domenica 12 gennaio 2025

le voci del coro - 21.620

 


 


 Edizioni AGNUS DEI

dei tipografi artigiani

Bastante Balente e Missente Molente

 e prime voci del loro coro cantano: 

“Deus sarbet’ Maria e sarbet’ finas su Re”





Nulla - di tutto quel che la santa terra

di Ohiai Bemindhe produce - da la gioia del vino.

L’autore: Kikinu Kisina – lo zufolo d’Irillai - arso d’amore.





il primo gallo d'Irillai

 Bennardhu Ghettakelu

promesso ad Asclepio con un fiasco di bruskete

che da ardimento all’animo






- prezzo esente IVA : fai il Mecenate, paga da bere e sarai ricambiato


Biblioteca di Maria Papassa

del Circolo del Credo di Luciano Volteriano


XXXIII



Considerazioni - di autore anonimo - su episodi paesani di uno svagato autore convinto che la vita sia una stagione col clima festivo tutto da ridere e nulla ci sia di inattuale in quel che accade e nulla ci sia da castigare poiché tutto rientra nell'ordine delle cose che sono state, che sono e che forse saranno 



Un saluto a chi legge:

che ti governi il Giudizio e la Salute





Leggi sto libro e abbilo caro che teme il fuoco

DANTE CRUCIANI EDITORE

ostile allo squallore







Erasmo: 

vivere in pace con tutti per fronteggiare i vizi 

che ci divorano, di punta, di taglio e di tacco.





pirizolu il santo dei miei nonni

che bevevano i lettori di Molière






«L’insieme dei rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società, ossia la base reale sulla quale si eleva una sovrastruttura giuridica e politica e alla quale corrispondono forme determinate della coscienza sociale. Il modo di produzione della vita materiale condiziona, in generale, il processo sociale, politico e spirituale della vita.» Marx












''Erasmo ha un dio che si chiama Nemesi, cioè 

Fortuna o Caso, egli non crede ad altro dio''. 

M. Lutero, Discorsi a tavola.   



Riforma e Controriforma 

- che non sapevano leggere nel futuro -

 risentiti un dell'altro, se ne sono ampiamente 

sbattuti degli scritti di Erasmo che 

 Francesco I chiamava: cher et bon ami.

I preti della controriforma non assolvevano chi leggeva Erasmo..






“Tommaso d'Aquino osservò una volta, 

quasi stesse rispondendo a Socrate, 

che dio ordina il bene perché è bene - 

al contrario di Duns Scoto, 

che invece sosteneva che il bene è tale 

perchè dio lo ordina.” h.arendt.




Vento, terremoti e formiche senza salario,

con la nascita degli umani, mutano il mondo 

per non minarne  l'armonioso equilibrio

Stampo questi  libretti per farli ballare sulla  carta






emh


XXXIII° labirinto

Nel labirinto senza porte vi entra 

solo chi conosce i suoi capricci 


Il labirinto è il luogo tortuoso

dove l'animo vive 

nei sinuosi meandri del corpo

come il Cedrino delle prime piogge 

sulla terra degli antenati e dei primi avi 

nati nella soave Baronia



Nulla  è rimasto dei vigneti del mi' babbo.

Fiat iustitia ruat caelum

Cadano i cieli purché giustizia sia fatta


Non ho nessuno schema da seguire 

se non il qui e ora che è sempre il tra noi.

Non c'è schema tra la realtà e me, domina Lei, 

la ragione, che avanza con le buone maniere.

Così vedo il mondo

 a cui cerco di adattare un buon comportamento


Il labirinto del mondo

è un laboratorio di malefici'

dove tutto è al servizio del governo

 che da sempre serve il popolo

con l'incarico di formare i cittadini 

che hanno a che fare con lo spirito 

del  proprio destino per la sopravvivenza

nell'aldilà, fulcro di ogni religione

 non immune da mistificazioni



I libri tra le mani si leggono, 

col respirare si spolverano 

e con  un sospiro si depongono.


Orazio sulla magniloquenza di Pindaro:

‘’Fece scendere dal cielo parole nuove

nei suoi graziosi ditirambi

portato da un metro libero dalla misura’'



Ho fatto quel che ho potuto

posso aver fatto qualcosa come un rastrello

sono stato un oggetto soggetto al mondo

mi si è rotto il manico e ho messo su ruggine 

non ho bisogno di raccomandazioni per morire

non pagate preghiere che so pregare da me

deponetemi dove vi pare come un arnese fuori uso

fate che sia sepolto a spese del Comune 

perché ho sempre pagato per la spazzatura

non pagate nulla, bevete alle mie illusioni 

e fate arrivare il bicchiere fino al prete becchino 

che non seppellisca nemmeno un gatto senza vino

e beva dalla bottiglia e ne veda chiaro il senso

che nel nulla dei beati c'è solo vino 

nel fondo della buia cantina



E’ non basta mai.



Sia fatta giustizia, dovesse perire il mondo. Ferdinando I

"Sia fatta giustizia affinché non perisca il mondo". Corretta da Hegel




Perdio. Avremo le ali un giorno e voleremo.

L'età non impedisce la bellezza, 

perché la bellezza non tien conto dell'età, 

quando la terra si copre di trifoglio.

Non aver fretta può essere un modo 

di correre incontro al tempo

 per chi sa contare.

Egli, con calma solare, 

separa il giorno dalla notte.

Pare che il tempo venga avanti 

senza che nessuno lo invochi

come per non farsi dimenticare.

Oh, no, perdio, lo chiama l'ampio spazio! 

Lo chiama la bellezza del campo fiorito. 

Lo chiama l'ape regina 

per affidargli il miele dell'alveare. 

Lo chiama il frutto fortuito della donna e dell'uomo

lo chiamò l'amore che non invecchia mai!

Oh, avremo le ali un giorno e voleremo.

La calma sia la chiave del giorno

 perchè calmi saranno i giorni a venire.

Offri la calma al giorno: 

essa richiede vita al tramonto.

Il giorno avanza in compagnia della calma.

Nella calma non tumultua il cuore:

 riposa nella tenda.

Dalle sommosse notturne prende la calma il giorno.

Calmo è il giorno migliore e serena la notte.

La calma è tra noi visibile e, muta,

 tira la somma.

La calma andò via in silenzio e rimasi incerto, 

quando senza fruscio sul davanzale 

si posò uno scricciolo a curiosare…

avremo le ali un giorno e voleremo.



L'alba ci separò; 

con l'ultimo sospiro andò via

come il passero ghermito dal gatto



Ai vecchi si addice coglier gigli

 in punta di piedi nel campo,

 il senno, la pace con Dio

 e la passione serena del ricordo, 

volto a settentrione come a Ohiai

 si seppelliscono i morti scalzi;

ai giovani si addice l'avventura 

e il disprezzo per le pantofole, 

il tumulto del cuore e il calore 

nel seminare i frutti che verranno 

dal grembo fiorito delle madonne 

con le margherite.



Le mie donne mi informano

 che solo per me è pronta una camicia 

di candido lino dell'antico Cedrino. 

Abbiamo noi quello che hai perso,

 e nessun'altro l'avrà.



Suonerò mai launeddhas nelle sere d'inverno 

e un mandolino nel tedio estivo, 

fischierò col vino nuovo in autunno 

che berrò a primavera con le rondini, 

o me ne starò a strimpellare l'antica trombetta 

che suona a comando in attività o in ozio 

e lasciar che il tempo passi?



Predu Pilurzi, nipote di Zuanchinu, il nonno 

fondatore di Ohiai Benimindhe

 si lamentava di donn'Elene 

che mai gli aveva fatto cenno 

di accoglierlo nel suo giardino: 

egli era convinto 

che avrebbe potato le sue rose non meno 

di Jean Valjean e di tanti altri giardinieri.

Pilurzi si vantava da Zigottu che un tempo 

portava sulle spalle un gran tavolo 

– dal Kontone per tutta la carrera del cimitero – 

con sopra dodici ragazze 

che ballavano all'antica senza organetto.

Pilurzi avrebbe fatto a meno di dir ciò 

se fosse stato in suo potere?

Si, avrebbe volentieri taciuto e bevuto 

alla dolce bellezza delle fanciulle di donn'Elene.

Tanto lui era timido che beveva il vino 

per ritemprarsi e l'acquardente per intorpidirsi.



Dialogo tra me.

Dio ti sia compagno nell'arco della vita 

e ti protegga nelle malattie esantematiche;

ricordati che devi tutto a lui e alla mamma 

che mi accolse esclamando:

 finalmente, sei arrivato al momento giusto.

Sii buon figlio con i genitori specialmente se vecchi 

e accompagna il babbo allo stadio e al ricovero;

fino ad ora ho camminato come ho potuto;

tua è l'infermità se manca la cura;

tempera l'animo appena puoi;

sii gentile con i vicini e non buttar via la loro posta.

Non parlar male del prossimo tuo.

Sii umile e modesto: sei l'ultimo arrivato.

Fa in modo che parlino bene di te;

sii mansueto come san Francesco;

sii fedele nell'amore e nell'amicizia;

sii grato a chi ti fa del bene 

e dimentica chi ti fa del male;

fai del bene e ne avrai i meriti;

sii savio e non fare 

quel che non è gradevole ricevere;

evita le liti e rifletti;

sii ragionevole e pensa prima di fare;

sii sicuro e concorde nei proponimenti;

quel che fai al mondo lo fai a te;

rispetta le leggi, gli usi e i costumi;

non far nulla di poterti pentire;

adora tua moglie se vuoi esser felice e;

ripudia il rancore;

taci dove non sai;

fai quel che sei capace;

leggi almeno un libro e il secondo sceglilo bene;

non pretendere più di quel che puoi;

la voluttà sa di sale e spezie 

e un po' condisce l'esistenza;

non dar l'amore che non hai: prendilo;

affonda al momento della copula, poi galleggia;

non volere più del necessario, te ne avanzerà;

sazio di cibo e vino non adirarti 

ma alzati come Lazzaro e cammina e vai;

non andare armato in casa altrui;

non sputare in chiesa né tantomeno in tram;

chiedi aiuto nel bisogno 

o passa oltre verso il cappio;

adempi agli obblighi senza spingere 

verso l'effetto domino;

non prestare senza la certezza 

di non  riavere sberleffi;

non fare il tirchio se non sei alla deriva;

non rimandare a domani quel che andava fatto ieri;

sii pulito, anche se buia è la notte senza luna ;

poco è il necessario ma sufficiente per due;

non molestare i cani;

davanti ai gendarmi passa e vai;

dove si parla male e a vanvera stai zitto;

stai lontano dai bugiardi: diranno che sei dei loro;

sii sconcio tra gli invidiosi;

nelle avversità sii grato al destino precedente;

col maltempo copriti;

ricordati che i beni del mondo vanno 

e vengono come i mali;

non tutto quel che vedi è tuo 

e nemmeno del vicino;

per quanto sia ampio nessun ventre 

di vorace l'ingordigia potrà contenere

 i frutti delle terre coltivabili di Baronia;

del tempo che ho tutto rimane senza guastarsi;

oggi mi pare di esserci, mentre 

di ieri son vago e domanì si vedrà;

vedrò gli amici se non mi sfuggiranno;

una mano invisibile mi tira le coltri del letto

 e aspetta che io voglia conoscerla;

non c'è granaio in Europa 

che possa contenere quel che non si consuma;

pensa a te prima di dormire;

pensa che l'animo tuo affiancherà il tuo ricordo;

finalmente sei arrivato, disse la sua voce,

 dovresti sapere che nessun danno 

viene da ciò che è utile.



Mi porse la mano come per trarla a riva 

mentre faceva giorno. 

A me il più inerme degli uomini.

Perchè hai chiuso la finestra, disse. 

Chi mi da un pò dell'aria che mi manca? 

Chi mi aiuta? Vieni all'aria aperta, 

disse una voce, e lei si stese dove stava comoda 

mentre l'uccello del mattino venne alla finestra 

aperta e cinguettò: son venuto per te, 

dal mondo degli spiriti esultanti, 

per la tua anima leggera che non sa

 la via delle vele spiegate 

dove alba e crepuscolo si fondono.

Qualcosa del genere disse 

e volò via aprendo le ali senza clamore, 

per non disturbare l'aurora.



Dove tutti si sentono minacciati 

non si sa più dove stia la minaccia

chi ha un coltello alla gola 

e una pistola in mano non sa cosa fare

quando tutti sono minacciati 

non si sa chi minaccia chi



Chi più degli schiavi ha dato una mano al mondo?

Pericle, Cicero, il Rinascimento 

e gli Avventurieri americani del '76, 

i Comunardi e Hannah? 

Oh no, ma il senno cola dal paradiso si.

 Gli operai che si fanno ingegneri

 possono diventare gli apostoli 

del pomeriggio libero 

e coltivare l'ozio e la vite, la morra 

e la mariglia, il sogno e la poesia,

 la chiacchiera   e la lussuria,

 e sostituire le nuvole che oscurano il sole.



Sempre con calma si ricordò del mondo delle liti.

 Siamo nel mondo, pensò, senza sapere 

da che parte sia l'inizio e dove sta la fine: 

sempreché l'una e l'altra esistano, 

se ciò ha un senso che non disturbi il comprendonio.



Naturalmente se l'universo è composto di scatole 

ci sarà una scatola che le comprenderà tutte.

 Come il globo comprende tutti i cuori. 

Ecco la parola chiave: il globo in scatola. 

Naturalmente le mani di Dio

 possono rovistare nel fondo dell'universo

 e se c'è bisogno anche più giù.

Se l'universo è fatto a cipolla 

è simile all'animo che ci sostiene.



Chi si propone da esempio è convinto

 di non mancare di nulla: egli è il completo.

Chi dipende dal mondo è libero.

Bello, si, però...

Non esiste chi se ne infischia del mondo, o arriva tardi.

Quando i figli si ribellano ai padri ne causano la morte.

Ah, Satana si ribellò a Dio per sobillare il mondo

 e farsene padrone ma non sapeva

 che il sole ha sempre bruciato i tracotanti 

incapaci di voltar pagina 

e guidare la luna tra le stelle.

Dio morì con la ribellione di Satana 

che si stabilì a Farcana a governare le Janas

 che succhiano il latte alle agili capre 

che brucano i germogli delle querce

 e cantano con le civette, è la loro ascesi.



So di non esser solo 

da quando mi sono accorto di avere doppi i garzoni:

 due mani, due narici, due orecchie, il saliscendi 

della gola e due occhi, e quell'angolo remoto 

che raccoglie gli indizi per comporre le tragedie:

 il senso comune che ci approssima a Dio.



Gli era facile rimangiarsi le parole; 

dopotutto non gli ho dato un braccio; 

ho solo detto si. 

Sul no puoi ripensarci, sul si manchi di parola.

 E che? 

Non è la morte di un'uomo, 

colpevole o innocente che sia. 

Le parole possono rivelare l'animo,

 ma possono anche nasconderlo. 

Poi che siamo? 

L'eco delle pulsioni dell'universo. 

Le particelle si attraggono, come l'uomo e la donna. 

Sesso celeste, altro che ascesi, è la vita. 

Una fortuita combinazione di circostanze favorevoli 

che se le vai a cercare difficilmente le trovi. 

Poi anche le stelle muoiono nel sonno.

 La parola data è detta in una certa occasione. 

Vale quindi se l'occasione si ripete. 

È un soffio, non l'alito della verità 

o il sospiro del Signore. 

Una parola, non una condanna. 

Dietro la parola c'è sempre uno scopo 

e chi la pronuncia lo sa

le parole fanno la domanda e danno la risposta.



Che ogni cosa detta o fatta

 è avvenimento accaduto o promosso, 

abbia almeno un senso oltre la forma:

 il senso della poesia è la bellezza.

Bava, saliva, muco è il sangue della chiocciola.

I libri sono raccolte di belle parole 

che esprimono molteplici sensi. 

O vi fanno riferimento.

 O asseriscono convinzioni e comportamenti.



Affidati ai medici che conoscono la sofferenza.

I minatori portano in superficie 

quel che Dio ha sotterrato.

Se superi la malattia che ti perseguita, 

fanne merito al medico e se persiste 

indomita è la malattia che ti sopprime.

La salute è quella condizione fisica 

che può cambiare da un momento all'altro 

senza informare le autorità competenti.

Quando la cura si protrae 

e il medico cerca rimedi,

 padre Pio s'avvicina dalle terre di Esculapio, 

nascondendo le stimmate ai curiosi di poca fede.



Pensare, intuire, immaginare, 

accorciano le distanze, fan prossime le cose lontane,

 abbreviano il viaggio nel temporale 

dove probabilmente anche un lacero gabbano 

servirebbe a resistergli

 ma non possono allontanare quel che è 

vicino e riporlo al sicuro non so dove.



Se non è vero il nostro mondo, 

non so davvero cosa sia la verità 

e cosa sia il mondo. 

Non so se sono stato bambino.



Avere il senno sano è la preoccupazione 

maggiore degli assennati del Kontone Ballaloi:

 per loro la vista serve per guardare lontano,

 davanti e dietro, al qui e ora

 serve il gusto e l'udito, il tatto e l'odorato. 

Essi, fin da piccoli, alla preghiera della sera 

fan seguire la voglia di vivere, 

che non si può nascondere come il portafoglio 

di un commerciante di cavalli alla fiera.



Le parole sono i passi della mente: 

servono per andare dove sono ospitate 

da chi aveva deciso il senso del loro uso.



Nulla mi meraviglia più del ricordo

 di quel che mi son proposto la sera prima.



Mente e parole sono insaziabili:

 non contente di ciò che vedono, 

trattano l'invisibile come un bambino 

dietro la lavagna.



Che tutto sia passeggero è dovuto al fatto

 che anch'io sono venuto per andar via, 

dopo essere stato bambino.



Quando capisco gli affari delle cose 

stò meglio di quando son sazio 

di un pasto lauto o frugale.



All'ucciso è stato tolto quel che aveva; 

l'omicida non ne ha avuto nulla 

e prima di dover rendere quel di cui dispone

vive a guardia dalla sua azione.



Sono sempre riconoscente al mondo, 

specialmente nei propizi giorni di primavera: 

alle feste d'aprile e agli ebbri giorni di maggio.



Mi basta la luce di un giorno 

per ringraziare colui che ci ha donato il sole,

 la più cara delle stelle mansuete.

 Perchè, se non io, dice l'ortolano, 

chi vanta le mie dolci cipolle? 


Il mio vicino al mercato mette le sue sottocosto

 e si rifà vendendole tutte.

 Le mie invendute le baratterò con le uova 

e la sera avremo frittata sul piatto, 

e se gli amici porteranno il vino rosso di Ohiai

 lo berremo alla salute del sole

 e della luna così avida di cipolle.



Alla fonte l'acqua è pura, 

nello scivolare a valle 

si perde nel suo canto ed evapora.



Chiunque pensi da se 

esiste per se stesso, 

ma per essere una persona 

nella realtà del mondo

 deve andare tra la gente.



Giusto e bello che ognuno sappia 

e ricordi quello che dice in pubblico.



Quando vado nei luoghi 

che frequentavo con le mie donne 

e sento lievi i loro passi dietro di me, 

non mi volto a guardare col timore

 che svaniscano tra i fiori 

che il vento piega con i fili d'erba

 nella piana di Isalle fiorita dalle loro orme 

col canto dell'usignolo del Cedrino.



Il senso delle cose animano la vita.

Diamo l'importanza che meritano alle cose sensate.

Diamo un senso alle cose meritevoli.

Il mondo sensibile scuote i sensi dal torpore.



Ogni vino corre il rischio 

che diventi aceto se non è bevuto.



Filize Gropete guida dei 4mori 

e degli alarpos e arrabios d'Ohiai 

che non sono più vivi e nemmeno morti

 hanno le debolezze di tutti, 

come anche le abilità di ciascuno; 

essi sentono le loro esperienze 

non dissimili da quelle altrui.



La notte che avvolge Irillai

 è come il buon pastore che ogni sera 

chiude nel recinto l'ombra del gregge 

e affida la chiave alla civetta di Farcana.



Ogni gentiluomo d'Irillai che mangia mandorle 

e fichi secchi sotto gli occhi della moglie,

è fiero di essere un'eccellente consumatore

 del vino rosso di Ohiai Benimindhe.


Quando Zizitu Pupusa, capraio al monte, 

và in strada

 lascia la scia della collera a casa sua.

 Egli conta di disarmare la sua persona

 temperandola col vino

 spillato fresco dalla botte, 

appresso a una fetta di caprino arrosto

 in un foglio di pan oliato, con gli amici 

a parlare dei pennuti della Nurra ventosa

e di azione e contemplazione, 

di stati d’animo e fatti sociali

di forma e contenuto .


Mistificar: mostrare il falso bello 

e nascondere la miseria meschina


L'ostensorio sull'altare maggiore della cattedrale 

ricorda l'aureola del sole

il giorno del suo massimo splendore.

Gesù fu il primo ad essere annunciato al mondo.

Fu l'unico ad essere adorato dai re.

Fu il solo ad essere battezzato nel suo nome.

Fu crocifisso tra due ladroni recidivi.

Fu sepolto come tanti e resuscitò

 come Lazzaro morto da tre giorni.

Fu assunto là dove si era partito: 

sulla destra del padre.

Da quel giorno si tingono di rosa 

i monti d'oriente, e fu sempre primavera, 

con i gigli di campo.


L'accusa all'imputato: 

sei colpevole di questo e ho le prove.

Il gran fatto della verità: 

io so di non averlo fatto.

Se tu hai prove di colpevolezza maggiori 

di quelle che ho a mia discolpa, 

resta sempre il fatto che io so 

della mia innocenza. 

So di non aver fatto quell'azione. 

La mia verità non fabbrica azioni dimostrative.


Toccò appena la porta e sentii un lieve affanno.

Non mi apri, disse, son qui che aspetto. 

 Devo riposare.

Aveva un tailleur blu e rimase muta 

mettendo il piede in casa.

Ognuno dice la sua; per me parla il cuore. 

E si pugnala.

 Invecchia e si abbarbica alla vita. 

Non può veder nessuno perché nessuno

 è come lui. 

L'intrattabile, perso l'equilibrio va allo scontro. 

È nel carattere,

 si elogia per quanto ha fatto, 

si esalta per quanto ha subito. 

Senza parte in causa non è sopportabile. 

Medicine dappertutto; tv sempre accesa; 

giornali sparsi come notizie;

 parole dette a vanvera come fazzoletti scatarrati 

sul mobilio.

 Io ho fatto. La mia malattia.

 Mi hanno aperto come un maiale 

e sono ancora vivo. 

Offende l'ospite come il padrone di casa 

non dovrebbe mai  fare. 

Vuole essere saggio e profetico,

 siccome informato, perciò è insopportabile. 

E lui il malato e se ne lagna senza posa, 

come tutti quelli d'Irillai che han migliorato il mondo. 

Scatarra di continuo perché lo ha detto il medico. 

Bambino, non inghiottire il muco, sputalo,

 non farlo colare dal naso, 

sputalo come un tubercolo. 

E no, signor mio, dalla bocca

 esce solo la parola ed entra solo il cibo. 

Nel naso passa l'odore ed esce il moccio. 

Poi chi scatarra vada al cesso

 e sia discreto in avvenire. 

Diamine, il vento rinfaccia lo sputo. 

Per favore, li porti via 

i suoi bisogni alla ritirata, al comodo cesso.

 Il fanatismo dell'informazione conduce

 all'appiattimento, non si pone domande. 

Il fanatico dipende dalle notizie,

 non è indipendente dalla tv e dai giornali,

 loro rivelano la verità.

 L'ha detto la tv e l'ha scritto il giornale.

Ricordo la prima predica di don Zanchetone,

 prete novello, quando guardava il cielo 

come una monachella, perforando la ragnatela 

celeste per contemplare il Redentore nell'ostilità

 delle nuvole, e sollevò l'ostia tra le dita 

che pareva il sole abbagliante. 

Non sostenerne lo sguardo, mi dissi.

Nacque vicino a una sorgente, 

l'acqua formò una pozza che tracima a valle

 e come un piccolo rigagnolo riempì un lago

 e il quieto e placido lago ricevette altri

 esili fili d'acqua e mescolandosi fu mare

 e oceano e cielo e tante testoline come stelle

 vi guizzavano e il sole imbattibile vi giostrava 

e tutto era un pio gioco e nessun empio pescatore 

tentò di ingannare l'immacolata luna 

colma di soavi baci e infinite congiunzioni

 come quelle a cui invita la sirena 

che canta alla sorgente per ammaliare gli assetati.

Oh, Dio mio, se manca l'acqua

 berremo rosso il vino di Marreri.

 Il Dio della verità rivelata. Acino d'oro. 

Estorto dalle sacre scritture. 

Quel che ha visto Omero e sentito Mosè.



Nel modo di condurre la mia vita,

 qua, ora,

 mi rifaccio ai miei avi che eran là, 

allora.



Il mediatore in ogni caso avrà la sua parte

dice all'uno abbassa il tuo vessillo

e copri il tuo sfarzo, dice all'altro

l'uno perderà di quel che ha trovato

l'altro ruberà come si usa a maggio

quando col tempo mite e giudizioso

nessun bianco uccello di palude

che conosce il segreto dell'aria,

prosciugherà la sua pianura

che viene dalla neve che ha preso congedo

ringrazierà col suo richiamo

e come giusta e modesta mercede

spunterà felice un giglio di campo a respirare

dalla terra regina sempre desta

vergine alla vanga e alle capriole

che nella nebbia cerca i perduti soldi d'oro

che piacciono a Ohiai come i dì di festa

dove i vecchi li raccolgono nel sughero

e per essi sospirano quelli d'Irillai

che ammaestrano le civette di Farcana

dedite al culto delle Janas 

leggere come l'aria del Gennargentu,

che notti intere intonano lo stesso canto

alla luna negligente e alle stelle paesane

per volar via all'alba, fuggono l'aurora,

chiamate dal nido lontano della loro vita

che è come il sacco della befana

colmo dell'intero gennaio con la luna piena

Kikina Carai la stella d'Irillai

che ogni tanto scompare nella notte

e corre con un colpo d'ala verso maggio

sui prati di Marreri seminati d'alveari

essa è nata col desiderio invisibile 

di cantare, ballare e invecchiare

come don Zanchetone campanaro d'Irillai 

che vaga nelle strade d'Ohiai 

e nelle sponde del Cedrino traccia cerchi 

nell'aria come le api prima di rifugiarsi

 nel sereno monastero del mistico miele

chi teme le ambascie della vecchiaia 

può rimediarvi da solo come i giganti

 che han fatto i nuraghi poi sono fuggiti 

per maturare al chiuso del convento


Big lie.

Ecco chi ha tirato su i pinnoni della cattedrale. 

Pilurzi. Fagli carico della Grande Bugia 

e lui ha commesso il fatto. Nega la piccola Pilù, 

stanotte han rubato i cavalli di san Francesco,

 attento, pare che qualcuno pensi a te 

e faccia il tuo nome. Io dormivo. Da solo? 

In buona compagnia e all'erta alla porta.

 Mi fido di chi sta con me.


I campanili della cattedrale si chiamano Boelle e Merzioro. 

Dal nome dei carpentieri e muratori che li han fatti. 

Quelli di nome Boelle bevono il vino in bottiglia

 i Merzioro lo preferiscono in fiaschi e bicchieri.

 La madrina di Boelle ha grandi oliveti;

 quella di Merzioro si appende al collo gioielli

 e perle che vende alla prima occasione.

 Ma sempre di nobili d'Ohiai si tratta.

 Il nonno di Pilurzi faceva impasti di calcina 

e li portava sulle scale.

 Farei il campanaro delle due torri, se mi assumessero


Quando si parla di vita penso a quella reale 

e concreta che appare per quel che è, 

non si muta in altro, non giura 

senza garanzia, per evitare il malaugurio 

fa sforzi enormi e non cede

 alle sue considerevoli orecchie aperte

 al mondo che ripete di non sprecare

 l'acqua a lavare il capo dal peccato

Per quanto l'assassino sconti l'ergastolo

e si lavi più  e più volte al giorno 

e chieda e ottenga il perdono

 le cose non saranno mai come prima 

dell'omicidio di quella vita che non tornerà piu.


La noia frequenta ogni riva di fiume


L'ombelico del mondo è quel luogo imprecisato 

dove è stata impastata e cotta la prima focaccia


Con l'acqua che corre al mare 

viaggia la noia immortale


Non è raro che per ingordigia 

qualcuno si strozzi alle cene sociali 

inghiottendo come le galline bocconi 

che non van giù senza senza amorose 

pacche sulle spalle che allargano 

i polmoni con spasmi salvavita.

Se l'è vista brutta per un pezzo di carne bollita

 aveva già il viso paonazzo e gli occhi strabici

 come la morte che affila la falce con la cote 

che non manca nel taschino del mietitore

Meglio metter mine in una cava di pietra

 dirà alla moglie raccontandogli la vicenda.

Meglio mangiar cipolle fradice come patate

 o pomodori marci di cui van ghiotti gli stitici 

 commenteranno le virtuose comari d'Irillai

 che insaporiscono il brodo col dado

 e pomodori secchi e salati.

E tutto per un pezzo di carne di chi sa che

 strappata a forza dalle fauci del cane sotto il tavolo.

Meglio che ognuno si porti la focaccia da casa.

Solo per onorare la tavola del buon padrone

 di casa che se no si dispiace e si offende.

Con ragione. Certo va compiaciuto.

Boccone amaro, eh, diranno i vili commensali.

Come una mandorla amara.


I potenti temono la noia come i miseri

 che non battono moneta e tacciono a pranzo 

se non hanno le orecchie adatte all'ascolto


Chi se ne intende afferma

 che la natura umana non è meno complessa 

dell'armonia che governa il firmamento

così molti si godono il mondo dal fortino di casa

altri hanno bersagliato Craxi con vil moneta

e applaudito le lacrime di Forlani in tribunale


Dimezza democrazia (dibattere prima di decidere) 

e giustizia (uguaglianza globale)

Gli svantaggiati

Braccianti precari senza un vaso di terra da coltivare

riscaldamento ambientale, 

ci son più macchine in Europa che in Africa,  

più negli usa che nel resto delle americhe

domestiche, massaie e casalinghe

terrorismo

operai disoccupati da ricorrenti crisi

depressioni economiche


'Dovunque vi sia un'ingiustizia, c'è una minaccia

 alla giustizia in ogni altro luogo del mondo' disse M.L.King


Son sempre gli innocenti a prender le batoste

vedi il cacico che non conosce un giorno di galera

per quanto vecchi il lupo e il cinghiale 

non è facile prenderli impallinandoli 

come giovani pernici colorate 

che salvano la prole dai cacciatori

 e le timide lepri marzoline 

che sfuggono agli alati predatori

 

Libero ognuno di fare quel che crede del suo corpo

 e se ieri ha mangiato troppo giusto che oggi digiuni


Alzati, quando ti giri due volte sul letto 

è il dovere che ti chiama al banco

dove sì fan d'oro gli affari quando tutti dormono

e appena svegli si è più disposti

 a lasciar vivere anche gli altri

 e non dimenticare il pepe dal droghiere


Mangia quel che c'è nel piatto

 e piantala con la tavola del re.


Lascia correre la lepre 

e mangia l'ala del pollo nel piatto.


Contentati di quel che hai 

che per averne in più arrivano i guai


L'uomo è il Distinto

A solo vederlo lo si direbbe persona

 di un qualche valore, lo sai alla guida 

della macchina più bella del mondo

 non sua e la renderà a fine corsa 

e, forte come un marcantoni che piange Cesare

 andrà a dormire per non svegliarsi più


L'istinto ci fa mangiare e ci promuove l'estro 

a cui ci preparano i precetti dell'infanzia 

per riuscire bene nel giudizio dei familiari


Il bene della Chiesa è una parola equivoca. 

Un tempo, si riferiva alla santità dei costumi. 

Oggi, non significa altro che la prosperità 

di certe persone e l’accrescersi dei loro privilegi 

o delle loro rendite. montesquieu


La realtà oggettiva è quella che per tutti è evidente.

Mangia, quindi, e bevi in modo da tenere

 vispo il corpo e lucida la mente

 e abbi il coraggio di parlar di pace 

in mezzo alla interminabile zuffa di centauri

 e lapiti il giorno in cui tutti i venti contrari 

soffiano in sardegna impedendo ai villeggianti 

di andar per mare, il solo elemento in grado di frenare

la possanza dell'estro, maestro di libidine e lussuria


Siamo sulla terra ferma

Il tribunale democratico ha condannato Socrate

il plebiscito della folla ha crocifisso Gesù. 

 Non so chi possa mai sopportare i prepotenti 

che si credono imbattibili e sono antipatici a tutti 

come i ricchi che vivono peggio dei poveri miserabili 

ma che nessuno invita mai a pranzo 

e a cena chi invita il pesce grosso 

che fa un boccone del pesce piccolo 

come permette la legge del mare?

Così la legge degli alati consente all'aquila

 di offrire lo scricciolo alla mensa del nido 

Ma noi siam saldi sulla terra mai ferma  


Sulla giustizia sociale:

Un dirigente di una azienda privata

 può essere pagato come concordato col padrone

 che ha che fare col mercato libero 

della libera concorrenza

Ma il più alto dirigente di una azienda pubblica

 non dovrebbe essere retribuito con più del doppio

 della paga di un operaio qualificato di primo livello

 della contrattazione collettiva non contenente

 palesi ingiustizie sociali

Tra privato e pubblico non c'è ingiustizia 

perché il privato sottostà alle regole 

del libero mercato

 mentre il pubblico sottostà alla risoluzione di bisogni 

di cose e affari e delicate necessità collettive


Forse il mondo non è mai andato 

come si aspetta il galantuomo che ci vive sopra

 e regala un fiasco di vino al vicino 

purché la smetta di sgonfiargli le ruote

 dell'auto, prima che magari gliele buchi 

 lo ammansisce con un cesto di fichi maturi 


Bello leggere quelle pagine

 dove si trovano quegli impulsi 

che ti fanno scrivere e solo poi dormire

e al risveglio avere la facoltà 

di persuadere gli spiriti liberi 

a leggere solo quelle pagine scritte 

che invogliano a scrivere subito 

e di tutto ovunque si trovino


Sii quello che sei, non farti superiore agli altri 

poiché sarà molto difficile esserne il peggiore

Sii quello che sei senza giurarlo sul cielo dei beati 

o sulle anguille del Cedrino come usano in Baronia

 o come la moglie di Orune che giura sul vento 

che se portato via le mutande del corredo del marito 

o come gli scellerati di Orane

 che giurano sull'ascia che risolve la lite



Guardatemi dai topi or che son unto. (Pietro Aretino)



Non mi aspetto nulla da quel che faccio 

mi è sufficiente la soddisfazione che ne ho dalla prova


Abbi sempre il dovere in vista del piacere

Abbi sempre il piacere in vista del dovere


A far del male subito si conosce il dolce


La persona che allo specchio si fa le boccacce 

si prende le smorfie che da se si fa

 come i sorrisi di chi lo sente vantarsi


Dura la vita dell'onestà 

che è la sola che gli si confà 


Dove l'onesto ha la ripida salita

 il delinquente scivola in discesa


La vita è una strada illuminata e scoscesa 

che finisce nella scorciatoia dove al buio

falcia la morte


In questo mondo, nel nostro mondo 

di perfettamente giusto, armonico, educato

delicato ed equilibrato, c'è solo il cielo 

di cui è più quel che supponiamo

 di quel che sappiamo.


Cittadini fatte in modo che le belle e brillanti 

istituzioni non trascurino a lungo nell'ombra 

le istituzioni carenti di giustizia


Vedi il lontano pericolo

 - vedilo come da vicino - ed evitalo 

usando la lunga canna del Cedrino 

inventata da ziu Peppantoni per cogliere 

il ficodindia più maturo e prelibato 

ma spinoso per scacciare gli aerei volatili

 che scelgono con occhi esperti e vigili

i frutti più belli da portare al mercato 

delle primizie pregiate e spontanee delizie 

della instancabile natura che nutre

il suo più riuscito prodotto gonfio di baldanza 

 in bella sostanza l'uomo vorace

 e pio canterino della gloria eterna 

e della perenne santità del creato 

caldo e freddo al punto giusto

 per mantenere in forma il mondo 

che contiene l'umanità altrimenti 

vagabonda in sconfinati campi

di vigne e basilico, malva e asfodelo


Abbi sempre quella fame 

che fa buona ogni pietanza

 che alimenta l'estro della vita


Voglio vederti mangiare in piedi

in discesa, con una gamba sola

 come chi ha le ascelle sopra le stampelle


Mangia sempre, ma mai più del necessario 

per attraversare incolume il mar Tirreno

 che spunta sempre di sale

 anche per il gusto di chi si vanta

 di saper correre e nuotare e volare

 e trova utile perforare i monti 

per abbreviare la strada 

e arrivare prima a fine corsa 

proprio come preme ai suicidi


Mangia meno se hai compiti da sbrigare 

 come la rana che deve saltare il Cedrino



Es ist gut. I. Kant 



Quel che ci preme di sapere 

è sempre l'inizio dell'origine delle cose veloci

poiché il mondo va di corsa e tutto è velocità 

ma il problema di fondo 

è la quiete che c'era prima del Big Bang

Tutto comincia con lampi e tuoni come i temporali 

che hanno allagato Venezia salvata dai leoni 

di san marco l'apostolo che invece di pescare

in santa pace combatteva per rubare contro i turchi in mare


Alla fine ciascuno avrà la sua giusta ricompensa

 i premiati avranno salsicce e sete 

buoni molari e non lampi e tuoni 

e i puniti avranno budelli vuoti e ragnatele

 farcite di piccioli di fichi secchi 

e penetranti spine carciofini


A Macomer la lingua del Poeta chiama il bastone.


Che cos'è lo spirito santo?

 E ora che me lo hai detto

 com'è che sei venuto a saperlo?


Il condannato che tergiversa cerca di scappare con i ceppi 

argomenta che ha mal di gola  e non sopporta la corda 

si fida delle scuse e argomenta sul florido passato 

quando nella sua casa non mancava l'uva passa 

e i prelibati fichi secchi a vecchi e bambini 

e le giovani spose cucinavano raffinati brodini 

 di carne e il marito grattugiava il cacio 

in maniche di camicia e i ricchi mangiavano

 pane bianco e davano le briciole agli uccellini 

e i poveri ogni domenica mangiavano, in camicia 

bianca come quella dei mugnai di Ohiai B.

pane raffermo intinto nell'olio e nel miele 

e le giovani madri si deliziavano col midollo 

del più vecchio bue del paese


Alla tavola dei loquaci si saziano gli ingordi

 sempre affamati

quelli che immergono il pane nel brodo di carne

 dove primeggia il midollo divino

che Dio ha destinato a infanti e vecchi

 che si divertono a spalmarlo sulle focacce. 

Pane di farina bianca come il latte più della neve.

Non da meno è il pan di semola

 color del grano d'oro come il sole

per cui di solo pan di grano

 si sazia in sogno chi usa far scongiuri

 che condisce poi di imprese amorose 

quelle che si addicono ai beati sempre sazi 

e mai in affanni come sportivi di razza vincente 

che si fanno il segno della croce a inizio gara 

salutando il sempre lieto signore del cielo

 che dispensa benigno gli auspicati interventi 

Fammi vincere e di te canterò eterne lodi

Ecco chi sono per noi i beati: i morti migliori


Con l'avvento della civiltà si è consumato

 sempre più cibo e vestiario

 con l'attuale modernità tutto si consuma più in fretta

 come per tentare il mondo se è inesauribile 

come una sostanza senza limiti


L'accademico deve pubblicare per non essere assente 

qui presente, io che accademico non sono

 mi scrivo e mi pubblico 

da pensionato sedentario per contenermi come concesso

 dalla vita semplice e dalle regole del mondo urbano



Dio mi perdonerà. È il suo mestiere. (Heinrich Heine)




Parrebbe che nessuno muoia senza pena

per quanto brutto e cattivo un individuo 

possa essere avrà alla fine anche lui

 con la dovuta grazia la sua piaga

 perché se la legge è legge 

nessuno avrà sconti per qualche soldo in più 


Con i testardi la conversazione langue 

forse perché impegnati a girar la mola 

e non capiscono perché i preti chiamino 

immacolata la madonna madre di dio

 mentre Omero chiamava la mamma degli dei

 'quella con le braccia bianche e senza peli'


Ovunque sia presente non ho gran conto 

di dove sono stato

all'età  raggiunta conto di fare 

solo quel che mi riesce facile

non vorrei aiuto

 per far quel che mi riguarda da vicino

preferisco far da me

 quel che non potrei farne a meno

faccio quel che posso 

non quel che non son capace 


Valuto la qualità della persona 

dalla franchezza del sorriso

 e dalla prima dozzina di parole che dice


Non bere con gli invidiosi che praticano il malocchio 

essi ti vantano per beffarsi della tua modestia 

a tavola poi ti siedono al fianco 

come a dire che siete affini e uno vale l'altro.

Con loro puoi dire quella bugia sulla palestra 

che conti di aprire, così se in giro diranno 

che non sei adatto alla ginnastica 

gli spiriti liberi rideranno loro in faccia 

per far capire che li hai gabbati 

per difenderti dal malocchio di cui ridi.

Gli invidiosi ridono delle mogli che leggono libri

alla moda solo perché non sanno cucinare

 per più di due persone spiritose

Anche nel profondo silenzio l'invidia agita il mondo.


L'anima è il ricordo che abbiamo di chi ci è venuto

 a mancare ed è immortale finché viviamo noi


Di ciò che ho esperienza dubito meno di quella altrui


Abbiamo miliardi di galassie e un'infinità di universi 

di chissà quali grandezze e non sappiamo che farcene


Mio è il sogno come mio non è il mondo 

- quello reale e quindi fuori di me-


Non c'è organismo che viva senza mangiare...

e non vada come i vitelli al pascolo

 e i pidocchi che succhiano

Non c'è palazzo condominiale

 in cui non ci sia un Delatore rinomato 

per la sua voracità alimentare, un mangione 

col verme solitario che ha sempre in tasca 

pezzi di salsiccia e formaggio,

 mangia pastasciutta dal carretto dell'ambulante, 

i delatori mangioni del Cedrino divorano da soli 

gronghi di dodici chili mentre il resto della famiglia 

spolpa la testa del grongo e ne danno il rimanente 

ai gatti del condominio


Da quanto mi pare di capire noi di giorno 

non vediamo le stelle perché il sole ci abbaglia

e di notte vediamo le stelle che brillano

 della loro luce e pianeti e satelliti illuminati dal sole

e altro pare che null'altro ci sia

lo spazio è vuoto per essere quindi riempito

 di tutto ciò che manca è ci potrebbe star bene 


Credo di capire lo scorrere del tempo 

nel sistema solare

lontano da noi non so proprio quale differenza 

ci sia tra l'essere in quiete e il moto 

con la velocità della luce verso le altre stelle

che non vediamo nel buio

 se non gli capita di incontrare della materia

 nel cielo vuoto


Noi conosciamo e misuriamo il tempo

 solo con la rotazione della terra e della luna 

attorno al sole e dello spazio non sappiamo nulla 

dato che quel che vediamo è tutto uguale

 e senza limiti perciò adatto a stendervi 

le nostre verosimili congetture 


Dice chi queste cose le sa 

che la ragione per la quale fatichiamo 

sia la ricerca della felicità più o meno completa

 che renderebbe quasi perfette le persone pie

ma che quando la intravediamo

 e la stiamo per abbrancare

 crepiamo come la rana che voleva le corna del bue


Non così il mondo che con i suoi gravi fardelli 

pare sempre in punto di schiattare 

si lascia precedere da noi miseri pellegrini

 in cerca di gioia a buon mercato


Molti dei nostri simili 

una volta raggiunta la posizione eretta 

e ben avviati sulla via della maturazione 

vorrebbero sbarazzarsi di tutte le cose del mondo

 come se le avessero fatte loro

 comprese quelle di casa fatte dai padri fondatori

come se avessero il magazzino dei ricambi

 pronto a riempire col corredo la dimora degli sposi


Non so cosa sia il pensiero 

ne come in noi si formi

 ne perché si formi in noi

 ma ancor meno so cosa possa essere

 lo spirito e che c'entra con la materia 

che forma la terra, non so cosa

 sia la materia né perché si muova

so da una vicina di casa quanto sia utile 

un vaso da notte col quale sottobraccio

 rientrava a casa la mattina dopo averlo svuotato

 e pulito dietro il cimitero


Dell'immortalità non c'è esperienza

 non so quindi cosa sia

 ma so bene perché ci dispiace morire:

 perché la terra che ci contiene non muore mai 

e vorremmo essere per l'appunto come lei

 almeno su questo punto in ogni frangente

bere un uovo fresco ogni dì 

con una malvasia del Temo 

e raccontar balle senza perfidia 

per non morire finchè la terra regge


Ma il mondo - da quando i mortali 

si sono assiepati in città e nazioni - 

è il luogo adatto alle immani tragedie

a meschini sortilegi e misere frivolezze


È un gran bene ricordare le cose indispensabili 

come le sedie in certi posti, che se ci sono

 saranno utilizzate e mancando si berrà

 in piedi ora posando su un piede sopra

 l'altro e poi, anche se non infastiditi, divaricando 

le gambe come per sopportare qualche sgarbo 

e parare qualche gustosa e amichevole canzonatura

In piedi si ride meglio. La sedia è adatta al pianto.

Il pianto è il lamento dell'animo.

Seduti a un tavolo si parla delle proprie esperienze.

In piedi attorno a un tavolo verde si gioca d'azzardo.

Quando il male dorme nessuno si azzardi a svegliarlo.

Un animo turbato occupa un angolo della finestra

 come a dire non cercatemi che non ci sono 

e non vi sopporto a compatire il mio disagio 

con varie congetture sulla mia situazione coniugale

abbiate pazienza, non ho nulla da sentire che mi aiuti

Poi non credo nei pianeti disabitati

Parla con noi, 

ti sentirai meglio e ci renderai migliori

Parla e ascolta 

che i giorni han da scorrere senza ignorare

 le notti che vagano come ciechi nell'oscurità 

come marinai e pellegrini in cerca di fortuna

 guidati dalle stelle che brillano in lode di Dio 

gran vanto dell'immenso cielo, oracolo luminoso

 dispensatore del bene che nessuno addormenta

pronti a dire di pagani barbari e miscredenti 

che parlano poco per paura di perdere i denti 

per paura di sbagliare e disturbare chi non ascolta

vanno a piedi e non a cavallo per paura di cadere

non dir nulla come quando saluti una persona

reclusa che scontata la pena  rientra in paese

 e non sai che dire nell'abbracciarlo

 se non bentornato

 o che dire ai genitori che piangono il figlio morto

se non abbiate pazienza

Sì soffre in certe occasioni a dover parlare 

ne va della reputazione

in altre circostanze complimentarsi è bello

 delle volte se ne ha beneficio

 altre volte benefica è la cautela

Silenzio davanti a chi patisce

 gaudio con chi gioisce


Il gran cielo è il luogo che contiene tutto l'immaginabile

dalle lune alle comete e alle stelle cadenti 

come sorci con la coda scintillante 

nel vortice dei buchi neri

profondi come gli abissi marini 

dove riposano le sabbie dell'ultimo Big Bang

insondabili persino agli squali

e ai pesci rossi 

e forse anche ai pescatori di frodo


Cento e più possono essere i modi 

con cui ognuno può esporre se stesso 

nudo con la sola canottiera, sopra una siepe

come un panno steso al soffio del vento solare 


Il problema è la violenza 

che sia civile come le guerre sociali 

o barbare come i conflitti nazionali

Chissà perché non si è trovato finora modo 

di impedire le guerre nel mondo.

Davvero. Chissà perché. 

Con certi enormi interessi in campo.

Ma se li vai a contare son davvero pochi 

quelli che fanno la guerra per se

 combattono e uccidono e muoiono

 sempre e solo per gli altri 

ma a che vale prendersela con un topino 

ragazzino che sfugge al gioco del miagolino 

tu vivi, dai quindi un pezzo di cacio al topino 

e ti saluterà  l'inesorabile falco dall'alto


Son preziose le cose che legano gli uomini 

tra di loro e le cose 

Così chi ha molto denaro dichiara guerra 

a chi ha molte terre

E chi ha debiti inventa pretesti 

per non pagare i creditori

 

L'amore non compensa debiti e crediti 

però compensa molto i tenori di vita pastorali


È da cercare in noi l'origine delle cose


Non importunare nessuno se non è il momento adatto


In altri tempi si ricorreva a un leggero e improvviso sputo

 per rincuorare all'istante il bambino da uno spavento 


Legal tender, pagamento legale

La ricchezza del mondo è data 

dalla libera circolazione delle merci

La merce esiste da quando l'uomo 

si ha fatto una lancia e una zappa 

e colui che aveva l'una e l'altra 

era ricco e difendeva la sua cipolla

La lancia difende la cipolla 

e può essere scambiata con la zappa

Fabbro e falegname fanno strumenti pronti all'uso

e di riserva

Lancia e zappa modificano i rapporti umani 

nel farsi rapporti tra cose

Dalla lancia di Achille con la punta d'oro

 alla magnum 44 col grilletto d'oro

come feticcio di ricchezza violenta

Il denaro è la sostanza di ogni merce: 

l'oro il suo spirito brillante 

Feticcio, alienazione, metamorfosi, transustanziazione

Il denaro regola le genti ad intendersi sul suo valore


La brillantina è una costante del barbiere pignolo 

e minuzioso che sistema per puntiglio

 la caparbia ciocca sopra l'orecchio

 del cuore che da fermezza al carattere


Storia, o memoria del passato politico

Politica, o ricordo del passato storico

L'eterna gloria riguarda le date divine 

successive alla preistoria, che datano

 le epoche alla immortalità della Terra

Sarò comunque ricordato, ha appena detto

 il defunto, anche se non ho fatto nulla 

di notevole che lo meriti 

Di dio conosciamo invece quel che ci ha lasciato

Di Andreotti,  Berlinguer e Craxi,  

abbiamo voci benevoli e contrastanti

In realtà è il mondo ad essere eterno 

e non l'uomo con le sue fantastiche creazioni.

L'uomo passa sul mondo che tutto sostiene

e con lui muore il campione umano 

e i simili del suo genere ballano 

col canto delle sirene che leniscono le pene


Al sentir le cantilene in chiesa 

le filastrocche profane

 paiono inni omerici, orfici e pindarici


La vita nell'universo è il sorriso cosmico di Dio 

esploso dalla battuta fondamentale

del batacchio sul Big-Bang 

così il riso divino si rinnova

 ogni giorno col sorgere del sole

La scintilla con cui Dio ha dato avvio al mondo

 luccica ancora.


Lo spazio è il nulla dove tutto accade

Tutto ciò che immaginiamo esiste già da qualche parte

Quel che vediamo Dio l'ha fatto per esser visto da noi


Lo spazio è l'enormità che non si può contenere

 nemmeno nell'antro di Polifemo


Facciamo che sacra sia la vita umana

cos'altro può accompagnarsi a tale sacralità? 

Come se debba andare in tribunale

a scompigliare le carte


Che senso ha l'aver fede? 

Credere in ciò che ti dicono 

un bene che lo meriti 

nonostante i tuoi ragguagli non lo comprendano

Aver fede è credere in ciò che altri si dicono convinti

Ecco, forse la fede è il perseguire gli intenti altrui 


Cos'è il puro spirito? Che c'è ne sia anche impuro?

Uno spirito solo puro? Non essere altro?

Come l'uomo è solo un uomo.

Il puro spirito è il soffio non contaminato.


L'estensione dell'universo 

è il tempo necessario all'esistenza di Dio


E la santità? Che l'è la santità?

Rinchiudersi in un convento 

e lasciar soli i vecchi genitori?

È utile una vita santa? Può esserlo o deve?

Certo col diritto di vivere la propria vita 

magari servendo un cardinale

 più giovane dei genitori

 o in un manicomio dove chi può piange e ride

La santità è patire senza aver nulla da ridire


La verità è l'ordine di quel che sappiamo 

e delle cose che conosciamo 

e supponiamo quanto ci fa comodo 

è quindi vero che viviamo

 tanto vero che non esclude l'illusione

così l'oro e il grano simboleggiano 

il valore delle cose migliori volute dal sole 


Il potere è sovrano tanto che Alessandro 

uccise Clito e nessuno l'arresto 

come invece Giuda giudico se stesso 

che prese la scorciatoia per arrivare prima


Pare che nella nostra realtà 

la misura più usata sia legata al denaro

 e non so se sia giusta la morale che se ne trae


Nelle cosiddette torri d'avorio

 si ritirano i dotti che studiano 

il volo delle aquile che stridono dall'alto 

sui gracchi che riposano in chiacchiere

 sui cavi elettrici degli umani mortali

avvertendoli sui pericoli del volar basso


I potenti non si curano delle piccolezze 

faccende e affari di poco conto

che di solito affidano alle mogli 

o ai segretari di campo 

che cacciano via le mosche

risoluti nelle questioni minori 

 rilevanti nel gioco di squadra


Chi non ha niente da perdere 

non lascia nulla di intentato

in genere chi soffre di sé stesso 

e beccheggia come il sughero 

(Chi non ha scrupoli le tenta tutte

 le occasioni di salvezza

 come l'aria e l'acqua mai ferme 

senza averlo promesso ad alcuno)

Chi vuol morire cerca dall'alto dove sfracellarsi 

o cerca il sostegno a cui appendersi

 e il momento adatto per morire 

negli ampi campi stellati

 che lasciano vasti corridoi

 alle correnti celesti dove beccheggiano

 gli angeli nel regno dei santi spiriti 

portatori di coraggio e mordente

che dall'alto, come le aquile

 che non hanno cura dei dettagli,

adocchiano gli umili agnelli perduti 

fuori dal gregge


Il cielo è un assembramento di fuochi accesi

La velocità regola il tempo della vita 

e se un aereo impiega un giorno

 a fare il giro del mondo

 io a piedi ci impiego una vita

 vivendo cent'anni li impiegherei tutti

 a fare il giro del mondo, 

mentre quell'aereo in cento anni

 lo farebbe 30mila e 300trevolte 

che sempre cent'anni sono

 spesi invano a girare attorno alla terra 

che non invecchia mai come le stelle


L'Universo è il luogo dove accade

 tutto quel che possiamo immaginare


Chi passa il suo tempo a scegliere questa o quello

si trova infine tra chi rimane ad essere scelti


Lo spazio tempo infinito si viene formando

 da una particella liberata da Dio

 che quando si esaurisce è solo cenere


La pazienza

o la dedizione a quel che fai

migliorano il prodotto che ne viene a capo.

Lei viveva col ricordo di cose buone

 e faccende belle e copriva i fatti immaturi 

e acerbi, con panni di lino accanto al focolare

 e ogni giorno li rivoltava per farli maturare 

e togliendo qualche impurità,

 e aggiungendo qualche novità

  ne notava l'evidente giovamento,

 migliorano con nove mesi di  stagionatura

 come tutto ciò che bisogna del tempo 

a farsi e poi prendere il volo

 liberi e giocondi e non improduttivi

per vivere con l'acqua e morire alla luce


La sorte è quella sorta di affare 

che fa pendere su di noi affanni e piaceri

 e alla cui misura non c'è contabile diplomato

che ne calcoli gli affanni che abbondano 

e ci sommergono, o i piaceri che lesina 

all'animo infelice


Tendiamo forse a confondere patrizi con nobili 

e plebei con poveri

I patrizi del mio paese non vanno a servizio 

ma non per questo sono animi nobili

 e i poveri sono eccellenti cittadini 

che faticano con dignità 

e non aggirano le leggi che tutelano le buone usanze

 e i savi costumi degli onesti lavoratori 

che vivono in pace con i propri simili


I cavalieri di san Francesco vanno in bell’ordine

a raccogliere nocciole di cui son ghiotti 

i francescani abili nel domare la fame.


Suonano, nel vicolo, e cantano e ballano

 e nella casa a fianco vegliano il morto 

che aveva tribolato a tirar su famiglia

e ora recitano le poesie d'amore

 scritte dalla moglie, umile e pia 

e nobile, nelle lunghe e insonni 

notti con la gran luna a servir 

da lume al gelido gennaio


Chi lavora in cucina assaggia ciò che prepara

 come un tempo faceva il bue 

quando trebbiava nell'aia


Scrivo come il cane che insegue più lepri

 senza prenderne una delle tante che vorrebbe

ma smembro il libro, strappo gli argomenti

lacero le componenti, disarticolo le parti 

e così la pagina e il paragrafo e la frase 

e la parole in linea e a capo 

senza tanti punti e virgole 

trattini e parentesi per invitare chi legge

 a correggere, modificare e migliorare

lo divido come  bocconi da inghiottire 

facili da digerire e smaltire, semplici

 come parti del vestito da cucire 

addosso ad Arlecchino 

che, a chi gli chiedeva se era sordo

 rispondeva di non essere un animale 

che per sentire muove le orecchie


Non sento i rumori del mondo 

 quando ho l'animo oppresso


Raccapricciante per il nostro animo

 è vederci come saremo da morti 

cioè incapaci di automovimento

 il contrario di ciò che eravamo capaci di fare:

 muovere tutto il corpo fuorché le orecchie 

con la morte livide come aceto di vino


Col primo sogno - i primi uomini -

 pensarono all'altro mondo


Chi ha la madia piena la chiude a chiave 

per paura dei topi


Sulla tavola dove mangiano tre 

trova posto anche il quarto


Chi ha il frigo zeppo teme sempre 

che gli manchi qualcosa


Cogli l'occasione  di dire quello che ti preme 

che ho le orecchie pulite rivolte come sempre 

alle radiazioni di fondo che vengono dalle origini 

dell'universo

Gli animali girano le orecchie verso la fonte dei rumori

 come noi con i radar che captano i concerti delle stelle

L'asino drizza le orecchie quando la soma è leggera

 come la primavera, quando beve a denti stretti 

l'acqua piovana e se ne infischia della qualità 

 dell'oro del re dei re.

 Felice com'è, poi, del suo batacchio, 

antidoto che lo difende dalle ingiurie 

dei cornuti che lo bastonano.


Immolava maiali alla vita come usano i ricchi re

 e gli altri intenditori di carni pregiate

 a cui partecipano agnelli, capretti e vitelli

Per un sontuoso e lauto pranzo 

gli orfani uccisero il grasso maiale

 e ne trassero prosciutti e salsicce 

e quant'altro di meglio il porco può dare

 e chi maneggia il coltello sa fare

 dopo tutto non di cani e gatti si trattava


Zommaria Zigottu, il buon bettoliere d'Ohiai

 rimane sitibondo tra le sue botti

 anche se qualcuno avesse voluto invitarlo 

a bere dal rubinetto della botte.

Egli beveva solo il suo vino,

 ma un solo bicchiere 

e solo alla fine d'ogni filare 

della vigna che curava più della famiglia.

E lo beveva servito dalla moglie 

o dal figlio che marinava la scuola


Per l'uomo buono con sé stesso,

 pietoso con gli altri

 onesto con tutti, non servono i comandamenti

 alla morte di una persona simile

 il ricordo che ci rimane di lui 

è - per noi - la sua nobile anima

 ed è un formidabile inganno spacciarlo 

per assurda verità il pensare

 che la sua immagine lo calzi 

come un piede la scarpa


L'inganno è il re del mondo

Noi siamo come una pompa gonfia d'aria 

che ci riempie l'animo di energia

 e tutto va fino a che l'arnese non si rovina

 e lì la storia l'è bell'e finita


Orazio: "Ora aggiungi la poesia, cioè, getta olio sul fuoco"


A chi allegria e gioia, ad altri sofferenze e affanni

Ma dio non paga solo il sabato di contabili.

Ma sarà vero che ci sia della pazzia anche nella poesia?

Se anche fosse, a che pro curarla?

Ma si cura con l'elleboro che non conosco

 o con le chiocciole e le rane che non mangio?

Ma che c'entro con la poesia ora che invecchio? 

Poi non so quale sia la differenza 

tra un poemetto in prosa e uno in poesia.

Cos'è un poemetto?

Ma davvero i ricchi competono tra loro 

a chi ha più beni?

Ma davvero due righe scritte

 han valore per la quantità delle lettere composte?

Dov'è la bellezza

 se non nell'armonia della riga scritta?

O sarebbe la tentazione la misura del valore?

Non so che differenza ci sia 

tra drogheria e gioielleria se non che 

la prima riempie la pancia vuota 

e la seconda gonfia il portafogli pieno.

La fantastica aquila che vola più in alto 

per via delle due teste, davanti e dietro

 e quattrocchi ai punti cardinali

 e due ali una sopra e l'altra sottovento


Nulla è diabolico se non l'inganno 

di cui siamo autori capaci. 


Non so quando né perché ma è un momento

 che mi è sfuggito quello in cui le pie donne d'Irillai

 sono diventate tanto timide da non intromettersi

 negli affari del marito con i suoi compagni di caccia.

Ella aveva cura di far intendere di essere

 all'oscuro  delle trame sportive del suo sposo

 e in ciò non mancava qualche gemma di malizia 

era assente come lo strumentista un momento

 prima di entrare nel vortice dell'orchestra 


Al truogolo i maiali, alla greppia chi ci arriva

Il valore del cuoco si misura sull'aspetto

 del pollo bollito da sembrare vivo e vero 

se poi non è gradito il cuoco si taglia le vene


Nessuno ti chiede quanti soldi hai 

perché ti han fatto i conti in tasca 

senza che tu l'abbia mai detto in giro


Nessuno mette in giro i propri meschini timori

 se non consegnerà al confessore la sua ubbia


Non è poco quel che mi chiedi

 anche se non si tratta di calmare il mare in burrasca 

che qualsiasi cosa gli faccia non serve

 è buona a nulla

Mi chiedi l'impossibile, a cui nulla gli si adatta

Mi chiedi di porre un freno al mare tempestoso

Mi chiedi la luna e le stelle 

che servono agli innamorati 

e la gente mormora che tu non lo sei

Mi chiedi la terra che non è mai stata mia 

chiedimi di quel che mi appartiene

 e non ti negherò il mare 

e nemmeno la sua aria fina


Chi aiuta qualcuno col denaro 

certo lo farà volentieri

se no vivrà in attesa della restituzione 

con un carciofo spinoso nella ladra della giacca


Gli antichi teatri volevano rappresentare 

il necessario per liberare gli animi in pena

 i moderni devono presentare una credibile

 illusione per estasiare i delusi in carriera 

che minacciano spesso di uccidersi 

se non avanzano di grado e di stipendio


I genitori coltivano sui figli belle speranze 

-come i contadini sul raccolto annuale-

 col fare dolci colazioni, lauti pranzi e ricche cene 


La pace è civile quando è innocua

 la guerra no, sa solo di ribalderia. 


Quando la gioventù offende l'anzianità significa 

che han già bandito il rispetto per i propri genitori


Diranno che obbedire a un giusto comando 

-che è anche bello- 

 non è penoso e pesante come quando 

i padri pretendono l'impossibile dai figli

 incapaci di obbedire a giudizi fuori moda 

o irregolari


Il fatto è che nessuno ama essere sottomesso.


L'ordine vigente è sempre quello di chi sta bene 

come i costumi che vanno sempre più rispettati 

son sempre quelli di chi sta meglio


Quando si scoprono le grandi corruzione

 anche l'uomo comune si invischia negli abusi 

e la plebe senz'arte nè parte

 crede di fare da se solo per sé

 come usano i grandi affaristi

 che se ne infischiano dei buoni principi 

 manovrando municipi e dicasteri

 e quando non riescono a corrompere i giudici 

giostrano nel Parlamento per aver leggi ad hoc

 che sfaldano  le virtù repubblicane


Usiamo vestire i nostri defunti 

con l'abbigliamento più adatto

in quel frangente, anche se al loro stato

 nulla è più congeniale del ripartire 

come sono arrivati 


Antro dell'Ortobene dove Zuanchinu E. Remitanu

visse trecentotrentatre anni con 5 nocciole e un cane.

Egli sapeva usar le mani dure e nude

 affidandole all'industrioso pollice 

senza il quale non poteva tessere una tessera 

dell'arazzo a mosaico che andava costruendo 

nella grotta sotto il Redentore

 su cui posava la sempre risorgente fenice

cantando spensierato sotto il leccio a far punteruoli 

di amaro olivastro per infilzare l'anguilla di Lucula

mentre la moglie faceva maglia e cucinava per figli 

e nipoti a venire, e lavava e stendeva

 i loro futuri panni del costume degli avi

Alla moglie Mariapica, con l'erre moscia da parigina

 la morte era antipatica più dello scarabeo di Esopo

- che fa baccano di notte

 quando vola verso il nido dell'aquila -

perchè gli negava anche una sola possibilità; 

poi non sorride mai, diceva, come se avesse i denti cariati 

e teme che gli caschino se solo apre bocca per dire: 

son quì per te


Con me il diluvio, disse Noè agli inquilini 

delle case povere dei porti di mare.


Anche l'invincibile Achille aveva il suo punto debole.


Le pesti del passato decimarono le genti 

per meglio addomesticare i sopravvissuti 

che non avranno mai prestiti a fondo perduto


La sensazione è la percezione 

che i sensi comunicano all'intelletto

 che, valutandone l'utilizzo, vede che farne.


Indecoroso è il turpe rapporto amoroso 

al quale il timido e pudico approccio

 sessuale da nausea e vomito.

No. 

Per il mio decoro, si dice all'assatanato.

Già. 

Si dice che la febbre amorosa sciolga i poli.

Perciò

Dio interdì ai parenti prossimi 

l'amore coniugale 

quello in cui tutto è lecito 

e nessuno vi può infilare il naso


La politica è la faccenda

 che unisce e divide le persone 

attive nel mondo comune 

il resto serve alla ricreazione


Ci si alza in piedi quando entra

 il Giudice con la Legge della Repubblica,

 che un Parlamento comunque eletto 

può modificare con i numeri

 di una maggioranza esigua e raccogliticcia


Chi ci tiene a mettersi in vista 

si mostra attraente come una reclame,

 urla e gesticola come una marionetta 

nella pista del circo e nelle rupi del monte


Su boe masedu, 

che si intendeva sempre una coppia

 di buoi mansueti, era ammirato dall'intera 

famiglia e quando saliva l'erta china

 di Marreri carico di grano e d'uva

 era il loro vero e unico dio

I sardignoli sono gli ultimi rimasti degli antichi sciti, 

nomadi che vivevano sui carri a buoi

 su del mar Nero 

dove fanno il pane carasau come da noi.

Essi sardignoli non ammazzavano i forti buoi

 per gli dei, ma li accarezzavano per il loro lavoro 

e li piangevano quando tiravano il cuoio 

che non conosceva il pungolo ne legnate

 perché col venir meno l'opera della loro carne

 aumentano le loro pene


Il nostro passato è una congettura 

e ovunque i sardi scavino, non trovano marmi 

o ferraglia o oro nel Cedrino, 

ma enormi ossa di antichi antenati 

alti quasi due metri, o supergiu, 

famosi mangiatori di polenta condita con salsiccia 

 e pecorino grattugiato, soccorso dal chiaretto di Marreri

 e dai canti a tenore evasi dalla foresta di Farcana


Le persone che contano ci tengono 

a non esser viste in collera mentre sbrigano 

le importanti faccende che ci riguardano da vicino


Il lavoro ben fatto stà lì, senza scocciare

 come una marionetta che s'inchina sul palco, 

in attesa di un'elogio, mordendo una cipolla


A orecchie sorde vana è la melodia


Ho sempre da fare per persuadermi

 che quel che faccio non è male, 

poi dispongo di qualche giustificazione di riserva 

per sostenermi con l'animo inquieto dall'errore 

masticando ravanelli che risolvono gli incerti dubbi

 trovò un parcheggio davanti ai cancelli del cimitero,

 chiusa la macchina li attraversò e se ne andò 

verso la camera mortuaria, era aperta e vi entrò 

chiuse la gran porta e si preparò al dialogo 

con gli addetti del posto, sistemandosi tra le bare 

coperte di fiori, attese al compimento del suo proposito, 

dopo essersi purgato i giorni precedenti: 

era giunto il momento di morire 

e aveva deciso di farlo in cimitero 

senza dar fastidio in casa col costoso funerale 

che sconquassa le spese annuali 

ai servizi sociali del Comune lasciava l'auto 

per compensare il disturbo di seppellirlo 

 come usano i vivi di buona creanza


Gli uomini del Signore - di rigore solo maschietti attempati

 che non sanno fischiare - girano il mondo 

per istruirlo sulla pace, e se negli USA ci va il Vicario

 di Dio, vi troverà il Prescelto del Buddha tibetano, 

mentre i fedeli di Allah - che pensa solo al loro bene -

 più alla buona, vanno a morire in pace 

nella Montagna di Medina, pigiandosi come l'uva 

per toccare o vedere, la santa e sacra pietra nera

 come se fosse il sangue di san Gennarino Gelataio,

 non ultimo tra i formidabili messia dell'Indomito Signore

 dello spazio senza tempo e del tempo senza spazio


Le cricche dei delinquenti sono sempre temute

    per il disprezzo che mostrano della vita altrui


Dopo un dispiacere mi consolo con re Lear 


Il bene non è tanto tale se non è comune 

così i beni son di parte se non sono comuni


Che fare contro le soperchierie 

di padroni lestofanti e pre-potenti?


karrarju, luogo di sepoltura, fosso che ospita, 

nasconde e cuoce carne rubata,

 qls bottino coperto di pietre e frasche

un po come coprire le braci con la cenere


Non so cosa sia l'orgoglio,

 poichè non ho nulla di cui andar fiero, 

così vorrei conoscere l'orgoglio dei maricones, 

che qualcuno me lo spieghi con qualche esempio 

e se l'orgoglio è accettarsi così come si è,

 senza vantarsi di essere nè migliori nè peggiori,

 allora niente è meglio di come ciascuno è.

 Quindi, vivi in pace con te stesso 

davanti allo specchio

 e, se ce la fai senza trucco,

 anche col resto del mondo,

 profumato come una sposa.


I diritti umani son quelli di essere 

ben espulsi dal ventre, 

vivere in vestaglia col conto in banca e morire

 - senza aver mai vomitato - 

in qualsiasi modo, pur di stare un pò in pace

Il mondo è pieno di lacchè e grandi uomini, 

i primi han scelto di servire, 

i secondi di fare i liberi che scansano le persecuzioni


Il mondo è l'uso che noi facciamo dell'orbe terracqueo 

che si è fatto dovere di accogliere gratis come ospiti 

tutti coloro che vengono dal nulla come villani 

avventurieri spinti dalla fame e avidi di focacce

 alla sugna con cui andare a curiosare 

oltre l'orizzonte dove matura l'uva, 

seccano i fichi e più familiare 

è la bizzarria del creato


Il trono di legno, l’inginocchiatoio del santo,

 lo sgabello accanto al focolare, 

il seggio ligneo più alto del conclave, 

la sedia gestatoria e quella del Presidente, 

saran rosi dal tarlo furioso, 

tutto il legname imputridirà 

se il falegname non lo curerà 


I padri amano punire i figli irrequieti 

per domarli come bestie e castigarli

 per educarli come cittadini eccellenti;

 per il loro bene, aggiungono


Il cacico è come la mosca che a fine estate 

non sa dove morire, e solo alla fine    

capirà  che posto vale l'altro 

per contenere il proprio entusiasmo.


Sii d’aiuto a chi ha bisogno di te

ma che fare con un vegetariano 

che si schifa della carne con i vermi?


Crudeltà non è solo bastonare un cieco 

ma anche menare alla cieca un galeotto

con un cappuccio in testa o coperto con un telo 

per non vedere come parare i colpi 


Non so che dire dell’abbigliamento

 lussuoso della regina, 

formale  del pontefice e sobrio dello scienziato


Abolire il mistero della nascita 

e il segreto della morte? 

E perchè? Per la conoscenza? E poi? 

Per impedire a chi nasce di morire? 

E favorire sempre nuove nascite?


Domos de janas significa casa senza porta 

da dommo sene janna o grotta


Chiunque nasce libero di adeguarsi alle usanze in atto,

 al meccanismo in uso e ad evitare i richiami forestali

 delle janas di Farcana, le trappole per i cinghiali

 del bosco di Soloti e l'incanto mattutino del sole nascente 

sulle spalle del Redentore dove posa

 il primo stormo d'uccelli che vien da oriente


Ogni volta - che cado come un sacco vuoto, 

mi sento un illuso di poter fare come i migliori -

 che mi succede di cadere, 

penso di pretendere troppo dalla mia età; 

ora è da un pò che mi par di vivere 

come un oggetto delicato, 

come una sedia a tre gambe da mettere al fuoco, 

che, alla minima scossa, traballa,

 si rovescia e va rimessa in piedi.

 Ma non voglio esser di peso a nessuno,

 poichè sto male se mi aiutano a rialzarmi,

 devo riuscirci da solo, altrimenti credo sia meglio 

star vicino alla mia ombra.

 Mi assilla il freddo, peggio ancora è la via impervia 

e le strade sconnesse, ma in assoluto

 nulla mi angustia l'animo 

come il sopportare una situazione di disagio 

con persone con cui c'è poco da dire. 

Credo di conoscere la causa della mia instabilità

 - un ginocchio che non intende ragioni - 

e devo stare all'erta e campare solo in ragione

 della mia residua forza, evitando di essere

 un carico ad altri


"O sole mio", d'eterna combustione,

 il cui calore desta i sensi e pungola la mente

 e nell'intelletto affiora la vena di suonare 

il piffero di canna che si oppone all'invecchiamento…


Difficile separare, e tenercele, la cultura religiosa 

-che dovrebbe portare dio sulla terra -

e la natura politica del singolo e del molteplice

-che vivono nell'immortalità del mondo -

 il pensiero e le faccende compiute ci sopravvivono 

il pensiero degli antenati e le antiche azioni

 vivono in noi, che di nostro sappiamo solo sputare

il vivere quotidiano è opera da garzoni di bottega


Che l'anima ci sopravviva il quel che è 

venuto fuori dalle nostre mani è credibile


La verità sta in quel che i sensi

 comunicano alla mente che elabora

 i dati della realtà che ci contiene


Trovati in una grotta di Lanaitu,

 dodici otri di vitelli decapitati dal sardus pater 

che fischiava come l'usignolo d'Ohiai, 

e pieni di suoni e musica delle origini, 

l'inizio del vento, di arcaici zufoli fatti 

con pelle di biscia 

e di pifferi di canne del Cedrino,

soffiati dagli antichi tiscalioti

 per resistere alle malelingue e per domare

 i cavalli della Giara 

da poco arrivati nell'isola su navigli fenici

 e toscani alla deriva

 per compensarla della caduta dei nuraghi


In ultimo ai poveri vecchi cadono i denti 

e, per la miseria, si restringono le gengive,

 bisogna riadattare le dentiere per le varie personalità 

che sono in noi e bevono il vino che rende dolce 

la vecchiaia ai vedovi e agli sdentati 

che vanno ghiotti di pezzi capretto soffritti in padella

 con olio e sale per cuocerli coperti di latte caprino 

e poi mangiarli per star meglio in salute


Mal sopporto i comici che, per vivere 

a modo loro, scherniscono gli storpi


Evito finché posso di coinvolgere qualcuno 

nelle faccende di cui non si può fare a meno;

 ne farò a meno fino a quando non potrò 

poi vedremo


I religiosi che seguono da una sponda 

il corso del fiume verso l'aldilà,

 mangiando ostie di nocciole, 

sono convinti che il male nel mondo

 sia sempre e solo nella sponda 

antistante, dove mangiano

 insalata di malva e asfodelo

 e sgranocchiano carrubo, 

 ghiande e mandorle amare


I migliori di noi fanno a testate, 

per quel che frulla loro in zucca, 

come fa l'ariete spaccapietre. 

Ora non so in virtù di che, essi 

- i migliori di noi - non sbagliano mai. 

Per quel che si mettono in testa 

- i migliori tra gli umani mortali -

 abbattono le mura a gomitate.


La nostra natura cambia impercettibilmente, 

ma cambia, modificandosi in meglio e in peggio, 

a seconda dei dettami imposti da Dio 

a cui bisogna solo obbedire e combattere 

cantando la sua gloria celeste


La politica è il vivere insieme

 - comunque sia con giudizio - 

a seconda delle migliori offerte (regole) stagionali


La politica è libertà, democrazia e partecipazione 

anche per chi mangia aglio per scacciare da se i vermi.


Dio è l'essere più misterioso del mondo 

che si veste del creato e, dicono, 

si nasconde nel dettaglio


Ciascuno di noi si affida al comando 

della sola ragione, 

infatti non facciamo nulla di irragionevole 

nemmeno affidandoci alle cartomanti 

e ai biscazzieri che si intrufolano

nelle pieghe del destino


A quando la sempre prossima 

e finora rinviata fine del mondo?

Aspettiamo la cometa.

Aspettiamo la nascita dell'ermafrodito

 a due teste sulle spalle, 

una maschile e l'altra femminile

Aspettiamo lo scoperchiamento a regola d'arte

 di abili artificieri che di fatto han sollevato il tetto

 e rimessolo sui muri senza far altri danni

 delle ville patrizie sulle sponde del Cedrino 

che declina al Tirreno…

A volte ho la vaga impressione 

che si parli dell'universo nel dir delle fattezze

stelle e pianeti, atomi e particelle 

buchi neri che ingoiano la luce bianca 

in esso contenute trascurando il contenitore

 del quale ci manca proprio l'immagine

 che non si riesce ad avere

Abbiamo sistemi solari, galassie e nebulose

 e miriadi di sistemi piani e lineari e vortici 

e spirali che non finiscono mai 

e se finiscono dove ci troviamo?

Ritorniamo sulla terra in ogni caso

 vivi con materia e spirito prodotto dalla carne

 con l'enigmatico pensiero al chiuso e protetto

 da una corteccia di provata sicurezza

e morti sotterrati con ossa e liquami

o inceneriti come legna secca.


Agli increduli d'Irillai non la si dà a bere 

che l'alba sia un travestimento della fata Morgana,

 di cui si racconta, che fa mostra di quel che non è,

 e scompare man mano che s'avanza 

come il giorno verso la notte 

che mette veli alle cipolle


Non so perché i preti 

(quando penso a loro vedo don Verzè, don Bertone

 e don Rampinu che menava

 con un mazzo di chiavi caduto dal cielo)

 amino il nero come lo scarabeo

 che non è per nulla turpe

 - quando si rotola - con i suoi fanciulli


Chi sentenzia con aforismi non sa far vignette

 e se ne infischia di fosche trame gialle 

e celesti e di peccaminosi intrighi erotici e familiari


Eterno è il cielo e piatta è la quotidianità domestica, 

imprevedibile è la novità e miracolosa 

è solo la morte, 

bucolica la vita campestre, salmastra la vita marinara


Per quanto ferrea la volontà, finirà per addormentarsi


Impara a parlare se vuoi essere ascoltato, 

anche se non creduto - o sentito e inteso -


Siccome nulla appare dal nulla, 

a tutto quel che succede oggi,

 non è estraneo quel che è accaduto ieri,

 quando noi eravamo ben presenti, vigili e attenti 

e, nonostante i millenni di militarismo e colonialismo, 

non ci siamo accorti che dal germe fascista 

prendeva forma il nazismo che sviluppò

 un nuovo tipo d'assassino, per difendersi 

dal quale la democrazia creò il terrore 

dell'atomica,

 e da allora ci si abitua a vivere sul ciglio 

della  catastrofe, 

così è nella nostra grande famiglia 

che aleggia il male che nessuno vuole; 

ma il male è di casa, e se non io lo subirò, 

qualcun altro dei nostri cari ne patirà l'incanto


La vecchiaia è l'età del disincanto;

 così credo sempre meno a quel che sento; 

a quelli che si vantano di aver vissuto al meglio 

superando enormi difficoltà, 

non credo proprio nulla,

 anche se fingo di ascoltarli.


Scrivo quel che penso, non sempre in modo franco 

e non per farla franca, 

senza nascondere il brutto che c'è stato 

e far mostra del bello desiderato

(che poi sarebbe la vecchia ipocrisia), 

scrivo di ricordi che ricorrono, tralasciando qui 

e raccogliendo là, dall'esperienza passata, 

che mi appartiene, dimenticanze involontarie 

che ritornano sfumate e con diverse aggiunte, 

evidenti sbagli, confusioni, invenzioni d'occasione, 

senza valore, senza ostentare qualità inesistenti, 

scrivo solo per dar forma al mio pensare.


Il misticismo non disdegna il sodalizio

 con gli angeli di dio che lo sostengono.

I mistici son facili al deliquio e molti di loro

 chiamano Ziu Pitanu l'angelo custode

 che era un loro zio materno. 


La chiocciola non ha nulla di meglio 

che l'avere la casa sulle spalle 

e se gli si sfascia gli entra l'acqua 

ed è bell'è perduta; 

noi, a differenza, se la casa che ci protegge 

dalla pioggia, ci cade addosso,

 finiamo spesati perlomeno in albergo, 

dove ogni alba gratis

 è una sempre nuova epifania


L'obbedienza cieca non può essere una virtù 

se la disobbedienza non è giudiziosa.


Anche la storia certificata 

è valutata da ciascuno col suo giudizio.


La vita è sostenuta da faccende di pari valore 

ma se viene a mancare l'aria alla carcassa 

tutto l'esistente va in malora


Il pensiero si esprime con le immagini dipinte 

e con le parole dette e scritte,

 senza ciò il pensare vive con l'occhiolino 

fatto da Giove a Polifemo 

e l'aggrottar delle ciglia di Dio a Mosè, 

per intendersi


1. L'amore, come la fame e la guerra, 

disorienta le persone che si avventurano 

nel bosco fatato,

 che, senza il filo di Arianna,

 riduce la mente in mollica


2. L'ozio non è sterile e non teme il deliquio

 e quando è riposo meritato può far poesia 

e inventar dei, 

non l'amore che si inventa da se,

 per far dispetto ai sacerdoti 

che tengono le femmine a distanza


3. Divoriamo il cibo -(non solo per sostenerci) 

 per evitare che vada male 

quel che ci offre la natura

 col concorso del lavoro di vecchi, 

adulti e minori, 

che non possono fare a meno di faticare, 

per vivere belli, sani e saldi 

come i cuori innamorati che ardono 

dal desiderio di far solo all'amore.


4. L'amore è un bacio che si avanza nel vuoto 

infinito in cerca del suo doppio.


5. Chi si fa bello per piacere agli altri

 alimenta il pettegolezzo sul suo conto: 

ecco colui che si incipria il sedere, 

come Donn'Elene la Bella di Montejaca,

 imbarazzata dalle emorroidi

 che attraggono le mosche della bassa Baronia.


6. L'amore ha bisogno di essere amato.

 Uno da solo non vive in eterno: 

ha bisogno dell'altra per fare molte coppie immortali 

di loro simili che peccheranno di gola 

nei giorni di festa 

e nella natura vedranno la divina provvidenza 

e viceversa,

 e scamperanno alla morte.


7. L'amore allatta  e alleva 

i suoi gemelli d'una sacca, gioia e pena.


8. La bellezza dell'amore di coppia, 

mi convince ad apprezzare

 le cose che più mi piacciono.


9. Ah,  meine frauenzimmer

 Ah, mia Zenia amata. 

Ah, zeniosa mia Zenia, fuggita dal tempio

servo son di Zenia Galana, 

dispongo della sua immagine,

lunare quando vien nel letto a riposare.

Mia è la tua grazia rinnovata

ritrovata nelle spire del tempo

50anni lontano dall'amata terra di Germania. 


10. L'acribia del prete mistico sull'altare 

ha nell'intero rito una precisione miracolosa.

Per i preti mistici gli angeli vanno nudi 

perché non essendo maschi ne femmine

 non hanno nulla da mostrare né da nascondere


Dissimulare è simulare altro da se.

 

La mamma di Outis il nessuno del Mediterraneo.


Nel Terzo sec. Del Primo Nuraghe, 

l'influenza della civiltà di Orosei dilaga nella Baronia 

fino a Lucula e alle falde del Gennargentu

 dove è ancora vivo l'accento del tempo, 

come l'uso delle lettere scritte a mano 

e il contar con le dita, tracciando sulla terra 

segni minacciosi con i piedi, sputando rabbia e rancore, 

uso che poi prese piede con i fungaroli

 che tracciano croci nascoste dove abbondano i prataioli 

che si mescolano con le impronte dei cinghiali 

della selva montana, degli antichi percorsi 

per le tombe rupestri -o dommor dejana di presunta 

architettura funebre - di scalpellini facitori 

di steli religiose raffiguranti leoni d'Irillai 

con la stupefacente criniera 

alla Missente Malispertau di Lollobe...


Bronzetto d'Irillai dell'era del Terzo Nuraghe 

quando si salutava con un'alzata di mano

 come tra chi sa quel che fa l'altro 

con un birillo in testa appena lanciata la boccia.

  Gli studiosi fan trapelare che fosse 

 prodigale come i montanari di Barbagia. 

coll. privata.


Non daresti un giorno di festa per conoscere le tue origini?

Che m'importa!


L'Outis del mediterraneo, unigenito di Pepp'Antoni, 

nato da una scarabea, o sisaia,

 per sorridere come il cugino Deunisi: 

quì, come un laterale periferico, aiuta a preparare

 il mirabolante antidoto contro l'insonnia dei vedovi: 

il vino. 

Deunisi Pilurzi appena nato sorrise alla vita 

col chiaro proposito di rivelare il segreto della natura

 per combattere l'insonnia dei vedovi 

con i piedi sempre freddi 

dalla morte delle prime mogli


La contemplazione è propria degli sfaccendati 

che sappiano apprezzare quel che vedono

 e per sincerarsi che sia vero è da toccare

 e chi non toccherebbe quel che gli piace?


Venne alla luce senza dote, 

a Gonone, nella nuova casa di famiglia,

 di antica nobiltà marinara, studiò a Dorgali 

e nuotò tra Baronia e Ogliastra 

senza veri maestri di usanze cortesi

 come ci si aspetta da chi ha fama d'ospitalità

 e ti offre di riposare accanto al focolare,

 dopo un fortuito incontro in strada, 

una chiacchera in salotto, una passeggiata 

in riva al mare, un affare nel negozio,

e per quel che unisce queste cose

fu sempre schietto fino alla morte


In qualche modo Samuel Istoki

 ha influenzato il comportamento degli isolani d'oriente; 

forse nel modo di fare a pezzi il capretto arrosto, 

in ragione della tenerezza con un fil di grasso,

 pezzi piccoli e simili; così le casalinghe 

tranciano il pollo tenuto su dalla pelle, 

fanno parti eque come l'ultima volta 

con quell'altro pollo quando i figli gettarono

 le braccia al collo della mamma come usano

 i mistici alle scarpette del papa in carica.


Da cosa nasce il desiderio delle cose belle?


La casa comune del Contone Ballaloi 

la casa di "Sa Barra 'e Borra"dove vivono 

Mimiu Minninnone e Pipiu Pissetone,

 Filize Fundhale a cara 'e feke,

 Biasu Bulluzau che fundhale, 

Askiolu Pedes de Astore, Arzesi Car'e Ravanella,

 Totoni Tusturrudhu nas'e cubidale, 

Missente Mandrone cara 'e cuccu,

 Nicola Nuzola e Kikinu Karabineri, Kosome Konzinu

 lamiarju, Mastrelinna a Caraeculu, 

Diddinu Drollo matticrudu, Missente Marranu

 conca 'e mazu, Pipiu Punzita konka 'e kravu, 

Tatanu Secotianu chi non balet' manc'a titile,

 Kurzete, Trinzete, Koete, Pricone Truk'e Dindu,

 Paddheu Palighettau, Pissiritu e Pizzirillu

 gemelli d'una sacca, Batacone, Uricrone 

e tanti altri che a turno fanno parte della Dozzina

 dei Vecchi Savi del Kontone, scampati alla malaria 

e alla guerra dove le zuffe si alternano

 alle risse e certi litigiosi sparano al corpo....


Tziu Peppantoni Remitanu

 quando seduto sugli scalini dell'Ospizio 

Comune lasciava felicemente

 correre la piscia nelle larghe uosa.


PeppAntoni misura la Prima giacca da sindaco 

fatta dal rattoppino Sanzir- Deu, venuto con l'acqua,

  l'ultimo vento di Bosa e col fustagno dei contadini

 e il velluto dei pastori.


Peppantoni Remitanu tira su il Primo Muro 

a secco degli Horti d'Irillai. 

Col passar degli anni pianterà bottega

 il primo maniscalco venuto da Bosa, Alfonso Leàla.

 Dall'alto, dando le spalle al cimitero, i giovinastri, 

facevano coro al fischiar delle pietre

 che con l'eco rotolavano fino a Lucula. 

Si, e sbarrare il corso tumultuoso del torrente


La gola del Cedrino dove le anguille fanno i loro comodi.


Tziu Peppantoni Remitanu, 

Primo Sindaco del Primo Nuraghe, 

Primo Giardiniere di Lukula,

 Primo carpentiere d'Irillai,

 colto nell'attimo che invecchia.


Zenia, figlia di tziu Peppantoni e Zomaria,

 suo figlioccio, assaggiano

 l'ultimo chiaretto fatto da Zigottu il bettoliere 

del circolo dei fannulloni 

che si spacciano per artisti

 della domenica delle palme.


Zenia partorirà  - prima in Sardegna - 

i gemelli d'una sacca Mimiu Minninnone,

 chiaro come il giorno,

 e Pipiu Pissetone, oscuro come la notte.


Ecco la storica foto di Samuel'Istoki mentre ascolta 

la Prima Dichiarazione di Guerra alla Corsica.


Il famigerato Alarpu di sant'Ussula: s'arrabiu del Monte 

con le ali aperte a cacciar via le mosche impertinenti,

 indiscrete e al servizio dei servizi segreti sardi.


L'ira di Dio non ha misericordia dell'infame 

assassino,  di dovunque esso sia,

 Maori del sud o Maoddhi di Gavoi.


Le vergini e compite janas del Monte 

salutano le pie dame di Orune 

che vanno ai settimanali colloqui di via Roma 51.


La luna di Gennaio dove e quando tutto è perfetto:

 osservata, servita e riverita da quelli che a su Kontone 

disputano sulle litanie di don Zanchetone al vespro, 

quand'è finito il vino. 

Che ha detto il predicatore?

Ha sollevato la polvere che è caduta su di voi. 

Saremo polvere e lui ghiaia.


I cari defunti che rivedo ridere in sogno

 non sono definitivamente morti

 se mi vivono dentro.

Di certo morranno con me. 


Esposta in una teca protetta al museo dei ricordi 

di Ohiai B. la corda con cui si impiccò Giuda il Rivale

 trovata in un tronco cavo del Bosco di Borbore 

dove i soliti bambinoni malinconici si tolgono la vita.


Immagine di Ohiai vista dalla luna di settembre.

 Ben visibile la Foresta di Farcana 

dove le janas offrono capretti alle civette.


La malva ovvero la pianta spontanea più felice 

tra quelle che il Misterioso Signore del Firmamento 

ha regalato ai suoi adepti

 che han scelto di morire a su Kontone, nel muraglione 

de Palas de Serra e la banzicallera 

nel belvedere d'Isporosile e Lucula

Non faccio cerimonie perciò' non assegnerei mai

 il posto a tavola in virtù' del riguardo

 per chi andrà' a sedersi, faccia come gli va meglio

 senza sfottere il vicino al centro tavola

 e far lo sgambetto alle signore all'angolo. 

Poi nelle cerimonie manca sempre

 qualcuno che avresti voluto al fianco.


La storia racconta la vita, l’esistenza  è la tela, 

l’ordito è la memoria  e la trama è il ricordo…

 Ogni sequenza rientra nell’ordine  del luogo 

nel tempo adatto a tutto.

Rispetta gli anziani che siedono in ogni Cantone

 con l'ombra al seguito, che abbiano o li abbian persi 

i capelli bianchi come le penne del piccione 

(simbolo dello spirito invisibile dell’individuo) 

e della gallina bianca che cova l'ovo 

della prossima pulcinella o pollastrella ovaiola 

che ci da' la sostanza dell'insalata, 

della maionese e dello zabaione.

Spezzare il pane per dividerlo in comune 

significa riconoscere il perfetto accordo 

tra la  natura madre del grano 

e l'uomo figlio della macina, 

del lievito e della cottura per vivere

 sazio fino allo scadere del suo tempo

Auguro a ciascuno che gli sia riconosciuta in vita 

la stima per qualcosa, che almeno

 non abbia fatto nulla di deplorevole, se non piacevole

Che l'ombra del signore sia sempre con la tua.

Se capiti dove la lascivia impera 

non fare il pudico e scalzonati 

come il bimbo che ai primi passi 

si leva leggero come lo scricciolo

 dopo aver fatto la pupù'.

Non far l'osceno,

 che gli stessi satiri non lo erano

 non nascondendo la loro natura

 senza però' esibirla.

Tanto e' raffinata l'arte di fingere 

che mi e' difficile distinguere il vero dal falso, 

infatti non di rado dubito

 della mia stessa coscienza. 

Non so cosa sia puro e cosa empio. 

Non so cosa sia la felicità'

 se non e' quella che si vede in giro

A chi parla assai c’è poco da aggiungere.


Chi sa quanto vale 

non aspetta l'elogio 

che non gli faranno alle spalle


Sensazionale scoperta dei raggi 

 -y a Boulogne sul Meno, 

dove una lastra fatta alla pancia di un mangione

 mostrava quante dozzine di tortellini ingurgitati 

ribollivano come in pentola.
L'inventore della formidabile macchina, 

sostiene di sentir crescere le radici 

dei ceppi del suo vigneto ogni volta 

che assaggia il vino dell'ultima vendemmia.
Un tecnico che aiuta lo scienziato nel laboratorio

 si ha fatto degli occhiali in grado di vedere

 se dietro l'angolo del gabinetto 

c'e' qualche malintenzionato

 che vuol tendergli uno sgambetto.


E io che son tanto misero da inciampare col bastone

 che, a detta dell'ortopedico, mi dovrebbe sorreggere.

Chi nasconde qualcosa rifugge dal vino.

Il Lucula e' un rigagnolo di vino 

che, bevuto a stomaco vuoto 

fa dire quel che non si sa,

 trasuda dalla  rocca perforata 

dagli antichi fondatori di Lollobe

 che l'avevano nascosta da alti salici rigogliosi 

con le foglie dei flessuosi rami cadenti,

 cercando l'oro per le promesse spose 

che, pur protette da sant'Eufemia,

 erano stanche di attraversare l'impetuoso torrente 

di vino di fine inverno in quei vassoi di sughero

 noti col nome contradaiolo di ''baione''.


Non si crede all'esistenza della fenice 

e nessuno ci sproloquia sopra 

come si fa con altre inverosimili storielle.

A Dio la fenice(?)
A re, a presidenti e capitani d'industria, l'aquila
Ai naviganti il gabbiano
Ai trasvolatori oceanici lo sparviero
Ai pastori l'avvoltoio
Ai preti il corvo
Ai bimbi lo scricciolo
Agli avvocati il merlo loquace
Ai satrapi il falco
Agli sportivi la rondine


Bene, dunque: fare luoghi di culto

 per adorare il dio del cielo aperto

il rito della vita: 

è meglio uguali dentro al chiuso

o fuori liberi e diversi?

Conosciti,  

senza che ti aprano gli occhi gli altri

La sbornia peggiore? 

L’ultima. La più difficile da smaltire. 

La maniera migliore per superarla? 

Ricominciare senza perdere i contatti. 

Come sanno bene gli alcolisti.

La brutta sorte è il rovescio della fortuna

C'è chi è tanto fortunato

 che sta comodo solo su due sedie vicine 

tanto che i commenti siano del genere: 

ma che gran culo

Tormento e' ciò' che scuote l'animo,

ma  lacera la coscienza e rode

 il cuore come uno smeriglio.
Perché' il rimorso di quel che hai fatto 

ti fa star male ogni volta che ti assale

Nei quiz televisivi

 e' giusto che chi indovina abbia il premio
ma se sbaglia gli si porti almeno via un pezzo 

del dito grande quanto un'unghia da tagliare
e per un rischio alla pari, partecipa alla trasmissione, 

premiami se vinco e puniscimi se perdo.


Dio, la decadenza è il periodo del rilassamento; 

riposa, dunque, 

e infischiatene come lo zefiro dello zafferano


Faccio ben poco per non rovinare il mondo

Innaffio le rose se non piove

Ai prati dell’isola ci pensa la rugiada.

L'avvocato P. Mastino era lo gnomone dei penalisti di Nuoro.


Forse e' tempo che le nostre azioni 

sian chiare ai bambini, non per loro 

ma per la nostra nuova educazione.


Il vino che non si sopporta e' quello in più', 

quello che mortifica i sensi

 e ubriaca di furia i prepotenti convinti di domarlo.

Il sogno, se non altro, testimonia del sonno ristoratore.
Il sogno, se non altro, e' il riposo della nostra guida. 
Il sogno, se non altro, 

e' un'immagine evasa dalla memoria.
Il sogno, se non altro, e' lo scarto della nostra miseria.
Il sogno, se non altro, 

non ha niente a che fare con la verità.
Il sogno, se non altro, ha dato avvio al cinema muto.
Il sogno, se non altro, se ne infischia della censura

 di chi li vorrebbe controllare.
Il sogno, se non altro, può' sembrarci vero,

 perciò' irripetibile come la verita'.
Il sogno, se non altro, e' della stessa stoffa 

dei precedenti facili a dimenticarsi.
Il sogno, se non altro,

 e' la scia del tempo che non lascia tracce.
Il sogno, se non altro, testimonia

 del perfetto intreccio che Dio ha stabilito 

con noi per raccontarci i suoi disegni.
Il sogno, se non altro, ci ispirò' il mosaico

 fatto di frammenti come appunto i sogni

Provar pietà, sentir paura,

 partecipare con entusiasmo,

 liberarsi dalle catene, emozionarsi:

 il pensiero pensa se stesso: 

penso di me tramite le cose e gli affari del mondo


La rapsodia è una mescola 

di eccedenze raccolte in innocue

 pagine di elementari esercizi

di vecchi sedentari che desiderano

 i sentieri sereni dove nulla 

è  escluso di quel che stimola il buon vino.

Vita completa e' quella in cui si scorre 

almeno un anno intero a provare 

i malanni piu' nocivi di cui e' capace la natura.
Poi sara' piu' facile abituarsi alla vita semplice,

 sana e bella, di cui più' o meno tutti siamo avidi.
Chi lo sa qual'e' la vita migliore?
E se c'è' di chi sarà' il giudizio?
Ciascuno lo farà' da par suo
Si può' credere che sia meglio

 pizzicare le corde dell'arpa celeste

 che non attizzare il fuoco dell'inferno?
La vita migliore e' quella che ciascuno vive

 disponendo solo di quella.

Forse il primo re e' stato il più valoroso della combriccola 

e non saprò' mai donde gli sia venuta tanta bravura 

da guidare il popolo sovrano a  risalire il gran fiume 

che, nella sua discesa verso il gran piano, 

attraversa la valle felice dove far citta'.

La quercia fa le ghiande 

anche se molta gente preferisce i fichi.

Per quanto profonda sia la coscienza

 e' sempre il rimorso di qualcosa che viene a galla.


Ciascuno condisce a modo suo 

quel che vede e sente.


Qualcuno l'avrà' pur coniato il primo dogma.


L'ombra del mio spirito, la mia parvenza, 

e' presente dove due persone parlano di me.


E' proprio della mente singolare

 il porsi le domande che la riguardano.


Solo per la propria salute e' lecito

 a ciascuno di curarsi come crede.


E' il giudizio che sollecita alle cose che van fatte
Ma la coscienza dovrebbe impedire 

quelle che proprio non vanno mai fatte.
Impossibile impedire il malaffare 

dato che non c'è' riuscito il timor di Dio.
La legge punisce a cose fatte. 
''Cosa fatta capo ha'', ma la punizione dell'omicidio 

non resuscita la vittima 

nemmeno scambiandola con l'assassino.
Il dio degli ebrei impedì loro di resistere 

perché' ai nazisti ci avrebbe pensato Lui.
Come agli egiziani.


Della propria identità' ognuno si curi in modo proprio 

ma sobrio, conscio di essere un particolare 

del gran mosaico del mondo e null'altro.


Atena regalo' l'ulivo alla città' e ne ebbe il nome.
Nel monte degli ulivi,

 simbolo di pace, arrestarono Gesù'.

La malinconia di circostanza del poeta,

 dice il barbiere ai suoi pettegoli pazienti
e' data dall'ansia causata dallo stato di incertezza
sull'inatteso che non si puo prevedere 

e sta per accadere
perché' ordito superiore del destino 

sfuggito all'ordine costituito, dal Signore insondabile
fin dai tempi dell'abbattimento 

del tempio di Salomone a Gerusalemme


Nonostante la cancellazione di dio

 dall'ordine del giorno dei soviet,

 gli stessi han conservato al meglio i luoghi di culto

 per riconsegnarli intatti al binario della storia


Difficile dappertutto dimenticare 

le atrocità' compiute in nome di Dio.


La voce che grida nel deserto 

scrive anche sulla sabbia. 

Come cantavo una notte sul traghetto

 nel Tirreno in burrasca: 

per sentirmi e farmi coraggio. 

Mamma, perdonami e aiutami. 

Fatti riconoscere, mi rispose la voce.

 Chi sei? 

Io, dissi. Tuo figlio. 

Ti ricordi ancora di me? 

Sono anni che non ti sento.

 Il perdono lo concede

 chi ha subito la monelleria: 

chi l'ha fatta lo chiede, conta frottole, 

finge di amare e cova la vendetta. 

Ha sentito i fratelli mangiar la marmellata: 

lui dormiva sodo. 

Perdonami, mamma, la loro  colpa è la mia. 

Ormai è mangiata; ne faremo dell'altra. 

Facile riconciliarsi con la mamma.


In segno di rispetto personale e religioso, 

i pastori e i contadini dell'interno, 

si scappellano come antica usanza, 

commentano gli sfaccendati.
Si, se non si sparacchiano addosso, 

aggiungono i perditempo in piazza,

 per un costume più' antico.
Di esempi abbiamo bisogno 

per capir meglio, più' chiaro e più' a fondo
Nostro interesse principale e' 

non disprezzar nessuno 

se non la delinquenza 

di prepotenti spavaldi e arroganti

Lascio stare quel che non mi si confà 

e perseguo quel che mi e' proprio
che più' allieta il mio animo
il genere a cui appartengo 

e non posso essere altro
il carattere che mi sostiene 

e non nasconde quel che sono:
un enorme ma inerme ipocrita 

e un malconcio sedentario.
Il comando lo eserciti 

chi non ha il potere di uccidere
e il potere sia quello della legge 

che abolisca il male nella natura umana
e punisca il peccato 

e non inganni l'innocenza del bambino.
Come e' che la malvagità' si insinua nel cuore?
Non parlo di guerra perché' l'abolirei.

 Non c'è' rimedio. 

Deve essere la cosiddetta tempesta divina

 che scuote la terra e il mare dalle fondamenta.

 La si e' sempre fatta e la si fa' sapendo 

che la guerra è' sempre una  catastrofe

 di cui non si può fare a meno perche 

e' l'ultima a morire con noi.

 Ora più' di prima, con l'ultima guerra finisce tutto.


Saro' uno sciocco fuori del tempo, 

ma mi piace assai svegliarmi

 al canto del gallo d'Irillai.


Alla guerra si oppone la pace 

che e' quella condizione periodica 

per cui il fuoco cova sotto la cenere 

per divampare arzillo con un soffio di zefiro.


Dal giudizio di Dio - (irreversibile, mai adirato, 

costruttore del tempo e dello stesso tornare indietro) -

 dipende il nostro futuro e spero proprio 

che cada in mani più' buone e sicure delle mie.


Nulla tormenta l'animo piu' dell'aver fatto 

quel che non avrei dovuto.
Non voglio essere salvato a danno di altri,

 o trascurandoli.

Come fare a impedire al nostro animo

 puro di dare adito alla malvagità'?
Come chiudere la porta del cuore all'invidia

 se dalla porta passa il sangue?
Come e' che la crudeltà' trova spazio 

nella mente assieme alla cura del gatto?
Non c'è' fortezza - dove ognuno dice la sua - 

che sia impenetrabile alla malignità'.
L' ancora di salvezza dal crimine ci tira sottoterra.

Che significa domare le passioni della carne,

 se non adeguare la natura alla cultura?
Che significa se non avvertire il forte, e non debole,

 istinto primigenio della natura alla scoperta 

della cultura che soavemente detesta la violenza?
Significa domare la carne nel senso 

di mangiar moderato, piano e con garbo.
Significa far l'amore a letto e di notte, 

senza dar spettacolo alla prole.
Significa coprire quelle parti del corpo

 che turbano quando punge l'estro.
Insomma potrebbe significare costringere

 il corpo perfetto a rispettare le regole conviviali 

della cultura del vivere insieme, eleganti, puliti 

e pietosi come pulcini che hanno appena rotto l'uovo

 per la luce del nuovo mondo dove la natura

 regola la cultura e la cultura regola l'esistenza.
Forse il binario della salvezza potrebbe essere

 il binomio natura come materia e sostanza

e cultura come spirito che guida con giudizio la vita.


Sul vedere a fondo

Chi non gioirebbe se col solo primo sguardo 

potesse capire l'animo dell'interlocutore

 che vede per la prima volta?


Nei nuraghi, fino al tempo dei fenici

 nidificavano le janas di millenaria vita 

per esulare dai confini del tempo,

 come le fatine celesti e le fenici, 

che comandano i venti e i terremoti

 e le boboroscine senza salario 

che mutano di continuo il mondo

Quando nella gran Libia si costruivano sfingi,

 fari di marmo e piramidi,

 in Sardegna si edificavano i nuraghi

 che il vento si curava di smussarne gli angoli
Mutevole e' lo stato dell'animo


La tramontana di Orune fa la punta

 alle corna del bue
Il vento di Bosa indica le nasse alle aragoste
Altri venti non conosco,

 ancor meno quelli che fanno girare le pale


Riempi la casa dei colori del giorno 

e appiccica sulla porta delle stanze

 sobri ed eleganti versetti che le riguardi


Sul parlar chiaro

Chi non vorrebbe essere ascoltato 

come quel signore che dirige le aste 

dove il silenzio e i soldi pesano più dell'Etna?

Le ultime notizie perse dal barbiere. 

Al gioco del giorno.

 Acqua fresca dalla brocca contro ogni furia.

 Appena alzato versati. acqua fresca sul capo 

per cacciar via il sonno sacro e la profana cispa. 

Senza nulla perdere. Bene.

 Non un giorno senza una chiacchiera. Bene.  

Senza chiacchiere non si fa la storia.

 Senza vaticini non si parla del futuro. 

Perché' le teste degli antichi barbuti 

erano perlopiù' calve? 

Per la evidente saggezza e non per le frottole. 

Il rientro a casa ognuno lo descrive come vuole. 

Gesù' con sacra furia cacciò' dal tempio i bottegai 

che vendevano fagioli e lenticchie condite 

con saporite cotenne. 

L'inatteso giunge sempre all'improvviso. 

Il finocchietto selvatico si adatta all'agnello 

in umido, non solo il carciofo e le patate.

 Solo dagli specialisti son rivelate le sacre scritture. 

Dal rilievo nel quale uno siede 

si capisce l'importanza che gli si da.

 Buon per lui e per chi gli porge le pantofole. 

Quel che a tutti e' noto vale poco. 

Cio' che e' facile avere non manca a nessuno.

 Il costo del rovo e' estirparlo,

 il costo del grano e' coltivarlo.

 Giusto e bello che chi sa lavorar la terra

 ne abbia una giusta misura

 per coltivar grano, olio e vino per la famiglia.

 Molti di noi simili usano trascurare l'evidenza 

per amore dell'inverosimile mistero occulto.

 Quel che non conosciamo

 aspetta la nostra infantile curiosità'.

Dacché' mondo è' mondo 

i ladri non visitano le case aperte 

e trascurano le casseforti vuote e spalancate,

 ma scassinano le case chiuse

 dove cercano valori nascosti

 e' colpa dell'educazione religiosa che incanta

 il mondo lampante con uno segreto inesistente,

 misterioso, inverosimile e falso.
Dal poco che sappiamo

 la facciamo facile per poter sapere tutto.
Ci dicono che questo e' ''omissis'', 

ecco appunto quello vogliamo conoscere.
E' il segreto impenetrabile che affascina 

il nostro animo questurino.
Chi visita Irillai loda come prima cosa

 le sue abitudini. 

Innanzitutto l'ospitalità' su cui insistono 

gli opuscoli turistici.
Chi non dice male di me merita che lo inviti a pranzo

 dove sarà' servito di pane carasau,

 agnello, casu marzu e vino di Marreri.
Chi di me sa la verità' 

me la comunichi senza peruna enfasi.
Di chi mi elogia in pubblico ne terrò' conto

 nel testamento e non avrà' meno di un libretto

 senza titolo e senza nome dell'autore.
Chi esagera la velocità' nella mia fuga 

dal campo di battaglia non sia creduto

 perche' e' falso poiche' in ogni campo

 ero un innocuo spettatore.

Non ho alcuna autorità' su di me,

 figurati se voglio esercitarne un unghia sull'ombra altrui.
Sono sempre solo con l'animo all'erta

 ai richiami della coscienza.
Sono sempre solo con la coscienza 

che mi vigila lo stato d'animo.

Il primo dovere della mia coscienza 

e' sorvegliare che il mio stato d'animo

sia volto al bene


I soldi non son tutto, e' vero,

 ma il tutto senza soldi e' ben magro,

 si, smilzo e quasi certamente volatile


Le crociate volevano la custodia della tomba di Gesu'

 morto in croce perdonando come un gentile pagano


il cattolicesimo ispanico-vaticano del 1492 si accanì' 

contro gli ebrei perché' lo crocifissero con l'otre vuoto.

Vivi con naturalezza quel che sei 

- semplice e' il mio stile di vita 

e faccio quel che posso - 

e quel che fai non sia deprecabile.


Non giudicar male chi non scaccia

 la mosca dalla sua merenda.


Umile preghiera  di Predu Fava, arso d’amore 

per Kikina Karai principessa d’Irillai. 

 - Lasciati abbracciare, mia bella Kikinuccia. 

Salute a te, mio ovetto sodo, sale del mio senno 

e pantofola dei miei passi. 

Kikinuccia, non perdere per me i tuoi boccoli. 

Attento alla bava, che non ti coli il naso. 

Sento i tumulti del tuo cuoricino. 

Vedo la salute che ti manca. 

Quel che perdo spero proprio che sia tu a ritrovarlo. 

L'ordine del giorno è in vigore 

e, per il bene del mondo, rispettalo. 

Prima viene l'ordine di amare Kikinuccia. 

Ti auguro di trovare quel che cerchi. 

Amarti, e far entrare la mia vita laddove nuova vita esce. 

Dio ti ascolti e metta il tuo amore all'ordine del giorno. 

Lasciati abbracciare, mia dolce Kikinuccia, 

e insieme ristabiliremo l'ordine nel mondo.


Facile esser buono da vecchi 

con i capelli bianchi

 quando si sta bene a pranzo con un uovo

 nella minestrina calda 

e una tazza di buon vino che suscita l'amore.


Un pensionato che invecchia

 con ogni varietà' di tempo 

se ne infischia di fare il temerario

 sfidando i generi alimentari,

 gli basta poco se non manca il buon vino.


A che serve la regola restrittiva

 se non fai nulla di male? 

Basterà' che la temano i delinquenti 

per non finire ai ceppi a mangiar verdure 

come premio in merito 

alle loro poco serie inclinazioni.


Per conto mio, sorveglino pure i miei passi

 e vedranno che non ho un bottino in spalla 

ma un fardello che non offende nessuno

 non faccio investimenti aleatori

 vado sul poco sicuro, sull'IBM che è salda

 sui Francescani e sui resort della Salaria

 che oliano il capitale


Ero quel che sei ora

e ai tempi miei sono stato come sei 

e saremmo stati uguali come i giorni interi
e, dopo la tua vita politica, sarai come mi vedi
sono stato come te una volta, 

quando il cibo era genuino

 e potevo fare il mozzo

 in un veliero da pesca in alto mare


Quando mi vedo non mi piaccio, certo, 

ma sono quel che sono e non posso 

altrimenti dato il soffio divino che l'ha voluto.
Eppure son convinto che nessun dio 

può farmi star male.

Non c'è volumetto il cui contenuto 

non abbia il proprio modo

 di trattare le parole centrali e marginali 


Non so da quando la terra gira

non so come la faccenda sia cominciata

 non so se il Sistema Solare sia figlio del sole 

che brucia sempre e non si allontana mai

ma son come costretto a pensare 

che tutto ciò che sulla madre terra appare 

sia fermentato dal giusto equilibrio 

di sole caldo e freddo siderale, 

compresi noi spuntati dal suolo

 come piantine di prezzemolo. 


Esclamazione del podestà d’Irillai

ai sottoposti del Municipio:

- Oddio, fate che non manchi il filindeu 

ai compari di Ohiai Benimindhe

 il giorno della vendemmia!


Cos'è più bello e facile da capire, 

che noi si sia caduti con i boccoli d'oro 

per accidenti da qualche regione del cielo 

o spuntati spontaneamente calvi 

dalle fertili terre sulle rive del Nilo e del Cedrino?


Ci han sempre detto – e ci abbiamo creduto -

 che durante il cosiddetto conclave 

volteggiava (non sempre visibile) 

nella cappella sistina la bianca colomba

 dello spirito santo e risultasse eletto papa

 il fortunato sulla cui spalla vi posasse il bisognino.

Ora mi vengono a dire che i cosiddetti cardinali 

votano il migliore di loro come un normale presidente

 di un prosaico consiglio di amministrazione,

 anche se su suggerimento dello spirito santo  


Solo agli atei si addice la certezza 

dell'uomo in croce: tutti i figliol di Dio

 son morti come i tanti 

che li ha preceduti e seguiti.  


        Ecco il cortile con la pergola del club

 di comari e compari  di chiaro spirito

affiliato al circolo Voltaire d’Irillai

ostili solo agli stupidi, ai fanatici pronti a uccidere

e agli intolleranti  pronti a metter fuoco alla pira


La sbornia peggiore? 

L’ultima. La più difficile da smaltire. 

La maniera migliore per superarla? 

Ricominciare. Come sanno bene gli alcolisti.

Bene, dunque: fare luoghi di culto 

per adorare il dio del cielo aperto; 

il rito della vita: meglio uguali dentro, al chiuso, 

che fuori liberi e diversi. O malati e perversi

Dio, la decadenza è il periodo del rilassamento; 

riposa, dunque, e infischiatene 

come lo zefiro dello zaffiro

Mio dio, chi non vuole essere dimenticato,

 ogni tanto si fa ricordare...

..così la fame si porta al ristorante

 dove ci si vanta di mangiar tanto.

Chi non ha servitù in casa, quando può fa lo snob 

e si regala un pranzo in trattoria,

 dove la fame è passata all'ora di pagare.


Vado ogni giorno in piazza 

e vedere quelli che stanno meglio di me; 

quelli in condizioni peggiori stanno alla finestra

 di casa per vedermi passare, qualunque sia lo stato 

che mi accompagna in quel momento,

 essi lo fanno proprio e dicono:

Guarda Lubre, col naso color aceto dal vino bevuto

 - sapendo che chi parla può essere mendace,

 convinto com'è che sia il mondo a trarre in inganno.


Chiese la lepre al coniglio:

Chi è nato prima

Boelle o Merzioro?

Merzioro,disse il coniglio.

E il coniglio chiese alla lepre:

Chi è nato prima

Il fagiano o la pernice ?


Il sole è al suo ultimo giorno

E morte son già le stelle

La luna con un singhiozzo

Rotola a valle sulla terra

Che lievita come un pane nella notte

E sopra il calmo mare galleggiano

Senza bara canottieri, sardine argentate 

e pollame iridato

Mentre dalle cime spiccano il volo

 i ricordi così leggeri e pii

E vanno a dileguarsi nell’aria sobria

Senza paura di confondersi 

con i sogni degli empi

Tutto ciò che è stato

poco più fù che l’esalazione mortale

di quel che doveva accadere

Ora con un ciao solare tutto si dissolve

 nel quieto far della sera

non è stato niente male

basta accontentarsi di quel che Iddio ci dona


Il cuore funziona meglio 

se quel che pompa scorre senza intasarsi. 

Ungo l'intestino dove meglio scorre la brodaglia

 che fa i boccoli ai capelli. 

La buona coratella fa sentir meglio la carcassa. 


Non andar per campi senza un bastone in mano

 che ti aiuti se cadi e difenderti dai cani


Abbi cura del corpo e, come si deve,

 non trascurare la mente che ha in carico l'animo.

La morte ci segue passo passo

 ma finché non mi fa lo sgambetto 

trovo buona perchè innocua la sua compagnia.


Nulla è più aderente del vestito 

- la ben famosa pellaccia -

 con cui la natura ricopre i suoi frutti.


Mi piace fare da me -  e per intero -  i miei libretti 

come un orfano e vedovo che si lava da solo 

e mai affida ad altri la cura del proprio corpo, 

cucino da me le mie castagne, taglio da me 

le mie mandorle e gusto da me  le sante nocciole


Devo essere consapevole di quel che sono,

 me lo ricordo ogni mattino
mai sorvolare sulla mia condizione,

 mi ripetono le voci sulla strada
che quando mi interrogano sugli errori

 mi chiedono il perché' me li attribuisco.
Sbrigo da me le faccende domestiche; 

trascuro i vetri perché' sulla loro trasparenza

 si avventano intere cosche di mosche.
La lettura che mi fa riflettere

 e' il diletto che soccorre la mia vecchiaia.
E dove c'è' sentore di lode usa il plurale,

 diceva la mi' mamma con un ceffone.
Fai qualcosa di tuo, semplice, 

discreto e originale,

 fallo pensandoci, mi dico,

 da curioso viatico delle giornate.
Vestiti come ti pare, tanto, comunque ti copra,

 sarai sempre sbilenco.
Ovunque stia sto bene se in compagnia 

dei vecchi compagnoni del passato

 mai parchi di bei richiami

 alla mia malcelata inconsistenza.
Non ho mai pregato per i miei cari defunti 

(che vedo immortali finché' ne ho memoria) 

perché' non credo che patiscano 

fino a che' stanno dentro di me.
Ho ballato ben poco finora, 

ora e' tempo di recuperare il perduto,

 quindi meglio che mi affretti, 

prima che la vecchiaia mi abbracci

 al posto della nobildama sempre disposta

 a guidarmi nella nuova danza.


Il cielo sopra di noi e' quel luogo speciale 

dove tutto ciò che ruota

 e' contemporaneo di quel che ci sta sotto.


Bisogna fare per vedere se ne sia valsa la pena.


Parla come ti viene,

 tanto in te nessuno sospetta affettazione

Dio non è' il solo capace di creare,

 distruggere e rifar tutto, non è il solo 

perché' anche noi siamo capaci di catastrofi

 e ricreazioni. 

Solo che a noi manca la femmina, se non c'è'. 

Ripensando agli inizi, la femmina del signore

 e' una nuvola come Nefele: 

nuvola dalla molte forme 

fatte da Dio per divertir le genti. 

Perdio, alle femmine bambini da allevare, 

pettegolezzi da filare e panni sporchi da lavare. 

Al maschio la caccia, lo stadio 

e la chiacchiera all'osteria. 

Giove prese in moglie la sorella istruita

 perlomeno quanto lui alle cose mondane.

 E' sempre meglio una dolce moglie 

a una vita che senza e' la più' misera del creato. 

Anche il cappone e' ostile all'aver moglie. 

Dio lo invia da Maria per annunciargli

 che ha in grembo la salvezza del mondo. 

Facciamo che ogni buon rischio meriti di esser salvo. 

Il dio del mondo non ha bisogno dei nostri pegni. 

Al Signore e' costato meno creare il mondo 

che farsi conoscere dalle creature che lo popolano 

col lavoro, le feste, i sacrifici e la pulizia del corpo 

per purificare lo spirito. 

Apparenza e sostanza sono come notte e giorno. 

Non so cosa sia gradito a dio che non lo sia anche a noi, 

né il turpe e l'empio che non condanniamo.

 Separati dalla delinquenza e sarai pio.
Al cibo che bisogna di molti condimenti 

preferisco quello che ne fa a meno 

e di salse, di spezie e insalate varie. 

Un pesce salato con un filo d'olio, un pezzo di cacio, 

un filetto di carne poco cotto, tre ravanelli 

e vino appena munto da un vecchio stomaco di capretto. 

La bontà' del pasto non sta nel bel piatto ma nella pura fame.

 Gli animali non adoperano le mani per mang iare,

 noi sì, e ci servono a far bocconi misurati 

che non ci soffochino ingoiandoli senza averli masticati

 come usano le galline e gli ingordi. 

Certo, spaghetti e minestrone bisognano di cucchiai e forchette,

 ma per un tocco di cacio e presciutto 

ne faccio volentieri a meno. 

Che senso ha scegliere il cibo trascurando il sapore? 

Perché' ognuno non può vestirsi come gli pare? 

Perché' non mangiare se non per indispettire il corpo?

 Perché' far cerimonie se manca il re? 

Perché' non riposare quando si e' stanchi?

 Rispetta i tuoi simili se non vuoi amarli

Il verbo eleèo, ho compassione
quindi la misericordia e' aver compassione,

 elemosinare e' far la carità'
prepotenza e' sfottere deboli e poveri
fare il bello e cattivo tempo in casa e fuori
i prepotenti son violenti con i deboli 

che sopportano la violenza con fierezza
fuori son violenti col rischio di prenderle, 

dentro casa con la certezza di darle
bello e' voler bene come natura comanda 

ai fiori e ai frutti che non si fanno dispetti
qualora cerchi di intuire quel che sto per sentire 

faccio sempre una sciocca figura
se poi tento di sintetizzare quel che sto per dire 

non mi capisco neppure io
che non sopporto gli intolleranti 

e le stupidaggini del giorno d'oggi
ho difficoltà' a sopportarmi tra la gente che parla

 e ascolta invece di leggere le poesie di Leopardi
c'e' chi sopporta tutti e io invece no, 

perché' non ho spiccata la facoltà' di adattarmi alle circostanze
credo che l'adulazione sia una perfetta,

 e se riuscita, una bella presa in giro
in paese mi rispettano e finora non registro altro 

dispiacere oltre qualche inevitabile spintone
vivo a modo mio per non andare in collera

 con chi non legge Cicer, sono impassibile ai funerali 

e per timore della morte son quasi affettuoso
così ringrazio chi mi aiuta ad attraversare la strada 

e lo elogio per la sua gentilezza

Il mio stile di vita? Non far nulla se non costretto dalla necessità'.
Modesta sia la paga di chi serve con onore 

e senza errore la Repubblica.
Sia libero e fiero di farlo e, se non danneggerà

 il bene comune, avrà' la sua parte d'onore 

nella gloria della Repubblica.
La politica dovrebbe essere la sostanza 

del nostro modo di vita migliore
- arte, pietà' e etica -
poiché' esprime le regole che la collettività

 si da per stare insieme.
Quando non sai cosa fare pensa a come viver meglio
metti l'idea su carta e ti farà' bene
poi ti verrà' spontaneo continuare
e l'impegno preso giunto a maturazione
ti soddisferà' come la ciliegia
e il fico maturo che nessuno ha coltivato.
Pensa alla provvida natura senza offendere nessuno 

vicino e lontano come le stelle e la luna.
La provvida natura ci affida la vita 

come al fico affida la dolce maturazione

Ogni neonato nasce buono,

 compito del mondo nuovo che l'accoglie

 e' conservarlo puro il più' a lungo possibile 

per volontà' della provvida natura.
Non ho mai comandato nessuno 

e inorridisco al pensiero che una persona

 - in tutto simile a me se non migliore - 

mi possa riassetar la casa su mio comando.
Necessario mi e' che il corpo sia sano e pulito,

 non che sia profumato come una rosa.
L'abbandono dei vecchi e dei malati

 - inabili a sostenersi - in un luogo dove morire, 

ha a che fare col concetto del Vecchio Catone, 

di ''non sfamare le bocche inutili''. 

Teoria ''della scarpa vecchia''. 

Ho terrore di un mondo siffatto. 

Non più' alla corte dei miracoli riposano i vecchi oracoli? 

Tempo fa si sacrificava alla luce del sole, 

ora i miracoli si fanno in sala operatoria. 

Tanto per iniziare c'è' il taglio del cordone ombelicale 

e per finire l'ultimo respiro.
E' esistito davvero un periodo 

in cui gli umani erano vegetariani?
Al principe del creato concede davvero, 

la provvida natura, di fare quel che gli pare 

per ''meglio vivere'' e durare più' a lungo?
E' il principe del creato che si concede Le Leggi

 in virtù' della ''sua'' giustizia

 che dovrebbe essere la più' buona e la migliore.
L'umano dovrebbe essere per sua natura

 fondamentalmente ''buono''. Capiscono gli animali? 

Pare che il gatto mangi l'erba per vomitare 

i propri peli che ingoia quando si lecca.

Se capiscono e' giusto ucciderli?
La provvida natura ci fornisce di agnelli e capretti

 come di cocomeri e meloni e cetrioli e ravanelli?
Dio e' la nostra idea di (di principi del creato) giudice giusto, 

eterno e incorruttibile, che guida la provvida natura che ci sostiene.
Conosco Dio da come ne parlano gli altri 

e se c'è' davvero ed e' buono vorrei essere come lui, 

se non c'è' non ci sono nemmeno io 

che son meno che niente, molto meno 

di come sarei per sempre vivo al suo fianco, 

ecco, al mio niente manca l'eternità' del viver bene.
Penso a Dio per esser piu' buono, 

sempre allegro e molto più' festoso. 

Ehi, dico, voglio esser sempre più' buono.

 E riconoscente.
Il bene e il male stanno al mondo come il giorno e la notte, 

come l'uomo e donna, come il sole

 libero paterfamilias e la luna magna mater 

che lo segue dappresso come l'ombra segue la luce, 

come il fuoco e l'acqua, come il mare e la terra, 

come il lontano e il vicino, come l'aria e la morte, 

il leggero e il pesante, il dolce e l'amaro, 

il rosso e il nero, il curvo e il dritto, insomma

 la linea e il cerchio, la verticale e l'orizzontale

Hannah e Erasmo sono i nomi dei miei occhi

 che vedono il mondo meglio di prima 

della prima cataratta.

Le leggi garantiscono l'armonia delle parti, 

difendono il tutto e proteggono la parte.


Come in uso presso gli antichi, 

il pigro non si allontana dalla sua ombra.


Le leggi servono all'uomo che le serve rispettandole.


Quando becca l'uovo il pulcino si rifocilla con se stesso.


L'ombra accompagna il corpo finchè c'e' luce.


Certo il corpo è' più' leggero

 se non si rimpinza come il porco.


L'uomo buono prende per buona anche l'offesa.


I dispiaceri li ho sempre patiti da me.


Non tutto è' opportuno a tutti.


Il nonno diceva che il suo vino

 era stato fatto per esser bevuto

 poco alla volta e, piano piano,

 dopo il lavoro a stemperar la fatica.

L'uomo e' unico perché' disposto a credere quel che gli pare


Nomadi e stanziali, chi vagabonda con i piedi chi con la mente


A Irillai chi ama la natura 

risale la corrente del Cedrino fino alla sorgente
quelli che la natura si accontentano di rispettarla

 mostrano di apprezzare il succo nella fattispecie del vino

Di quel che ho vergogna non dico
e per non sentire mi copro gli occhi
non ci sono per nessuno nei miei giorni squallidi
vivo al buio dove tutto è' lecito
per via del pudore che non mostra quanto offende
non guardo negli occhi quel che non dovrei fare
ecco, e' la vergogna che rifiuta di mostrarsi e vedere
quel che solo un braccio armato
esprime come il volto con l'ira negli occhi
meglio la notte oscura dove solo l'amore vede quel che fa
senza gli occhi che non vedono quel travolgerà'
perche non nel volto si nasconde l'animo
nelle rughe della fronte stan gli appunti di chi indaga.


La mia verità' è' che siamo un prodotto spontaneo 

della Provvida Natura


La sostanza della vita dovrebbe essere una Esistenza Garbata


Il mio credo e' che nulla ci guidi se non la Nostra Ragione


Egli, che trascurava sodalizi vedovili, 

si lasciava crescere i capelli sulle orecchie

 per nasconderle quando si arrossavano
e, per il troppo vino, e non per il gelo,

 tendevano al viola.


Solo la liberta' e' soggetta alle sue si vaghe regole.


La reincarnazione dei corpi 

e la fantastica trasmigrazione delle anime
precedono l'evoluzione delle specie sulla terra.

L'uomo ha del divino perché sa' quel che fa'.


La semplice verità' sta' nell'evidenza

 di quel che facciamo perché siamo.


Mi conosco dal quel che vedo e so dei miei simili.


La sete di conoscenza e' la voglia di sapere

 sempre di più' e finir così per ubriacarsi.


Insegnare ai bambini a far del bene 

si corre il rischio di farne degli adulatori.

Apprendi, rifletti, attua.

Poi scrivo per adornare i miei giorni.

Scrivo da autodidatta 

di quel che accade nel mio mondo

come puo far chiunque 

che, se poi sara’ soddisfatto dal risultato

può continuare gratis

 e incassare l’utile per se stesso.

Il talento, se c’è,  prima o poi si mostra.

Come il sedano, i fagioli e la cicoria

 che riempiono la pancia di ardimento.


Quelli che stimo accompagnano i miei giorni

e ogni sera fan baldoria nel mio animo

e dicono che gli esempi servono

 a spiegare meglio per meglio capire

e con gli esempi dei migliori del passato

 a farci capire come e’ meglio vivere.


Non so che genere di genitori siano 

quelli che non impongono ai loro figli

 la distinzione tra bene e male

forse perché essi stessi

 sono nati orfani da vedovi.


Chi bussa alla porta - fatta per esser chiusa - 

ha bisogno di qualcosa.


Fa in modo che i bambini capiscano 

il senso comune delle cose 

e i vecchi intrattabili - (non sempre rispettabili?) - 

non spazientiscono con i loro passati costumi.


Ottimi i genitori che riescono a trasmettere

 il loro sapere alla propria prole

 nel giusto tempo per la maturazione.

Il bambino va accompagnato con la ragione 

fino all’età della comprensione.

Come far capire al bambino

 la differenza tra giusto e ingiusto?

 Fargli conoscere il gelato e poi mangiarlo noi.


A Dio nulla si addice più che dimenticare

 i mali trascorsi senza odiare alcunché.


Il vino ci inebria - rafforzando l’animo -

 come un acconto dell'eterno paradiso


Non so nulla dei sardi antichi,

 oltre le tracce nuragiche non c'è una mappa delle coste,

 mentre a Creta navigavano e costruivano labirinti

 e il loro re finì addirittura  giudice dei morti 

 di recente ho saputo che a Gela ‘’ricca di grano’’ 

è morto Eschilo il primo dei tragici,

 dove è stata trovata una lapide che lo ricorda.

 Agli antichi sardi è mancata la fama delle loro opere. 

Forse non avevano l’ardire a cui la fama dà voce.


Perciò alle fave fresche si addice la menta 

che ne accompagna la cottura.


Scopo di chi viaggia è conoscere il mondo 

e il cielo più chiaro e profondo di notte 

che nel giorno più luminoso


In mezzo al mare non si può dire che non sia piatto

 se non appare una vetta all’orizzonte


Il mondo espelle chi è arrivato alla meta 

dopo una vita passata a spingere i muri

 per allargare la casa.


I sedentari fanno orti e giardini,

 i nomadi riducono i campi altrui a fette di cocomero, 

come i raffinati del palazzo 

che da fazzoletti quadrati fanno triangoli 

per dare a intendere di aver esplorato il mondo


La tramontana di Orune che corre verso il Gennargentu,

 riporta sul cielo di Irillai le male parole del passato.


Come credere che un dio per quanto potente 

possa preferire un popolo a danno di un altro?


I mali del corpo mettono l’animo in subbuglio,

 così i mali dell'animo deperiscono il corpo.


Sii prudente con chi a tutto antepone

 il suo tornaconto, perché e un ingordo 

che odia l’acido odore delle ascelle.


Costui prima di far lavatrici e aerei

 creava idoli guerrieri 

e fantasticava come un oracolo 

di prossime macellazioni di nemici barbari 

e poi sull’arrivo del cugino

 che avrebbe fatto giustizia in nome del padre


Cibo al corpo il corpo allo spirito 

lo spirito alla copula dalla copula all’indole

 di cui ciascuno è responsabile


Leggo quel che mi aiuta a star bene

 e non quel che mi rende l’animo più misero.


A Tiscali i bastonatori dei padri per la vile moneta, 

venivano essiccati al sole 

fino ad  avvenuto pentimento,

 come Prometeo.


I crimini compiuti nel paese non siano dimenticati 

e siano perciò scritti sulla facciata del Municipio, 

che si sappia di quel che siamo capaci.


In Omero Atena parla ai suoi eroi, 

nel vangelo è l’angelo messaggero

 che parla alla Madonna madre di Dio.


La Fondazione del Credito dei Barbieri

 finanzia una ricerca sul campo 

per motivare il perché i priori di san Francesco 

adornino la nicchia del Santo con mazzi di asfodelo.


Veloce come il  vento c’è il rumore che trasporta.


Cambia l’ordine delle parole

 ed esse mutan di senso nel ricucirle


In chi credere: in Omero e Esiodo o nella Bibbia?


La fonte delle parole sta nell’intermittenza del respiro.


Fu la Magna Mater sarda

 a cuocere al forno il primo pane di grano 

alimentato dall’olivastro che il Sardus Pater 

potava e innestava e donava in giro 

rametti di pace del suo uliveto 

dove germoglio’ Zuanchinu e.remitanu

 il primo Baroniesu regale come vittorio emanuele 

che generò il primo popolo sardo 

che rese piano e ricco di asfodeli il Campidano

 con la sola zappa di sua invenzione 

adatta alla sua altezza e a ogni risveglio 

traeva dalle orecchie una coppia d’api 

che riempivano di miele

 i tronchi vuoti delle prime vecchie querce.


A Gorropu puniscono gli assassini acceccandoli dai corvi.


Amnestia o ‘’ non se ne parli proprio più’’

 cioè dimenticare le brutte cose del passato, 

da Trasibulo che la propose

 dopo aver cacciato i 30Tiranni.


Trovato in una grotta del Supramonte

 illuminata e riscaldata da un cono solare

un enorme uovo primordiale

grande come la Chiesa di Lula 

con l’altare della Misericordia 

che ha l’apparenza di essere stato covato

 da tempo immemore del primo sole

subito battezzato come l’uovo di Tiscali e Lanaittu

nel cui rosso interno si legge una scritta

in sardho anthico

tra le corna di un muflone di nome Prospero

- parlate piano o tacete se no si rompe -  

per cui le banche svizzere

 hanno lanciato un’offerta che non si può rifiutare:

son disposte a sborsare cinque anni 

di programmazione regionale sull’unghia

 del dito mignolo pur di vederlo

 galleggiare sul lago di Lugano bella.


Il buon dio unico e solare

pare non gradire che lo si raffiguri come un mortale.


Le fave flatulenti da sole

 o con la menta rinfrescano l’aria.

Boliton,  una merda


L’oro che cinge collo e polso 

e adorna il seno delle belle donne

 è causa delle più belle e cruente liti familiari.


La ragione è la giusta misura delle cose

 che esprimo, per esempio

 mi piace stare con me e leggere e scrivere,

 ma metto tutto da parte 

se sorgono doveri verso i miei simili.


L’uomo sboccia alla vita come un carciofo di Samassi

 che scruta l’orizzonte dove si avanzano tenendosi per mano

la legge e l’illecito, la bontà e il cattivo, il giusto e l’ingiustizia, 

 il certo del giorno luminoso e l’incerto della notte oscura.


Chiamiamo animo quel che la mente vispa esprime 

per muovere il corpo in armonia con l’equilibrio del mondo.


Mi vien da pensare che noi sì muoia pensierosi 

come se avessimo dimenticato il sugo sul fuoco 

che potrebbe bruciare la casa senza tante cerimonie


La superstizione ci difende dal male

La ragione modera, stempera e livella.

La vergogna è il senso del pentimento

Ho agito perché comandato,

 dice la pseudo coscienza della ciurma


‘’C’era ad Atene un altare della Misericordia 

e chi vi si rifugiava era protetto dalla città

 e non consegnato ai nemici,

 così salvarono i figli di Ercole e la figlia Macaria 

si sacrificò per la famiglia  e per la nonna Alcmena 

che cavo gli occhi a Euristeo 

dopo che Ilo o Iolao gli mozzarono la testa’’


La vite e  l’ulivo,  il mandorlo e il ciliegio,

 il fico e il melograno, in tavola per laute cene

Il vino scioglie i nodi di un giorno di lavoro

 e fatica e non meno dell’olio scioglie l’intestino

Il fico d’india è la purga del povero pellegrino

 che va per santuari a purificare l’animo

I ricchi nulla trovano più emolliente dell’olio

 di ricino e lo bevono per la famiglia in salute


All’ospedale dei clisteri sanno, dall’analisi del sangue,

 quanti litri di vino hai bevuto fino all’ultimo prelievo

 e di ogni alcolista che muore pesano il fegato

 per vedere se è più leggero del sughero 

e capire perché con la morte la testa perde

 l’umana sembianza e assume quella del cinghiale

 del Supramonte che fruga la terra o quella dell’astore

 (‘’canneddharju’’ poiché lascia cadere dall’alto

 gli stinchi ovini pieni di midollo) fottivento

 che mangia carne viva e cruda 

o la testa dal collo lungo del ‘’gurturju’’ o avvoltoio

 che se ne infischia dei vermi nella carne putrida.

Ai fannulloni piace la carne arrosto

 e le puerpere van ghiotte delle pastarelle

 e i fanciulli si deliziano con le frottole.


‘’ Quando nel VI sec. d.c. l’imperatore Giustiniano 

impose la chiusura del tempio pagano 

dell’antica Philae sul Nilo, 

i cristiani sfogarono il loro fanatismo religioso 

sulle belle strutture del tempio, 

in particolare scalpellando le statue di Hathor e Iside.’’


Le divinità olimpiche si portarono in cielo la nave Argo.


Languido è chi non sente stimolo per uno

caparbio è invece chi non sente ragione

e continua a cercare nel passato un antico regno sardo.


Il dio monoteista assunse in cielo la natura

come  moglie e madre dalla terra.


Ringraziamo - innanzitutto - il nostro benefattore

quel vecchio imprecisabile, Bantoni Baioku

con lo sguardo acuto di colui che non mente

che frena l’impeto dell’animo dicendo di calmarti

prenditela comoda, suggerisce, e cambierai idea

siediti mi dice, e quando l’ira ti assale lasciala svaporare


Fino a quando risale la memoria dell'uomo?



Chiunque abbia un pezzo di terra

 è convinto che il sottosuolo 

nasconda un suo  tesoro.



Chi ama ed entra nel recinto 

del santuario di Lula, in pellegrinaggio,

 non ha tempo da perdere.



Chi fa sesso con passione

 non è di questo mondo.

Mi succede ogni volta così e mi pare 

di essere sempre nell’altro mondo.



Che mangerà un re, un presidente 

o lo stesso Iddio, 

dopo aver concesso una grazia?



La giusta luce è quella

 che illumina l'amor mio: 

la nobildonna Efisia Mureddhu 

d'Isporosile, principessa d'Irillai,

 ereditiera delle terre d'oriente.


Dall'antichità vive nelle nuvole










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