Il mondo si è perso, il mio mondo
Il cavo della scatola cranica contiene
la matassa di Arianna, la cui funzione è
farci capire quel che vedia
e scriviamo come usano i doganieri
“ E' un dono che possiedo, semplice, semplice: un folle spirito stravagante, pieno di forme, immagini, figure, oggetti, idee, concetti, apprensioni, movimenti, rivolgimenti, generati nel ventricolo della memoria, nutriti nel grembo della pia mater e partoriti nella maturità dell'occasione.” Oloferne maestro di scuola. Pene d'amor perdute. william shakespeare
o colui che compensa le negligenze del mondo
ha unito le coppie e il regno
ha fatto grande la Bretagna con la penna
e a fatto splendere di poesia
l'opaca corona dei sovrani della terra
I L A B I R I N T I
Ewa
il bivacco degli Achei nel tempio della fortuna a Troia
Ulisse fu il primo a piangere nella storia
e lo fece davanti a Demodoco - chiedendosi chi era lui
XVIII°
il labirinto è ciò
che frulla in capo
Anke Kikina Karratzolu era innamorata
di Christian B.arnard
È nella propria casa che ognuno
fa i suoi amorevoli scongiuri
Disse Duns Scoto : la vera libertà dell’uomo
sta nella volontà di amare o odiare
tutto ciò che gli si pone di fronte.
Il tempo è lo spazio dello sviluppo umano.
K. Marx, loh, preis und profit, pag. 100
La scrittura - che è segno dell’idea
che frulla e strepita per apparire -
pretende di legare le parole in linea
( al senso e allo scopo)?)
Stesura di frammenti soggetti-oggetti
ambientali nella pagina
La Frase sta sulle sue gambe
e impone il suo Verso-Passo
l’Estetica è un giusto e bel rapporto
di forma e contenuto nel Tema
Quel che sta sulla pagina è un monolito
dell’autore sull’affare natura-scultura
quindi Combinazione politica in qualche
modo delle sue idee sul mondo
Signori e Servi si innamorano tutti
allo stesso modo della donna che li attrae
non sono i sentimenti che ci dividono
ma i portafogli sono i responsabili
del conflitto
Della mia esperienza nel mondo
di individuo tra i molti, dico,
a cui partecipo comunicando quel che posso
di ordinari sentimenti comuni e null’altro
sono fiero di me per la cura che ho
del mio tempo impiegato nella stesura
dei frammenti disposti appena nati
-come un arcipelago di terre sommerse
o isolotti affioranti su distese salate-
e ordinati sulle pagine bianche senza peccato
che stampo da me per i libretti che leggo
nei momenti che chiedono compagnia
quando imperversano i morbi malefici
che allertano sulla coda da scorticare
che sarebbe la vecchiaia
che da licenza ai sentimenti.
cos’è la pietà?
Arte è la superba maestria del saper fare.
Per altri versi l’arte sarebbe la pura verità
scaturita con maestria dall’esperienza dell’autore
ora non so quanta pietà e compassione
possa aver provato Michelangelo in vita
per il sublime dato estratto dal marmo
raffigurando la pena della madonna
per la morte del figlio naturale
e quanta esperienza vissuta da Tolstoi
e stata versata nella sua straordinaria opera.
Mi pare che l’Apologia di Socrate,
gli Adagi di Erasmo e i Saggi di Montaigne
racchiudono l’esperienza vissuta dagli autori.
Il sacro è per sua natura segreto e misterioso
protetto da un minaccioso pericolo
che lo difende dai dubbiosi avventurieri
che sfidano il rogo del drago che soffia sul fuoco
dei teologi che accatastando la legna della pira
(A cui è facile aggiungere e difficile togliere)
il cui fumo sale verso l’alto dove governano
i clementi a cui si affidano i moribondi
con l’ultimo respiro. Ecco perché le chiese
puntano tutte in alto. Per indicare la via
al fumo e alla sofferenza. Per tenere al riparo
il batacchio delle campane dalla ruggine.
Voglio dirlo dopo averlo tanto sentito dire che -
nell’archivio diocesano d’Ohiai Benimindhe
c’è il meglio degli avanzi del Catalogo
di Gotha o, per meglio dire,
nell’Almanacco del Mediterraneo
perchè di gente alla mano si tratta
e non di merci al dettaglio, gente libera
e sfaccendata, insomma nullafacenti
che bazzicano tra le anguille
sempre soffiando le sottili canne
del Cedrino con l’abilità di Marsia
che la finì scorticato da Apollo
Eterno è il giro tondo della luna
che per sfuggire al sole
si nasconde dietro la terra
Lo scritto viene alla luce con la riserva
di ritornare al buio dell’animo che
impasta frammenti di immagini e parole.
Lolle, cugino di Predu Pilurzi, è un individuo a modo
ma in ritardo sulla parola e non sa mai dove egli sia
e pare che trovi arcano e oscuro persino il sole.
Non si fida del mare che copre gli scogli
di Capo Malea, infidi per chi non sa nuotare.
Lolle segue dappresso don Zanchetone
quando esce all’alba con un mantellone nero
che pare debba saccheggiare l'universo intero.
Si va all'alba a sostenere un moribondo
col sacramento a lui manca l'aria e
sta partendo, che può fare chi rimane?
Alla botte piena di vino - s'affretta
l'uomo dabbene che ha il cuoio
d'un vitello per scendiletto.
Egli quando si sente soffocare, si allarma
e aspira l'aria divina, Ossigeno impalpabile
e invisibile fattosi dio e confida in lui
e l'innalza più in alto dell'alto cielo comprensibile
dove risiedono i sempre sobri divi immortali
che fanno a meno degli sgabelli,
dei trucchi che incantano la plebe
e gli allenatori di calcio che – economicamente
sostenuti -credono nel portiere che para
e nel centravanti che sfonda quello difende
la tradizione e questo punta alla nuova civiltà
una passione che non so dire; forse antica,
forse fanatica, forse figlia della libertà invisibile
come il padre Ossigeno che tutto avvolge
e tiene in stallo l'universo visibile
come se il fatto fosse compiuto per sempre.
Fare un libretto è come riempire di briciole
la bisaccia di tziu Taskeddha il portalettere
che non manca un giorno nelle vie
dell’inquietudine delle madri che lavano
i panni nel rivo e temono quel qualcuno
che rapisce i neonati dalla culla per affidarli
al Cedrino e al dio dei venti che soffia sul destino
degli umani mortali come se fossero pifferi.
Non riesco a immaginare la madre di Mosè
andare a far la spesa dopo che gli han
strappato il figlio dal seno.
O la madre di Isacco far gli scongiuri e maledire
al vedere il figlio che il padre sta per scannare.
Ogni madre impazzirebbe senza farsela addosso.
il teatro del mondo
Signore della contrada di Pereleddhu
tutte innamorate di Cris
Nulla è vano se ci fa vivere.
Peraltro che può esserci di più abbagliante
della luce? poi, senza le nostre garbate
passioni vivremmo come le gentili formiche
solo per faticare e dimagrire e, infine, da
curioso, non ho mai visto una formica grassa.
Con la sua ultima frase ogni libretto
si insinua in uno spiraglio del paese
che vive in proprio gli accordi comunali.
Crediamo di beffare il tempo perchè
non ci chiede nulla in cambio
nemmeno una dichiarazione di fedeltà.
Vado avanti come posso e proseguirei
a modo mio se la via non fosse
occupata dai Sanniti armati di bastone.
I libretti senza conclusione ne vaghe pretese
circolano tra amici, parenti e conoscenti simpatici
ma son timidi con gli sconosciuti a cui non hanno
nessuna riservata novità da confidare
La mente umana è la meraviglia della natura
già di per se meravigliosa e felice
che noi si prenda dalla sua sobria eleganza
perciò concede alla mente la facoltà di imitarla.
Il rospo è un rospo anche se dentro c’è un re.
In quel noto paese d’altura chi ruba un gabbano
e costretto un giorno intero a star col culo nudo.
All’autore di piccoli libretti orfani
di prefazione piacciono di più le citazioni
che vede come frutti maturi sugli alberi
della via maestra che porta dalla levatrice
che saluta con un: oplà! lo scricciolo
che rompe l’uovo al becchino che nutre
nel nido i merli che diranno addio ai morti
I giochi di prestigio ci entusiasmano
perché agli espedienti ci affidiamo.
In quel famoso paese della riviera
il maschio che si abbassa le mutande
al mercato viene bastonato nelle vie del borgo
da netturbini comunali, domestiche dei signori
e da massaie casalinghe con le scope di riso
Giusto che il podestà di ogni allegra contrada
sia il solo ad avere in dotazione i cordoni
per imbragare i folli che a suo giudizio
lo necessitano dopo la richiesta dei familiari
Nelle valli della chiara Baronia
solo ai pigri capita di sbagliar meno
se non nel principio dell'indolenza,
del non far nulla, accontentandosi di
quanto fa la moglie scuotendolo dall'incuria
che lo portava a dormire a tutte le ore
come un neonato sazio di latte
nello sviluppo del primo anno di vita:
Vai nell'orto e sistema quel muretto del pollaio…
Ma piove a dirotto.
Potevi andarci prima!
Ma è un anno che non pioveva. Lascia piovere.
Per te due gocce d'acqua fanno un temporale!
Tu non sei mai stanca. Ma anche Omero riposava.
Che centra! L'acqua cade dal cielo quando dio vuole.
Per due pietre cadute non mi dai requie.
Così cominciano le frane.
Per te sbaglio anche in quel che non faccio.
Col daffare che c'è tu sei lo sfaccendato del paese.
Vorresti vedermi come gli altri?
E farmi prosciugare il mare!
Devi scuoterti. Ti si dorme il sangue.
Nel tedio non ci sono nemmeno piccoli errori.
Hai le mani sempre in tasca
che non ti si intorpidiscano.
Vorresti vedermi malato e distratto?
Non fai niente. Stai sempre in casa
per paura che crolli.
La diligente sei tu che lavi le scale altrui.
Eccolo il pescatore beato
che col berretto in testa
gioca un espediente al pesce con l’amo nell’esca
e fa il pastore col bastone del vescovo
che cerca funghi
e a casa porta asparagi e cicoria
per comprare sigarette.
Ma alle nobildonne piacciono
gli asparagi con le uova.
Tu fuma, che il tempo aspetta.
Ci vuole un bel acquazzone
che faccia un pantano della terra selvaggia.
Due gocce d'acqua e ti affoghi.
Tu leggi quando io dormo.
È vero. Ma sei tu l'erudito.
Infatti sei ghiotta di bietole e spinaci
selvatici con ricotta e lardelli.
E la cicoria?
Si. Che non manchi mai a profusione.
Come gli sbadigli. Pasto da ricchi.
Segno di noia senza nausea.
Buono il detto che solo chi non fa nulla
sa far tutto.
Gli arroganti non tralasciano nulla per la loro boria.
Come sei meticolosa.
Come sempre.
Con quelle erbe sardignole che porti a casa.
Per farti ridere a sfottermi.
Gli isolani ridono per non piangere
dal sentirsi circondati dall’acqua salata.
Li pensavo lunatici, gli isolani
che vedevano la luna
come barca che li traghetta
tra le sponde della terra.
Che ti è piaciuto di me dalla testa ai piedi?
I capelli tagliati e l'unghia incarnita.
Gusto da medico e barbiere.
Sono comunque un servo nelle tue mani.
Setaccia il Cedrino e portami dell’oro.
Tu raccontami i misteri della verginità
che resistono dall’età del bronzo
quando inventarono le campane.
Dimmi tu perché in punto di morte
pare che si sbeffeggi quel che era in vita
e ci si beffa della parte avuta.
Come capire quando una persona è sincera?
Perché è rinomato il riso dei sardignoli?
Perché simulano di non saper ridere
se manca il vino.
Finge di non saper ridere
chi sa piangere di nascosto.
Perché si devono spiegare le usanze
con cui siam cresciuti
tutte, tutte corrono in questura
come i nostri mali corrono sul Cedrino.
I marchingegni del doppio gioco
nella vecchia Barbagia romana,
quella di ziu Prade e Samuel Istoki,
banditi nel dire comune
o considerazioni sparse sulle strade del paese
dove ogni cosa ha la sua misura
come le pietre del selciato.
E, come ogni parola, anche la pietra
ha una sua intrinseca malizia che si rivela
quando centra il bersaglio dell’avido invidioso
e gli sgonfia la pompa del lusso arrogante
del benestante.
E’ consueto in ogni tempo lodare
i cittadini buoni perchè sono rari
e son più difficili da imitare.
date i nomi alle cose
Quando se ne venne con le gambine belle
al chiaro giorno e alla notte scura
a riempire d'aria i polmoni con sorprendenti
acuti di meraviglia e sapienti mani
di massaia lo lavarono al catino dell'acqua
tiepida come il latte appena munto
e lo avvolsero di batista per ridarlo alla mamma
subito egli si attaccò al capezzolo
unico appiglio del mondo per cui era nato
e di cui andava in cerca giurando ostilità
allo svezzamento prima della leva
dei ragazzi del '99
La madre – paziente come solo le mamme,
le sante e le amanti sanno essere -
diceva che Zakaria per come si attaccava
al seno doveva risultare di natura
squisitamente pacifica
Chi è pratico della vita sta bene al mondo
Fai esperienza del mondo, scrivila e se,
prima o poi, qualcuno la leggerà,
ti spedirà una bottiglia di chiaretto
di santa Lucia paesana, da bere all'ombra
della torre che spia i saraceni ghiotti
dei meloni della dolce Baronia
Perchè la femmina è la perdizione
se ha generato Dio?
Il mistero dell'innamoramento:
due persone che si fidano alla cieca un dell'altra
Non so che tipo di amore
(certo quello che spinge a essere migliori)
ci sia stato tra Giuseppe e Maria,
mi chiedo che natura avesse il loro legame
(Giuseppe il giovane ha preso
Maria la ragazza Madre
così come Dio gliela ha data,
senza corteggiarla)
Il primo amore è inconfondibile
con gli altri lasciati perdere
Se devo dirla tutta nuda e cruda,
credo che i brutti incidenti
non si cancellino con uno sputo Divino
Gli angeli vivono sotto monarchia
è ognuno è un aristocratico vassallo
signore della sua tiepida baronia,
al limitare della quale si ferma e dice:
Signore, ovunque tu sia, ricordati
di me e non abbandonarmi.
Avrei rinunciato ai miei bisogni fisici
se fossi stato puro spirito e sarei stato socievole
come i pidocchi che vivono in colonia
Nati per caso siamo qui per rivendicare
dalla sorte un po' di fortuna casomai
gli capiti di dar spettacolo in piazza
– alla bettola di Zomaria Zigottu
sotto il Portico dei Bottegai
sul cui frontone stava scritto: Sii coerente,
dove convogliano quelli di Ohiai
(quei paesi che versano i loro umori nel Cedrino)
che decorano il mondo - con le sue allegre ancelle
che testimoniano ridendo
di quel che accade qua e là
del mar Tirreno profondo e vecchio come
le cose antiche che se ne infischiano
della morte e dello stato di diritto
e del diritto alla vita dei nascituri respinti
dalle avversità della vita, ma resistenti
come i ghiozzi impertinenti e coraggiosi
E' previdenza cercar la fama
casomai si deteriori la lapide.
I colti son quelli che mangiano molta frutta
e sanno tante cose per-bene:
inoltre disciplinano il corpo,
controllano le passioni
d'amore e odio, di rancore e indifferenza
di affetto smodato, applicano il principio
di responsabilità su quel che dicono e fanno
sanno rinunciare a un'ora d'amore
e a una partita da fine del mondo
sanno difendersi quando sono attaccati
amano fare i paladini e non i sicari
essi asseriscono che se l’assassino
avesse visto l’immagine del figlio
nella sua vittima avrebbe desistito
dal delitto come Abramo con Isacco
e forse anche lady Mcbeth
se in re Duncan avesse visto il padre
Se non Dio chi da i colori alla luce?
Il mio punto di vista ideale è a su Kontone Ballaloi,
il mio giovanile punto di osservazione del mondo,
dove mi appare l'opinione comune che spunta
dal Gran Muraglione in fondo alla Carrera
del cimitero dove le dinastie durano
quanto l'ultimo dei Porkeddhu ucciso a
trentatrè anni mentre faceva i suoi bisogni
sotto le querce del bosco. Certo fu ucciso
in quell'impeto di calma ira che
non deve mancare per offuscare la mente
e far correre i pensieri come la littorina
sui binari fuori porta
fu lasciato insepolto per una settimana
come uno spettro che dovesse accudire
alle ultime faccende di fine mezzadria
era un po' strabico come Kikinu Kisina
che vedeva il noto e l'ignoto e una volta
fu bastonato col randello di ginepro
in dotazione al priore del santuario
di san Francesco, sorpreso a rubar
cacio in cantina durante la novena;
gli tolsero le scarpe e l'incamminarono
scalzo a Marreri senza una goccia d'acqua
né un berretto, sotto il crescente
sole di maggio che spossa i pedoni
quanto una furiosa notte d'amore
spossa i vecchi lussuriosi belli e aitanti
come il san Pietro della deposizione Baglioni
incuriositi dalla promessa della libidine
di ritardare l’invecchiamento
Un'uomo è lupo per l'altro uomo. Plauto.
Noi non abbiamo lupi ma abbiamo sicari.
Quel che vedo oscuro negli altri
lo vedo chiaro nei miei vizi
Quel che non voglio veder chiaro in me
lo vedo riflesso negli altri
Dicono che don Zanchetone
- parroco della Croce Santa e della Santa Spina –
combatte il diavolo negli horti di Irillai
e Isporosile dove vivono le chioccioline
delle lattughe, usi mettere un fiasco
di vino sopra un tavolo davanti agli
ultimi tre priori di san Francesco,
un fiasco di quello che snellisce il sangue,
col dir loro: bevetelo in salute
e poi scegliete il prossimo priore
della santa novena,
senza por mano alla leppa
Come un profilo
Sento sempre il sicuro e lontano dondolio
della terra e quando mi capita di cadere
dal letto o dalla sedia ne sento anche
i saldi scossoni e mi ricordano tanto il tonfo
-(al che il parroco don Zanchetone sobbalza
nel suo scranno come se dal campanile
Boelle fosse precipitato il battaglio)-
che fa l'enorme cocomero che la prima
domenica d'agosto viene lanciato
dal campanile Merzioro della cattedrale
a mezzogiorno in punto che ormai da
tanti anni, Giacomo il pio ortolano
di Marreri porta dai suoi giardini
di Lucula in omaggio al Redentore
e al discepolo Salvatore, che
– di pensiero esiguo - rimesta di dovere
in cucina dopo l'ultima rebotta
e che di solito infila l'ago e gioca
col rocchetto perché teme il moschetto
e potendo se ne starebbe sempre in vacanza
nel vigneto di famiglia dove
nella botte riposa il suo liquido tesoro
il mondo universo
Homodonna cioccolato e ciliegina.
L'androgino unito ai lombi .
La femmina per prima fece iddio
e il maschio, in seconda battuta,
fece col pungiglione.
Divertitevi, disse.
Lei caccia il pipistrello e lui la lepre.
E defecavano seguendo la natura.
Dei vari sicari con i quali sono venuto
a contatto (io, baffuto trombone amante
del bello e quieto vivere) non uno che non
si immaginasse una morte simile a quella
di un santo eremita in costante raccoglimento
nel suo eremo: non una fine qualsiasi,
badate bene, ma una morte repentina,
possibilmente indolore, dicevano la morte
migliore che lascia come ricordo di se
la pace. Per una morte onorevole
– giuravano - avrebbero offerto
al medico di guardia,
lo stesso gallo che canta sempre a Irillai.
Gesù nel far toccare a Tomaso il costato
ferito faceva dell'evidenza la santa verità:
tocca e vedi e se vuoi puoi pensare con
i sensi vigili, perchè dall'armonia dei sensi
nasce il pensiero che hai di me.
Il rattoppino fedele raffina le spese
perchè non ha bisogno di nulla
che non sia necessario e solo qualche vario
incantesimo gli fa compagnia
a passar notte e giorno comunque sia...
di lui ricordo poi che la distrazione
era la sua qualità migliore dato
che non l'abbandonava mai perchè
era sempre distratto come una mosca
che non sa dove posare le zampette.
Pensava sempre a quel che non gli
apparteneva, come i cassieri in banca.
Cristoforo Colombo porta la santa croce,
il rosario santo e la spina santa agli
increduli pagani del nuovo resto del mondo
E ci arriva per prenderne possesso.
A chi la responsabilità di aver ucciso
trecentotrentatremilatrecentotre
ugonotti la notte di san Bartolomeo?
Ai punti ...cardinali che eleganti come
damerini non rinunciano a posar sui lombi.
Chi subisce un'umiliazione
forse se ne infischia la prima volta
ma per non abituarsi reagisce
alla prepotenza ma poi ne sorride
perchè chi umilia vale quanto meno
uno sberleffo, un pernacchione del sud,
un mesto sorriso, appunto
Chi umilia un più debole dormiglione
non sa come è finita lady Macbeth
con i morbidi boccoli
Ogni nuovo nato viene dall'ignoto
ben noto che è in noi
Buon uomo, può dirmi dove ci troviamo?
Nel mio cortile.
E la sua casa dove si trova?
Davanti a lei.
Quanto dista da Irillai?
Un giorno a piedi, tre ore a cavallo
e da morto c'è già.
Ha intenzione di uccidermi?
Si.
Non teme di finire come i boccoli
di lady Macbeth?
No. Chi era?
Zia Zizita Zua Zitella, quella del frantoio
Il pensiero è un'insieme di parole
di cui la realtà si serve per rivelarsi
a chi è in grado di percepirla nel suo
continuo mutamento, come capire
una storiella la natura della realtà si
serve del pensiero per essere capita
il pensiero è una delle manifestazioni
della natura che mostra la sua realtà
la realtà è l'espediente della natura per dar
vita al pensiero con le parole che fan storia
il pensiero è uno strumento della natura
per capire di vivere, la realtà per manifestarsi
a chi pensa, lo dimostra col senso
della logica comune
Il re di maggio del 1946.
Il tempo di una gazzosa e scappò via.
Appena nato fu battezzato con la spada
e lo chiamarono Umberto.
Pelato come un sollevatore di pesi
precocemente calvo
Mi piace oziare con argomenti sempre vari
e in misura sempre diversa.
Mi piace la brevità dello stile sentenzioso.
Mi piace bere il vino fresco di cantina,
sotto la pergola, con un boccone di cacio
e una fetta di presciutto, e parlare col pane,
parlare fino a tarda notte, parlare sottovoce
fino a sentire il primo canto del primo
gallo d'Irillai, che la svolta della notte
trova svegli quelli dal sonno leggero
come le stelle insonni, parlare come se
fosse la prima notte del mondo,
parlare di vigne nuove, di nuovi orti
e giardini, di campi da coltivare,
parlare di vita e di morte e dei vecchi
sentieri del monte e del piano, parlare
dei ruscelli che scivolano al mare parlare
di sentimenti frangiflutti e ribellioni
frangivento, parlare di guerra nucleare,
di delinquenza e onestà e del terrore
poliziesco, parlare di lavoro e di denaro,
parlare di scuole, ospedali e ospizi
dove si muore in silenzio come un
attaccapanni di olivastro nell’olivetto
dell'eden dove angeli homodonna
danno bon-bon al banco sotto l’albero
della cuccagna a su Sarbadore
Anche chi è più solo di me
ha qualcuno che l'aspetta;
vuoi che alla fine non ci sia
davvero nessuno ad accoglierti?
Non dico demoni o angeli stravaganti,
ma qualche anima amica
che conosca la strada a fine partita
Così distesa e gaia esce la gente
dalla messa domenicale con la faccia lieta
e sorridente come dal recinto le pecorelle
dopo la mungitura sospinte al pascolo
dal gran cane bianco di monte Spada
come rade nuvole illuminate dal gran muto sole
si avviano verso la gran pianura del Tirreno
dal fondo oscuro che nasconde la luna
come nei sogni delle lunghe notti di gennaio
quando i macchinari del gran mondo dormono
alla grossa nel gran silenzio delle mute stelle
I primi paesani d'Ohiai (che chiamavano
spuntini quelle mangiate di carne bollita
e arrosto e vino rosato e chiaretto
di Marreri, che nel resto del mondo
chiamano ribotte e da calore e colore
alle genti stanziali che nutrono fiducia
tra loro come pazienti e medici,
clienti e avvocati e fedeli e santi)
a leggere l'avevano appreso dai preti
che scrivevano certe visioni sui miraggi
del deserto, dove in quarantena vedevano
e parlavano con Dio come se davvero
Iddio non avessero altro da fare.…
il cielo
Non so chi non avrebbe timore di convivere
sotto lo stesso tetto con un assassino,
che non può nulla più che toglierti la vita?
Infatti non ruba le coltri stese al sole;
quello che ha già fatto è causa del timore
che accompagna il futuro.
Egli non prova dolore tra le macerie.
Non lo scuote nemmeno la morte.
Gli è lieve la vita altrui;
tanto gli è distante quel che ha fatto:
sa che prenderne atto lo porterebbe
a impiccarsi e teme di provarne piacere.
Ma non lo fa, non gli va di evadere
dal paradiso. Al mondo può succedere
di tutto dopo Norimberga e Pietro Maso.
Nel merito cerca di esser solo
nella colpa cerca la compagnia
Dio si servi di Satana, il maligno dannato
– lo scapestrato che salta da una
sponda all'altra del Cedrino e fino
alla leva fu il più mite dei mistici
del paradiso che sorridevano per l'eterna
gioia di esser cresciuti vicini al Padre -
il più intelligente delle creature del suo
giardino per dannarci con le albicocche
del suo horto incantato: da allora la paura
della morte si impossessò del mio mondo
e terribile divenne il buio della notte
senza vino
Che aveva di santo la santa inquisizione?
La conversione o il rogo dopo la forca?
Col lavoro si campa;
poi si passa il tempo col conforto
degli accidenti, che ispirano
chi dipinge, scrive o suona,
per dar forma a certe idee che,
se rimangono in memoria,
sono accadute o sognate
La semplice verità ha molto
a che fare con i sensi;
quella che conosco se ne sta chiusa
nella mano con cinque dita:
una mano con un dito amputato
non è più quella delle dita
con le unghie riconosciuta ovunque
faccia capolino la luce del sole
a cinque punte
Dalla combinazione anche accidentale
delle cose scaturiscono come scintille
i pensieri: quando piove hai bisogno
dell'ombrello per uscire di casa se
non vuoi inzupparti come un pulcino
appena uscito dall'ovo della mamma
Come invidia e compassione
escono con noi dallo stesso buco.
La vendetta e il perdono,
come l'amore e l'odio,
sono fratello e sorella che ci
appartengono; sono affari
permanenti che troviamo alla
nascita
– ci stanno al fianco in vita -
e li lasciamo con la morte:
sono il lascito più raffinato dell'arte
di chi ci ha preceduto
Per quanto riguarda la mia vita
- sempre di Lei si tratta -
sono grato a più di una dozzina
di persone, tante donne quanti
uomini, e mi capita di scambiare
quelli dell'ovest con quelle dell'est
e le longilinee del nord
con gli ombrosi del sud
L'arte del "confusioner"
è aizzar zuffa e attizzar lite.
No, lui col suo pigolar e picchiettar
qua e là, credeva che il mondo
fosse del suo becco duro
come un orecchio sordo e la faccia tosta
come l'aquila preferita da Giove
che invia perfetti i raggi del sole
a dissolvere la rugiada che tiene
in equilibrio l'allegria
e la sofferenza nel mondo.
Eh no, caromio, al mondo c'è monsiè er gato,
che quatto quatto dietro la porta,
zompa come chi non sa far altro
e sconquassa il petto piumato
fuggito dai parenti del giardino
degli uccelli in formazione dove imparano
a pregare per non morire come gli
irrequieti senza un fiore che come lui
hanno abbandonato la gabbia lucente
tra gli asfodeli che ogni morto riceve
nella porta del cielo dove i piedi
non sono più adatti a camminare
né le ali servon più a volare.
" il coraggio è considerato, a ragione,
la prima qualità umana,
poichè esso è la qualità.…
che garantisce tutte le altre." w.s.churchill
Morire significa aver consumato la vita
in piedi, a tavola e a letto,
come san Francesco con i sandali
a cavallo del suo indomito bastone
che gli pestava il dito maggiore
con l'unghia lucida come una perla
d'oriente che duole a sradicarla dalla terra
Di me che appena nato non piansi
dissero i miei designati padrini:
si vede che è un buon'a nulla.
Chi lo sa, disse la mamma,
se saprà mai far qualcosa di utile.
Tutt'al più proverà a fare il rattoppino,
tagliò corto il babbo.
O il calzolaio come Billia o Tobia
aggiunsi io inascoltato.
La prima presa di coscienza della creatura
è l'acquisizione del risultato: io sono;
comincio col prender nota
di ciò che frulla in capo;
prima per diletto e poi per comunicarlo
a chi sta a sentire e un lamento
e una rinuncia e un'esclamazione
di stupore che scuote la casa
mentre in piazza si manipola la creazione
e la trama si intreccia all'ordito
e appaiono le figure che
sconquassano l'opera degli altri
La costante sostanza del tempo
è trascorrere; ossia quella
non-cosa che permette di passare
quanto prima la distanza che separa
Nuoro da Cagliari. Cagliari da Tunisi,
Tunisi dal paese degli Etiopi tutti alti
più di me che non ho fatto nulla di male.
“Secondo A. Smith il valore di tutti i beni
si riduce a rendita, profitto e salari.”
“ Secondo Marx il valore di qualsiasi merce
è composto di capitale costante
( materie prime e ausiliarie,
ammortamento delle macchine, ecc.)
più capitale variabile (salari) più
plusvalore (profitto, interesse e rendita).”
A Cagliari la merce sul mercato è la migliore.
Non potrei mai fare il sostituto del sindaco,
né il pompiere o il vescovo, per come mi
riducono le vertigini; forse potrei fare il
confidente della polizia se i miei parenti
non lo venissero a sapere e rinfacciare poi
a mia moglie la poca saldezza delle mie
convinzioni. Un cuor leggero, dicono, come,
in altri tempi, un fru-fru. Un colpo di vento.
Non voglio proprio essere uguale
al primo della classe:
ne ho d'avanzo d'aver
le viscere identiche alle sue.
" Sallustio Bandini, celebre inventore della cambiale,
senese del monte dei paschi,
propugnatore della libertà di commerciare".
? Che il fallimento delle rivoluzioni
sia dovuto alla chiusura del mercato?
La libertà del mercato esiste
da quando ci son prodotti da scambiare.
Il mercato esiste da quando l'uomo cammina
come il pastore sulla terra ospitale, come
il marinaio di casa sull'onda ostile.
Le merci finiscono al mercato solamente
per essere consumate: solo ciò che non ha
mercato non è merce e dura più di una stagione,
più di una generazione, dura la somma delle epoche
Chi dice che il mercato è saturo
ha fatto incetta di quel che più
gli aggrada: oro, incenso e birra.
Uno senza Dio è uno scellerato come me,
senz'anima, che non sa da dove viene,
conosce il tempo per sentito dire
e vede lo spazio che c'è, vede le stelle
tutte uguali e distingue appena la luna
dal sole che fa i suoi comodi, non parla,
se ne infischia di giudicarci e non ha figli
a cui lasciare la luce.
A dirlo in confidenza credo assurdo
che possa morire di decrepita vecchiezza,
perchè non mi pare che sia fatto di carne.
Posso tentare di immaginare come
si è fatto il sole, ma non riesco
a pensare il perchè si è fatto così grande.
in attesa degli ospiti di riguardo
"W. Rathenau affermava che 300 uomini
che si conoscevano tutti fra loro,
avevano nelle mani le sorti del mondo, ciò nel '20;
oggi sono ridotti a una trentina i potenti della terra".
La Rosa di Lucula a valle d'Irillai:
Segui passo passo la fortuna e vedrai che cederà.
E, se necessario è il caso, sollecitala in salita.
I patti senza la spada sono parole. Hobbes.
Due eran le Akademie in via Roma:
la prima era la galera ben integrata
nel pendio urbano, la seconda l'Eliseo
che vide Gassman Mattatore e il Grande Dario
Dopo ogni recita a cui aveva assistito
nel cinema-teatro Eliseo, si immedesimava
nella parte per essere si se stesso e mostrarsi
al meglio dove stanno i molti in piazza
che sanno fare qualcosa con le mani
come i migliori che oltretutto sanno
anche barare se la necessità lo richiede
Uno e l'altro purchè sia onesto
come una moglie buona e onesta.
Amo ricordare coloro che mi insegnarono
a non fare a meno di ricordarLe ovunque
siano com' erano di semplice grandezza.
Amen.
Tutto ciò che l’uomo dice di Dio
è l’uomo che lo dice. K. Barth, teologo
Figlia di gente comune come tante
ce ne sono a Ohiai, aveva il passo
elegante della commessa signorile
adottata da una cittadina fiera dei
suoi musei sempre aperti, dove si
organizza una mostra al mese, una
recita, una conferenza e quant'altro
si promana dalla metropoli. Aveva
il portamento di chi è riconoscente
all'amore e al mondo per esser nata.
Così viveva la sua vita e contava sulla
comunità dell'amicizia, il ricordo degli
amori, le veglie in famiglia, la vecchia
madre Kikina Kaketa, i canti e balli
in piazza con la mistica del folclore,
lo studio a farsi ragioniera, la giovane età,
l'avventura del viaggio in Francia
a vedere una vendemmia in Provenza.
Di Lei si è sempre parlato nei circoli,
chi in modo pacato e chi esasperato
di Lei, che come gli uccelli e i pesci
(-che non sanno di dover morire-),
non lasciava impronte del passaggio
All'uno segue il due e anche il tre
fino al nove poi prende forma lo zero
schizzato fuori dalle stelle e ognuno
è allora in funzione degli altri
per non essere messo all'incanto
dove sono le mie parole
Mi diverte il gatto quando gli nascondo
il cibo del negozio per cui rischia
d'impazzire tanto da perdere peso
e pelo e allora mi guarda implorante
e par che dica come il nonno morente:
ci rivedremo con le rose a primavera
e ti racconterò la mia esperienza
San Francesco, con i capelli crespi
come un perugino, chiede sul serio
l'elemosina per gli altri, non per se
occupato com'è a giocare con la bontà
di Dio o con colui che concede
l'inaudito. Lo concede a chi è capace
di fermare un'attimo del tempo
nello spazio: invenzione della foto.
Riproduzione di ciò che è stato.
Colto l'attimo in flagrante.
Fermato l'atomo attonito.
L'istante fragrante.
Passato il lampo un'attimo fa.
Bello o brutto la foto coglie un'attimo
del tempo: passerò, dice l'attimo al passero.
Passa anche tu, dice il giudeo al filisteo
nel giardino del Rosario
negli Horti di Lucula e Isporosile
Giusto il popolo d'Isporosile, Mannasuddhas
e Papadosa rispetta sia la madre
che il padre che quel che fanno
lo dedicano ai figli che mirano essenzialmente a:
1, tutelarsi, 2, preservarsi, 3, a tirare a campare.
perchè
la vita è quell'affare che fa decrepiti
anche gli immaturi. poi si sa che
i modi di fare che oggi durano tutto il giorno
saranno i riti brevi di domani:
anni fa appena svegli ci si faceva
il segno della croce, oggi si accende
la tivi. ok. okkei.
Paga il dovuto al momento giusto
e non lamentarti se la vita è breve
Alle persone libere si addice il riso,
agli schiavi il pianto
e il lutto è proprio dei vedovi infreddoliti
che per non bere vino si rifanno la bocca
con le caramelle alla menta su consiglio
dei preti che nelle femmine vedono
il peccato maggiore.
Nel peccato minore
si adescano bambini ambosessi.
Solo gli stronzi parlano di baci e sesso
come della caca che riguarda solo chi la fa.
Credono di farne arte. Bene.
Come Salomone amante della carne fresca
perché figlio di Davide e non di san Francesco
amico del passero e del lupo
validi garzoni nella raccolta delle nocciole.
A me i raccontatori di sesso fanno un baffo
perchè non dico dei miei virtuosi bisogni.
Riguardano solo me i baci della mia sposa.
Non li divido in più parti
come un piatto di minestra.
Fai dell'arte con un bacio,
un sospiro, un coito, un orgasmo
che diventano trastulli della memoria.
«Po prexeri, portaimì custas valigias
a sa Scala ’e Ferru: deu bengu avattu
a bosatrus cun su cumpangiu miu
puita non connosceus s’arruga».
Così un giovanotto biondo,
piuttosto tarchiato, accompagnato da un altro
giovane taciturno, disse ai due facchini, appena disceso
dal treno, consegnando ad essi il suo bagaglio. E i due
mentre si avviavano commentarono tra di loro:
«Hasi intendiu Chicchinu, commenti
chistiònara su sardu custu signori?
Est a bucch’e zappulu e a boxi arrorara!».
«Tenisi arrexioni, Piriccu: pariri unu furisteri ...
Ma non poriri essi! Custu, ci scummittu,
depir’essi unu casteddaiu chi manca de mera
de sa nostra zittadi ...
Forzisi è partiu a pippiu in continenti!».
Marcello Serra, in ricordo di Wagner,
parlava il sardo meglio di noi
Il sesso è un diritto del popolo e privarlo
della pratica equivale alla sua estinzione.
Tanto vale castrar polli e far angelici capponi.
L'angelo è bello, giusto e abbagliante.
Pipiu Pissetone Preducosu.
Il diavolo è zoppo, brutto e sa di zolfo.
Mimiu Minninnone Muconosu
Versa un'obolo per entrare
se non hai già dato.
Scritto sul muro esterno del cimitero.
Fragilità, il tuo nome è donna. w.s.
dubito di esistere
Sos ammoradores' che' muska...
all'hora del the al Nordamerica,
dove consumavano cinque (-5-)
litri di latte al giorno.
Nordamerica: casa della regina Mab
dove le fate consumavano 10 lt di latte ogni dì
"800 milioni di persone hanno visto la partita
Inter-Barcellona, un miliardo le olimpiadi di Atene;
questo è il modello Disney, il modello vaticano
e il modello Coca: è l'intrattenimento,
caromio, la trappola della bella
globalizzazione, persone-zavorra
per gli eletti del signore".
Allo stesso Iddio la necessità impose
di sacrificare il figlio per redimerci
Se vuoi vivere è quindi necessario
servire la necessità
Non rispettare gli accordi stipulati
significa non rispettare le persone
con le quali devi necessariamente vivere.
Sul cavallo del re caduto nel burrone
vola il corvo
sulle prime cauto ed esitante poi
per non esser visto gli cava gli occhi
e con saltellanti convenevoli lo spolpa
per la signoria della divina necessità.
L’immenso universo
deve quindi essere sottomesso
al titanico imperio della necessità
I sospetti sono in noi e ci accompagnano
in strada e nei negozi.
Sono sospettoso senza aver fatto
scuole di polizia.
Sono stato, si, giovane aspirante
in parrocchia,
ma ricordo poco di quello strano periodo,
perché escluso dai riti divini.
Su quel che accade germina l'immaginazione…
Le persone informate perbene dicono
che nelle scogliere e insenature di Gonone
nuotano le ninfe e cantano le ultime sirene
che fan coro con le foche monache
che si crogiolano al sole e il bue marino
sbadiglia e sbava infischiandosene
dell'epilessia e delle accise
Ancora sull'immaginazione…tutto sta lì ad aspettare
Regola finale dell'arte edile è che la casa stia in piedi,
la forma riempia l'occhio e la sostanza sia vivibile.
Possibilmente che la casa sia fatta in riva al Cedrino
pieno di anguille, dove vivere e alla fine morire
senza aver mai risalito la corrente a nuoto
e aver sognato invano la Prima Scuola a Ohiai
per Educare Sentimenti durevoli
che son le cose serie che premiano il mondo
per la buona riuscita della creatura
Vien da parlare spontaneamente -
e magari ripetere cose udite
a chi è stato tanto tempo a sentir gli altri parlare
così chi molto legge finisce con lo scrivere…
molte delle cose che ha letto.
I miei vicini e conoscenti passano la giornata
indagando il perchè la realtà nasconda al mondo
le verità della natura; tra di loro i miei coetanei
che hanno studiato in seminario per venir via
con la certezza che la realtà sia transitoria
col compito di condurre le genti alla verità
che è nel sorriso che Iddio ha donato ai semplici
e dabbene purchè capaci di resistere alle tentazioni
Gli osti oziano e vacillano nelle taverne
di lusso della costa,
son sempre meno i ricchi che vengon via
con la rugiada,
han paura dell'orco ingordo che barcolla dall'alba
col fardello della notte in spalla
Dell'infinito partecipano le cose e il nulla:
l'infinito è pieno di cose finite
e per quanto grande sta comodo dentro di noi
L'infinito oscilla come una trottola e la terra.
Che intenzioni abbia non lo so.
Lungo la strada può capitare di incontrare la verità
che prosegue per proprio conto senza curarsi di noi,
inesorabile come la morte.
Afrodite, Atena e Artemide
E se va bene farò lo scout.
Dal porco “immondo” la carne più buona
del pappamondo
che riconosce sublime il presciutto.
Anche il cane quand'è rabbioso
è impavido come un fante in trincea
e non teme nemmeno la rabbia del padrone.
So di vivere e non so pensare ad altra cosa diversa.
Il tempo con la mia presenza è il mio tempo.
Non penso a ciò che sarà dopo di me
poiché non ricordo nulla
di quel che precedette la mia infanzia.
Non deve essere gradevole starsene in eterno
senza aver niente da fare
e deve essere insopportabile il non pensare a nulla.
Appartiene alle forme dell'educazione
il controllo del corpo:
non liberare i gas se c'è gente attorno;
sorseggiare nell'intimità il piacere
che fa sublime l'atto amoroso;
ruttare atteso dai neonati ed è consentito ai bambini,
ma dal ruttino dei grandicelli ci si aspetta
che ci caschi un'occhio nel palmo della mano, ecc.
La religione è figlia dell'incertezza
che se ne sta nell'ombra della realtà
dove chi vive non può nascondersi dietro l'indice.
Grande è stata la scoperta di venire dalle tenebre,
trovare la luce e camminare con lei
per ritornare alle tenebre.
Qualcuno dice: Voglio proprio vederla
questa famosa fine del tempo
che spero di essere ancora vivo
e da vivo aspettare il giudizio finale
e, a sentenza favorevole, vivere in eterno.
Mi sento inadatto in ogni ruolo
e mi par di sentire l'ostilità della sorte
sovrastante. Viviamo nel bosco
come animucce perse nel cielo vuoto
viviamo lontani dalla folla con la paura di star male
senza l'ansia urbana di stare vicini e soccorrersi
siamo oggetti siderali che come pulcini
si abbracciano sbadati e per caso
viviamo nel bosco senza saper volare
ignoti a noi stessi ed estranei alle feste paesane
rischiamo di inselvatichire liberi come gracchi
e a rischio della vita come i tonni
vittime di proditorie imboscate
- per me posso già fare a meno del pettine
come i cinghiali nelle forre lontano dal dentista
- e noto il tuo diventar languida come Salomè
per far piacere a Erode,
il Lupo criminale d'ogni neonato cristiano
che vuole salvare il mondo
Le capre di Farcana pascolano e saltano
al canto dello scricciolo che, in mancanza
di piu' succulenti vermicelli,
becca le formiche che rubano il grano.
Non sempre e' opportuno insistere.
Non va bene insistere se la porta e chiusa.
Non insistere se te le suonano.
Ogni eccesso finisce per traboccare.
Considerazioni - di autore anonimo -
sulla natura dell'individuo di Ohiai Benimindhe.
Gli dei stanno oltre l'Olimpo
oltre lo spazio finito
che non si può misurare
finchè rimane sconosciuto
ai civili cittadini che vivono
e separano le mandorle dolci dalle...
Mummua Massaia se ne parti nel Continente
a far la domestica,
rientrò anziana per morire dove era nata,
litigò con le sorelle e si pentì fino a star male
di non essere rimasta la dove - diceva -
non ebbe mai un malinteso col pizzicagnolo
sotto casa. Nè col macellaio
del quartiere che si divertiva assai
ad affilare il coltello davanti alle clienti
che chiedevano un tocco di polmone
per per il gatto.
Ciò che nel mondo accade è riservato
dal destino a scuotere dal torpore
la nostra sacra famiglia unita attorno
alla tavola accanto al focolare domestico
dove i tizzoni fan brace
e crepitano le castagne di Tonara
La realtà è costituita dai fatti evidenti
che si succedono nel mondo, versati su di
noi con l'ordine inderogabile dell'imprevedibile
destino ordito dagli dei che stanno
oltre l'Olimpo a mangiar torrone
La storia è la nostra - non solo dei pochi sardi,
ma anche di valdostani e ginevrini - capacità
di ricordare la leggerezza dei fatti accaduti...
Dalla pace di Utrecht - dopo la guerra
di successione spagnola -
è sorta l'ultima Sardegna, la nostra, l'attuale,
dove vissero i nostri nonni, mangiatori d'anguille,
che non videro mai il mare
e morirono nell'isola deserta...
darei una mezza dozzina dei miei sguardi migliori
per poterli riconoscere e dar loro
una manciata di mandorle e qualche noce,
perchè l'altra metà è impegnata
nell'annuale provvista di vino
Dato a Dio quel che era di Cesare.
Noi siamo uno stato libero sotto tutela
della chiesa che ci governa per l'aldilà
e a cui in punto di morte affidiamo l'anima
nostra e i nostri beni più durevoli di noi.
Noi non abbiamo mai sognato di spogliare
i preti ricchima abbiamo sempre preso
in affitto le loro terre paghiamo tutt'ora
per vedere i loro quadri, sosteniamo il loro
catechismo che ci prepara a Dio.
Nel nostro libero stato i ricchi lasciano
le ricchezze a chi insegna a pregare.
Non c'è villaggio nel nostro paese
che non abbia almeno un santo.
Nel nostro libero stato non si fa nulla
senza il benestare dei chierici.
Guai a parlare di espropriare
qualche tenuta per i senza terra.
Guai a espropriare un palazzo
da adibire a ospizio.
Niente è più fastoso dell’anticamera
del paradiso.
Han conquistato la terrasanta e il nuovo mondo
han depredato i figli di Montezuma
che non nuotavano
hanno in antipatia chi non da l’obolo
han bruciato streghe ed eretici
hanno arso vivo fra Giordano
hanno quasi accecato Galileo,
han castrato bambini per cantare inni al signore
han maledetto(?) socialisti e comunisti
e non fascisti e nazisti
non mi vanno i preti che
vogliono morto un bimbo malato.
E' il mio io a pensare di esserci
e se mi fa del male lo sento
quindi da me non lo farei
se ci sono non è per aver del male
ho un anima e penso che sia come voglio io.
Lasciate morire in pace i vecchi
se non volete essere maledetti
e chiusi in un antro buio sul mare
come Porto Flavia con sbarre d’oro
e argentoe folleggiare come orfani
di guerrae i vostri figli non porteranno
lutto al bracciocome l’onesto Billia
Portolu alla morte della moglie in segno
di fedeltà al ricordo del perduto amore
Per qualcuno l'asino ostenta l'ostinatezza
come un pò ti si addice, premia la tua costanza
mi dicono spesso i conoscenti alla mano
Pingue - di grasso - è l'ultima ruota del carro
così in un certo periodo pensavo
ci si riferisse al maiale
che, da ultimo, mangiava di tutto
per avere in se il necessario
ogni anno aveva cura delle famiglie
bisognose persguitate dal gelido inverno
gli Offesi e gli Indifesi
Come si fa a non dare un obolo
a chi chiede l'elemosina in strada
senza intralciare la libera circolazione
delle persone e delle cose.
Preferisco dare un soldo a chi porge la mano
che ricevere dalla stessa una bastonata
sul gomito o sul ginocchio o tra capo e collo
Difficile misurare quel che non si
conosce, lo so da me che non so
dove arriva la bontà del mio cuore
Chi ha sempre da fare si lamenta
di non aver la coda cacciamosche
e dormire come i cavalli da corsa
- con la voglia di avena e carruba -
che riconoscono i sentieri percorsi
e sanno che la memoria illumina il passato
E' vero che con le scarpe strette
cammino male, ma il minimo
turbamento dell'animo mi fa vivere peggio,
poichè sono insopportabilmente delicato,
come diceva spesso
il Principe Minghino dei Sardus Pater
Il passato è quanto di più duttile
- si può ben alterare -
ci riguardi perchè possiamo ammansirlo
a piacere e in qualche modo
rimediare ai torti obliandoli
e mettere l'opera gradevole in prima fila
1. D'ora in poi non voglio far nulla
che non sia lieto di ricordare.
Tziu Pepp'antoni sapiente
come la setola che protegge l'occhio.
La coscienza è quel che rimane
nel setaccio della memoria,
e delle volte - come dopo ogni rebotta -
sono scorie difficili da smaltire.
2. Devo guardare dentro di me
per capire come stò.
Tziu Peppantoni bello
quanto il san Pietro di Raffaello.
La persona superba è quella orgogliosa
di stare sulla vetta del mondo
e se ne infischia di capitombolare a valle,
tanto ha l'abs in pista
Ogni pensiero sta in tutto quel che si trae dal verbo.
Pensi davvero che me ne stia quì
se non per star meglio come altrove'?
Se sono qui è solo per star bene,
poichè non sono attrezzato a patire
se non dove vivo.
Non so cosa sia la fretta,
ma so che non voglio correre
non andrò mai oltre il giorno che mi precede
Mi pare di trovar piacevole scrivere
di cose belle ma se qualcuno mi spinge
per farmi cadereevito di averlo vicino
sempreché sia possibile se no gli sparo
come a un tordo; appunto scrivo ciò.
Non sono mai certo se quel che faccio
sia il meglio che possa ottenere da me,
ma mi pare di non poterne fare a meno,
anche quando mi capita di andare
dove non mi è facile muovermi
Conosco la mia condizione
e devo addomesticarla all'altrui
presenza, perchè mi par meglio
patire da solo che in compagnia
Molti beati diventano santi quando
abbandonano le ricchezze di famiglia,
certo, non prima di aver piene
le tasche di terrasanta
La parola è quella bolla d’aria sonora
per dire, sentire e ricordare
se ne vale la pena
Il non-senso sfugge al senso comune,
come solo ai poveri è dato credere
nelle sacre scritture
perchè ai ricchi tutto è permesso
Col senno di poi l'intero universo
appare strampalato ma vallo
a immaginare prima di crearlo
abbi pazienza, dunque, e sospendi
il giudizio sugli affari del mondo.
Chi è in pace con se stesso
sta bene ovunque lo siedano
come a fare l’orpello del luogo
L’anima che abbandona il corpo del cadavere
che non ha fatto per salvarlo
o che ha fatto per aiutarlo?
Ahh, lo lascia intatto per ritrovarlo integro.
Libero è l'ingresso tra i volterriani d'Irillai,
e puo farlo chiunque ami bere il vino
in compagnia, anche se non è mai
entrato nel circolo virtuoso/vizioso
del vedere ed esser visto fare qualcosa
di utile con le proprie mani
e concorrere con ciò al sussulto finale,
quando è del tutto inutile
il poco o il molto che si è fatto
Dalla gola passa la vita: e per prima,
inaridisce la gola il passaggio della morte…
e, in concorrenza con i lobi delle orecchie,
si affina il naso…
è triste pensare che il corpo abbandonato
dall'anima sia destinato a putrefarsi
come un sorcio in trappola
La mia identità non è solo negli scarni
dati dell'anagrafe, ma sta anche
nella perfetta illusione di quel che credo
di essere dandola a bere alla cruda realtà,
che se ne infischia bellamente di quel che
faccio e mi lascia credere
quel che voglio, convinto che sia il meglio
Non c'è casa dove ad ogni ricorrenza
non si rinnovano gli auguri
Chi la scampa al morbo che uccide
ha vinto senza muover le dita
e fa più dolce scrivere aforismi
Che c'è di meglio dello scampare un pericolo?
Chi la scampa in mezzo alla mischia
senza saper come può ben dirsi
figlio della fortuna di cui vantarsi
Bella l'umiltà del maiale
che sgranocchia le ghiande
per lasciare le nocciole ai francescani
che fanno il torrone ai ghiotti cristiani
Noi, mediocri, maliziosi e buontemponi,
ci stringiamo dentro il nostro Circolo
Voltaire, con la quasi certezza
che ogni notte Iddio sorrida di noi,
sopportandoci ancora un pò, prima
di prenderci per la gola e farci ricacciar
l'anima con l’ultima ora d'aria promessa
Diventiamo apprensivi quando ci rendiamo
conto che la sorte ci sovrasta
e agisce davanti a noi e senza di noi,
Con la mia assenza tutto è possibile,
con la mia presenza conto di testimoniare
la verità senza ostacolarla
Che brava gente quella disposta a obbedire.
Si parla del sacrificio di Abramo
non so se nel senso di obbedire a dio
o nel senso di dover uccidere il figlio
in ogni caso sembra rifare il sacrificio
di Agamennone e non pensa di
uccidersi per la gravità della richiesta
ma di uccidere il figlio con la spavalda
leggerezza del demente
Vale la pena vivere dopo aver ucciso il figlio?
Devo leggere per oliare il tempo e scrivo
per vedere cosa vien fuori
scrivo che la memoria si rifiuta
di ricordare i fatti orribili e sconvenienti
che la coscienza giudica quel che faccio
con la minaccia di metterla a tacere
Le batoste quotidiane induriscono la scorza
così, per sopportare meglio le prossime
cadute
e, in previsione della catastrofe finale
poter galleggiare come il sughero in alto mare
La spiegazione/comprensione di un fatto
squarcia il cielo come il lampo
e l’osso martello rompe la noce
Voglio aver sempre presente
tutto quel che vado rimuginando
durante il giorno e usarlo
a letto come un cuscino di sterpi
La vita ci fa simili e diversi,
la morte infine ci fa soci
nel comune destino dei paesani di Baronia
e regolari cittadini del Sistema Solare Sardo
La mondanità stanca, ma
meno male che ci sono le ville
in collina per signori maturi, i conventi
privati per gli scapoli autosufficienti
e per i vecchi piscioni gli ospizi municipali
dove anche Socrate ambiva godere
della gratuità della mensa comunale
di assistenza o E.C.A. o E.X.A.
Confido nella giustizia sovrana
che dopo la mia morte
tutto ritorni come prima del tempo che fu
Il mondo è una favola a cui ognuno
attinge quel che gli piace
ed evita quel che non gli aggrada
Amichevoli riflessioni sussurrano
che quanto vado scrivendo
pare un'accozzaglia di sogni sgangherati
scartati dai sonnambuli che temono gli incubi
e rifiutati dai monnezzari con lo scafandro
d’ordinanza per salvarli dall’infezione
pondera, mi dicono, vacci piano e stira
il collo, da bravo, come le buone galline
nell’ingoiare sassolini
e usa per ogni riga l’alambicco
che distilla le vinacce
e assaggia l’acquavite che da caldo dove gela
y donde està l’immaginazione?
Anche le bestie conoscono il piacere
e temono il bastone. Molto
abbiamo in comune con gli animali
che come noi amano mangiare e far l’amore
trovano piacevole correre e gradevole
dormire si deliziano al sole e cercano
l’ombra godono se gli gratti il ventre
e ridono se gli frughi le ascelle
non sanno ancora vestirsi per le cerimonie
e non usano pantofole per fare i cruciverba
I sensi colgono le cose che sono,
l'intelletto ne fa quel che gli pare
prendendosi la libertà di dirlo a cani
e porci, durante le feste
di compleanno e in quelle comandate (?)
Certo che l'anima (consorte dell'animo umano)
è immortale alla condizione, però,
che il ricordo di chi ha vissuto si tramandi
da padre in figlio e giù
fino al nipote più chiacchierone
Il mondo che è, è naturale, storico
e in divenire e noi si è carne viva
che nutre una psicologia scanzonata
C'è trambusto nel cielo durante il temporale,
così è nel mare in burrasca e nel deserto
quando il vento solleva la polvere leggera
e sottile e fa pesanti cumuli di sabbia,
come un torto subito a tavola che fa groppo
nello stomaco - come il boccone del prete
negato a Edipo dai “figli”- e mette l'animo
in subbuglio che sconvolge le metropoli
costiere e le valli alpine non meno d'Ohiai,
Irillai , Sae Maria ‘èLodè e Orzai
dove gli archibugi sanano i malumori
Sono all'ultimo tornante e sento già
le voci dell'arrivo e per questo breve
tratto mi par bello addolcire il mio fardello
Nascita, infanzia, crescita, sviluppo,
maturazione e declino di Tziu PeppAntoni
E.Remitanu. Sulla quercia
di Sant'Ussula passò l'infanzia Peppantoni
e sulle rupi della strada e sulle rocche di Borbore,
col gallo d'Irillai e il gracchio di Maria Frunza
alla fonte dell’acqua pura e cristallina
crebbe sotto la pergola del Contone
dove in casa del vignaiolo si vendeva il vino
vide gli alarpi di bocca dolce giocare
a carte e sgranocchiare amaretti
cadde da bambino saltando un muro
e si fece male, non come la prima
fidanzata che volò dal ponte di Mastrefe
per amore e Samuel Istoki rapì
la sua sposa dall’abbeveratoio per vedere
i fuochi artificiali dal primo nuraghe...
Pepp'antoni stagionò più volte
tra i tagliatori di diamanti olandesi,
dove apprese a leggere gratis
nelle biblioteche pubbliche,
prima di fare lo scalpellino a Irillai
dove non tardò a frequentare
le sale da ballo vicine alle case del popolo
che si aprivano la dove i preti
se ne stavan sulle loro fisime
Quando delle parole si abusa
finiranno di aver senso.
Chi mi ha in antipatia e si beffa
del mio passo fa scuotere
la testa a chi lo sente nell’alto cielo
Nei Campi Elisi dei pagani, le anime dei morti
passano il tempo vagando nei prati
ed estirpando ogni asfodelo che minacci
di superare i cipressi dei cimiteri cristiani
Pisileddhu fu il primo ambasciatore
dei sardi che trattò con i corsicani
per far pagare i natanti che attraversano
le capaci Bocche di Bonifacio cosicché
i cittadini residenti non fossero più
contribuenti. Pisileddhu morì come
il più mite vecchio dell'ospizio quando,
giusto e gentile, c'era sindaco tziu Pepp'antoni
che voleva far proprietario della terra
chi sapeva lavorarla fino a quando fosse
in grado di farla rendere poi ridiventava
comune per evitare invidie e gelosie
Persa la vita non rimane null'altro,
non debiti, né crediti,non vizi e virtù,
non pene né gioie. La paura che più
ci assilla è di perdere la vita e
nell'assoluta certezza di ciò, lasciamo
i beni del mondo ai nostri cari parenti
più prossimi che ne facciano salsiccie
per cani e gatti.
L'agonia del padre
- (ha sempre voluto che nessun figlio gli somigliasse) -
coincise con la partita della nazionale
e decise di seguirla perché, si disse,
mostrare i propri patimenti al caseggiato
e rovinare il godimento della partita
a chi se ne intende?
Mamma voleva che imparassi a parlare
come i preti che fanno la predica
per sottomettere i maleducati a dio.
Ma, a una ulteriore delusione che le diedi,
mi confessò desolata, che sarebbe stata
contenta anche se avessi intrapreso
la carriera ufficiale in cavalleria e magari
conquistare un valore sul campo,
come i figli in uniforme delle comari.
Come ogni mamma avrebbe dato la vita
per far di me una persona
presentabile al mondo.
Non amo i sogni perchè non li ricordo mai;
poi non vorrei che ritardassero il primo canto
del primo e più fedele gallo d'Irillai
Agli uomini non piace esser visti piangere
così piangono sotto le coperte
come Ulisse sotto il mantello davanti ad Alcinoo.
Le donne piangono quando scaricano la lavatrice
e stendono i panni all'aria e alla luce del sole
ma si sa che solo la forza fisica fa differente
l’uomo dalla donna gravida che porta
a compimento la nuova vita in casa
per parte dell’anno e la femmina
dal maschio fuori a zappare e arare
e a combattere nemici e bestie feroci
poi il rimanente appartiene al passaggio
dalla natura alla cultura che ha il tempo del mondo
per riparare i torti cammin facendo come
in uso dire che il carico in groppa
si aggiusta in viaggio e il fardello
passa da una spalla all’altra
il mondo universo
Il kan maggiore di Porta Seuna, ciondolando
la coda, saliva su da canal Ferracciu,
con codazzo cinico di suoi pari scodinzolanti
nessun mastino nel gruppo ma tutti
simil levrieri, muti e indisturbati
gli intenti reconditi, nell'erta via,
fin sul piano della gran Korte Issusu,
e li con uso calorico di propria ispecie y natura,
a turno officianti, infilavano il muso infra
terghe secche in mostra al sole,
memori del fragor fraterno,
con lo sguardo assorto, non distratto
da ricordi arcani, sull'ultima monta…
siccome al mercato suol fare, levando
alte le braccia, il venditore o come
davanti al sacello chi dal seminario
ha preso arte e via,
un nugolo di lapidatori canini....
L'ultima maestra delle elementari
che non aveva preso i voti di castità,
per non dispiacere ai genitori,
conservava come una reliquia,
una cartolina che Grazia Deledda spedì
da Stoccolma a sua madre che l'aveva battezzata
Alle sere d'estate si addicono le notti insonni,
quando - furtive - le fate montane
colgono i pomodori nell'orto
e si attuano i desideri confessati alle stelle.
Alle sere invernali si addicono i colloqui
con l'orco insonne, misterioso e arcano,
e col vino nuovo si addicono
le spavalde e scoppiettanti castagne arrosto
Quando cado nel contorto sentiero del
- Chi sono io - mi confondo tra cibo, sesso,
l'ignoto domani e la morte che tutto avvolge
come il vento del nord che soffia dal capoluogo
dove la follia si è ribellata alla ragione
Gli spiritosi che fanno ridere han sollievo
dal pianto, poi se ne vanno in collina
a far quadretti delle vigne assolate
e concludere che è l'onestà
a nobilitare le persone
Quando la gran baldanza del sole frontaliero
scompare nella notte fonda,
io dormo, come il gregario
dopo aver passato al capitano,
non prima di averla assaggiata,
la borraccia che scaccia i malanni
E' un buon motivo detestare gli eccezionali
superuomini che mangiano in piedi
perchè il tempo del successo
non li pianti in mezzo alla via
mentre leggono le mani ai passanti?
Nessuno dei due sognava di imporre
la propria volontà a qualcuno
non avevano figli ed erano genitori
di transizione. Nelle lunghe sere
d'inverno, lei - che voleva
la casa a sua immagine -
ricamava arabeschi sulle tende
e gigli reali e rose mariane
per Santarita, lui, col fare schietto
e imitabile di un diplomatico snob,
e un occhio alla schedina, pennellava
quadretti di grotte marine, di rifugi atomici
sotto i vigneti in collina, mentre una voce
fuori campo, raccontava la vicenda
di Polifemo e Galatea, chiedendosi ancora
chi avesse dato l'incarico al poeta
di trar fuori di se l'opera che gli viveva dentro
nutrendosi come il neonato del latte materno
Viviamo, si, col timore di essere governati
dai peggiori di noi, come detto dal Plato divino -
che con le parole placava le malattie -
ma più di una volta è accaduto di perderci
anche seguendo i migliori tra noi.
Non so, ho la vaga impressione che i popoli
della terra amino oltremodo vivere nei guai.
Da tempo si parla della fine del mondo
come della disgrazia maggiore che ci sovrasta
legata a un filo di fuoco che minaccia
di bruciare Troia e spargere la cenere a Cartagine
meglio un ballo di serafini
col canto d’amore dei gatti grigi
So chi sono e, mi piace assai parlare
in dialetto, non so se devo
dimostrarlo oltre la carta d'identità.
Il caso fortuito - eterno fanciullo - mi è padre,
come il crepuscolo e la cieca sorte
(eterna primavera) mi è madre, come l'aurora
Non so come andrà a finire il macigno
che rotola dalla montagna senza sapere
chi l'ha mosso, se non il gatto grigio
a due teste o il cane rosso con due code,
per cui sovente li mettiamo in combuta
col diavolo che a Irillai,
crediamo sempre ben vestito pur con la tinta
di chi beve sempre e solo vino rosso
"l'ideologia è la logica di un'idea
la teologia si basa sulla rivelazione.
la zoologia sulla tangibilità degli animali". h.arendt.
Per quanto mi riguarda non so
(se ho avuto gli orecchioni)
come finirà quel che farò,
non riesco a esser stabile
non so bene che voglia dire esser
chi sono, so, per averlo sentito
da dove vengo, dove vado lo diranno
cammin facendo quelli che lo sanno
han già detto di abituarsi a poche cose
che non ingombrino nel cammino per campare
parla, dicono, per farti capire come
faceva tua madre e adattati
all'ambiente come i tuoi compaesani
che han patito la malaria col soccorso
delle aeree Janas risorte mille anni fa
e rubavano per vivere, coltivavano fiorellini
di cacciavano mosche e pescavano girini
ma io non so stare in piedi sopra
una barca che oscilla per opera
dell'eloquente ed elegante Movimento
non so cucinare nè ballare, non so star
male, non so come si vestivano
le donne di Ohiai Benimindhe
nè se conoscevano l'oro di Bosa,
non so se i costumi sessuali sardi
variano da un paese all'altro, non so
che riti avessero i miei compaesani
di mille anni fa prima di praticare
l'Eucarestia col filindeu, non so nulla
che possa ritardare la mortema so che
il bene è porgere un secchio d'acqua
all'assetato e il male è come avvelenare
il vino quotidiano al pensionato.
Non aspettare che il ladro ti entri in casa
per portar via il superfluo, dividilo,
dicono, con i fratelli cristiani prima
dell'avvento dell'aldilà comunistico
o dallo ai cani del vicino che se lo gradiranno
ti leccheranno gli stinchi prima di addentarli.
Il male lo fanno gli altri, io faccio il bene
fate come me per andar meglio.
La coratella è la fucina del corpo
e la mente è la palestra dei sensi,
una cura gli affari corporali
mentre l'altra si cura delle faccende esterne
e il mio mestiere è cucire panni di velluto
a chi caccia le lepri del campo
dove tempo fa le mie donne
raccoglievano germogli di finocchio
e tremule margherite di primavera
Raffinatezze e forme diplomatiche:
al centro gli sposi e i genitori:
la mamma di lei al fianco del babbo di lui
e il padre di lei al fianco della madre di lui
Le persone famose si riuniscono ogni anno
per dire al mondo che non sono responsabili
delle catastrofi in atto, quì e là, in casa, sulla terra,
in mare e nell'aria chiara che, scossa dalla tramontana
fischia sopra i tetti di Orune, agita le chiome
che ornano la foresta di Farcana, dove se la ridono
col frustino le Janas con la tenera peluria sotto il naso,
sul dorso dei cinghiali, e l'attento sguardo delle civette,
con lo stridulo gracchiar della magica corranca
con le perle nel becco e ogni tanto ne lascia cadere
qualcuna nel secchio della mungitura del formidabile
capraio che se la canta e se la fischia l'intero giorno
e passa la santa notte a far collane di perle con la moglie . ..
I ribelli che nel '68 volevano sistemare il mondo
nel nido a sinistra del paradiso, ora, delusi,
vogliono preservare l'intero sistema terracqueo
con le fresche correnti d'aria che corrono veloci
e disinvolte tra i punti cardinali,
come fa la massaia quando in cucina frigge il pesce
Son le immagini che agiscono su di noi
suggerendo le parole adatte e gridarle
per sentirci umani e cristiani che scalpitano
per prendere il volo: dio come dev'essere soave
volare sulle soffici nuvole, se non fosse che ogni tanto
sparacchiano sulle ali dei merli, delle allodole e dei rosignoli.
Al bel canto dell'opera lirica preferisco la monodia
delle sirene in risposta al coro dei pescatori di sardelle
e "o sole mio" dell'esule netturbino alle prime luci dell'alba.
Non trovo bello che persone mature si urlino in faccia
i loro amori -dissapori, preferisco la quiete del chiostro,
l'eco del pozzo, il sibilo del vento tra le fronde e il riso
di una fanciulla che stende i panni sulle siepi,
in risposta ai gorgheggi della madre che lava nel Cedrino
col sapone fatto in casa, che risparmia e non inquina.
La virtù deve esser vista non meno del vizio.
La pubblica condotta esprime la coscienza nascosta.
In principio fu il lavoro e il bohèmien si ritirò in cantina
In principio fu il logos
e Calibano si ritirò nella foresta di Farcana
Affinchè chi sbaglia non ricada nell'errore
lo si appicca con gli osanna del caso
a far compagnia - da gregario -
al capomastro in croce.
Il cuore arido se ne infischia della compassione
che rattrista il cuore
e strizza gli occhi fino a farli piangere.
Chi non ha fiducia in se stesso va dal barbiere
e confessa i suoi peccati girandosi la fede nel dito
come fanno i leader provvisori
quando pensano a non trascurare i doveri coniugali.
Chi nasce si aggiunge alla mercanzia del mondo,
senza sapere se finirà primo barbiere
al corso dei barazelos,
o capo parrucchiere delle marionette diocesane.
Ma sognerà sempre le trincee del nonno
che chiamavano la lepre dell'altipiano di Bitti,
la più veloce della stirpe
I cosiddetti collezionisti d'arte son quei tipi ricchi
- solitamente anonimi ci investono
i risparmi e così più famosi -
con l'ossessione di comprare
quel che non sono riusciti a fare,
trattandosi di belle opere,
nel giudizio dei più fini intenditori
di mercanzie pregiate,
da appendere al muro come un idolo in croce.
Si scrive quel che non sempre si può dire
per non finir dilaniato in croce come altri del clan
e le parole, gli sguardi e gli sgarbi che non piacciono
vengono legati alla punta più fine
dove spuntava la coda,
ma tutto quel che si scrive fluisce dalla coscienza
e quel che riguarda l'ordine e il disordine
è affare di bozze da correggere
La mia coscienza - piena di immagini e di parole -
mi fa unico e solo nel mondo popolato
di altri miei coscienziosi consimili compagni
che racchiudono il cielo infinito in un angolo del petto,
mentre un mastino ci piscia gli stinchi del santo.
il cortile degli orfani
Al buio non vedo,
col sole negli occhi ancor meno:
uno solo,
un filo di luce mi spalanca il mondo.
Quel che facciamo vorremmo
che servisse a migliorarci,
prima della catastrofe finale
Gli uomini che sistemano con disinvolta
frequenza il berretto in ogni spigolo
della testa, son quelli più
costanti nel consumo del matrimonio.
Ritrattino gogoliano.
Era un dei tanti figli cadetti educati a:
- fai quello che vuoi, ma non scocciarmi,
come veniva loro detto dal moderno genitore
che si infatuava della prima donna che gli sorrideva
e pretendeva dalla moglie, il dovuto
consumo del dovere coniugale.
Umbrosu lo chiamavano, come il cavallo di Alessandro,
ed era il più raffinato manovale d'Irillai,
non usciva di casa - nè dal cantiere -
se non era etichettato a puntino,
e quando venne di moda, d'estate,
il lasciar la camicia ben stirata,
sopra i pantaloni, lui fu uno dei pochi in Sardegna
- e pare, anche a Bonifacio, alla Maddalena e a Carloforte -
a farsi accorciare la camiciola bianca della cresima,
non una virgola oltre la punta delle natiche.
Egli aveva le idee chiare sulle mode correnti
e le coglieva sul nascere e cambiava d'abito
per una goccia di sudore o di polvere e
a sentir la moglie , già vedova
e inizialmente scostante, si risposò con lui
alle terme di Benetutti - dopo un mese
di ardente corteggiamento avrebbe cambiato
pelle pur di non sapersi macchiato d'olio-
tanto gli pareva di esser sporco come
un verro libero e giocondo.
Si trovava bene in ogni sala di ballo sardo
ai canti alla corsicana e a tutti i concerti
di launeddhas. Non gli andavano
i circoli di morra e mariglia,
dove alla fine, seduto o in piedi,
diventava irrequieto.
Meglio studiare l'inglese
e coltivare un podere con due olivi,
una pergola dove fischiare come un merlo
quel che non riusciva a trarre da una mandola,
e un albero di pesche sanguigne
che gli ispirasse una prodiga stagione di acquerelli.
L'orizzonte è il limite
di quel che a noi è dato vedere
oltre c'è l'infinito campo dell'immaginazione
dove chiunque può attingere il sale
che manca alla nostra innocua insipienza.
Nemmeno dall'ultima cena
si riuscì a tener fuori la crudeltà
insidiata nelle pieghe della coratella
dei fiduciosi commensali partecipanti
al pasto comune e sobri
e sapienti parlatori in pubblico.
I vecchi e grandi sacerdoti dell'antico sinedrio
han condannato in Gesù il futuro nuovo principe
dei nuovi preti che li sostituiranno in avvenire
e diverranno gli straordinari sacerdoti che avranno
i poteri di Cesare e tratteranno con l'occulto aldilà
perchè avranno il possesso delle chiavi e sapranno
a memoria la strada per arrivare alla porta dove infilarle..
Il mondo è sempre in subbuglio
e i traditori son peggiori dei disertori
che se ne infischiano del nemico
peggiori degli insubordinati che bevon vino
a tutte le ore dimenticandosi delle rituali battute
della compagnia di giro che sa chi deve pagarlo.
Che vorrà mai il gracchio
(che non vuole essere conosciuto come spiritoso)
di san Pietro al mare che a cura del mio spirito,
si gusta solitario la sua arguzia
e mi chiama - fratello -prima della cena?
Il prefetto di Ohiai B. ha messo il dito nell'occhio
ai sindaci del circondario, affinchè,
date le perduranti difficoltà economiche,
si ricordino che dalle ventitrè alle cinque del mattino
le luci della città siano spente,
per quel quarto del giorno-notte
che la natura riserva alla quiete del corpo,
quando le civette scortano l'ora della lupa mortale
che in strada non deve incontrare nè ladri nè guardie
e che - come l'angoscia - avvertono l'agonia.
Con la morte ciascuno se la vede a modo suo,
quand'è l'ora di contrarre lo sfintere
sull'ultima perla d'aria condensata.
La morte con lo spegnere - con lo spasmo -
l'alito finale prende possesso
della luce che brilla nell'acqua degli occhi,
lascia marcire la coratella,
lascia crescere i capelli
per adornare il simulacro di un sorriso
e lascia allungare le unghie
per grattarsi meglio
e invocare ogni possibile aiuto.
Artemide era sterile e così voleva le sue monache:
vergini ben pettinate come madonne
e non scarmigliate come mogli affaccendate.
I maschi li castravano
- i satrapi orientali e i papi occidentali -
come pollastri per farne capponi,
sorveglianti di galline e coristi
in grado di cantare come
la prima voce del gallo mattiniero.
Alle meraviglie della natura l'ingegno
popolare aggiunge lo stupore
che desta Porto Flavia, il Canale di Corinto,
il Traforo della Manica, il ponte di Brooklyn,
la Costa Amalfitana e le Case Rotanti
di Carloforte che seguono il sole come girasoli
mirando il Monumento alle vittime dl fascio:
una barca tratta dagli scogli
di Portoscuso ricorda i Fr.Fois,
pescatori, uccisi dai fascisti della prima ora,
sempre e comunque infami carnefici della libertà,
sul mare gravido di sardelle - dove i tonni scappano
inseguiti dai delfini festanti, attorno alla terra feconda
di bambini colorati e fertile di sempreverdi cocomeri,
e nell'aria adatta al libero volo degli uccelli canterini
che non sbagliano una nota di gratitudine diretta al re del firmamento.
Pensare, mangiare e amare,
sono quegli affari che ci fan sentir vivi
e cristiani partecipi delle angosce
del mondo: i debiti.
Nulla come il vitto da sollievo
al corpo e allegria allo spirito.
Corre voce che Nora e Tarros siano state tappe
dei focesi sulla rotta di Marsiglia
Va la fama delle poderose vigne e cantine
dell’Ogliastra doviziosa nelle rotte mediterranee
Si racconta del pittore nuorese Congiu Pes
- che non solo fischiava come un allodola
e calzava polacchine di vitello -
di aver dipinto una mela così vera
che le mosche ci andavano a sfregarsi le zampe
e le ali per poi volar via e dopo un certo tempo
sulla mela fece capolino - come uno stregone -
un vermicello che a tratti spariva e man mano
una macchia scura si spandeva
sulla buccia bianca e rossa
e...lavori del genere il buon artista, li faceva
quando non aveva più credito
e allora faceva scomparire
non solo la mela dal piatto,
ma lo stesso piatto svaniva dal tavolo
e si trovava un altro committente o mecenate
che fornisse i colori quotidiani ai suoi pennelli
da taschino col fiocco dell’arte maestra.
Non mi riesce di star buono con la
domanda senza risposta di sapere
a chi si invocavano i nuragici
quando ammassavano quei macigni
mentre gli egizi adoravano i fenicotteri
chiamandoli: Ciro, Cambise e Dario e Serse
La fame spinge le membra al saccheggio
che avvia la battaglia della vita e della morte.
Il pane dà la concordia alle moltitudini
l’acqua disseta le genti
il vino premia la fatica
e si pone la domanda: da chi è meglio discendere
- da Deucalione o da Noè?
Tale scelta solo per la simile vicissitudine
e la rinomanza del tempo antico
e ambedue vivevano disarmati
non più selvaggi e barbari sempre armati
Col solo lavoro non si diventa ricchi sfondati,
per aver sempre di più
ci vuole un pizzico di sopruso,
una maschera ingannevole
e quella smisurata ingordigia
insaziabile come la morte del cuore
principe e re della coratella
variegata che non sale in cielo.
Fare gruppo - a qualunque età -
da il coraggio necessario
per diventare davvero più minchioni,
con la fissa di superarsi a vicenda.
Essi - componenti del gruppo -
son capaci di tutto pur di ammirarsi
l'un l'altro sputandone l'ombra.
Il proprio capolavoro è insuperabile
solo da chi l'ha fatto.
Sputo sentenze come l'oracolo sull'altare,
libero, come tutti lo sono di fare altrettanto.
Se dormo a bocca aperta
è solo per esprimere giudizi
di valore sul quale volano
quelle mosche esuli dalla stalla.
Chi sa far cose belle vuole
o vorrebbe essere apprezzato,
ma la migliore di cui viene a capo
non la mostra in giro,
la nasconde come una madonna
velata e la tiene tutta per se,
come un campione inestimabile
e deprezzabile alla vista.
Il paese dove un individuo
è morto assassinato,
dovrebbe intestare la via più ricca
e la piazza più accogliente, alla vittima,
se non altro per far dispetto al suo carnefice,
che si roderà dall'invidia fino a pentirsi
e dire che - il morto, in fondo - non
valeva così tanto, da meritare un tale onore.
Chi esibisce il suo prodotto nel mercato
si aspetta che sia valutato per un giusto prezzo
e sia pagato sull'unghia come da sempre usano
gli onesti e orfani gentiluomini d'Ohiai Benimindhe.
Ferrovieri, carpentieri e manovali,
dissoluti e salaci, danno
- con un cicchetto - una scossa al corpo,
come il soldato alla guardia, il reprobo
mattiniero col cognac
e il sacerdote che dice messa col vin santo
Posada, nome che sa di ospitalità
alberghiera senza suppliche
adatta al consumo di un amore fraterno
da parenti, là, come le nozze delle nipoti
di Egitto che scannarono i cugini
dono di Imene da Danao
ai nipoti che di 50 uno la scampò
A chi non piace ripararsi dalla calura estiva
sotto un albero vicino a una fresca fontana
non distante dall'ombrosa pergola
dove giran le caraffe di vin fresco?
Difficile che si dissolva il mondo
se stai sotto la pergola a bere vino
con la bella in compagnia di collane
d'aglio che tengono a distanza il demonio.
Cos'è l'onore? Non far nulla di indegno?
Distinto è chi brilla tra la folla.
Per bellezza, eleganza e gentilezza.
Violenza fisica e tara morale
è bastonar la moglie, far la spia
e praticar l'antico tabù dell'incesto.
Non si faccia campana chi non vuol essere suonato.
Di don Giovanni d'Ossidiana si tratta,
barone d'Orosei e signore di Galtelli',
nel ramo dei presciutti d'Irgoli, Loculi e Oniai,
- buoni in se nella realtà sensibile -
lui occulto piantatore di menhir
e gran mangione di filindeu,
portatore di cravatte di qualità,
da. petto in vetrina, complemento
di ornamento unto d'olio
egli in segreto si rammaricava
di non aver preso parte
ai moti di Mimiu Angioi, l'alternos
Zommaria, il Gracco del Logudoro,
lo spirito a cavallo della nuova,
sarda e salda, Castiglia,
dove chi giura il falso
anela da supplice la punizione.
Dovevi nascer bronzo se volevi esser battuto.
Non si perde nulla ad evitar la zuffa.
Non mancare all’invito a nozze
e se non avrai zuppa in brodo
contentati del pane bagnato nel vino
Ben di Dio
Da quel che avanzerà
saranno giudicati i commensali,
e da quel che avranno consumato
sarà giudicato il pasto.
Appena mi vedranno mangiare
sospetteranno che poco rimarrà sul tavolo.
Se è costui a dividere in parti
uguali stan freschi i compagni.
Mangia più di quel che vede,
e gli altri soffochino il ruttino.
L'occhio misura la panza.
Siamo come dio ha voluto
da noi facciamo quel che possiamo.
Non so se farò di me quel che vorrei.
Dalla tavola piena
non si giudica la casa spoglia.
Ubriaco è chi cade dalla sedia
se regge non si farà del male
e per non sentirsi russare si tappa le orecchie
con maddaleoni grossi come occhi di bue
la seggetta degli uomini liberi
Per enorme che sia l’offesa
è bello perdonarla
Anguille col sempiterno sorriso,
vago come quelli di Lollobe,
tristi muggini sorpresi nel sonno,
mute trote cadute nel riposo del Cedrino,
tondi ricci rotolanti, vino color
rosa mariana, bacche di mirto,
canto del bettoliere nell'ombra dell'albero
che non sa delle possibilità concesse
da Santarita che va oltre il primo
sguardo e dissolve i malumori
lungo i filari del vigneto, sulla
traccia dei baccelli di fave fresche,
a primavera, con le feste campestri,
quando il pastore svelle l'agnello,
lei - Santarita Samaritana sempre
la prima a sorridere -
distoglie lo sguardo e piange incurante
del bel viso,
contraria alla circostanza, e non mangiò carne
e nessun principe bramoso d'amore,
fu tanto buono da convincerla a volare
incontro alle ordinate leggi della luna,
dove canestri di mandorle addobbano
le strade e agnellini da latte
saltellano in piazza infiocchettati di rosso,
tra il cantico delle galline che han fatto l'uovo
e forme di cacio rotolanti e salsiccie
appese ai rami degli alberi,
e la ricotta di primavera,
e il grifone fatale, angelo del monte,
il merlo dal becco giallo, e cantanti
e ballerini in costume e a cavallo
con sonagli argentini, madonne rupestri
- adoranti - flessuose e pudiche,
e tromboni e pifferai odoranti
di dopobarba, maestri coristi,
gaudenti palpeggiatori,
schiamazzanti fanciulli calciari,
e tra loro lo straordinario mons.
Pepp'Antoni, vescovo d'Irillai,
che sottrasse i dieci comandamenti
per nasconderne cinque nel Montalbo
e 5 nel Corrasi, bevitore di vino
e mangiatore della pappa americana
e del fiore di Gavoi
Naturalmente la personalità del leader
e capo carismatico emergerà col
telegiornale della sera, che strilla
le notizie per confondere le menti
e incantare il sognante popolo
dei vessilli al vento, strilla
quel che la gente deve sentire
per pensare ad esaltarsi e confondersi
con l'èlite al comando.
E’ l'illusione che guida alla catastrofe.
All'ovile per la ricotta
A Olimpia per la pagnotta
A Farcana per la mignotta
Leggo per non annoiarmi
poi la lettura mi da tempo e modo di pensare.
Dacchè mondo è mondo nasciamo per respirare
finchè il vento spegne la candela per non vedere.
La clemenza comunque sia
è più sopportabile dell’ira
e meno dannosa
Senza l’egoismo che mi sostiene
affidare ad altri le intime faccende
mi parrebbe indegno farle
meglio farle da me che mi rende
onesto e nobile e non esposto
al pettegolezzo del paese
che di una pulce
fa una schiera di mirmidoni
Assistere a un omicidio senza impedirlo
mi fa sentire inerme come un biscotto
tra le zampe del innocuo passero
che sta per finire tra le grinfie di un gatto.
Il delinquente si rilassa dopo la tensione
del delittoche agita la mia pusillanimità
impedendomi di intervenire o di propormi
allo scambio che se fosse accettato
non so davvero come avrei contenuto
la brodaglia, difficile è ostacolare il compiersi
del destino come faccio ad impedirlo
io misero idolo di olivastro malfatto
senza contare il peccato originale
che ho affidato alla corrente del Cedrino
che lo versi al mare orientale dove
le buone abitudini prendono forma
dalla natura, mentre quelle cattive
dal malaffare occidentale
che passo passo rinvigorisce.
rapati per paura dei pidocchi
Vivono come gli altisonanti spiritelli del bosco
quelli che a Soloti si han costruito tra gli alberi,
casette fiabesche, dalle cui porte le robuste mogli
scandiscono iperboliche frasi di possessso:
l'abbiam fatta col nostro lavoro, con enormi sacrifici
e la difenderemo con le unghie e a denti stretti,
con gli archibugi e gli avvocati che van pagati
con denaro contante senza le tracce del risparmio.
Il bosco è adatto alle giovani e flessuose fate,
non ai pensionati settantenni male in arnese
che bevono il vino perchè temono il freddo invernale dell'età
anche se dormono come Abelardo che proteggeva
con la mano destra quel che riservava alla sua Eloisa.
Al tempo di Omero, Chirone e Achille,
i crampi erano di là da venire.
La schiuma del mare è bianca
come il sale, il latte e la neve.
Chiedere l'elemosina è l'atto
più umile che ci sia dato praticare.
L'acqua della Fonte di Soloti è pura,
leggera e trasparente
come l'aria chiara, limpida e pura
del Monte Ortobene, che da par suo
se ne infischia delle Alpi e degli
Appennini, dell’Etna e del Caucaso,
che mirano a solleticare il cielo
poi la bevono i compaesani
che hanno urbanizzato il bosco
spodestando le janas come gli americani
del melting pot i nati nella prateria
Tra le storie che i compaesani diffondono
non mancano quelle cimiteriali sull’accumulo
delle ossa nell’ archivio dei cadaveri stagionati
si notano le mani delle spose con quattro dita
mancanti dell’anulare amputato, per via dell'anello
con corniola, dai nani del sottosuolo insensibili
al dolore e sordi scavano come talpe
o tarli dei bauli che cercano instancabili
la maschera d’oro di Agamennone
lasciando le salme scomposte con le mani
tra le gambe a protezione del timone
e delle zone delicate
I buoni consigli si adattano a tutti i bisogni,
quelli dolci poi, son sempre attuati
perchè combinano con ogni fase di tutti i giochi
I consigli migliori si vantano da soli
e tirano il mercato ma dati a tipetti focosi
- ottimi prepotenti - son persi in partenza
Pensiero comune: dipendesse da me
il mondo sarebbe meno inquietante
Chi danneggia la terra rovina il suo mondo
Credo in dio perchè fa
quel che non mi riesce di fare
e non distinguo il male se
non col dire: ohi ohi, su coro
La fortuna è sempre propizia,
se non ti perseguita la diarrea
A esequie avvenute è pietosa
anche la fine del turpe e sordido criminale
L'enormità del cielo di giorno
fa mostra dei campi aperti
che vorrei governare a modo mio;
ma il cielo nella notte buia
mi impedisce di vedere
cosa ci potrei seminare
Spoglia dei suoi abiti il più onesto
presidente, il più pio capofamiglia
e il più remissivo papa e troverai
l'ometto qualunque, quel chierico da nulla,
che andrebbe in scena con una sola calzetta
senza l'accortezza
della serva femmina come angelo custode
o del demone maschio e lacchè
Penso che ogni assassino preghi il suo Dio
affinché lo riconosca e lo salvi e lo perdoni
Solo la morte è Colei che non concede deroghe
Era l’Immacolata, la Gran Madre Terra
Non dimentichiamo che il mostro nazista
è sorto nella civile Europa della moderna
democrazia, dell'avanguardia industriale,
della tolleranza religiosa, della scienza,
dell'arte, delle bocce, del canottaggio,
del lotto, dei cruciverba, della filosofia
e della medicina, dei callifughi,
delle allergie, degli indumenti erotici,
dei sandali di san Francesco,
delle femmine in vetrina
dei braccianti meridionali,
dei rattoppini atei,
dei liberi muratori, dei barbieri profumati
e dei calzolai anarchici
Ogni epoca ha prodotto i suoi mostri;
Erode non era il primo e Hitler non sarà l'ultimo
dei comuni campioni della specie
da ricordare col proprio seguito
L'opera d'arte riempie gli occhi
di inaudito stupore,
intorpidisce la lingua e le mascelle,
tende le orecchie ai suoni del cielo,
le mani brancolano tentando di toccare
quelle forme inusitate e il naso coglie nell'aria
quei forti aromi speziali che fan sublime
la carne del porco. Elegia del presciuto.
La natura è sempre se stessa,
è la sua realtà che cambia la vista all'occhio.
La natura invita a riprodurla,
è la sua mutevole realtà che è difficile da copiare.
Per quanto bello un paesaggio
immaginario, non regge il confronto
con la mutevole realtà della natura.
Non so cosa sia l'arte autentica,
se non l'artificio di un ponte
che unisce le sponde di un fiume tumultuante
Poco importa come, importa
che si scriva di cose sensate,
reali o immaginarie come un
deus ex machina che aggiusta tutto
Non mi va il potere che hanno i preti
fin dall'inizio della storia,
ponendosi aldilà della politica.
L'enorme potere dei preti è fuori
luogo in qualsiasi sistema politico
in una Repubblica dovrebbe
perlomeno preoccupare il cittadino
Se basilica viene da basileus
potrebbe significare reggia,
residenza del re, dimora del sovrano,
si può pensare quindi,
che nella basilica come casa di Dio
i preti vivono da principi
Che c'entrano i preti con Colui che ci nutre?
Dei maiali che volano, nelle ali stan
le carni più leggere, tenere e saporite.
Tieni conto di quanto gli occhi
influenzino il palato.
Quel che attrae gli occhi
può deludere il palato.
Pizza e spaghetti invitano i cinque
sensi a mangiarli a tutte le ore,
col tatto a mangiar con le mani,
mangiar con gli occhi l'insieme dei colori,
mangiar con le narici il profumo
che invade la gola,
il boccone condito che soddisfa il palato,
l'udito attento a mangiar con la bocca chiusa
per non sputacchiare i vicini di tavola
Bilancia il piacere che seduce
col dolore che annienta
e temi, non la sofferenza con la felicità
che son proprie della fortuna di ciascuno,
né la vita che vivi secondo gli usi e i costumi,
con la morte che da riposo senza rancore,
perdona tutti e tutto dimentica
senza recriminare se non hai vinto
alla lotteria, ma i numeri fatali dalli
comunque a chi vuoi bene pur col
rischio che si perda nell'abbondanza
Tanto il bisogno fa correre,
quanto lento è l'appagamento che si ha,
e senza il vinello di Baronia si lava a secco.
Sommergere il cibo nella panza piena
si corre la pena d'affogare.
Cautela è la parola d'ordine.
Il vinello bianco tira il fumo al cielo.
È il rosso bello chiaro che riscalda
la carne fredda rendendola succulenta.
È il vecchio vino che caccia via i brutti pensieri.
Nell'arsura corre il fuoco.
Sii pronto nel soccorrere
quanto calmo nell'invocare aiuto.
Se non c'è nulla da fare non serve urlare.
Dove i giovani corrono
e saltano come vitelli e giovenche,
i vecchi van piano per arrivare
passo passo alla meta oltre la pensione
come il bue mansueto che dal pascolo
o dalla greppia se ne va al macello
Il tempo è il periodo che intercorre tra la vendemmia
e la maturazione dei nuovi grappoli. Giusto un anno.
Cambia la moda, le donne escono
di casa con una bottiglia d'acqua,
gli uomini non si radono per esser più savi
e vanno ripetendo di non darti tutto al piacere
e ricordati che - abusarne - di dolore si muore.
Si dice di tziu Predu Piskeddhu
che dopo la morte della moglie
che l'accudiva in tutto, non sapesse
nemmeno mangiare e visse
qualche mese in più perchè lo imboccavano
le figlie, lui non parlò più,
né voleva più inghiottirne nemmeno un sorso
di quel buon vinello, spiritoso e schietto,
che aveva sempre bevuto in bella copia.
Frena l'impeto che genera la furia dell'ira.
Passa al secondo bicchiere.
I poeti intristiscono se non bevono e fan versi.
Senza il sorriso di Bacco langue la rima.
Vai cauto dove si vede che c'è il pericolo.
Parola del Signore. Non sbronzarti
puoi cadere dalla sedia e farti male.
Il palato sceglie quel che l'umore suggerisce
specialmente se i sensi hanno adocchiato
del vinello limpido, in vetro pulito
chiaro e scintillante come lavato
la seggetta di papi e semidei
la tazza di Lear barattata per il regno
Chi sa farsi da mangiare
non si prepara impiastri
non fa pacchi allo stomaco
Parliamo più di cibo che dell'animo
che di nulla ha più cura
che del corpo che lo sostiene
l'animo dico.
A ogni pentola il suo coperchio
a ogni opinione il suo cappello,
a ogni frate il suo sandalo
e abbia marcio il suo cordone
che non si strozzi appeso al trave
come un presciutto a vivere la stagione d'amore.
Con la fame cieca
anche al palato manca la vista
L'ultima cena è quella che vale più di tutte
le altre messe insieme,
l'ultima da ricordare, con una allegra
sciocchezza a un capo del tavolo
e dall'altro l'intima confessione
delle proprie passioni misteriose
La verità è l'evidenza che non mente,
onestà è la sincerità e nobile il rispetto,
la prepotenza delinque, l'invidia,
ostile al riso la stupidità
la diarrea doma invece la superbia
La differenza tra umani e animali
e che noi nei fiori ci vediamo la bellezza
del mondo, adorniamo la fronte,
la tavola, l'altare e la tomba,
gli erbivori brucano l'erba, ghiotti di
garofani non disdegnano i gigli per campare
Tziu Pepp'antoni 'e Gabbale:
Fa in modo che l'argomento di cui scrivi
non superi le cinque righe
adatte alle dita della mano
Il detto di Diogene allo scarabeo:
Oggi ti va male
-femmina o maschio che tu sia-
se vieni senza ciotola.
Scrivere significa dar forma
visibile ai pensieri impalpabili
Quel che questo scritto contiene
son solo parole che usano i vivi
per dire i pensieri invisibili
dell'anonimo autore.
''Si dice in Italia, con un proverbio comune,
che non conosce Venere nella sua perfetta dolcezza
chi non è andato a letto con la zoppa''.M. de Montaigne
Agnus Dei fuggì dal seminario
per farsi amico intimo di Pilurzi,
primo gallo d'Irillai che vola dappertutto
per non diventar cappone,
se ne infischia di aerei, treni e navi;
sognare è la sua funzione principale,
sognare Kikina Karai, nello schema delle
sue notti, che ha - forse -
trovato la giusta misura del suo sperone.
Kikina, sa puddhikina prur galana 'e Irillai.
I respinti da lei usano lanciarsi
come sassi delusi dal Ponte di Mastrefe.
La repubblica democratica
è la formula più usatadella libertà politica
nonostante nel passato abbia messo
in pratica il temerario e funesto
affidamento del potere - sul bene comune -
in mano a Hitler.
Il bene comune è quel bene
di cui nessuno puo fare a meno
per vivere in pace.
La mente sbalordisce per le cerimonie della natura
in virtu della propria meraviglia
Solo la morte non concede deroghe
nemmeno ai preti senz'altra arte
che sfottere le due rive del fiume,
né ai politicanti senza mestiere che han scelto
di amministrare le cose del paese
e gli affari paesani per far quadrare i conti
Predu Pilurzi non costituisce davvero
un unicum d'Irillai, tanti come lui girano
in Sardegna in cerca della ranocchia
che, come il grillo e la cicala,
canta nel coro della corte del re sole
che, al primo dei più titolati,
darà la sua intonsa principessa
che davvero non concede deroghe
oddio, mi ci rivedo con la mamma
Al corpo si addice la luce del sole,
la mente riluce di se per il suo stupore
Da ciò che vedo e tocco deduco dove sono
e se mi trovo al buio sono indotto
a pensare che sia notte
e che la sua caratteristica principale,
o schema assoluto, unito al giorno,
è la costante ripetibilità
Il mondo è pieno di padroni
e servi con pari diritti e uguali doveri:
uno di comandare, l'altro di obbedire
all'idea di dio che dovrebbe essere
la legge per impedire il male,
con ceppi d'oro per frenare, domare e ravvedere
il demonio umano che scarica il cibo,
che gli riempie il sacco per stare in piedi,
dove, come e quando gli pare
Il mio passo non mi fa migliore nè peggiore
di quel che sono; nella mia andatura
c'è tutto me stesso, compresa la coratella,
con le vaghe idee di un mondo migliore,
almeno più giustamente equo,
secondo le ultime regole dell'ONU
La giornata si apre come sempre al caso,
scorrerà scrupolosamente alla rinfusa,
è come sempre si chiuderà
sconclusionata, come spesso accade
da tanto tempo in qua, a seconda
delle misteriose leggi della casualità
che mette in riga i consueti accadimenti
quali la luce lampante e gli avvenimenti
assurdi e mendaci solennemente comunicati
dai potenti e famelici padroni del vapore
La fortuna è nell'aria come la sorte,
mentre la salute e la malattia si rincorrono
nel nostro sangue occupando ora questo
ora quell'altro cantone, da quello dei Ballaloi
con l'unghia incarnita, a quello di Merzioro
e quello degli infaticabili d'Irillai
Col buon uso della forchetta nemmeno
gli scrocconi si lavano più le mani.
Bacco e tabacco ci riducono in cenere
Venere e Bacco fanno meglio del tabacco
tabacco e Venere annebbiano il macaco
Bacco scuote la cenere che Venere fa risorgere
Di virtù conosco solo quella dei sensi;
di vizi: non gioco a carte, non vado allo stadio
nè vado in chiesa, non fumo, non scommetto,
mangio quel che posso e bevo meno
di quel che potrei,
tutti gli altri sono miei
Ben misero l'animo che non si affida
al corpo affaticato dalla nascita.
Ma ben più misero è il corpo
senza la lieve guida dell'animo
che sè ne sta nell'angolo della casa
più riparato dalla tristezza.
Gli zoppi fan poco, ma quel poco,
proverbiale, è mirabile
Alla fame anche i ciottoli di Lucula sembran leccornie
Non può il secondo fuoco far più danni del primo
Pancia, denaro e beatitudine (vana stima?no!)
gonfiano il petto al pollo vagabondo
All'esaltare il figlio ogni madre si compiace:
Apollo e Artemide fecero strage ù
per difendere la madre:
che non ne fosse sminuito il valore.
E' forse perchè son divini
che gli dei millenari stan sempre sugli altari?
Apollo, Gesù, Buddha e Maometto.
Sarebbe ora di sostiruirli con Maradona e signora
ginger e Fred, Maria Curie e la scienza,
Emily e la poesia, Hannah e la politica
Ma come è che Gesù valga più di Maria e Zoseppe
ma gli manchi l'intero valore del Padre
generatore d'immensità?
Nessun figlio potrà far meglio
del padre che l'ha generato
a quanto sostenevano gli antichi.
Ogni nuova generazione si assoggetta
a sempre nuovi dei e potenti semidei
Oppure: le donne abbiano madonne
femmine dal ventre perfetto
e gli uomini abbiano santi maschi
con gli attributi in ordine con la legge.
Solo pancia e denaro sia d'uguale
sostegno all'una e all'altro ordine
Le madri abortiscono per lo sconforto
causato dai mali del mondo:
lotteria, cartomanzia e dadi truccati
Nulla è più opportuno del digiuno
quando il corpo lo reclama
Che significa: pensare al corpo è umano,
pensare a dio è divino?
forse che l'uno esclude l'altro?
Che cosa si vuole intendere
quando si nota la differenza
tra morte accidentale e morte intenzionale?
per il morto è forse lo stesso?
L'esistenza è quel che ci dispone
a vivere (pensare e fare) e a morire.
Nulla è superiore all'esistere
se non il fantomatico facitore della natura
madre superiora nostra
e di ciò che si mostra ai nostri sensi.
L'azione da forma al pensiero
modificando quel che puo capire e toccare:
penso e modifico perchè sono.
Agli umili stitici vasi da notte,
ai superbi diarroici pitali d'oro,
alle mogli vergini ditali d'argento
per ricamare con fili d'oro
per non appassire,
ma cosa consigliare a mentecatti
violenti furibondi e prepotenti?
Io sono perchè penso di modificare
l'ambiente malleabile che mi ha accolto
per poter comunque vivere,
con decoro fino alla fine.
Tienici alla bisaccia che non sopporta
di essere battuta e muore se la trafiggi
Non prendertela se vieni pagato
con la moneta uscita dal tuo conio
Ubriacarsi non è forza ma debolezza
Ubriacarsi è la via più breve per passare
la misura richiesta dal vino di Marone
Ubriacarsi non è libertà ma rincretinemento
Ubriacarsi non è gareggiare a chi più
sopporta il vino, ma una tenzone
a chi più contiene la brodaglia nelle
budella prima di spargerla
come acqua santa sulla terra
Ubriacarsi non è onorar gli sposi,
ma è far gli sciocchi fuori luogo
Ubriacarsi non è ridiventar giovani,
ma poppanti che suscitan guerre
Se si perdesse la malignità
come si perdono i capelli
saremmo più buoni;
invece cresce in noi come le unghie:
fino alla fine
Della Donna pare si voglia intendere
che l'esser vergine, e madre,
sia un gran pregio;
del Maschio vergine e padre,
si sussurra quant'è cornuto e minchione
Non posso pensare che questo sia migliore
solo perché lo vorrei ma non lo è
Crudeltà è l'impassibilita
davanti al crudo dolore
di smisurata freddezza
Crudeltà è delitto, disprezzo e frode alla natura
Crudeltà è antagonismo all'umana pietà
Crudeltà è indifferenza alla com-passione
Per l'indiano del fumaiolo
che scrive lettere anonime d'amore
col fumo, la tensione narrativa
attiene agli affari seri e non banali,
alle cose sorprendenti e non ovvie,
per lui e famiglia la tensione narrativa
appartiene all'inaudito
Sia conciso il tuo discorso al mondo,
dove non pochi sono i cavalieri più dei cavalli
Prendetemi per quel che sono,
disse Predu Pilurzi appena potè parlare.
Non romperti il collo per risultar gradito:
non vale la candela, gli consigliò la maestra
Moglie mia, disse poi da grande,
non è bello vantarti di quel che sai fare,
né elogiare la tua pur sobria e garbata gentilezza,
la tua sapienza culinaria, l'eleganza del tuo corpo
che esalta il gia bel costoso vestito che porti,
non scioglierti per la cordiale accoglienza
con cui ricevi l'ospite, tutti oggidi' san farlo:
non c'è più nessuno che non sappia
come ostentare l'argenteria
I giorni che ci attendono non saranno
tutti soddisfacenti, noi saremmo
sempre di piu e sarà difficile anche
per Dio padrone del cielo,
contentarci tutti, ma se tanti saranno
i giorni malandrini, nondimeno
saranno i benedetti e le notti turbolente
si mescoleranno con le più mansuete
stelle del firmamento
Carnefice e confratelli.
Il passato di ognuno è stato il migliore solo perché
è sopravvissuto alla catastrofe e puo testimoniarlo
Le donne belle vivono col ricordo
dei bei partiti perduti
I cacciatori parlano delle beccacce
quando raccontano della ferocia delle loro Prede
Sul tetto della torre di Babele si mescolava
il bianco col nero, l'ira con la gioia,
si confondeva la luce col buio,
il taccagno col benigno, si sostituiva
l'accoglienza cordiale con la cacciata
a colpi di bastone, si variava sul giorno
e la notte, sulla salute con la malattia,
si scambiava l'acqua calda col freddo boia
e l'alto col basso, si diceva addio
come benvenuto e crepa per stai in salute
Tutto era simile all’oggi
Voglio la mia mamma.
Mi escludo dal mondo perchè non posso credere
che qualcuno si curi del mio destino.
Voglio anche il babbo mio.
Affermo il mio giudizio
di non affidare la mia sorte a chi non conosco.
Voglio il mio senno, diceva il mio nonno.
Delle cerimonie sopporto il clamore
a distanza di sicurezza, quando il cuore
assieme al sangue pompa aria pura
e malignità, maldicenza e malacreanza,
nelle idee del pagano e del cristiano
in ognuno di noi c'è un po' di tutto,
dalla pietà alla volontà di potenza
nel cortile con Nausica
Nella porta passa l'aria con la gente,
nel naso passa l'aria per la mente
che fa del timor di Dio la regola guida
che ci salvi nel pericolo
nell'intero corso della nostra vita.
Che ogni morte sia pianta e benedetta
Qual'è la volontà del Signore
che conosciamo per sentito dire?
Me ne parlava la mi' mamma
che leggeva le sacre scritture al mi' babbo.
Com'è che cerchiamo ancora di
persuaderci che ci abbia creato
un qualche artefice migliore di noi?
Tutto il divino ha bisogno del (dogma)
supporto
(superba pretesa) della fede nell'assurdo
Il termine 'infinito' indica se non altro
il mondo in continua trasformazione
Non c'è fava nè pisello senza il proprio
numero magico come i dolci
cocomeri della beata Baronia
Mordace è colui che risolverebbe
le controversie morsicando
un cocomero
della libera e autonoma Baronia
Dati la libertà di rispettare le leggi naturali
e razionali in corso d'applicazione
nella dolce e soave Baronia dove il placido
Cedrino si congiunge alla gagliardia del Tirreno
Per gli spiriti elevati la congiunzione amorosa
degli innamorati -(atto si divino ma
naturalmente sublime)- ha qualcosa di grezzo,
rustico e selvatico nonché urbanamente goffo,
da animali che arrancano sul dorso
Non mi stupisce che il nostro tempo
sia scandito dalle guerre poiché il nostro
vivere quotidiano è regolato dalla pratica
del vangelo e del Corano che affidano
la guida del mondo a un dio verosimilmente
ragionevole (han forse a che fare con la VII
lettera di Platone che pensava di far sapienti i re?)
Sii libero dagli arcani dogmi
che impongono l'obbedienza cieca
per paura dell'immancabile apocalisse
che riguarda il singolo in se
È vano vantarti se qualcuno non lo fa' per te
(''è giusto che si lodi da sé
chi non ha qualcuno che lo lodi''?)
Evita la rabbia che non si addice ai cinici
ma agli impuniti scherani del sopruso
Tifo per gli olimpici poiché i pagani
che andavano a Delfi vi trovavano in pace
il conforto responsabile del divino Arciere
mentre a Gerusalemme son duemila anni
che si conosce solo la guerra,
come se fosse loro il merito
di aver messo al mondo la violenza animale
Bando ai misteri, tutto sia lampante
come il sole e segreta come la luna
La natura umana è plurale, spontanea
e imprevedibile, cosicché dopo le feste
molte baldorie finiscono in zuffa
e dove prima si cantava e ballava,
dopo si menava, i genitori litigano
con i figli che vogliono in anticipo l'eredità
e in tanti casi prima della catastrofe
si profila il lieto fine con la
ricongiunzione degli affetti dopo la sentenza
Son diventato un bietolone che cerca
la sostanza del lieto vivere nel quieto
abitare dove c'è un po' di polenta
per gli affamati del mondo paesano
Tutto vale pur di avviare il mondo,
per esempio: cacciar fuori casa
i novelli sposi e far dei figli uno vittima
e l'altro assassino con tante domande
in sospeso sulla bellezza del mondo
Meschino è anche chiunque vorrebbe non esserlo,
come sciocco è chi è convintissimo di non esserlo
perchè nessuno al mondo è senza pecche
Il papa ha un che di pitagorico,
un amante della luna come la civetta,
perchè si veste di bianco come una
colombella pura e candida
come lo è il bene che appartiene
allo spirito santo che lo distribuisce
al mondo con i piccioni viaggiatori
Cos'è un sepolcro se non la dimora del sepolto?
La sepoltura di un idea, il pensiero di un corpo.
Il contenitore di ciò che è stato uno spontaneo
frutto del caso, un fiato, il respiro, un sospiro,
come tanti ne combina con le sue esalazioni
il mondo
Chi scrive per campare meglio
pensa solo a pubblicare sogni
singolari e inauditi
Abbiam perso la strada per la scandalosa
vita di Giuda che confidente
del prepotente di turno ha barattato
la nobiltà umana per un triste uso della corda
La realtà è il nostro essere ora,
qui, sulla terra nel vento corriere
di novità che spazza il cielo e corruga
il mare con noi sbarbati e profumati
a guardarci attorno, il resto,
oltre i nostri occhi, ha dell'incredibile
I Galli di Irillai, per quanto combattenti,
non amano l'inquietudine,
preferiscono cantare fino a diventar rauchi
per scuotere la sonnolenta quiete del pollaio
dove ama stare la ragione personale
che ci tien compagnia e posa sulle salde
spalle della solida rocca d'osso dove ha
dimora la ragione
Chi è che non ama la verità?
l’intima discrezione del cesso
Chi è che non teme l'inganno?
La ragione è la luce della realtà
Il cuore è la pompa che dà aria alla casa
Il sesso è il delizioso metodo
che da continuità agli affari in corso
Nessuno dei nostri rinuncia
a far qualcosa per star meglio
Affidiamo il governo agli assennati
che non bastonano le mogli per la pasta scotta
con ciò seguiamo la politica sulle orme
del miglior leader in campo
o, perlomeno, il più simpatico in tv,
sempre chè si faccia garante della nostra
tranquillità, tranquillità per me
sempre più difficile da capire
per via delle quotidiane faccende del mondo
che sono un vero disastro senza mai pace
dovremmo distaccarci dalle brutture
e contemplare la bellezza del creato
e più bello ancora sarebbe contemplare
il creatore sopportando per un mese
il fastidio di mangiare bevendo solo
la rugiada come da tempo, dolcemente
costumano i fiori
È aperta l'iscrizione al più spiritoso circolo
dei voltairriani d'Irillai fondato
dai vecchi sapienti un pò screanzati
da giovani che quando riposano seduti
sul muraglione d'Irillai son così loquaci
che vedono spuntare i gigli a Lucula
e Marreri, buoni compagnoni che bevono
per vincere il tedio, solo ridendo delle
altrui miserie, facendosi beffe l'un dell'altro,
come sono, per natura e cultura,
gli insofferenti alla prepotente inquisizione
Gli affanni (dispiacere e crepacuore) macerano
il corpo e lo spirito più dei calli delle natiche
Solo il gelo della morte spegne
il fuoco della passione amorosa.
O la soddisfazione della carne pensierosa.
Tranquillo è lo spensierato marito
accudito in tutto dalla moglie
sempre in campo col fardello
dei suoi tormenti
Innanzitutto per vita
si intende la nostra presenza in campo
sotto l'Olimpo.
L'origine della vita sta nel movimento
delle cose fuori dall'Olimpo.
L'origine della vita è nella mente olimpica
di chi tutto sa e non vuole dircelo
A chi il brevetto della linfa vitale?
A chi se non a Dio?
La mente è il ricettacolo del mondo
dei sensi, gli altri mondi
stan fuori dalla mente lontano dai sensi
È giusto dire tutto ciò che viene in capo?
È il senno che deve selezionare?
Il senno è la ragione?
La ragione è comune o personale?
A chi il giudizio prima di affidare tutto alla lingua?
Tutto è decoroso nel mio paese
che vive in pace e non in guerra
La realtà è composta di frammenti
sparsi nell'ordine del giorno
e il giudizio è la piu semplice
articolazione all'ordine del giorno
e la situazione si presenta più nitida
col sole di mezzogiorno
La vita è quella cosa speciale che ci illude
di misurare il suo tempo di permanenza
nell'unico mondo possibile: quello dei sensi,
dei desideri delusi e dei sogni strani
Sei nato vizioso, diceva la maestra
Sebustianeddha a Predu Pilurzi,
quando lo coglieva a trastullarsi col
gingillo o timone in dotazione.
Maestra, ma è il mio! Si difendeva lui.
Il destino e la sorte sono lo spasso
della rotazione terrestre
Non serve piangere sul latte versato
leccalo o mungi l'altra mucca
Vivi tranquillo e schietto, senza
problemi seri, come gli ubriaconi
Ben vengano anche i timori
quando son reali e ti fan vivere in difesa
Mi diverto a ridir bene
quel che non tanto bene sento
in me, per capir meglio
Preferisco non far nulla piuttosto
che fare quel che non voglio
in base all'umore
L'uomo si compone di riso e pianto
e non si può spacciare sapiente
chi di proposito non piange e non ride mai
Veste orbace (furesi) chi vuol rivivere
antiche gesta di ladruncoli,
abigeatari e saccheggiatori di grano
L'onore della carica dovrebbe bastare,
l'amore per il potere dovrebbe soddisfare,
l'interesse personale sarebbe da cancellare,
far bene del bene è umano e poi pagano e
cristiano il conoscere il carattere dei propri
concittadini che non siano molto strambi,
sappia parlare come un avvocato,
abbia la coscienza pulita come un confessore,
abbia chiaro chi sono i suoi amici
tanto da distinguerli dai nemici.
Fa domande brevi e da risposte corte.
Quel che dice con venti parole
fa che sia possibile capirlo con dieci.
Quando fai il tuo discorso
e non vuoi essere interrotto
non seminarlo di domande.
Colui che vive in pubblico
deve saper esprimere quel che gli preme,
così l'artigiano deve saper concludere
quel che spavaldamente ha cominciato.…
prometeo vorrebbe liberarsi di epimeteo
che rovina i gabinetti
dove romolo abbraccia remo
e caino ritrova abele
Eteocle si riconcilia con Polinice
Secondo Erasmo, tutto quel
che ogni giorno ci appare,
l'antico stupore dei vecchi greci,
è la graduale rivelazione di Dio.
A suo dire lo spirito evangelico
sarebbe il profondo riserbo degli apostoli:
l'intima cerimonia che ristagna
nel fondo dell'animo,
o nessun rito esteriore
che miri al dominio del mondo,
un disarmato incontro con dio.
Il tempo ha da fare con me.
Primo, devo capire a fondo
per agire bene alla luce di dio.
Egli è più forte di me,
che non sono attrezzato a resistergli.
Poi non voglio rubare niente agli altri,
quindi chi è preposto alla cura
del tempo non lo sprechi.
Per libero arbitrio egli intende
il pacifico agire del singolo
in seno alla moltitudine dei propri simili,
conscio di pagare il danno che può causare.
Servire dio può voler dire:
fare quel che dicono i grandi sacerdoti
che hanno studiato per capire la volontà di dio,
le sue latenti intenzioni
e carpire gli inconfessabili desideri
Il corso delle stagioni
è la metafora della vita.
L'uomo è un artigiano e il mondo è pieno
di industriosi artigiani che riducono
l'uomo solo a un singolare rattoppino.
Voltaire, precettore del popolo
avvertito della propria e altrui libertà,
campione d'Irillai, che offre la stuoia
del focolare all'ospite, titolare dei suoi
circoli di tolleranza dove inviolabile è la libertà
e la giustizia sociale, sostenitore delle belle usanze
che vorrebbe trasformare in buone leggi,
come unificare la razza dei cani, calabrese
o norvegese, che devono potersi incrociare
come piace a loro e anche agli umani
che frequentano i mercatini paesani
e rionali all'insegna dell'ortofrutta
e del pesce arrosto senza la
pur vaga idea di patria e nazione.
Provo a immaginare i potenti della terra
senza le loro speciali dimore,
il papa senza gli edifici del Vaticano
che vive da solo in un seminterrato
a Capua o a Belluno?
Il presidente USA disarmato fuori
dalla casa bianca in un vitreo motel
del Colorado come un comune viaggiatore?
Il re degli inglesi in un attico trasparente
di Inverness? Il Capo dei cinesi a Chinatown?
Il re del Giappone in una casa di legno
davanti all'oceano? Il primo cittadino
abita la casa dello Stato parata di cavalli
bardati e di soldati alti e belli e armati,
con eleganza e a suon di musica, con regalità
e nobiltà, usi raffinati e costumi alla moda,
pranzi sobri per non destar scandali,
con la bella eloquenza che si distingue
dalla barbarie, con mostra di arti belle
e lettere non da meno, con antichi eroi
e giovani scienziati, con la santa religione
che mette quasi con magia, al bando
la superstizione in nome del popolo sovrano.
Un bel funerale è la presentazione
del defunto nell'aldilà, dove all'ultimo
arrivato servono un lauto pranzo.
Come vuoi essere seppellito, chiesero a socrate,
come vi pare, rispose il sant'uomo.
Il senso della certezza.
L'amore di se è cercar di non farsi male.
Il senso della realtà:
non buttarti dal ponte di Mastrefe
se l'amore t'ha lasciato
ma non hai le ali per volare .
Il senso della vita è incatenare
le parole per farle vibrare in libertà
Quando mi manca il sonno è perchè non so
se è più l'acqua del mare
(dove i piccoli soccombono ai grandi)
e le stelle del cielo notturno vi si specchiano
o la terra dove i neonati incalzano i vecchi
punzecchiandoli fino alla tomba
il bivacco degli Achei nel tempio della fortuna a Troia
Ulisse fu il primo a piangere nella storia
e lo fece davanti a Demodoco - chiedendosi chi era lui
Se, annoiato, non sai cosa fare,
fa' un pò come le mosche in piazza
che volano sul dolce miele e sulla caca insipida
ma non sul sale della terra che vien dal mare
Mangia salato e lavati con acqua marina,
come i cristiani,
per scacciare il malanimo che cova col fiele
Sono più coriacei i vicini di casa
una volta seccati
e induriti dal fumo e dal sale marino
Il socialista Mussolini sfidò il dio
monoteista di colpirlo con un fulmine
come usava il vegliardo Giove padre
di antichi e altrettanto venerandi dei
con i boccoli dorati
Scorgo me stesso nella libertà di associare
gli impulsi stimolanti che vengono dalle cose
già fatte e dagli affari del mondo in itinere
È nell'infanzia che i figli scoprono
l'autorevolezza morale dei genitori
che li educano alla vita, misera
se son miseri di cuore, e alla
compassione se son d'animo amorevole
La luce intensa distrae, l'ombra evoca
la coscienza assopita al risveglio
e trova l'animo affollato da tanto vari affari
Il sogno è la libera attività
del nostro ostinato comprendonio
La fame è l'istinto del sacco
che vuole stare in piedi
e far la sua figura come
guardia del palazzo
Passa dalle orecchie
quel che sento nell’animo
il bivacco degli Achei nel tempio della fortuna a Troia
Ulisse fu il primo a piangere nella storia
e lo fece davanti a Demodoco - chiedendosi chi era lui
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