libera volpe in libero pollaio
i tre stadi dell’esistenza in vita:
la fanciullezza è uguale per maschi e femmine
la virilità è maschile - femminile è la maternità
la femmina che non concepisce è detta
casta buddhi sicca
il maschio che non semina è il più bell’imbelle
la vecchiaia è simile per uomini e donne
- divino è ogni bambino che cresce a vista d’occhio -
- divina è la sana e forte giovinezza che matura ogni giorno -
- divina è comunque la vecchiaia
a cui approda la coda della vita
difficile da scuoiare -
anche l’ultimo dei plebei si mostra comprensivo
e indulgente col creatore del prototipo umano
che nel primo agire incorre nel peccato
noi siamo la forma del nostro animo
dal pelo che spunta dal naso al mignolo del piede
la cura dell’ombelico è il benvenuto
dato dal mondo all’avventura del neonato -
con le mani dell’ostetrica
la foglia del fico è la prima
pudica e più grande mutanda
- la fama è ancella della sorte benigna e maligna -
da quando han senso le parole
dietro l’altare e il trono si è ordito l’intrigo
sostenuto con la forza della trama violenta
gentile e garbata madonna
- dammi una tazza d’acqua colorata
come il fondo di un torbido chiaretto -
per quante vesti varie indossino
per quanto varie siano le vesti che indossano
frati barbuti e monaci buddisti col capo pelato
sempre preti sono che digiunano
e curano il pudore dell’animo celato
non meno delle colombe il loro candore
per quanto l’animo stia bene al buio
dove vive essendoci nato
tuttavia se la natura forza i tempi
in quei frangenti appare poiché
la chiarezza prevale sull’oscurità
Appena nato Pilurzi capì che quello era il mondo che cercava:
tanto ne aveva sentito parlare.
Finalmente il posto giusto, dove si semina,
si raccoglie e si consuma, tenendo presente il risultato.
Poi dirà: qui è di casa Predu Pilurzi.
Chi lo cerca sa dove trovarlo sempre
imbrillantinato come appena leccato dalla madre.
Si. il caffelatte è caro.
ma si mangiano le brioches che non fanno briciole
Nulla mi è apparso irresistibile come l'amore;
almeno con me lo è stato. D'altri non dico.
L'incontro avvenne in un caffè in riva al mare,
poi è stato naturale ritornarci gli anni successivi,
a seduzione avvenuta.
Il suo fascino aveva la letizia delle antiche donne d'Ohiai,
così riservate sulle faccende personali.
Con lei fu sempre facile sorridere
di me e di quel che ero stato.
La meraviglia si destava in lei perfino per il giorno
e la notte e nelle ore di veglia parlava sottovoce
per non disturbare le faccende delle stelle transumanti.
libera volpe in libero pollaio
ci vuole il coraggio del profeta
per coprire la zucca con quel cappello
da quando Iddio ha liberato le volpi nel pollaio
Clemente: il primo gelataio col grembiule candido
che ha pedalato per le vie di Irillai
che fausto vi sia questo santo giorno
cogliendovi colmi di gioia come augurio
di serena armonia coniugale,e di dolce salute,
di soave giudizio e pacata letizia
vivete quindi felici come gli auspici
d’oggidì fanno presagire.
(può andare come biglietto d’auguri per gli sposi? o no!)
w la libertà!
- la repubblica e la democrazia -
e viva sempre la giustizia sociale.
- e abbasso il patto scellerato tra trono e altare -
alle nottole, gufi e civette del mediterraneo
sia affidata la diffusione delle future liete novelle
sulla vita eterna e sull’amore universale
per la luce solare e l’ossigeno siderale
ogni scritto può contenere un fine recondito
altrimenti detto secondo fine
o fine di riserva
Clerc, chierico, come tra noi Quirico Chirico o kiricheddhu-
-da ciò:
Gesù ultimo divino portento dell' agire celestiale dei padri olimpici
per valutare un’esistenza è necessario conoscerne la fine
e assistere al piagnisteo di un potente
perché abbandona i suoi possedimenti
mentre un povero miserabile se la ride
perchè si trasferisce nel regno dei cieli
riservato ai beati nullatenenti
Mammamia quanto sarebbe bello
cominciare col non fare quel
che si vorrebbe
che nemmeno gli altri facessero.
l’essere sensibile e intelligente non è pigro
perchè se lo fosse
non si sarebbe ritirato
nel poco comodo wc oltre la siepe della decenza
Ai potenti altolocati x virtù e capaci di adorare un sasso
gli dei concedono ogni possibile e credibile
desiderio che per i miseri e i disabili
la divina provvidenza trova illeciti
e alleva bianche colombe oltremodo ignoranti nelle
mondane faccende adulterine e candidi piccioni
per comunicare le volontà del cielo alla terra
e ingravidare vergini purissime
con flebili colpi d’ala lievi al fior di farina
da sola seduta sul comodo la persona libera
è la sola in pace con se stessa
più che non a tavola dove capita
che finito il vino
sia avvinta dalla malinconia
delle beghe come piaghe putride
del quieto vivere dove il nulla
è senza inizio è il tutto non avrà mai fine
bih a prededdhu minore ki che ruttu dae su lakedhu
candho su babbu imbriacu ruttu keste dae s’iscanneddhu
Come il gagliardo eroe…
canta il gallo battendosi l’ali
al petto gonfio prima e
dopo aver vinto lo scontro amoroso
…che salta sulla panza del nemico abbattuto
vivo come posso a seconda dei passi con cui cammino
e rifletto con le favole con cui son venuto dall’infanzia
e mi soffermo sul vecchio gioco a rimpiattino su cui
si dilettavano i vecchi creatori di divinità creatrici di
fantastici mondi sfuggiti all’energia naturale per
offuscare l’evidenza solare usando il parasole
all’ombra dell’intelligente monolito assolato di odissea 2001
in un limite di foresta africana senza recinti
nella savana dove scorre un fiume tra radi alberi
e gruppi di scimmie che vi giocano e bagnandosi
e scoprono il calore amoroso del loro corpo vivo e vibrante abbracciandosi
come bambini con la suadente voce della bella Diotima di M. Ferreri
che saluta un gorilla con un:
- Salve, o cinedo morbido e molle come un coniglio in gabbia
il monolito con cui gli scimmioni scoprono l’intelligenza erotica e la violenza del mondo.
arte è dare forma alle immagini concepite nella mente
e non solo imitare le apparenze delle cose naturali
o manipolare il già visto e conosciuto da vicino
stato sensibile dell’animo umano
pensare e senso dell'amore,
moti della natura fisica e spirituale:
in ogni paese c’è sempre qualcuno
che si rosicchia le unghie
sempre molli come il torrone di Tonara
25 giugno2024.
malinconica se non triste faccenda
la giornata col cantiere chiuso.
menomale che la mia officina
ha sempre qualche suo ordine da esaudire.
perciò ringrazio i celesti sovrani che tutto possono.
dormano pure d’ora in poi come i divini olimpici.
- la lieta novella dell' eterno amore -
una lenticchia prodigiosa
mi è caduta dal cielo
per farmi innamorare
ora mi manca una nocciola
della bisaccia di san francesco
per nominarmi priore della sua novena
Nico ci penso
E di frequente scrivo -
Rispondimi quel che ti frulla in capo
Almeno di tanto in tanto
O vuoi che non scriva più ?
- Faccenda D’Irillai è il Dirmelo!
di una lenticchia si tratta
che ha fatto sfiatare la pressione della pentola sul fuoco
al centro del campo di calcio di uno stadio affollato di fedeli tifosi
più di piazza san pietro quando predica il principe dei teologi
sulla pace religiosa delle varie confessioni che agitano la terra
per la lenticchia caduta dal cielo
Irillai è il luogo -
Quasi tutti noi d’Irillai definiamo cielo
la volta celeste che sta sopra di noi
senza dire ciò che ci sta sotto
che non vediamo sottostante oltre l'orizzonte.
Dal Cantone d’Irillai e dae su cuzone
mi sovvengono gli argomenti della
Cussorgia di Ohiai Benimindhe!
madrina di sa maria è lodè!
considerazione finale:
un vaniloquio è il linguaggio dell’occhio
e del gesto muto della parola scritta
Con la luce dell’anima appassionata
se l' orecchio serra il passo al crepitio
del carbone che si consuma invano, ma
malinconico e paziente resiste l’animo pio
col concorso della fede nell’eterna speranza
Dio oltre se stesso ha fatto anche figuri tristi e ridicoli
che si baciano, si leccano e si ridono in Suo nome
l'uomo e fraluisi lubrè
L'uomo è pienamente se stesso
solo quando fa quel che gli dà
la soddisfazione per averlo saputo fare.
Quindi anche uccidere.
L'uomo è uomo quando è
soddisfatto di quel che non ha fatto.
Anche non uccidere, quindi.
L'uomo è tale come Dio l'ha fatto.
Fatto comunque sia.
L'uomo è tale a sé quando è soddisfatto di sé.
L'uomo scorbutico è frutto unico e multiplo della natura migliore.
Il suo scopo è fare a meno degli altri, senza cui non può vivere.
Si vuole solo per comandarsi come un re e obbedirsi come un suddito.
considerazione iniziale
Son della mia giusta misura
Le vicende che mi capitano
ma per La mia coscienza
necessitano di un sottile vaglio
per varcare la soglia del suo singolare scrigno
dove sono assiepate le individuali faccende umane
che-s-mascherano il viso delle persone dubbiose:
frontespizio
arnesi della sublime faccenda
umana che perpetua l’eternità
le forkete di Paddheu e Tadeu
(<Poiché sono uno solo, è meglio che io sia in disaccordo
con tutto il mondo piuttosto che esserlo con me stesso»
socrate)
teoria e pratica:
da vecchio questo è il mio diletto:
- sono uno che ha il piacere di fare libretti
con la tecnica del selbstdenken o del fai da te
cioè: - chiudere con le sue mani le proprie
considerazioni
e di presentarle a chi vuol vederle e leggerle.
Ippocrate:
Esistono soltanto due atteggiamenti sulle cose
e le faccende quotidiane: scienza ed opinione;
la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza.
La lettura che più mi attrae
è quella che mi tira su e
pare fatta per il mio intendimento.
(<agisci sempre in modo tale che il principio della
tua azione possa diventare una legge generale»
kant)
Chi vive fiero del suo mestiere
ci parla con amore mentre attua le sua faccende.
Tu, abituati a farti capire in minor tempo.
Un equilibrio zavorrato
Meglio se insieme al biccer de vin
mandi giù nu’ pezo de cacio e dal terzo
biccer vedi di moderare la libertà
se no quanto più mangi più bevi finoachè
si scordano le corde del fegato e della mente.
Subdolo è quel che ha molti aspetti
ed è così chiamato con più nomi falsi.
Mai fu vista un’anima senza una forma
ne vista mai una nuvola ferma senza vento
forse un’anima l’ho intravista esalarsi con
l’ultimo respiro e sembrava un atto dovuto
una cambiale firmata, una promessa fatta
ai genitori un ricordo fuggente come l'ultima
tirata del nonno dal suo toscano quotidiano
La persona che sente improperi a dozzine
se ne zavorra la bocca per affidarle
ove necessarie alle circostanze del giorno
Qualche vecchio burlone dell’antichità
deve aver cancellato per scherzo le avvertenze
che senz’altro la natura doveva aver segnalato
dove cominciavano gli attraenti percorsi
del male nel nostro percorribile mondo
dopo l’infausta cacciata dal bene dell’eden
La politica è l’agire in comune (di chi lavora per vivere)
per concertare il modo migliore dello stare insieme
per preparare il mondo ai sempre nuovi simili
che arrivano di continuo
non per ciò
il male che è tra noi si insinua silenzioso
con le ali della lumaca
La persona mite che vive in comune
è non violenta
Europa, figlia del Re di Tiro Agenore,
fu rapita e portata a Creta da Giove che,
invaghitosi di lei, si era trasformato in toro.
I colloqui interinali tra me che
non valgo un centesimo di piombo caldo
e l’esterno fuori di me
che vale più tutto l’oro del mondo
portano a quanto basta come
un quarto d’ora in allegra compagnia
per mostrare il deretano nella via
come se fosse un'opera pia
In casa del cieco brillano gli specchi al buio.
Lathe biosas, Epicuro.
Il presente tiene alta la fiaccola del passato
per far luce sui primi passi umani nel futuro
seguo lì di malavoglia l’0mbra
che mi si allontana oltre il tatto
l’ombra è il tuo sosia voluto dalla luce del cielo
per la gloria che pare niente
ma spalanca le imposte del paradiso
Se non è stolto anche chi non sa leggere
accetterà il libro in regalo convinto
che lo sentirà leggere in famiglia l’indomani
giorno di festa, di gioia e di riposo nel mondo
tenuto insieme dall’ordito invisibile
con le trame del cielo
La vita è il presente
nel suo continuo moto pubblico
un onda perenne e sonora
perpetuo come quello del sole e della terra
come quello dell’animo che rimane segreto
in eterno per nascondere
i misteri gaudiosi del firmamento
Doxa è gloria e fama, secondo Erasmo…
Si può corrompere quello i cui passi son
seguiti dall’ombra chiara della colomba?
Ben vengano i ricambi stagionali,
tempra salda della natura.
Dormi meglio col meadero al lato del cuore
che accoglie il pianto che intenerisce la notte e
rende fertile la zolla nei canali di scolo urbano
vedi come ci campano felici i ratti forestieri?
Così di solito sono gli affamati che trovano
il cibo e ingrassano subito la terra sterile
Benedetti i canali di sfogo in cui l’urbe
scarica i suoi umori interiori
mala sorte avere il suolo sterile.
Mangia tu come il cane che rigira
un par de volte il boccone tra li denti
e lo inghiotte come se fosse l’ultimo
bolo in bocca al boia sul patibolo
dove la gloria nel cielo è l’ombra
lunga della vita onesta sulla terra
dove prima viene il risparmio
su cui sappiamo che la lode è menzognera
ma non altrettanto lo è la ferita alla stima
poi segue l’investimento.
Poteva essere corrotto Michelangelo? Se si, come?
«Lasceremo il mondo altrettanto stolto e malvagio
di come l’abbiamo trovato arrivandovi.»Voltaire
Non so proprio come possa essersi formato
il nostro corpo che esprime l’eminenza
intelligente dello spirito
e ancor meno riesco a immaginare l’artefice
che ha combinato noi organismi pensanti
sorrido però nel contemplare la vitalità
della natura che ci sostiene da innumerevoli
giorni da quando la terra gira
sostituendo aspetti e sostanze che si distruggono…
l’immagine che abbiamo del creatore del mondo
è quella del capomastro che dopo aver fatto
il filo a piombo, la livella e la squadra tira su
la casa col tetto a cono per l’acqua, il vento e la neve
Alla fine piange anche chi ha smesso di ridere
Meschino chi ha bruciato i suoi averi
affidandoli a testa alta per accrescerli
alle volpi che acquatate spiano il pollaio
dove il gatto complice distrae il cane
dall’attenta guardia alle uova d’oro.
Chi sa pensare se ha una bella voce
canta, altrimenti fa a gesti come i muti,
balla come gli sciancati, ride come i minchioni,
fa la donna come l'uomo
insomma chi non si abitua a pensare
alla fine sarà quel che non è.
Hannah
Se Kant dice che è sbagliata ogni massima
che non possa diventare una legge generale
valida per tutti,
Socrate invece è come se dicesse
che è sbagliato ogni atto compiuto
da un agente con cui non potrei piú vivere.
Arendt
Chi ci difende dalla diffusa stupidità
che si annida dappertutto?
Evitando il contatto per paura del contagio.
La tranquillità delle casa con le sue radici
e senza tvu?
Il cortisone, in città e in campagna?
Il lavoro è l'esercizio simultaneo del corpo
e della mente nell’opera di elaborazione
offerto di impulso dalla natura delle cose
presenti che si compie con l’essere insieme
di chi è nel mondo
Sotto sotto annaspiamo
sempre nell'insoddisfazione
e invidiamo la leggerezza degli uccelli,
l'agilità dei gatti, la possanza delle balene,
il canto delle sirene, l'innocenza degli agnelli,
ma ci rifacciamo con la ferocia
e siamo capaci di ucciderci anche sazi tra fratelli.
Eteocle e Polinice; Romolo e Remo;
Caino e Abele. E altri di recente memoria.
Perdio, non riesco a capacitarmi di vivere
nell’unico mondo possibile fatto da
Gesù crocefisso, autentico principe del creato,
il più innocente degli astemi.
R. Luxemburg:
“l’organizzazione delle azioni rivoluzionarie
deve e può essere appresa soltanto nel corso
della rivoluzione stessa, così come
il nuoto può essere appreso soltanto in acqua”
Temo l'isteria collettiva, il fanatismo del singolo
e l'arroganza di chi comanda, orientale e occidentale:
politica, religiosa e sportiva.
C'è sempre qualcuno che traffica dietro le quinte,
e raramente è il diavolo.
Che siano i popoli del sud i soli
a non voler essere i padroni del mondo?
La gente pacifica è quella che conosce la grandezza
del mondo che distilla rugiada e ci ospita tutti:
dall'ape al merluzzo, dall'estate all'inverno,
ospita il rosso e l'azzurro e anche il grigio,
ospita le silenziose farfalle e le sirene canterine.
Temo meno il vino appena spillato dalla botte
piena di chiaretto quale dà l'uva di Marreri,
di cui, per averne provvista, qualcuno darebbe
il primogenito a fare il servo per un anno intero
più un'aggiunta.
? sulla libertà
“Un uomo dipendente non è più un uomo”.
Nessuna sciagura è più terribile
che trovarmi alla mercè di una creatura
della mia stessa specie, che potrebbe
costringermi a soccombere al suo capriccio
e a fare ciò che egli vuole”.?
Natura dell'arte.
Per apprezzarla bisogna aver fame, nelle vicinanze
della galleria dove si espone l'oggetto artistico.
Prendi nota di che si tratta con uno schizzo.
Pancia in subbuglio.
I servizi sociali e non la guerra batteriologica.
Alla natura segue la cultura con le scuole,
delle sue mostre e fiere dove mecenati, critici
e acquirenti, misurano, pesano e contano,
analizzano e sgomitando brigano
per aver ragione sul prodotto fatto
da chi sa quel che fa
e cerca il suo merito nel mondo.
Il corpo è il fardello dell’animo
che salvaguardiamo con gli idoli
Tutto quel che si innalza e tende al sempre più alto,
prima o poi decade e rotola come un cocomero
nel sentiero che scende dal bosco e che al primo impatto
si sfascia e finisce col dissetare lo scorbutico cinghiale
della foresta di Farcana.
Il logos, il discorso coerente, non consiste
nella verità o falsità, ma nel significato
( le parole non sono né vere né false).
Il logos è il discorso in cui le parole
sono combinate così da formare una frase
che è munita di significato nel suo complesso
in virtù della sintesi. Hannah Arendt
Tziu Pepp’antoni sosteneva che certe cose
andavano fatte di notte
perkè di giorno suscitano scandalo.
Nel castello di Santu Nofre Ghaddhighinosu,
c'è di notte una finestra sempre illuminata
come un faro sulla valle d'Isporosile
dove fioriscono gratis i limoni e maturano le liti,
nel caso ripassi Carlo Felice di ritorno dalla
Terrasanta
con un vascello carico di mattàna (da matto),
comandato dall'ammiraglio Mattìa l'Insano
che se ne infischia degli anni che passano
gonfiando le vele davanti a Gonone,
come una canottiera stesa sulla rocca
del Poeta della Stirpe.
Da sempre e ancora dovunque si lodano
i gaudenti vincitori dei dolenti avversari
in ginocchio nel campo dopo la batosta.
Avere un'arma micidiale in mano
fa ogni soldato ardito
e toglie l'appetito ai cardinali
con gli eloquenti colori della salute.
Dio come idea della donna-uomo capace
di tutto, di dotarsi di corna d'argento
facendosi lo sgambetto fuori dal letto.
Quando davanti a Dio appaiono gli angeli
che danno vita all'aldilà,
scompare la realtà alla quale partecipiamo
con pari dignità
delle melanzane e dei ghiozzi del Tirreno.
Sono stati i grandi sacerdoti ad aver sterminato
la numerosa famiglia di Dio;
su suo mandato, dicono.
Litigavano di continuo,
come spesso succede in famiglia.
Prima un sacerdote per ogni Dio,
poi molti sacerdoti per un Dio unico e solo
che si rivela a chi lo supplica e gli fa la corte.
Egli fa l'uomo e la donna e poi li disfà annegandoli.
"(la paremia è un detto diffuso,
brillante per una qualche sua risaputa arguzia:
'detto' costituisce il genere,
'diffuso' la caratteristica,". •Erasmo•
{"L'arguzia è l'intelligenza che brilla
come una stella o polare o orientale -
la diffusione è quando il popolo
si impadronisce della luce -
la cosa detta non può che essere la frase
comunque intesa da cretini,
cherubini e malandrini"}
San Francesco trattava gli animali come fratelli
e sorelle nati nello stesso cortile
a cui si affaccia l'aldilà che non conosce
la menzogna né l'astuzia di tziu Kiskeddhu
che traeva profitto dal sonno di quegli ingenui
che dormendo alla grossa meritano di essere derubati.
Molte di più delle grandi masse d'acqua
che scorrono nei letti dei fiumi
sono le genti trascinate dalle fluenti
parole dei furiosi profeti di sventura
che fanno scempio della ragione.
Non ho nessuno a cui affidare la supplica serale
se non alla notte che si approssima
e ha cura del sonno dei giusti d'Ohiai
traghettandoli onestamente al nuovo giorno
che, senza certi vecchi scherzi, verrà.
Ohiai è il luogo della mia infanzia
dove le zucche piene del rosato di Marreri
si chiamano ancora Carradeddhu.
Le fanciulle d'Ohiai raccolgono i capelli
a crocchia per fare a meno del cercine(titile)
quando portano sul capo le brocche d'acqua
dalla fonte di Ubisti che diventerà vino
e sarà il rosolio dell'eterno sposalizio della
gioventù con le figlie di Donn'Elène
le cui lusinghe volano dalla finestra
del Nordamerica come il canto d'amore
del cardellino al cugino che saltella nella
foresta dove le innocenti fate di Farcana
allettano i caprai che scalciano furibondi
quando i karabinieri li incatenano alla jeep
per aver rubato i sogni alle civette del bosco.
le forkete di Tadeu e Paddheu
Nessuna pietra d'anello si consumerà
portandola al dito come invece gli accadrà
se baciata dalle avide labbra del possesso
e della servile imposizione ai sudditi
le forkete di Tadeu e Paddheu
Gira il mondo finché puoi, ma solo
dove sarai migliore starai meglio
Non vacillo mai dove c’è il pericolo
evidente perché non ci vado
come invece vacilla il mio animo
alle scosse dello stomaco davanti
a una scodella di yogurt dopo il mattutino
che minacciava di farmi svenire
La volontà è sempre presente di proposito
e faccio quel che gli comando a modo mio
Una forchetta e un'anello impediranno
che il tempo faccia invecchiare i possessori.
Produrre una forketta è fatica;
trovare una pietra preziosa è fortuna.
L'anello ha nella luce il suo valore;
il valore della forchetta è nella sua utilità.
La forketta esiste in relazione alla mano,
l'anello in relazione al dito migliore.
Anello e forchetta son cose sociali
(relazioni di mensa e di dominio);
dito e mano son solo miei e mai li stringerei
in una morsa di legno di mia volontà.
Al primo principe dei più nobili patrizi
del regno di Baronia, Pipiu Pissetone
che scalciava come un puledro mancino,
verrà infilato al dito maggiore, dalla nascita
l'anello di riconoscimento del babbo che gli servirà
per tutta la vita, come il profumo serve al barbiere
del Corso e i gradi alla carriera del più perfetto
dei caporali d'Ohiai che vuole vivere senza molestie
e morire sereno come vuole l'ordinamento
militare degli angeli alati del Signore degli eserciti
dell'aldilà che sono alti come corazzieri svizzeri.
Finkè molti patrizi vorranno avere l'anello
del principe, l'anello non perderà valore
né lucentezza, per quanta strada il principe
possa compiere con i suoi skerani in aggiunta
a tutta l'acqua che possa scorrere sotto i ponti
del Temo di Bosa da gennaio a maggio inoltrato
Nessuno è più libero degli altri
se gli altri hanno interessi comuni
e possiedono almeno una forchetta
con cui infilzare quel che c'è in eccedenza
e rimanda la miseria a domani.
Un quadro ben conservato in una teca
non si consumerà mai a guardarlo.
Quel che serve sarà usato
e di conseguenza sarà consumato.
Perde valore quel che si consuma:
una forketta con una punta rotta
vale meno di una forchetta intera.
Una forchetta d'argento mi servirà quanto
una d'acciaio
avranno la stessa durata e perderanno valore
che io le usi o no
solo se decido di scambiarle.
La forchetta fa si che noi si sia uguali a tavola
seduti sia alla destra che alla sinistra del re
perkè il valore della forketta è dato
dall'uso che ne faccio tra i miei pari
poikè la forchetta è un bene che
perfeziona l'uso delle mie dita:
essa vale per me e per quelli che come me
decidono di non farne a meno a tavola.
Mimiu Minninnone ha avuto alla nascita una forketta;
(sembrava un cercine piegato in se e
non destinato a svilupparsi fino alla fine)
l'ha avuta come dono necessario ai nuovi ospiti
(i neonati disarmati e scalzi) che, appena varcata
la “linea d'ombra”, siano liberi come tutti,
e l'ha poi accompagnato fino alla tomba:
una forchetta d'argento che ha fatto la sua figura
in terre lontane, a cavallo oltre il Gennargentu
e anke in treno aldilà delle Alpi di frontiera.
Senza la moneta sonante – che i cani
nemmeno annusano – non è facile vivere.
Cos’è un autentico sardo?
Quello identico a se stesso?
Il Misterioso Dio del Firmamento
ha dato vita al mondo e alla disciplina militare,
e ha fatto in modo che dall'uovo della gallina
e dal grembo materno irrompa alla luce del sole
la vita sempre nuova, senza pompa e sforzi
apparenti, come legata a una meravigliosa
catena d'oro forgiata tanto tempo fa
dalle nobili e leggiadre fate di Farcana.
E non bisogna dimenticare che questo
formidabile miracolo l'ha compiuto
senza l'ausilio dei pur straordinari santi
del Paradiso (che han tenuto a bada
le passioni come cani alla catena)
sempre sul piede di guerra(?) contro l'avidità
che non si sazia mai come la vendetta
che non vede limiti e non insegna nulla ai figli
che irridono l'autorevolezza dei genitori a cui,
in fondo,
non rimane che l'amore di se stessi come valore
che li sostiene durante le avversità sociali
quando non si ha un soldo in tasca.
Di autentico conosco il Corrasi come montagna,
il Tirreno come mare e un temporale di mezzo inverno.
Amando se stessi si è insieme liberi
di fare il proprio dovere
se si ha la forza di muoversi in campo aperto
come l'acqua e il vento:
naturalmente come eventi naturali
Alle sfide della natura risponde la cultura
dell'ombrello e del ripararsi dal temporale
Quelli che contano, i capitani di paesi e continenti,
escono di casa sorridenti e con la pistola in tasca,
col moccichino nel taschino per il sangue che verrà:
quello che impedisce di pensare e fa dimenticare.
Essi calpestano i corpi con noncuranza,
poi, in pubblico, prolungano i commiati.
Sono essi i funzionari di lusso che solo il mondo
può permettersi, prima che finisca la guerra.
L'ozio serve a contemplare l'opera
del Signore e giudicare il suo miglior
prodotto che dovremmo esser noi
che ci giudichiamo bipedi multicolori
cresciuti sotto l'arcobaleno.
Come esser migliori se da
millenni affidiamo il nostro animo
alla vaga indole di tanti idoli?
Fu impastato con la polvere della terra
il primo che al dolore rispose:
Ohi, mamamea. Non padre mio,
disse in onore della terra madre senza padre.
Si trattava dell'antico e famoso fango primordiale.
Da allora si cominciò a parlar poco
e bene e a far pratica della realtà.
Poi vennero i sogni a disturbare la pubblica quiete.
Seccature, diranno i rispettabili miliziani.
Il lavoro, infine, è stato inflitto da Dio
all'uomo per aver colto la pera immatura:
comincia col lasciarla maturare sul ramo.
La sua ingenuità la faceva andare di traverso in strada,
come per evitare una buca o uno scoglio.
Lei non avrebbe mai detto una parola
che attraversasse la via, tanto meno una parola
in grado di offendere qualcuno.
Non avrebbe mai alzato la voce in piazza,
nemmeno con la certezza di essere sola al mondo.
Amava quel silenzio che raramente la città
offre a quelle donne con la voce tenera
che non si usa più.
Essa nondimeno mi amava
come le altre mie donne che curavano
gli ultimi giardini del mediterraneo
Gli scapoli hanno orrore del sangue vergine
perciò non si sposano
Era costume di Predu Pilurzi non offendere
nessuno
mentre usava ballare in ogni festa nuziale,
come se fosse un attendibile testimone
delle virtù degli sposi.
Era lui che sventolava il lenzuolo nuziale
come nuovo vessillo della nazione isolana.
Gli ubriaconi del mattino
hanno sempre già preso il caffè e passano
subito ad altro, quasi sempre il solito,
per occupare alla meglio il giorno, ricordare
gli antichi costumi e tenere l'animo all'ombra
come un tesoro. I momenti di lucidità li passano
conversando e scegliendo i disegni
con i marmisti a cui affidare la cripta di famiglia.
La legge è fatta per il cittadino
il costume è in uso alla persona.
Il mondo è degli artigiani che fanno il loro mestiere
con la testa e con le mani (vedono finito quel che
deve essere cominciato: quando crea la zappa
è artigiano; quando fa un ponte è ingegnere;
quando innalza un tempio è artista),
cercano nuove idee in base a quel che serve,
provano la migliore per vedere se funziona
e visto che ne è valsa la pena,
la portano al mercato
e se la fanno pagare con valuta pregiata,
almeno per il tempo perso, soggiungono.
Non siamo barbieri attenti solo ai foruncoli;
noi artigiani siamo i cosiddetti <creativi>.
Dio ha fatto la donna libera, capace di sostenersi
e accudire ai bisogni dell'uomo fin dall'asilo.
I mediocri si fanno in quattro per essere notati
dagli eccellenti sempre impegnati a dare
un nuovo assetto al mondo in continua sofferenza
e a modificarne l'instabilità climatica.
Gli eccellenti hanno sempre idee intelligenti
che non nascondono mai alle autorità
È vero che la corruzione è precedente al cacico
lui l'ha solo resa fetida e si profuma tanto
da nasconderla nel vaporoso nulla.
A cavallo delle nuvole apparirà lui
nelle vesti del messia
diretto a sud delle spiagge della Baronia.
Ricordati del pubblico, disse il Padre al Figlio.
Sii chiaro con chi ti segue: vedrai che gli piacerai.
Tieniti fedele al mio stile e rispetta gli argini.
Non parlare delle loro debolezze, ma esaltali:
gioiranno a fine cena, come l'ingegnere
il cui ponte non mostra crepe.
I pellegrini che per pregare vengono da lontano
al santuario di san Francesco alla nove giorni
di preghiere, trovano chi li ha preceduti
a fare bisboccia e cantare e ballare.
Dicono che san Francesco se ne venne
in Sardegna per ammansire i banditi,
con una bisaccia di nocciole,
per non mangiar polenta condita col lardo
e nuovo formaggio appena grattugiato.
Dialoghi notturni, pensieri non detti
e ricordi non confessati.
Quando Gonario Gorropu beveva cicchetti
a cui non era abituato
puntuale la notte sedendosi sull'orlo del letto
piangeva fino a svegliare la moglie che,
di malumore sfottendolo, gli diceva:
Ti prende così, lo sai; non bere quelle porcherie.
Perchè piangi, ora?
Per i miei due fratelli morti prima del tempo.
Ma se non li hai conosciuti?
L'ultima volta piangevi per le tue sorelle
che non hanno mai fatto le cameriere a Cagliari.
Piango perchè un tempo ci volevamo tutti bene.
Vieni da me, bello mio, qua, al mio fianco.
Sai che il bene che ci vogliamo dura
come un'abito di velluto e
meno di una collana d'oro?
Anche noi: moriremo e la casa resterà in piedi.
Un bacio coniugale scalda il cuore
e lo dispone all'amore.
L'acqua e il vino appena bevuti
son subito pisciati,
ma non finiranno mai
acqua e vino ci saranno sempre,
per bere e piangere.
La grande città sul fiume e sul mare
è quel luogo dove puoi dare un bacio
alla graziosa cameriera della trattoria
che puo darti uno schiaffo o riderti
graziosamente in faccia, come può
succedere in ogni paese dell'interno
dove all'innocenza erotica si risponde
in tanti modi e maligni e ingenui
come vuole il genio del mondo.
Magari dicendoti: Ti piacerebbe esserne
il primo e unico possessore?
Il Robinson, l'Adamo, del sesso e dell'amore?
Egli ha amato una sola volta nella vita
senza sapere se è stato riamato
poiché è morto prima di saperlo
se lei gli sia stata fedele
poi non avrebbe dato le sue faccende
intime in pasto alla gente.
C'è una sua statua, di Gonario Gorropu dico,
che in altri tempi sarebbe stato un buon legionario
calzolaio di Corte'e susu, noto palighettau,
che sta in un angolo del cimitero d'Ohiai,
che pare voglia dire a chi gli passa vicino:
Ricordati di me, di tanto in tanto, e prega
per la mamma di ciascuno, se puoi,
e non dimenticare gli altri morti, che come te
han cantato e ballato dove tu ora fai e sfasci
come il re del mondo, che rimarrà sempre tale
e quale a come te lo abbiamo lasciato noi.
Non c'è pollaio nel mondo – ordinato e organizzato -
dove l'amore non sia libero e vivo, felice e fecondo
pio e santo, mite e fertile come l'uovo benedetto
dal Signore
che ha dentro già formato il suo pulcino prediletto.
Dei fatti che accadono è raro saper tutto
perchè molti sono i filtri che li mondano
per noi, cittadini semplici di spirito e pronti
a disperarsi per una brutta notizia, ma sempre lieti
che il Presidente disponga delle belle parole
di circostanza…Dì la tua, se vuoi, su quel che sai,
ma non far gran conto di essere inteso
non è compito tuo spiegare le cose dette.
Ma: chi sa, parli e dica la verità…
So quel che ho fatto.
L'isolamento esclude dal mondo
e chi è isolato pensa male
e da la colpa agli affari del mondo.
La solitudine esclude il mondo
e il solitario pensa peggio:
che il subbuglio del mondo
in qualche modo va scansato,
anche ritirandosi senza salutare gli amici.
Una qualità divina impedisce loro di adirarsi
come succede a noi e ai cani quando si arrabbiano
per le vicissitudini della razza.
Ciò che hanno di celestiale gli dei
è la compassione per i nostri patimenti
e la semplicità con cui li commuovono
le nostre preghiere e il gradimento
che provano per i nostri ex-voto.
Infine: l'invidia non è opera loro,
sospettano lo zampino dell'Invidioso.
Canta la sua meraviglia il gallo d'Irillai
– pur col catenaccio al piede per non volare -
nel dare il benvenuto al sole del nuovo giorno
dopo l'ultima notte che consiglia gratis
a tutti i paesani che han fiducia nella
Madonna di Gonare e anche nel Redentore,
l'indipendenza dello spirito personale
e del giudizio di valore sulle idee e sulle cose
che danno un senso a quel che mangiamo.
Caino invidiava Abele perchè indossava
un corpetto di boccoli d'agnello e conosceva
già le bozze dei dieci comandamenti.
Si è riservati in strada,
ma alla minima ingiustizia bisogna
farsi sentire anche nell'ufficio postale
dove qualcuno non sta in fila
in barba alla bonaria presenza di spirito
degli altri che borbottano scontenti
e muti in attesa del miracolo promesso.
Abbiate pazienza come in punto di dar
la morte hanno i boia gagliardi
e i fieri condannati nell’attesa del rito.
Non é viltà lasciar perdere le furberie del giorno
ma tacere quando l'impiegata delle poste
sbriga la persona entrata dopo di te,
somiglia alla viltà come lo scalmanato all'apatico
come non è da ingrati dimenticare la grazia
ricevuta da chi l'ha fatta
senza aspettarsi nulla in cambio
così misero e ingenuo è aspettarsi
riconoscenza per aver fatto del bene
Qualsiasi pietra ci ricorda la nostra umanità
come un saluto e una stretta di mano basta
a svegliare la coscienza di essere in compagnia
buona o cattiva che sia.
Per quanto mi riguarda nessun padrone
può trattarmi meglio di quanto mi faccio io
che mi sostengo col lasciar perdere
a costo di perdere qualcosa per strada
che certo qualcuno attento raccoglierà.
Quando mancano i soldi si sciolgono i fiocchi
dei ghiacciai che necessitano d'un nuovo catasto,
si cancellano i debiti e le promesse di pagamento
(chi non paga lavori a corvee),
tanto la vita ha da scorrere
Tutto quel per cui io sono
ha di mira qualcosa:
io sono perchè piove
e rotola un sasso dal monte;
una tegola si rompe nel tetto;
un'auto non si ferma allo stop:
ho la facoltà di percepire e
colgo ciò che esiste assieme a me
chi mina una casa sa che crollerà disabitata
posso pensare che il treno
che viene verso di me sulle rotaie
non mi investa se mi ritraggo prima
ma mi travolgerà se non mi sposto
io so di lui che - carico di gente -
se ne infischia di me
Altro sarebbe il mare
se non ne sentissi la voce e il movimento.
Il mondo va bene finchè vedo anch'io
quel che vede il prevosto dei barbieri
e il barbiere dei tassisti
Dell'immutabilità del cielo
- ogni notte sempre -
solo le idee fermentano come i vulcani
che eruttano profumati calendari di barbieri.
Nania Pupusa nacque vecchia
con tante rughettine da centenari,
un martedì grasso
e col passare degli anni, i nuovi tuoni
succedevano ai vecchi, fino a che lei morì
un freddo mercoledì delle ceneri bruciacchiando
una dura tavola di ginepro trovata sulla strada
una domenica che gia in quei tempi si bolliva
la carne per la minestra nel brodo;
ogni lunedì si riprendeva il lavoro interrotto
il sabato e sotto l'arcobaleno fischiava già il merlo,
fiorivano gli alberi e con l'equinozio ritornavano
le rondini e nelle processioni di maggio
la natura che si risvegliava si chiamava già primavera
La civiltà greca è il primo passo fatto fuori della Caverna
verso lo spaccio della prima moneta appena coniata
con la fusione del metallo di valore per la circolazione
e lo scambio delle idee di libertà, giustizia e bellezza
La bellezza è unica e lo dimostra il paragone
della bella figlia del vignaiolo
con la brocca del vino sottobraccio
con tutte le madonne ingioiellate del firmamento
La frase e la sua estensione. Monologo e dialogo.
Prima, ora e dopo. La frase tra due capitoli.
2 contenuti. Nel quadro della pagina:
la parola dà l'immagine al concetto, gli dà la faccia
la parola dà l'immagine dell'idea -
La parola è il contenuto che riempie la pagina
Credibilità della fonte; verosimiglianza del fatto;
attendibilità del racconto; infine opinione personale
Giusto dubitare delle storie che non hanno conferma
Il fiorir del mandorlo sveglia le mosche dal letargo
e solo per loro arrivano le prime rondini;
innumeri trote fan d'argento il Cedrino;
piova quando vuole, mormorano in piazza
gli sfaccendati che non han tempo di vedere
l'arcobaleno e vedono in tv le morti che più contano,
quelle autorità ragguardevoli che come eroi
devono stare sulla terra qualche giorno in più:
re e principi, papi e presidenti
Oddio, molti odiano la calura
più di quanto io non tema il gelo e la brina,
figli di rugiada e della luna che fa il suo dovere.
Dicono che le case dei benestanti abbiano
doppie serrature e i cani a guardia nel giardino;
le imposte delle case povere hanno qualche
vetro rotto e le massaie nei giorni limpidi
e tiepidi
se ne vanno per i campi a cogliere fiorellini
e cicoria di maggio, spuntati dove si posa l'arcobaleno;
mentre i buoni borghesi arredano le terrazze
di verziere, le innaffiano con la rugiada
del consorzio agrario
e col canto degli uccelli nella voliera,
aspettano che l'estate maturi il grano da spendere;
se Dio vuole.
I preti – oltre a tener lontani gli insetti infernali
e far di maggio il mese della Maria -
insegnano a pregare Dio referente delle invocazioni
umane e imbandiscono altari floreali
alla madonna del bosco fatato
che appare di frequente ai giardinieri
quando sfrondano i roseti selvatici
I vecchi del contone Ballaloi – antica porta d'Irillai
dove ogni casa è appresso all'altra - non hanno età
perchè sono rimasti affascinati dai vecchi profeti
della bibbia, che la sera bevevano un goccio di vino
e dormivano sulla stuoia, un pò di latte al mattino
dopo averlo munto nel recinto delle mucche
e acqua corrente di sorgente durante il giorno
negli orti coltivati; e nei sogni se ne infischiavano
bellamente degli anni passati e di quelli a venire,
comunque connotati di sventura e gioia
Molti stitici trovano ridicolo assistere ai loro sforzi:
perciò dan volume alla musica celeste
delle valchirie d’Orione
alle burrasche d'alto mare e ai temporali
che minacciosi vengono da Bosa.
Nessuno è più comodo di chi è comodo al cesso.
Vorrei vedere dove la saggezza conduce papi
e principi figli di re con un terribile
mal di pancia e la latrina intasata.
L'innata sapienza di papi e re
trova conferma nelle prime e ultime
parole veritiere che dicono a segretari
e scrivani sul letto di morte e poi spirano
come piccioni increduli a occhi aperti.
La prima virtù dei diplomatici
è il parlar garbato e ossequioso
a cui segue l'arte che modera i rutti,
copre il subbuglio interiore
e trattiene a tempo debito
le flatulenze fuori luogo
Le belle comari di Donn'Elène Kuleispricu
mi aspettavano sorridenti
all’arrivo del latte appena munto.
Il Nordamerica, la mia passione,
chiuso per ristrettezze:
privarmene mi amareggiò.
In tribunale più che altrove
si deve sapere quel che si dice.
Ovunque tu sia, di solo quel che non fa danni
allo stadio puoi dire quel che vuoi
ma in tribunale dì quel che non ti danneggerà.
Ogni luogo è adatto a dir la verità
ma tu rispondi solo alla domanda
e non divagare come si usa fare a tavolino.
Ai curiosi dì solo quel che riguarda
la libertà di movimento della truppa.
L'assassinio è uccidere la vita in salute
la vita è la prima ragione di chi sta libero sulla terra
la ragione e la forza che conta le ore al tempo
e doma la natura nello spazio facendo le case private
le scuole e gli ospedali dove i medici
non fanno clisteri ai carpuloni
in uscita perche mancano i bidelli all'ingresso
inviati nei campi a bruciare sterpi
Non so, non riesco a vedere cosa sia
superfluo nell’esistere in questo mondo.
E’ vero che non ne abbiamo uno di ricambio…
ma forse delle guerre si potrebbe fare a meno.
Non è facile, lo so.
E’ uno spettacolo in cui nascono gli eroi.
Di solito figli di dei in tutto superiori a noi
inetti che non sanno scuoiare un coniglio.
Innanzitutto si formula l’idea del divino
poi quanto si accompagna al soggetto
lo si articola come divino.
E’ tutta la vita che sento parlar del dio
che non comprendo perchè non lo conosco.
Conosco impostori che si spacciano miti
e sono ciarlatani che non amano i propri simili
ma infiammano streghe ed eretici
La politica si impone a tutti
come un dovere umano dato
che dobbiamo vivere insieme.
Non so quanto sia stato bello
aver fatto carico a Dio del sommo bene
invece di farne la sostanza del quieto vivere
delle genti che vivono in perpetuo subbuglio
a causa del: questo è il mio orsacchiotto,
dice la mamma in difesa del figlioletto.
E questa è la sua merendina.
Maestra, difenda la merendina del mio bambino,
dice alla maestra, invece di metterne due
merendine nella saccoccia del figlio
da dividere col compagno di banco. No.
La merendina è mia e la legge mi difende.
Che spetti alla legge dar le merendine alle mamme?
Per i bambini il Sommo Bene è la merendina e il Balocco.
Che la legge sia dispotica?
R. Luxemburg
“ le rivoluzioni non sono “fatte” da qualcuno
ma scoppiano “spontaneamente” “dal basso”.
Noi siamo come Dio ci ha voluto fare
con le mani dell’artigiano
che sono oro che si fa denaro.
Il denaro è il bene universale tanto è
gradito anche a Dio per le spese correnti.
Tanto è l’uso che se ne fa nel mondo
che se addestri un cane
a scambiare un obolo con un osso
li vedremo sfilare nei macelli con le moglie
che per la spesa quotidiana chiede i soldi
al marito di cui dice di essere la serva
e non la sposa. Argomento del consorte
artigiano è che la moglie prima di sposarlo
non conosceva il denaro
Beati i poveri di spirito perchè loro è il regno dei cieli
per me è uno sfottò riferito a chi coglie ogni panzana.
Per loro bello è il pensar libero e giocondo.
Essi chiamano afflitto chi non risolve il suo dolore.
Filisteo è colui che le Muse non le conosce proprio.
Costui non ha spirito, è solo carne,
pesce e polpa di pane e teme il vino.
Ultima è la speranza
e dopo i numeri del soccorso
non ci rimane che Dio
se non ci nega udienza
il nostro avverso demonios.
Non c’è disgrazia che venga da sola
come minimo accelera il tempo che
in un lampo ti imbianca i capelli neri.
Col maltempo si invecchia prima
peggio se ti guarda con gli occhi bassi
come se avesse trovato in te
quel che da tempo va cercando.
Confortiamoci allora perché
non c’è paese in cui ogni cosa fatta
sia esente dalla critica.
Natura e cultura sodali di corpo e spirito
sono la vita del mondo
separarli è avviare un rito funebre.
Mi piace stare alla finestra a veder scorrere
sulla via le esequie della vita
che si abbandona al suo tramonto.
Dimesso è lo sguardo della mucca
che si aspetta di essere munta
Il dio che mi sta sempre al fianco
dorme anche affamato, nel mio letto
ma mi guida ogni volta dove voglio io.
Chi quindi collocare nella porta dell’animo
e del cuore, l’onesto e nobile dott. Gabba/s/le
che dedicò la sua scienza a resistere alla polio
o il rev. Fadd/a/iboes che invocò la sua fede
in Dio affinchè gli incurabili poliomielitici
morissero per non patire il resto della vita?
Certo, a pancia piena si dorme meglio
si pensa male e si russa alla grossa
come chi ha bevuto dalla botte.
I figli sazi per resistere al sonno
chiedono
ai genitori a cosa servono i libri sacri:
A far ridere i preti, rispondono all’unisono.
Il pensiero appare e cresce come il
peccato ma senza fare la voce grossa
con chi non sente ma sa
che ciò che è in noi sarà con noi
per chiudere le porte durante il viaggio
di ritorno alla casa lasciata aperta
tempo addietro
per delle frettolose commissioni affidate
a noi spiritosi come i nostri simili
che han fatto della vecchiaia
il setaccio dell’esistenza dove
gli agi del tempo passano come lo spirito
e i disagi del corpo restano nelle ossa
che sosterranno chi ne avrà bisogno
fino alla fine del mese, con lo sguardo fiero
senza alzare la voce allo sportello.
Subdolo è lo sguardo del toro
che ti guarda dal basso in alto
per vedere dove può infilzarti
meglio
Chi è felice si gloria del suo merito.
Sui banchi del mercato si trova
solo la merce che cerca denaro.
La miseria vorrebbe comprare col
languore delle lacrime degli occhi
tanto è felice di esserci
l’opulenza è sazia prima di passare tra i banchi:
è presente solo per il dover esserci
come lo stolto che esibisce il suo fastidio
come il gallo che sfila col petto in fuori
davanti alle galline che salutano
col coccodè dell’0vo ben riuscito.
Felice è il gallo che basta al suo pollaio.
L’ordine del tribunale che precettava di impedire
il pensiero al detenuto Gramsci Antonio
è stato disatteso per volontà degli avvenimenti
imponderabili che nel mondo si succedono.
Anche la certezza che possa essere felice
e fecondo di eccellenti pensieri chi è di
salute cagionevole e incatenato
è stata disattesa
dato che è peregrino sostenere che le
Lettere e i Quaderni dal carcere
non siano felici e ed eccellenti
esempi di vita e di pensiero umano che
è ciò che ha sempre sostenuto la vita vissuta.
Certo infelice è sostenere che Lettere e Quaderni
non siano stati scritti col piacere del cuore
e la chiara luce dello spirito che pensa da se.
Chi non ha, fatica e compete per vivere e avere
chi ha, accumula e guarda dalla finestra
l’albero della cuccagna in piazza reso
scivoloso al misero che si arrampica.
«La vita è nel movimento.»Ha detto Aristotele.
E uno sciancato per vivere
deve tenersi leggero per muoversi un pò
e mangiar come scriccioli senza bagnare
il becco nelle gocce del vino che spesso
cade dove arsa è la terra che lo esige.
Ma tutto al mondo si muove
perché la terra gira e sopra vi è
anche lo sciancato che vorrebbe
ballare come un frate zoppo
sopra un filo di lana per divertire
la scolaresca durante la ricreazione.
Ma chi crede che chi va più veloce viva di più
sappia che la tartaruga vive il doppio
del tempo che si impiega per arrivare.
Vai a fare il diacono che è servo
di chi fa il servo del Signore
e rimarrai sempre garzone di bottega
Chi è ricco di beni e di salute
cerca sempre nuovi interessi
per riempire i buchi del tempo
dove penetrano le correnti malsane
ingiuriose
alle maleodoranti miserie umane.
Quel che ciascuno è sia fedele a se stesso
perché difficile è cambiare la prima pelle
con una posticcia di dubbia natura per coprire
le interiora che mal sopportano la luce accecante
e le correnti d’aria fina fatali ai calori intercostali
Nulla esiste se la mente è assente.
Anche chi vive di rendita
è a disagio se la mente gli vacilla.
Chi ha da fare insegue il tempo che fugge
il nullafacente cerca sempre compagni
di gioco per la contesa aperta col tempo.
Solo la persona che sa di essere quello che è
vive sereno stando bene con se stesso sulla terra.
Difficile essere altro se non voglio.
Penso che quando si dice:
è un puro e alto spirito
si intenda chi nella mansarda
ospita il senno chiaro e placido.
Non so se il dotto Zichichi
che leggeva solo Galileo
stesse meglio del parroco della cattedrale
che non leggeva l’Erasmo proibito.
E’ la salute che ci riguarda
che ci presenta al mondo
se la salute manca
muta la silenziosa presenza
sulla panca della vetrina
E’ più stanco chi lavora per vivere
che non il possidente che non chiude occhio
perchè teme che gli rubino le uova dal pollaio
In più modi è bello e brutto usare la lingua
ma due preoccupano i genitori
uno è non parlar troppo
l’altro è non parlar male
Tutto sta nel nocciolo della mente
compresa la volontà e il suo utilizzo
nel voglio o non voglio decide il pensiero
perchè solo sua è la sovranità del reame
Cogente, che determina un obbligo inderogabile
Prima del duemila l’infanzia si ricordava
con l’immagine dei ghiaccioli
che pendevano dalle tegole delle case
col solo piano terra, poi sono sorte le
abitazioni a più piani e i ghiaccioli furono
intrappolati nei frigo dei condomini
dove il senno è umano
il desio è comune al bipede e al quadrupede
solo il pensiero fa l’essere umano
che viva in grotta o nell’attico
dorma nel letto o a terra accanto al fuoco
abbia le mutande o ne faccia a meno
o calzini e moccichini siano suoi o in affitto
Irretire, cadere nella rete
Il subdolo rende florido quel che fa
Dai la mancia a chi ti dà buone notizie
e avremo una buona produzione di falsi postini.
Non se minacciati del taglio di mezzo
orecchio se la lieta novella non è vera.
Ritira la proposta di spuntar la lingua.
Grida più forte che puoi
oltre il Monte del Redentore, che lo
senta anche il mare che frange lo scoglio
per sentir meno i mugugni della fame
che sono la vera voce della ragione di vivere
La corruzione dell’animo e del portafoglio
ostacola la libera punizione col voto
di chi froda le faccende pubbliche.
Ho scelto me per scorticare in concerto
la coda dell’esistenza in carriera.
Scritta a grandi caratteri alle
spalle dell’autista del tram:
Por favor, tenete a bada quei peti acidi
che annunciano la brodaglia, altrimenti
fermo il mezzo in mezzo alla strada
e guido una panchina.
Nel cartello sulla fronte del tram che di norma
indica la destinazione della corsa c’è scritto :
Non fate le puzzole e statevene a casa.
Cos’è l'onnipotenza?
Perchè non nominare Dio comunque
(invano! perché?)
dato che è la parola più famosa al mondo
e usata dall’infanzia fino a pronunciarla
in punto di morte quando la coscienza
si è dissolta e si è davvero impotenti?
Corroborante, darsi un ton.o.ificante
Perlomeno esagerato dire che rinuncio a me
pur di non perdere te
devo innanzitutto sostenermi per non perderti
e profumare con l’incenso dei vivi
i morti han bisogno di pace e riposo…
perciò a casa non manca il sale
è l’altro che manca…pane, vino e ravanelli…
poi è risaputo che i cani non leccano
se non c’è profumo nell’aria e il sale
insaporisce le pietanze sciape
perchè non è talco farma c e u t i c o
Pondo, il corpo cntr all'anima.
Anima e Pondo.
Pondo, stronzo alla Polifemo.
Valutazione dei sintomi, diagnosi.
Come è stata la tua esistenza?
chiesero a uno sciancato che si trascinava…
A che pro ci sfrecciano sul capo
quegli aerei supersonici frastornanti
se nei paesi bilingue son fradice
le condotte dell'acqua potabile?
…a malapena con una brocca d’acqua.
Come quella del verme che si rigira nel sale.
Infatti ho sempre avuto delle gemme
di sale in tasca per poter bere
qualche tazza d’acqua in più.
Se non di vino.
Se è il corpo materiale che esprime l’animo personale
come la natura umana esprime la sua cultura singolare
come ha da essere l’animo di un corpo sciancato?
Corpo e animo sono un essere unico, un'unica cosa.
Vessare e assuefarsi a depauperare il misero
Chi ha buoni ricordi si compiace di raccontarli
chi li ha cattivi li ricorda maldestri e tace.
Specialmente sulle miserie della povera crescita.
Se poi si innamorano da maturi
amano tutto delle mogli
dai più puzzolenti peti a comando
alla flatulenza della lavandaia alla lavanda
al riso sguaiato e alla chiacchiera sfrenata
alle murene a grappoli
alla verruca sul mento recintata di peli
simile al porro del collo coperto di collane
Papa Giulio II Della Rovere,(1503-1513)
era nipote di suo zio papa sisto IV(1471-84)
Al libero arbitrio è concessa qualche deroga
dalle regole e purchè non si faccia male
alle mosche si possono schiacciare a dozzine
le zanzare e le cavallette.
Beninteso nelle regole son compresi sorci e ratti
ma non topini di campagna che han prole a carico
e son già nelle mire delle civette sul far delle notti
ad Atene quando Socrate dorme in famiglia
e tace e forse già sogna che cosa e come
l’avrebbe detto domani se fosse stato balbuziente?
Ed Esopo, di cui voleva versificare le favole
come le avrebbe raccontate?
Meno male che grande è
la giustizia nei cieli olimpici.
I Bardaneri (o saccheggiatori del grano)
mettevano a soqquadro gli averi del villaggio
a qualunque ora come gli esattori di Corte
che pignorano i quadri appesi al muro
valutandoli con il valore dato dai ciechi
L’animo è il rubinetto della botte
L’animo è il contenuto della botte
L’animo è l’espressione del corpo
E’ l'animo che riveste la superficie del corpo
dalla punta colorata dei capelli ritinti
all'estremità dell’unghia dell’alluce
Più della morte e della fame son
certo che domani il sole sorgerà.
Il mondo è degli acrobati che vengono
dalle scimmie, nostri primi abili idoli.
Brutto essere come i malati del passato
che elemosinavano
con una campanella legata alla caviglia
ma nemmeno aver passato la vita
senza poter camminare come gli altri
pur senza chiedere elemosina ne scampanellare
non è certo stato bello temere una spinta…
brutto sentire incerta la posizione eretta.
Brutto sentirsi precari in piedi
in un mondo di saltimbanchi
Nabucodonosor fu fatto bue e ridiventò uomo
Quel che diviene conosce già la strada…
Certo è possibile che tutto ciò che avviene
sia già avvenuto
perché quello è il semplice meccanismo
in cui consiste il mondo-universo:
il sole che brucia ogni giorno
chi gli sta attorno che cerca di scappare
fino a raggiungere il giusto-luogo
da cui convivere
e quindi permettere il ripetersi
di ciò che può già essere accaduto
come infatti ogni anno accade
sulla terra con le stagioni
che generano la vita di certi organismi
amanti della musica celeste
di cui sono maestri gli angeli del cielo
e i pastori dei pascoli che dal Gennargentu
degradano verso il piano mare
depositario delle ghiottonerie per cui sbavano
angeli e pastori: muggini, anguille e cozze vergini.
Il modo di vita del sistema solare
è il divenire di se stesso
così com’è la vita umana
nella sua eterna riproduzione
con l'invenzione della coppia che,
nonostante guerre e catastrofi e pestilenze,
non perde colpi e popola il mondo
come i topi, i conigli e le lumache.
Amo il gran dio
perché so di non aver mai avuto
impedimenti appartenenti al suo spirito.
Il male che ho patito
mi viene dal mondo naturale
che non è responsabile della sua opera
perché agisce spontaneamente come il sole.
Noi, umani mortali
siamo lo spirito del mondo spontaneo.
Siamo lo spirito del mondo che esiste.
Io sono il caudato.
Come parrebbe dire il capobranco:
Sono io colui che mangia per primo
e poi passa il piatto a voi.
Alessandro VI Borgia (1492-503)
bruciò Savonarola, 1498
Anche il falso, quando davvero lo è
è simile al vero.
Come i ricordi della vecchiaia
per la cui narrazione l’autore modifica
quel che è stato a beneficio di quel che ora è.
Come voler sovvertire la realtà che ora vive.
Falsificando il passato per avere
un nuovo assetto del presente.
Ricordo il vissuto come il presente che vivo.
Se il passato è un ricordo
il presente è un abbaglio.
L’animo è sempre sul chi vive
acquattato nel meccanismo della mente
che ovunque sia non dorme mai.
Manca qualcuno nei piani alti sopra l’Onu
qualcuno di quelli che giudicano i responsabili
delle disgrazie che cadono sugli innocenti
e non su quelli che le han volute e decise
e per l’impresa riuscita brindano e
festeggiano e segnano sul calendario
Alla Divisione del Bottino
non sono mai mancati i Vincitori.
Difficile, per quanto si viva ritirati, vivere
senza che qualcuno abbia da ridire.
Non dico che dietro lo scherzo si celi la verità
che può ben starci
dico che lo scherno copre il nervo scoperto.
Quindi taci se ti pare che uno abbia offeso un’altro.
Per far bene le cose
non ci si deve stancare di farle finoachè
ti piaccia la bella forma avuta dallo spirito
perché stanca meno del far male
con la noncuranza del maldestro
le cose brutte assai per l’animo sensibile ed elegante.
A qualcosa si deve rinunciare per farne bene altre
che forse chiedono maggior impegno,
magari per una più lusinghiera ambizione.
L'orgoglio di aver fatto una cosa bella
riempie di stima l'animo dell'Autore
e goderne magari fino a morirne,
faccenda che può giungere d'improvviso,
come capita a chi vive fiducioso nella vita ordinata,
salutare e civile, come protetto dalla grazia divina
per morire nel suo letto mentre sogna l'eterno
empireo celeste dal clima temperato e non
l'inferno col suo torrido e interminabile avvenire.
Nei libri sacri l’asina di Balaàm parla come gli umani
Dolce ed elegante Èlena
Il pettegolo è rientrato dal bar
dove non si parla d'altro che di calcio,
politica e COVID e non di sentimenti
che appartengono agli anfratti bui
e labirinti illuminati dell'animo umano.
E mo' il sottoscritto s'addorme.
Non c'è anno che non dia nuovi germogli...
Nuvole vagabonde al profondo e vasto cielo
dell' infinito ricco di stelle di gaudente luce
moltitudini di pesci al mare ampio e profondo
alla gran terra campi solari ricchi di messi
e di grappoli d'uva... e nel petto custode
dell'animo spunta una fiamma d'amore
La sura è un capitolo del Corano.
Bih, biendhelusè a karkidos ke poleddhu
gramuzandhe irbutu a fake’r
canisteddhas ligadas ki su junku.
Li piaket’ ke ficu cotta.
A denotte iskudete sos pedes a terra
ki paret’ katticandhe akina i su lapiolu
kei sor domaos in galera.
A s’impuddhile fruskiata ke gardanera in amore.
Jukete una malandra in trucu
ke toccau ‘a jubale o kaddhau a fuste.
Difficile dialogare con chi non ti è alla pari
nel disbrigo degli affari correnti.
Difficile malversare dove le faccende
son chiare più che torbide e confuse.
Cosa sappiamo di come vivevano i nostri
antenati al tempo di Josto e Amsicora?
La vita è l’esistere in concerto
degli esseri detti umani
per la disposizione volontaria
a vivere in pace
L’ascensione di gesù in cielo
vorrebbe rappresentare la rinascita dalla
morte temporanea per l’eternità della vità
umana e divina.
La sposa alla quale è stato ucciso il marito
piange ogni giorno davanti alla casa dell'uccisore.
Un consigliere del Comune di Ohiai B. vorrebbe che
nel cimitero cantassero tutto il giorno gli usignoli.
Perché non accompagnare i morti alla tomba
con una dozzina di usignoli canterini in gabbia?
Il cosiddetto dogma trinitario
è la condensazione della paternità
nella successione di nonno, figlio e nipote.
O figlio, padre e nonno come un tutt’uno.
Il prefetto d'Irillai indice un premio alla
massaia che spolvera senza sollevar polvere.
Per un fatto fisico, come rimestare
dal fondo quel che bolle in pentola.
Si, come un vulcano di polenta.
Non c'è fortezza nel petto che resista
all'urto senza aprire un varco nell'animo.
Il santo graal è la coppa, di cui narra giuseppe
di Arimatea nella leggenda senza autore
che avrebbe contenuto il sangue di gesù
che animò le corti medievali tedesche e francesi
All'azione si addice la decisione del coraggio
alla riflessione è necessaria la ponderazione
e la pazienza, perché
se il tempo se ne infischia dello spazio
lo spazio non si cura del tempo
né di chi lo misura contando
fin quasi a cento stelle
Donna Elena, dimmi che devo fare
oltre porre dilemmi sulle frasi
che sentiamo da una vita, tipo:
- Perché sogni d'oro e non sogni sereni,
di pace, d'armonia in casa e nel mondo,
di serenità nelle strade, di quiete negli stadi,
di canti nei campi, perché non sogni d'amore?
A che serve l'oro al buio
dove l'amore brilla più del sole?
Èlena
ho il tempo che mi rimane a disposizione
e mi piace aspettare, amo l'attesa
e la riempio con la costanza dei sogni
e di pensieri aerei come scriccioli d'usignolo
leggero fardello della voglia di vivere
all'ombra del sole e del chiaror della luna…
Il nido del dubbio
L'uomo è umano perché pare che abbia
- nell'animo che lo muove -
la coscienza di quel che’è, e cioè: mortale.
Predu Pilurzi cinguettava ad ogni
bicchier di vino, come il primo usignolo
fatto dal Signore, che cantò in paradiso…
- Perciò -
. ..Non è ancora primavera se non canta
l'usignolo d'Irillai col Mandorlo fiorito.
L'ultimo Papa
Manomorta per diritto divino: ovvero
è giusto pagare il dovuto a Cesare
ma noi siamo di Dio a cui spetta
un equo corrispettivo
Fato e destino sono i liberi gemelli del caso
che registra l’ordine delle cose che accadono
nella perpetua rotazione del mondo umano
la cui presenza è attribuita alla potente volontà
divina che ha creato per ragioni impenetrabili
la vita nel cielo abitato da stelle lucenti
comete caudate e coltivatori diretti
Nessun messia o saggio profeta che sia
ci ha mai parlato di come,
perché e quando, la fortuna
che ci accompagna come il vento,
con gli avvenimenti che ci riguardano,
ci abbandona a una triste sorte
indicandoci con la mano le terga indifferenti.
Bello pensare che la pietà viva
nell'animo di chi ha sofferto in presenza
di chi non sentiva il moto della compassione.
Ecco, ci dicono,
la fortuna dà il braccio a chi l'afferra.
Ecco così ha fatto Agamennone
affidando la figlia alla sorte che
l'avrebbe ricompensato con la propria morte.
Ama la pietà la madre a cui muore
la figlia per la gloria del padre.
L'avversario si comPiace con se stesso
per aver ucciso il nemico con cui
non aveva alcuna comPassione.
Dialogo senz’ immagine
Per favore, passami quel coso.
Quale?
Quello là!
Dimmi quale.
Quello che vedi e sai.
So quello che vedo.
Dammelo.
Dimmi quello che vuoi di quel che vedo.
E’ quello che credi.
Passami il come si chiama.
Ti do quel come tu lo chiami.
Dammi quel come lo chiamano.
Ecco una ginestra. E’ un fiore giallo.
Il dio dei poveri fatto col fango e cotto al forno
è il bracciante in capo di famiglia numerosa
a cui il forte vento rassoda la carne
nel cogliere bietole selvatiche appena oltre
l'orlo delle strade.
Solo
tra i concorrenti suoi pari
non trovava ostacoli e lo rispettavano.
Il sogno, dico io, è un ricordo di ciò che è stato
malfatto, non un‘auspicio di ciò che forse
potrei voler che si avverasse.
I sogni buoni, anche se illudono, dicevano
i dodici vecchi seduti nella prateria d’Irillai
- sul muraglione sopra il dirupo -
come antichi e autentici baroniesi nei campi
aperti e perfetti, sono quelli che non offendono
nessuno, sogni buoni, come sognare
di sposare la fidanzata che visita ogni notte,
o con i numeri vincere al lotto o il neonato
che sogna la mammella della mamma,
quei sogni vengono giù come falchi
dagli angeli gabrieli di Dio. Sogni buoni.
Quelli cattivi, che coinvolgono in malefatte
le persone oneste come il far l‘amore proibito
con i parenti, perché nel sogno brutto pare
che tutto sia possibile e vedere anche le anime
dei morti uccisi e conosciuti che danno i terni
al lotto, sia di giorno che di notte come vedere
Banquo nato da un sogno nella brughiera,
quelli vengono da Satan Sanguisuga che succhia
le anime ai moribondi, quello spione fissato
di voler asservire, attacccandolo ogni notte,
il mondo celeste, quel malignaccio dimonio
ingannatore che intorbida l‘acqua dove peschi
di frodo un‘anguilla.
Il diavolo tipo è quello che ha appena ucciso
il cinghiale, lo scuoia, s’imbratta la faccia
del suo sangue e si copre con la sua pelle.
Sognano male gli sfaccendati, che non sanno
nuotare né come passare il tempo, mormorava
quello che non esce mai di casa senza aver
fatto le sue cose. Chi è stanco dal lavoro dorme
come un’uovo sodo. Anima e spirito di chi rinasce
sale al cielo, corpo infetto all‘inferno dove tutti
battono tamburi di pelle d‘asino. I brutti sogni li fa
chi ha la coscienza sporca. Pensa male di giorno
e sogni brutto la notte. Ciascuno fa i sogni che si
merita. Chi è sazio di vino rosso sogna gratis.
Ma poi digiuna. Chi vive onestamente non si
lascia traviare dai sogni. Il malvagio inganna
anche il sogno. Chi teme sogna presagi di sventura;
se poi non digerisce le cipolle, il sogno diventa
un’incubo foriero di catastrofe. Con la magia dei
sogni notturni, che par sortiscano dal cosmo materno,
si spalancano i cancelli che durante il giorno son
chiusi e custoditi da invisibili guardiani ai quali dire:
oggi devo far così. La bellezza del sogno stà tutta
nel ricordo, sia che lo racconti o lo tenga per se, come
quello del bandito-pastore a Sedilo nell’agro di san Titino,
In hoc signo vinces, armato d’archibugio che nascosto
dietro la rupe della Fonte dell’Uomo Ucciso si spunta
barba e capelli e si gratta le gote col coltello mentre
canticchia mottetti d’amore alla sua bella
lontana e il suo cavallo si abbevera alla fonte :
- stella delle mie notti, le punte ti offro dei capelli, che
crescono d’ora in ora; ma moglie mia bella, fammi
uccidere una sentinella,
che selvaggio mi fà come la luna a maggio -
L’effetto è il mondo, quale è stata la sua causa?
L’inizio del movimento è l’effetto, cosa lo ha causato?
Causa della morte è il deterioramento del corpo
cioè la fine della vita.
Costui, raccontano, sognò un’angelo mettergli in testa
un berrettino così striminzito e unto che divenne
obbligatorio sul capo d’ogni pastore-bandito dicendogli:
Vendicati.
In sogno puoi morire in una fornace e rinascere
in una curva del Cedrino, puoi esser ricco e morso dai
cani e prestarti dei soldi per non affogare e nello stesso
tempo essere aggredito e derubato da due suore di
san Biagio, pescare nel Cedrino senza lavarti, cadere
in un fosso come Alice ( Ulisse non visitò gli inferi
e parlò con i beati nel pozzo?) e volare rasoterra
come una rondinella novizia che cerca anelli d‘oro,
cantare come la cincia del Monte dopopranzo,
camminare sui cadaveri e aver la bava come
una lumaca, far collezione di foglie cadute e non
avere età, dimenticarti della tua casa e fare il prefetto
del regno, in sogno puoi uccidere qualsiasi ombra
e non render conto alla giustizia dello Stato come
Macbeth, puoi sognare Josto o Amsicora che si
risvegliano come la natura a primavera e baciare
la mistica Eleonora e santa Teresa in Fregola, la
Madonna di Guspini, puoi essere il Dio dei Minatori
o la Signora delle Pecore, puoi vedere dall’alto gli
uccelli in v olo infilarsi nelle nuvole, puoi bere cinabro
vino gratis senza zappar vigne né pagar Zigottu bettoliere
delle origini e dell’identità isolana, cosa non si può
fare in sogno senza peccare? Non puoi mangiare il
ficodindia allucinogeno di Tiscali senza pelarlo e
trascorrere una notte da sabba, perché il sogno incanta,
bisogna dirlo e forse và regolamentato per limitare
gli effetti della sua malia specialmente se ci
vanno di mezzo bambini con cui cimentarsi e
divorarli come cannibali all’insaputa dei genitori
adescandoli al dolce sabba del gelato caramellato al
cioccolato di solo cacao al miele d’arnia sconsacrata
Cos’è che rende favorevoli
gli auspici al neonato?
La perfetta combinazione che fa divina
la creazione, è data dalla presenza dei piedi
che si integrano nel corpo come le mani
e dove non può l’uno agisce l’altro
come compagni d’armi, di idee e di lavoro.
Energici commilitoni devoti allo spirito guida
che non vivrebbe senza la coratella che macina
i sapori, come da quando eravamo scimmie
e avevamo la mente nella coda a punta
dove inizia e termina la pelle
per veder meglio a distanza dalle cose.
Ma cos’è che rende discordi
le moltitudini umane virili e mollaccioni
ma eternamente mortali? O no?
Poi non si è mai visto un piede lottare
contro una sua mano, né il piede correre
all’opposto di dove stessa la mano fugge.
Prima che la giustizia divina intervenga
la giustizia umana impicca gli sconfitti.
Esiste una persona onesta che non si aspetti
dal Signor Iddio che tutto vede come un arbitro
una misura equa per punire e premiare
i responsabili di un feroce conflitto che causa
immani sofferenze più a chi perde che a chi vince?
Chi è stato il dotto giudice
inventore del giuramento?
Chiunque come me abbia la vista corta,
ora che non vede l'orizzonte,
parla solo di quel che ha visto tempo fa.
Potrei vantarmi di quel che non sono
con degli sconosciuti, ma con gli altri no
non posso, perché mi conoscono
più di quanto conosca i miei difetti.
Non ho rimpianti
nemmeno di non aver avuto la forza
di portare a casa un vitello
tanto non avrei saputo che farne del cuoio.
Alla fine è la stessa sorte che ci unisce,
piaccia o non piaccia,
come disse l'operaio del capocantiere
che lo adibì ad altra mansione:
ti piaccia o no, fai questo.
Come si usa nella colonia penale di Mamone
La terra ci sostiene uno per uno
e da senso alla vita
l'esistenza in comune da senso al nostro mondo.
I contadini per aver l'acqua tutti i giorni
fanno le dighe.
I guerrieri per vincere hanno
le armi migliori sempre sott'olio.
Un cittadino del capoluogo
col naso ricurvo come un rapace
e con quello dovesse beccare la moglie
che per l'appunto lo sfotteva dicendo
che a lei sembrava una trombetta
per come squillava
quando lo soffiava, entra in una macelleria
della vasta provincia e chiede
di comprare fettine della mutilazione di Abelardo.
Son finiti i bei giorni della capitale,
risponde il macellaro.
Cos'è un nuovo afrodisiaco?
Oggi c'è la globalizzazione
e Abelardo non è di questa zona.
Gli ci volle parecchio per capire
che le stanze che davano nel cortile
erano le celle dei frati eremiti
capaci di vivere con meno di quel che avevano
ma erano liberi di pregare e non potevano
in alcun modo annullare le orazioni fatte
Dai agli altri il meglio di te:
la tua bontà non manca di nulla.
*
Dai solamente quel che vorresti ricevere.
*
Non sono mai sola:
ho sempre la mia compagnia.
*
Di parole e ricordi si nutre la vecchiaia.
L'evidenza è quel che gli occhi
non "ardiscono di negare".
1.
In una qualunque casa al mondo
ciascuno con i propri occhi
piange lo stesso morto
e dietro quegli occhi c'è un mondo
che nessun altro può frequentare
perchè solo là le stelle si caricano di luce.
2.
A ognuno è dato, quindi
piangere il suo dolore
sia nel fisico che nell'animo
e nessun altro può farlo per lui
neppure la sua ombra.
3.
Pensa che alla morte del più caro congiunto
solo la tua può seguirla e solo da lì
nasce la paura nell'ombra della sera.
Pensa pure che null'altro
oltre la morte può accadere.
4.
Ora che hai conosciuto la morte da vicino
la famosa Massaia del Mondo
che accumula e toglie lana
e polvere da sotto i letti
puoi dire di aver vissuto
cos'altro può farti paura?
5.
Tieni mente che unica e sola
è la tua persona
e solo tu puoi fargli compagnia
se vuoi continuare a vivere con Lei
cosa che solo a te è concesso
e nessun altro può farlo al posto tuo.
6.
Vivi col senno i tuoi ricordi
e seppur ti servano a tavola
con un grembiule di stracci
assolvono il loro compito di messi
straordinari della Memoria che da senso
e sale alla vita.
7.
Vivi, dunque, in pace
con i colori dell'arcobaleno
con le parole e gli umori dei vivi
e con i rumori e i sapori del mondo.
Innassiu Diskissiu, principe provvisorio delle janas
che dimorano nei remoti recessi del cosmo
e appaiono a caprai e villeggianti nella foresta di Farcana
al suon di launeddhas, del canto della civetta
sul dorso saldo dei cinghiali del monte
su cui puntano gli schioppi dell'ospedale dei clisteri.
Ricordare e Dimenticare hanno in comune la casa:
coabitano nella stessa Memoria.
L'oblio è inibire il ricordo, affidarlo ai venti marini;
forse una forzatura, forse un'atto naturalmente voluto.
All'oblio partecipano anche i ricordi caduti in disuso:
chi non pratica il gioco,
dimentica o scombussola le sue regole.
Non devo dimenticare quello che ho avuto:
ho promesso di ridarlo;
dimenticarlo significa ingratitudine e irriconoscenza.
Perdo la fiducia che gli altri riponevano in me.
Iddio vuole solo il buono e il meglio
di quel che riusciamo a combinare fra noi
popolo d'Ohiai, cugini e cugine d'Irillai
e generi e cognati di Mannasuddhas
vignaioli di Marreri, calzolai del Contone Ballaloi
rattoppini del Centro, barbieri di Bia Josso
lestofanti di Seuna, carabinieri di Lollobeddhu
commesse del Corso che non s'innamorano
per un solo colpo di fulmine senza echi tonanti
nel cielo e rimbombanti nell'anima:
devono essere almeno una dozzina i lampi
fulminanti per ardere il loro cuore
bollire il sangue e cuocere la carne fino al filetto
senza affumicare il midollo che accende i pensieri
di dolce passione d'amore invisibile
che con leggera grazia viaggia nell'aria
e viene da settentrione, regno immoto
e inviolato della stella polare
e trovo buffo che io, più di tanti altri
sia incapace di accoglierlo perchè non ho ali
sul dorso nè ai piedi, credo quindi alle parole
della mia balia, che per consolarmi diceva:
Non da fuori, ma da dentro viene la gioia
dell'amore che da un bel tono all'esistenza.
Viene dal midollo, sostanza celeste
che diffonde la vita oltre la terra.
Non so se un gracchio possa essere
un bersaglio per cacciatori.
Il fatto che un tale imbracci un'ascia
non fa di lui un boscaiolo.
Né il locandiere che si dica sia sazio di pesce
fa di lui un pescatore.
Chi porta la sua croce
non è per forza un Cristoforo.
Infatti una tonaca non fa una monaca
né il bisturi un chirurgo e il borotalco un barbiere.
Gambe salde e forti braccia
fanno adatto il bracciante
alla fertile Baronia.
Fin dalla remota antichità è la madre
che presenta al Tempio il figlio che matura
poi è il padre che a maturazione avvenuta
lo presenta a Donn’Elene
per conoscere le delizie mondo.
Oh, nemmeno il tizio che si arrampica
in cima al campanile, vuol fare il gallo fottivento
che, a fine gennaio, cerca la sua gallinella
è invece un carpentiere come carpentiere non è
colui che armato di martello e chiodi sbarra
porte e finestre di casa per essere al sicuro
senza far patti di pietà con i ladri
non essere spiato dai santi
né invocare protezione alla polizia.
Troppo cibo sforma lo stomaco.
Poco lo rattrappisce come un fico secco
col verme famelico.
La giusta misura lo porta
con qualsiasi tempo alla tomba.
Ogni paese ha la sua strega
Irillai ha la mia ombra.
Con il balsamo di Maria Maddalena
Gesù si trasformò in colomba
san Pietro in sparviero
e Giuda nell’amico gracchio.
Maggio è il mese di Maria
che gli donò le sue rose.
Quando mi osservo nello lo specchio
vedo la sua superficie più lucida dei miei pensieri.
Perciò mi specchio poco
se non alla chiara fonte della foresta di Farcana
dove si bagnano le fate della mia giovinezza
che mi hanno sempre negato la loro immagine.
Tutti cerchiamo i tasselli necessari
per far bella la nostra immagine
ma raramente li troviamo
e in fondo vanno meglio le rughe
e la cadenza dell'invecchiamento.
Nè a Ohiai, nè a Irillai come altrove
mai si dice in giro quel che succede in casa
Non mi va di dibattere i miei affari in piazza
dove si mescolano gli affanni del mondo
dove assieme alla donna gravida
come somma immagine della creazione
espongono le loro ferramenta gli scellerati
Chi ha casa in campagna e una salute perfetta
solo con la campagna a cielo aperto
(conosce la teoria delle fasi lunari)
ha un saldo rapporto ufficiale
e ha pratica con prati
orti, vigneti e uliveti e qualche libero torrente
sempre smilzo in attesa delle piene
Le cause accidentali sono quelle più difficili
da comprendere e il più chiaro risolutore
di esse è dio, l'altro è il caos da cui son tratte
le cose necessarie e quelle apparentemente inutili
Gli accidenti ne producono altri eccedenti
come la regione del caos è piena di materiali
caotici così il regno dei cieli è colmo
di divinità eccezionalmente oziose
A seconda dei detti popolari son ottimi cittadini
solo quelli che muoion prima degli altri
i cosidetti “beati” perchè contemplano Dio.
Marreri vale la Borgogna.
Gli emigranti sardi che rientrano dall’estero
mescolano il vino del Reno al Mandrolisai.
Nulla al mondo è più dritto dei raggi del sole
del mattino, del sole a mezzodì e di quello della sera
essi son dritti perchè devono illuminare tutti
i figli del signore e della terra tutti mortali
Non posso prendere sul serio le carte
né le combinazioni astrali
prendo sul serio le parole
solo le parole, chiunque sia a dirle.
Parlate, gente, parlate, solo da quel che dite
si potrà comprendere perchè non sorridete più.
Non prometto a nessuno le meraviglie
dei giorni miglioriche ora mancano
della sostanza che li sosteneva. Amen.
Una è la realtà che attrae i sensi
e viene quasi sempre modificata dalla narrazione
se non altro per incompletezza.
Dal percorso obbligato manca la piazza di Grazia Deledda
Zomaria Zibbileu esente dai suoi peccati.
Il grano di Nur-dhole.
Su Pinnone di Samuel Istoki.
Il pastificio. La bottega della Pasta a Sa Contza.
Il tramvai dal Quadrivio all'Ospizio,
via Lamarmora e via Roma lungo il Corso,
piazza Irillai, il Mulino, la Rotonda e la Stazione.
La Rotaia. La via di Mezzo e la Traversale sarda:
Orosei – Bosa.
Ginevra mi ha messo in subbuglio
nonostante io non sia Lancillotto
sorpreso dalla presenza di re Artù.
Arte e virtù in via dell'Adescamento:
offerta delle proprie qualità personali
al miglior prezzo.
Ogni neonato cerca il modo migliore
per adattarsi al mondo.
Da grande sarà più oculato.
Così da vecchi risparmiamo per il funerale.
È la luce del sole quella che abbaglia
quando fa caldo e sul prato sopra le colline
pascolano animali da latte e i primi stormi
di fenicotteri tinti dal sole,
volano lungo le coste del Tirreno
sulle orme di Sant'Efisio spadaccino
per soggiornare nel cielo estivo
della marina luminosa.
Il gracchio di Santu Jacupiu
preso di mira con la fionda, è amico mio:
protegge il mio sonno meridiano.
L'amore che si esterna è di sola carne viva
- polpa sanguigna e ossa candide e sospiri di desiderio -
che non vuole essere vista palpitare
poiché pudica e timorosa di peccare
perché intelligente come la mente
dell'universo che contiene il mio cuore.
Causa del dolore è l'abbandono del piacere.
Difficile, nel mondo attuale
riavere ciò che si è perso
e si era avuto per caso.
L'uomo ha bisogno di quella cosa
che lo tenga unito ai suoi simili
che sarebbe l’amore detto alla buona.
Nel nostro cuore si nasconde il segreto
dell'universo dove sempre la promessa
è un debito che va saldato.
Ogni mio vicino di casa con i familiari
i miei parenti stretti e i conoscenti di riguardo
tutti quelli che hanno libero accesso in casa mia
si dicono ben disposti a mettere in ordine il mondo.
La promessa come garanzia è piuttosto vaga.
Devo dominarmi e comandare la mia volontà
durante le lunghe gozzoviglie.
Sembrerebbe che solo gli infelici
siano invidiosi dei felici voluttuosi e goderecci.
Nessuno invidia un cornuto.
Devo aver cura di una dozzina di amici
che si interessino delle mie esequie.
Solo la serenità è impermeabile all'invidia
dei libertini impenitenti e impotenti.
Non riesco dare una successione temporale
ai miei pensieri
e sovente li confondo con i debiti.
La verità dell’animo affida
un suo cenno agli occhi
Il bene maggiore è vivere sani
Il male peggiore è morire nel delitto
La fatina è tornata con la sua docile
rapida e fedele ancella
a correre nel bosco fin sul bordo del frutteto
I vecchi sardi santificavano le pietre
con cui costruivano le case per vivere
di buon umore per la saldezza
del primo regno sardo sull'Ortobene
il cui re armato di croce
da le spalle al sole d'oriente.
Luogo sacro è quello dove si riempie
il sacco che vuoto non sta in piedi
I compari di bettola vorrebbero che le femmine
degli altri avventori fossero un bene comune
per saldare le basi della repubblica democratica
d'Ohiai Benimindhe
Quando i compari di bettola rientrano a casa
e fanno per la via qualche falso passo di ballo
le vicine di casa si affacciano alla porta
e lo salutano con un: Cossolau ti ses, Filì!
Acconzu sese! Bih non rugas, Kiskè!
Pompia su ki fakes commo in dommo tua, Portò!
Dassau tin'dhas a kras, Nannè?
La religione ha la presunzione di assegnare
a ogni individuo un'anima per l'aldilà
di cui farebbe volentieri a meno.
Blasfemo è chi muove l'accusa di blasfemia:
perchè offende la mia ragione.
Ciascuno nel dialogar con se stesso
tenta di intuire la sua provenienza.
Chiedi al tuo compare da dove viene.
Rassegnati, fratello, non è possibile saperlo.
Mi sarei fatto da me, come altri l'han fatto.
Come uno shock. Vengo dai confini del mondo.
Tutto è possibile se si attenuano le ostilità.
Non mi son fatto io e non l'ho potuto impedire.
La gallina fa l'uovo che rifarà se stessa
indipendentemente dalla volpe che può impedirlo.
È la femmina che scodella
al mondo il suo prodotto finito.
La religione è teocratica perchè impone al mondo
la visione gerarchica dei sacerdoti nella comprensione
di Dio Inventore di universi e popolatore di mondi.
I preti che credono di servire alla corte del re dei re
temono le femmine e si servono delle donne come serve.
Dove c'è un solo dio
certo non c'è bisogno di nessun altro
Egli è causa di se stesso.
Prima di creare questo mondo
Iddio stava per finirne un'altro.
In pubblico comportati come dio comanda
e osserva regole, codici e forme umane
ma per conto tuo fai come ti par meglio.
Kukubatò:
Povera barchetta mia solitaria nel bosco
in collina a far solitari con le carte
nel pc Imbriaco davanti al mare....
sveglia, giovane, e scrivi parole d'amore
per i due prossimi gemellini, perchè, sai?
Il vangelo comincia col dir: il verbo si è fatto carne...
la carne vuole amore e la parola si è fatta sesso...
spicciati quindi, salta dal letto...e così sia
Bastava fare di Gerusalemme la capitale del mondo
per vivere tutti in pace, felici e satolli, infedeli
devoti ad altre fedi e mistici eremiti che
cercano dio nell'aria e nella luce.
Come quelli che l'avevano scampata a Troia
erano gli antichi eroi, così i nobili d'occidente
erano i combattenti cristiani delle crociate
che tentavano di sottrarre il santo sepolcro
ai combattenti maomettani. Tutto cominciò
da Abramo: vecchia e bella storiella dei primordi,
di figli maschi primogeniti, di mogli legittime
ma tardive e schiave ingravidate appena
sfiorate col ginocchio; perciò se le danno
da oltre un millennio, mettendoci di mezzo anche noi.
Abramo, Gesù, Maometto: allegati allo stesso
cordone ombelicale della Femmina Madre:
se manca la mamma nemmeno l'eroe campa.
Fonti battesimali che scivolano nel Giordano,
nomadi attendati nel deserto e cimiteri nelle oasi,
con tombe e santi sepolcri nelle grotte.
Kukubatò:
Povera barchetta mia che stai sulla collina
col tabacco di scorta come una fatina
che come da una panoramica cantina
godi a giusta distanza di monti e schiuma marina
povera barchetta che da anni vivi pellegrina
senza uno sbadiglio di fastidio nè una medicina
per mostrare al mondo l'incertezza malandrina
ella conosce a memoria il sentiero
che dal porto sale al suo giardino
ella vive con le felci del bosco per inseguire
il passato ella sorseggia nella pergola
a modo suo il buon vino, ella ora chiama
scorbutico il suo sbadato saputello
che dorme per amor suo sulla cassapanca
perchè ama anche la solitudine , non l'isolamento
senza disdegnare gli odori e i rumori del mondo
amen: il saputello presente nella sua vita
Su sostre sorregge la legna dell'inverno,
S'anterile sorregge le travi sulla aperture della casa.
Benebenniu è l'ospite che arriva
Mezusperdiu è l'ospite che riparte.
Fa la storia solo chi ne scrive
come si usa a modo suo.
Gli egregi signori del mondo sono menzogneri
super giù come i disinvolti diavoli della terra.
Quando una parte del corpo muore
quel che ne resta non ha le idee chiare
riguardo all'orizzonte della sera
che perde luce se dilegua la ragione.
La violenza del mondo nel mondo
è come un accidente naturale
come un temporale a ciel sereno
una catastrofe ferroviaria messa in conto
un terremoto che rinnova in maniera egregia
l'assetto variabile del mondo.
La terra si è collocata in quell'angolo
del cielo dove ogni giorno
cambiano tasca enormi ricchezze
Quasi sempre di notte sulla terra
accadono immani catastrofi
Tra tenebre e luce i popoli del mondo
si scambiano insolenti schioppettate
D'improvviso e in ospedale
ogni nuovo santo giorno del mondo
muoiono intere città troppo sazie
e altrettante affamate di cibo e di giustizia
Il cielo è quel vasto sentiero dove si perdono
le tracce del passato che ha peccato
dove il giorno è tanto luminoso
che nessuna luce lo eguaglia
e la notte è così buia che riduce il sole
a un lumicino che ha paura di morire
Il cielo è quel ampio e indistinto luogo
dove cani e cavalli corrono a inseguirsi
senza raggiungersi mai
lasciando gli scommettitori a bocca aperta.
Kukubatò:
- Dove mancano parole e suoni, si può scrivere
Povera barchetta mia
– un tempo così mondana nei suoi ricordi
e nei miei pensieri - cullata dall'onda Piana
che addormenta i Ratti e alleva i ricci spinosi
dal saporito cuore d'oro
Il silenzio continentale è quantomeno simile al sardignolo
soggetto, anch'esso, all'influenza invernale
che ovunque si mescola alla fragranza delle sebade
coperte di zucchero e del famoso miele
delle gioconde api operaie dell'alto mondo
naturalmente sindacalizzate dall'armonia celeste
nella celebre musica d'organo dell'arnia fatata
in relazione ai fiori di campo...continuo appena posso
Dichiaro di non aver intenzione di farti male.
Così giurò sull'altare tziu Kiskeddhu Katzeddhu
bello come un san Pietro d'Irillai d’Orzai
con la bella testa riccia e la barba bianca
come il san Pietro della Deposizione Baglioni
per sposare Pepha Kozone che macellò
30anni dopo il matrimonio, nel mattatoio d'Ohiai
dove scorticava agnelli e capretti per conto
dei macellai riuniti di Biscollai.
Dicono che tziu Katzeddhu - prima della bravata -
non avesse mai avanzato previsioni catastrofiche
sulla fine del suo amore per Pepha
anche se covava quella gelosa paura delle corna
chiuse in casa o aperte sulla fronte come un vitello
che ebbe l'ardire di negargli il matrimonio
e ne pagò le conseguenze con la vita.
Meglio fosse morta di parto, fu detto al fuunerale.
Eppure tziu Katzeddhu gli aveva promesso
che la parola li avrebbe uniti fino alla fine
Dopo l'incontro al bivio delle controversie
tra Edipo armato del martello della giovinezza
e Laio coperto col manto della regale vecchiaia
le persone si incrociano sospettose
attento all'altro che ha - in se - della mia stessa violenza.
Così i paesi:
quelli d'altura saccheggiano quelli della pianura.
Così gli dei del cielo: disputano sempre
che gli appena nati non diventino a loro infedeli.
La terra è per gli dei del cielo il posto ideale
per avere la certezza che quando uno ha vinto
un'altro ha perso e il fatto è confermato
dai migliori testimoni sulla piazza.
Comincia una nuova crociata
e ogni santo giorno è buono
per liberare i vecchi sepolcri.
La violenza è portata dai neonati
dal loro punto di partenza
a quello di arrivo nel mondo.
Chi segue il sentiero
ricalca le orme di chi lo precede.
I compagnoni di rebotta e di osteria
a volte curiosi e ridicoli, a volte noiosi e briosi
ma in fondo divertenti, li preferisco ai
coinquilini di palazzo certi di se come
apostoli presuntuosi come divi e prepotenti
come questurini come parlamentari rieletti
e come dirigenti pubblici gonfiati come polli
e strapagati come sportivi strafatti.
Non so a che servano le orecchie all'asino
certo alle corna del bue si lega il giogo.
Dopo ogni brutto quarto d'ora
ho qualche difficoltà nel cominciare
una buona lettura che però non dura
molto più di un breve quarto d'ora
che, come ad Anteo la Terra, ridona il gusto
di scrivere quelle inezie che mi rodono
come il tarlo che rode il legno
e l'estro che pungola la giovenca.
È la signoria della terra che
rigirandosi insonne, ci rapisce il tempo.
La rivoluzione francese sgominò una monarchia
per impiantare un'impero.
La rivoluzione russa sgominò la monarchia
(e quelli che patirono la frusta zarista
sovvertirono davvero le fondamenta del regime)
per impiegare i dirigenti del partito che per 70anni
guidarono il nuovo stato e se ne divisero gli introiti
con i poliziotti segreti
che avevano nascosto il bottino in Siberia.
Ai fascisti italiani fu consegnato il regno esistente
per liberare il vaticano dai ceppi risorgimentali
e riconsegnargli il perduto potere temporale
e secolare di pascolare in nome di dio.
I nazisti vinsero le elezioni con l'appoggio
di chi al potere ci stava già col re e la repubblica
che fiero di se lo fu altrettanto di Hitler
per avere la rappresentanza delle armi tedesche
che dovevano devastare i campi d'Europa
e mostrare al mondo che si può uccidere
in nome dello stato di diritto:
uccidi l'ebreo, l'altro, il nemico,
poiché lo vuole la legge.
Di farabutti è pieno il mondo
e i migliori sono ospiti nel mio paese
mentre i peggiori attendono alla porta
il loro turno al cambio della guardia.
Noi, gente di buona fede
ovunque siam passati abbiam lasciato
un pezzo d'intestino per ricordare
che volevamo rendere il mondo
unico e immutabile.
L'immaginazione che non manca ai preti
e frequente anche nei poeti.
Tieni presente chi sei, e alimentati.
Mi sforzo davvero di capire quel che faccio.
Non mi giudico per non pentirmi.
Non mi va di giudicarmi
quindi accetto quel che mi lanciano dietro.
Penso che sia evidente
quel che combino quando bevo.
Non disdegna le rebotte, dicono di me.
Anche gli antichi dei banchettavano
come ora usano ancora i vecchi mortali
anche quelli comuni e semplici
di Ohiai, Orzai e Irillai.
Sono i passi incerti della mia figura
che destano scalpore.
Mangia poco, tre sardelle, aggiungono
ma beve come un disidratato.
E cambia umore a seconda del vento.
O della qualità del vino.
Non dovrebbe abusare dei beni di dio.
Evidente che non li regge.
Vecchia abitudine attenersi alle regole
della tavola: mangiare quel che servono
e bere a denti stretti quel che l'oste versa
di torbido. Le prediche a tavola ricordano
l'ultima rebotta siate disarmati onde evitare
un danno peggiore del postema. Solo qualcuno
ricorda qualcosa di suo vago come di un sogno, si dice.
La vecchia coscienza borbotta come un rosario tra se.
Il sogno non ha voce dove ognuno ricorda
quel che ha sentito ma non quel che ha
detto d'offensivo. Ripetere quel che fa chi è
fuori di se come uno ubriaco, portò Aiace
al suicidio colui che perse la testa per le
armi di Achille.
Quando nelle rebotte finisce il vino
qualcuno esclama che è meglio morire
ma qualcun’altro gli ricorda di Cana.
Quindi: non far la spia.
O non dir quel che ora non è bello.
Quel che credi di aver sentito,
è sfuggito agli altri.
Chi va al banchetto si porta il suo coltello
e non lo lascia in giro col timore di perderlo
ma per paura che altrui l’usino prima di lui.
Quelli che ho visto morire
non erano coscienti ne tranquilli
mi parevano indifferenti alla luce del luogo
e assorti nel mondo dove stanno i mai nati
e gli uccelli senza nido.
Per Diana, dicono i barbieri continentali
invece di invocar la madonna di Gonare
come i barbieri di Orane e Sarule
che hanno la cantina piena di fiaschi
e di bottiglie piene arredano la casa..
Le caverne sono adatte
a chi vive nell'ombra della notte
beve vin torbido e sa contar le stelle
e immagina la luce del sole a primavera
quando erba e animali si svegliano dal letargo.
Il giorno delle cresime il padrino
regala al figlioccio il serramanico rituale
invece del solito “coco” amuleto o reliquia
dei santi Francesco, Biagio e Fra’Ignazio
ricordandogli di tenerlo in tasca anche
il giorno delle nozze assieme a quello avuto
alla nascita per difendersi dai cazzotti
Fizò, non scorreggiare stanotte.
Pensa e alla sposa.
Babbo scorreggiò mentre moriva
per strapparci un sorriso fuori luogo.
L'orco scorreggia quando dorme
e ammorba l'aria della notte.
Diverrebbe una casa mortuaria
se nessuno aprisse la finestra.
Credo di essere tutt'uno con me
finche una mano e un piede
non si opporranno in malo modo all'altro.
Almeno finchè un'orecchio
confermi quel che ha sentito l'altro.
Non so se fossi sordo da un orecchio
e con l'occhio cieco. Credo di essere
tutt'uno anche con un piede zoppo.
Come faccio a lasciarti fare
se non so se sia giusto quello che fai?
Devo sapere se è giusto quel che fai.
Anche tu devi sapere quel che fai.
Un pezzo di luna testimonia
che non penso a morire
ma so ogni momento adatto a farlo
siccome è nell'ordine delle cose
e per dare meno fastidio
seppellitemi pure ovunque muoia
con poca spesa e nessun rimpianto
così come cala la sera e spunta il giorno
come è nella natura delle cose
poi conto come tutto il vecchio nulla
un nulla più è come era prima
come è nell'antico sistema delle cose.
Kukubatò:
Povera barchetta mia nel verde della natura
che sottolinea le sfumature dei colori
più di quanto non sappia fare io
Amica Mia
Leggi le storie antiche
e dipingi il sole del mattino
e scrivi cose belle per resistere
all'isolamento che sciupa le persone.
Amica mia, dormi tra le mie braccia.
Non so davvero se col suicidio
l'uomo si rivolti contro se stesso
o se si faccia del bene.
L'uomo decide di farsi del male
per vedere chi comanda.
Pensa a quel che fai.
E alle ragioni del mondo.
Faccio quello che posso
e non c è risultato migliore
di quello che ne ottengo.
I comitati di quartiere discorrono di cose concrete
dopo che le persone han comunicato a casa
in strada e nei bar, degli affari comuni
che li riguardano da vicino: scuole, asili,
ospizi e ospedali, campi da gioco,
giardini per parlare del processo agli imputati
della morte del figlio di tziu Pitanu ucciso
a Gavoi per aver rubato
più di un secchio d'acqua dal Taloro.
Bisogna conoscere per distinguere e pensare.
E per fare è necessario sapere.
Lo spirito dell'idea di trascendenza
si rivela per forza come dio.
Il possessore della verità.
Dio come mezzo in vista del-la- fine.
L'uomo si sottomette a dio
come il semplice si sottomette al complesso,
confuso, complicato e completo sistema sacerdotale:
la gerarchia che esculde la femmina peccaminosa
e tanto sbadata che non si azzarda a fare previsioni.
Ma è la femmina che scodella il prodotto finito
che passa per essere il migliore in circolazione
quasi perfetto come l’uovo della gallina.
Kukubatò:
Povera barchetta mia adagiata sulla collina
Giunta al crepuscolo della vita
Scampata alla furia del tempo
E trascurata dalle stelle che se ne infischiano
delle onde sugli scogli, delle trappole sottomarine
E degli amici e dei parenti sconsiderati.
La vita è – comunque - un passatempo.
Il falso lo si può affermare
sia a voce che con lo scritto
ma con quest'ultimo non si può dire:
non è vero che l'ho detto
Ogni volta che rivedo nel gran cielo
le lontane stelle e la chiara luna
mi vien da pensare che in questi luoghi
ci siam già passati, fuori porta, gli anni scorsi
nei giorni festivi per la natalità del signore
e la sua annuale ascensione
alla destra del gran padre.
Il mare mosso ci suggerisce la calma
la siccità ci invita a bere
le trincee e gli scontri armati
e la spartizione del bottino, ci ricordano
o ci fanno desiderare - il confessionale
l'altare dei sacrifici con le rebotte di fine anno.
Dopo l'ultima lite con la moglie
ci si chiede se vale ancora fidarsi
degli amici che da tempo
mi ripetono che la vita
va vissuta senza complicazioni
facendo solo quel che aggrada.
Chi scampa alla guerra ne conserva il terrore
per raccontarla a chi non la conosce.
I nostri leader son cittadini del mondo
ma quando uno straniero povero
chiede ospitalità al paese
lo si rinchiude nel recinto dei polli
negandogli la sua cittadinanza politica nel mondo.
Indovinello:
Se si è persa la chiave del Tempio
Bussare quando la porta è chiusa
Entrare con la porta aperta
A cose fatte far scorrere l'acqua
nel canale che conduce al mare.
Kukubatò:
Riempi il tuo cielo vuoto di nuove stelle
sii tu il terapeuta del tuo animo
facendo in modo di salvarti
dai peccati che non hai commesso
cominciando a redimerti con la modestia
sii buona con te stessa e convertiti all'umiltà
abbandona il sentiero del saper fare di tutto
per il meglio: cucini da chef ma pochi chef
guidano come te, sii umana e lascia
che anche gli altri facciano bene.
Prenderemo il traghetto per Massylia
Ella non è mai irrequieta.
Non ho mai cercato la vecchiaia
ciononostante mi viene a trovare ogni giorno
non posso rinunciare a te, par che mi dica
e ho la vaga sensazione che voglia conquistarmi
a se definitivamente, come usa
in certe parti del mondo, l'amante possessiva.
Ha un formidabile potere la vecchiaia che avanza.
Kukubatò: Stai in te.
Pare che non si possa fare a meno
di esser duri quando si ha a che fare
con le libere
ma sempre ambigue illusioni del mondo
che fanno smarrire chi ci si imbatte
distraendolo dal sentiero sempre mediocre
quando conduce fuori di se
della sua condizione nella realtà
dell'esistenza
una persona che ha conosciuto
il bene e il male insiti nella vita.
Il valore del mondo non è per nulla
un invidiabile salotto moderno
con costosi quadri al muro
che denotano l'opulenza della casa
marcandone la boria del successo mondano.
Ricorda chi sei e il valore della tua persona
non dimenticarlo, perciò ti penso
e non voglio temere di te, Cicciola mia
Kukubatò:
Ho saputo che le donne hanno la tristezza
mattutina e piangono come pluviali
se non è precisa la dose e puntuale
la razione di eutirox, a cui segue il cibo
solo allora stan bene se il senno le aiuta
Il gioco del mondo è tirare al meglio
a campare il più a lungo possibile
senza importunare le mogli per fare nuovi figli.
Vino ai vivi e riposino in pace i morti di sete.
Un giorno perderemo qualcosa
e che importa se saremo sopraffatti?
Quello che alla fine conta è tramandare l'eredità,
che la vita del mondo continui e sia salva
l'esistenza, quando scoppia la gran bomba
e la vita finisce non c'è sommo bene che tenga
la borsa aperta per tutti .
Le dolci janas ispirano le notti al mio animo creativo.
Non le vedo ma le sento, come l'alito del cielo.
Gli spiriti della creazione soffiano ancora
sul monte e sollevano le gonne
della prima donna di Farcana:
donna Filormena, Car'è Paneddha,
che vestiva bluse succinte.
La donna procrea perchè piace all'uomo di mondo.
Operai, preti e guerrieri
sentono innanzitutto il bisogno di rifocillarsi
per sostentarsi e sostenersi
nell'inseguire lo scopo del gioco: amare
il piacere di vivere in libertà
a piedi, a cavallo e in macchina.
La morale avvicina l'uomo solitario ai suoi simili.
Sii solidale con te stesso
e, se ti capita, rispetta gli altri.
Tu, per conto tuo
ringrazia l'idolo di dio
per quel che sei
se hai la coscienza a posto.
Alle nuvole si adatta il giorno a cielo aperto.
Penso che sia il sole a giocar con noi
dal momento che si nasconde
per riapparire a suo comodo.
È da un po' di tempo che trovo giusto
che il sole sorga puntuale
ad avviare il nuovo giorno tutto per noi.
Usi urbani e costumi d'Irillai.
Costumi urbani a uso d'Ohiai.
Il Contone Ballaloi è il luogo
dove cambiano le usanze paesane.
Etica greca e morale latina.
Scelta tra bene e male
le sempre virtuose usanze degli avi.
Le regole di questo mondo
fanno il profilo a quelle dell'altro.
Le vecchie tradizioni aprono
il cammino alle nuove regole.
Ciò che qui è ora esecrabile
domani in là non è proprio permesso.
I fatti dolorosi ci capitano tra capo e collo
e passano dal cuore per essere digeriti
e poi espulsi dalla testa.
Ogni brutto sogno è una premonizione.
Il sogno più bello avverte di non fidarsi di lui.
Con ogni dolce risveglio
dileguano i sogni segreti
come gli astuti fantasmi della notte.
Non dare retta ai sogni
dicono i beoni che non li ricordano.
La vita è quel che non si può sostituire
con la tv, né con la croce, né con i libri
né col posticino giusto e riservato dell'aldilà.
La vita è la continuità del bene comune
attorno a un tavolo di amaretti
un fiasco di malvasia
e il sonno che traghetta nella notte.
La bellezza della vita è anche sapere che finirà.
Kukubatò, ohininna e anninia.
Macoco Irghiliniu, molinarju di Capotirso,
svezzato a birra e vino.
Carrat'abba a su mulinu.
Il più povero d'Ohiai Benimindhe
non ha nemmeno con che bastonare il gatto.
Quello più sciocco spulcia il cane.
Ma: Ja lu juket s'aragone,
o prepotenza degli antichi aragonesi,
dall'aspetto minaccioso con cui colonizzarono l'isola.
Nina Nuzola, nome della prima regina
madre delle fate di Farcana che cavalcano
i cinghiali con una civetta in spalla
e prima balia ad aver dato primo latte
a Maria Tzikiddhosa, sempre rabbiosa
Tziu Predu Piskeddhu taceva
per non essere scambiato con un grillo o una cicala
per saper sputare ne per aria ne per terra
Una rosa sul tavolo.
Un suono in armonia col silenzio.
Chi decide il rango di una persona
il suo posto nella struttura sociale?
Una persona che in strada
saluta togliendosi il cappello.
L'uomo che nella sua bancarella
al mercato intacca con geometria
e arte cocomeri e meloni per darli
in assaggio al probabile acquirente di turno.
Quel che faccio sottostà alla mia analisi.
Chi comanda vuole essere obbedito
sulla sua parola che si presume
sappia come andrà a finire.
Chi obbedisce ciecamente
non saprà mai come finirà il mondo.
So poco di me, ma su dio
e su tante altre cose, non so nulla
e ciò, per cert'uni, è negare l'evidenza.
Non saprei cosa farmi
se il mondo non mi fornisse
la buona occasione di pensare a soddisfarmi.
Senza farmi del male, è ovvio.
Quando mi annoio e non so che fare
guardo gli uccelli volare
e fissandoli nei pomeriggi di tedio
tramuto i pazienti corvi in attesa
dei nuovi segnali celesti, in tortorelle francescane
le rondini temprate a sfrecciare nell'aria
in gallinelle al primo volo nell'aia
e gli sparvieri d'alto volo
che misurano il dissesto del mondo
in merli in gabbia che dicono
“afangulo” ai clienti del fioraio.
Avanti con la luce della parola,
mettendo le parole in luce.
Il verbo si è fatto carne...parola d'innamorato.
Poche e semplici siano le parole
che illuminano i luoghi,
parole infuse di luce, c
ome gli asfodeli fioriti a maggio
con la novena di san Francesco, che colora
di rosa le guance delle sanguigne donne
di Baronia, quando fremono nell'ansia
dell'amore sempre vergine, anche dopo
aver appeso la mano al gomito del marito,
durante l'imperversare del grande caldo
di Lucula, che lascia attonite le galline di
Ohiai e squaglia il ghiaccio nel frigo,
i vecchi galletti seduti all'ombra della chiesa
non seguono i loro ricordi e non sanno più parlare,
le lucertole cadono dai muri roventi,
le campane si liquefano al calore del dopo pranzo,
i rosari si irrigidiscono come ruote nelle mani
delle nonne che dal caldo non sanno più
piangere e han dimenticato il dialetto degli avi,
cani e gatti non escono di casa e preferiscono
sardine e ossobuchi, i feroci barbieri boccheggiano
come anguille nella calce, i frati emozionati
invocano la carapigna o ghiaccio del Gennargentu,
le rondini volano sul litorale salato in cerca
di refrigerio, le TV tacciono perché i suoni
si sciolgono in strada, i preti non dicono messa
perché la croce sbava come una lumaca
che ha smarrito la strada di casa
Contieni gli umori
che vivono agili e liberi in noi
non darli a vedere, se puoi.
L'uomo è ben libero
quando governa i suoi umori.
Dolore e piacere mi stanno al fianco
e quando mi giro si scambiano la posizione.
Il mio mondo interiore è il riflesso
del mondo esterno dal quale ho alimento
e conferma di essere presente
con tutto quel che mi riguarda
da vicino e da lontano. Bene.
Io sono la riproduzione
di quel che è accaduto prima di me.
Sono il prodotto di quanto è avvenuto
certo in preparazione della mia venuta.
Sono il mio esempio: sono nato io
e può ben nascere chiunque altro meglio di me
che sia fortunato come Gesù Bambino
nato con una camiciola di lino grezzo (ghentone)
già usata dagli antichi re d'Irillai
per ammorbidirla e adattarla al neonato
re del mondo, che, se dio vuole
ne vedrà delle belle e farà patire l'invidia i pagani
Cicciola, per me non hai nulla
sei tanto sana che non disdegni il vino
neanche dopo la birra;
Cicciola, pensa a te se vuoi aver cura
della tua vita, che è tua come di nessun altro;
Cicciola, sii contenta di quanto hai ottenuto
dalla mai facile vita:
hai almeno la tua casa come la chiocciola;
Cicciola, la tua tosse mi avverte
che in qualsiasi momento puoi finire le sigarette;
Cicciola, hai conosciuto successi
e qualche batosta, sii serena, ora, e amati;
Cicciola, nessuno è più adatta di te
per volerti bene, e non puoi che amarti;
Cicciola, sii per te quel che sei per me
che non vivrò in eterno.
Essere in grazia di dio
significa essere un pio uomo d'onore.
E' per grazia di dio che possiamo tracciare
le nostre biografie (comunque sia è quello
che ci è capitato, si e no col nostro concorso:
quella è: la vita che ci fa simili; non migliore
né peggiore delle altre, MA NULLA CI
IMPEDISCE di vantarci, esaltarci e perfino
gloriarci di aver fatto bene e male)
assieme alla nostra facondia e alla strabiliante
gerarchia data alle cose del cielo,
cominciando dal sistema solare
che fa la nostra fortuna, fa gli scongiuri
affinchè noi non si perda il senno che ci
distingue tra chi ha in dote il movimento
Ciascuno di noi è sovrano del suo regno
- il nostro animo -
che è inavvicinabile dai vicini
impenetrabile dai confinanti
indecifrabile dagli estranei
Quel che ricordo in compagnia di molti,
non muore mai, come invece muore
quel che ho fatto se non lo ricordo, come
nulla so di quel che è successo prima di me
Bene ricordar le cose buone e belle
male dimenticare le cose brutte
maligne e cattive fatte ad altri
Passano gli anni e di quanti ne ho conosciuto
[tutti per caso] nessuno si è particolarmente
accanito con me (che godo delle scoperte elettroniche),
né con le mie donne (che hanno avuto la fortuna
di conoscere la lavatrice) e i miei fratelli ideali
[difesi dai malanni con gli antibiotici],
con cui sentivamo raccontare della violenza
degli anni di guerra; l'avete scampata bella,
ci dicevano i vecchi mentre bagnavano pezzi
di pane nel vino, la fortuna ha protetto la vostra
infanzia e a noi ha scosso la giovinezza e siamo
invecchiati prima del tempo e per ascoltare
e confidare le nostre illusioni nei giardini
pubblici e sentire le notizie dai mercati mondiali,
rischiamo di cadere dalla sedia nel tinello.
E' per comodità che si è creato un anno zero.
Per farti saggio e razionale sii naturale
cioè non fare l'imbecille che raccoglie quel
che non appartiene alla sua natura, ricordati
che nulla dura più di te di cui tu possa testimoniare
e le vecchie amicizie decadono come il nostro corpo
e altre amicizie rinvigoriscono come i cardi
per farsi carciofi e se la salvezza venne ad Odisseo
dalla visita di Poseidone in Etiopia
dove piu chiari son gli orizzonti e fulminei
i raggi della luce allora il piacere per l'eroe
vien dalla lontananza del disarmante dolore
che rende fiacchi perché rode le radici
e vivi a stento come un lumino
tra due orecchie d'asino spuntate che ridono
e applaudono le lucenti linee con le quali
governò Zeus, che ora, mutilo come un
oggetto distinto, persa la maestà pare un
gallinaccio fatto a pezzi da un cuoco in
ghingheri con la testa pelata dove le mosche
seminano perle che diventano subito
sanguisughe di palude quelle più pregiate
che purificano le idee
La memoria serve a ricostruire il passato.
Certo che i paesani algheresi abbiano
origini catalane, come i nuoresi le hanno
barbare e i romani le origini le hanno veneree
tramite Enea nobile turco figlio di Venere
e Anchise troiano, quelli di Dorgali sono
gli autoctoni di Tiscali mentre quelli d'Oliena
di Tiscali son gli indigeni, gli orgolesi son
figli di Mercurio, Autolico e Sisifo o Sisinnio,
i carlofortini si rifanno a Colombo e Pitaneddhu,
così le origini sarde toccano persino Ercole
che servì Onfale a Sardi in Lidia, quelli di Lollobe
hanno origine dal principe Tadeu Gusai
che avveleno' la moglie perché lo vinceva a carte,
i corsicani risalgono in buonaparte fino a
Napoleone primo e Bonifacio ottavo che certe
malelingue hanno spacciato per strabico
e impose ai sardi il tabù dell’incesto
Sono le date in scadenza a farci sentire
il tempo più o meno prossimo a noi.
La memoria viva si associa alla realtà.
Il malinteso nasce quando chi ascolta
sente solo quel che non si aspettava.
Così quando nel circolo Voltaire d'Irillai
s'affaccia un malinteso, prima che degeneri
in zuffa, Zizitu Zigottu, bettoliere da più
generazioni, da voce al trio canterino,
Zizi, Masala e Pazola, che a sentirli
anche solo di sfuggita, rasserena
l'animo irruento dei più rabbiosi
giocatori di morra e mariglia
Tziu Manuele Paddheu davanti
al suo bicchiere di vino della sera:
Temo di perdere la mia ragione,
perchè non so come farò a viver senza.
Aforismi del vignaiolo. p. 89
Se i cristiani conoscessero a fondo
il paradiso farebbero di tutto
per andarci prima dell'ora promessa.
da: Sentenze del Pentito. p. 17
L'uomo ha sempre bisogno della madre;
meno del padre,
del quale lui stesso riveste il ruolo.
Detti di Predu Pompoi. p. 98
Invecchiando bisogna alimentare lo spirito
perchè il corpo mal che vada
rotola fino a fermarsi davanti a un cocomero.
I papi vaticani si compiacevano dei roghi
per i diavoli e della castrazione dei fanciulli
che ripetevano le voci degli angeli
nel cielo dei beati norcini
che come i santi si deliziavano
a sentir le sofferenze dell'inferno.
Senza i geni del rinascimento che han rifatto
unica e bella Roma, della religione cattolica
non sarebbe rimasto un muro per piangere
ne una pietra nera per sedersi e una crocetta
per grattarsi nella seggetta dove non arrivano
le grinfie dell'oste del club “Contone Ballaloi”
che, con mano invisibile, fruga nelle tasche
dei frugali soci affiliati che non han tempo
da perdere a tavola: bevono e vanno via.
Tempo fa ho sentito il doloroso grugnito del porco
mentre lo castravano e lo risento ogni volta
avvolto in una tenera, dolce e saporita fetta
di presciutto crudo, lontano dal rogo.
Nello stato vaticano tutto è naturalmente
ordinato non solo per la prossimità col
divino ma per presenza costante delle
rinomate
guardie svizzere precise come gli orologi
del paese di Calvino che per la SS. Trinità
e San Michele arcangelo ufficiale superiore
bruciava legni profumati d'ulivo e olivastro
Così delle cose piacevoli si ha, naturalmente,
un ricordo delizioso.
Per non aver paura devi far paura,
devi quindi uccidere
per non aver paura di morire?
Bella, no?
C'è nebbia a occidente e cupo è l'oriente
nel cielo monta la rabbia e nell'oceano
annegano i saldi ideali e i
felici ricordi della gioventù del mondo.
Non so cosa sia la paura né cosa sia il coraggio
penso che riguardi me e i miei simili
dei quali temo i fanatici capaci di far danno
e a loro reagirò come vedrò fare agli altri
e ciò mi infonderà coraggio.
Per dirlo altrimenti: temo fino a rompermi
ad andar da solo in aereo;
ma se lo guidano piloti esperti
e non un buono a nulla come me
son sicuro che in buona compagnia
farei anche la rotta polare
per ritornare a casa dalla vigna di Zigottu
con l'assaggio del nuovo chiaretto di Marreri
che, come ogni anno, si vanta da solo.
Quella stella che brilla di più nel cielo
d'oriente, è la beata Donn'Elène Murribella
che aveva casa con cortile a Irillai
con una dozzina di galline americane
che facevano un uovo al giorno
e dentro l'uovo un altro pulcino
pronto anche lui a fare il suo ovetto
e per amor di lei guerreggiavano i soldati
che dalle stalle rubavano i vitelli
appena nati alle vacche e i somarelli
alle asinelle brade che poi ragliavano
nelle lunghe settimane di maggio…
È facile credere che gli affari del mondo
si ripetano così come si ripetono i giorni,
le stagioni e gli anni. Eppoi è bello
aspettare che i morti rientrino a casa
almeno il giorno della loro festa e
vi trovino i dolci che i ragazzi han
raccolto per loro porta a porta
nelle case del quartiere.
Quel che c'era da fare è finito, disse il babbo
poco prima di spirare, stringendosi la mano
compiaciuto del lavoro fatto. È stato un gioco.
Vedremo che altro ci sarà da fare.
In qualche modo passerà il tempo.
Farò la sabbia del mare.
Il tempo è fatto per mangiare
esso è la tela dove chiunque combina
i suoi colori. Io, persona incaricata
di render conto agli altri:
da novità e chiede notizie.
Non mangerò più pane.
Del tempo ognuno rimedia quel che può.
Qualunque cosa faccia o disfi,
è la persona quella che conta:
egli è quel che esiste:
nulla di meno e nulla di più.
Dopo l'11 settembre ogni minaccia
terroristica è temibile specialmente
se fatta per il vecchio Dio per cui muoiono
gli eredi nel suo santo nome nazionale.
Gli antichi nati fuori matrimonio,
i trovatelli trovati sulla riva del fiume
o abbandonati davanti alle case,
eran figli degli dei.
Ombrosi come il cavallo di Alessandro:
a sentir parlare di orfanelli,
credono che tutti si riferiscano a loro,
con la metà dei genitori
come gli altri cristiani battezzati
ad aver cura delle cose del mondo
anche adesso, non meno di prima
i figli senza padri vengono accettati
per quel che valgono
alla pari dei perditempo.
Ciascun leader dice che si deve fare
quel che il popolo vuole per il paese,
che, guarda caso, è proprio quel che
da sempre, hanno in mente di fare loro:
i propri Affari d'oro.
Quando un leader incappa nelle maglie
della giustizia promette subito
di riformulare le leggi perchè
da qualche parte devono aver peccato.
Così lei, Maria Petèna, appena nata
apprese a piangere in pubblico
e a sentir per la prima volta un perentorio:
smettila che non è successo nulla di grave;
almeno finora: prima della tua venuta.
Mancano di stile dalle parti dove stavo prima.
Dirà lei. Si, senza di me il mondo non ha senso.
Come una botte vuota senza vino.
Darò uno stile al mondo,
riempiendolo di sospiri e schiamazzi.
Il mondo è la vita che va vissuta.
Sorvegli il viale chi vuole.
Siamo venuti al mondo al solo scopo di viverlo.
Nel momento in cui due si voglion bene
se ne infischiano del mondo
e quando uno dei due scappa dall'altro
lo fa per cercare quel che si è perso
nel frattempo e gli manca: il gemello della luna.
L'amore è l'abbraccio del cielo alla terra
che rotola come un cocomero dove si può
senza perder tempo in congiunzioni
L'uomo è memoria e poco altro,
ovvero chi la perde
dimentica le faccende terrene.
Dedalo, o il genio dell'autodidatta
che inventò il chiodo.
Primo stipendio elargito dal re Minosse:
l'artefice che con tre tavole in croce
fa una giovenca per il Toro di Corte.
Primo stipendio di Creta.
Dedalo o l'intelligenza artigiana,
quindi santo patrono degli artigiani.
Il fabbro fabbricatore che anima gli oggetti.
Elementi d'Irillai.
Studio sulla casualità,
nell'arena pubblica e privata.
L'amore per la lingua ci accompagna
dalla nascita alla morte.
Del non esser mai nati non so che dire,
ma del nascer muti credo che sia una disgrazia
che possa capitare a un cristiano battezzato,
una sola volta;
se poi è anche sordo, allora...allora cosa?
Può sempre gesticolare, bestemmiare in cuor suo
e maledire sputando per terra
e mettendoci sopra una bella croce greca,
perché impedito di partecipare alla politica attiva.
La madre perdona al figlio qualunque
cosa faccia, perché l'ha fatto lei.
Ma non perdona il marito
che la tradisce e poi la carezza
come si usa col vitello.. .
Nel dissidio tra fratelli
di cui uno è sempre maggiore dell'altro
è meglio guardare da un'altra parte
e da lontano, tanto, tutt'al più si ammazzano.
Santi e Madonne sono ricchi dentro
perciò se ne infischiano dei ninnoli esterni
di cui li carichiamo nelle loro feste.
Il giardino dell'infanzia duratura.
Dio fece il mondo e vide che bisognava d'un re
per amministrare gli affari correnti
e per quell'incombenza
fece don Fraluisi Lubrè, un bugiardone matricolato
che le spara più grosse del tvu,
dice di essere un possidente senza famiglia
e che in casa hanno sempre avuto una serva
e una cuoca:
nessuno, diceva, poteva sedersi a tavola
dopo l'una e mezza.
Sono stato fidanzato con tre cugine,
una dopo l'altra.
Il migliore dei loro padri beveva cicchetti
di primo mattino per distruggere
il giorno sul nascere e odiava il semolino.
Il peggiore l'avevano azzoppato come un cavallo
e al momento del fidanzamento
scontava trent'anni di galera.
Quello mediocre sedeva al bar e aspettava
qualcuno
che gli pagasse almeno un cappuccino
mostrandosi disposto a rinunciare alla
pastarella.
Di lui diceva che se fosse stato ricco
come il re di Spagna
avrebbe rinunciato alla corona d'oro
ma non ai gioielli della regina.
Quando non credono alle bugie che dice,
allora parla male e rischia sempre di buscarle.
Dice di aver figli nei quattro cantoni di Irillai:
Seuna, Lollobeddhu-Montejaca,
Cortissusu e S'ispinasanta.
Facevamo l'amore senza clamore né malumore.
Eran tutte tenere con lui e nessuna voleva soldi.
Almeno una donna in ogni chiesa.
Diceva che la chiesa del Carmine era sua
per via di uno zio che aveva l'otite e piangeva
dal dolore quando non beveva
e nella cappella dello zio Carmine
potevano entrarci anche le donne sposate.
Non diceva mai chi erano le fortunate,
altrimenti lo bastonavano.
Quando le vedeva ai ricevimenti fingeva
di non conoscerle,
mentre loro ballavano lui banchettava
al banco
a spettegolare con i vecchi scapoli come lui,
senza sangue e assetati di vendetta
come innamorati respinti.
Si trattava di un mio zio
e ho detto quanto sopra
perchè non diede mai un centesimo al nipote
Cerca di far meglio quello che vedi fare agli altri,
suggerì Maria Cadèna alla unigenita Maria Petèna.
Il libero arbitrio è una cantonata
dei vecchi pensionati:
il limite al libero agire è dato dal fatto
che nessuno può decidere di nascere
quando gli pare e crescere quanto gli piace.
Le cose vanno meglio dove ciascuno sbriga da se
le proprie faccende senza affidarle a degli inetti
che non accudiscono il proprio orto
E’ morto il rè: ghetta su murguè!
Ghirielle, margherita di campo,
simbolo della stagione che sempre rinasce
e rifiorisce a dispetto dei demoni che ci lusingano
con l'oro, l'incenso e la tv e il Murguè,
o vino che spilla dal tino
e inebria l'ambiente circostante
la sostanza migliore e più adatta al dare
quell'ebbrezza costante e di lunga durata,
a chi ne ha bisogno.
Come non credo che i Bettolieri di Sardegna
abbiano bevuto la panzana della Bibbia
dettata dal Signore,
così dubito che i Giardinieri del Secolo di Pericle
prendessero sul serio gli interventi degli Olimpici
nella guerra di Troia.
Credo nelle avventure di Ulisse
come le cantavano sotto le pergole di Grecia,
come credo nei racconti che circolavano
dopo la distruzione del Tempio, degli atti degli apostoli;
atti senza attività sessuale, quindi non atti impuri,
predicavano la gioia della vita eterna.
Sforbiciando.
Distrutta Troia dai formidabili dei greci;
distrutti gli dei d'Israele dalle mire
predatorie degli dei Latini.
Sempre di nuovi padroni si tratta,
che sostituiscono i vecchi malandati
che dimenticano le elementari basi
della gastronomia quali aggiungere
un pizzico di sale al porcetto allo spiedo.
I vagabondi vanno per il mondo
in cerca del famoso posto migliore
riservato a loro per piantare le proprie radici.
L'uomo è quel tale che nell'altro
riconosce un se stesso,
in verità, è tanto re e sovrano di se stesso
che può decidere da solo quando morire
nonché conoscere il sistema solare, rapinare
una banca e indagare sulle verità sconosciute
perchè è il solo individuo libero sulla terra.
Egli sa che muorendo può,forse,
andare oltre se stesso.
Anche se, forse, ne farebbe volentieri a meno.
Le vertigini affliggono chi non è saldo al suolo.
Raro che tra nemici si facciano regali
che non nuociano
Non so chi abbia inventato la natura;
a che pro, poi; se è opera divina,
può essere un dono del Padre
al figlio che mette su casa e famiglia.
Se è Dio che l'ha fatta per noi
moltitudine di artigiani d'ogni specie
e architetti creatori di città
e ingegneri calcolatori di meccanismi
semplici come la ruota e complessi
come gli ordigni nucleari,
dobbiamo essergliene grati,
vita natural durante, perchè non è da tutti
avere campi estivi al mare
e piste di neve in montagna.
In primavera poi abbiamo il ghirielle
che colora i prati e in autunno
il grappolo d'oro per il murguè
alla corporazione dei poeti buoni a nulla,
alla dozzina di apostoli perseguitati
dalla burocrazia,
ai poveri profeti con la passione
della parola vera,
vicini al popolo e invisi ai re.
Si ama la donna per quel che ha
che a noi manca.
Verso di Innassiu Diskissiu,
il sempre giovane, principe delle janas.
La notte è fatta affinché gli sposi si apprezzino
con l'impegno di popolare il mondo.
La pudica Maria Papassa ha mai parlato
di quel che faceva nelle notti insonni
col marito al fianco, quando si da sfogo
alla pulsante e nuda natura del creato?
Mai aperto bocca sulle faccende intime
perchè sempre viva era la raccomandazione
della madre alla sposa:
degli affari notturni non dirne al mattino.
Il giorno è fatto per lavorare in silenzio;
la notte è fatta per amare e parlare sottovoce
perchè dormono anche i rumori che disturbano.
Il fine precipuo della volontà
è fare quello che gli pare a chi glielo ordina.
L'uomo – indigente come un povero e misero
come un verme perdipiù senza ali ma come
intravvedendo un prodigio economico -
si è dotato di un mezzo come l'aratro
per scassare la terra all'ariosa luce
e di un fine come la penna per dirne il come
e il perchè: in memoria di padri e madri,
per quanti seguiranno con la voglia di faticare.
La moda di oggi dura tutto il giorno
o almeno fino a domenica.
Bisogna parlar bene per persuadere a far bene.
Col vento d'oriente -
e con il rigore di un guardiano castrato -
si tenta di arginare l'infedeltà al femminile
Devo arrivare fin lassù
- in ogni modo e a qualsiasi costo -
Come dover uccidere il traghettatore
per guadare il fiume.
Signori, vi prego, raccontatemi le vostre storie;
le mie han perso il midollo,
son senza nerbo e non han capo nè coda.
Increduli gli occhi dei gatti
che vedono i sorci al buio
se ne infischiano che le stelle
siano certe lontane sorelle:
quelle smarrite nella lunga
notte dei tempi andati via,
zampettando, appunto,
come gatti in amore
Ammenta è il mio nome di ricambio,
Ammenta per ricordare
che sono di oggi e non di domani
Per la psicanalisi ci son più vermi
brulicanti nella testa di ogni gentile,
di quante sian le stelle che brillano
nei cieli sopra e sotto di noi
dove si trova la realtà che non ha origine,
essa è sempre uguale a se stessa:
stessa origine e stessa qualità,
è sempre quella che è,
modificandosi sempre in se stessa,
come la dea madre in un'idea
sublime del gran padre.
Non c'è sguardo rilassato
che non sappia di noncuranza
Dove una testa libera desta
sospetto come le cose belle
non con questo né con quello,
ma stare in sé, in sintonia con i simili,
vicini, ignari e lontani; fare in ogni modo,
qualcosa imparerò, starò all'erta
e - per male che vada - finirò col fare la sentinella,
dentro una garitta di legno trapuntata di raso,
farò la guardia alle cose
che spariscono senza dir nulla,
come occhiate rapide di uccelli indifferenti
che volano in alto cielo
e scompaiono senza far rumore
Il componente dei tenores o dei gruppi di ballo
che esibendosi sul palco sbagliava un passo
o stonava
veniva bastonato per la mancanza fatta
e ingaggiato dai bettolieri per sopravvivere
intrattenendo i clienti all'arte corale
Didone diede a Enea un ramo d'oro
per entrare all’inferno
e lui la ricambiò con la spada
con cui ella si uccise
L'uomo fa tutto quanto è in lui
per somigliare sempre più al dio
che ha creato.
Tra il far pipi e caca,
l'avaro conta quel che ha in saccocia,
gli innamorati contano i baci non dati,
gli anziani tiran la somma degli anni vissuti
tra il dolce e l'amaro, il bene e il male,
e separando gli anni brevi e brillanti
da quelli dolorosamente lunghi, oscuri e penosi.
Giusto che l'anima non muoia mai,
poichè si sa che la morte si accontenta
di sfaldare la sua dimora.
Le religioni per promettere l'immortalità dell'anima
fan soffri(gge)re il corpo nel suo olio
Il nuovo partito ideale è il partito
vuoto ma aperto
ad ogni contenuto ideale,
comune e comunque foraggiato
L'idea (della coratella) è quella cosa
che cambia l'espressione del viso,
fa sussultare il corpo e agita l'animo,
la cosa che ci fa uguali e unici al mondo.
A che pro voler conoscere
ciò che agita l'animo delle persone?
*
Se Dio è eterno certo è eterno
tutto quel che esiste.
*
Difficile capire dov'era Iddio
prima della creazione.
*
Apprendere l'insegnamento del maestro
non deve significare la sottomissione.
Socrate - d'indole naturale - parlava dei miti
per cercare in compagnia quel che non sapeva
(parlava con gli altri di quel che gli sfuggiva)
Nessuno pensa a morire
per non dare occasione alla morte di venire;
ma si sa che chi conosce la strada
se ne infischia delle avvertenze
e tira dritto allo scopo
per prendere quel che deve
Ciascuno ha le convinzioni
che caratterizzano la propria vita
portare alla luce quel che è nascosto,
dir la verità, informare sulla retta via
Apri le orecchie e informati,
i rumori del mondo son tuoi,
ascoltando quel che non vedi dalla finestra.
La morte sa quel che prende
e se ne infischia di quel che lascia.
E' nel suo carattere gravare su di noi.
L'espulsione dal nulla sulla terra
(sempre in fiore come un giardino),
è come l'espulsione dal mondo
verso il nulla incredibile.
Noi, nati dal corpo per essere espulsi sulla terra,
occupiamo con coraggio il mondo per poi
vilmente abbandonarlo
alle piccole cose e ai suoi invidiabili frutti.
Il nostro Dio è perlomeno cugino
degli olimpici che l’han preceduto