè dal cantiere -

se non era etichettato a puntino, 

e quando venne di moda, d'estate,

il lasciar la camicia ben stirata,

sopra i pantaloni, lui fu uno dei pochi in Sardegna

- e pare, anche a Bonifacio, alla Maddalena e a Carloforte -

a farsi accorciare la camiciola bianca della cresima, 

non una virgola oltre la punta delle natiche. 

Egli aveva le idee chiare sulle mode correnti 

e le coglieva sul nascere e cambiava d'abito 

per una goccia di sudore o di polvere e

a sentir la moglie , già vedova

e inizialmente scostante, si risposò con lui 

alle terme di Benetutti - dopo un mese

di ardente corteggiamento avrebbe cambiato

pelle pur di non sapersi macchiato d'olio-

tanto gli pareva di esser sporco come

un verro libero e giocondo. 

Si trovava bene in ogni sala di ballo sardo

ai canti alla corsicana e a tutti i concerti

di launeddhas.  Non gli andavano

i circoli di morra e mariglia, 

dove alla fine, seduto o in piedi,

diventava irrequieto. 

Meglio studiare l'inglese

e coltivare un podere con due olivi, 

una pergola dove fischiare come un merlo 

quel che non riusciva a  trarre da una mandola, 

e un albero di pesche sanguigne 

che gli ispirasse una prodiga stagione di acquerelli.



L'orizzonte è il limite

di quel che a noi è dato vedere

oltre c'è l'infinito campo dell'immaginazione 

dove chiunque può attingere il sale 

che manca alla nostra innocua insipienza.



Nemmeno dall'ultima cena

si riuscì a tener fuori la crudeltà 

insidiata nelle pieghe della coratella

dei fiduciosi commensali partecipanti

al pasto comune e sobri

e sapienti parlatori in pubblico.



I vecchi e grandi sacerdoti dell'antico sinedrio 

han condannato in Gesù il futuro nuovo principe 

dei nuovi preti che li sostituiranno in avvenire 

e diverranno gli straordinari sacerdoti che avranno 

i poteri di Cesare e tratteranno con l'occulto aldilà 

perchè avranno il possesso delle chiavi e sapranno

a memoria la strada per arrivare alla porta dove infilarle.. 



Il mondo è sempre in subbuglio 

e i traditori son peggiori dei disertori 

che se ne infischiano del nemico 

peggiori degli insubordinati che bevon vino 

a tutte le ore dimenticandosi delle rituali battute 

della compagnia di giro che sa chi deve pagarlo.



Che vorrà mai il gracchio 

(che non vuole essere conosciuto come spiritoso) 

di san Pietro al mare che a cura del mio spirito, 

si gusta solitario la sua arguzia 

e mi chiama - fratello -prima della cena?



Il prefetto di Ohiai B. ha messo il dito nell'occhio 

ai sindaci del circondario, affinchè, 

date le perduranti difficoltà economiche, 

si ricordino che dalle ventitrè alle cinque del mattino 

le luci della città siano spente,

per quel quarto del giorno-notte 

che la natura riserva alla quiete del corpo, 

quando le civette scortano l'ora della lupa mortale 

che in strada non deve incontrare nè ladri nè guardie 

e che - come l'angoscia - avvertono l'agonia.



Con la morte ciascuno se la vede a modo suo, 

quand'è l'ora di contrarre lo sfintere 

sull'ultima perla d'aria condensata.



La morte con lo spegnere - con lo spasmo -

l'alito finale  prende possesso

della luce che brilla nell'acqua degli occhi, 

lascia marcire la coratella,

lascia crescere i capelli 

per adornare il simulacro di un sorriso

e lascia allungare  le unghie

per grattarsi meglio

e invocare ogni possibile aiuto.



Artemide era sterile e così voleva le sue monache: 

vergini  ben pettinate come madonne 

e non  scarmigliate come mogli affaccendate.



I maschi li castravano

- i satrapi orientali e i papi occidentali - 

come pollastri per farne capponi,

sorveglianti di galline e coristi 

in grado di cantare come

la prima voce del gallo mattiniero.



Alle meraviglie della natura l'ingegno

popolare aggiunge lo stupore

che desta Porto Flavia, il Canale di Corinto, 

il Traforo della Manica, il ponte di Brooklyn, 

la Costa Amalfitana e le Case Rotanti 

di Carloforte che seguono il sole come girasoli

mirando il Monumento alle vittime dl fascio: 

una barca tratta dagli scogli

di Portoscuso ricorda i Fr.Fois, 

pescatori, uccisi dai fascisti della prima ora, 

sempre e comunque infami carnefici della libertà, 

sul mare gravido di sardelle - dove i tonni scappano

 inseguiti dai delfini festanti, attorno alla terra feconda 

di bambini colorati e fertile di sempreverdi cocomeri,

e nell'aria adatta al libero volo degli uccelli canterini 

che non sbagliano una nota di gratitudine diretta al re del firmamento.


Pensare, mangiare e amare, 

sono quegli affari che ci fan sentir vivi 

e cristiani partecipi delle angosce

del mondo: i debiti.


Nulla come il vitto da sollievo

al corpo e allegria allo spirito.


Corre voce che Nora e Tarros siano state tappe 

dei focesi  sulla rotta di Marsiglia



Va la fama delle poderose vigne e cantine 

dell’Ogliastra doviziosa nelle rotte mediterranee


Si racconta del pittore nuorese Congiu Pes 

- che non solo fischiava come un allodola 

e calzava polacchine di vitello - 

di aver dipinto una mela così vera 

che le mosche ci andavano a sfregarsi le zampe 

e le ali per poi volar via e dopo un certo tempo 

sulla mela fece capolino - come uno stregone - 

un vermicello che a tratti spariva e man mano 

una macchia scura si spandeva

sulla buccia bianca e rossa 

e...lavori del genere il buon artista, li faceva 

quando non aveva più credito

e allora faceva scomparire 

non solo la mela dal piatto, 

ma lo stesso piatto svaniva dal tavolo 

e si trovava un altro committente o mecenate 

che fornisse i colori quotidiani ai suoi pennelli 

da taschino col fiocco dell’arte maestra.



Non mi riesce di star buono con la

domanda senza risposta di sapere

a chi si invocavano i nuragici

quando ammassavano quei macigni

mentre gli egizi adoravano i fenicotteri

chiamandoli: Ciro, Cambise e Dario e Serse



La fame spinge le membra al saccheggio 

che avvia la battaglia della vita e della morte.



Il pane dà la concordia alle moltitudini

l’acqua disseta le genti

il vino premia la fatica

e si pone la domanda: da chi è meglio discendere 

- da Deucalione o da Noè? 

Tale scelta  solo per la simile vicissitudine 

e la rinomanza del tempo antico

e ambedue vivevano disarmati  

non più selvaggi e barbari sempre armati



Col solo lavoro non si diventa ricchi sfondati, 

per aver sempre di più

ci vuole un pizzico di sopruso, 

una maschera ingannevole

e quella smisurata ingordigia 

insaziabile come la morte del cuore

principe e re della coratella

variegata che non sale in cielo.



Fare gruppo - a qualunque età -

da il coraggio necessario 

per diventare davvero più minchioni, 

con la fissa di superarsi a vicenda. 

Essi - componenti del gruppo -

son capaci di tutto pur di ammirarsi

l'un l'altro sputandone l'ombra.



Il proprio capolavoro è insuperabile

solo da chi l'ha fatto.



Sputo sentenze come l'oracolo sull'altare, 

libero, come tutti lo sono di fare altrettanto.



Se dormo a bocca aperta

è solo per esprimere giudizi 

di valore sul quale volano

quelle mosche esuli dalla stalla.



Chi sa far cose belle vuole

o vorrebbe essere apprezzato, 

ma la migliore di cui viene a capo

non la mostra in giro, 

la nasconde come una madonna

velata e la tiene tutta per se, 

come un campione inestimabile

e deprezzabile alla vista.



Il paese dove un individuo

è morto assassinato, 

dovrebbe intestare la via più ricca

e la piazza più accogliente, alla vittima,

se non altro per far dispetto al suo carnefice, 

che si roderà dall'invidia fino a pentirsi

e dire che - il morto, in fondo - non

valeva così tanto, da meritare un tale onore.



Chi esibisce il suo prodotto nel mercato 

si aspetta che sia valutato per un giusto prezzo 

e sia pagato sull'unghia come da sempre usano 

gli onesti e orfani gentiluomini d'Ohiai Benimindhe.



Ferrovieri, carpentieri e manovali,

dissoluti e salaci, danno

- con un cicchetto - una scossa al corpo, 

come il soldato alla guardia, il reprobo

mattiniero  col cognac

e il sacerdote che dice messa col vin santo



Posada, nome che sa di ospitalità

alberghiera senza suppliche

adatta al consumo di un amore fraterno

da parenti, là, come le nozze delle nipoti

di Egitto che scannarono i cugini

dono di Imene da Danao

ai nipoti che di 50 uno la scampò



A chi non piace ripararsi dalla calura estiva 

sotto un albero vicino a una fresca fontana

non distante dall'ombrosa pergola 

dove giran  le  caraffe di vin fresco?



Difficile che si dissolva il mondo

se stai sotto la pergola a bere vino 

con la bella in compagnia di collane 

d'aglio che tengono a distanza il demonio.



Cos'è l'onore? Non far nulla di indegno?



Distinto è chi brilla tra la folla. 

Per bellezza, eleganza e gentilezza.



Violenza fisica e tara morale

è bastonar la moglie, far la spia

e praticar l'antico tabù dell'incesto.



Non si faccia campana chi non vuol essere suonato. 

Di don Giovanni d'Ossidiana si tratta,

barone d'Orosei  e signore di Galtelli',

nel ramo dei presciutti d'Irgoli, Loculi e Oniai, 

- buoni in se nella realtà sensibile -

lui occulto piantatore di menhir 

e gran mangione di filindeu,

portatore di cravatte di qualità, 

da. petto in vetrina, complemento

di ornamento unto d'olio

egli in segreto si rammaricava

di non aver preso parte 

ai moti di Mimiu Angioi, l'alternos

Zommaria, il Gracco del Logudoro, 

lo spirito a cavallo della nuova,

sarda e salda, Castiglia, 

dove chi giura il falso

anela da supplice la punizione.

Dovevi nascer bronzo se volevi esser battuto.



Non si perde nulla ad evitar la zuffa.



Non mancare all’invito a nozze 

e se non avrai zuppa in brodo 

contentati del pane bagnato nel vino



Ben di Dio

Da quel che avanzerà

saranno giudicati i commensali, 

e da quel che avranno consumato

sarà giudicato il pasto. 

Appena mi vedranno mangiare

sospetteranno che poco rimarrà sul tavolo. 

Se è costui a dividere in parti

uguali stan freschi i compagni. 

Mangia più di quel che vede,

e gli altri soffochino il ruttino. 

L'occhio misura la panza.

Siamo come dio ha voluto

da noi facciamo quel che possiamo. 

Non so se farò di me quel che vorrei. 

Dalla tavola piena

non si giudica la casa spoglia. 

Ubriaco è chi cade dalla sedia

se regge non si farà del male

e per non sentirsi russare si tappa le orecchie 

con maddaleoni grossi come occhi di bue


la seggetta degli uomini liberi

Per enorme che sia l’offesa

è bello perdonarla



Anguille col sempiterno sorriso,

vago come quelli di Lollobe, 

tristi muggini sorpresi nel sonno,

mute trote cadute nel riposo del Cedrino, 

tondi ricci rotolanti, vino color

rosa mariana, bacche di mirto, 

canto del bettoliere nell'ombra dell'albero 

che non sa delle possibilità concesse

da Santarita  che va oltre il primo

sguardo e dissolve i malumori 

lungo i filari del vigneto, sulla

traccia dei baccelli di fave fresche, 

a primavera, con le feste campestri,

quando il pastore svelle l'agnello, 

lei - Santarita Samaritana sempre

la prima a sorridere - 

distoglie lo sguardo e piange incurante

del bel viso, 

contraria alla circostanza, e non mangiò carne 

e nessun principe bramoso d'amore,

fu tanto buono  da convincerla a volare

incontro alle ordinate leggi della luna, 

dove canestri di mandorle addobbano

le strade  e agnellini da latte

saltellano in piazza infiocchettati di rosso, 

tra il cantico delle galline che han fatto l'uovo 

e forme di cacio rotolanti e salsiccie

appese ai rami degli alberi, 

e la ricotta di primavera,

e il grifone fatale, angelo del monte, 

il merlo dal becco giallo, e cantanti

e ballerini in costume  e a cavallo

con sonagli argentini, madonne rupestri

- adoranti - flessuose e pudiche,

e tromboni e pifferai odoranti

di dopobarba, maestri coristi,

gaudenti palpeggiatori,

schiamazzanti fanciulli calciari, 

e tra loro lo straordinario mons.

Pepp'Antoni, vescovo d'Irillai, 

che sottrasse i dieci comandamenti

per nasconderne  cinque nel Montalbo

e 5 nel Corrasi, bevitore di vino 

e mangiatore della pappa americana

e del fiore di Gavoi



Naturalmente la personalità del leader

e capo carismatico  emergerà col

telegiornale della sera, che strilla

le notizie per confondere le menti

e incantare il sognante popolo 

dei vessilli al vento, strilla

quel che la gente deve sentire 

per pensare ad esaltarsi e confondersi

con l'èlite al comando. 

E’ l'illusione che guida alla catastrofe.



All'ovile per la ricotta

A Olimpia per la pagnotta

A Farcana per la mignotta



Leggo per non annoiarmi

poi la lettura mi da tempo e modo di pensare.

Dacchè mondo è mondo nasciamo per respirare 

finchè il vento spegne la candela per non vedere.



La clemenza comunque sia 

è più sopportabile dell’ira

e meno dannosa



Senza l’egoismo che mi sostiene

affidare ad altri  le intime faccende

mi parrebbe indegno farle

meglio farle da me che mi rende

onesto e nobile e non esposto

al pettegolezzo del paese 

che di una pulce

fa una schiera di mirmidoni


Assistere a un omicidio senza impedirlo 

mi fa sentire inerme come un biscotto 

tra le zampe del innocuo  passero 

che sta per finire tra le grinfie di un gatto. 

Il delinquente si rilassa dopo la tensione

del delittoche  agita la mia pusillanimità

impedendomi di intervenire o di propormi

allo scambio che se fosse accettato

non so davvero come avrei contenuto

la brodaglia, difficile è ostacolare il compiersi

del destino come faccio ad impedirlo

io misero idolo di olivastro malfatto

senza contare il peccato originale 

che ho affidato alla corrente del Cedrino 

che lo versi al mare orientale dove

le buone abitudini  prendono forma

dalla natura, mentre quelle cattive 

dal malaffare occidentale

che passo passo rinvigorisce.

 rapati per paura dei pidocchi



Vivono come gli altisonanti spiritelli del bosco 

quelli che a Soloti si han costruito tra gli alberi, 

casette fiabesche, dalle cui porte le robuste mogli 

scandiscono iperboliche frasi di possessso: 

l'abbiam fatta col nostro lavoro, con enormi sacrifici 

e la difenderemo con le unghie e a denti stretti, 

con gli archibugi e gli avvocati che van pagati 

con denaro contante senza le tracce del risparmio. 



Il bosco è adatto alle giovani e flessuose fate, 

non ai pensionati settantenni male in arnese 

che bevono il vino perchè temono il freddo invernale dell'età

anche se dormono come Abelardo che proteggeva  

con la mano destra quel che riservava alla sua Eloisa.



Al tempo di Omero, Chirone e Achille,

i crampi erano di là da venire.



La schiuma del mare è bianca

come il sale, il latte e la neve.



Chiedere l'elemosina è l'atto

più umile che ci sia dato praticare.



L'acqua della Fonte di Soloti è pura,

leggera e trasparente 

come l'aria chiara, limpida e pura

del Monte Ortobene, che da par suo

se ne infischia delle Alpi e degli

Appennini, dell’Etna e del  Caucaso,

che mirano a solleticare il cielo

poi la bevono i compaesani

che hanno urbanizzato il bosco

spodestando le janas come gli americani

del melting pot i nati nella prateria



Tra le storie che i compaesani diffondono

non mancano quelle cimiteriali sull’accumulo 

delle ossa nell’ archivio dei cadaveri stagionati

si notano le mani delle spose con quattro dita 

mancanti dell’anulare amputato, per via dell'anello 

con corniola, dai nani del sottosuolo insensibili 

al dolore e sordi scavano come talpe

o tarli dei bauli che cercano instancabili

la maschera d’oro di Agamennone

lasciando le salme scomposte con le mani 

tra le gambe a protezione del timone

e delle zone delicate 



I buoni consigli si adattano a tutti i bisogni, 

quelli dolci poi, son sempre attuati 

perchè combinano con ogni fase di tutti i giochi 

I consigli migliori si vantano da soli

e tirano il mercato ma dati a tipetti focosi

- ottimi prepotenti - son persi in partenza



Pensiero comune: dipendesse da me

il mondo sarebbe meno inquietante



Chi danneggia la terra rovina il suo mondo



Credo in dio perchè fa

quel che non mi riesce di fare 

e non distinguo il male se

non col dire: ohi ohi, su coro



La fortuna è sempre propizia,

se non ti perseguita la diarrea



A esequie avvenute è pietosa

anche la fine del turpe e sordido criminale



L'enormità del cielo di giorno

fa mostra dei campi aperti 

che vorrei governare a modo mio; 

ma il cielo nella notte buia 

mi impedisce di vedere

cosa ci potrei seminare



Spoglia dei suoi abiti il più onesto

presidente, il più pio capofamiglia

e il più remissivo papa e troverai

l'ometto qualunque, quel chierico da nulla, 

che andrebbe in scena con una sola calzetta 

senza l'accortezza

della serva femmina come angelo custode

o del demone maschio e lacchè 


Penso che ogni assassino preghi il suo Dio 

affinché lo riconosca e lo salvi e lo perdoni


Solo la morte è Colei che non concede deroghe

Era l’Immacolata, la Gran Madre Terra


Non dimentichiamo che il mostro nazista 

è sorto nella civile Europa della moderna

democrazia, dell'avanguardia industriale,

della tolleranza religiosa, della scienza,

dell'arte, delle bocce, del canottaggio, 

del lotto, dei cruciverba, della filosofia

e della medicina, dei callifughi,

delle allergie, degli indumenti erotici, 

dei sandali di san Francesco,

delle femmine in vetrina 

dei braccianti meridionali,

dei rattoppini atei, 

dei liberi muratori, dei barbieri profumati

e dei calzolai anarchici

Ogni epoca ha prodotto i suoi mostri; 

Erode non era il primo e Hitler non sarà l'ultimo 

dei comuni campioni della specie

da ricordare col proprio seguito

L'opera d'arte riempie gli occhi

di inaudito stupore, 

intorpidisce la lingua e le mascelle, 

tende le orecchie ai suoni del cielo, 

le mani brancolano tentando di toccare 

quelle forme inusitate e il naso coglie nell'aria 

quei forti aromi speziali che fan sublime 

la carne del porco. Elegia del presciuto.



La natura è sempre se stessa, 

è la sua realtà che cambia la vista all'occhio.



La natura invita a riprodurla, 

è la sua mutevole realtà che è difficile da copiare.



Per quanto bello un paesaggio

immaginario, non regge il confronto

con la mutevole realtà della natura.



Non so cosa sia l'arte autentica, 

se non l'artificio di un ponte 

che unisce le sponde di un fiume tumultuante



Poco importa come, importa

che si scriva di cose sensate, 

reali o immaginarie come un

deus ex machina che aggiusta tutto



Non mi va il potere che hanno i preti 

fin dall'inizio della storia,

ponendosi aldilà della politica. 

L'enorme potere dei preti  è fuori

luogo in qualsiasi sistema politico 

in una Repubblica dovrebbe

perlomeno preoccupare il cittadino



Se basilica viene da basileus

potrebbe significare reggia, 

residenza del re, dimora del sovrano,

si può pensare quindi, 

che nella basilica come casa di Dio

i preti vivono da principi 

Che c'entrano i preti con Colui che ci nutre? 

Dei maiali che volano, nelle ali stan

le carni più leggere, tenere e saporite. 

Tieni conto di quanto gli occhi

influenzino il palato. 

Quel che attrae gli occhi

può deludere il palato. 

Pizza e spaghetti invitano i cinque

sensi a mangiarli a tutte le ore, 

col tatto a mangiar con le mani,

mangiar con gli occhi l'insieme dei colori, 

mangiar con le narici il profumo

che invade la gola, 

il boccone condito che soddisfa il palato, 

l'udito attento a mangiar con la bocca chiusa 

per non sputacchiare i vicini di tavola 



Bilancia il piacere che seduce

col dolore che annienta 

e temi, non la sofferenza con la felicità 

che son proprie della fortuna di ciascuno, 

né la vita che vivi secondo gli usi e i costumi, 

con la morte che da riposo senza rancore,

perdona tutti e tutto dimentica

senza recriminare se non hai vinto 

alla lotteria, ma i numeri fatali dalli

comunque  a chi vuoi bene pur col

rischio che si perda nell'abbondanza



Tanto il bisogno fa correre,

quanto lento è l'appagamento che si ha, 

e senza il vinello di Baronia si lava a secco. 

Sommergere il cibo nella panza piena

si corre la pena d'affogare. 

Cautela è la parola d'ordine.

Il vinello bianco tira il fumo al cielo. 

È il rosso bello chiaro che riscalda

la carne fredda rendendola succulenta. 

È il vecchio vino che caccia via i brutti pensieri.

Nell'arsura corre il fuoco.



Sii pronto nel soccorrere

quanto calmo nell'invocare aiuto. 

Se non c'è nulla da fare non serve urlare. 

Dove i giovani corrono

e saltano come vitelli e giovenche, 

i vecchi van piano per arrivare

passo passo alla meta  oltre la pensione

come il bue mansueto  che dal pascolo

o dalla greppia se ne va al macello



Il tempo è il periodo che intercorre tra la vendemmia 

e la maturazione dei nuovi grappoli. Giusto un anno. 

Cambia la moda, le donne escono

di casa con una bottiglia d'acqua, 

gli uomini non si radono per esser più savi 

e vanno ripetendo di non darti tutto al piacere 

e ricordati che - abusarne - di dolore si muore. 



Si dice di tziu Predu Piskeddhu

che dopo la morte della moglie 

che l'accudiva in tutto, non sapesse

nemmeno mangiare  e visse

qualche mese in più perchè lo imboccavano

le figlie,  lui non parlò più,

né voleva più inghiottirne nemmeno un sorso 

di  quel buon vinello, spiritoso e schietto, 

che aveva sempre bevuto in bella copia.



Frena l'impeto che genera la furia dell'ira. 

Passa al secondo bicchiere. 

I poeti intristiscono se non bevono e fan versi. 

Senza il sorriso di Bacco langue la rima.

Vai cauto dove si vede che c'è il pericolo. 

Parola del Signore. Non sbronzarti

puoi cadere dalla sedia e farti male.



Il palato sceglie quel che l'umore suggerisce 

specialmente se i sensi hanno adocchiato 

del vinello limpido, in vetro pulito

chiaro e scintillante come lavato


la seggetta di papi e semidei

  la tazza di Lear barattata per il regno


Chi sa farsi da mangiare

non si prepara impiastri

non fa pacchi allo stomaco



Parliamo più di cibo che dell'animo

che di nulla ha più cura

che del corpo che lo sostiene

l'animo dico.



A ogni pentola il suo coperchio

a ogni opinione il suo cappello, 

a ogni frate il suo sandalo

e abbia marcio il suo cordone 

che non si strozzi appeso al trave 

come un presciutto a vivere la stagione d'amore.



Con la fame cieca

anche al palato manca la vista



L'ultima cena è quella che vale più di tutte

le altre messe insieme, 

l'ultima da ricordare, con una allegra

sciocchezza a un capo del tavolo 

e dall'altro l'intima confessione

delle proprie passioni misteriose



La verità è l'evidenza che non mente, 

onestà è la sincerità e nobile il rispetto, 

la prepotenza delinque, l'invidia,

ostile al riso la stupidità

la diarrea doma invece la superbia



La differenza tra umani e animali

e che noi nei fiori ci vediamo la bellezza

del mondo, adorniamo la fronte,

la tavola, l'altare e la tomba,  

gli erbivori brucano l'erba, ghiotti di

garofani non disdegnano i gigli per campare



Tziu Pepp'antoni 'e Gabbale: 

Fa in modo che l'argomento di cui scrivi 

non superi le cinque righe

adatte alle dita della mano



Il detto di Diogene allo scarabeo:

Oggi ti va male

-femmina o maschio che tu sia-

se vieni senza ciotola.



Scrivere significa dar forma

visibile ai pensieri impalpabili



Quel che questo scritto contiene

son solo parole che usano i vivi

per dire i pensieri invisibili

dell'anonimo autore.



''Si dice in Italia, con un proverbio comune, 

che non conosce Venere nella sua perfetta dolcezza 

chi non è andato a letto con la zoppa''.M. de Montaigne


Agnus Dei fuggì dal seminario

per farsi amico intimo di Pilurzi, 

primo gallo d'Irillai che vola dappertutto

per non diventar cappone, 

se ne infischia di aerei, treni e navi;

sognare è la sua funzione principale, 

sognare Kikina Karai, nello schema delle

sue notti,  che ha - forse -

trovato la giusta misura del suo sperone.  

Kikina, sa puddhikina prur galana 'e Irillai. 

I respinti da lei usano lanciarsi

come sassi delusi dal Ponte di Mastrefe. 

La repubblica democratica

è la formula più usatadella libertà politica 

nonostante nel passato abbia messo

in pratica il temerario e funesto 

affidamento del potere - sul bene comune -

in mano a Hitler.



Il bene comune è quel bene 

di cui nessuno puo fare a meno

per vivere in pace.



La mente sbalordisce per le cerimonie della natura 

in virtu della propria meraviglia



Solo la morte non concede deroghe 

nemmeno ai preti senz'altra arte

che sfottere le due rive del fiume, 

né ai politicanti senza mestiere che han scelto 

di amministrare le cose del paese

e gli affari paesani per far quadrare i conti



Predu Pilurzi non costituisce davvero

un unicum d'Irillai, tanti come lui girano

in Sardegna in cerca della ranocchia 

che,  come il grillo e la cicala,

canta nel coro della corte del re sole 

che, al primo dei più titolati, 

darà la sua intonsa principessa

che davvero non concede deroghe


oddio, mi ci rivedo con la mamma


Al corpo si addice la luce del sole, 

la mente riluce di se per il suo stupore



Da ciò che vedo e tocco deduco dove sono 

e se mi trovo al buio sono indotto

a pensare che sia notte 

e che la sua caratteristica principale, 

o schema assoluto, unito al giorno, 

è la costante ripetibilità 



Il mondo è pieno di padroni

e servi con pari diritti e uguali doveri: 

uno di comandare, l'altro di obbedire

all'idea di dio  che dovrebbe essere

la legge per impedire il male, 

con ceppi d'oro per frenare, domare e ravvedere 

il demonio umano che scarica il cibo,

che gli riempie il sacco per stare in piedi,

dove, come e quando gli pare



Il mio passo non mi fa migliore nè peggiore

di quel che sono; nella mia andatura

c'è tutto me stesso, compresa la coratella, 

con le vaghe idee di un mondo migliore, 

almeno più giustamente equo,

secondo le ultime regole dell'ONU



La giornata si apre come sempre al caso, 

scorrerà scrupolosamente alla rinfusa,

è come sempre  si chiuderà

sconclusionata, come spesso accade 

da tanto tempo in qua, a seconda

delle misteriose leggi della casualità 

che mette in riga i consueti accadimenti

quali la luce lampante  e gli avvenimenti

assurdi e mendaci solennemente comunicati 

dai potenti e famelici padroni del vapore



La fortuna è nell'aria come la sorte, 

mentre la salute e la malattia si rincorrono 

nel nostro sangue occupando ora questo  

ora quell'altro cantone, da quello dei Ballaloi 

con l'unghia incarnita, a quello di Merzioro 

e quello degli infaticabili d'Irillai 



Col buon uso della forchetta nemmeno

gli scrocconi si lavano più le mani.



Bacco e tabacco ci riducono in cenere

Venere e Bacco fanno meglio del tabacco

tabacco e Venere annebbiano il macaco

Bacco scuote la cenere che Venere fa risorgere



Di virtù conosco solo quella dei sensi; 

di vizi: non gioco a carte, non vado allo stadio 

nè vado in chiesa, non fumo, non scommetto, 

mangio quel che posso e bevo meno

di quel che potrei, 

tutti gli altri sono miei



Ben misero l'animo che non si affida

al corpo affaticato dalla nascita.



Ma ben più misero è il corpo

senza la lieve guida dell'animo 

che sè ne sta nell'angolo della casa

più riparato dalla tristezza.



Gli zoppi fan poco, ma quel poco,

proverbiale, è mirabile

 

Alla fame anche i ciottoli di Lucula sembran leccornie

 

Non può il secondo fuoco far più danni del primo

 

Pancia, denaro e beatitudine (vana stima?no!) 

gonfiano il petto al pollo vagabondo



All'esaltare il figlio ogni madre si compiace: 

Apollo e Artemide fecero strage ù

per difendere la madre: 

che non ne fosse sminuito  il valore. 

E' forse perchè son divini 

che gli dei millenari stan sempre sugli altari?

Apollo, Gesù, Buddha e Maometto. 

Sarebbe ora di sostiruirli con Maradona e signora 

ginger e Fred, Maria Curie e la scienza, 

Emily e la poesia, Hannah e la politica 

Ma come è che Gesù valga più di Maria e Zoseppe

ma gli manchi l'intero valore del Padre

generatore d'immensità? 



Nessun figlio potrà far meglio

del padre che l'ha generato

a quanto sostenevano gli antichi. 



Ogni nuova generazione si assoggetta

a sempre nuovi dei e potenti semidei

Oppure: le donne abbiano madonne

femmine dal ventre perfetto 

e gli uomini abbiano santi maschi

con gli attributi in ordine con la legge. 



Solo pancia e denaro sia d'uguale

sostegno all'una e all'altro ordine



Le madri abortiscono per lo sconforto

causato dai mali del mondo: 

lotteria, cartomanzia e dadi truccati

 

Nulla è più opportuno del digiuno

quando il corpo lo reclama



Che significa: pensare al corpo è umano,

pensare a dio è divino? 

forse che l'uno esclude l'altro? 

Che cosa si vuole intendere

quando si nota la differenza 

tra morte accidentale e morte intenzionale? 

per il morto è forse lo stesso?



L'esistenza è quel che ci dispone

a vivere (pensare e fare) e a morire.



Nulla è superiore all'esistere 

se non il fantomatico facitore della natura 

madre superiora nostra

e di ciò che si mostra ai nostri sensi.

L'azione da forma al pensiero 

modificando quel che puo capire e toccare: 

penso e modifico perchè sono.



Agli umili stitici vasi da notte,

ai superbi diarroici pitali d'oro, 

alle mogli vergini ditali d'argento

per ricamare con fili d'oro 

per non appassire, 

ma cosa consigliare a mentecatti

violenti furibondi e prepotenti?


 Io sono perchè penso di modificare

l'ambiente malleabile  che mi ha accolto

per poter comunque vivere, 

con decoro fino alla fine.



Tienici alla bisaccia che non sopporta

di essere battuta e muore se la trafiggi



Non prendertela se vieni pagato

con la moneta uscita dal tuo conio



Ubriacarsi non è forza ma debolezza



Ubriacarsi è la via più breve per passare

la misura richiesta dal vino di Marone



Ubriacarsi non è libertà ma rincretinemento



Ubriacarsi non è gareggiare a chi più

sopporta il vino,  ma una tenzone

a chi più contiene la brodaglia nelle

budella  prima di spargerla

come acqua santa sulla terra



Ubriacarsi non è onorar gli sposi,

ma è far gli sciocchi fuori luogo



Ubriacarsi non è ridiventar giovani,

ma poppanti che suscitan guerre



Se si perdesse la malignità

come si perdono i capelli 

saremmo più buoni;

invece cresce in noi come le unghie: 

fino alla fine

Della Donna pare si voglia intendere 

che l'esser vergine, e madre,

sia un gran pregio; 

del Maschio vergine e padre,

si sussurra quant'è cornuto e minchione



Non posso pensare che questo sia migliore

solo perché lo vorrei ma non lo è 



Crudeltà è l'impassibilita

davanti al crudo dolore

di smisurata freddezza



Crudeltà è delitto, disprezzo e frode alla natura



Crudeltà è antagonismo all'umana pietà



Crudeltà è indifferenza alla com-passione



Per l'indiano del fumaiolo

che scrive lettere anonime d'amore

col fumo, la tensione narrativa

attiene agli affari seri e non banali, 

alle cose sorprendenti e non ovvie, 

per lui e famiglia la tensione narrativa

appartiene all'inaudito


Sia conciso il tuo discorso al mondo, 

dove non pochi sono i cavalieri più dei cavalli



Prendetemi per quel che sono, 

disse Predu Pilurzi appena potè parlare.



Non romperti il collo per risultar gradito: 

non vale la candela, gli consigliò la maestra 



Moglie mia, disse poi da grande, 

non è  bello vantarti di quel che sai fare, 

né elogiare la tua pur sobria e garbata gentilezza, 

la tua sapienza culinaria, l'eleganza del tuo corpo 

che esalta il gia bel costoso vestito che porti, 

non scioglierti per la cordiale accoglienza

con cui ricevi l'ospite, tutti oggidi' san farlo: 

non c'è più nessuno che non sappia

come ostentare l'argenteria



I giorni che ci attendono non saranno

tutti soddisfacenti, noi saremmo

sempre di piu e sarà difficile anche 

per Dio padrone del cielo, 

contentarci tutti, ma se tanti saranno

i giorni malandrini, nondimeno

saranno i benedetti e le notti turbolente 

si mescoleranno con le più mansuete

stelle del firmamento


Carnefice e confratelli. 

Il passato di ognuno è stato il migliore solo perché 

è sopravvissuto alla catastrofe e puo testimoniarlo



Le donne belle vivono col ricordo

dei bei partiti perduti



I cacciatori parlano delle beccacce 

quando raccontano della ferocia delle loro Prede 



Sul tetto della torre di Babele si mescolava

il bianco col nero, l'ira con la gioia,

si confondeva la luce col buio, 

il taccagno col benigno, si sostituiva

l'accoglienza cordiale con la cacciata

a colpi di bastone, si variava sul giorno

e la notte,  sulla salute con la malattia,

si scambiava l'acqua calda  col freddo boia

e l'alto col basso, si diceva addio

come benvenuto e crepa per stai in salute 

Tutto era simile all’oggi

Voglio la mia mamma. 



Mi escludo dal mondo perchè non posso credere 

che qualcuno si curi del mio destino. 



Voglio anche il babbo mio. 



Affermo il mio giudizio 

di non affidare la mia sorte a chi non conosco. 



Voglio il mio senno, diceva il mio nonno.



Delle cerimonie sopporto il clamore

a distanza di sicurezza, quando il cuore

assieme al sangue pompa aria pura

e malignità, maldicenza e malacreanza,

nelle idee del pagano e del cristiano 

in ognuno di noi c'è un po' di tutto,

dalla pietà alla volontà di potenza


nel cortile con Nausica


Nella porta passa l'aria con la gente, 

nel naso passa l'aria per la mente 

che fa del timor di Dio la regola guida 

che ci salvi nel pericolo

nell'intero corso della nostra  vita.



Che ogni morte sia pianta e benedetta 

Qual'è la volontà del Signore

che conosciamo per sentito dire? 

Me ne parlava la mi' mamma

che leggeva le sacre scritture al mi' babbo.



Com'è che cerchiamo ancora di

persuaderci  che ci abbia creato

un  qualche artefice migliore di noi?



Tutto il divino ha bisogno del (dogma)

supporto

(superba pretesa) della fede nell'assurdo



Il termine 'infinito' indica se non altro 

il mondo in continua trasformazione



Non c'è fava nè pisello senza il proprio

numero magico  come i dolci

cocomeri della beata Baronia



Mordace è colui che risolverebbe

le controversie  morsicando

un cocomero

della libera e autonoma Baronia



Dati la libertà di rispettare le leggi naturali

e razionali  in corso d'applicazione

nella dolce e soave Baronia dove il placido

Cedrino si congiunge alla gagliardia del Tirreno



Per gli spiriti elevati la congiunzione amorosa

degli innamorati  -(atto si divino ma

naturalmente sublime)- ha qualcosa di grezzo, 

rustico e selvatico nonché urbanamente goffo, 

da animali che arrancano sul dorso


Non mi stupisce che il nostro tempo

sia scandito dalle guerre  poiché il nostro

vivere quotidiano è regolato dalla pratica 

del vangelo e del Corano che affidano

la guida del mondo  a un dio verosimilmente

ragionevole (han forse a che fare con la VII

lettera di Platone che pensava di far sapienti i re?)



Sii libero dagli arcani dogmi

che impongono l'obbedienza cieca 

per paura dell'immancabile apocalisse

che riguarda il singolo in se



È vano vantarti se qualcuno non lo fa' per te 

(''è giusto che si lodi da sé

chi non ha qualcuno che lo lodi''?)



Evita la rabbia che non si addice ai cinici

ma agli impuniti scherani del sopruso



Tifo per gli olimpici poiché i pagani

che andavano a Delfi  vi trovavano in pace

il conforto responsabile del divino Arciere

mentre a Gerusalemme son duemila anni

che si conosce solo la guerra, 

come se fosse loro il merito

di aver messo al mondo la violenza animale



Bando ai misteri, tutto sia lampante

come il sole e segreta come la luna



La natura umana è plurale, spontanea

e imprevedibile, cosicché dopo le feste

molte baldorie finiscono in zuffa 

e dove prima si cantava e ballava,

dopo si menava, i genitori litigano

con i figli che vogliono in anticipo l'eredità 

e in  tanti casi prima della catastrofe

si profila il lieto fine con la

ricongiunzione degli affetti dopo la sentenza


Son diventato un bietolone che cerca

la sostanza del lieto vivere  nel quieto

abitare dove c'è un po' di polenta

per gli affamati del mondo paesano



Tutto vale pur di avviare il mondo,

per esempio: cacciar fuori casa

i novelli sposi e far dei figli uno vittima 

e l'altro assassino con tante domande

in sospeso sulla bellezza del mondo


Meschino è anche chiunque vorrebbe non esserlo, 

come sciocco è chi è convintissimo di non esserlo 

perchè nessuno al mondo è senza pecche



Il papa ha un che di pitagorico,

un amante della luna come la civetta, 

perchè si veste di bianco come una

colombella pura e candida 

come lo è il bene che appartiene

allo spirito santo che lo distribuisce

al mondo con i piccioni viaggiatori



Cos'è un sepolcro se non la dimora del sepolto? 

La sepoltura di un idea, il pensiero di un corpo. 

Il contenitore di ciò che è stato uno spontaneo 

frutto del caso, un fiato, il respiro, un sospiro, 

come tanti ne combina con le sue esalazioni

il mondo



Chi scrive per campare meglio

pensa solo a pubblicare sogni

singolari e inauditi



Abbiam perso la strada per la scandalosa

vita di Giuda che confidente

del prepotente di turno ha barattato

la nobiltà umana per un triste uso della corda



La realtà è il nostro essere ora,

qui, sulla terra  nel vento corriere

di novità che spazza il cielo e corruga

il mare con noi sbarbati e profumati

a guardarci attorno,  il resto,

oltre i nostri occhi, ha dell'incredibile


I Galli di Irillai, per quanto combattenti,

non amano l'inquietudine, 

preferiscono cantare fino a diventar rauchi 

per scuotere la sonnolenta quiete del pollaio 

dove ama stare la ragione personale

che ci tien compagnia e posa sulle salde

spalle della solida rocca d'osso dove ha

dimora la ragione



Chi è che non ama la verità?

l’intima discrezione del cesso


Chi è che non teme l'inganno?



La ragione è la luce della realtà



Il cuore è la pompa che dà aria alla casa



Il sesso è il delizioso metodo

che da continuità agli affari in corso



Nessuno dei nostri rinuncia

a far qualcosa per star meglio


Affidiamo il governo agli assennati 

che non bastonano le mogli per la pasta scotta 

con ciò seguiamo la politica sulle orme

del miglior leader in campo

o, perlomeno, il più simpatico in tv, 

sempre chè si faccia garante della nostra

tranquillità,  tranquillità per me

sempre più difficile da capire 

per via delle quotidiane faccende del mondo 

che sono un vero disastro senza mai pace

dovremmo distaccarci dalle brutture

e contemplare la bellezza del creato

e più bello ancora sarebbe contemplare

il creatore  sopportando per un mese

il fastidio di mangiare bevendo solo

la rugiada come da tempo, dolcemente

costumano i fiori



È aperta l'iscrizione al più spiritoso circolo

dei voltairriani d'Irillai fondato

dai vecchi sapienti un pò screanzati

da giovani che quando riposano seduti

sul muraglione d'Irillai son così loquaci 

che vedono spuntare i gigli a Lucula

e Marreri, buoni compagnoni che bevono

per vincere il tedio, solo ridendo delle

altrui miserie, facendosi beffe l'un dell'altro, 

come sono, per natura e cultura,

gli insofferenti alla prepotente inquisizione



Gli affanni (dispiacere e crepacuore) macerano 

il corpo e lo spirito più dei calli delle natiche



Solo il gelo della morte spegne

il fuoco della passione amorosa.

O la soddisfazione della carne pensierosa.



Tranquillo è lo spensierato marito

accudito in tutto dalla moglie 

sempre in campo col fardello

dei suoi tormenti



Innanzitutto per vita 

si intende la nostra presenza in campo

sotto l'Olimpo.

L'origine della vita sta nel movimento

delle cose fuori dall'Olimpo.

L'origine della vita è nella mente olimpica

di chi tutto sa  e non vuole dircelo

A chi il brevetto della linfa vitale? 

A chi se non a Dio?


La mente è il ricettacolo del mondo

dei sensi, gli altri mondi

stan fuori dalla mente lontano dai sensi



È giusto dire tutto ciò che viene in capo? 

È il senno che deve selezionare? 

Il senno è la ragione? 

La ragione è comune o personale? 

A chi il giudizio prima di affidare tutto alla lingua? 


Tutto è decoroso nel mio paese

che vive in pace e non in guerra



La realtà è composta di frammenti

sparsi nell'ordine del giorno

e il giudizio è la piu semplice

articolazione all'ordine del giorno

e la situazione si presenta più nitida

col sole di mezzogiorno



La vita è quella cosa speciale che ci illude 

di misurare il suo tempo di permanenza 

nell'unico mondo possibile: quello dei sensi, 

dei desideri delusi e dei sogni strani



Sei nato  vizioso, diceva la maestra

Sebustianeddha a Predu Pilurzi, 

quando lo coglieva a trastullarsi col

gingillo o timone in dotazione. 

Maestra, ma è il mio! Si difendeva lui. 



Il destino e la sorte sono lo spasso

della rotazione terrestre



Non serve piangere sul latte versato

leccalo o mungi l'altra mucca



Vivi tranquillo e schietto, senza

problemi seri, come gli ubriaconi



Ben vengano anche i timori

quando son reali e ti fan vivere in difesa



Mi diverto a ridir bene

quel che non tanto bene sento

in me, per capir meglio



Preferisco non far nulla piuttosto

che fare quel che non voglio

in base all'umore



L'uomo si compone di riso e pianto 

e non si può spacciare sapiente 

chi di proposito non piange e non ride mai



Veste orbace (furesi) chi vuol rivivere

antiche gesta di ladruncoli,

abigeatari e saccheggiatori di grano



L'onore della carica dovrebbe bastare, 

l'amore per il potere dovrebbe soddisfare, 

l'interesse personale sarebbe da cancellare, 

far bene del bene è umano e poi pagano e

cristiano il conoscere il carattere dei propri

concittadini che non siano molto strambi, 

sappia parlare come un avvocato, 

abbia la coscienza pulita come un confessore, 

abbia chiaro chi sono i suoi amici

tanto da distinguerli dai nemici. 

Fa domande brevi e da risposte corte. 

Quel che dice con venti parole

fa che sia possibile capirlo con dieci. 

Quando fai il tuo discorso 

e non vuoi essere interrotto 

non seminarlo di domande. 

Colui che vive in pubblico 

deve saper esprimere quel che gli preme, 

così l'artigiano deve saper concludere 

quel che spavaldamente ha cominciato.…


prometeo vorrebbe liberarsi di epimeteo

che rovina i gabinetti

dove romolo abbraccia remo

e caino ritrova abele

Eteocle si riconcilia con Polinice


Secondo Erasmo, tutto quel

che ogni giorno ci appare, 

l'antico stupore dei vecchi greci, 

è la graduale rivelazione di Dio. 

A suo dire lo spirito evangelico 

sarebbe il profondo riserbo degli apostoli: 

l'intima cerimonia che ristagna

nel fondo dell'animo, 

o nessun rito esteriore

che miri al dominio del mondo, 

un disarmato incontro con dio.  

Il tempo ha da fare con me. 

Primo, devo capire a fondo

per agire bene alla luce di dio.  

Egli è più forte di me,

che non sono attrezzato a resistergli. 

Poi non voglio rubare niente agli altri, 

quindi chi è preposto alla cura

del tempo non lo sprechi. 

Per libero arbitrio egli intende

il pacifico agire del singolo 

in seno alla moltitudine dei propri simili, 

conscio di pagare il danno che può causare. 

Servire dio può voler dire: 

fare quel che dicono i grandi sacerdoti 

che hanno studiato per capire la volontà di dio, 

le sue latenti intenzioni

e carpire gli inconfessabili desideri



Il corso delle stagioni

è la metafora della vita.  

L'uomo è un artigiano e il mondo è pieno

di industriosi artigiani che riducono

l'uomo solo a un singolare rattoppino. 

Voltaire, precettore del popolo

avvertito della propria e altrui libertà, 

campione d'Irillai, che offre la stuoia

del focolare all'ospite, titolare dei suoi

circoli di tolleranza dove inviolabile è la libertà 

e la giustizia sociale, sostenitore delle belle usanze 

che vorrebbe trasformare in buone leggi, 

come unificare la razza dei cani, calabrese

o norvegese, che devono potersi incrociare

come piace a loro e anche agli umani

che frequentano i mercatini paesani 

e rionali all'insegna dell'ortofrutta 

e del pesce arrosto senza la

pur vaga idea di patria e nazione.


Provo a immaginare i potenti della terra

senza le loro speciali dimore, 

il papa senza gli edifici del Vaticano 

che vive da solo in un seminterrato

a Capua o a Belluno? 

Il presidente USA disarmato fuori

dalla casa bianca  in un vitreo motel

del Colorado come un comune viaggiatore? 

Il re degli inglesi in un attico trasparente

di Inverness? Il Capo dei cinesi a Chinatown? 

Il re del Giappone in una casa di legno

davanti all'oceano? Il primo cittadino

abita la casa dello Stato parata di cavalli

bardati e di soldati alti e belli e armati, 

con eleganza e a suon di musica, con regalità

e nobiltà, usi raffinati e costumi alla moda,

pranzi sobri per non destar scandali,

con la bella eloquenza  che si distingue

dalla barbarie, con mostra  di arti belle

e lettere non da meno, con antichi eroi 

e giovani scienziati, con la santa religione

che mette quasi con magia, al bando

la superstizione in nome del popolo sovrano.

Un bel funerale è la presentazione

del defunto nell'aldilà, dove all'ultimo

arrivato servono un lauto pranzo.

Come vuoi essere seppellito, chiesero a socrate, 

come vi pare, rispose il sant'uomo.



Il senso della certezza. 

L'amore di se è cercar di non farsi male. 

Il senso della realtà: 

non buttarti dal ponte di Mastrefe 

se l'amore t'ha lasciato

ma non hai le ali per volare .  

Il senso della vita è incatenare

le parole per farle vibrare in libertà



Quando mi manca il sonno è perchè non so 

se è più l'acqua del mare

(dove i piccoli soccombono ai grandi) 

e le stelle del cielo notturno vi si specchiano 

o la terra dove i neonati incalzano i vecchi 

punzecchiandoli fino alla tomba


il bivacco degli Achei nel tempio della fortuna a Troia

Ulisse fu il primo a piangere nella storia 

e lo fece davanti a Demodoco - chiedendosi chi era lui


Se, annoiato, non sai cosa fare, 

fa' un pò come le mosche in piazza 

che volano sul dolce miele e sulla caca insipida 

ma non sul sale della terra che vien dal mare



Mangia salato e lavati con acqua marina, 

come i cristiani,

per scacciare il malanimo che cova col fiele



Sono più coriacei i vicini di casa 

una volta seccati

e induriti dal fumo e dal sale marino


Il socialista Mussolini sfidò il dio

monoteista di colpirlo con un fulmine

come usava il vegliardo Giove padre

di antichi e altrettanto venerandi dei

con i boccoli dorati 


Scorgo me stesso nella libertà di associare

gli impulsi stimolanti  che vengono dalle cose

già fatte e dagli affari del mondo in itinere



È nell'infanzia che i figli scoprono

l'autorevolezza morale dei genitori 

che li educano alla vita, misera

se son miseri di cuore,  e alla

compassione se son d'animo amorevole



La luce intensa distrae, l'ombra evoca

la coscienza assopita  al risveglio

e trova l'animo affollato da tanto vari affari



Il sogno è la libera attività

del nostro ostinato comprendonio



La fame è l'istinto del sacco

che vuole stare in piedi

e far la sua figura come

guardia del palazzo


Passa dalle orecchie

quel che sento nell’animo


il bivacco degli Achei nel tempio della fortuna a Troia

Ulisse fu il primo a piangere nella storia 

e lo fece davanti a Demodoco - chiedendosi chi era lui
















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