domenica 12 gennaio 2025

sa malandra

   e.w. h..

*


Sii servizievole con i tuoi cari

che non per quello perderai 

le unghie prima dello smalto 


20 - XX


IL LABIRINTO


                                                                       Nel labirinto le porte sono aperte

 e vi passa solo chi cerca quel che trova

Non sias isportiu

e misura con gli occhi il cibo per lo stomaco

la vita in opera dura quanto l'universo

quella precaria è instabile

quanto il lavoro a tempo determinato


allaRicerca delle parole che rendano 

quel che voglio dire e capire 

 per poter meglio deliziarmi

*

Puro sia il diletto con cui operi        

e altrettanto puro sia il diletto che ne trai

*

La scrittura inchioda il pensiero

 cattura quel significato che fugge

Le parole nascono dalle cose 

e dai convegni dei loro affari   

Il testo scritto è l'unico modo che abbiamo 

 di fermare il momento che ci è piaciuto 


Avanti con le 5 cinquine


La fortuna di tziu Felisi fu di morire ubriaco

dato che beveva il vino come l’acqua 

dal rubinetto della botte

e alle sue ‘’mantenute’’ diceva 

quel che alla moglie nascondeva

come in uso tra i vecchi spiriti d'ogni tempo

perché sapeva quale compito delle donne 

sia decidere quel che serve in casa


Tutto ciò che non è nella realtà fisica fuori di noi

senza occhi stravolti dalla paura e persi nel vuoto

è dentro di noi nella forma incorporea delle nostre idee

che pesano la sostanza impalpabile che ci sopporta

al netto nello spazio pullulante di anime scanzonate


Non so che memoria abbia il cinghiale

Non so nemmeno cosa sia il porco selvatico

So che si ricordano delle ghiande cadute

Dalle fronde sonore delle querce di Farcana

E le sgranocchiano ghiotti come dolci caldarroste


Destino e sorte è ciò che la natura ci riserva

vedrò che pomeriggio ha in serbo per me

se mi troverà distratto quello sarà il risultato

dopotutto è una vita che ho i piedi diversi

e le scarpe quasi sempre uguali


Non posso credere che Iddio si adiri con me

solo perché mi è antipatico il parroco

che pretende più di quel che non gli devo

poi mi pare che Dio non voglia nulla da me

tanto più che - si dice - proprio non sopporti le fave


Non vi è un solo evento rilevante, nella nostra 

storia recente, che non possa rientrare nello schema 

di intuizioni tracciato da  Montesquieu". H. Arendt


**


Ciò che sfugge ai sensi è un artefatto della mente

per me che cammino come una chiocciola con un cesto d'uova 


Catone il vecchio è stato governatore della Sardegna 

e la ispezionava a piedi accompagnato 

da un bisavolo del dott.  Sisinnio Sanna


I vertici religiosi tanto più si addobbano 

quanto più il loro corpo si avvicina a Dio


Se il mugnaio ha il suo mondo di farina
E il filosofo la sua molteplice solitudine
L‘artista l‘isolamento volontario
Lo scienziato il laboratorio della ripetibilità
E l‘imparzialità e propria dello storico e del giudice
E l‘indipendenza del testimone e di chi indaga sui fatti
Che rimane al paesano se non la fede in Santa Rita?
Ma certamente partecipare alla vita pubblica o politica


"I patti, senza la spada, non sono che parole". Th. Hobbes


Pare che la cosiddetta civiltà si sia finora 

sviluppata in forza della violenza della guerra


Un dio che possa imporre la pace senza danni

 non si è mai visto in cielo nè sulla terra


L'evento, o imprevisto,  sarebbe un fatto che scalza 

il previsto e infrangere la routine, il tran-tran 

quotidiano, il nulla del corso stagionale 

e annuale


"La fecondità dell'imprevisto supera di gran lunga 

la prudenza dell'omonimo di stato". Proudhon


Da uno sguardo al passato sentirai i sospiri del presente.

Il grosso delle nostre faccende accadono 

senza la volontà dei soggetti in gioco, 

così non credo che Ratzinger si sia 

voluto far papà per abdicare subito dopo


"Un guerra termonucleare non può essere considerata 

una continuazione della politica con altri mezzi. 

Sarebbe uno strumento di suicidio universale." A. Sacharov


Aristeo,  figlio di Apollo e di Cirene, pratica d'amore 

che esercitava in una dozzina di modi, Aristeo, 

dunque, suo figlio ardimentoso, esporto dalla Libia 

l'agricoltura in Sardegna dove aggiogò i primi  buoi 

castrandoli per addomesticarli e renderli in tal modo 

utili al lavoro con l'aratro per disporre al calore 

del sole le parti intime della terra

a lui si rifaceva il mi' babbino nella sua nobile fatica 

nel volgere dell'anno temperato dai sospiri marini

che fan felice l'antica Baronia dove il vecchio vento 

non scuote solo i panni stesi e carezza i monti 

smussando i picchi a far vigne in collina 

ma guida al fiorente pascolo le sempre vergini api 

che fanno dolce il miele per il torrone di Tonara 

che da modo ai vecchi di leccarsi i baffi 

e alle donne in fiore e ai bambini in erba 

da il pretesto di leccarsi le dita in pubblico 

anche quando don Zanchetta predica dal pulpito 

la parabola di Gesù denunciato ai questurini 

dall'infame Giuda che non perdonerò mai.


{L'Inghilterra è agitata da venti fatti non già per 

cagionare naufragi, bensì per condurre in porto} Montesquieu


Gesù ha inventato la lieta novella e il perdono

ma l'ordine sacerdotale non ha ancora perdonato Giuda.


Sulla sovranità dello stereotipo politico e morale 

e nelle forme conviviali e artistiche

: il valore preminente dell'ultima novità.

Chi non paga quel che deve 

affida a balia la sua persona

chiede al cieco dove si trova

ha terrore di regole severe e

voglia di violare quelle banali

vediamo varie le cose uguali

e contraddittorie le meraviglie

non divine le faccende umane

dir male, calunnia e diffamazione

tra migliore e peggiore scelgo 

quello adatto alla mia misura

quello sortito dai meandri naturali

con le sostanze proprie della terra

in dipendenza dalle faccende 

del sistema solare in armonia 

stellare con l'animo del corpo

che ripudia l'omicidio e la sopraffazione


Attento a come parli che le parole dette possono ferire 

e non tornano in bocca per pentirsi e mordere la lingua


Vorticava le braccia per dare aria attorno a sé 

e invitare gli astanti all'attenzione

come se davvero avesse qualcosa d'importante 

da dire: Meneta ha da parlare. Ascoltatelo.      

In realtà gli avevano rubato l'asinello, 

l'unico bene che aveva nella casetta dei suoi.

Conosco gli autori del misfatto, 

ma non ho le prove per denunciarli. 

So chi sono: giovinastri avventati 

che mi rifanno il verso quando passo in piazza. 

Gente che da un refolo fa bassa macelleria.

So di chi si tratta, ma devo star zitto 

se non quando qualcuno non indossa la pelle di Piricu. 


La fama e il valore dell'ambasciatore è dato 

da quel che annuncia più in guerra e meno in pace.

 Vedi Mosè ambasciatore di Dio 

per un popolo di indubbio valore  

per la semplicità delle Leggi che reggono nel tempo 

anche se altri grandi ambasciatori per altri popoli 

normali, le hanno modificate 

o, in disuso, accantonate per altrettali valori

Le leggi divine non saranno mai abrogate 

se non saranno umane. E senza suffragì. 

Con chi non rispetta le mie leggi faremo i conti dopo 

avranno tanto tempo per vedersela con me.

Li colpirò nello spirito non nella carne 

come usate voi umani che non potete impedire ai vivi di pensare

Insomma il fine della legge sarebbe la rieducazione e la punizione  


Poi arrivò Renzi a modificare la Costituzione 

a cui non si sentiva obbligato per non aver dato il suo suffragio.

Suffragio negato anche dal padre malizioso e illuminato 

nel pensare che le leggi non sono eterne 

ma sempre rimedi secolari


Non si può proibire la stupidità perché la pietà proibisce 

di bastonare l'ammalato che non si difende.

Difficile difendersi dai potenti, specialmente a tavola…


Il carattere di pre-potenti si rivela nella violenza


A cena i re leader son soliti fan baldoria con la stirpe allevata a corte

e con i guerrafondai che ovunque guardino vedono l'oro 

lucente delle orde di Pluto che  era il suo amore al genere umano... 

Da più scandalo chi si sbraccia per l'offesa ricevuta 

subendo il furto dell'asinello che non era suo

di chi salta di gioia dalla finestra

con ampi movimenti del corpo esalta i deboli 

e con la bocca piena di aringhe salate

arringando i vicini di  casa con la sua allegria

perché il re che non è mai stato a Lucula

 lo vuole alla sua tavola dove la sempre lieta regina

 ha combinato per pranzo anguille fritte con olio 

di gomito nel burro e nella sugna… 

solitamente i re si dilettano di guerre 

e annunziano conflitti con vari nemici

e non di marmitte riempite dalle casalinghe 

a corte al riparo dai ficcanaso


Siamo uomini di fede 

e perciò non dobbiamo sottomettere la fede nei nostri sensi

che son linfa e midollo dell'intelligenza 

e miele dell'esistenza


La magniloquenza vorrebbe rendere una cosa 

o un’affare, più grande di quel che è...

Son parecchie legislature che la Regione Sarda

in coda alla scadenza quinquennale 

(forse per spendere qualche soldarello in fondo cassa

di cui è stata incapace di impiegare più utilmente) 

propone ridondanti commissioni sull'uso della lingua isolana 

che gli stessi tronfi componenti a stento ne intendono 

le varie forme dialettali orali e scritte

come con difficoltà sono intesi i cittadini che parlano sardo 

in uffici e negozi dei maggiori centri urbani. 

Voglio sperare che lo studio del sardo ci faccia ritrovare 

la perduta magniloquenza popolare di quando l’Isola 

era sovraffollata nelle notti più buie e tempestose 

della nostra parca, smilza e sobria storia. 

Non posso non pensare che codeste commissioni

poco modeste e riproposte, vadano fuori misura 

per l'ampolloso sfarzo del nome: 

Commissione di studio sulle parlate sarde prelatine

da Santa Teresa a Capoterra, da Bosa a Orosei

dalla Maddalena a Carloforte, da Alghero a Arbatax


Sono io il nessuno che si nega

E non ama che i gracchi  ne diffondano il nome

In tutto simile a tanti altri che non mancano

In ogni periodo da queste ed altre parti


Dell’Indicibile morte

senza averla mai vista in faccia

ne parliamo come del prezzemolo e del ravanello


L’uomo può vivere al buio

anche senza essere tanto onesto

pur con tre gigli di campo

ma non resiste un giorno senz’aria

Niente al mondo riuscirà a confondere la morte

Nessun potente alla guida del mappamondo la distoglie dai suoi propositi o doveri

Nemmeno il brillante comico si finge serio per non esser creduto


Molti di quelli da noi eletti parlano molto bene

quasi come gli attori scelti nel dir bene parole credibili

sapendo che quel dicono non è vero


Vivo con l’attimo che raggela

e mi lascerà senza commiato

perciò  lo scrivo come a dire

che è stato bello averlo pensato


La libertà è quella condizione che ci permette di abbracciare

un pugno di mosche

perciò dico che chi ha una cicatrice riconosce una ferita


La potenza assoluta è solo nella mente di Dio

l'essere eterno dell'universo

nel quale siam contenti di stare

Capace di far tutto e tutto spiegare

Da lui vediamo la nostra pochezza

Che non va oltre l'immaginazione che abbiamo di lui:

Dove sta la verità di questa quartina se non nell'opinione di chi l’ha fatta?

Di qualsiasi cosa uno creda di possedere vive col timore di perderla: la ricchezza, la verità, la vita...

Tutto pare in pericolo dove nulla è certo e niente assoluto: non è certo che vinca al lotto, ma posso anche…

I buoni indovini che annunciano la giusta via al popolo

darebbero la doppia coppia dei figli pur di indovinare


L’anima vive nel nostro pensiero

altrimenti detto: Animo senza sesso

L’anima non dura ma rinasce nell’animo

che vive nella materia immortale


La dote è quella cosa in compagnia della quale 

uno nasce ricco e scemo, povero e felice.


Occhio ai fanatici.


Che fede è quella riservata a qualcosa che non avremo mai?


Che è la morte se non un dissolversi nell'aria 

o starsene al chiuso della tomba?

Poche son le cose che ci paion più probabili 

che si avverino

di quelle che ardentemente vorremmo avere.


Ma, occhi aperti dove alligna l’ingiustizia.


Meglio un clima idilliaco che una tensione sociale

principio del credo dei timonieri sociali 

che confidano in se stessi

nell’elargire il giusto salario per vivere

senza render conto a nessun altro 

che alla loro economia

infatti nulla lievita la finanza come palpeggiare 

il loro pingue portafoglio

a differenza dello sguardo del mulattiere 

che rinsecchisce il suo mulo


La storia, spogliata dagli addobbi di circostanza,

appare come un rudimentale inventario 

di sterminii e ladrocinii.


Che servizi svolgevano i sacerdoti a Delfi?

Ingrassavano con la musica dei denti.

Poi sul volo delle mosche tessevano le ragnatele come ragni.


Ogni giorno è buono per adottare più sereni stili di vita

Regola la vita sulle leggi in vigore

Sii onesto a giudizio della tua coscienza

e altri vedranno in te un giusto cittadino

se non un santo a cui hanno sequestrato i calzari.    


Nel mondo delle opinioni frettolose

le case hanno imposte sbilenche


Tu non sei quello che vagabonda in città

Tu sei quello che fa muoverti in provincia


Se ti attrae la notorietà maltratta la famiglia

e per strada ti additeranno come colui che picchia la moglie


Chi vagabonda nella via non fa mostra di ciò che combina

a casa le cui faccende stan rintanate in fondo all’animo


Scrivi in modo che sia facile leggere, tanto da esser chiaro

almeno per riconoscerne la sobrietà.


Sii preciso e conciso in quel che vuoi dire

e vigila su quel che fai.

Chi è d'accordo con la sua coscienza

non nasconde le sue magagne come usa con i meriti 


Mi vien da pensare che le confraternite famose 

nel confortare le genti

siano gli stessi personaggi che inventarono i supplizi

per gli scettici e i non credenti


Sulla proprietà privata: avere una tetto dalla nascita alla morte

E un orticello o un campo di frumento

E un indumento intimo, uno sparato e un calzino?


Pensare in modo disinteressato?

Con la sola inalienabile libertà d'ogni ordine e grado

che anche dal principio d'autorità allenta le catene !?


Bisogna essere testardi per seguire il filo della ragione.

Per non seguirne il sentiero basta essere stolti 

e ricascare nella stessa buca con le mani in tasca .


La chiesa bruciava gli eretici perché non poteva impedire i loro pensieri.


Chi è contento di sé non cerca quel che non ha negli altri.


La fantasia è quel regno invisibile che ingigantisce il mondo sulla punta d’un carciofo

per farci vedere quel che non vediamo con gli occhi.


Gli occhi della vicina cercano a casa tua la polvere che manca nella sua.


La religione è quello strano affare che costringe 

la verità e le ragioni del mondo 

nelle pagine della rivelazione scritta.

La verità del mondo è che noi 

stiamo sopra una gran goccia salata 

che ci dà e sostiene in vita,

il resto è affar nostro: dalla mente alle unghie  dei piedi, 

passando dai calli ai lobi delle orecchie

tutto alla giusta distanza dall’ombelico


Chi non obbedisce è come il figlio che si ribella al padre

dimenandosi come se avesse un sonaglio al collo 

e a chi gli chiede il perché dell'agitazione risponde 

che la colpa del ritardo è sempre della madre 

che non gli ha cambiato le mutande per non partire 

al fronte e magari morire in trincea con la gavetta sporca.


Non c’è paese che non sia sorto per essere onesto

e si trovi a navigare con certi delinquenti (ratatouille) al timone


Il principale divertimento dei preti è di illudere le genti nella verità della vita eterna

se non qui nell'aldilà, dove Dio ha solo cura di noi solo se noi obbediamo ai suoi disegni

come si racconta del vecchio Abramo pronto a offrire la giovane vita di Isacco più della sua

a Dio che ci scherza per provarne la fede


Non riesco a correre nemmeno il giorno della pensione,

neanche con la spinta del vento mi affretto,

anzi, temo di cadere e dovendo combattere 

preferirei un intervento in Africa a uno scontro 

con l'austriaco con l'elmetto a carciofo prussiano.


Che mai sarà, poi, mi chiedo, la consacrazione 

sacerdotale e quella speciale episcopale 

e più su ancora nella magniloquente gerarchia 

dell'apparato che scala i fianchi  della montagna 

della più pura luce, come valenti marescialli 

e speciali colonnelli disarmati non di parole 

ma umili cristiani graduati della fede

   

Fra’ Paolo Sarpi fu scomunicato come autore 

della storia del concilio tridentino e rischiò la morte.

Dogma della transustanziazione e creazione dell’Indice.

Bellarmino, teologo papale.

Quel che dice il papa non si discute.

Tanto ingegnoso egli è.

I libri per rientrare nel canone vaticano devono essere ispirati dallo spirito santo

ma con le bozze rivedute ogni anno dal sant'ufficio tipografico.


Quanto a velocità mi modero da me,

che qualunque posto dove posar le terga mi è congeniale.


Tale Francesco Pucci fu ucciso dall’ inquisizione, 3 anni prima di G. Bruno

fu decapitato dal boia e i gesuiti non contenti vollero arrostirlo come un pollo.


II suolo della convivenza umana è la realtà del presente 

il corpo che l'occupa testimonia delle idee che ha espresso

a cui l'antichità e l'aldilà trascendono, come garzoni 

senza pratica, fanno in qualche modo un eco e un’ombra.


Lo spirito d’obbedienza si addice al principio d'autorità

le sacre scritture affermano che Giosuè 

ordinò nella bibbia al sole di fermarsi

così laconico e divertente il Giosuè.


L’alba d'ogni giorno mi fa sentir come un giovincello 

a cui spunta il primo pelo

il pasto di mezzodì mi fa sentir così gagliardo 

da non scacciare un sonnellino

e nel silenzio della sera il rosso quartino mi avvolge 

e distende sul tempo il suo morbido lino


                                                

                          eufemia o delle lodi e  benedizioni


Zenia bambina cammina nel modo migliore nelle strade d'Irillai

spigliata come una rondine in volo

senza gli accorgimenti degli snob della cattedrale.


Ogni confessione religiosa ci parla calpestando l’evidenza.

L'evidenza della nostra ambigua normalità che fa falò delle streghe.


La vita è il vivere insieme nella piazza pubblica 

in pace e con amore, in guerra e con odio.

In qualche modo si deve vivere, come si è fatto finora.

D’ora in poi una guardia armata vigilerà chiedendo a chi entra in piazza

se è autentico come essere umano, cittadino del mondo o ha del falso in se che,

per la vergogna, non si mostra come uno sprovveduto della periferia dell’impero.


Le pie dame d'Irillai da un certo giorno in poi 

hanno smesso di incipriarsi quel rinomato cipiglio 

che le faceva altere e mai rassegnate al bisogno. 

Parlano sottovoce a chi ha da intendere. 

Disprezzano le spie, i ruffiani, i sensali, i mezzani, 

sui paraninfi sospendono con prudenza il giudizio 

come se qualcuno abbia avuto a che fare con loro. 

Non si negano a un ballo tondo attorno al centro. 

Con i piatti d'ogni giorno vanno a occhi chiusi. 

Un tempo temevano le pentole a pressione, 

ora ci tengono al frigorifero e a 4pezzi d'argento. 

I dolci che non fatti da loro li mangiano senza invidia. 

Se hanno buffi non lo dicono al vento e mostrano le tasche vuote. 

Conoscono con un giorno d'anticipo i pensieri di marito e figli. 

Si lasciano ammansire dalle parole carine. 

Quel che han di buono desiderano che duri. 

Rispettano chi viene da lontano 

senza domandare cosa li spinge in giro. 

Rispettano Dio come promotore delle cose 

ma non capiscono perchè Gesù si sia lasciato morire 

come un ladro tra ladroni recidivi. 

Promettono ai santi quel che possono mantenere 

in cambio d'ausilio se la disperazione disturba. 

La sera coprono le braci con la cenere 

e tengono alla larga i tizzoni: sono loro 

che mettono la legna al fuoco. 

Non temono la notte quando c'è da fare 

il pane carasau e fanno anche fedeli resoconti 

di quelle udienze in corte d'assise 

dove si correggono gli assassini in galera. 

Tutte fiere di essere femmine madri e figlie, 

sanno di essere di passaggio; 

sanno che dopo la neve fioriscono le mimose; 

sanno che a sud il tempo è mite; 

sanno che il rosso scarlatto non manca nei costumi; 

sanno di politica e si domandano perchè Iddio 

lasci in campo tanti mascalzoni e ciarlatani; 

sanno che chi ha un pezzo di terra non muore di fame. 

Credono alle storie che si raccontano se veritiere. 

Non credono che mai qualcuno sia stato arso vivo.

Hanno amato il papa buono più di tutti gli altri messi insieme. 

Qualcuna guida la 500, 

qualcun'altra fuma come le dive dello schermo. 

Un tempo sono state attratte dagli appartamenti condominiali;

ora col senno ritrovato nella maturità ritornano alle antiche corti 

dove le porte di casa sono aperte e i piani non sono più d'uno 

e si può stendere la biancheria senza disturbare nessuno. 

Si vantano di non aver mai messo piede in un bar. 

Non indossano mai bluse variopinte che sanno di liquidazione, 

tanto meno le gonne sempre di colore serio-scuro. 

Calzano scarpe con tacco alla cacico comprate nei ribassi. 

Molte non hanno mai visto una nave, 

altre mai visto un treno lungo 

e non sanno cosa sia un souvenirs. 

Certe han conosciuto la povertà, altre la malaria. 

Tutte riluttanti a mostrare ciò che non sono, 

sono invece orgogliose di essere d'Ohiai Benimindhe

dal momento che ci sono nate, come Grazia Deledda 

e le sue oneste e vivide narrazioni, 

i Satta con le leggi del re e pagine rivissute, 

gli scultori, i pittori e i poeti, i dottori, la gente di chiesa, 

i penalisti,i priori,senatori e i ministri, i sindaci, 

ottimi propagandisti del paese sorto agli albori della ragione,

insieme  alla lunga e buia notte degli assassini.


Cacico, capo degli indios mondiali 

che gli avventurieri usavano per dominare gli indigeni. 

La mafia globale lo usa per governare lo stato.

Purtroppo anche il cacico è legittimato a governare 

nonostante abbia pendenze giudiziarie e inclinazioni a delinquere

ciò succede dove la legge è nulla per chi è eletto.

L’astuto cacico perseguita i figliastri che non lo seguono 

nei decreti che emana e gli amici votano per uscir di casa 

Come dettato dal signore della provincia.

Per il cacico il Parlamento è come il bar della stazione. 

Lui, il capotreno, il caffè lo beve in salotto.

Il cacico, primo impiegato dello stato, non può essere arrestato, 

l’unico che per necessità del popolo, non rispetta la legge: 

governa col decreto per volontà popolare.

Si giustifica dicendo che le leggi gli tendono trabocchetti, 

ceppi che gli impediscono di governare. 

Norme insidiose le chiama le Leggi giuste e ben fatte..

Il cacico emana anonimi decreti perché è una persona pratica, 

educata a ben fare, tant’è che è sottilmente ricco.

Col decreto applica la legge prima che sia fatta.

Il cacico amministra l’emergenza perché è un uomo eccezionale, 

non conta la statura.

Partorisce nudi decreti che veste di necessità popolare.

È per puro caso che le necessità del popolo si servano di lui 

che è di passaggio.

Il cacico spezzetta le regole generali e le vende al dettaglio.

Il losco cacico nasconde al popolo televisivo, quel che è facile capire: 

lui è legittimato a governare, lasciatelo fare e appianerà tutto.

Egli è ricco come se il re di Sicilia l’avesse fatto nababbo.

Nell’Italia del cacico poco ascetico, si affaccia il disprezzo della legge. 

Lui è un burattino governato da mafiosi che disprezzano le leggi. 

Egli esprime la maggioranza che vorrebbe farla franca come lui. 

Il piccolo cesare giocatore di carte false neppure bello.

Dubito che sia virtuoso il cacico col carisma di Tersite.

Molti dubitano che il cacico sia uomo d’onore, 

cionondimeno come per incanto viene sempre eletto 

dal popolo televisivo che non mai letto neppure un libro (?) 

dello squallido, flaccido e ripugnante cortigiano, che non manca in tv 

per adulare il re e intascare le monete che cadono dalla borsa.

Il cacico non impedisce il formarsi delle opinioni, 

ma in tv favorisce la sua e i sudditi sono ben lieti 

di apparire in scena e liberi di amare cani 

e gatti e non trascurare il giusto e l’ingiusto.

Finirà per sopprimere le autonomie perché convinto 

che le istituzioni siano al suo servizio 

come lui lo è del re di Sicilia.

Farà il ponte di Sicilia, indebita ancor di più lo stato 

e il suo inesauribile tesoro, in modo che il popolo elettore partecipi.

Pertanto i vicini di casa ci impongono perentori brutali sacrifici, 

che mai faranno coloro che si sono arricchiti con i grandi eventi.

Le auto blu? Basta venderle al pubblico incanto 

e i piloti siano pagati di tasca propria da chi li comanda. Facciano i tassisti.

Il cacico, per necessità, è pronto a vendere i suoi tesori e quelli dello stato.

Il cacico splendente di potere, con grazia elettiva dispensa condoni ai fuorilegge.

Il cacico dorme poco e male (perché deve obbedire al re di Sicilia) 

perché gli manca il potere assoluto che minaccia chi vuole.

Il cacico non è sterile e lo dimostra giurando sui figli 

e pizzicando le parti molli della moglie.

Dove vige il diritto alla legge sovrana non si accappona la pelle.

Il cacico sostiene che il parlamento è un costoso perditempo.

Il cacico incanta ciuchi e affida alla claque tv, come reliquia, una coda di porco.

Il cacico ha l’ampio sedere di chi occupa un’eccellente posizione 

nell’esercito di cui si aspetta che Iddio gliene affidi la guida 

dopo che il papa gli ha concesso la sua fiducia.

Il cacico pubblica mensilmente con somma cura 

il bilancio dell’esercito, della sanità e dell’istruzione.

Il cacico ha la qualità inconfondibile di attizzare l’odio della gente 

contro i fondamenti della democrazia: la magistratura e il parlamento.

Il cacico parla sempre a bocca piena, 

sputacchia in giro rutti reboanti sui fedeli attoniti 

come superstiziosi Mosè davanti a Dio e ai popoli liberi e oppressi della tv.

Il cacico è pronto a barattare le mogli pur di vincolare 

il suo destino a quello di Dio, suo inestimabile contraente.

Il cacico valuta un giorno si e uno no la politica da seguire 

purchè gli eviti la galera dove i bisogni sono stazionari alla barriera 

o l’esilio dove i suoi affari sono meno stabili.

Il cacico ha cara la famiglia quanta Iddio ha cara la terra.

Il cacico può fare a meno della galera quanto ogni cacico 

ha uno scemo fedele alla sua mercede per tenere a bada la corte 

che fino all’ultima lite del cacico con la moglie(dove volavano i ceffoni) 

giurava sulla morale della padrona candida 

come un giglio appena sbocciato leggero sul campo.

Il diritto è quel che giova al cacico quando ha vinto le elezioni.

Egli parla alla plebe, all’opinione pubblica elementare, 

come la plebe pensa: è quel possibile che fa comodo.

Il cacico dice: devo avere qualche privilegio dalla legge 

perché il lavoro è rischioso e posso sbagliare. 

Devo avere una protezione in più perché posso violare la legge. 

Siccome risulto eletto dalla gente, 

nessuna legge può impedirmi di governare la gente.

Gli isterici della tv. Meglio starne lontano. Zozzi e inamidati.

Il cacico è sempre un ciarlatano che vende fumo.

La buona società adora lo smargiasso. 

Quando c’è una rissa in casa il cacico si affaccia alla porta 

e dice che va tutto bene e gli si deve credere 

poiché lo dice lui a cui tanto si è creduto.

Il cacico vuole che il magistrato rischi come l’imputato, 

siccome davanti alla legge si è tutti uguali, 

la sentenza deve riguardare entrambi: 

chi ha la misura della legge e chi della legge se ne infischia.

Il cacico è sempre un fallito, un plebeo, uno scarto di classe. 

Un burattino nelle mani di mangiafuoco, 

combina disastri familiari alle varie Colombine. 

Spaccia la sua presunta virilità come un successo 

di cui nessuno chiede prove.

Quando il cacico dice di essere un buon uomo, non meraviglia. 

Meraviglia che sia creduto dalla moltitudine. 

Non sono cattivo perchè rido di cuore: chi ride come me non fa del male.

Il cacico è l'eterno uomo forte. 

Egli è propaganda e gli avversari inconsistenti.

In presenza del cacico la folla delira. 

Le isteriche e gli scalmanati si tengono per mano per non perdersi. 

Teoria dell'abbraccio. Sport dell'isteria, isteria da sport. 

Il cacico è vecchio, si esalta per i suoi accidenti, 

ha la meglio sul male, vuole la certezza di non finire in galera, 

litiga con le mogli nel mercato all'aperto, regala a destra e con la mancina, 

se ammette uno sbaglio, sostiene che quello ha stravolto la sua vita, 

nella gerarchia vaticana sarebbe stato perlomeno cardinale 

felice e divertente delfino del papa. 

Non rimpiange nulla se non che il babbo l'ha lasciato orfano. 

Ha sempre in bocca la mamma come nemmeno un lattante sa trattenere.

Nacque lui e venne al mondo l'imprevisto. 

La madre lo lodò e il padre non lo biasimò. 

Ogni battezzato sottrae in modo grossolano linfa alla vita.

Istoria di Pilurzi, il furbo cacico che la scampa sempre. 

Quando ha i capelli corti li lascia crescere, se li perde li risemina, 

quando son lunghi e cadono nel piatto e volano, li taglia.

Da quando è nato lui…


Anacreonte.

La pompa barocca, così  ridondante. 

L'allegoria. La vanità. Il misticismo. 

L'autorità, il culto della morte dei mortali. 

Ma la morte è, la fine di tutto e della vita

La società senza classi del sogno marxista. 

Gerarchie e sottomissione dei molti al sacrificio.


Solo gli uccelli giungono in volo, non Icaro vola, 

né gli angeli seppur con le ali, 

ma le nuvole bianche e grigie volano 

pur senza aver le ali             


Da giovane mi pareva di esser capace di tutto, 

fino a che la mamma disse:

Non sias'isportiu, che ora intendo nel senso di:

Contieniti. Dati una misura 

e non essere il primo a correre a tavola.


Qui tutto è sereno, è scritto sulla pietra all'ingresso del cimitero d'Irillai:

qui stanno i morti, gli immortali stanno al piano di sopra, nel cielo dell'avvenire

dove le nuvole si sovrappongono, si accumulano e si separano e coprono le stelle.

Le orme sulla terra le cancella il tempo col vento e l'acqua

e con loro stavan le cose memorabili del passato con le belle parole dell'amicizia.


Nulla mi vien meglio dell'esser quel che sono:

difettoso nel corpo e confuso nella mente

rancoroso nel profondo al punto giusto e negli affetti dubbioso

sono come un visionario a cui abbiano sottratto i sandali

un pellegrino a cui angeli e diavoli abbian nascosto il santuario

sono uno che non distingue l'oro dall'argento, la notte dal giorno

uno che confonde il battito di un cuore instabile con l'ininterrotto canto delle stelle

sono così per servire la natura e dimostrare che non tutto quel che fa è utile

e io sono come la polvere che si accumula nell'ignoto deserto del mondo

fatto per caso dove nessun vascello trova approdo ai suoi affanni

e gli angeli alati hanno la tunica e maneggiano la cetra di Eolo

non sono nudi come gli dei greci con le miserie al vento

ma armati d'arco e un corto manto sulle spalle a suscitar dissidi tra gli umani

per la sostanza dell'universo incolume dopo il big-bang.


Perchè vedere ogni notte di quel che non c’è?


Ditemi il perchè delle cose in modo che vi senta.


Santa Maria madre di Dio concepita senza aver nulla da perdonarsi.

Nulla di strano nella santa alleanza tra Lei e Atena

amica della (erculea) civetta che spella il serpe che minaccia la sacra alleanza.

Non so la colomba, ma la civetta si che è in grado di straziare la biscia

che - ghiottona - ha appena finito di insaccare il sorcio di campagna.


Gli dei non nascono con uno sgarro da perdonare

Il governo dei malviventi usa condonare per appianare il malfatto


Non capisco proprio perchè le sacre scritture 

debbano essere motivo di contrasto

tra lingue differenti da quella originaria 

in cui è stata dettata e scritta

come rivelatrice della misteriosa volontà divina 

insondabile dalla nostra mentuccia 

che sta nella sua cuccia e vive di fiducia mentina .


Perchè i savi stanno all'ombra al Contone 

e gli scellerati al timone del vascello di Fraluisi,

sulla rotta Orosei-Bosa carico di cagionevoli di salute 

che si avventurano in mare aperto

col corpo sanguinante dove il loro amore non sarà ricambiato 

dalla bocca dei pesci salati di Bonifacio?

Fonte del biasimo isolano son le burrasche del Tirreno 

che sempre si accanisce sul vascello malaticcio di Fraluisi.


Magia e religione, per paura della morte trattavano con Lei 

che – testarda come la primadonna - non sentiva ragioni

così per salvarsi compensavano con le bugie:

Dall'immondo maialone

per magia della religione

si confeziona un prosciuttone.

Bene, salarlo. Poi all'aria pura per mondarlo.


Al circolo dei maghi la magia,

le pompe vuote alla religione

e le bare piene alla morte


Il papa – se vi piace - è il rappresentante di Dio sulla terra:

ed è scelto da immacolate tortorelle come il più candido dei piccioni del cielo.

Quindi: a voi i volatili, a noi pagani i presciutti asciutti dolci e non salati.


I competenti a cui ci affidiamo 

devono essere principalmente onesti

per non rubare

zoppi per non scappare

e balbuzienti per non imbrogliare 

il popolo parlando a lungo.


Perchè i deboli di udito sono permalosi, seppur maturi e savi? 

Eppure amano molto il silenzio e il lieve stormire 

delle querce nella foresta di Farcana e confidano 

nei particolari delle ghiande e nell'insieme della selva 

di cose che ci riguardano da vicino come le pietre 

del monte da cui trar moneta, così care alla memoria 

di chi è stato un tempo ragazzo in gamba che si tuffava 

nelle pozze in cerca di antiche perle sfuggite ai caprai 

alla fonte del bosco di Soloti che si coronavano di fronde 

per ingannare i cinghiali che salivano dalle forre 

con la leggiadra famigliola al seguito, 

verso il vecchio rifugio tra intrecci di siepi e margherite 

dove poc'anzi giocava una farfalla finita 

chissà come nel becco dello scricciolo.


Attenti a falegnami e carpentieri – scelti dall'ordine degli artigiani -

che sanno fare tavole, sedie e croci, ma prima o poi 

si rivelano essere qualcos'altro e lasceranno trucioli nella vostra casa 

per aver fatto una semplice croce a cui qualcuno sarà appeso.

A propos di croci: ciascuno porti la sua croce in piazza 

e la scambi se vuole con quella del vicino,

altrimenti ritorni a casa con la sua 

che sarà sempre più leggera di quella degli altri.


Chi è in pericolo in casa o per la via

chiama il medico, l'avvocato, il prete e il brigadiere

offre loro in cambio il suo amore


Quel che si corrompe si rigenera nell'animo umano

Tutto è relativo nella strada del giusto

Che sia un demone prestigioso o un'angelo vagheggino

o un'ombra nel deserto della neve eterna a custodirmi, poco importa;

li sento vicini e pronti al muto dialogo e ovunque vada,

li ho davanti come un minuetto di damerini che occupano la strada

dove è di passaggio la tramontana di Orune con il freddo ostile

messaggero del gelido settentrione ghiotto dei meloni di Baronia


Credo di capire che l'essenza di ciascun uomo possa essere la cattiveria o la bontà;

non credo di capire l'essenza di una nazione composta da una pluralità di uomini

che possono essere crudeli e misericordiosi.


Prima il delitto, poi la vendetta, poi la legge e la giustizia.

Sempre nell’unico binario della vita che muore.


Fulmineo come un'anno vecchio abbandonò il paese

che non l'accolse dopo la guerra non credendo alla sue prodezze,

e preferì andarsene dove si vive come in sogno

con molti amici ciarlieri e nessun servo di nessuno

E ricominciò a vivere quando cominciò a ricordare


Prima la violenza o la parola eloquente e persuasiva

poi la perdita o la conquista della libertà


I sogni sono i divieti del giorno che sfuggono di mano al riposo


Non a tutti è concesso di far tutt'uno di giorno e notte e di domare i propri istinti


Il sonno è la pace dei sensi liberi di saltare nel giardino del sogno


I bambini, gli innocenti e i pazzi sono parenti stretti del Padrone del Giardino

che li lascia giocare nel cortile del paradiso

I pazzi fedeli al Presidente e gli innocenti che propagano la sua luce,

non sanno quando obbedirgli e quando fare di testa propria


Siamo sicuri che il mondo non stia procedendo a ritroso 

e cerca il suo inizio per un possibile riavvio?

Le nuvole si sovrappongono, si accumulano 

e si separano con nembi oscuri e squarci di luce

Le orme sulla terra le cancella il tempo col vento 

e la pioggia e tra loro si trovan le cose del passato 

e le belle parole dell'amicizia mai scaduta.

Il caos primordiale non è finito 

(ben ci stà! Non è stato provvidenziale)

E non finirà  con l'arrivo del Nuovo Capo 

della Polizia Pubblica segreta e perdipiù privata.

Sapremo mai il perchè del caos iniziale?

Me ne infischio, dice Zenia Zua che ha fatto i gemelli 

d'una sacca, Mimiu Minninnone e Pipiu Pissetone.


I governi di cui sono a conoscenza sono oligarchi

perchè governano col denaro che non basta mai

e di cui non si può fare a meno, incassando e spendendo

come fosse il loro: senza responsabilità sulle spese malfatte.


Occhi aperti sui leader democratici,

perchè secondo gli antichi sapienti

ed è tra di loro che crescono i cacichi con gli entro tacchi.

Io sto con loro perchè siamo tutti amici del cuore.


Non votare il capopopolo

che alleva cani da guardia e ha parenti macellai.


I desolati che vagano autonomi a Borbore

– fieri, autarchici e dignitosi -

si preparano a obbedirsi e risolvere il dissidio

con se stessi e farsi sicari di se.

Chi si lascia morire ha il boia in casa:

un carnefice che lo segue ovunque vada.

Troverà a Borbore la soluzione delle origini che cercava.


I preti indicano ai comuni mortali la via del cielo

anche se loro rimangono nelle spire delle mura vaticane


Quel che esiste si può contare, misurare e pesare anche l'anima degli sconosciuti, serafini viaggiatori

o demoni indebitati e libertini, se ce l'hanno il cuore che manca alle anime sospese nel purgatorio dismesso


Gli affranti da Zigottu danno l'ultima coppa dell’antico vino di Marreri

all'unico che ha saputo morire dicendo:il chiaretto è finito.

Essi sanno che la galera di Mamone 51 può recuperare l'assassino

ma non ridare vita alla sua vittima.


I desolati d'Irillai si congedano a Borbore, 

dopo aver amato invano la prestigiosa famiglia di Dio 

e poco fieri di quel che finora han fatto in privato 

e stanno per fare ora in pubblico voltando le spalle alla realtà. 

Han perdonato più volte, molto hanno elogiato e riflettuto 

molto han resistito alle restrizioni imposte, 

fino a cedere davanti alla presenza degli altri: 

eran fatti per osservare con passione il dilemma della morte. 

I desolati erano stranieri straordinari nati in un paese ordinario 

dove si sa più ascoltare i mali altrui che parlarne con misericordia. 

I desolati han fatto naufragio in una pozza d'acqua: 

eran così delicati. Infatti i paesani sostengono 

che i suicidi di Borbore erano superbi nei confronti della collettività 

e dell'ordinamento naturale delle cose, della vita pratica e di Dio: 

attenti ad osservare l'esistenza, l'han disprezzata 

suicidandosi ma senza sbattere la porta. 

Rientra nei diritti di ognuno attento alla follia dei servi della vita, 

da cui essi si distaccano per tempo e ritornare tra le stelle, 

lontano dalle burrasche della vita di ogni giorno. 

Non sembravano così depressi da congedarsi dai vivi; 

distratti, si, forse da qualche dissidio, senza mancare di senso 

comune, del cordone ombelicale di un estraneo con i propri simili. 

È possibile che i desolati non si sentano ancorati 

a quel che succede nel delicato mondo in comune.


Solo i sinceri terrapiattisti non hanno una minima idea del mondo.

Ma ne hanno un'immagine chiara per cui non si avventurano mai 

in una direzione per ritornare allo stesso punto dalla parte opposta.     


Kikina Karai la bella d'Irillai alla fonte di Soloti

in visita dal fontaniere Predu Pilurzi

che, a tempo perso

dissipa il suo amore pensando a lei.


Con un atto d'amore Dio ha fatto la coppia: 

lui ebbe per primo il pomo di Adamo 

e la femmina la chioma che scuoteva 

come il cane scuote la coda; 

cosicché la coppia con amore ha fatto il figlio 

che incastrava pezzi di legno per fare sgabelli, 

sedie e tavoli e con la pialla faceva trucioli 

che il vento sospinge all'angolo 

e cercò attorno una compagna per comporre 

con amore un'altra coppia di paesani che metton su famiglia 

in previsione della vecchiaia che giungerà 

come la tramontana a scuotere le fronde di Farcana


Ma che altro  c'è da sapere riguardo alla verità 

oltre la certezza che si nasce, si cresce e si muore?

Quale altro organismo complesso ne è al  corrente?


Non mi va di dar consigli

io che piu di altri ne avrei bisogno

forse do a intendere che non gradisca riceverli?


Sacro è il luogo dove non tutti possono accedere 

e chi lo frequenta si crede scelto e raffinato

pur stravolgendo il mondo naturale e reale 

per "sostituirlo" con un mondo fiabesco che non esiste.

Profana è la persona libera la cui presenza 

non è consentita nel mitico sacro recinto degli immortali. 


Parrebbe, dai si dice, che le belle intelligenze non siano comuni

 è più comune sia la stupida stoltezza     


Il paese non è un posto sicuro per il cittadino libero 

che ha dir qualcosa comunque sia perché ci sono nugoli 

di ‘’marrapisellu’’ e preti Birde, saccenti turbati dall'integrità 

della ‘’stirpe pagana e del maschio apostolico’’, affare 

non addebitabile a Seb. Satta che sulla stirpe ci ricamava retorica

pronti a deprecarlo per aver detto quella ‘’certa cosa’’ 

non so quale - non dovuta che offende il fariseo paesano

tanto che Grazia Deledda dopo essersi stabilita fuori dall’Isola

pare non vi sia più ritornata nemmeno al suo paese 

Nuoro fatta provincia in suo onore, ne è la magra risultanza


I misteri del cielo

- prima che in un tabernacolo -

sono racchiusi nella nostra testolina


Mi pare che nel mondo non ci sia nulla di assoluto 

se non il movimento delle cose 

che rileviamo con i nostri sensi, 

non riesco a immaginare nulla di assolutamente fermo

Giudica quel che si fa in base ai fatti certi e non solo supposti

Abbiamo fatto di dio l’ente (sede delle idee campate in aria) del pensiero più preciso

Orecchie aperte - con giudizio - alla propaganda,

che è come il Rumore in fondo alla strada che distrae da un’altra verità


Un lavoro degno e un salario certo

Poi scuole, ospedali e ospizi

Nessun affare sull'istruzione e sulla salute

Siano pubblici i servizi pubblici

Certezza di un lavoro degno di un salario

Sciopero per ogni ingiustizia

Sindacati espressione dei lavoratori


Che aspettarsi di buono da una comunità che si affida al giuramento?

Chi giura il falso in compagnia sarà perlomeno redarguito.

Perdio, gli si storceranno le dita e la lingua se lo farà.

Sarà maledetto dai soci e cornificato dalla moglie.

Meglio se picchiato dai figli sulle parti molli.

Scelta della pena allo spergiuro.


Giudizio nella responsabilità del merito e della colpa:

La colpa non può essere dei sempre più miseri 

né il merito può esserlo dei sempre più ricchi


Alt al privato nelle faccende pubbliche fondamentali: 

scuola, sanità ed energia elettrica per lo scaldacessi


Idee politiche in piazza per organizzare una vita felice 

di essere vissuta, per cui nessun affare per arricchirsi 

può sopraffare la pietà e annichilire il senso umano 

che è in noi per arrivare a fine mese


Ho l’idea di una società di cittadini felici di vivere liberi e uguali 

dove regni la giustizia, la pace e il lavoro, espressi e organizzati 

democraticamente in modo che nello scambio elettivo nulla si attui 

che comprometta l’alternanza legale della volontà popolare 

espressa con un voto a testa ogni ultima notte dell'anno solare


Grande secolo il '500 e senza legna da ardere 

e i roghi dei mortali sarebbe stato grandissimo


Una è l’idea di arrivismo, notorietà e intrattenimento forzato 

da burattini, altro è pari dignità rispetto ai beni comuni 

e all'ambiente che (impoveriamo?) ci ospita con cani e gatti


Dell'economia che produce per tutti non si può fare a meno, 

non può chi vive per ingigantire il bottino con la mano destra del furfante 

né lo sciocco che deve lavorare per vivere con la sinistra maledetta da Dio

La pancia sta al centro per mangiare comunque fino alla piena estate 

quando i beni si espongono al sole


Pianificazione della formazione e del lavoro industriale e di arti e mestieri

I lavoratori dovrebbero aver parte nella proprietà dell’impresa

Cooperative di produzione di beni necessari: produrre quel che serve


Dopo ogni fiera festiva i ricchi merca-n-ti fanno i saldi per i soldi.

Prometeo il fuochista scoprì il fuoco per riscaldare l’acqua.

Si. E dal mare spuntarono i vulcani.

Sale vien dal mare e miele delle api vergini

come acqua e fuoco.

C’è di tutto a sto mondo.

Come l’Etna vicino al mare.

E quel che non c’è manca in Sardegna.


Chi per vivere affronta la morte 

merita il sostegno delle persone pietose


Prendersela con i migranti è prendersela con i deboli moribondi

Non aiutare i deboli è non aver compassione di chi soffre

Poi annegare in faccia al mondo rovina l’intrattenimento

Sono innocente: non ho mai fatto del male 

a Nessuno se non a me stesso

Di quanto abbia chiesto parecchio l’ho avuto

Sempre ho accettato quel che mi è stato offerto


È forse possibile che se gli Dei abbiano creato ieri degli uomini

che già avantieri gli uomini possano aver creato un Dio.!?

No. Non è possibile, se ieri viene prima.

Non è detto se vai a ritroso.

Tutto è campato in aria.

Appunto.


Non la filosofia che spiega gli affari del mondo 

né ancor meno la religione che non vede l'ora 

di concludere le faccende in corso d'opera

a che ci serve saper riconoscere il male 

se non possiamo evitarlo?

Per dieci onesti che fan bella la giornata, 

è sufficiente un delinquente notturno a sconvolgere 

il nostro mondo difeso per così dire dalla sola nostra miseria

e dell'effimera opinione che il volo di uno scricciolo spegne 

un sospiro, un refolo nella canicola, annienta 

come una spessa nuvola copre il sole a mezzodì


Le guerre appartengono a ingordi e satolli, 

la carestia è propria agli affamati, 

è noi benpensanti che combattiamo la carestia 

è le nazioni ricche, perchè industriali, dovrebbero fare le armi 

solo per chi tira al piattello dopo aver mangiato per non lavarli


Dubito che il giudizio sia in noi, 

gonfi come siamo di certezze stampate in aria

che ci impediscono la discussione senza rabbia

Non voglio convincere nessuno 

perchè non riesco nemmeno a persuadermi

Pretendere di persuadere qualcuno 

è come rattoppare il mondo d'aria

Mi vuoi convincere delle tue ragioni 

ma dimentichi che ho già le mie


La tecnologia sostituisca l’uomo dove il pericolo gli minaccia la vita,

non serva solo a far più ricco chi lo è già

Chi pensa più che altro a far bottino se ne infischia della vita altrui


A Socrate si addice la ricca povertà

al cacico l'opulenza per cui ci si impicca.

A Gesù la croce

a Giuda la corda della giusta misura

alla nostra famiglia il perdono e il giubilo.

Il seggio di Pietro dura millenni 

perché fatto col legno della croce di Cristo.

Non so cosa si è fatto nell'Isola di autonomo dal cristianesimo 

per cui l'essenza umana è amare solo Dio 

il buon cristiano si annulla per amare Dio 

< l'immagine è: D-io oltre il mondo>

se non le Bocche di Bonifacio, le spiagge e i monti 

le domus de janas e i nuraghi, Nora e Tharros 

il fico per gli uccelli e il miele dalle api sempre vergini 

come bene specifico, il Cedrino e il Gologone 

che danno un senso alla natura della terra e al mondo dei cittadini 

che si riconoscono nelle antiche leggi dei vecchi padri 

che non conoscevano le brocche di Dorgali 

dopo l'invenzione dei vasi di sughero indistruttibile.


Kikina si bagna nel Cedrino

con Predu Pilurzi tramutato

da Eros in cagnolino clitorideo.


La, dove si incrociano le strade e si incontrano le occasioni,

dove si è costretti a riflettere sui pericoli che si corrono nei momenti di crisi,

dove spuntano le gemme della precoce primavera,

quando l'urgenza di agire chiede la presenza attiva degli onesti

per essere liberi ora e dopo in ogni circostanza della vita,

là, nel quadrivio d'Irillai, davanti al cimitero,

si piega il nastro di Moebius e si ritorna a galla dopo essere ben bene affogati.


Se ne stiano a casa le virtù private e vadano in piazza i pubblici vizi,

dove stazionano le cose transitorie fino al primo canto notturno

del più mattiniero gallo d'Irillai.


Al bramoso di turno, taciturno come le stelle, si addice il tradimento:

ovvero il suo stato di grazia che lo tiene in una condizione miserabile.


Ogni angolo del mondo ha lo stesso cielo


L'uomo libero è autosufficiente anche se braccato dal sicario

o in mano del carnefice che contano di spiegargli l'arcana miseria della morte.


Non so che verità vi sia oltre l'evidenza

mi è difficile capire quella parola che non si adatti alla realtà

e quando si parla di essenza nazionale non capisco di che si tratti

posso capire che l'essenza dell'animo umano possa essere buona o cattiva

come dato del singolo

ma di un'essenza nazionale non so

poiché si tratta di una moltitudine in cui vivono i crudeli e i misericordiosi

forse si tratta

dell'opera di un gruppo artistico che ha avuto la fortunata esperienza

di amare a sazietà Dio sulla terra felice ma deperibile e in preda alla paura della morte


Chi ama la terra ama anche il cielo

dove con le stelle spuntano le idee all'insegna del:

bisogna amare se stessi per poter amare gli altri

come noi, miseri e provvisori.


Appena nati ci scappa il pianto

non per la consapevoleza di dover morire

ma per meglio ridere in grembo alla mamma

che ci a appena pisciato non per aver cattivi legami col mondo

che ha perso l'opportunità di rimanere legato a Dio in persona per l'eternità.


Chi è triste è dispiaciuto di dover abbandonare l'unico mondo

che l’ha ben accolto alla sua mirabolante nascita.


Ogni creatura nasce per amare ed essere amata

e dare così senso al mondo dove beato è chi ama

non chi odia o invidia chi è nato prima di lui

e beveva da scodelle di sughero


Nulla è mai passato del tutto:

forse i racconti di Homero?

Con io ricordo comincia la storia del mondo.

Il resto è solo invenzione.


Una buona memoria è quella che riporta credibile il momento della nascita:

non solo quella che ricorda i numeri telefonici d'Ohiai Benimindhe

tutti Sanna, Manca e Tanca sa Janna ca intrat’s’aghera colandhe.


Dal triste destino bisogna scappare, se si può, se no si soccomba;

come i desolati a Borbore che non vogliono aver più in uso la memoria.


Le leggi che ci danno diritti e doveri 

ci preparano al grandioso spettacolo del giudizio finale 

quando iddio ci chiederà conto di quel che abbiamo fatto 

o ci siamo rifiutati di fare. 

A proposito di giudizio, se ne avrò la possibilità

farò le mie rimostranze in loco per i tanti anni passati 

mutilato negli arti che hanno inibito ogni esercizio

alle mie funamboliche arti fisiche di aerea levità  


Il valore della moneta rappresenta la civiltà dello stato 

che la conia, essa moneta garantisce lo scambio delle merci 

anche se al mondo non si trova un cane che l'annusi per il valore

e ancor meno l'addenti per sotterrarla con lo stinco del maiale. 

Non so che monete usassero gli antichi nuragici

sono discreto e non ci tengo a saperlo. 

Ma la banconota i matti la fumano, mentre gli arguti mercanti 

del Corso per la stessa banconota son capaci di uccidere 

il fratello maggiore e se non si toglie di mezzo ci sono pallettoni 

agli stinchi anche al fratellino che gioca col cugino a rubamazzetto.


Mein Cher,  

Ho un suggerimento da incamminare nel presente 

che può sembrare quella vaga animella 

che - fin dalla prima infanzia - ci accompagna 

dalla punta fino della coda al fondo della vita

Pensa all'infanzia comunque sia stata, ricordala 

non bella né brutta, rammentala senza i desideri 

della crescita e della maturità, collocala in quel periodo 

dove quotidiano e invisibile è il mutamento che avviene in noi

In provincia lo sai, lo dicono gli ambasciatori, 

gli affari si svolgono in maniera diversa che nella capitale,

dove chi dipana la matassa delle leggi, e vive l'animella, 

e invecchia per vedere i fantasmi della sua infelice infanzia 

che sempre han popolato gli stili di vita fuori sede, 

liberi ma fuori luogo, lontano dal paese natio 

dove tutto quel che altrove è accaduto, 

poteva anche lì accadere

   


Dell'infanzia rimane vivo il ricordo della pura amicizia 

coi compagni di gioco la cui sostanza è lo stare 

sempre insieme a dividere anche il pane. 

Nulla sarà più come allora e gli affari perderanno 

la pura semplicità del sodalizio infantile. 

Con l'età si diventa seri e ci si innamora facilmente 

e non solo per dover metter su famiglia a propria immagine 

e somiglianza, ma per soddisfare il piacere sublime 

dello stare insieme e di appartenersi con chi si è attratti 

come la luna alla terra e al sole e alle stelle rotanti 

negli spazi liberi dell'agile animo umano, così ricettivo.


L'amore è quel semplice e turbolento affare 

di natura orgiastica fin dalla sua origine

ma che finora si è sempre risolto con un rilassante amplesso.

Quindi.

Far l’amore in un postribolo è un po' come pisciare 

in un pluviale durante un acquazzone.

Ma è sempre rilassante più di quarantamila omelie papali  

di trecentotrentatremila orazioni teatrali

e di un classico e travolgente e sonoro 3-0

nel derby dei mattacchioni d’Irillai Ohiai e Orzai Biscollai.


L'orgoglio deve essere quel sentimento che promette 

di ripararci dalle intemperie e quando stiamo bene 

crediamo di poter fare a meno del mondo.


Dicono che l'uomo sia quel tale nato per fare compagnia a dio.

Così funziona il mutuo soccorso. Aiutami che dio t'aiuta.

Prima di quel tale non si sapeva un piffero 

della compagnia sociale e ora quel tale 

ficca il naso dappertutto


I nostri gemelli d’Irillai Pipiu e Mimiu

figli del bettoliere Zomaria Zigottu e della moglie Manzela

per quanto simili si distinguono l’un l’altro per essere uno smilzo 

e l’altro arzillo e siccome in famiglia allevavano rane 

uno voleva perfezionare il loro gracidio e l’altro voleva 

che la smettessero proprio di gracidare e di odiare il vino 

del contadino, che a fine carriera si curva verso la terra 

come a scusarsi dei colpi inferti e ringraziarla dei doni avuti

che i loro genitori vendevano in una bettola con pergola 

alla cui ombra zampillava una fontanella con un puto piscione 

indifferenti all’orchestra gli avventori bevevano vino 

e giocavano a carte e pisciavano in un cesso turco 

e quando qualcuno la faceva fuori Zomaria lo richiamava 

col suo ben preciso fare diplomatico : Nà, su santu ki tata ispriducau! 

Vedi di farlo a casa tua il verme solitario!

- Bacia il culo all’asino con le piaghe senza titile, 

rispondeva l’avventore Filize Felisi che sapeva di poesia, 

o essere di poca grazia. Non darci aceto al precetto pasquale.

- Abba a sa’ ranas, nabat’ santu Kiricu ‘e Bitzi, ghirandhe dae:

- la Fonte di fratel Carmine che ha pianto a dirotto sul santo 

colle del Carmelo. Il sottoscritto Battore Concaemoiu. Filantropo.


Inno al vino, alla tolleranza e alla semplicità -

Il buon vino tanto ringiovanisce quanto ringalluzzisce 

che alla fine rincretinisce l'ubriaco

L’ubriaco che ricorda le filastrocche dell'asilo avverte 

che c’è del vuoto in lui.

Beva chi vuole e chi non vuole bruci 

come l’inferno dei penitenti per di più innocenti.


Tanta è la terra sulla terra che sembra non ci basti mai

La diaspora appartiene ai popoli, ambulanti e sedentari.

Che città è quella che non ospita l’esule straniero 

cacciato dalla sua terra il profugo che vien da lontano 

in preda alla paura il migrante affamato, disgraziato e disagiato

il nomade che dall’infanzia cerca sulla terra la terra che l’accolga?


Fu facile all’Alberoni cardinale occupare in un par de mesi 

l’isola con la ricetta del mirto scampata all’ultimo diluvio


Ghirtalèè!


I forti pesisti d'Irillai - saldi come quercie sulla pedana - 

per eccesso d'agonismo perdevano i capelli anzitempo. 

Prima della gara masticavano - per esaltarsi - magici ceci tostati 

avuti come spezie agonistiche dalle Janas di Farcana

che li aromatizzavano con antichi riti. 

Buoni come una preda 'è tukaru, dicevano. 

Un balsamo per la schiena.


Ho sognato di posare davanti alla tua porta 

una corba di frutti di stagione: aranci, limoni e mandarini 

e nel mezzo un mazzolin di zagare, mandorli fioriti e mimose

colti dai giardini della mite valle della vecchia Baronia 

là, dove il Cedrino si versa nel  Mar Tirreno

Cio con l'augurio che sia tuo tutto ciò che tu sai che ti si addice

e questa storiella ricevi al tuo dolce e sereno risveglio:

- Attenti alle rondini, ai gracchi e alle gazze, 

avverte con un ordinanza il sindaco di Oliena i suoi concittadini, 

perché piovono sulle nostre mense quando il  cibo è in tavola, 

mangiano famelici e sospettosi, rovesciano il vino 

e insozzano la tovaglia col grasso agnello pasquale 

e se ne vanno sbattendo le ali come insoddisfatti dell'accoglienza 

dimentichi che da noi, sulla destra del Cedrino, 

l'amicizia è  la bilancia perfetta che pesa le persone

....un Lieve tocco sulla fronte della sorridente Luna, a sinistra della stellina


Il Mansueto mi reclama e pur recalcitrante devo andare 

ma non prima di farti conoscere il dilemma 

nel quale a fine giornata mi sono imbattuto:

Sento immenso il piacere di comunicar con Te 

a questa enorme distanza

E' molto bello e ne approfitto per chiedere il tuo parere 

su queste due frasi dirette poi a Te

- Che la giustizia ti accompagni in tutto quel che ti accingi a fare

- oppure

- Che la bellezza ti sia compagna in tutto quel che stai per fare

Aggiustale come ti par meglio: son tue


Buona notte, dolce Luna, quieta e serena luna, buona notte

E quel che l'Iddio riserva a Te non lo neghi a me

Cumpanzòò!


Il totem dell'abbeveratoio.

Degli antichi egizi è rimasto il Nilo, la Sfinge e le Piramidi

del sogno dei vecchi Ebrei 

è avanzato il solo Dio senza nome e senza volto

dei primitivi d'Irillai che non sognavano 

resta che la scorza di un secco ginepro

una radice di lentisco con un uovo di gallina nel cuore

e un tronco d'olivastro malfatto come Tersite.

Il monolite di granito sbugiardato. 


In memoria di Predu Fava Lardaiolu.

I buoni padri delle famiglie di una volta 

erano tanto devoti a dio, che si dicevano pronti 

a sacrificare il figlio minore, il prediletto 

anche se un pò scialbo, per contentarli 

e non vederli immusoniti e vendicativi.


Predufava Lardaiolu e l'Aufklarung del circolo Voltaire 

al Contone d'Irillai..la realtà è la manifestazione di dio 

al popolo di Mannasuddhas e di Papadosa

in terra di Sardegna ricca di santuari per niente ambigui

anche se qualche scalmanato spara ai carabinieri 

e merita il bastone del padre là, dove fa male


Da quando i pagani romani - poco gentili - 

han distrutto il tempio del primo monoteista di Gerusalmme 

gli ebrei se ne sono andati in giro nel mondo 

cercando quel messia guerriero che, scontento di loro

pensava più alla Legge del Signore soprannaturale 

che al denaro contante come strumento di scambio universale.


Che Mosè abbia visto Dio ha del soprannaturale. 

Come ha del sovrannaturale che gli apostoli abbiano 

visto la trasfigurazione di Gesù risorto. 

Non è naturale come il sole che illumina la terra.


Uricròò!


Dall'aria la vita, dalla terra il grano, dal mare il sale

dal viso un sorriso, dalla mente la raccolta

dalla pancia la digestione, dall'intestino la caca

dalla morte la resurrezione, dal cielo l'inferno

dal credito il debito dall'amore in eccesso 

il rancore smisurato

dalla carne allo spiedo a quella in pentola

dal libero scambio l'ambivalente denaro


Il sogno annunzia la resurrezione 

che promette di continuare 

quel che è rimasto a metà percorso. 

L'importante e che io risorga per scontare i miei peccati.


Bartalèè!


I bigotti sostengono che la lingua e il linguaggio 

ci sia stato dato per ringraziare il cielo di averlo avuto.

 Bene, tanto più che sono il mittente.


Non voglio essere assolto come un passero

poiche sono innocente come uno scricciolo.

No, non voglio il perdono di chi non ho offeso.


Beata tu che sei nata al momento giusto

(quando il giorno non è  più e notte non è ancora)

Beata tu che hai appreso le giuste cose

(per non sbagliare)

Beato tu che - maldestro -

appari agli altri che ti vedon fortunato

Beata tu che non hai difetti

Beata tu che distingui le buone qualità del mondo

Beato io che vivo senza chiedermi il perchè

il motivo del l'anonimo caso 

e la giusta ragione in cui aver fede.


Mio caro, ti propongo un ruolino di marcia 

che se vuoi puoi sottoscrivere

Se mi vuoi bene, rinuncia al bere smodato 

che ha effetti incontrollabili e oltremodo deleteri

Se cedi al fumo e all'alcol, io non sono adatta a te

Dall'approccio che si ha col fumo e col ciuccio 

si capisce quanto una persona sia disperata

il tuo modo di fumare e bere non è quello 

di chi si accende un sigaro dopo pranzo 

e centellina il suo biccer de vin

Da quel che vedo suppongo sia questo 

il  modo di vivere dei disperati in combuta con l'inferno dei vip

Se ti vado a genio puoi usare l’auto solo con me alla guida

Tu sei adatto a circumnavigare l'orbe terracqueo

remando, nuotando e volando

Io sono adatta alla quiete della casa 

e sognare il mondo comunque sia oltre l'orizzonte

Non pretendere che io partecipi alle tue cerimonie alimentari

sai che ci tengo al mio giro vita e se il tuo pranzo 

è un rito di gala e di famiglia, il mio metodo giornaliero 

è solo una toccata e fuga dalla opulenta tavola dell'ingrasso. 

Vado per una foglia di lattuga con una chiocciolina.

Io voglio vivere a tutti i costi e comunque sia, si

amo  la tv e i musei, passeggiare al corso, sedere al bar 

e chiacchierare  con le amiche vere 

cresciute insieme come comari fino alla fine del mio mondo.

Quanto scritto è, nudo e crudo, il mio intento di vita 

e se vuoi prender parte alla coda del viaggio 

la più difficile da scuoiare, sei un compagno accettabile.

Quando non si sa quel che si ha, si è più poveri 

miseri e scialbi , di chi non ha nulla.

E tu puoi aver me. Non perdermi per un gioco scriteriato.

Amami, caromio, e prendimi come io prendo te. Amen


Era un umile, modesto e maldestro artigiano 

uno che disgrossa il legno col fuoco per far punteruoli d’olivastro 

un casalingo a casa e un rattoppino nella sua bottega

fuori un cittadino della Repubblica democratica 

convinto che una parola possa suscitare mille immagini 

altrimenti indefinibili e contento di fare ironia su se stesso 

forse solo per far terra bruciata attorno a sé…

ora è un individuo pensionato che, in questi tempi 

può dirsi un beato piagnucolone che vive esente 

dal dover lavorare poiché quel poco che ha potuto, l'ha dato


Che gente è quella che nel momento del bisogno 

non soccorre Bertumeu, suo vicino di casa, caduto 

sulle scale con un fiasco di vino semi vuoto che teneva in mano?


Il marito che si vanta di picchiare la moglie

da a intendere che l’ha fatto becco.


Che campione di folla è quella che sul marciapiede

dice al mendicante, grattati dove più ti prude 

e se ti avanza tempo, fallo all’ombra del tuo nasino?


La carovana sul marciapiede che pare non sappia dove andare

non ha tempo di curare l’anonimo principe africano o giardino del mondo, che al suo fianco cade.


Tanta più è la gente in giro che nessuno si presta a dare aiuto a chi vien dalle lontane Indie.


Dai da bere agli assetati che chiedono perdono

l’aceto all’insalata e ai confessori e niente vino agli ubriaconi 

che non reggono il ballo e cadono dalla sedia 

per non aver bevuto l’acqua delle rane.


Al vino si addice l’ebbrezza che esalta e sfalda l’animo,

non gli si addice la salda guida del soprannaturale  che non c’è.


Lascia bere il vino a chi lo sopporta 

e non smarrisce il sentiero del lavoro 

che campa la famiglia, su, fai da bravo. 

Sappi che quando il vino bolle vomita dal tino.


Non è che a saggi e sobri si addica il timone

se basta c’è l’esempio di Capitan Schettino e di Mallena,

ispiratrice delle notti insonni, che appare dove tutti possono 

vedere quant'è dolce e bella la luna, se non si è ciechi, 

senza che la mamma gli abbia tirato su le coltri del caso.


Il buon vino che lacera il pudore non può che far bene all’amore.


Non bere se non puoi ma se vuoi lasciati trascinare dal gruppo nel Comun vivere

e sentire e riduciti fradicio e sudicio come uno straccio da cucina


Il vino non si vanta, nemmeno con i compagni di strada, di aver una salda guida.


Difficile ragionare con la pancia piena di vino nero come la notte fatta per amare.


Il vino rosso ritempra l’animo che da forza al corpo.

L'olio,  il Sinai, l'Etna e Montespada

Con Dioniso è il totem mediterraneo, la forma del dio unico, 

il tronco dipinto, il monolite colorato, il triangolo del monoteista.

Soria di altri tempi di chi ha familiarità col -(di-) vino

Il mondo è diviso in aria, terra e mare

Il mondo è diviso in razze e le razze in fazioni 

che vogliono separarsi perché al loro interno

hanno gruppi turbolenti che si divertono nel disordine

Nel mondo reale si crea l'illusione che la si sa sciocca 

e credibile dagli scontenti della gramigna e dei rovi

L'illusione non è della nascita ma si sviluppa con la crescita

ed è ben matura all'ora della morte che si teme come un inganno

e pare che gli stessi dei si son fatti immortali di proposito

dicerie si dirà, come far vivere orchi e fantasmi

non è bello dirlo ma di false menzogne si tratta

chi teme si salva, si, ma muore lo stesso 

e dispiace lasciar la pietanza sul fornello

Dalle meraviglie del mondo nasconde le poesie

Dalla paura della morte nascono i falsi miti 

in tutto simili alle false menzogne del sacro

poi si bastonano i bambini costretti a credere le favole

facile dire che la notte è fatta per dormire

difficile venerare il più grosso tronco della foresta

e la gran pietra alta e dritta in mezzo al bosco


Che significa scrivere per professione 

se non fare il copista che è pagato per scrivere!?

Si scrive se piace quel che si pensa 

ed è concesso a tutti, nessuno escluso,

nemmeno al barbiere del prefetto né al questurino perfetto.

Ami scrivere? sii curioso allora e scrivi quindi per amore.

Se la realtà è l’evidenza l’evidenza mette in chiaro 

i nascondigli più segreti, torbidi o esaltanti.


Il turpiloquio televisivo prepara l’arroganza dell’azione successiva,

meglio in viaggio con gli affabili  conduttori di radiotre


Il ricordo con i suoi gangli ci illumina 

e guida nei sentieri che percorriamo


Madre è la femmina genitrice, padre è il genitore maschio.

Onora il padre e la madre quando da vecchi se la faranno addosso.

Sarà pio il tuo ausilio. Se li servirai.


Se la madre spinge la figlia al ributtante infanticidio

sta alla figlia condannarla  poiché pare certo che in altri tempi

si sacrificavano i bambini ad arcane divinità

quindi chi può giudicare quel che fa una madre

della carne staccatasi dal suo ventre?


L’intero sentiero della vita singola 

è un breve o lungo noviziato

prima della fine del voto 

o dirsivoglia giuramento

ed eventuale scioglimento


Per periodo classico intendo quel tempo in cui 

l’equilibrio di cose e affari si svolgeva in armonia 

e sorrisi e saluti precedevano parole di pace e amore 

e col perdono e l’intelligenza lievitava il mondo


La natura dà, dio vede a chi preti e frati danno 

e prendono come al momento vige. 

Impossibile la visione globale, l'ubiquità stà dio 

come a noi la visione binoculare, due occhi 

per aver conferma che quella cosa è 

dio monocolo vede il tutto insieme senza cornice

dall’ombra della sua finestra vede il suo massimo sistema

noi non vediamo dove svolta l’angolo, il mondo gira 

non è un planisfero, per l’agnostico non so cosa siano 

col fare a meno di me propongo i miei prudenti bisogni elementari 

il conoscermi per quel che sono ora 

e come ero prima con altre intenzioni

come l’accento sulla parola distingue il significato 

non necessita di nuovi suoni e muti gesti 


Meglio educare che obbligare

ma se il ponte vacilla se ne proibisca il calpestio

è poi evidente che il genere umano è meglio tratto alla vita 

dal  vaccino medico e con l’antipolio si è debellata la polio 

quindi dove è possibile il contagio, per evitarlo è meglio 

obbligare per educare a capire che è necessario vaccinare


Ma la stupidità è o non è curabile?

Che ci importa che sia in cielo 

quel che non sta sulla terra?

Tutta la terra dove poso le spalle 

può essere mia 

ma se sto in piedi che ne faccio?


Dacché mondo è  mondo 

è dalla zuffa tra Lapiti e Centauri allo sposalizio

che l’abuso del vino sconvolge la ragione non solo a Ohiai B.,

è  quindi sempre possibile che ci scappi il morto 

e dal tumulto delle carte sortisce dalle maniche la zuffa 

o dalla morra bevuta assai in ogni tempo 

e luogo sogghigna di invidia  la rissa

conformemente  agli ancestrali costumi universali 

è necessario il vecchio dio della buona temperanza


Il latte fa bene ai denti dei bambini 

ma è il vino che dà il sonno ai vecchi 

e invita preti sanpietrini e frati di Seuna 

alla danza e fa spuntare le ali al sobrio Cosimo 

che, se ne abusa come Damiano

può convincersi a volare fuori dal nido 

e sfracellarsi come Icaro sotto il viadotto.


Un bicchiere di vino in più oltre il consentito

può far credere al moribondo 

di essere arzillo come un galletto galtellinese


Non ho nulla di serio da fare se non vivere 

bene come comanda il gran dio del Cielo. 

Ho i miei anni e li vivo semi sedentario, leggo, 

scrivo, senza cercare di saltare la mia ombra, 

prova ginnica a cui non sono attrezzato.

Non vedo la TV dalla scesa in campo di belzebu'. 

Frequento amici, Compagnoni esperti  

a fraternizzare con gli orfani come me. 

Vivo con passione a fasi alterne come succede 

ai mortali e sono grato a chi mi offre approdo.

Non frequento i social della Rete che mi pare 

stiano diventando simil-televisivi campioni del turpiloquio 

e non chiamano più  tabernacolo il ripostiglio del sacro 

cuore di Gesù che protegge all'mbra 

l’ostensorio come simbolo solare. 

Di recente ho avuto la sciatica che, presa 

letteralmente sottogamba dal medico, 

ha minato la minima saldezza della gamba…

e da quel momento non mi è più mancata l’immagine 

di Predu Pilurzi che viene al mondo piangendo 

per la sua naturalmente fetale voglia di vivere, 

il nuovo piacere di nascere fino a capire 

quanto poi sarà stupido morire, 

e sarà quello il fatale attimo della mediocrità: 

essere null'altro che mediocre e con ciò esprimere 

le sue virtù, come l’artigiano con le mani, 

la vita è mediocrità, perciò anche il papa 

muore come muore un povero papavero


Il creatore (prima di creare il tempo [da misurare]

che tutti vorremmo accelerare o rallentare) 

volle fare la terraferma d’argilla che 

{chiamò materia in movimento da pesare} 

non so come si animò e da quel momento 

si muove sempre e col movimento forse diventerà 

qualcos’altro perché sarà difficile arrestare 

data la sua gran forza che di certo è derivata 

da una forza maggiore che non vuole trattenerla…

e a noi  sempregiovani pettegoli non rimane altro 

da fare che spettegolare sulla forza dell'idolo 

e che non manchi l’antica fede in soccorso della nuova  

seria come il pensiero e faceta come la libertà interiore


La terra è il concreto simbolo della creazione…

artigianale, come il firmamento lo è della prodigiosa 

produzione industriale di carattere ripetitivo e competitivo…

il tutto verrà evidentemente confermato dall’invenzione 

dell’Uomo Patetico a sua volta creatore - Poetico - 

di angeli e diavoli degenerati dallo stesso genere umano…

ma il fenomeno maggiore è stato il dotar la testa di Costui 

d’intelletto rinunciando a un terzo forte braccio 

che lo difendesse alle spalle col terzo occhio miope 

perché l’intelletto distingue l’Uomo Patetico e Poetico 

da un branco di cervi cornuti che senza la luce dell’intelletto 

non sapremmo dove siamo chi siamo e cosa ci facciamo 

del tempo è dello spazio se non lavare i panni in casa


Chi ama vede il sole che abbaglia nel sorriso dell’amata

la vedrà sempre elegante e piena di grazia 

anche se si butta sulle spalle una tovaglia unta d’olio 

e macchiata di vino, come Cornelia che vedeva oro 

nella caca dei Gracchi e gli stessi Gracchi vedevano 

la chiara luna che non brucia nel viso di Cornelia


Delle invenzioni di cui godiamo maggiormente 

è la camera personale la più ambita camera 

tratta da una oscura tana  in grotta per abituarci 

alla tomba singolare, già, tutta per se non fossa 

comune dove tutto il didentro fuoriesce dal didietro


Angolo dei nuovi idoli invalicabile dai vecchi angeli 

incapaci di spulciarsi e che un tempo ci esortavano 

ad obbedire come le monache con le cosce bianche 

come il ventre e come il latte appena munto 

che servivano ogni mattino alla fregola cardinalizia


Tutti i decreti divini sono stati scritti da mani profane

come è naturalmente giusto tutto ciò che mi fa vivo e mortale


L’uomo è antropomorfo e pur vedendo lontano 

e sentendo e annusando vicino, non si allontana 

un passo da se stesso, per non perdersi 

e uscir magari di testa a inventar nuove fogne 

per le anime scatenate che verranno


Non c’è malefatta che duri in eterno 

se protetta dalla polvere che un refolo d’Eolo 

solleva come un turbine da ogni anfratto della terra


Checco Chessa.

Lo strano tipo col labbro leporino 

nei giorni di festa se ne va nelle corsie 

d'ospedale a vedere la gente patire sotto i clisteri. 

Arte a doppio taglio quella medica: aiuta a guarire 

e anche a morire, nonostante il giuramento. 

Si incantava nelle lunghe sere d'inverno, 

dietro film d'azione in galera, con secondini aguzzini 

e delinquenti che l'han fatta grossa. 

Leggeva con passione le storielle dei santi 

che godono al soffrir dei dannati. 

Gli piaceva assistere agli incidenti stradali 

e alle risse dagli spalti del campo. 

Gioiva al sentir di mariti che le suonano alle mogli. 

Di figli che allontanano l'acqua dalla portata dei padri inermi. 

Il tipo strano col labbro leporino

calcia di nascosto gli scorbutici cagnolini 

come se fosse il piede esecutivo del Signore

dà al cane la giusta punizione. 

Chi ha da prendere, metta nel sacco. 

Quel che avviene è ordinato da tempo. 

Ovvio. Si sapeva. Non perciò manca la libertà

puoi sempre scegliere tra andar via o restare in campo.


Tutt'ora negli orti dove gli ulivi sono in linea

si tradisce come un tempo.

Le guerre di religione.

Legna da ardere: catasta che bruciò Ercole

e cedro del Libano che diede la croce a Spartano e Gesù

Vecchia quercia marcia che dà il fuoco invernale di sant'Antonio  

Nel Kontone Ballaloi dove chiunque vi sosti se ne infischia di dover morire


La sapienza di quelli del Kontone Ballaloi 

si riferisce al padre che ha cara la famiglia 

e allo scapolo impenitente, si riferisce all'ufficiale 

e al cravattaro, al carpentiere libertino e al missionario 

nel deserto, alla cuoca dei porti di mare e all'ambulante 

dell'interno selvaggio che fa mercato e fiera. In particolare. 

Ma la società avanza. In generale, compito di chi vince 

le elezioni municipali è organizzare fiere e ospedali

mercati e scuole, dare una ragione al buon vivere in comune. 

Ma si capisce che i vecchi sapienti 

e i giovani organizzatori non vanno tanto per il sottile

così fanno in modo che il particolare e il generale 

non stiano in piedi uno senza l'altro 

uno soccorre l'altro e lavorano in coppia. 

Comunicano: uno dice all'altro quel che deve fare? 

Uno il senato, l'altro il mercato. 

Che il mercato proponga e il senato disponga. 

Opinioni a mercato aperto. Al senato la vecchia calma

al mercato l'irruenza del vitello alla greppia 

con la mamma per presentarlo al tempio 

della comunicazione che rende agevole 

la via a coabitare col mondo

Tarzan è della foresta, la foresta è di Tarzan. 

Quindi Tarzan è nella foresta. 

La sua sorte è in quel che pensa 

di notte e in quel che fa di giorno.


L'uomo è le cose del mondo: mangia di tutto

per vivere si adatta a tutto e per giunta lo sa.

Quel che vi accade di continuo siamo noi

senza una sola e precisa finalità.

Senza di noi non accadrebbe nulla

non qui in questo spazio né la nel tempo.

Ci sono è questo conta; senza la pretesa 

di capire e mutare indirizzo cosa che peraltro 

non si può impedire, nemmeno in corsa.


Politica è il vivere assieme nello stesso tempo e nello stesso luogo.


Cos'altro è ridondante come la gerarchia della chiesa?

La potervia di chi manipola con le armi i cassetti segreti.


paddheu tanca sa janna perdeu

chi è nato è – chi non è nato non è – nulla è se non è nato


Mi piacciono le digressioni e rinuncio a tutto per esse        

mi piace divagare, è tutto quello che so fare


Quando i mediocri sopravanzano i buoni e i migliori 

è segno che qualcosa và storto.

Chi è valente in quel che fa ha una buona ragione 

per essere soddisfatto.

I mediocri per arrivar primi alla selezione 

si levano col canto del gallo; 

i meritevoli, si sa, dormono alla grossa 

e arrivano quando i giochi son fatti 

per non aver debiti con nessuno.


Viene la morte e ai vivi ruba il sorriso 

e lo dona per incanto a quelli che non sanno ridere 

e vivono nei sotterranei in fondo alle cantine 

dove nascono i gioielli delle figlie spose 

per diventare madri e rubare al cielo i segreti delle stelle.


Dura nel tempo immemorabile quello spazio 

che raccoglie ogni sostanza che abbiamo trovato 

e probabilmente ci sopravviverà: buon pro gli faccia 

in ogni luogo santificato e sciolto dai lacci 

che legano le farfalle alla polvere del tempo.

   

Ciò mi conduce da:- Pasifae e il toro 

il minotauro fratello sfortunato non meno di Arianna 

(tra l’uno e l’altra non ci fu la quarantena del postparto)

il labirinto, il filo che avvolge l’immancabile messia 

(Dioniso cinto dalla vite, Gesu cinto dal rovo) 

le janas di Farcana parlano con le capre 

e le chiamano per nome 

poi rifanno il verso alla civetta.


Così Iddio Sole lanciò il mondo a mezz’aria 

e due buoi infaticabili lo trascinano giorno e notte 

sciami di farfalle consumano e puntuali rigenerano il corpo 

e i capelli della luna simile alla rosa bianca della Madonna di Gonare 

che scivola sul muschio del Monte davanti alle stelle 

che si adattano a tutti i ruoli dell’universo

da dove emerge la mano tesa dell’ostetrica 

che senza timore ti aiuta volentieri quando davvero non sai 

come cominciare e pare che tutto stia per finire 

senza saper nulla del centro né del margine

dove si può aver fiducia dei vicini e far carriera 

come un dissennato, nella pubblica amministrazione.


Ai tristi eccessi di dolore e allegria segue puntuale 

una sincope o un colpo malandrino al cuore. 

Dovranno contentarsi di frutta secca: castagne, noci e nocciole.

Beate le genti elette poiché loro saranno il debito del Signore. 

Avranno del succo di limone, in cambio. 

Mai più nessuno origlierà alla porta.

Come i saccenti socialisti che come tanti al mondo 

sapevano meno di quel che mostravano. 

Essi hanno ammazzato il porco 

e di tutta la carne han fatto salsiccia. 

Poi si sono sposati per la dura necessità


Cominciamo a vivere dal momento in cui 

sentiamo i primi suoni che emettiamo 

e la finiamo quando ci allontaniamo 

dalle sonore immagini del mondo.


Tandho Serra sa janna a sa Tanca cà i s'aghidu cola su bentu, 

(Il campo aperto ha bisogno di una porta 

perché  nel chiuso di rovi e filo spinato s'infila il vento)

e col vento passa l'eterno modello di vita che presenta la cultura 

(?[amare Socrate e Gesù, ammirare un quadro dipinto 

e leggere un racconto, sapere del secolo di Pericle 

e quello di Lorenzo, di Erasmo, di Cosimo e Damiano, 

Copernico, John Adams, Saint-Just, papa Giovanni 

- non una donna in catalogo - ha impedito lo strazio di Auswitz? 

La giustizia è esigente ma nulla ostacola il delitto, 

niente impedisce che un delinquente cacico sia eletto premier?]) 

e persuade all’arte del ben vivere sulla terra 

in mezzo al mare sotto il cielo pieno di stelle. 

Non so davvero a quali tradizioni io debba appartenere,

se mio padre lavorava sulla terra altrui 

senza averne avuto un guanto di sua proprietà.

Vorrei appartenere a quella tradizione che fu salva dal fanatismo.


Non posso non essere rispettoso dello spirito 

che vien fuori dalla carne viva

Dicono che la carne morta si secchi 

e se imputridisce vi saltano i vermi 

così dilegua la vita 

nell'aria fortuita


Da Zomaria Sonazu inventore del sonaglio pubblicitario: 

il consumo, il viaggio, l’arredamento, la moda. 

L’uomo della Baronia in terra di nessuno.

E da Man-ca Cau, maestro del ballo circolare e del piffero di canna.

Balla compare Luzianu e comare Piunca, come da rotocalco.

Canbuzzu Galanu e Rosa Careta, Caraecucu.

Conch’è luna kene bonete, Telacucu.


Il peso è leggero quando grava sulle spalle degli altri. 

Ad ogni modo grava con me sulla terra che non si lamenta.   


Sulla Storia.

L’intermezzo del duo Claretta-Benito, pendenti come batacchi, 

segna l’ennesima fine di una ripetizione 

e l’inizio vecchio da sempre e identico al nascente: 

l’io nascituro negli affari nazionali. 

Nell’intreccio tra quella che era stata una formidabile mangiata 

e quella che si annunciava una portentosa bevuta, 

venne a tutti il capriccio di sapere l’ora 

e il luogo esatto della nascita: all’ospedale non avvenne, 

ma chi c’era nella casa dei genitori oltre i familiari presenti? 

Che importa, risposero in coro, oramai sono tutti morti. 

Oh no, non l’ostetrica che aiuta gli scaltri a nascere. 

A lei si deve ogni nuova scoperta del mondo 

da parte dei futuri artigiani d’Ohiai Benimindhe davvero.


Non se ne va in visita dai parenti chi all’alba ha mal di denti. 

E disprezza i malanni quanto i tiranni che adoperano i bastoni 

da passeggio per colpire i cani e i mendicanti 

che bevono birra calda e fumano tabacchi maleodoranti.


La grazia divina non è il frutto di una dottrina. 

Le verità rivelate erano bugie nascoste nel passato .

*

E’ un supplizio entrare in banca e non trovare un centesimo. 

Nasce lì il complesso di inferiorità, non davanti all’altare del Signore, 

figlio unigenito di Dio, equo distributore del sesso tra gli umani.

*

La tesi di fondo è: rivolgo a me quel che vedo, sento e capisco.

Ogni pensiero volto al passato riempie e da senso alla vita.

L'allunga, perfino.

Ricordo, dunque, se posso, poi se voglio.


Tadeu, tanca sa janna perdeu.

Giudizio è capire da dove viene la notizia

Credo che in ogni paese a modo, 

più d’uno tra quelli come noi  più rispettati, 

operi con opere pie e si guadagni da vivere 

nella circonvenzione d’incapaci.

Credo in quel che vedo e mi sincero in quel che tocco

Credo in quel che sento e mi sincero col gusto dell’odor che colgo

Quella di chi è stata una vita esemplare? 

Di Socrate. Di Gesù. Di san Francesco e Giordano Bruno.

Non c’è altro pennello che possa dipingere Dio 

se non ti soddisfa l’immagine fatta da Michelangelo.

Che voce era quella che sentì solo Mosè nel Monte Sinai?

C’è sempre uno in paese che distingue con le dita di una mano 

i giorni dell’anno vantaggiosi da quelli proprio dannosi

Ogni posto è buono per ingannare 

i creduloni del paese che ci ospita

Viviamo tra persone,  teniamo quindi conto di noi: 

contiamo - si o no - più di quel che diciamo?

Sarò uno scolaro tardo nell’apprendere, 

ma una riproduzione fedele della Scuola di Atene 

mi piace come l'originale, ne più ne meno.

Un bel murale sul muro esterno della scuola di san Pietro.

Mi morderei la lingua ogni volta 

che mi scappa detto qualcosa più del dovuto, 

non lo faccio per non farmi altro male

Al sentirmi infelice penso a quel che mi manca 

o che non conosco se non per sentito dire


La persona onesta tarpa le ali 

a quel che sente di sconveniente 

che non voli sulla pura innocenza 

"delle fanciulle in fiore" al primo amore


Da sempre l'inizio si ricongiunge con la fine.

Fare l'impensato dà il senso della scoperta.

Oggi più ieri alla stessa ora, mi pare impossibile 

che il globo terracqueo sia ancora in sospeso 

con le cose del cielo e gli intrighi delle stelle

parte di loro, scorrendoci accanto, le sentii mormorare 

indicando me, oh, com'è tranquillo quel tizio rancoroso 

seduto laggiù in quel cortile assolato che assorbe la linfa 

salutare del muto sole fratello del balsamo 

che rincuora l'animo del pio individuo d'Irillai

Dalla morte del Babbo, cheera così premuroso con me 

ho perso il contatto col passato

e non ho impegni col futuro, non ho in cura le sue stanze chiuse

tutto quel che mi appartiene è nel presente 

e ogni momento è adatto a porgergli le mie scuse.

alla fine darò la vita per conoscere l'ignoto

han rivelato che sofferenza e dolore son fuori dal regno del Signore 

come ogni casa di città ha il suo sapiente sigillo 

e che i sudditi se ne infischiano dei dispetti, dei dispiaceri e delle pene 

a me non resta che chiedere scusa alla loro beatitudine

tutte le stanze di casa sono aperte all'aria e alla luce

sull'uscio di esse - tutte si affacciano all'andito - 

dorme il gatto e una voce amabile sussurra: 

è accaduto, un'altra borbotta che sta accadendo ora 

e una più lontana prossima alla finestra sussurra

dove il tutto è successo il niente è rimasto

riaccadrà, si dice – il passato.  

In verità so poco di quel che accade.

Oltre le spalle si diluisce il passato che filtra la memoria 

dalla quale attinge il copista che vi intinge la penna 


Ai sogni manca il sapore delle cose 

eppure vengono come aromi inebrianti


Chi si vota al sacrificio è religioso 

e si aspetta che molti eletti lo seguano 

poiche ogni sacrificio ne presuppone altri.

Ogni re ha la sua reggia dove sacrifica un figlio al signore. 

Ogni santo la sua nicchia dove si è votato a Dio. 

Ogni signore il suo palazzo nella rocca. 

Il signor della cittadella, la sua trota mette in padella.

Ai cornuti e ai corpulenti, una guardia che stringa i denti.


Dal tremendo fragore della frana montana 

si salva il misero e minuscolo topolino 

per finir come balocco nelle grinfie del gattino. 

Parturiunt montes, nascitur ridiculus mus.


Chi col necessario vive nell'abbondanza non è malato.


Sia il bene dolce come l’amore e amaro il male come il veleno. 

Tutto, dico, nel cappellino delle ghiande.

Qualunque sia la strada che mi rimane da percorrere

il viatico è fidato e mi guida una gallina prataiola.

Ogni posto è adatto per stare bene: 

 a poveri e ricchi, a vecchi e giovani, a uomini e donne.

Anche nel sonno e nel sogno l’assassino 

rimane tale quale senza far male.


Il corpo è fatto da san pietro principe dei santi più affidabili,

Dio  insuflo’ l’anima tempo dopo, al montaggio.


Società di una sola classe o di molte classi?


Il cielo di Dio se ne infischia delle nostre leggi 

elaborate per sedare le beghe religiose.


Per sacrificio mistico si intende il martirio del corpo umano 

per esaltare lo spirito divino, che, esule da noi, dimora in cielo.


Abbiamo perso la Sardegna perché gli antenati 

hanno ceduto l’Isola senza lasciarci un perché.


Mi pare di averne abbastanza e mi chiedo: 

fino a quando ne avranno gli assassini?


Che ha detto il medico delle analisi? Chiede la moglie al marito.

Ho carente il ferro. Risponde il marito alla moglie.

Bene. Fa lei. Così la ruggine non attaccherà i nervi né lo scafo.

Dal giorno dopo egli, come un damerino, 

prese ad allenarsi alla corsa e nel mentre 

la moglie si curava le unghie i figli disciplinati 

studiavano e danzavano 

e altri volenterosi pensavano al decoro urbano…


Al nascituro nessuno si oppone, 

alla morte è naturale resistere, 

ma non la spunta neppure il medico 

né la volontà di compiere un ulteriore atto. 

Almeno finora neppure Dio c'è riuscito 

a domare l’Indomita e impavida Vagabonda 

che, nuda e senza una ruga in faccia, 

dà il sonno imperdibile al mondo. 

Così l'imprendibile bianco uccello di rapina 

non oltraggia il corpo che i pazienti vermi 

han fatto voto di devastare in silenzio.


Mi sono imbattuto in una – e – trovandola 

come un pezzo di vetro tra i ciotoli. 

Se ne stava su un cognome, Todde, 

come appiccicata e togliendola quel che rimase 

ebbe un suono diverso 

come se la lingua frenasse sui denti: 

Todd che pareva Todt o Todz, 

mai risultava Toddhe o Todde come prima.


Giusto che ognuno si scelga il giorno adatto 

per essere solo quello che è.


Ah, moneta magia del denaro.

Ah, nomisma che metti le ali ai beni. 

Con te la ricchezza vola sulla terra per fare ricco il povero. 

Eh? ti piacerebbe eh? Certo piacerebbe a chiunque. 

La moneta trascina la gente dove c’è il denaro. 

Denaro magico che rende misero chi non l’ha. 

Ah, ma se vive sotto la pergola felice…

sarebbe felice il sistema isolano che si regge 

sulla bella accoppiata unità pecora-montone. 

La gallina sa di covare se stessa: 

ha la coscienza del pulcino nell’uovo. 

La colomba è associata al puro e bell’amore 

poiché lo spirito santo in forma di colomba fu Gesù in Maria. 

Santa Maria d’Orosei in giovane età avanzata…

depose e covò l'ovo senza denaro.


Stile, bello mio, è quel che non si vuol nascondere.

Sa di conoscere la storia e mostra di infischiarsene.


Avrebbe dato i suoi averi per far luce sul passato 

e quelli della moglie in aggiunta 

caso mai fosse necessario correggerlo.


La notte è del riposo che sarà 

il domani è del Signore del tempo magico 

superficiale, lineare, luminoso e sotterraneo.


Si fa tanto per condividere l’allegria 

quando ci si salva dai gorghi del Tirreno

quanto ci si aspetta di conforto dall’alloro del cortile.


La linea è ciò che colpisce il neonato

la bella e semplice linea della sua vita 

la linearità delle figure, il tratto della linea 

è il fascino del creato, molto più della parola 

la linea esiste di già e ora c’è l’occhio nuovo che la rileva 

il bambino, dicono, piange e non vede, invece vede, eccome

vede ma non gli piace e chiude gli occhi abbagliato. 

Oh, ma anche le parole hanno una semplice e formidabile linearità 

quella che dà voce alla linea semplice e muta. 

La bella linearità che infonde ottimismo.


Dalla Rivelazione alla Rivoluzione, gli Inermi son sempre Inarmi. 

La Parentesi è parente della Congettura. 

Dio fatta la terra l’ha divisa a pastori e agricoltori in parti uguali 

e a pescatori e marinai, tutti scambiabili 

e ai furbi ha fatto il gesto dell’ombrello: 

qui appendi le fiche. E impiccati. E ai giardinieri? 

Le cose presero la piega delle categorie 

per meglio inquadrare e ordinare il mondo 

e non so se se ne poteva fare a meno 

dato che ognuno vive con le sue categorie. 

Appartiene a quella categoria di persone 

alle quali non darei – né chiederei – 

un pezzo di pane per far fronte al futuro e alla civiltà.

A forza di mangiar confetture 

mi coglierà la passione per le congetture.


La moglie lo sorprese fuori del pergolato 

a raccomandarsi a Dio sotto il sole 

oh Dio, sei sempre stato così leale con me 

a osservare del burro che si liquefaceva

lo colse mentre infilava il dito nel barattolo 

e poi in modo accorto far lo stesso in un favo di miele 

e leccarlo come se non avesse altro da fare 

che guardare davanti a sé dove qualcuno si ficca il dito 

nel naso in cerca di lavoro e lo trae sporco

qualcun altro lo infila nell’orecchio e gode del prurito 

che viene dal profondo, domandandosi in cuor suo 

che uso avrebbe fatto delle altre dita

quelle libere e senza anello, poco use a far pulizia.


Ciò che serve è quel che vale. 

Ciò che vale di più è quel che serve a Dio.

Se alla creazione manca qualcosa gli si aggiunga un orpello.

Dio è la causa dell’universo che respira 

si espande e si contrae, senza litigare col vicino.

Ho fiducia in chi mi tiene compagnia 

quando sono solo con me stesso e mi dissuado dai dispetti.

Che l’anima sia l’intelligenza delle cose 

lo dimostra il fatto che lo stupido non si cura dell’animaccia sua.

Come il corpo contiene l’animo 

così l’animo anima il corpo e dove manca lo sorregge.

Fin dall’inizio credi nei più vicini 

ti sputeranno ma non ti abbandoneranno.

Ciascun padre dovrebbe piantare un albero 

alla nascita di quel figlio 

che con quel legno dovrebbe seppellire il padre.


L'oggetto che in casa mette su polvere 

è quello inutile che altri chiamano superfluo 

e i più attenti dicono che non serve a nulla.


I liberi stanno al naturale in casa 

e non soggiacciono al nodo scorsoio della cravatta. 

Molti si addobbano come i preti che di rado 

vanno in giro senza croce e libro d’ore

dove dalla natura che sempre si rinnova 

intravvedono l’eternità . 

Anche il gallo nel pollaio fa mostra 

d’essere uno scelto dal destino. 

Ciascuno fa mostra di quel che è. 

Un minchione può non camuffarsi 

per essere la maschera d’un minchione. 

Simula e dissimula. Semola e farina.

Il mal d’amore per cui muore l’infelice

distingue il cristiano dalla bestia. 

Il toro incorna, il cristiano deperisce.


Vegliò tutta la notte e all’alba col primo canto 

del primo gallo d’Irillai concluse che nessuna 

delle cose esistenti ha mai avuto inizio 

che non c’è mai stato un abbrivo al primo movimento

che le cose non hanno avuto nessuna origine 

e sono state sempre così.

Se nulla è fermo, tutto si è mosso.  

Di ciò è certo chi si infila il mignolo nell’orecchio 

come a grattare una vena d’oro che affonda nel nasino.


Fate che i nobili siano poveri 

così che possano essere orgogliosi come i pavoni.


I ricchi se ne infischiano d’essere ignobili e cafoni 

tanto non saranno mai capponi.


Fate che i ricchi siano sdentati 

e i poveri siano eminenti come i vescovi.


Fate che il sorteggio sia riservato solo al gioco del lotto 

e ad estrarre i numeri siano solo madri di famiglia.


Siccome il mondo è fatto da Dio 

fate che sia governato dal Papa 

per avere le primizie del mercato.


Succede, si, di ripetere ciò che si sente

ma poi l’originalità prende piega 

e si pensa in altro modo ad altro.


Quel che si dice e si fa passa al vaglio 

di chi vede e sente e mette nero su bianco.


Dio ha cosi fatto il mondo 

affinchè gli uomini organizzassero il gioco 

della palla tonda per i giudici e ovale per gli arbitri.


L’uomo – creatura (arbitro) del mondo – 

è sempre in cerca dell’unità di misura 

esterna e adatta alle sue cose.


Dio ha fatto i giorni affinchè 

gli inevitabili mutamenti avvengano di notte.


Chi ha fame pensa a mangiare 

chi è sazio non vede l'ora di digerire.


Molti sono i poveri che si contentano di capire il perché delle cose

come più di un ricco se ne infischia della cultura

paga l’avvocato, olia l’arma e aspetta sulla porta.


Al buon attore si addice ogni maschera.


L’ebrezza si addice alla vendemmia.

Al comico si addice la ripetizione della burla.

Al tragico si addice il fato irrevocabile.


Poco importa che il mercato sia vecchio o nuovo

quel che conta è la qualità della merce 

l’onestà del mercante e ultimo non ultimo 

il bisogno del cliente.


La natura ci dà padri e madri 

la cultura ci dà padrini di battesimo 

e madrine di lettura.


La storia ci offre una vasta scelta di antenati a cui attingere.


Non so davvero perché Dio abbia scelto 

di far nascere suo figlio Gesù a Betlemme. 

Ma è pur vero che per lui ogni luogo è casa sua.

Ma allora perché non a Tonara dove si fa il torrone di qualità?


L’innocenza assoluta è quella del neonato 

e dell’irresponsabile che si nutre 

degli avanzi delle cose del mondo

non è responsabile di nulla e gli altri non han cura di lui.


Chi conosce la guerra ama la pace 

e attende i nuovi eventi davanti al focolare 

sempre che ci sia qualcuno a far legna.


Crono evirò Urano per l'importanza del mito 

ma il cielo doma il tempo a non esistere

il tempo è tutto quello che accade sulla terra 

se qualcuno capovolge la clessidra 

i preti mosaici circoncisero Gesù nato dalla mamma

e dallo spirito del padre che inventò il tabernacolo 

segno che il mondo cammina con i genitali. 

Non so se sia il padre che sacrifica il figlio 

o se sia il figlio che brama i beni del padre. 

In religione i giochi si fanno in famiglia

vedi Agamennone, Ifigenia, la Madre e Oreste.


Conservi la sua salute. 

Si conceda la libertà a cui aspira. 

Si faccia del bene. Non si privi della pace. 

Sia felice. Faccia quanto non può fare a meno. 

Riposi quand’è l’ora. Accetti quel che è gradevole. 

Si tenga al riparo sul ponte. Abbia riguardo di ciò che ha caro.

Come è passato il giorno, così passerà la notte 

e porterà qualcosa di inaudito nei pascoli del demanio 

dove svernano gli agnelli con le madri 

e la vacca mannalita che dal pascolo rientra alla stalla.

Chi è sulla terra è della terra e mette i piedi dove Dio comanda.

Sogno del plebeo è rivoltare il Palazzo dei Signori 

prima che essi signori congiurino contro il re 

che concede la grazia alla plebe 

abituata alla grazia del sovrano 

alla carità di Dio e alla comprensione del prefetto di polizia


Ecco l'ardimentoso fortunato premiato dalla sorte 

a baciare ad occhi chiusi l'asinello sotto la coda 

mentre si lecca un cono di gelato al limone


Cultura è quella cosa che attrae l’animo al sereno clamore 

all’amicizia e alla pietà e non divide la vita in contemplazione 

e azione, che è l’unità amorosa del maschio e della femmina.


Antica più del vino l’usanza di uccidere 

antica e strana quella di mutilare il corpo del morto

sussulto finale della ferinità animale

o inizio della decadenza che trascina al nazismo 

baratro che dimostra a quanto l’uomo può arrivare 

l’uomo storico sempre nel suo stato naturale 

come le sardine cibo per i tonni in mezzo al mare.


I signori non si occupano del modesto vivere quotidiano 

dove è in gioco l’umiltà, no, essi han cura dell’anno intero

ne curano il fascino stagionale e il fasto delle grandi occasioni 

dal giubileo del moderno all’osanna del secolo più moderno ancora.


Pensare è quel che dico a me stesso 

e che può essere confidato al sosia 

oppure tenuto ai ceppi, in disparte, per dopo.  


Dopo il pasto si è di solito pensierosi

in attesa di qualcosa mansueta 

quella che si suona, si canta e si balla 

come nel dormire tra sé e con se.


Quelli delle zone temperate son soliti dire 

che i settentrionali Sciiti e i Maurreddos meridionali

non meno dei barbari del sud e dei Tartari del nord 

ha sempre distrutto tutto quello che

a sentir quelli di Greenwich e Mannasuddhas

chi sta a oriente e a occidente ha costruito 

in terra e sul mare e le aeree fiabe sul cielo 

per le primarie necessità degli abitanti residenti

fin dal primo giorno di sole con la prima luna 

di gennaio chiara come il biancospino della Madonna di Gonare…

e ciò basti per tenerli a rispettosa distanza 

e se ne stiano a far maglia nei giardini pensili


Ai santi nelle nicchie, agli oroscopi vaticani 

ai vaticini dei maghi e agli oracoli d’Ohiai

il nazismo - che tutto e tutti odiava - 

sembrava così ascetico e tanto puritano 

da scampare la maledizione delle chiese.


I momenti migliori Amleto 

li passava rimuginando sulla morte del padre

poi fingeva come gli attori che ospitò a casa sua 

si metteva al bando e consumava Ofelia 

– già mortificata dal babbo - come una faccenda domestica 

senz’essere del tutto scortese. 

Giovane educato alla poesia dell’amore. 

Fanciulla, fatti monaca che il mondo non è adatto al puro amore. 

I padri non si immischino nelle interiora dei figli. 

Muoiano quand’è l’ora. 

L’amore non è affare dello Stato: finanzi la ricerca, 

liberi gli studi dal costo dei libri, del cibo e della casa

e pungoli i pigri se vogliono onorificenze in cambio di beneficenza.


Colui che intreccia le guerre religiose con quelle economiche 

è un caporale scodinzolante, il fuochista insofferente dell’inferno 

che se ne va sui cavalloni in mezzo al mare a prendere i tonni 

per la coda, il famoso colosso che spalanca le porte roventi 

dell’inferno, l’antico messia venuto ad abbattere i muri di cinta

sentinella del fuoco eterno che urla ai dannati: legna al fuoco 

ai fornelli la caldaia e dentro la cotenna di maiale. 

Lui è il garzone inquieto che aiuta il cuoco nella cura dei dettagli 

e a spennare il pollo dalla buccia dura che scaccia la minaccia 

che ci manchi la focaccia, ha fatto soldi con le orecchie del porco 

e trafugando denari con denari di lardo: cotenna fatta moneta. 

Non è pigro il custode dei morti, li prende in spalla e li colloca 

nella tomba riservata agli stranieri senza passaporto 

che, quando potevano, ritenevano di fare a modo loro il giusto 

sempre voluto da Dio che interrompe la crescita del figlio prima 

che diventi un eroe che non sa ridere ma con i contatti in allerta 

per quel che il mondo si attende da lui e domandargli: 

per quale ragione viviamo? E lui immancabilmente risponde 

Esistiamo perché a suo tempo non abbiamo potuto impedirlo. 

Che la vita sia una domanda sul significato? 

Cos’è l’uomo? Diamine, ma colui che si rispecchia negli altri 

e spara per primo per avere la cittadinanza e qualche diritto riservato.


I libri si stampano affinchè le parole scritte 

sembrino più ragionevoli e sincere delle parole dette.

Ma forse la parola detta e scritta è solo una delle forme 

che servono la Memoria di quel che si pensa in segreto silenzio. 

Forse è  zavorra che la Memoria scarica quando naviga 

agevolmente con la coscienza libera e leggera in acque conosciute.


La gioia è quella condizione che appare sul volto dell’onesto 

sciolto dal sospetto di aver fatto qualche sudicia porcheria.


L’attore è quell’individuo sano che crede davvero di far vivere 

il verosimile personaggio tanto da chiederne l’arresto 

per le immaginarie malefatte compiute al buio.


Pare di essere alla giostra luminosa e stabile 

ma temo che da un momento all’altro mancando 

la corrente si debba forzatamente chiudere il gioco.


L’ora che segue alla morte

fa sì che ogni sventura abbia un lieto fine.


Il buon accolito fa che sia tenero e lungo 

il suo guinzaglio e morbido e gratis il giaciglio di stuoia.


Non esiste società [di individui che han scelto di salutarsi 

senza perdere il diritto di avere qualcosa 

che valga la pena di dire: è mio.] 

che non sia fondata sul lavoro forzato dal dover 

vivere come persone educate a dir grazie e prego.


I ricchi scambino con i poveri di quel che hanno

e Dio sbarri le porte della sua chiesa 

a chi non scambia di quel che in più ha.


La cultura è il buon uso che si fa dell’arte

i cosiddetti critici d’arte si intendono del bello 

ma possono non saper fare un'opera bella

se l’arte manipola la materia dando forma all'idea 

l'autore può mostrarla al pubblico giudizio 

per regolarsi sul prezzo in base 

all'apprezzamento che ne esprime il valore

Questo è l'aspetto mercantile del prodotto culturale 

che rende sensibili i portafogli e suscita nei poveri 

in canna la valutazione di rapinare una banca

 

Stolto è colui che allegramente chiama 

bei fagiani le pernici uccise.


Bello è lavorare e bello è contemplare 

quel che è stato fatto dall’uomo in lode a Dio.


Bello è amare e bello è essere amati 

e suonare nei giorni festivi e ballare nei feriali.


Deve essere oltremodo delicato espropriare i beni 

e ridistribuirli definitivamente sbagliando

forse sono necessari tempi di verifica 

e modifica prima di renderli esecutivi e inviolabili


Più di un bambino scappa alla vista dell'agnello morto 

dell’agnello con cui giocava, scannato dal padre 

il giorno prima di pasqua e natale, e non mangerà quella carne, 

ma poi, come avviene per quel che non si può evitare, 

seguirà le orme del padre fino a dimenticarsi del passato dolore 

e nessuno spirito lo tedierà di notte 

né lo turberà domani se avrà successo


Chiunque volga gli occhi al cielo, 

come chi in estasi chiede ragione a Dio 

e lo tratta da pari a pari, 

si aspetta una nuova infusione di vitalità 

o perlomeno una riconferma di quella in corso.


È solo un caso se il caso è così importante.

Il caso ad ogni modo – sordo al richiamo – 

è l’arbitro baiocco degli avvenimenti: 

molto il merito che si accoda al caso.

Non so perché molti miti delle origini 

inizino col fratricidio.


Passi davanti chi vuole

mi avanza sempre qualcosa la sera

che la notte chiama esperienza.


C’è più d’uno che mette più passione a lustrarsi le scarpe 

che a risolvere il cruciverba.


Tutti mi hanno nascosto l’affare. 

Nessuno mi ha mai detto quanto tempo 

il mondo ha fatto a meno di me: 

non la mamma che non lo sapeva, 

non il maestro che non ci ha fatto caso, 

non il sacerdote che mette sempre le mani 

avanti per non cadere sul futuro dove, pare, 

gli equinozi la finiranno di alternarsi con i solstizi.


Il lavoratore è il solo mezzo vivo del processo produttivo, 

vive cioè separato dallo strumento animale o macchina.


Il numero perfetto è quello che comprende 

gli anni del Signore che sceglie i suoi eletti.


Le Rivelazioni sono state fatte e si fanno 

affinché ognuno distingua il vero dal falso 

quando la luce del sole arriverà al suo cuore 

che pompa verità e menzogna.


Serve il necessario per sbarcare il lunario.

La libidine è l'antidoto alla guerra.

Il gallo non combatte quando feconda. 

Gioisce e allunga il collo per cantare. 


La prostituta vive dove c'è più d'uno che chiede la sua opera 

senza che un altro gallo abbassi la sua cresta.


Sarei una bugia se non fossi come sono

io che, con un demonio, ho bevuto del vino di Marreri.


Della moltitudine puoi farne a meno, del vicino un po' meno.


Preferisco non voler bere al non dover bere.

Infatti nelle crapule cedo l'eccellenza all'ultimo arrivato.


Quanti non contenti dei propri simili 

si rifugiano nei monti e nelle stelle?


Si può fare a meno del peccato

almeno pare che i fiori lo facciano.


Il Signore, come un buon padre, ha fatto e allevato 

i figli affinchè da vecchio l'accompagnino all'ospizio.


Come nascondevano, i nazisti, i campi di stermino?


Con la luce del sole e della luna si maschera l'enigma 

della notte che spalanca i suoi battenti alle stelle implumi.

Come la luce della ragione quando inonda il cuore.


D'animo sii casto, ma concupire puoi quando vuoi. 

Dai mandato alla carne per concupire in tuo nome.


La prestituta è la signora che fa felice il garzone di bottega

quando il maestro ha screzi con la sua signore moglie 

che gli ha tolto la figlia dalle grinfie.


I buoni e cari anziani del Kontone Ballaloi 

avevano sempre bisogno di esempi 

per capire gli avvenimenti e la natura delle cose

Ogni dolce prestituta è maestra d'amplesso.


I vecchi del Kontone Ballalloi avevano cura 

di non insudiciare la cara camicia di lino


Non contendere con colui che ambisce alla conquista dell'invidia.


Se rientri nelle grazie della prestituta 

non aspettare l'onda maggiore

cavalca la minore e tienila saldo 

ai lombi nel traghettare il Tirreno.


Ogni immagine ha il suo posto nelle siepi 

della memoria che mi offre una immagine 

del suo ramo intrecciato col cespuglio dei sensi. 

Pescare un ricordo nella memoria 

è come pescare una sardella nel Tirreno.


Son capace di far zoppicare la memoria. 

Così fossi capace di non zoppicare io. 

Soffierò dentro le canne delle launeddhas 

mentre dalla finestra del gabinetto vedrò 

il ponte sul Cedrino, sulle canne, col cannocchiale.


Capisco quel che ascolto nell'animo; 

non sento quel che si dice nello stadio.

Così un pomeriggio, Missente Maliche, 

disse ai coetanei del Kontone Ballaloi, 

che Gesù essendo figlio unico di Dio, 

non mancava di nulla e tutto 

quel che gli accadeva era 

come una cosa decisa in famiglia. 

Egli sapeva di dover morire.


Lei con la sua bella forma, 

entrò in me davanti al mare di Gonone.

Come il perfetto amore di Afrodite, 

creatura divina, sorta dalla schiuma 

scivolata dalla cresta dell'onda 

sulla terra con la luna tra le mani.


Vivi nascosto, dicevano gli epicurei

Ci si veda mentre agiamo, diceva John Adams


Le mie madonne lattifere.

Memoria, ricordo e immaginazione 

sono come le donne della mia vita. 

Esse hanno fatto per me più di quanto 

avrei potuto fare in un secolo d'oro. 

Sono loro la memoria del mio passato. 

E non ho mai soffiato le tre canne di launeddhas. 

Né ho mai visto un fenicottero. 

È povero il passato della mia memoria.


IL SUONATORE DI LAUNEDDHAS


La Delicata Madonna d'Ohiai.

Nostra Signora Dilica come il latte che va bevuto fresco. Lattis lattis.

Appena munto dalla balia. Mucca lattaiola. Poppe di vacca madre.


Corre voce che l'upupa si sia aggiunta agli uccelli del Monte 

che cantano in lode della Delicata Madonna di Valverde. 

Come i caprai che suonano le launeddhas 

in lauda delle janas che vanno appresso alle capre


A un garbato comando non è doveroso ma piacevole obbedire.

Quando arrivarono i soccorsi lo trovarono morto


Comandare con giustizia come un dovere

obbedire con piacere a un giusto dovere


E' Dio che ricorda ai sacerdoti quel che devono fare.

Bada al sodo, Meneta. Bada al sodo e dì quello che devi

Si tratta di sistemare il nuovo affittevole nel condominio.

Penso, diceva, per capire ciò che è necessario 

a vivere d'accordo con chi mi è simile 

in ogni clima, ora, in questo luogo. 

Con chi si appresta a vivere, senza lo spettro del manicomio.


Al rientro dalle vacanze marine, Elene kulilada 

fu aggredita da due donne che avevano lavorato 

a casa sua come domestiche al tempo del suo primo marito. 

Gli rubarono la capace borsa con i gioielli 

e non dormi finché non le presero. 

Le perdonò e le riassunse a spolverare i quadri delle pareti


Come si chiama quella cosa che mantiene sane le persone

che ispira gli artisti a fare, che difende i beni dei ricchi

che da la sapienza ai saggi, qual'è quella cosa che 

mette al bando gli assassini, i persecutori e i saccheggiatori 

che dispensa ai bisognosi il minimo necessario per campare 

che permette a uomini e donne di tener famiglia

come chiamare quella cosa che fa necessaria 

l'aria, l'acqua e il cibo? 

Il nome è tolleranza del dover stare assieme? 

Cognome è compassione? Unico e irripetibile 

è il soprannome? La chiamerei Maria Menacra

se potessi farlo, che fa la vita meno agra.

Non Maria Petena ca de males es prena.

Maria Luzana ca non morit' de gana.

Non Maria Letzolu ki candho cantat' ponet' dolu.

Maria Frunza ca contat' chi s'incunza.

No a Elene Kulilada ca non li piachet' s'arrangada.

No a sa muzere de Pepe Bullinu ca li mancat' mesu tinu.

No a sa muzere de Predu Priducu ca li dolet' su brinucu.

Sa muzere a Gonario Massaiu l'iskudet' a kikakiu


Chi si contenta di se dicendo di non dover niente a nessuno

ebbene neanche costui è talmente libero da non essere 

in balia del tempo e rimanere attaccato alla terra. 

Non ha ali per volare, né pinne per nuotare

e quando è contento di farlo si serve di protesi come tutti gli altri.


Si dice che chi è forte è più vicino al far del male

mentre la natura del debole lo tiene a distanza e arriva secondo. 

Forse per ben fare ha meno importanza la condizione fisica

quindi: non perchè uno sia più debole è più disposto a far del bene.


Chiunque ha ospite la sua ragione che assume valore 

quando ha il riconoscimento della razionalità  

è totalmente riconosciuta dalla giustizia del mondo.


Cogli l'armonia che a vederla ammalia

Oggi è difficile dipingere l'inatteso in grandi tele 

perché dalla finestra penetra il sole 

fin sotto il letto dove poltrisce il buon gusto 

rovista negli armadi segreti 

e svela la parte fantastica del tempio

scaccia l'ombra dalle scale di Escher


Giuro di essere fedele alla democrazia

e di servire onestamente la Repubblica

con l'onore che san Francesco insufla al suo Priore


Il priore della Novena è il primo servo della festa di san Francesco. 

Nella stanza che accoglie i pellegrini 

stanno uno accanto all'altro i priori

che hanno onorato la novena dandogli continuità. 

Fu davvero il leggendario Samuel Istockji 

a dare avvio al santuario quand'era latitante? 

Un fazzoletto nero copre la sua memoria. 

Per i vecchi del Kontone Ballaloi

non ha mai incendiato un raccolto di grano. 

Né mai tolto erbacce dal campo, il Samuele.


I coraggiosi di tutto il mondo invidiano 

le orecchie del somaro di dovunque sia.

I vegliardi del Kontone Ballaloi stanno a mani giunte 

davanti al fuoco di sant'Antonio ma non pregano 

essi ricordavano che i condannati al rogo portavano 

giù dal Monte le fascine che li avrebbe arrostiti 

come muggini che un tempo furono fieri di nuotare a Cabras


L'autorità più alta sta nel seggio del centro più alto del palco

come il re sul trono,

come Iddio nella luce che inonda il giardino di casa.


Nulla è comparabile alla soave e dolce bellezza dell'intuizione,

il primo spiraglio della comprensione:

così dovrebbe essere un bagliore della luce divina

Logica sarebbe l'evidenza (costretta a denudarsi) della prova.

Dio fece l'uomo adatto a esaudire i suoi desideri 

ed essere servo di chi comanda.

Pensare a Dio e lavorare a comando.

L'egoismo, cogliere per lui più frutti nello stesso tempo.


Si può certo entrare tristi da Zigottu, non uscirne. 

La malvasia, non l'oppio dona il sorriso. 

Ogni persona con un po' di senno può farlo 

invece di bastonare i suoi vecchi

può bere un po' di vino al naturale. 

Un goccio di malvasia redime il peccatore

condanna il peccato, raddrizza lo scellerato 

fa correre lo sciancato, ridà fiducia nel Signore 

e fa più bella ogni Madonna che col grembo pieno 

dà luce alla notte nel vicolo sotto casa 

da più tempo all'anno, da vigore al vento

da più luce al giorno, forza al debole

salute al malato, vita al moribondo

pazienza alle mogli, libera dal peso gli obesi 

e lo ridà ai magri come Cristo 

che reclamano giustizia

che l'ingiustizia nel mondo colma gli abissi della terra


Gli onesti governino il volo libero dei paesi;

ai recidivi la guida del fondo di Mamone:

che si becchino i galli recidivi e i disperati


Amica della mia anima.   

Ho i miei anni e sono magro come un nazareno

non mi và di stare a muffire in casa

voglio vivere e saltare di paese in città

andare al mare su strade veloci

e saltuariamente in montagna

non per nulla abbiamo in comune la scuola dell'obbligo

sono libero e mi piace la ginnastica e leggere di sport

senza una tv sono una nullità

al calar del sole mi va di ballare

non capisco chi và a nanna con le galline

ci tengo alla mia macchina e al mio portafoglio

sono autonomo e preferisco morire

prima che qualcuno faccia per me

quel che solo mia mamma mi faceva

quando mi stai vicino mi piace

come al gallo piacciono le galline

ti auguro che Dio ti conceda tutto quel che desideri e non hai

ciao da Babosu Muconosu con l’animo in fregola


Il convalescente che se l'è vista brutta 

quando riappare in pubblico dopo l'operazione

racconta di aver sentito dell'aria stagna 

e visto le acque agitate e torbide dell'altro mondo.


Quanti sardi sanno andar per mare?

Ogni nuovo giorno ha il ricordo

più vivo in quello che l'ha preceduto.

Chi è che non serve il suo dio 

personale, col dovuto garbo?

Chiara e Gentile signora di Castiasila

avendola incontrata per caso sulla strada consolare

mi permetto di scriverle per conoscerla

spinto anche dalla considerazione 

che si fa alla sfilata del redentore 

ovvero che le donne di Castiasila 

siano le più belle dell’isola

ciò trova conferma nella sobrietà del suo viso 

che riflette la calma della laguna

spero che risponda a queste righe 

per sapere qualcosa in più di lei 

che è stata così parca il dì della sfilata

non so cos'altro dire se non augurare 

un lieto compimento a ciò che ha cominciato

e che il sole che ci illumina 

le garantisca in avvenire i giorni migliori dell'anno

stia bene con la serenità che è concessa alla persone oneste

un rispettoso ciao da Boboreddhu Macoco 

duca di un sacco di juta pieno d'aria d'Ohiai


Chi non mette un giusto pizzico di sale al cibo

mangia insipido.

Tziu Concone usa dire quando sta comodo in sella:

Chi è savio non smette mai di esserlo 

ma come chi è sano, può ammalarsi.


Uno è inventar le cose, altro è farle muovere. 

Volar d'uccelli e rotolar di pianeti. 

L'acqua della fonte che corre al mare. 

Corso della luna a passo lento. 

Diffusione del suono: fischio del pastore alle pecore. 

Canto del gallo pingue alle galline grasse: 

sveglie carine. Svelte a far l'ovo. 

Godiamo del sole che da se si consuma per noi

saltando da una parte all'altra dell'orizzonte. 

Come la fedeltà della luna, tutta per me. 

Luna fedele come la mia canottiera 

che, se non l'indosso, durerà più di me. 

All'ombra, con una pietra sopra, durerò all'infinito. 

Il mio stesso berretto durerà più del tempo dovuto 

se ben conservato in frigo: berretto vivo, dura nel tempo. 

Quel che non si muove, dura meno. 

Chi ha fretta corre a campar di più.


Dove c’è qualcosa da vendere e da comprare

lì spunta il denaro silente, brillante e sonante

al denaro non corrono le mosche

e a custodirlo si annoiano i cani


L’arte della moglie

è trasformare il marito a modo suo

Dei piaceri e dispiaceri

tra moglie e marito

che lontano dagli stadi

dove si annullano vizi e virtù

tramuta la disponibilità in brama

e l’amarezza si muta in dolcezza

scambianosi compiti e doveri  

per vivere alla pari come buoi al giogo

acqua in bocca o confidali

solo ai morti che non ridono

ma par che dicano

che solo l’amore col cinto di Venere

scioglie il molesto dolore di Vulcano

che erutta a dar nuova terra al mondo


Utilità della lettura: far della necessità virtù

mi lambiccavo sulla virtù che racchiudeva tutte le buone qualità

quando leggo che per Montesquieu è l'amore per l'uguaglianza

perciò leggo ogni giorno: per scoprire il mondo che non conosco

che non è solo la caccia all'oro in Alaska e nella Giara


I contadini lavorano la campagna per prepararla ai  cittadini

ricchi  che la domenica e le feste comandate si nobilitano

andando a caccia col rischio di spararsi addosso

come usano i cacciatori di dote e di tordi.


Belli i vecchi tempi quando la dote accompagnava

le spose e i mariti usavano il bastone

per domare alla mansuetudine le mogli ostinate

che non usavano prostrarsi al loro volere.


Con l’invenzione della lavatrice la donna ha scoperto il mondo

gli è stata riconosciuta la persona e non è più solo la madre dei figli dell’uomo

ora può guidare, fumare e bere e può comandare la servitù

ora può non ricordare più i genitori che la malmenavano

per farla obbediente ai desideri del marito

che si consumava come un cero per avere una moglie

fedele e devota con cui riempire di eleganza la casa.


Credo poco di quel che si sente dire in giro

Sui matrimoni per convenienza e liti d’amore

Non è da tutti far finta di nulla

Eppoi uno ha la donnina e l’altra il ganzo

Allora l’iracondo mena e la rabbiosa avvelena

Insomma qualcuno della coppia orna la fronte

Con le corna che aveva in tasca


Chi và alla guerra uccide e muore

Chi vola, va per mare e in auto affronta pericoli vaganti

Chi lavora in ospedale si ammala

Anche chi non esce di casa è nato per morire


Agricoltori mietete il grano e datelo alle mugnaio

I panettieri con la corona del re aspettano la farina

Mentre i fornai bivaccano accanto al forno

Il popolo ordinato ha fame e non torna a casa digiuno

Pur unico animale che cammina all’indietro

senza vedere i propri passi

Affare che nemmeno alle mosche riesce


Che lo voglia o no

Che sia presente o assente

Il sole ci sarà anche senza la mia volontà

E non mancheranno davvero giorni uguali e diversi

Anche se tutti gli dei del cielo l’assaliranno come usano i sicari

E potremmo ancora andar dietro le nuvole e bagnarci dove pioverà

Non sarà facile consumar l’acqua per quanto la si sprechi

E sarà inutile perché sempre a terra cadrà la goccia

Siamo fortunati e l’aridita odierna sarà melma

Siam fortunati dato che ci seccheremo

Come cenere che copre i dolci fichi

Che succhieremo come confetti

A modo degli sdentati

Che siam stati

Da poppanti


Son fatto per consumarmi a modo mio, dice il signor tempo.

Che ognuno si cuocia (un'unica volta) col suo brodo.

Ciascun uovo racchiude in se il proprio destino e avrà a che fare con la frittata.

Il gallo becca dove c'è del tenero.

Non c'è gallina che faccia due volte lo stesso uovo.

Nessun uovo verrà fuori due volte dallo stesso buco.

Nessuno masticherà due volte lo stesso boccone.

Nessuno sarà come prima, dopo questo momento.

Lo zoppo si vede, il marcio si nasconde.


Non c'è delinquente che tema meno della giusta punizione 

che gli spetta per quel che ha commesso.


Il denaro è la misura che da valore alla cosa 

che interessa e brilla appesa al collo.


Il mondo è nelle mani dei mercanti che vendendo le loro merci 

possono comprare quelle che aspettano di essere vendute.


Che la giornata sia ricca di profumi e colori anche per te.

Io nei miei scritti sono molto essenziale 

rispetto a te che abbondi in pensieri ed immagini 

ma ognuno di noi ha un suo stile ed una personalità.

Dopo una notte di pioggia che ha tolto gran parte 

del mio sonno mi appresto ad andare in Corsica

dove vado ogni settimana per una nuotata in... 

rientrerò in serata sicuramente rigenerata e piena di energie.

p.s. Per quanto riguarda... come ti dicevo 

sarà una cosa veloce e non avrò il tempo materiale 

per incontrare nessuno, anche perchè sarò assieme 

a diverse persone. Ci sarà sicuramente qualche 

altra occasione...e poi come dici tu ci vuole pazienza....


S'akriore 'e Merzioro, è il riflusso indigesto di bolo acerbo

sgradito al verme domestico di tzia Mintonia Kossilonga 

che non spiaccica lunghi discorsi, è balbuziente 

taglia le parole e singhiozza, ma – esperta d'amplesso 

e d'orgasmo - ha inventato la macchina per far denaro. 

Non sono qui a filar lana, diceva agli amici. 

Far calze di lana non è il mio lavoro.


Di buonanotte alla vecchia notte 

che aspetta sempre

e non si stanca mai:

digli che stai per arrivare.

E di ciao al sempre eterno caos:

diglielo che stai per andar via.


Il culto dello spirito religioso in quanto eterno

se ne infischia del tempo e della storia 

che è affare politico secolare fatta cento 

la giusta, bella e laica età dell'uomo


Si fece un cappio con quella corda che lo sostenne.

Al rientro dalla consueta passeggiata

Zenia si accorse che Mimiu aveva una cordicella in tasca 

e gliene chiese il perché. Per legare qualcosa. 

Un pacco. Una fascio di rami secchi. A qualcosa servirà. 

Ti ritorna adesso la forza di far legna, commento Zenia in chiusura. 

Il giorno dopo Mimiu lasciò la casa con se stesso 

e si inerpicò nella gola di Borbore per non far più ritorno in paese. 

S'impiccò a un ramo con tutto quel che era stato

timoroso, educato, energico, buono lo era davvero

diceva Zenia, e speranzoso nel domani.

Era come le maree che, dicono, siano le carezze 

che la terra riceve dalla luna.

Un'ampia mano scivola sull'onda del Tirreno senza bagnarsi

e lenisce le coste della Baronia corrucciata 

dall'abbandono dei figli dall'arido cuore.

Gli si secchi il sangue nelle vene 

se non torneranno fischiettando vittoriosi dal continente.


Come un'orologio che sbaglia l'ora giusta.

Non far nulla se temi di far peggio. 

Se rompi quel che tocchi non toccare. 

Non toccar le ova se non devi far frittata. 

Ciascuno a modo suo sa, naturalmente, di che cosa si tratta. 

Saranno indulgenti con chi cadrà in fallo? 

Alla fine qualcuno piangerà per lo sbaglio fatto


Appena si cominciò a raccontare storie

fu necessario rapire Elena da Sparta.

Si aprirono le porte dell'inferno e il cielo 

fu portato sulla terra così che anche gli schiavi 

erano liberi di fare quel che piaceva al cittadino 

con qualche giorno di vacanza, almeno fino sabato

poi sarà festa, berrà cicchetti col demonio

dormirà un po' meno che in passato, disegnerà 

pannelli nelle strade e farà poesie a tavolino 

di notte quando non succede nulla e non c'è ora 

migliore per vivere al sicuro, ma a cosa serve  

il giorno non è ancora e la notte non è più lì 

la stupidità è nella cronaca della felicità in arrivo.


Manca il veleno dove ronza l'ape, là c'è il sole 

che non bada a spese nella sempreverde foresta 

di Farcana dove pascolano le capre e fischiano i merli 

si fa silenzio quando canta l'ape per le mie donne 

che colgono dal mio giardino cicoria e finocchietti selvatici 

che non appassiscono mai poiché se ne infischiano del gelo. 

La maggiore poi non si cura nemmeno delle ciocche 

che sfuggono dal muccadore: è sempre stata così 

quando aveva faccende urgenti da sbrigare.


Viva san Giovanni Battista! Viva Samuel' Istoki!

Risorgano i morti per il capriccio dei potenti!

Viva chi annuncia l'amico! Viva!

Viva chi combatte il nemico! Viva!

Viva in gloria chi verrà!

Viva in pace chi tribola!

Viva chi annuncia la cometa!

Viva chi per onor non si fa vendetta!


I malandrini magri e con i capelli bianchi, quando han del tempo libero,

per divertirsi, si appostano nei centri commerciali per dare una mano ai sofferenti,

ai forzati dello spasso in odor di legno.

Aveva già la croce sulle spalle, diranno dopo averli derubati e soppressi.

Essi se messi alle strette ricordano quel che gli pare e piace.

Così è la mia memoria: come la vita.


La collera è cieca e va oltre l'offesa;

la rabbia incontenibile finisce per mordere.

Chi è convinto di essere nel giusto non teme nulla;

chi non ha niente da perdere è altrettanto impavido.


La sapienza di quelli del Kontone Ballaloi 

si riferisce al padre che ha cara la famiglia 

e allo scapolo impenitente, si riferisce all'ufficiale 

e al cravattaro, al carpentiere libertino e al missionario 

nel deserto, alla cuoca dei porti di mare e all'ambulante 

dell'interno selvaggio che fa mercato e fiera. In particolare. 

Ma la società avanza. In generale, compito di chi vince 

le elezioni municipali è organizzare fiere e ospedali

mercati e scuole, dare una ragione al buon vivere in comune. 

Ma si capisce che i vecchi sapienti e i giovani organizzatori 

non vanno tanto per il sottile, così fanno in modo 

che il particolare e il generale non stiano in piedi 

uno senza l'altro, uno soccorre l'altro e lavorano in coppia. 

Comunicano: uno dice all'altro quel che deve fare? 

Uno il senato, l'altro il mercato. 

Che il mercato proponga e il senato disponga. 

Opinioni a mercato aperto. Al senato la vecchia calma

al mercato l'irruenza del vitello alla greppia 

con la mamma per presentarlo al tempio 

della comunicazione che rende agevole la via 

a coabitare col mondo: 

Tarzan è della foresta, la foresta è di Tarzan. 

Quindi Tarzan è nella foresta. La sua sorte 

è in quel che pensa di notte e in quel che fa di giorno.


L'uomo è le cose del mondo: mangia di tutto

per vivere si adatta a tutto e per giunta lo sa.

Quel che vi accade di continuo siamo noi

senza una sola e precisa finalità.

Senza di noi non accadrebbe nulla

non qui in questo spazio né la nel tempo.

Ci sono è questo conta 

senza la pretesa di capire e mutare indirizzo

cosa che peraltro non si può impedire, nemmeno in corsa.


Politica è il vivere assieme nello stesso tempo e nello stesso luogo.


Cos'altro è ridondante come la gerarchia della chiesa?


L'animalità ci fa invidiare il boccone altrui

come se fosse l'unico buono e ultimo in cucina


Il martedì del Gianni Poliziotto 

[accompagnarlo a casa con la moglie (nulla 

di più semplice) ha dato avvio alla catastrofe] 

e la sera mi son piovuti addosso torti e affronti

rischi e offese, che hanno turbato la mia serenità. 

Ora ho paura di ritornare quel che ero.


Se tutti muoiono, io perchè nò? 

Dovrei recalcitrare come un innamorato davanti agli impegni presi? 

Dovrei aggrapparmi agli stipiti della porta per non uscir con la morte? 

Morire è dare l'esempio di come ognuno si rassegni a modo suo. 

Rassegnarsi è la parola chiave, e devi farlo da solo.


Forse non avrò la grazia degli angeli perchè so di  non aver fatto nulla.


Confessa quel che hai fatto e ritratta. 

Chi è stato marrano si è poi convertito? 

Ci si confessa al prete per sentirsi 

un pò come sant'Agostino a tu per tu con Dio. 

Ci si interroga: a lui si e a me no?


Son fatto per campare come mi pare e mi cambio quando voglio.


Chi è Kukubatò, il prode in amore che dorme al tuo fianco

ti sente respirare e contempla il tuo riposo? 

Egli è colui che si inebria di te nel sonno 

prodotto da sconvolgenti bravate sessuali. 

Senza sapere con chi, nel bosco, vicino alla sorgente di Soloti 

della cui purezza garantiscono gli igienisti del comune 

e i preti del vescovo ne sostengono la perennità. 

Un giardino ameno adatto agli idilli e ai miracoli, dicono. 

In verità Kukubatò è in tutto simile al prepotente 

convinto che la terra sia senza buche

delle quali dice di fare a meno in specie sul piano

nella folta foresta di Farcana, dove l'ombra fa tutt'uno 

giorno e notte e scodinzolando si rotolano nel muschio 

del settentrione, le minuscole Janas delle vecchie fiabe d'Ohiai 

rintanate in fondo alle grotte del Monte sulla cui cima 

Iddio vi ha sistemato il figlio per salvare il mondo con la croce.


Ho compiuto gli anni affascinato dall’ essere presente 

nel consorzio delle comari e dei compari

e non posso fare a meno di pregare gli dei celesti

le fate boschive e gli orchi marini

per l’ammissione in sto’ club a condizione 

di  'rimaner fedele alla mia indole naturale'

in perfetto equilibrio tra l'animo che sostiene il corpo 

e la realtà dove il corpo vive

e' così bello conversare passeggiando 

con comari e compari nei sentieri del mondo

altro che bipedi starnazzi in simil salotti  tv 

dove le sciocchezze traboccano!

così stammi bene per ora mia prima comare 

e che la salute e la gioia non manchi nei tuoi 

e nostri futuri progetti


Ho visto la vita dileguarsi in un alba d'agosto 

e col canto della cornacchia mattiniera 

ho sentito le porte del vecchio aldilà 

scostarsi per far passare la più ambita conquista.

Ma tu sei la mia maestra e lo si vede dalle torte 

e da quei tondini di zucchine per cui spasimo

mentre io sono un maldestro garzone da cucina 

a dirla tutta non vado oltre il lavapiatti


Filize Frissura, orfano della madre che lo allattò 

e del padre che gli insegnò  dentro casa a calciare 

come si deve per diventare un illustre figlio d'Irillai.

Faccio oggi quel che ho inteso dire ieri 

quando andavo di fretta in piazza tra gli affari umani 

dove si nascondono gli inganni e gli affanni 

e si beve il miglior vino del giorno.

Egli era così perfetto come barbiere del prefetto d'Ohiai

e ben fatto come Bennardhu, il primo gallo d'Irillai 

era così buono a tutto che qualsiasi stagione gli andava bene 

e pareva fatta apposta per lui tanto che notte e giorno 

avevano sempre la giusta misura: mai troppo lungo l'uno 

se c'era da bere e chiacchierare, né mai troppo corta 

la notte se doveva faticare; mai troppo alto il sole 

di mezzogiorno né sprofondata la mezzanotte 

in mezzo al cielo buio, ignoto e maledetto 

come un marrano che più promette e meno dà.

Per non dire del suo bel parlare 

che toglieva persino il malumore agli sciocchi 

convinti che l'anima della vita sia impalpabile 

come l'aria della quale ci pasciamo appena nati 

senza però aver modo di farne provvista

onde per cui si disperarono fino a morirne 

antiche e fitte schiere di faraoni, lenoni e senatori 

dei quali conserviamo soddisfatti, viva memoria


Buongiorno amore!

Non trascuro nessuno, se non me stessa talvolta 

ma la mia vita è sempre stata colma di impegni....

Certamente non sarò l'unica ad essere impegnata

ma il mio fisico comincia a risentirne.

In questa settimana devo sistemare un sacco di cose 

prima di partire, come ti dicevo sarò lontana da casa 

due mesi.... mai successo prima d'ora.

Quando tornerò ci saranno gli ultimi preparativi 

per le feste ricorrenti e poi mi godrò finalmente i colori 

del mio amato autunno che mi donerà gli ultimi teneri tramonti. 

Tra le foglie morte ci sarà la mia stanchezza...


Mummua Massaia, s'allacaia, serva: 

la Magna Mater Sarda e Billia Portolu 

il Minghino Sardo Pater: su teraku akordau. p. 89.


Il far più intenso il desiderio del bene e del bello

rimanda indietro nel tempo il più perfetto amore.


Ogni argomento è utile a mettere insieme due parole.

                            

Maria Cocone, s'ingulumada, vende il pane fresco e profuma di lievito.


Mi accade spesso di seguire una riflessione

una traccia, che si smorza proprio nel punto 

che credevo più adatto a svilupparla. 

Mi deludo; mi conosco, perciò non mi mortifico. 

Così mi aggrappo, senza pretese, alla riflessione successiva.


Di tutti gli attori che ho visto recitare nessuno tossiva 

in modo tanto naturale da sputar sangue col catarro.


Voglio pensare che chi scrive sappia quello che fa 

perchè non tutti quelli che parlano sanno quel che dicono


Prima che si inventasse il cappio

il boia strozzava con le sue mani addestrate alla bisogna

sempre al servizio di una giustizia sovrana.


L'uso del martello richiede che sia sollevato 

dal chiodo per batterlo con maggior forza e peso

così le macchine, si inventano per far quel movimento 

a cui l'inventore si abitua e fatica solo se fa più di quel che può.


La religione è quell'antica terapia che cura ogni malattia 

ma con la morte ci fa credere in un dio giusto e pietoso

oltre che liberarci dal peccato. 

La religione ci fa belli, gentili, pagani e intolleranti.


Fortuna e sfortuna vanno di pari passo come parenti stretti  

sull'orlo del caos e chi cerca l'una e sfugge l'altra

rischiano di rotolare nel precipizio finale 

dove il tempo rimacina le cose e gli affari dei mortali vivi  

mai sazi di beghe e minestrine di gallinacci ruspanti.


Il male, sempre inaspettato, divampa come il fulmine 

che abbatte l'albero più saldo scegliendolo a caso in mezzo alla foresta


Bella come te c'è solo la luna

Salute, cara L. mia poetica sorella, salute

non mi sentivo trascurato, sapevo che altri impellenti affari 

ti reclamavano, passata la tempesta del mal di schiena 

la preparazione delle vacanze, i preparativi rituali

la folla delle cose che competono all'essere nel mondo 

le faccende d'ogni giorno che sommate agli eventi straordinari

impegnano oltremodo corpo e spirito e chi più ne risente 

è il dialogo tra te e te e noi e noi. 

Nei prossimi mesi di vacanza pensa a te 

e non dimenticarti di me, riposati, leggi I morti di J.Joyce 

che contiene la più bella pagina che io conosca 

dove la neve copre l'Irlanda 

basta quella pagina a far di lui un gigante. 

Vedi tu. A me piace Emily e Vittoria Colonna 

e ne rubo qualcosa ogni giorno. 

Goditi le vacanze con queste forze della natura. 

Già, tu avrai le tue preferenze 

e tanto da fare con i preparativi 

ma non trascurarmi fino al dorato autunno 

quando le foglie muoiono per rinascere a primavera 

con i nuovi tepori dell'anno. 

Puoi dirmi quando è la premiazione romana? 

Ci vai dalle vacanze o è prima? 

Puoi dirmi dove avviene? 

T'invio la mia e-mail e usala se credi.


Pro su si o pro su no ghettatilu s'iscabarrone

rispose la moglie al marito che gli chiedeva 

se lui doveva partecipare a quel convegno di cornuti.


Mio intento vuole essere quello di tagliare e cucire 

parole gratis e improduttive, per me, che osservo il mondo

dove l'aria e la luce serve in ugual misura a lenoni e barazelos 

a ricchi e poveri, ad assennati e scapestrati, a ciclisti e barbieri 

con gli occhi e a poco a poco mi servo delle parole per conoscermi

come ho imparato a fare da rattoppino che taglia, cuce 

e abiti alla giusta misura d'ognuno e ad equo prezzo 

per tutti, come necessario a vivere in grazia di dio


L'imbarazzo mi trattiene dal dir la verità su quel che sono.


Ama secondo quel che sai dell'amore.


Lansa-quapi

La sua più chiara luce elargì il sole

al viso della mia luna e lo recinse

e di roseo color glielo dipinse

per dare simil lustro alla sua prole

che dal seno avea sutto il dolce latte

nell'animo covava la speranza

quando la morte la vita gli restrinse

e ai suoi occhi s'oscurò il chiaro giorno

perchè alla gran natura  facea ritorno.


La collina di Samarialodè

Sae maria 'e lodè, è la collina dei nostri giganti 

i primi martiri d'Irillai, quelli che rotolavano a Mughina

come l''acqua nei canali di Farcana 

come lacrime di moglie che piange per il suo astemio Gesù.


Verde è il colore dell'erba d'Irillai

ma celeste e spavaldo è il cielo d'Ohiai.

Stima i tuoi simili in base a quel che sono.

Elogia i tuoi maestri in base a quel che sanno.

Valuta i tuoi dei in base a quel che fanno.

Rosso è il vino ogliastrino, e genuino

come il sangue degli onesti e laboriosi vignaioli 

di Ohiai, e sinceri come i loro sogni.


La storia collega le molte azioni che accadono 

nel tempo del mondo - senza inizio nè fine 

chi ha il coraggio di contare l'età 

della terra che abbiamo in comune?


Le colpe del passato si riversano su di noi 

per tramandarle all'avvenire, col gioco del lotto, 

l'interpretazione dei sogni, i cruciverba e il tresette.


La colpa maggiore è uccidere la mamma per salvare il figlio

la colpa minore è ammazzare un tiranno che imbroglia le carte. 

Sempre di colpe si tratta e con le colpe siamo giunti a quel 

che siamo e senza colpe pare che ci sia solo dio e la mamma.


Siamo quel che vediamo, mostriamo e nascondiamo.


L'uomo è l'anello di congiunzione tra l'animale 

che non sarà più e il dio che vuole essere.


Siamo al solstizio d'estate con la breve ma serena  notte 

e il lungo giorno che cede al cielo parte della sua tensione: 

è il tuo giorno, Lucia, il più luminoso dell'anno!


Bonito Napoloni, senza timor di dio, discendente di Sisifo 

fondatore di città, fece Latina dalle paludi

Carbonia dal carbone e Arborea risollevò 

col ricordo di Eleonora signora d'occidente 

che finanziò una caterva di musei d'arte 

e una catena di industrie alimentari 

che vanno dai cocomeri di terra e al latte di mucca 

e ai mostaccioli di farina, zucchero e cannella


É migliorata la tua schiena?

Domo il dolore?

È più docile?

Resisti, mio mite amore.

Il male è nell'aria e non possiamo non respirarlo

così che il dolore invade il corpo

e siccome non siamo fatti per sopportarlo

ci invade la mente e la sconvolge

travolge l'allegria e genera tristezza e malinconia

perciò, mia cara sorella

si deve essere sostenuti dalla parte che ci manca

rimaner saldi e cercare l'amore fuori di noi

il pargolo monello che scuote gli animi

e che siamo pronti a scambiare col nostro demone

pari a lui e pronto con lui a far comunella

e saldare le parti separate nell'animo e nel corpo.

Sta serena, Lucia, che sempre

la calma della notte benefattrice

allenta la tensione del giorno

che ha la coda sempre tesa.

Oggi sarai a posto e stasera passeggerai

a festa per le strade del paese

Quando te la senti, se vuoi, pensami.


Mai ci piove addosso un misero desiderio 

perché pensiamo in grande sospirando il necessario


MI PIACCIONO LE DIGRESSIONI E RINUNCIO A TUTTO PER ESSE


perché mi piace divagare poichè è tutto quello che so fare


scrivo quel che non mi è facile dire 

riguardo alla corte dei santi 

che non subito concedono le richieste ricevute


che sia il razzismo il male dei mali?


Chi è nato è – chi non è nato non è – 


fai quel che sei, non sei altro - sei un cortigiano? 

Solleva la coda del re - sei un viandante?  

Riposa sotto la quercia e avrai le ghiande sottomano - 


sii degno di quel che sei - 

la vita ti ha assunto come bottegaio? 

Bene. Non rubare al povero operaio - 


sei un insulso paesano e Ti vorresti cittadino meritevole? 


nulla è se non è nato: chi scrive è in qualche modo 

parte di quel che scrive - sii quel che sei, 

forse non potresti essere altro ne in più e né in meno- 

chi non sa quel che fa è come il vento che non sa dove parare - 

il presente è tuo se lo afferri - hai molti beni? 

Dissipa quelli in più - sei misero? 

Riscattati alla più propizia occasione denunciando 

il complice del tuo sodale - sai leggere e scrivere? 

Procurati una forchetta che il mondo è in tavola - 

abbi pietà e nessuno avrà paura di te 

che riempi di scrupoli il tuo prospero giardino - 

dipingi, sei stato scelto dal gran nulla per colorare la vita - 

è giunta la tua ora, vivila, riguardo alla mia, 

è passata, devo quindi andare - vivi il presente 

e lascia i sogni al sonno - se la coscienza 

è il nostro miglior giudice, mi chiedo chi l’ha educata al giudizio? 

Il senno di poi, se l'avessi intravvisto - vorremmo che ogni governo 

difendesse l’interesse di tutti sapendo bene 

che son cose dell’altro mondo, il solo mondo 

dove vige intero l’interesse comune - la brama di possedere 

vien giustificata con l’aver più sicurezza che diventa catastrofica 

quando i vicini l’esercitano tutti allo stesso modo 

e gli eletti devono essere onesti e giusti oltre ogni dubbio - 

ci si distrugge a vicenda quando uno vuole avere più dell’altro 

e non si sopporta la propria sottomissione né l’uguaglianza 

con gli altri e mostra il suo arcigno ghigno la razza padrona - 

tu, se puoi, almeno un pò, prova a far più bello il mondo 

che ti ha voluto - fai in modo che nell’andar via 

tu lasci al meglio quel che ti è stato affidato - 

è non far le fiche alla luna e alle stelle

che da un pò il cielo si è terso le lacrime e il moccio


Che Grazia Deledda 

(raccontando della Sardegna come Omero dell’Ellade)

abbia svelato al meglio le trame celate nell’animo

(o gomitolo del bene e del male e del bello e brutto 

che avvolgono il giusto e l’ingiusto)

dei barbaricini non fa di Nuoro la capitale del regno


Le orecchie son le antenne della mente

come gli occhi sono la misura del giudizio e dell'avidità.


Il musico sordo come una campana fa la musica

che avrebbe voluto far sentire alla povera mamma


E’ un supplizio entrare in banca e non trovare un centesimo.

Nasce lì il complesso di inferiorità, non davanti all’altare del Signore,

figlio unigenito di Dio, equo distributore del sesso tra gli umani

morto - si suppone - di carne pura e vergine come l’olio.


Dei sindaci che nel tempo si sono alternati al Municipio di Ohiai Benimindhe

non uno si è mai lamentato della fredda foga della tramontana

contenibile se giungeva in paese senza gli stracci di Orune stesi ad asciugare


La tesi di fondo è: rivolgo a me quel che vedo, sento e capisco.

Ogni pensiero volto al passato riempie e da senso alla vita.

L'allunga, perfino.

Ricordo, dunque, se posso, poi se voglio rattoppo il mio sconcio passato.


Le nefandezze di casa che non si mostrano agli estranei

e non son facili da eliminare, si tengono nascoste

o si sotterrano per fertilizzare i campi delle talpe in amore


Rinuncerei al sommo onore di aver udienza dal sommo pontefice

per non sentirmi uno sguattero pur fiero di accudire alle faccende di casa.


Giusto che ognuno si scelga il giorno adatto

per essere solo quello che è.


Il lavoratore è il solo mezzo vivo del processo produttivo,

vive cioè separato dallo strumento animale o macchina.


C’è né  più d’uno al mondo 

che mette più passione a lustrarsi le scarpe 

che a risolvere il cruciverba del giorno.  

Le scale del mondo son fatte per andar sulla croce

per scendere ci sono gli scivoli urbani 

e i san Pietro della deposizione Baglioni


La politica si interessa degli affari pubblici, 

la filosofia degli affari del mondo, 

la religione degli affari di dio in terra, 

le accademie canore d'Irillai, i famosi gruppi di tenores, 

si son prefisse lo scopo di riscattare la Sardegna 

dal suo antico isolamento, e pagano e cattolico, 

con canti e balli, morra e mariglia, circoli patriotticamente 

isolani e ricreativi a la Voltaire, - dove ogni tanto 

qualcuno se ne esce dicendo che ci vorrebbe 

uno statuto per non fare entrare gli insolenti 

e racconta di come vivevano i nonni cento 

e più anni fa - senza distinzioni di sesso purchè 

in grado di andare a piedi e a cavallo a san Francesco 

al Redentore e alle sagre popolari antiche 

come le divinità greche - quei compaesani poi 

che si spacciano per esser seri, fieri e distinti 

padri di famiglia, cantano solo dopo il decimo 

bicchier di vino, altri astemi, per la vergogna 

di cantare in pubblico, cantano sguaiati in casa 

e chiusi al cesso - così siam fatti noi, 

io, più degli altri, cantante da pic-nic - e alle ricreative 

rebotte maschili dei sardi cattolici, 

quando mi vien da commentare che -

L'arrosto riuscito è quello che non ha perso il suo succo.


Non leggo se dalla pagina non traggo benefici


È la parola scritta che da forma alla sua sonorità  


Non so che abbia fatto il primo uomo

quando ha capito di aver sete

Non so come abbia fatto a bere


Non so che cosa sia successo a chi ha capito

la prima immagine vista come tale


Non so che abbia detto l'uomo

con la prima parola articolata


Non so come abbia capito che la sua mano

poteva afferrare una pietra e scagliare


Di doppio i beoni vedono solo i bicchierini 

c'è ne sempre uno sul tavolo, per me, 

è la mia coda, su, coraggio, se non tu, 

chi lo beve allora?

Chi viene dopo, se è al servizio della ragione

Di noi due che qui siam soli, ne vedo tre.

Che hai a pranzo? Cavoli e anguille?

Giudizio e buon senso.

E vino.

Malva e asfodelo, il vitto delle anime celesti


Saranno più attraenti le faccende dello spirito

ma quando la carne deperisce siamo bell'e fritti


E’ proprio dei bambini andare a toccare quel che l’attrae


Il numero serve a contare le cose 

con le faccende che ci riguardano


Dal resoconto dei sensi viene il giudizio della ragione

Non è salato quel che al gusto non lo è 


Il poppante non invidia chi ha i denti

ma non so del vecchio che non ha più i suoi


Sa partorja. 

È la puerpera, che merita 

l’uovo della gallina col ciuffo.

Porro e uovo fritto.


La poesia è uno schizzo dell'intelligenza 

che si fa arte senza allestire apparati. 


Con i conflitti si fanno gli affari 

che non cicatrizzano le ferite

con la pace ci son canti e balli

e la notte scricchiolano i giacigli


Il mondo freme per  la pace 

come se qualche pezzo grosso 

metta brio alle sue pulci.


Perchè non è concesso ai fedeli turbati un giudizio 

sui grandi sacerdoti e sui sommi pontefici?

Perchè noi siamo precari nel mondo eterno

siamo come le noci il cui frutto fà dolce

 il cielo e il guscio resiste alla burrasca


Santo è chi se ne infischia dei beni del mondo 

si pungola di frequente il cuore con una spina 

e non vede l'ora di rimirare da vicino il suo signore 

e padrone, come opera finita.


L’evidenza non ha ali ma cammina da sola 

col passo sicuro delle gambe salde 

e dei piedi agili nelle scarpe comode


Ho sempre a che fare con Gennarino, 

il mio animo segreto, discreto e riservato, 

lui volto alla magia dei simboli, 

io appassionato alle storie del mondo, 

anche a quelle incredibili del tipo: 

che deve essere stata la vita di Isacco

che scampò la morte per un pelo

assieme al padre, che voleva offrirlo a Dio 

scannandolo come un agnello di sei kili?

O la storia di Socrate che rinfacciò ai giudici 

che lo condannavano a morte, 

perchè - invece - non mi fate mangiar gratis all'ospizio?









Post in evidenza

su pinnone ' e Irillai 11921

Ogni giorno della vita è violento  perchè violenta fù la nascita della nostra stella  Pare che col pensiero tutto sia possibile Così Iddio a...