giovedì 5 settembre 2024

il circolo :- dei mi pare

infatti la donna si vieta e si impedisce di concepire  se agitando le natiche  nell’eccitazione , stimola il desiderio dell’uomo e divincolando il corpo flessuoso  provoca il fiotto.  poichè così  sposta il vomere dalla linea del solco  e fa deviare  il getto del seme.

Montaigne , essais: libro II cap. XII



vieni con  me che ho i colori del mondo

Così la dea aveva parlato, e poiché egli esitava, circondandolo con le niveau braccia

lo riscalda in un tenero amplesso. La ben nota fiamma d‘un tratto lo pervade, l‘ardor

e consueto gli penetra le midolla e corre per le ossa frementi. Così, scaturita dal tuono

corrusco, una striscia di fuoco guizzante brillando attraversa le nubi. Ciò detto, la stri

nge nell‘atteso amplesso e in grembo alla sposa abbandona le membra a un placido so

nno. Virgilio, eneide.


 Dokei Moi - o - mi pare.......



c’è chi se ne infischia dei magazzini stracolmi.

e Chi porta a spasso il cane dal Cedrino al mare

 e premia con una carezza il gatto

 che nel cortile ha preso una cavalletta, 

e se ne infischia di chi spara alle tigri e agli elefanti.





c’è Chi nell'armadio ha i felici ricordi d'infanzia, 

e se ne infischia delle rarità racchiuse nei musei

Il principe degli inferi combatte contro la civiltà.

Per evitare il pericolo delle tentazioni e non peccare, scansati.

Esci dall'Eden, dove si spreca il miele, e l'uva passa, 

sulle labbra del pestifero intruso, il demonio con un solo dente,

 che ronza attorno agli innocenti senza virtù, per perderli. 

Non so davvero perchè il diavolo avesse libero accesso all'Eden,

 il solo che propugnasse un interesse privato a far qualcosa,

 nel suo caso a danneggiare la quiete pubblica. Ah, era anche nemico

 del libero scambio delle persone e delle merci! Perchè non toglierlo 

di mezzo se ostacolava la pace nel mondo 

e la libera concorrenza nel commercio?




A Dedalo penso, inventore della casa accogliente 

e delle stanze riservate agli ospiti inattesi e indesiderati, 

penso in lui all'intelligenza creativa uscita dallo specchio della natura, 

espressa spontaneamente in lui: Dedalo, 

nome dell'artefice che da sostanza alla forma dell'immagine.


La pergola sempre agognata da chi ha chiaro lo spirito

ora è sede del Circolo Voltaire del Contone Ballaloi

condotto da Luciano Samosata

dove bevono vino con chi  è d’animo mite

i  leggiadri che amano far libri in proprio



Ecco il cortile del club di comari e compari 

 di chiaro spirito affiliato al circolo Voltaire d’Irillai

ostili solo agli stupidi, ai fanatici pronti a uccidere

e agli intolleranti  pronti a metter fuoco alla pira


“ E' un dono che possiedo, semplice, semplice: un folle spirito stravagante, pieno di forme, immagini, figure, oggetti, idee, concetti, apprensioni, movimenti, rivolgimenti, generati nel ventricolo della memoria, nutriti nel grembo della pia mater e partoriti nella maturità dell'occasione.” Oloferne maestro di scuola. Pene d'amor perdute. william shakespeare


 i labirinti


4 - IV

 mummua e mommoi



 J. Joyce: l'arte deve rivelarci idee,

essenze spirituali senza forma.




La pergola sempre agognata da chi ha chiaro lo spirito

ora è sede del Circolo Voltaire del Contone Ballaloi

condotto da Luciano Samosata

dove bevono vino con chi  è d’animo mite

i  leggiadri che amano far libri in proprio



Ecco il cortile del club di comari e compari 

 di chiaro spirito affiliato al circolo Voltaire d’Irillai

ostili solo agli stupidi, ai fanatici pronti a uccidere

e agli intolleranti  pronti a metter fuoco alla pira



Bisogna scacciare e separare in ogni modo la malattia dal corpo, 

l'ignoranza dall'animo, la lussuria dal ventre,

 la sedizione dalla città,  la discordia dalla famiglia, 

insomma l'intemperanza da ogni attività. Il grande Pitagora.





Aforisma tratto da frammenti postumi di Kant …

Chi pensa all'aldilà fa come il bruco che pensa alla farfalla



Beato è chi vive alla pari con i suoi simili.



Ogni paese ci tiene a ricordare le sue persone migliori

senza dimenticare quelle piu' laboriose. Samuel Istokj




Che fai, amore mio, di bello in settimana?

Io, a cominciare dalla domenica sera,

 aspetto le rondini di primavera!

Il lunedì tento di insegnare a parlare alle mosche.

Il martedì conto gli aculei dei ricci.

Ogni mercoledì mi accorgo

 di non sapere cosa sia la verità.

Il giovedì mi vien da credere che

 solo col giudizio riconosco la menzogna.

Il venerdì sto col redentore al monte

 perché mi protegge dal malocchio!

Il santo sabato, come ogni uomo solo, 

in coda o al comando, rischio di 

perdermi e di fare brutti incontri.



a manu tenta

<Non si va errati se si pone in collegamento quest’uso parco di

suffissi affettivi con il carattere fortemente riservato dei Sardi.

Non è che la razza sarda sia insensibile: il Sardo è tutt’altro che

freddo e prova amore e odio intensamente; le passioni esplo-

dono con violenza, ma si esprimono in azioni piuttosto che in

parole. Quando odia il Sardo può certamente lanciare le male-

dizioni più tremende. Ma in generale egli è misurato negli at-

teggiamenti e nel modo di camminare, bada alla propria di-

gnità, riservato e controllato nei gesti e nel portamento, avaro

di parole più che ciarliero (ciò che non esclude che quando è

in compagnia di amici provati e di fronte a un buon bicchiere

di vino si apra più del solito e allora possa anche esplodere in

sonore risate). Nel parlare è attento a non compromettersi e a

non tradire alcun sentimento eccessivo. Non vi è dunque da

meravigliarsi che un simile atteggiamento dello spirito agisca

come una camicia di forza nell’impiego di espressioni affettive.>

M. L. Wagner, Historische Wortbildungslehre des Sardischen. Zu sei-

nem siebenzigsten Geburtstag herausgegeben von seinen Freunden,

Bern 1952, pp. 3-4.


 

A manu tenta.

Mimiu e Miale brentecarrale toccaos  sun'a zubale.

Mimiu e Miale, fratelli di pancia e di giogo, 

tirano il carro in salita e lo frenano in discesa.


"Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, 

romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. 

Siamo le ginestre d'oro giallo che spiovono 

sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese. 

Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso 

e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. 

Siamo il regno ininterrotto del lentisco, delle onde che ruscellano 

i graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell'immensità 1del mare. 

Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, 

di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta. 

Noi siamo sardi". G. Deledda


          La memoria richiama il passato nel presente 

          per metterlo in riga. 24 dicenbre 2013 ore 16: 

Elisabetta II - contro il - dr. A. Turing; 

di questi tempi è la monarchia la parte passiva del mondo.

Dunque la Graziosa regina d'Inghilterra ha perdonato 

al Dott. A. Turing, di averlo - 60annifa -  condannato

 - per indecenza (di chi?) - alla Castrazione

 e al conseguente e incerto suicidio. 

Bene, la Giustizia Sovrana ha, con tardivo corso, 

concesso la sua storica Grazia. 

La storia è ricordo, in questo caso della moralità

 del sovrano dello Stato e della libertà dell'uomo. 

Dunque ricordiamo un'innocente 

e una ineffabile regina del mare aperto. 

Non il dottor Turing ha chiesto perdono

 per quel che non ha commesso, 

ma un ministro della sempre più o meno

 Graziosa sovrana, discendente di quei formidabili re

 che guarivano i lebbrosi nel medioevo, 

un ministro che ha giurato fedeltà 

alla Regina dello Stato di Grazia che, 

come un iddio, ha in dote il perdono di famiglia, 

ha chiesto a nome d'un giovane morto 60annifa, 

la grazia per la vergogna compiuta dal suo

 predecessore che in nome dell'indecente, 

questo si, potere del suo sovrano,

 ha decretato la dolorosa fine di una persona 

che non chiedeva altro che di vivere a modo suo

 sulla terra che ospita onesti e delinquenti, 

uomini e donne, credenti e pagani, polli e pesci, 

papi e re e uccelli e capponi. 

Non un presidente venuto dopo un altro 

che ha compiuto una estrema nefandezza 

aggiusta quell'agire, ma la medesima regina 

che ha voluto il misfatto criminale, 

ora l'aggiusta (auto) assolvendosi, si è così 

perdonata e si è graziata - da se a se - 

per quell'atto inumano su cui la vittima 

non è mai potutà intervenire 

nè in qualche modo, avrebbe mai potuto concedere. 

Che Dio salvi la Regina dall'essere appesa con le budella 

del primo frate che per ultimo volle arso vivo 

Giordano Bruno con la mordacchia tra i denti 

per non mordere la mela avvelenata 

dai prepotenti della terra -

(che da poco hanno ''perdonato''anche 

Galileo di non aver creduto in loro)-

che nemmeno i potenti della democratica 

Atene di Pericle diedero a Socrate: 

quelli almeno vollero che la prendesse dalle sue mani a se.


Mummua Massaia: la Magna Mater Sarda. Dheddha.

e Billia Portolu: il Minghino Sardo Pater. Dheddu.


Il pensiero si sostiene solo d'aria.

La parola detta percuote l'aria.

Porte e finestre aperte creano correnti d'aria.

Dove manca l'aria c'è sempre muffa

come l'aria stantia e buffa della morte.


Agire è accudire se stesso

pensare è il modo migliore per farlo.


Scriviamo per ricordare ciò che possiamo dimenticare.


Parliamo per esprimere quel che ci frulla in capo.


La memoria è il regno dei morti che han vissuto.


Quando il presente dorme, passato

 e futuro si lapidano con uova sode.


In due hanno diviso il mondo, 

come due vecchie pantofole sformate

il cielo immenso e puro per gli obbedienti

 disperati e a capo chino

e l'inferno ardente per chi solleva la testa

 e, rassegnato senza pentirsi

guarda negli occhi la morte incorruttibile

 e perciò rispettabile.


Nulla è quel che manca di tutto.

Nel mondo pieno di cose e di affari

si intuisce che il nulla non esiste

non è reale, non è evidente 

come l'aria che si respira

attraversandoci.


Solo adesso capisco di non esser nato

 per curiosare "in terra, nè in mare nè nell'aria",

 mi piacciono, si, le terre coltivate 

e non di meno quelle abbandonate, 

mi piace che ci sia chi pesca per mare 

e lungo i fiumi, anche se io non mai preso

 un'anguilla nè una sardina, mi piacciono 

gli animali bradi e quelli d'allevamento, 

ammiro gli uccelli d'alto volo

 e non di meno mi meraviglia lo scricciolo, 

rispetto l'aratro anche se non l'ho

 mai visto solcare una zolla, 

così non conosco il trattore,

 nulla so delle semenze 

e non ho mai visto un'elicottero fertilizzare

 la terra, mi piace, si, mi piace votare 

anche più volte all'anno, 

rispetto il Consiglio Comunale e il Parlamento 

e osservo le loro Leggi, credo di comprendere 

ogni credenza e tollero i riti esagerati 

perchè il ridicolo è incontenibile comunque 

si espliciti, anche in chi crede 

di conoscere la genesi dell'universo 

e ne stabilisce anche il tempo,

 il luogo e il modo della creazione, 

ma si sa che la bellezza del vivere

 comune è data dalla diversità 

delle genti del mondo 

e non c'è una lingua che sia migliore 

delle altre per comandare e obbedire, 

comprendere e rispettare 

quel che abbiamo in comune, 

si, Si, mi piace, si, vivere 

come e con i miei simili e discorrere 

tra noi vivi e mortali, alla bell'e meglio,

 e bere e mangiare come sollecita il corpo 

e pensare come sollecita la mente

 per discernere con esempi e riscontri, 

ciò che è bello da quanto è brutto


Ditemi, cosa puo avere origine dal nulla?

Siamo di corta memoria e nessuno lo ricorda.


L'uomo senza difetti è così fatto

che nel nuovo ambiente in cui viene 

a trovarsi il primo luogo 

che ognuno cerca è il cesso

il ripostiglio degli arnesi igienici

il luogo riservato ai bisogni fisici 

di gentili e pagani verso i quali 

la chiocciola da tempo ha chiuso 

gli argini

sciogliendosi nell'umida notte


Quasi nulla di quel che facilmente fanno

 gli altri, riesco a fare io.

Posso solo perdonare, volendo, le offese, 

i torti e gli sberleffi che ricevo.

Posso anche guardare, volendo, 

chi mi è antipatico.


Non sono vendicativo, forse un po' rancoroso,

si, ma non prego la sera, per i prepotenti, 

gli invadenti e i possidenti:

prego per i miei denti: 

che durino fino all'ora della morte, amen.


Abolirei anche la rappresaglia

 se fossimo tutti d'accordo,

dopo le preghiere del mattino.


Rifletto ininterrottamente

 se sia il caso di chiedere

-(non un prestito di tempo-denaro, no)

- al buon dio una nuova possibilità,

un'altra occasione, una chance per

 aggiustare il tiro laddove ho mancato.


Non conosco la collera degli animali,

nemmeno quella degli uccelli 

e ancor meno quella dei pesci:

di quella umana conosco la mia, 

che non riesco a domare sul nascere,

anche se effervescente come

 la graziosa e rinfrescante  magnesia.


Le uniche persone che riesco a comprendere

son quelle che fanno la fila con me

 il giorno della pensione

allo sportello dell'empatia:

tutti sappiamo quel che ci aspettiamo: 

che non la ritocchino.

Poi tutti da Zommaria Zigottu

il più virtuoso, preciso e battezzato 

dei bettolieri d’Ogliastra

e bere alla salute della prossima.


Mai come quando sono triste 

cerco di afferrare il perchè


Dicono che quando apro bocca

 grido come se avessi perso l'udito

il che non è: sento il canto 

di ringraziamento delle formiche

quando rientrano la sera nelle loro cave

alle falde del  Gologone monte di Oliena

dove hanno il cantiere per lo  sbocco a Gonone.


Dì la tua sentenza quotidiana:

chi molto mangia è di necessità un cagone.


Sempre chi sa parlar bene

coglie il momento adatto per parlare

chi non sa parlare si dimentica di tacere.


Non dimenticare che devi ricordare 

di rimuovere le vecchie offese

per far posto alle nuove.


Ciò che si crede vero 

deve essere molto simile al vero.

Mito è racconto senza prove; 

Storia è il racconto di più testimoni.

Nè Pandora nè Eva hanno testimoni

e non so quanti abbiano assistito 

all'assunzione di Maria

in cielo per aver vinto il demonio tentatore.

Le donne sono sempre state 

di supporto agli affari maschili.


Componi quando la stupidità 

 che ti circonda ti opprime

difenditi con affabili sorrisi e pensieri

scrivili per resistere all’’infamia

e sii elegante se ti riesce


Si fa bello e riconoscibile il suo carattere,

sorto dal corpo che si anima 

per occupare il suo posto nel mondo,

popolato da vecchi arnesi,

parlo di noi che ci laviamo la testa col sapone,

per l'antico timore che dei pidocchi

 hanno gli orfani suonati

 dalla vita per essersi fatti campane.


La realtà è trasformabile, 

cionondimeno è sempre originale.


Si scusò col  Consiglio Riunito dall’ordine 

del giorno e si ritirò nel Gabinetto

 per dare sollievo al deretano

con una bella grattata che nessun altro

avrebbe potuto fare meglio di Lui


Quel che più   conta sono gli stimoli 

dell’animo che svegliano la psiche

con stupore, ammirazione e adorazione.


Ciò che so di non poter evitare

mi raggiungerà e sarà inesorabile.


Non voglio credere che chi si forma

– per un non nulla e senza malvagità -

nel ventre della donna abbia qualche 

colpa e nasca col dente avvelenato 

da un passato ineffabile.


Salute a te, nobile Donna.

Perchè nobile?

Perchè bella, onesta e precisa.

Chiamami pure zietta, cugino o nipote,

purchè con ciò si intenda amore,

o colui che ama colei,

poi ho dell'altro da dire 

e cose da allegare.


Ho della tua immagine il modello

 della mia donna perfetta,

di colei che mi manca,

della parte più importante 

per completare la mia persona

politica che vive in pubblico

con i suoi simili e in privato 

con colei che ama


Quello che vedo in te:

non dico troppo se dico che sei

 il mio chiodo fisso, la mia cometa, 

la mia stella d'oriente, la mia linfa vitale,

il mio immenso mare, 

l'aria del mio cielo infinito

il mio polo magnetico, la mia stella polare,

la mia terra quando il frutto matura,


Nulla è successo prima di lui

del mio babbo intendo dire.


Sono al mondo come un in-prevedibile nullafacente.


Niente accadrà dopo di me

se l'onore non mi tradirà

per infamare le mie conoscenze

e la mia progenie.


Nel tentativo di conoscere i timidi,

 impacciati e immacolati  compaesani 

che parlan poco per tema di sbagliare, 

come attratti dalle genealogie,  

ma, rispettosissimi dell'eloquenza

 di preti, avvocati e dottori, 

sanno distinguere gli amici dai nemici,

 gli asini dai cavalli e le donne 

oneste dai questurini in carriera:

- Nel paese dove da sempre si lavora

 - fin da bambini - l'argilla delle brocche,

 la principale ambizione degli adolescenti 

di Ohiai, è di risalire il corso del Cedrino 

come per rinvigorire gli intimi rapporti 

dei fieri Baroniesi con gli orgogliosi Orgolesi 

fino alla fonte dell'acqua nuova, fresca 

e buona, del nuovo monte di san Giovanni 

cugino, compagno di giochi e compare 

di Gesù Nazareno, non senza far sosta 

al Gologone dove i cittadini d'Oliena 

interpretano gli oracoli di san Lussorio 

e li vendono come oroscopi ai turisti 

della mitteleuropa così bravi a far macchine 

e a spendere i risparmi del loro salario 

nelle contrade del mondo civile 

e non solo a Las Vegas, 

rinomato luogo di perdizione 

per via delle carte false, dei dadi 

truccati dalle donnine allegre e profumate 

come barbieri scostumati e questurini 

dove si tuffano gli abili malandrini 

che conoscono le più segrete  

e misteriose vie dell'orbe terracqueo, 

e nel fondo della sorgente contano 

di trovare oro puro in pepite 

e fiche, dollari d'oro lavorato in Svizzera 

e oro di Bosa che incornicia il corallo 

del Tirreno pescato in chissà quali 

silenziose profondità marine delle quali 

parla il più vecchio e incredibile marinaio 

d'Irillai, Kikinu Korjola, che ora intarsia

 vassoi di sughero scampato al fuoco del '71 

che bruciò il Monte delle Janas, 

delle civette della notte 

e dei cinghiali neri come il sughero

 bruciato (gherdhone), ma ghiotti della coccia 

di maturi cocomeri lasciati a proposito

 dai villeggianti ferragostani nei pic-nic 

fuori delle vecchie mura di Seuna e Lollobe...


Davanti alla vetrina guarda

distogli lo sguardo dalla strada

e vai oltre fischiettando

poiché il mondo merita la tua fiducia.


Sii responsabile e non far nulla 

che sia irripetibile.


Si sa che a Dio non sfugge nulla

così monarchi sanguigni e buffi leader

- per non essere da meno del buon dio onnisciente -

vogliono saper tutto e a tal fine

 si servono di angelici questurini

e spie diaboliche, per i famosi 

e misteriosi servizi segreti

così osceni da non render conto a nessuno

nemmeno al papa che perdona i peccatori

ne al sindaco di Urzullè che mette  il marchio 

di qualità alle salsicce del paese.


Col sole e l’acqua dell’occhio 

dell’ortolano maturano i fichi


Nel corteo del papa

Non manca chi suona l’organo

che dà solennità alla celebrazione

costui bandisce le convenzioni

e mangia a scrocco il cibo prescelto

e per il futuro incerto mette da parte

gli avanzi perchè nelle mense dei ricchi

si diverte chi sa mangiare senza sforzo

perchè i  commensali avidi onorano la tavola

dove il mondo celebra chi sa vivere nello sfarzo


La fortuna, l'invidia, la morte e la bellezza

usano coprirsi il volto con un velo

per non essere riconosciute in mezzo alla calca


Come il nostro stomaco è adatto al pasto 

frugale e abbondante e al cibo cotto e crudo, 

e i polmoni sono adatti all'aria fina e trasparente, 

e il cuore a pompare il sangue grasso e magro, 

e il fegato a rifornire le cellule delle loro ghiottonerie, 

e i reni a secernere l'acqua torbida, così, forse, 

il cervello è adatto alla mente col compito 

di pensare le menzogne più adatte alla giornata 

come fossero felici auguri di compleanno 

o maledizioni scagliate platealmente 

a intaccare il prestigio del cielo.


Ad ogni modo scegli bene prima 

di comprare conta assai

che vista e udito concordino

sul prezzo d’acquisto


Senza la memoria non sapremmo quando

 abbiam mangiato gli ultimi spaghetti 

né con quale forchetta del servizio 

da 12 quella a tre o a 4 punte 

col manico corto o lungo

Per parlare basta il fiato

per sapere quel che si dice 

ci vuole un pò giudizio


Non deve esser bello morir di fame

 sulla croce come non deve esser

 brutto darne la carcassa a cani 

e porci perlomeno si può vedere 

sentire rivivere in loro il corpo

 e l’anima del defunto, che è

 forse meglio farne cenere?

o è meglio seccarsi nella bara al buio

e al chiuso saltando come un verme?

Forse è prematuro parlarne davanti

 ai bambini e certo poco 

appetitoso parlarne a tavola.

O, è forse il caso di scegliere

 prima che l’ora sia giunta?


Da quando la terra gira 

c'è sempre un giorno che segue 

quel che lo precede e quello odierno, 

se non altro, collega l'ieri al domani.


Fantastica scoperta in una grotta del Gennargentu

fatta da un fantastico e ben assortito gruppo

 di speleologi di una fantastica e profonda 

salina alla inaudita altezza di mille metri s.l. 

del  mare nelle fantastiche sponde sarde

si tratta di un elegante lago bianco di 

fantastico e intonso sale marino 

che per la sua fantastica natura

dura nel  fantastico tempo siderale 

come se nulla fosse senza perun 

fantastico dimezzamento della sua sostanza

fantastica e inossidabile agli attacchi 

delle orde di mosche e zanzare che 

pullulano nelle fantastiche pianure sarde


Non mi annoio perchè ho da capire 

la mia indole e quando non ho

 da fare considero quello che ho fatto

quel che farei oggi 

e quel che potrò far domani


Al poeta serve poco per comporre canzoni

e rievocare l’infanzia libera e scanzonata

forse meno degli altri mestieri più pratici

e meno allucinati

il contadino per vivere libero in proprio

deve avere la terra da lavorare

il pescatore deve essere proprietario della barca

il pastore padrone del gregge

deve disporre del pascolo

l’artigiano puo esser libero di vendere 

il proprio mestiere

bracciante e operaio devono avere

  la salute del corpo

per vendere la propria fatica


Piano con le convenzioni, piano

tanto chiasso e prestigio sull’opera lirica

a cui mio padre non assistette mai

eppure militò in due fronti di guerra


Dalla necessità di comunicare

spunta l’artificio della composizione di un opera


J. Joyce: l'arte deve rivelarci idee,

essenze spirituali senza forma.


Che fiducia riporre in un governante

che non ha risposto nemmeno ai compiti

 scolastici sull’educazione civica,

 umanistica e scientifica?

Che ordine può governare chi va oltre

 il decalogo applicando all’occhio

 per occhio di Mosè il coranico 

taglio della mano, la legge di Linch 

e quella del Menga, come se volesse

 imporre ai cittadini repubblicani

l’ordine dei damerini nella corte del re


Ricordati di dimenticare le offese

e non  dimenticarti di ricordare il dovere .


Noi siamo arrivati ad essere quel che siamo

dopo molteplici innesti e svariati incroci

tra gli organismi vivi che ci han preceduto


Difficile è amare, di questi tempi

in questo mondo.


Col destro Adamo ha fatto il primo passo

e col sinistro Eva l'ha seguito

 nel miracolo della creazione

e per non essere sopraffatti

 dalla monotonia del paradiso

si son dati da fare a modo loro

per evitare che il tutto possa 

diventare vacuo e deprimente

a riempire l’eden son rimasti  Abele e Caino


Molti se la prendono

 – in modo poco riservato -

col successo invece di ripudiarlo.

Non ti riguarda? Non ambirlo.


Sostanza del folklore sarebbero

 le tradizioni paesane

di un non lontano passato rivalutato

per dare a intendere ai turisti

che questa provincia

 ha conosciuto momenti migliori


Un uomo solo al mondo è impotente

 come una voce che grida 

nel deserto chiedendo prestiti

o in fondo al mare denso di intrighi

di cattiverie e di pesci sordi come macigni.


Attori e diplomatici usano 

il parlar forbito

solo perché parlano a nome d'altri.


L'idioma più bello è quello che dice

 la verità sulle cose

è albero chiama l'albero 

e non sedia che dall'albero si trae.


Nessuno ha vissuto invano se ha tratto

 - qualche volta - sospiri d'amore

 desiderando la donna d'altri

ha firmato cambiali e ha pagato le tasse

per mantenere aperte le scuole dove

 si insegna a patire con gli insofferenti

gli ospedali dove si curano le ferite

 e le strade maestre dove si

assiepano gli eterni affari del mondo.


L'inclito e clemente Battore su groddho

con la cravatta a fiocco contro il malocchio

cerca sempre di capire quel che gli succede.

È quasi un asceta riservato.

E quel che non capisce lo mette 

da parte per tempi più comprensibili.

Se son gli alberi a rendere l'aria salubre

assolvono al loro compito naturale 

che è filtrare l'aria zozza.

A suo dire.

Si dice certo che è dal coordinamento 

dei 5sensi che scaturisce la scintilla 

del pensiero intelligente e vispo 

come l’occhio del più raffinato damerino 

del vescovo di Gerusalemme e Betlemme


Attila rovinò l'Italia e si fece cristiano

i Patalacci rovinano la Sardegna

aggiungendo il ridicolo alla miseria


Passione è la dedizione totale che 

si mette nel perseguire un intento

per raffinarlo e goderlo appieno 

come appunto pretende la composizione.


Delle volte serbo rancore per qualche

 presunto torto  senza lasciarlo 

eccede re e senza riuscire a domarlo

lo lascio libero di agire, di vivere 

come me senza pretese

alla buona, senza cerimonie

non mi va proprio di essere servito, 

voglio accudirmi da me

e rimaner sobrio annacquando il vino

temo perciò la calca dove la spinta

di un refolo può abbattermi

come un tronco secco,

 preferisco star con me poiché

- con me vicino al focolare - non litigo mai

come nel tempo è ciò che ho di più caro


I potenti parlano sottovoce

 - in segreto, tra di loro -

delle cose importanti;

 e per incantare la gente

si servono delle dicerie 

spacciandosi per democratici.


L'infanzia si prende gioco del mondo

l'età adulta crede di trasformarlo

 il mondo, la vecchiaia si quieta 

al travolgente sorriso del mondo

che si allontana imperterrito 

per continuare senza di Lei.


Ogni nuovo nato trova pronto 

a misura del suo bisogno,

luce, aria e  un nome adatto 

e riservato solo a lui

e lo porterà a spasso nel mondo 

con fare naturale e cerimonioso

in cerca di belli esempi che informino

- fin dai caotici primordi dell'eternità -

sui pilastri della vita che fanno la storia (?)


Tutti i torti saranno giudicati dalla

 Nemesi con d'arcangelo Gabriele

 e da Samuel Istoki di Urzullè.


Gli uomini mangiano per vivere, 

vivono per lavorare, lavorano per 

campare e campano per godere 

il mondo e riprodursi come cani e gatti; 

perciò tutte le madri del mondo invitano 

i figli alla concordia, a ripudiar le zuffe

 e a non adoperare i coltelli fuori pasto:

- E disse al  figlio maggiore: 

Fai in modo che il tuo interesse personale 

non nuoccia ai tuoi fratelli più piccoli 

che bisognano di scarpe

E disse al secondogenito: Fatti onore con

amore perché sei parte viva di me. 

Non screditarmi, ne morirei.

E al terzo: Non far del male per aver successo,

 perché si  sa che ogni fiume arriverà al mare.

Al quarto consigliò: Vai avanti fino alla fine, 

non temere di morire se quel che fai 

è necessario e utile. 

Chi ha più da dare che non da prendere 

rimanga onesto fino al suo ultimo respiro: 

non inganni chi gli sta attorno, 

o non ne tradisca le aspettative.

Al quinto disse, non obbedire se quello 

che devi fare va contro ai tuoi principi 

morali. Per esempio: se ti comandano 

di mangiare un panino con mortadella 

e fontina per vomitarlo subito dopo, 

fa il sordo e non eseguire quell'ordine.


Primo obiettivo degli innamorati

è applicare alla vita quotidiana

i sogni della notte.


Dica ciascuno la sua opinione,

 o la scriva, se vuota sarà dibattuta

 per riempirla e dica perlomeno: 

sono io la mia carne, comunque sia.


“ Buongiorno anche a te!

Anche se il tempo non è clemente,

 continua a piovere....

il sorriso non manca mai.

Non manca nemmeno quando

 le forze ti trascinano, come un'onda 

che trasporta la sabbia dove vuole..

Auguro anche a te, uomo dell'isola felice,

una giornata ricca di emozioni semplici

 ma intense!”



Salute a te mia lontana anima pia,

salute ogni giorno e tutte le notti, salute.

Buon giorno 

candida stella del mio eterno firmamento 

buongiorno

Buon giorno mia anima candida, buon giorno

Luce al tuo volto, 

le sia sereno il tuo viso come una notte di luna!


Salute a te nuovo sole del mio cielo

e buongiorno al sole, fiore del mattino, buongiorno

Sii felice tutti i giorni e nondimeno le notti

Stai bene mia dolce signora delle visioni notturni


La vita è una illusione, e l'illusione mi sorregge

nel ricordare quando ci scambiavamo le opinioni

sul clima con gli animali domestici

eran quelli i tempi d'oro e gli arredi della casa

duravano più di una semplice vita

duravano quasi quanto gli attrezzi agricoli.


Nessuno va nudo per il mondo

e come nessuno si muove senza far gesti

così nessuno se ne sta zitto

senza nemmeno sbadigliare

per non sbagliare.


Parola e Azione. 

Spontanei frammenti di montaggio, 

naturalmente senza scopo. 

Il verbo e la scoperta che il corpo

 può danzare, saltare e camminare. 

Frammenti di poesia e prosa che danno senso

  al mondo, come strade, case e gabinetti. 

Tutti al cesso a far poesie d'amore. 

Soggetto e Intreccio: vivere con amore le idee, 

frutto della carne volgare e dell'aria fina.


Lia Carai la più bella sarda d’irillai

che ha servito in famiglia nella casa 

di monsignor Della Bua, iI padre

faceva il postino Sardo a Lollobe 

ed era molto infelice sebbene tutti

 i paesani fossero amici suoi pronti

 a punzecchiarsi con lo stilo per il due 

di spade e due asparagi. Per Lei

 l'atto amoroso era il respiro del mondo 

volgare, così il richiamo del gatto , 

i sospiri di Giulietta e Polifemo

i gemiti delle balene e il canto 

della civetta di Farcana, riempiono 

di popolo il mondo e lo vivono 

volgarmente nella deriva.


Divi, gioiellieri e governanti, son tutti 

tracotanti e non sanno piangere

pari degli insolenti, prepotenti  e pigri,

 se ne infischiano del bastone

e come l’aquila baldanzosa che beccava

 Prometeo, par che dicano:

 me ne infischio del genere umano.


La verità deve avere

 un'intima parentela con la realtà.

La verità ci riguarda da vicino 

quando vogliamo aver ragione.


Non mi riesce di vedere quel che vive 

senza carne e se non li scrivo

 non vedo nemmeno i miei pensieri.

Tutto ciò che l'uomo fa per vivere

 a modo suo, è volgare:

mangiare, vivere e dormire, 

è l'esistere del popolo minuto;

che diavolo sia lo spirito raffinato

 e aristocratico, di cosa sian fatti 

quelli del rango che vive d'aria,

non so proprio e non riesco a immaginarli.

O dio, è il mio limite

 e non ho mai voglia di piangere.


Dicono che sian beati quelli 

che per non soffrir più

han finito di godere la campagna fiorita

e non potranno mai più vivere

 come in gioventù

quando erano attratti dalla città.


Dicono che per far vivere i risparmi, 

bisogna investirli

quindi chi ha i soldi li faccia circolare


Ai palestinesi, che estranei al pandemonio

 successo in Europa dal '33 al '45, 

fu espropriata o pagata a qualcuno 

la terra dove vivevano, furono quindi

 costretti a scontare come responsabili

partecipi della immane catastrofe accaduta.


Con la nascita e il battesimo,

 anche la condanna è da mettere nel conto.


Aspettiamo il giudizio finale con la 

speranza di non essere condannati, 

bensì compresi, perdonati

 e in extremis salvati, 

data la nostra inequivoca non colpevolezza.


La provvidenza è il ciclo dell'anno 

che ritorna con le sue stagioni, 

col tono del vitalizio – vacanza -

 qualche mese di burrasca 

e un inverno fuori casa, come

 concesse da un buono e gran signore, 

proprietario delle cose più belle 

che brutte, 

che non ha nulla da rimproverarsi.


Ma è il caso che, appunto per caso, 

governa il mondo a casaccio.


Il destino che ci percuote con un libro 

colorato si arresta a sera inoltrata

 e prosegue spavaldo col primo canto 

del gallo sardo d'Irillai che annuncia il mattino.


Nessun bandito nel nostro paese

 ha mai disdegnato di travestirsi da

 donna, pur di sfuggire ai barazelos

indossando uno scialle della madonna 

trapuntato d'oro e  non un manto

 rustico del contadino che lo salva

nei momenti cruciali della vita.


Quando a Irillai si demolisce la casa,

 i vicini stanno sul chi vive, 

memori di sconosciuti bombardamenti

 (da noi son stati fatti i rifugi antiaerei  

dopo che i nazi tedeschi avevan 

bombardato Coventry)  

e di inevitabili crolli di fine secolo.

I rifugi fatti a Irillai avevano un’entrata

 senza uscita come le tombe


Ai ricchi piace il lusso 

che i poveri trovano provocatorio

così i grandi ricchi non ostentano 

più i loro beni per paura che le loro

 sontuose case siano invase dai topi.


Egli fu il più elegante dei padri 

e di professione urbana

raccolse pietre preziose per star bene

far casa e risparmiare per i figli.

Dal nuovo vangelo.

Al figlio spetta l'eredità del padre 

per attuare la sua volontà.

Per fare di testa tua,

 conta sul mio portafogli.

Mi  par giusto, mi hai fatto

 ora soccorrimi.


Per l'edonismo la realtà

e quindi la verità

sono le sensazioni del corpo

come da protocollo.


Chi ha un cane per amico

può fare a meno del gatto

della pittura e della poesia

ma non della caccia.


Avrei fatto l'attore

se avessi avuto il dono della grazia

di dir bene le cose

di muovermi come un ballerino

e di applicarmi come un certosino.


Non ci rimane che l'arte per vivere 

con poco alla poesia bastano le briciole 

del mondo che cadono dalla tavola.


L'orizzonte, come la verità, non si può afferrare

quando ci sei tu non c’è  più lui né lei.


Fingere è utile, quando è necessario,

e, se ci torna comodo, è anche bello.


I primordi dell'isola ci sono così lontani

che nemmeno il sole ci arriva in tre giorni di viaggio.


La parola è l'espressione di quel che ho visto e sentito

e di quel che ho toccato, odorato e gustato.


Il sogno riassume il passato deformandolo:

Un suo bacio, quello della mia rosa canina: 

volevo essere di qualche valore per lei 

in sogno sa di radura nel bosco 

il sogno pesca nel passato e lo deforma; 

poi la vedo di spalle che si allontana 

tra due amiche verso l'uliveto

 e prima di scomparire ti guarda appena, 

come una sconosciuta che coglie le olive dai rami; 

la rivedo seduta sul muro del ponte di Mastrefe, 

dove le innamorate deluse usano lasciarsi cadere 

nel vuoto, una prima e unica volta nella vita.


Rinuncio a qualcosa per veder chi mi comanda

e non voglio aver screzi con me

dal momento che mi è capitato 

di viverci e far vita comune

anche se solo vedermi 

allo specchio mi deprimo.


Necessario è qualcosa di cui non si può

 fare a meno e non sono un ragno

 per arrampicarmi negli angoli alti

 della finestra per pulire il vetro .


Prendo quel che mi è dato

e senza saper chi ringraziare

mi rassegno alla sua volontà.


Dovete rassegnarvi a quel che accade

senza che nessuno vi abbia chiesto

di intercedere per qualcun'altro.


Vendicarsi è come salire sullo stesso

 treno dell'omicida e pagare lo stesso

 biglietto con la stessa moneta corrente

gli assassini hanno corpetti di velluto invisibile 

per proteggerli dalle proditorie  pugnalate.


Siccome alla volpe non riusciva di prender l'uva

allora si disse che acerba era l'uva.

Siccome non si capisce come è che della carne

viva riesca a pensarsi senza un perchè

allora si borbotta che sia infetta o sia imperfetta

e vada quindi perlomeno corretta e battezzata.


Quanto è dato alla mia esperienza

il momento migliore dell'esistenza

è quello della procreazione

devo dire di ineguagliabile piacere

senza pena veruna.

Se la vita ci è stata data per penare

far figli non è certo penoso

ma è il più piacevole dei premi.


Perché anche chi tra noi nasce 

felice può morire disperato?


Rimane del ghiaccio da rompere

 tra persone libere e qualcuno 

deve pur farlo, abbiamo facoltà 

di scrivere e la nobiltà ha con te

con le tue poesie, nuovamente,

 il posto che aveva perduto nel mondo;

grande è la voglia di conversare con te,

degli affari che avvengono attorno a noi,

ma basta, ora che la sera ha disteso

 le sue ali e dedico a te una scarna 

e misera storiella che si accompagna

 come le corna appuntite della luna

che adornano la notte come la fronte 

di un torello:

- Bada a te durante il viaggio, 

disse la moglie appena il marito spirò.

Fammi sapere come ti accolgono i conoscenti lassu'.

Salutameli se si ricordano di me.

E avvertimi prima del tuo rientro

così che all'arrivo possa riaccoglierti 

come un guerriero incolume

con un cosciotto d'agnello al forno

 e un fiasco del cannonau di Marreri.



Ps. Visitare i musei serve  per osservare

nel riquadro della Melanconia di Durer

16.    3.   2.   13

5.    10. 11. 8

9.      6. 7. 12

  4.     15. 14.  1


Con ciò buon riposo a te, donna Lucia serena

che le ore della notte siano propizie alla tua 

salute per esser ancor piu felice con la tua 

 luna al suo quarto e sogna 

perché il sonno senza sogni

è da essere di  mortale 

ubriaco come Polifemo e Noè


Ciao, da Boreddhu Macoco, duca di un

 sacco di juta pieno d'aria d'Irillai


Non sprechi tempo esercitandoti a parlar bene 

in casa,  in piazza e in tribunale


Dovrei domare i miei impulsi ma ho altro da pensare


La pornografia appartiene alla coppia 

di innamorati perduti 

e pazzi dei giochi d’amore


La vita è una tela che copre lo spazio celeste 

con cui il tempo non manca di divertirsi

 squarciandola in varchi vitali

come usano i  macellai con porci e vitelli

Gli avidi al comando dan triste fine agli atei

Euripide fan morire e Luciano mangiati 

dai cani e Voltaire fan morire

 sazio come un infante della sua caca


Novello Endimione meno sonnolento del vecchio

Sono anche innamorato, forse per questo gentile

Dimmi qualcosa in più Luna Distante

Per comunicare e conversare a distanza 

con la Luna che solo a te io

 penso sempre indaffarata Luna:

Luna, ritrovarti è stato simile

 all'avvio della guarigione verso la salute

Luna, dai sprone e coraggio ai desideri

Luna, ogni momento è buono per amare

Luna, ogni distanza scompare per amare

Luna, non c'è giorno dell'anno che non 

favorisca l'amore, Luna, dai brio all'animo

 che cerca fortuna in amore

Luna, sappi che non c'è malattia

 peggiore del non poter e saper amare

Luna, sappi che sto male quando

 non ho la donna da amare

Adorabile Luna, ti auguro tutto 

ciò che tu sai che ti si addice


Sorniona luna che de-canta la poesia che dorme!

Ma la tua luna umilmente si prepara a 

un'altra giornata di affanni l'aspetta.

Non c'è molto tempo e voglia di raccogliere i pensieri.

Forse una volta stese le stanche membra

rinnoverà l'antica preghiera...che la notte vegli 

dolcemente e che le stelle accarezzino i sogni

per farli risvegliare con l'aurora più bella!

Serena notte a te cavaliere dei tempi antichi....

Grazie Babore Babosu, mio Endimione, 

sei molto gentile.

Ti auguro un buon inizio e fine di settimana.


Con l'idea di dio

 (il punto cruciale del pensiero in sviluppo, 

per le persone nella caverna, per i soldati

 in caserma, nonché per gaglioffi 

e bellimbusti nella taverna) 

si cerca di contenere la ragione esuberante 

del mondo libero. L'idea di dio è

 l'affermazione della prepotenza maschile 

sulla sopportazione della terra al femminile.


Le idee sono la dinamica del mondo 

aperto al cambiamento.


Gli accumulatori di capitale

– come gli avari risparmiatori che non 

mangiano per non consumare le provviste -

se ne infischiano dell'idea di dio 

come propulsore principale del mondo.


Tutti gli dei che vengono dall'oriente 

(dove spunta il sol dell'avvenire) 

finiscono sempre col tramontare nel mare

 occidentale dove, già da domani, 

possono rinascere innocenti e immuni 

da peccato, sempre a oriente, 

puri come il sole che – non da ieri -

 ha impresso costanza e velocità al mondo 

senza dover mai accelerare nel rettilineo d’arrivo.


La libertà è la possibilità di scegliere 

quel che gli pare e piace

di questo mondo infame e nondimeno portentoso.


La ragione è la chiave

 che spalanca le porte intime

- e semi-aperte - della natura.

Colui che trasforma la natura 

trasforma se stesso,

dato che nulla è più naturale dell'uomo.

La natura non è umana

 se l'uomo non ridiventa naturale

e si riapropria del sublime

 piacere che si prova procreando.


Usa il circonflesso per i finali con la doppia i

perchè

quando mancano gli schemi

 il mondo va a soqquadro

poiché

ogni nuova filosofia ha a che fare 

con la zavorra (nel senso che butta via 

la vecchia e ripristina l'antico equilibrio)

certo è che grazia Deledda ha preso,

dato e avuto lustro dalla sardegna 

per poi abbandonarla come medea 

col vello d'oro dato a Giasone 

che la ripagò con la stessa pelle 

volando via col deus ex machina

altrettanto antonio Gramsci 

che della sardegna ne era originario 

e oriundo ed è morto in galera per cercare 

di capire il perchè del fascino del  fascismo

cosiccome emilio Lussu che dell'isola 

fu paladino tanto da guidare i fanti 

(per l'idea dello Stato) contro l'Austria

 che da duecento anni l'aveva

 fatta finita con la sardegna

ma che sarebbe stata la sardegna 

senza Graziano Mesina, l'aga Kan,

Gigetto Riva e silvietto Berlusconi?

Sarebbe rimasta l'isola di josto e Amsicora

 amici e nemici 

sia di Annibale che dei romani, 

di frà ignazio che parlava ai mufloni 

ed eleonora d'Arborea che ai ladroni tagliava

 le mani come i mori, di amedeo Nazzari 

che se ne infischiava dei cinghiali 

e dei cruciverba


Cos'è la volontà collettiva se non la 

volontà sovrana della maggioranza?


Nelle belle scuole si insegna ad insegnare 

quel che a pochi è dato indovinare:

dove è quella casa fatta con le ossa dei morti 

dalla quale nessuno spirito può evadere?


Ciascuno di noi contiene una parte 

della scintilla che schizza

e anima l'universo dove ciascuno 

è unico e solo tra le infinite

 schiere di suoi pari tutti pronti

 a spingersi e scompigliare le ordinate 

file davanti agli sportelli delle poste

forse fino a scardinarli se manca la pensione


Aspettiamo una vita che le nostre 

contraddizioni maturino che siano congrue 

come grossi foruncoli che aiutiamo a venire

in suppurazione con la prodigiosa malva

 e poi scavare nel corpo marcio


La realtà è il mondo in cui vivo

dove bianco è l'inverno e calda è l'estate

quando riluce la primavera e s'indora l'autunno

la mia realtà è sapere di poter fare qualcosa

e poi allontanarmi come posso dalla porta

che mi si chiude in faccia a fine corsa


Se uno spirito ha prodotto il mondo

quello è lo spirito perenne del primo Sole Ardente.


La realtà è il dominio delle circostanze sovrane

La realtà concreta è l'esistenza del mondo

che ci sostiene in vita ogni giorno,

 con i prati fioriti i cantieri gelati, le case

 riscaldate, le chiese con doppi altari

le scuole di più classi, le fabbriche, 

le carceri, gli ospedali e i campi 

di calcio e golf dove ai ruminanti

è impedito brucare la tenera 

e fresca erbetta


Il mondo è una gran fabbrica

dove ogni mezzo è adatto al suo fine

vivere e morire senza cicli rigenerativi.


Fai parlare di sé chiunque ti sia vicino

ascoltalo come si deve e sentirai com'è

 minuzioso quel che racconta della sua

 famiglia e come emerga e risalti la sola

 impronta della sua modesta e bella figura.


Egli, chiunque parli come Tobia, il gallo d'Irillai,

è quello che per primo sparge la voce nei dintorni

del quartiere attento alle novità

e poi fa i dispetti al merlo nero

che dopo il tramonto si confonde con la notte


Che il mondo dei miei pari mi condanni

più di quanto meriti, mi dispiace per davvero;

ma non tanto quanto aver offeso

e poi spacciarmi innocente come la maria


Con le usanze del mondo nasciamo 

e con la voce dello spirito;

con i costumi del paese lo lasciamo

 e con il silenzio dell'anima.


Come cantassero i giganti dei nuraghi,

 a tenore o a ghitarra o a voce singola 

come Minzone il primo gallo del Kuzone, 

poco importa, come poco importa sapere

 con che affettuoso nomignolo la madre 

chiamasse Samuel Istoki negli anni 

dell'infanzia a Ohiai, ma, per quanto poco 

importi, non li allontana dalla nostra curiosità: 

quella tipica d'Irillai che penetra al fondo delle cose


Tzicupepe Bosinco, stuckatore ambulante

 d'interni, bosinco, primo poliomielitico

 venuto dal Nilo per risalire - a tempo perso - 

il Temo e brillare come i più illustri personaggi 

d'Irillai a cui non sono mai mancati i libri 

di seconda mano che sanno come e quanto 

i ricchi soffrano se mancano del superfluo.


Devo e voglio credere alla mia coscienza 

che forse un tempo ha sentito la voce 

o il richiamo del Signor Tzilibriu e della

 sua nobildonna Iscopercada, sovrano 

del tempo lungo e breve, dell'alto e del

 basso, del grave e del leggero, del denso 

e del frizzante, del piano e dello scosceso,

 del dritto e dello storto, del rettilineo

 e del curvo, del destro e del sinistro, 

dell'accuminato e dello smussato, del puntuto

 e dello scornato, della salita e della discesa, 

del cerchio e del rettangolo, dello stantuffo,

 della trivella e della vite di Archimede


Ho sempre condotto la mia vita in coda

perchè nella mia indole è preponderante

la parte che segue sempre chi mi precede

come l'ultimo del gregge che

 – col suo passo incerto -

cerca di non smarrirsi all'uscita dal club 

e perdere il contatto con i suoi simili

 sulla via del ritorno al nido.


Difficile davvero non essere tutti

 d'accordo sulla verità del qui e ora

 della realtà che più della verità

 di dio, è vera la realtà del mondo

che è quell'aspetto della natura

che si riempie di premi e castighi

vino e aceto, ricompense e punizioni

gioie e dolori, odi amari e dolci amori

semi e sale...


Come l'ape produce il miele

 così l'uomo fa col fiele.


L'imbroglione ha l'arte di spacciarmi 

la sua merce peggiore

come la più conveniente del mercato


Il prepotente invita il mansueto alla 

marrania, sfida al converso: 

se sei cristiano mangia il maiale


Gli ingrati si nascondono dietro un'apparente

 e formale “grazie”, dimenticando che la 

riconoscenza è muta per agire di nascosto


Il perdono è necessario all'omicidio 

per evitare la vendetta.


La miglior democrazia è quella vaga

 forma politica più prossima 

all'utopia che rende vana la polizia.


Di ciò predicava san Francesco col suo:

Farò da bravo pur di aver sicura la vita eterna.


Pare che Hitler dicesse dopopranzo:

Mi castighi Dio se lascerò un suo ebreo vivo

hitler, cui nessun dio assediò la coscienza

diceva un rosario e una requia

prima di reagire agli spropositi della moglie

che, per naturale impulso e impeto primordiale

avrebbe buttato dalla finestra del terzo piano

nel cortile delle troie incontenibili


Come i preti d'Ohiai Benimindhe, 

si disperano per le infinite schiere 

di anime cadute nelle trappole diaboliche,

così i filosofi d'Irillai Afuttitindhe, 

contemplano il mondo universo, 

e se ne infischiano dei lenoni che trattano

– per un kilo di torrone - la verginità

 delle fanciulle al fiore di corbezzolo.


ore 2 del 2 nov:

Quando...l'obligo di vivere fa s-correre

 il tempo si ricorda la morte 

e i suoi seguaci tirati a nuovo;

solo i miseri la seguono come 

possono, con i suicidi che giocano

 d'anticipo sul tempo concesso


Chi ha da fare con se in privato

trascura i banchi pubblici della piazza

del mercato (dove si trovano i clienti)

ma quello che mostro in pubblico

voglio che sia il meglio di quanto riesco a fare


Gli onesti cittadini d'Irillai 

– con le mogli al fianco -

pongono al centro dei loro interessi

 quotidiani la curiosità, la sorpresa 

e la meraviglia che acquistano

– a debito - dai banchi del mercato

dove al corpo non sfugge quel cibo

 - o alimento -

che lo soccorre nei momenti di crisi


Naturale la mia nascita, che può essere 

stata sana o malata; artificiale è il destino 

nell'ambiente che mi riceve, che non è la nuda

 terra che accoglie l'animale, il quale non si

 affrancherà mai dalla sua sorte 

se vivrà lontano dall'uomo.


Il mondo, col pur pesante fardello

 d'ingiustizie, non nega 

a nessuno il suo letto di morte.


Gli eroi son quegli esseri che vogliono

 e devono essere liberi 

per correre dove è necessaria la loro opera; 

mentre i santi se ne infischiano della libertà 

pur di rendere necessaria la grazia di Dio: 

così essi chiaman Dio solo il vecchio sole 

sovrano dell'antico e ardente Campidano.


Forse solo il sole ha il dovere 

di esser unico come un dio

(- col compito, non fosse altro, che di far luce -).


Finisco ogni sera la giornata col chiedere:

Mah, cosa avrà voluto dire tutto ciò?


Ciò che è necessario condiziona la mia vita.

Come per quelli che - con le scarpe nuove -

vengon su dalla Baronia dove, non da molto

gli affari pubblici si svolgono al mercato


Sognai la Commune di Parigi

Poi avvenne che Petain governasse

Metà della Francia ambita dal  ‘’nostro duce’’

Almeno la Savoia, ma reclamava anche Lione


La vecchia memoria è il regno dell'antico

 ricordo che ho di Orzai e dei sarcofaghi 

egizi dai quali han preso forma le bare


Nacqui semplicemente per imparare

 a vivere dolcemente con le mie donne 

che accetteranno il mio fianco per 

compatire – oddio che devo dire! - 

le mie pene, mettere le mani in pasta 

e morire comunque e forse serenamente


I problemi son tali solo per chi 

si assume il compito di risolverli.


Al punto in cui sono

devo sapere quel che mi rimane

da fare e fin dove sperare

(o me ne infischio?).


Non so come fare, ma devo 

cominciare a dubitare di me stesso.


L'azione è quel che la mente ha deciso di fare

la contemplazione è l'analisi di quel che la stessa

mente si ha imposto di portare a termine..


Quel che ricordo è vita passata

quel che accade ora appartiene al futuro

che sarà di certo incorrutibile

perchè sarà senza di me

che dovrò starmene quieto  e in disparte.


La gloria è il bel ricordo di ciò che si è fatto

come il brutto ricordo ne è la cattiva fama

e la vanagloria sarebbe l'inutilità

di aver vissuto nel bene e nel male


La realtà è quel che il senno

 si guarda bene dal negare.


Cos'è in fondo la realtà?

In sostanza quel bell'insieme di cose

che non può fare a meno della mia presenza

effimera quanto serve a non ingombrare il mondo


Siam venuti su dal nulla di Lucula

 (con la realtà - o guida sicura - 

che ci accompagna dal principio alla fine) 

e col senso dell'errore, quel vago senso 

che ci fa sentire di aver sbagliato 

qualcosa già col primo vagito 

dopo il lungo silenzio della gestazione 

e senza aver mosso un dito in campo aperto, 

con una viva curiosità del verosimile, 

come sapere il perchè delle cose 

che avvengono nel mondo 

e addirittura il perchè dell'universo siffatto 

con vasti campi vuoti e incoltivati 

tra una stella e l'altra, adatti più che altro, 

alla contemplazione delle cose gentili 

e belle che nascondono la posizione 

dominante dell'artefice, o, per meglio dire, 

la sua gloria eterna che se ne infischia

 di essere rivelata alle genti incredule 

e pagane che popolano le simpatiche colline  

della Baronia di Onifai e del più ampio circondario


La durata del mondo è una vita continua

Che  dipende dalla mia durata.


Abbi cura di te, gli disse lei

 e allora lui si pettinò.

La strinse tra braccia e la carezzo’

 lungo la schiena Gli solleticò il costato 

e lei rise come un fiorellino al sole

Così  lo baciò e la folgore di Giove

 fulmino’ la stanza.

                                                        Dheddhu, opera prima.


L'intelligenza è il distillato della natura.

Non so davvero che senso abbia il disputar 

con dio per la primogenitura dell'uomo nel mondo.

Forse perchè sempre dell'uomo si tratta; 

stirpe di massaie e bellimbusti che si crogiolano

 al sole come un alambicco sul treppiedi.


Non capirò mai i preti che impongono alla donna

Di adattarsi all’uomo

Che c’entrano loro

Che han ripudiato la donna immagine della madonna

Nell’affare femmineo e mascolino?

Non le amano? Non si intromettano!  


Non capisco il rimprovero dei figli ai padri

non capisco i figli che rimproverano i genitori

li capisco meno di un dio terribile e lontano

e li capisco anche meno delle vecchie delusioni

che hanno mai da ridire sulla condotta materna

che per almeno una decina d'anni li ha presi per mano

meglio di quanto facesse Atena la Vergine con gli eroi greci

(educatrice dell'umanità prima della Maria Madre di Dio).

Essi figli, che più degli schiocchi di frusta

hanno sentito le preghiere della sera

perchè ora levano la loro stridula voce

da rapace su quella stanca della madre?


Ogni religione che manifesta il suo carattere 

genera scintille

come a volerne imporre la tensione alle religioni sorelle.


Vicino al bianco giglio canta l'usignolo

mentre le pie madri d'Irillai raccontano ai figli

che i gigli crescono dove sono sepolti 

quei bambini che soffiavano il piffero

 fatto con le loro mani destre e sinistre.


Non posso dimenticare quel che sono stato

come deve esserlo stato facile 

per coloro che si immergono nell'oblio

quasi che altri siano stati gli autori 

del proprio passato.


"Se non si resiste al male i governanti scellerati

fanno tutto il male che vogliono". N. Macchiavelli


La bellezza, la fanciullezza, la bianchezza

 e la corposità del mondo

entra dalla bocca ed esce dal tubo di scarico.



L'uomo è la staffetta che avverte 

dell'imprevedibile ricambio del mondo.


Nulla e nessuno si è fatto da solo e la stessa formica

– che nessuno ha creato, né si è fatta da se -

viene da più lontano di quanto si possa immaginare

ora segue il Gologone per arrivare a Gonone.


Il primo equivoco che viene incontro al neonato

è quando la fame gli fa scambiare il giorno con la notte.


Ogni buona plebe (o popolo degenere)

ha il giusto tiranno che si merita:

dal demagogo ufficiale al pontefice massimo

raccogliendo via via un cacico di scarto 

della vecchia nobiltà milanese..


Uno dei frutti migliori nella creazione del mondo, 

di nome Kant, nel deplorare la vecchiaia, 

diceva che una persona di buona volontà si trova costretta 

a evitare la gente a causa di una crescente disillusione per la specie. 

Sono veramente poche le persone che non deludono le nostre aspettative

e ne tu, ne io,  entriamo nel sempre più ristretto novero.


Dagli anziani del Contone Ballaloi, che hanno viaggiato

prende esempio la gioventu che vuole abbellire il mondo

con i colori dei giardini d'Irillai

dei vigneti di Marreri.

e degli orti d'Isporosile


C'era della zuppa in tavola e un po di vino

che in quel tempo non mancava mai

ognuno lascia sul bicchiere l'orma delle sue labbra

e come un gioco si risolveva l'indovinello di Omero

di colui che vedeva nel buio dell'animo

sui pescatori che lo traghettarono su quel fiume

dove le tempeste duravano un breve istante

giusto il tempo di apprendere l'alfabeto

e considerare la calma in rapporto al clima

e ridere improvvisamente e di sfuggita

la dove la terra finisce con l'arginare il mare

(il globo è una sfera di fuoco che 

raffreddandosi diventa terra e sale)


Le parole parlano delle cose del mondo 

per conoscerlo e governarlo.


Da quando il tabacco è visto come il cancro

nessono fa più cerchi di fumo

e i discorsi finiscono sul costo del funerale


Pensar basso è all'andar del corpo che mangia

e defeca per star bene, pensar alto

è l'amor sublime che surroga il sesso riproduttivo


Credimi e se vuoi fermati, se no passa oltre.


Che Dio ci aiuti, com'è nelle sue abitudini

e pensi a noi stravaganti come al polso del tempo

misurato sull’avvenenza delle paesane

 belle come cortigiane


Avvelenare il mondo è il diffondere 

l'idea che siamo tutti assassini

quelli che negano ai nati 

il diritto di stare sulla terra


C'è del veleno tra noi, certi malefizi al lavoro

e sentore d'erbe malefiche in fila 

davanti agli sportelli delle poste.

Odor d'incenso in chiesa e di pesce al mercato.

Il veleno della maldicenza rovina il mondo.


Chi mi spinge in strada dice: Fai finta di niente.

M'hai fatto male. Scusami; non lo farò più.

Ho perso un occhio. Abbi cura dell'altro.

M'hai rifilato un calcio: ora puoi sorridermi.

Non è successo niente,

 dice chi tampona le auto in sosta.


Avremmo avuto un mondo di macerie

se ognuno si fosse portato dietro la casa

al momento della morte fatale che rovina le case...


Ricordati che ti ho fatto io

disse il fattore del mondo al figliol prodigo

che si aveva giocato a carte il gilet

Finchè ci sono io, questo è l'ordine

Dopo di me, lo sfacelo dei dadi.


Dio, fammi onesta.

Bella mia, questa è  l’età che ha raggiunto

 il  limite di guardia, se qualcosa manca 

sono  forse i requisiti accademici

d’ora in poi la mia corsa è  finita 

e non è stata un granchè ginnica

anche se ha svelato una natura allegra, 

fors'anche spiritosa, dato il mio stile personale

  che non sfida alcun dio a singolar tenzone  

nè da pensionato sedentario che sa

 di non essere forte come il Baldassarre 

che sfidò Dio a singolar tenzone in una piazza 

di Lugano, me ne sto in quiete

 davvero come vorrei che stesse chi mi è ostile

al fine che si rabbonisse prima che l'affare

 diventi intollerabile al bun-bum del cuore 

che potrebbe significare: si è no - ora si è ora no,

 preferisco affidarmi al giudizio del sennò

ora a te, il dado l'ho tratto, disse il signorino

 dei 4mori che voleva avvelenare l'acqua 

della fonte per farsi principe di Lollove

stai bene, mia bella  di Seuna, e che il Gran dio 

di Baronia non ti neghi una meritata felicità


Il cielo è un gran pacco sottovuoto 

e ghiacciato nelle parti dove non splende

 il sole, affinchè le cose durino a lungo 

e rivivano poi quando al momento

 opportuno saranno richiamate in vita.


I greci avevano i loro dei

gli arabi hanno il loro dio simile 

in vaghezza agli altri

noi abbiamo la nostra deliziosa croce

 che ci circola nel sangue a nostra insaputa

 e della quale faremo a meno solo quando dio vorrà.


Mi capisco.

Dicono che si nasca col peccato

c'è quindi bisogno di qualcuno che perdoni.

Sono il primo a perdonarmi e lo faccio di continuo.


Un campione esemplare.

La civetta di Farcana si desta al tramonto

e, fatta la sera, canta fino all'aurora

quando rientra a casa l'innamorato respinto

che siede accanto al focolare spento

e si cosparge il capo di cenere prima di appendersi

come un salame dentro un sacco vuoto.


Son tra quelli che fan compagnia 

al silenzioso corvo della notte

il gufo che canta sotto casa, 

il merlo e l'allodola, il tordo

la capinera e lo scricciolo, il fringuello

e il cardellino che vola basso:

sono il passero d'Irillai che non dorme mai.


Là dove batte il picchio, 

è nascosto il segreto del mondo.

Egli, il picchio – e non il segreto - 

è nato col dono della costante pazienza.


Il più segreto e profondo dei misteri 

è racchiuso nel corpo umano:

non capire come e perchè funzioni,

 ma perchè funzioni

così bene sbalordisce di più – 

tanto è capace di trarre da se 

più del necessario, come vedere il sole 

a occchi aperti, contar le stelle

 con le dita, cogliere più mele con la

 mano che solleva la luna con la leva.


Parla bene per esser capito meglio, 

disse il merlo al corvo, mentre bevevano 

alla sorgente di Mimiu Milianu Pilisau

che non usciva da casa senza 

il gilet di velluto liscio del padre


Ciò che deperisce è buono

e uno scoglio sarà sempre una pietra

a mollo che non si guasta mai.


Il lamento delle galline nel pollaio 

avverte il mondo quando son trascurate 

dal neghittoso gallo d'Irillai che svetta 

impettito sul campanile col rosario


La porta di casa dell'avaro stride 

come una gazza, ogni volta che si apre

 per avvertire che non c'è niente da dare


C’è chi si tiene il gatto in casa

 non per prendere i topi

ma per annunciare in anticipo 

l'arrivo del maltempo.


Il postino suona con l'insistenza della cornacchia

mai stanca di gracchiare la sua ragione di fondo


Quando le rondini rasentano il suolo

si ricordano che sulla terra 

torneranno comunque a meditare.


Quando il fringuello non ha niente da fare

canta, come gli irrequieti Compari del Contone

che, finita la perzenia di Marreri

(liquido che scioglie in lacrime le parole)

intonano una mesta cantilena sulla via di casa.


Da piccoli ripetevamo il canto

della cornacchia notturna

 e dell’usignolo mattiniero

che annunciavano il bel tempo

 ai poveri di spirito indomabile


Prima del flagello dei Visconti del Sud, 

banditi e proscritti, scampati ai venti

 contrari, al mare in tempesta del Tirreno 

le cui onde maggiori fanno invocare

 la fortuna per approdare qui o lì davanti 

a Roma per raggiungere la fiera delle famose 

femmine fertili, feconde e un po folli 

(pur nate col vivo desiderio 

di avere sempre l'animo tranquillo)

dove le mogli con la viva passione d'amare, 

si comprano al miglior prezzo del mercato

e portarle nell'isola per migliorar la razza 

della passerotta sarda che ha svanito 

quella foga amorosa che un tempo 

la portava a spuntare a sangue  

il naso al ganzo incredulo, 

della famiglia dei boscaioli iracondi 

e agili anche con la scure pesante del babbo.


La fortuna è una combinazione fortuita

attesa e inarrestabile  di cose buone

Come il sole, in quel  preciso momento

e solo nel luogo più adatto.

Perciò i piccioni del Contone Ballaloi 

 guardano a oriente.


Il passero sardo canta sempre

che è  una bellezza, quando ha fame.


Un dettaglio di lei.

Chi la ricorda non la fa morire.

Morirà con me il ricordo che ho di lei.

La ricordo venire fuori dal tranquillo Tirreno.

Ricordati il mio volto e delle parole dette.


L'incertezza del lungo volo è l'incognita

che mi si addice come un ricamo

 a una camiciola di lino

cinguetta dubbioso il pettirosso della siepe.


Noi siamo nati da un gioco

- per lavorare e - alla fine

morire possibilmente sereni

con camicia di lino, gilet e senza debiti 

con le scarpe lucide e comode 

per il viaggio.


Il piacere è quel che ci viene dai sensi 

di un corpo sano

come quello del cardellino che vola basso..


La felicità ci viene dal giusto premio 

al lavoro fatto. (?) La felicità mi viene 

dal sentirmi canticchiare senza sofferenza.


Che cosa sono io per potermi dire 

che sono vivo?

Una rondine? No, e neppure un gufo

Forse sono uno che potrebbe amare.


Penso che il principio della vita 

sia il sapere di averla.


Da che mi viene la certezza che io sia vivo?

Dalla testimonianza dei miei simili 

che affermano in coro:

Riconosco il tuo volto:

tu sei parte del nostro coro 

di canto, ballo e rebotta:

perciò ami la vita.


Il fine della mia vita è viverla alla buona

in schiamazzi coniugali, scarpe comode 

e baldoria in ricordo della mamma.


Sii contento di vivere, mi ripeto

che l'immortalità non è per te 

che sei deperibile.


Vivi alla buona, vola basso come l'allodola

e infischiatene dell'eternità senza capo né coda.


Al sole inesauribile e alla luna chiara

 e piena come un uovo sodo

è adatta una vita senza tempo

e il mio tempo è luminoso di giorno 

e grigio la notte

a me si addice un consolante sorriso di donna

Un sorriso e una buona parola dai miei simili

Più un sorso di vino con gli amici sotto la pergola

dove moltiplicherei le bellezze 

del mondo se ne fossi capace


Scopo della mia vita è di inseguir giorni pratici

convenienti e sostanzialmente migliori.


È la qualità dell'avversario a dar valore all'atto eroico

Che non mi appartiene.


Non c'è libro segreto aperto e chiaro come il cielo

per esser letto, basta saperlo sfogliare.

E, potendo, perchè no...? bere da un fiasco

La perzenia di Marreri che scioglie il pianto in riso


C'è chi sostiene che le verità rivelate 

non nascondano quanto sia la grazia del sole 

a rendere felici le dolci colline di Marreri,

ornandole di rose, specialmente la prima decade 

di maggio, quando i fedeli e devoti pellegrini 

festeggiano san Francesco 

sotto le verdi fronde del Monte, 

alla povera mensa di tenere carni da latte 

- arrostite con i pingui formaggi di febbraio 

e cosparse nel fondo di vino – 

sopra dorati vassoi di sughero 

posti su candide tovaglie stese sul prato 

per mano delle chiare, snelle

 e trepidanti ancelle del priore 

scelto, non a caso, con la cura di un pontefice 

ghiotto del miele della dolce, pia e soave Baronia.


Il Circolo dei liberi braccianti d'Irillai

è frequentato da quella gente comune

che usa peccare di nascosto: essi

– come i fornai di Carloforte, schiatta

dei Mezzopancotti genovesi e campidanesi -

han buona cura di nascondere le loro

malefatte agli occhi di dio e del mondo.


Nel cortile di Folco Portinari corrono i bambini

che da grandi indosseranno corpetti di velluto

per toccare e veder giocare

 la più bella Beatrice del vicinato


Ogni coppia di giulivi innamorati

sa far meglio d'un eccelso e divino artista

una copia perfetta - e fors'anche migliore -

di se stessi, senza sforzo peruno, né debiti

né tantomeno fioretti, privazioni e sacrifici

ma con si immensa gioia


Poi qualunque cosa essa faccia

(la coppia degli innamorati)

sarà conforme alle divine regole della natura


Poiché gli stessi artifici umani 

sono perfettamente naturali


Gran bravura presentarsi mascherato 

dell'opposto di quel che si è.


È affare del nuovo mondo elargire

 al pubblico le sue costanti novità.


Chi loda vuole essere riconosciuto dal lodato.


Le più nobili origini non salvano dal rozzo capestro.


Il luogo dove non c'è da guadagnare è un deserto,

almeno per i vaccinati con i criteri dell'oms.


Degli assennati imitiamo il giudizio;

dei furbi constatiamo la scaltrezza;

dei rabbiosi riceviamo i morsi.

Amen.


La Famiglia unita si fa ricca con le sue dita

ogni Famiglia faconda vien da una mamma feconda

una Famiglia gioconda giammai sarà iraconda

una Famiglia discorde tien l'amore alle corde

La donna s'è fatta per generare quel che le pare

essa ingravida e sogna per sua natura

e per far fiero il Piero col corpetto paesano

felice come l'uomo di mondo di nome Gaetano Gilet


Certi giorni sono così sentenzioso 

che ne provo vergogna, fino a star male 

con le gambe, e con un piede peggio dell’altro. 

Se poi con quello avanzo pretese di mobilità

 verso un premio, con l'altro aspiro 

a una vaga stabilità nella pena. 

Se quello debole mi delude e deprime, 

il compagno modesto mi conforta e risolleva. 

Ma sono riconoscente ad essi che mi tengono 

in piedi sulle gambe malcerte. 

Perciò vado come va il mondo 

e partecipo dei suoi umori. 

Scelgo e, se va bene, godo della sua fortuna, 

se no seguo come posso la corrente

 del Cedrino fino al Tirreno, dove si mescolano

 le acque sulla terra e penso a Donn'Elene

 Kuleispriku, la Beatrice della mia giovinezza 

oggetto del mio amore, che non sapeva dir di no 

a uno innamorato di lei né agli innamorati 

delle sue dodici figlie. Belle come le cose

 belle e i buoni affari che sono dentro di noi 

e che con essi vediamo il mondo, ma non sempre 

quando ci abbandonano conservano immacolata

 la loro natura

e tante volte non crescono

 e isteriliscono 

come decrepite madame e vecchi libertini.



Colui che fa mostra di sapere più di quel che dice

è una pompa vuota d'aria fritta

con qualche forellino sparso qua e là.


Ogni antica scrittura con l'andar del tempo si scolora

L’originale  perde smalto e cede anche le virgole.


Chi teme di impiegare male il suo tempo

lo fa col timore che lo stesso tempo 

gli venga a mancare, contando, 

forse, di trarne maggior profitto.


Per quanto mi riguarda, pensare, parlare

 e camminare, è il far comoda la vita.


Non conosco nessuno finchè non parla 

e fa qualcosa: da quel che fa 

e quel che dice, so chi è e di cosa tratta. 

Come un crampo allo stomaco che sblocca la fame. 

Lo conosco. Conosco il crampo e il rutto. 

Gli altri mi conoscono dalla gamba anchilosata. 

Niente scarpe con alcun genere di tacchi: 

mi è più facile cadere. 

L'insolente fortuna perseguita chi ha bisogno di lei. 

La calma distende, l'agitazione distrae

 e mi sfugge qualcosa. 

Mi guardo attorno e apprendo un po

 da questo e un po l'imparo da quell'altro, 

così ho sempre fatto e così conto di continuare. 

Chi gode dei prodigi della memoria

 ricorda le doglie della madre quando lo partoriva.

 Tipico di quelli d'Oliena che non dimenticano 

mai le offese e ancor meno, gli elogi. 

Gesù il profeta sapeva che nascendo 

sarebbe stato simile a un pargoletto rosa: 

come tanti ne nascono a Irillai. 

Luce rosa è quella del giorno che nasce 

e del giorno che muore. 

Il sole si innalza su di noi, così 

come ambiscono fare i re e i divi 

che contano: innalzarsi per superarsi 

come i superbi asfodeli sul campo. 

So del segreto per cui vescovi e cardinali

 si vestono di rosso (i papi son bianchi 

perchè liberi come piccioni e colombe): 

perchè ai preti si addice il nero

 come tonache sulle ali dei corvi 

che aspettano la morte per beccargli gli occhi, 

servire dio fino in cielo come il Cedrino

 segue il suo corso fino al mare 

e poi devono maneggiare l'obolo cristiano 

come i bottegai la vile moneta.

Per avere i nostri sacri diritti 

facciamo strepito con i nostri pii doveri.


Seguimi, dice la morte, conoscerai la mia natura.


Ci rimpinziamo di cibi e vino 

per poter vedere in pace 

i nostri notturni mostri, guidati 

dalle vecchie Furie nella calma 

della folta Foresta di Soloti.

 Poi confessiamo di aver visto avanzare 

i nostri recenti morti accompagnati 

dalle vergini Janas nella fitta nebbia 

del Bosco di Farcana. Solo una dozzina 

di gocce di lardo sciolto sotto le ascelle 

ci ridona il gusto di ritrovare 

con piacere anche il più antipatico 

dei nostri compagni di scuola, 

di vita e di lavoro.



La loro sapienza (le cose belle e buone 

stan dentro casa, come le perle dentro

 le chiuse conchiglie) si alimenta con i sensi 

delle allacaie (robot di Dedalo) domestiche.

Le buone, ricche e raffinate famiglie d'Irillai 

non escono di casa se non per le messe

 dei funerali, ma per loro vivono le serve

 (le allacaie, dai servili lacchè ) 

nate per le fatiche della vita, 

che vedono, sentono e riportano, 

come i vicari di dio in terra, 

alludendo senza dir nulla, 

tutto quel che succede fuori porta,

 e, le donne cosiddette nobili e possidenti,

 sorridono elevandosi come ombre angeliche 

sulle nuvole, per non mischiarsi nelle

 misere faccende del paese, come estranee 

alla vivacità del quartiere, abituate alle alte 

e aeree e sofisticate beghe del vespaio patrizio.


Forse è perchè sono gli altri a ricordarmelo

altrimenti non avrei saputo di essere al mondo.

Francamente, fosse dipeso solo da me

me ne infischierei bellamente di sapere

chi sono dove sono, perchè sono

ora che mancano le mie donne

così costanti nel ricordarmelo.


Guardo dentro di me per vedere il mondo

come guardare nella profondità di un pozzo

che fora la terra per apparire in quel punto

della superficie dove maturano i meloni.


Sono come mi vedo.

Sono io la mia Medusa.

Son di sangue misto e di idee poco chiare.


Non lesino il mio tempo a incoraggiare

 i passeri a fidarsi di me, 

che per loro acchiappo le mosche; 

ma paiono dubitare di chi passa

 i suoi giorni senza far nulla di esemplare; 

non me la prendo se mi dileggiano, 

poiché nemmeno i miei simili 

si entusiasmano dei miei tratti pubblici

(da piccolo e malato mi trovavano ributtante): 

in privato son qualcosa d'altro – non nascondo 

quel che sono - e almeno non mi prendo in giro.


Vivere da dio è come fare lo sparviero fottivento

sulle nuvole dell'Ortobene.


Ma è nel veivolo che l'artefizio emula la natura.

Mi pare che la bellezza di certe cose mi si riveli 

quando la faccia, da flaccida carne bianca, s'infuochi 

col famoso vino di Marreri, che rassoda e colora 

corpo e viso, come il manto rossastro

 del vitello grasso. 

Solo dopo un quarto di vino riesco a distinguere 

un artefizio naturale da un manufatto: 

il lusso d'una cravatta, 

di un anello e d'un tre pezzi d'argento, svanisce 

davanti al grappolo dorato dell'uva matura; 

si è così a Irillai, si esce timidi come anguille

 in umido, pronte a soddisfare la fame del mondo, 

e si rientra spavaldi come trote che l'hanno scampata 

all'avvelenamento del Cedrino..

noi d'Irillai non siamo fatti per le cose

 da poco, che ripugnano le anime nobili,

 a noi si addicono le cose sublimi: 

innanzi tutto amar gli dei e le loro corti 

che son l'essenza della vita, poi, in coda, 

le semplici bellezze dell'esistenza: 

far famiglia e bere vino per elevare i pensieri, 

avere amici e un bel lavoro, lo sport, 

la lettura di corsa e mangiar torrone

 e il footing sedentario per campare di più, 

un'hobby per i tempi morti, la caccia e la pesca 

per stare a contatto con la natura primigenia 

che soddisfa le esigenze elementari: 

mangiare, amare, defecare e morire leggeri.


Chiamiamo vita il tempo più o meno lungo

 che scorre tra la nascita precoce di un nuovo 

individuo e la sua morte sempre prematura 

da pensionato che ha travagliato in città 

e in campagna a scoprire l’amore

 sublime per il buon vino di naturale qualità.


La civiltà è il risultato della resistenza 

dei deboli alle angherie dei prepotenti

In quanto è accaduto finora 

non sono mancati gli assassinii e le opere pie, 

non sono mancati i ricchi e nemmeno i poveri, 

non sono mancati i guerrieri né i libertini, 

non sono mancati i soprusi dei prepotenti, 

gli inganni dei furbi, ci sono sempre stati 

i malcapitati e i deboli solidali e resistenti, 

al presente non mancano i servi e i padroni 

e le figlie son sempre migliori per farsi madri, 

assieme ai ladri non sono mancate le guardie, 

la luna se ne sta al solito posto,

 compie le sue prodezze 

e ora sappiamo che anche lei ha avuto 

un padre che minaccia sempre 

di bruciar la terra prima del declino, 

c'è sempre stato qualcuno più colpevole

 dell'innocente, tempo fa c'erano i faraoni 

e i barcaioli, c'erano già i sardignoli 

che se la videro brutta con i persiani 

e tanto si spaventarono che ripudiarono

 la guerra e pensarono bene di far case 

intime nascoste in serra dove prendeva

 appuntamento una lei arzilla col viso vizzo 

e un lui rasato col corpo rubizzo,

 per un'orgasmo corto ma veloce 

in linea con i tempi

 che dovevano precipitare verso di noi.


La ragione e la legge consentono al cittadino 

di non raccogliere le offese tangibili,

 le maledizioni comuni e il malocchio invisibile;

 e infischiarsene dei frivoli e degli strafottenti 

in tv, che devo spegnere per non infiacchire di più.


Nascere, oltre il mettere da parte tutto il resto, 

o care compagni, ottimi sorelle,

 onorevoli amiche e paesani metropolitani, 

è la cosa più elementare del mondo,

 quella per cui la sguaiatezza del neonato 

– oltre l'impatto diretto con l'aria - vuol significare: 

Finalmente! Alla buonora, ce l'ho fatta! 

Avvenga ora quel che vuole, 

per la gioia col dolore, la vedremo fino alla fine!


Tutto dal barlume di un'idea.

Quel che si fa con le mani

è destinato ad andar con i piedi 

nelle vie del mondo

non esclusa l'uva sultanina

venduta a manciate come il mirto

i fichi secchi e la seta di Creta a rotoli cinesi.


Certo è che le idee hanno vita breve 

se son fuori dalla realtà

Duran poco, come il più lungo orgasmo.


L'ovvio è il banale che non stimola a pensare.


Nessuno nasce per rifare il mondo

anche se allo scopo trova più di un cantiere aperto.


La realtà mi si è fatta viva 

accogliendomi in lei per puro caso

 e la cristiana carità dell'anno nuovo.


Non ho la minima ambizione di capire gli altri,

 tanto mi preme il capir me stesso

 e di adagiarmi ovunque mi trovi,

 sempre con le ossa offese e i muscoli rilassati

 come la grigia sabbia in fondo al Tirreno 

che ospita le carcasse d'ogni 

strampalato manufatto malfatto.


La vita si svolge alle nostre spalle

davanti ai nostri occhi e sotto i nostri piedi   

altre son le stranezze che stanno sempre altrove.


Pensare è capire di essere come gli altri,

 e comprendere come loro, 

che per vivere basta mangiar poco: 

un uovo mattino e sera, 

con un po di cranazza a pranzo 

e bere malvasia quando c'è; 

a casa non mancava il latte dolce,

 ma eravamo tanti a berlo 

agli albori del giorno, quando sveglia la mente 

e, come dicono i dottori, fa intelligenti i bambini 

che si meravigliano di vivere senza saper volare 

come gli angeli veloci più delle rondini 

col ventre bianco come le monache, 

che nella routine aerea han perso la famosa curiosità; 

alle otto del mattino in casa non doveva esserci nessuno, 

oltre la madre addetta alle faccende domestiche 

e sonar Bach al piano,

 tutti fuori a faticar nel mondo concreto 

per addomesticare la straordinaria realtà 

che accoglie pellegrini vaganti, 

marinai naviganti e poeti vestiti di grigio, 

poltroni come possidenti 

che stentano a vendersi il berretto.


Non sono nato a fare alcunché di notevole, 

riluttante negli incerti bivi,

 dove non so mai quale strada prendere,

la minima asperità mi è insormontabile, 

non c'è problema alla mia portata

 e quel che faccio si sfilaccia, 

per non aver dissensi lascio fare agli altri, 

dove ci sian due piatti da lavare, lì sono di casa, 

capisco poco e quel poco è male inteso con gli altri, 

di me non c'è niente che possa essere d'esempio 

e meno male che le novità mi arrivano bell'e filtrate 

così che degli eventi intravedo l'utilità, il loro senso 

e a che servono a chi, con ciò sento la spossatezza 

ogni sera e ringrazio chi di dovere 

che non mi fa mancare il vino che - prodigo - 

nel sonno della notte da senso al prodigio dei sogni.


Tutti gli anziani e i vecchi savi d'Irillai, 

convengono che ciascuno di noi

 ha unico il suo destino nel mondo 

e che fa la sua storia simile a quella baroniese 

afflitta dalla malaria e distinta dalle salubri 

storie montane di leggendarie bardane, o saccheggi 

quando si rubava il grano ai contadini 

e il cacio ai pastori, così,

 per vedere che era possibile farlo.


È il nostro campo di battaglia 

sufficientemente ampio per i nostri scontri.

Il nostro cielo è il bel meccanismo 

così perfettamente oliato, adatto a contenerci

 con le nostre discussioni dove le parole 

si scontrano come eserciti verbali

 in guerra disposti a soccombere 

pur di vincere una volta tanto: tante ce ne diamo 

che se ne sentono di tutti i colori, del tipo: 

Helena, sei una Troia! dice lui a lei, 

e lei di rimando: Cornuto! 

Figlio di un cornutaccio venuto al mondo in bolletta. 

Spartano, laconico, figlio di Menelao!


Cerco di capire e non di spiegare.

Che importa che io sia o non sia

 di questo o d'altro mondo? 

Stiamo bene insieme si o no? 

Ma se questo non è il mio mondo, dov'è l'altro? 

Che significa altro da me? 

Certo, tu ed io non abbiamo le stesse cose in tasca, 

e, più che simile alla tasca, abbiamo simile la mente. 

Il mondo è dove io sono, e nulla mi è estraneo. 

Non conosco altra legge oltre quella

 che ci unisce in civile consorzio.

Non chiedo di capire nulla più

 di quel che vedo, sento e ci ragiono.


Mi par giusto che ogni nuovo secolo abbia i suoi dei

scelti ed eletti nelle figure dei suoi leader migliori.


Mi tengo in costante esercizio per non smarrirmi da me; 

perchè non mi par gentile – ne giusto - perdermi di vista; 

specialmente quando vedo un sacco di gente in fila 

davanti al cadavere santificato dell'eroe di turno.


A propos dei piani segreti che agitano gli spiantati.

Scopo di ogni nuova impresa (come combattere la noia) 

è convertire sempre qualche nuovo adepto, 

come mezzo adatto a sostenere il suo fine, 

vario come i giorni dell'anno in corso.


I nazisti sterminavano gli ebrei 

per dimostrare che loro erano più forti, 

non nordisti né sudisti – non comunisti

 né pessimisti - o orientali e occidentali, 

credevano davvero di esser loro gli scelti

 da dio per soggiogare il mondo con la follia. 

Tutti i forti, i prepotenti e i migliori,

 sono potenzialmente nazisti, 

cioè obbedienti esecutori volontari di ordini assurdi.

Sono sempre tra noi per la legge di un dio sopraffino..

Essi, nel loro armamentario,

 hanno le virtù fondamentali: 

fede, obbedienza, costanza e prepotenza.

I formidabili preti cattolici cristiani 

hanno sconfitto i sommi sacerdoti egiziani,

 gli indiani pagani e gli ultimi profani di Orani.


Quando muore il papa,

 quello che gli succede in salute, 

fa tutto quel che deve, 

per dimenticarlo, non solo beatificandolo.


Non si va a scuola per essere infallibili: si va in paradiso.


La scuola insegna nel presente il perchè e il percome 

delle catastrofi del passato in attesa del sereno futuro.


Come esempio citiamo i nostri casi particolari 

sempre e solo come semplici, emblematici e veritieri.


Tolleriamo i nostri valorosi nemici

 (per via della loro cultura passata) 

quando minacciano da lontano le nostre 

invidiabili prodezze copertesi di gloria.


L'ingenua innocenza permette di non aspettarsi 

nulla più della morte


Seguo la moda per credermi libero e distinguermi 

nel volgo povero e comune;  

gloria, quindi, e onore ai miei balenti amici

 che come me sanno odiare, 

e pena leggera ai minghini 

che fanno gli uscieri e servono, 

per vecchia abitudine, muti in tribunale,

 sognando di ricavare dallo studioso 

primogenito, un giudice  liberale perlomeno 

imparziale, sulle nostre penose faccende.


Chi esercita il potere finirà per abusarne 

e se ne vanterà, conversando,

 col dire di aver costretto 

l'acqua a risalire sulla montagna.


Preferisco essere un povero amico 

e poco suadente compagno di zilleri, 

all'essere un ricco, facondo e fortunato delinquente.


Ad ogni tentativo di essere galante 

mi sento dire che mi si addice 

di più il mio fare grossolano.


Amici, temo come il mal di pancia

 i leader osannati 

che incarnano la volontà dell'elettorato.


Amici, lasciamo la religione ai figli di Dio, 

noi siamo figli dell'uomo d'Irillai.


Amici, lasciamo la forza ad Ercole e la gloria ad Akille, 

e contentiamoci, o amici, di un vago benessere.


Amici, nel nome di Dio si son fatte meraviglie, 

tante, fino a castrare i fanciulli

 per dar candore alle loro voci.


Ma non rilassiamoci, amici,  non rilassiamoci.


Pace e ragione, amici, ragione in noi 

e pace in famiglia per star bene.


Rimaniamo modesti, amici, e lasciamo 

che brillanti sian le stelle del firmamento sopra di noi.


Prosperità e benessere, amici, 

con la dolce e sovrana giustizia 

e il buon vino nelle vecchie botti di Marreri.


Ero atteso, non proprio come un messia, 

ma mi aspettavano come una lieta novella, 

almeno in famiglia, per esser si lieti, 

e una volta giunto, 

tutti i vicini lo seppero e vennero a vedermi: 

da allor fui pubblico e mi riconoscevano 

dal passo in strada e dalla voce nella notte 

e sarei divenuto un galantuomo 

se fossi stato meno grossolano; 

perciò decisi subito di invecchiare 

con l'ambizione di scorticare facilmente

 la coda della vita.


Non so a chi debbo l'onorevole premio 

che ho ricevuto di avere in dono la parola.

Non so cosa posso aver fatto prima, 

ma sono onorato di essere venuto al mondo libero. 

Forse sono stato premiato,

 anche se non ricordo cosa abbia fatto per meritarlo. 

Non mi è facile capire cosa sia il premio 

che si usa chiamar vita e non so se l'ho meritata. 

Devo comunque portarla a termine.

 L'ho avuta, quindi non posso interromperla. 

Non so far nulla, nè so in base a che 

abbia meritato il premio di nascere. 

Penso di essere stato premiato senza merito. 

E non so a chi lo devo, non ho lusingato nessuno. 

Come a tanti: mi è capitato un premio. 

Sono stato fortunato e perciò devo essere 

riconoscente e grato al vigoroso mondo

 che mi ha tra i suoi molti ospiti, 

tutti di riguardo e molto simili a me, e su di loro 

non ho proprio nulla da dire,

 se non che sono lieto di averli trovati. 

Non so a chi sono debitore. 

Forse devo qualcosa al mondo, 

dove nessuno deve nulla a nessuno. 

Non ho nessuna competenza. 

Se non lusingar le donne per il sommo 

piacere che hanno in serbo di rifilarmi.


Morire ubriaco è il sogno di chi ama bere vino 

come se fosse il latte delle vecchie capre 

della bassa Baronia, che – si dice - 

salvi dalla paralisi del corpo e della mente, 

quelli che hanno un cuore d'oro.


Resistono gli irascibili al fascino 

degli spaghetti ai ricci di mare?


Molti di quelli a cui piace saziarsi di vino 

si puliscono a pranzo la bocca con la manica destra 

e il naso con la manica sinistra; 

spesso, a loro dire, invertono le maniche, la sera, a cena.

Tacita è la sfida tra chi più sopporta il vino a Irillai.

Giusto e bello invocare gli dei nel momento del bisogno; 

bello e giusto ringraziarli a bisogno esaudito.


Le leggi ci sono per essere rispettate

 e per essere violate, poichè 

le usanze vivono per non essere trascurate.


Avessi il dono di veder l'anima mia 

la rispetterò come me stesso 

che non uso ingannarmi.


Sant'Agostino non sa da dove viene, 

perciò cerca Dio in se stesso.


Io son quello che genero i desideri 

che mi nutrono

 senza essere capace di soddisfarli.


Genitori son quelli che - gratis- 

plasmano la carne dotandola di spirito.


Chi sopporta le offese è degno di nota.


Si nota di più una persona sporca 

o un individuo maleducato?


È più a modo una persona seria e trasandata 

o un individuo frivolo ed elegante?


Ci si dispone meglio verso un tizio

 eccessivamente timido 

o verso un tale impeccabilmente volgare?


Crea più disagio un eccellente deficiente 

o un genio stralunato?


Che differenza c'è tra un bigotto

 sfegatato e un ateo bigotto?


Tutti amano la luce della ragione; 

come nessuno è privo del giudizio necessario; 

così, pochi sono immuni dal tocco dell'amore.


Vivere comunque sia non è vanità - 

vano è resistere alla morte, 

poichè inutile è anche dire: bih o bah.


A me il richiamo dei gracchi 

e il canto notturno delle rane; 

non quel frastuono di trombe d'orchestra 

che fa credere di essere ben accetti in paradiso.


C'è chi parla e c'è chi scrive - 

alla viva voce non è sempre possibile controbattere - 

alla lettera c'è sempre tempo per rispondere.


Chi parla bene affascina e sarà ascoltato. 

Chi scrive può essere apprezzato

 perchè da modo di riflettere.


La disgrazia maggiore arriva inaspettata

 come lo sbadiglio, 

quindi non può essere la morte.


La vita scappa via come uno sbadiglio:

 di bocca in bocca. 


Come i veloci, resistenti e forti cavallini della Jara. 


S'orcu 'e Irillai è il compagno della morte


Che virtù è quella che dice a uno

 e nasconde all'altro, 

si sa che i veri innocenti 

dicono quel che sanno senza remore, 

e nulla sanno della discrezione 

e del tempo opportuno alla parola.


Il figliol prodigo non dice al padre 

che la madre sosteneva le sue virtù fuori casa.


I figli buoni non dicono al babbo ubriaco 

quel che nascondono alla mamma sobria.


Una bella disgrazia è perdere la via di casa 

e ritrovarsi col passe partout

 che non apre nessuna porta.


Meglio ricco con la diarrea, o povero e stitico 

[la stitichezza è propria alle persone note]

o sapere che se appena gratti il prurito 

ne morirai dalla soddisfazione?


Ciò che è vero può non essere negato dallo storico, 

che in virtù del suo mestiere può contestare l'evidenza.


Tutti l'abbiam passato - ma nessuno lo ricorda - 

il primo giorno di adattamento al mondo.


Andiamo in cerca del senso e quello della morte 

non sta mai a prender fiato - con gli occhi socchiusi - 

seduto in un angolo della piazza a divertirsi.

Solo ogni tanto mi tasto il polso per veder se vivo. 

Per non aver dubbi sento anche la vena del collo. 

Solo dopo mi accorgo di respirare ancora. 

In ultimo viene l'idea del nonsenso che fa sorridere: 

non sento vicina l'umidità della morte.


L'alcova sa della funambolica architettura del ragno 

che traccia con la tela i damaschi dei suoi amori.


Chi si rimpinza lasciando i commensali a bocca aperta, 

vomiterà con gli occhi più del dovuto


I tracotanti son tanto pieni di se 

che fanno rotolare il mondo 

per  il loro verso senza lasciar scia.


L'uomo è nel mondo quel che il sole è nel cosmo: 

il garzone del principe che sa quel che più gli piace.


Colleziono, per così dire, i miei anni 

che valgono meno del momento attuale, 

che, semplice e umile, è così vitale 

che comprende l'intero passato, 

raro e vago, con cui non è facile litigare,  

come non è facile litigare con chi non sente, 

non risponde e non si lascia abbracciare. 

Poi il passato se ne infischia 

delle annuali feste di compleanno, 

con molti o pochi invitati e col caldo 

in Baronia sempre ai vertici in Europa.


La leggerezza ci fa lievitare, il peso opprime il suolo 

perciò vogliamo volare, per non gravare 

sul giardino incantato, per non gravare

 su Posillipo emerso da un sogno marino 

[Maccione sarebbe un po come Posillipo, 

se avesse sotto il mare senza pretese

come usa il Gologone].


Chi abbandona la famiglia, 

se ne fa poi paladino per difenderla.


Chi ripudia il sesso difende

 il cosiddetto sublime amore per Dio.


Chi si sente offeso, 

offende a sua volta per difendersi.


A un giorno inquieto non può

 che seguire una notte incerta.


Un pensiero prende forma quando l'immagine

 percepita (apparsa nella mente)

 si incontra col suono della parola adatta


Chi sta bene con se stesso non chiama vizio 

il bere smodato e il fumar tabacco trinciato.


I nobili raffinati come barbieri costumati, 

devono pur eccellere in qualcosa, 

lindi e pinti come statuine profumate,

 si, ma non sofisticate 

come le rose di santa Rita miracolosa.


Homine e Femina sun duas perras de unu Intregu.


La realtà non distingue l'uomo dalla donna 

(la realta fa si che siano tutt'uno) 

è il pubblico che separa la femmina dal maschio


I forti pesisti d'Irillai

 - saldi come quercie sulla pedana - 

per eccesso d'agonismo perdevano i capelli 

anzitempo. Prima della gara 

masticavano - per esaltarsi - magici ceci tostati

avuti come spezie dalle Janas di Farcana, 

che li aromatizzavano con antichi riti. 

Buoni come una preda 'è tukaru, dicevano. 

Un balsamo per la schiena.


Rispetto la natura perchè proprio

 non son capace di fargli del male.


La realtà è quel che l'uomo

 combina nel suo fare quotidiano.


La natura lascia libere le sue creature

 di farsi quanto gli conviene.


Chissa perchè l'aureola dei santi ricorda

 il disco solare? Probabilmente senza 

sole vivremmo al buio, saremmo

 all'oscuro delle cose belle 

e toccheremmo con mano quelle brutte.


Il dio di Priamo era il Principe Priapo figlio di Zeus.


Che fanno i figli che i genitori non abbiano già fatto?


Meglio perdere la vita che la libertà

 e la dignita: perdere la vita

affinché sia stata degna l'averla vissuta.



Sui delinquenti pregiudicati

 ogni illazione pare verosimile.

Sui banditi, poi, ogni sospetto è lecito.

Ma su chi ruba ai poveri 

sono legittime le certezze 

come quella del falco predatore 

che piomba sul + misero pollaio d'Irillai.


Davanti a Dio (sempre lieto dei figli

 che l'invocano) che senso ha

 che ognuno abbia la propria faccia? 

Così immagino gli dei 

senza bisogno di piedi e gambe.


Femmina è la grazia.


Non so, ma in certi giorni credo 

di esser stato benedetto, dopo una nascita

 fortunata, dalla grazia delle pie madri d'Irillai 

(che non credono nel malocchio e se

ci credono, lo combattono con la magia), 

in altri giorni no, sono inadatto alla luce,

 senza dar filo alle maledizioni, 

sempre possibili a inizio di stagione, 

voglio vedere il mondo senza evocare

 interventi estranei, non di malfattori

si tratta né di provvidenziali benefattori, 

ma di stagioni fondanti il ciclo dell'anno,

 una rotazione storico-geografica, 

oggi a te e domani a me, 

di giorno il sole e di notte la luna, 

sempre riflessiva come una monachella in fiore, 

che, nel chiostro d'Irillai,

 ricama il manto del cielo settembrino, 

alla bella e graziosa madonna di Gonare.


Degli antichi Egizi è rimasto

 il Nilo, la Sfinge e le Piramidi; 

dei vecchi Ebrei è avanzato

 il solo Dio senza nome e senza volto; 

dei primitivi d'Irillai non resta 

che la scorza di un secco ginepro, 

una radice di lentisco 

con un uovo di gallina nel cuore, 

e un tronco d'olivastro malfatto come Tersite.


Dall'aria la vita, dalla terra il grano, 

dal mare il sale, dal viso un sorriso,

 dalla mente la raccolta,  

dalla pancia la digestione, dall'intestino la caca, 

dalla morte la resurrezione, dal cielo l'inferno, 

dal credito il debito, dall'amore 

in eccesso il rancore smisurato,  

dalla carne allo spiedo a quella in pentola, 

dal libero scambio l'ambivalente denaro,


Il sogno annunzia la resurrezione 

che promette di continuare 

quel che abbiamo lasciato a metà percorso. 

L'importante e che io risorga

 per scontare i miei peccati.


I bigotti sostengono che la lingua

e il linguaggio ci sia stato dato

 per ringraziare il cielo di averlo avuto. 

Bene, tanto più che sono il mittente.


Non voglio essere assolto come un passero 

poiché sono innocente come uno scricciolo. 

No, non voglio il perdono di chi non ho offeso.


Appena fatta la prima famigliola

 il BuonDio fece trovar loro un cesto 

di frutta fresca e si avvide 

che gradivano essere in vita, 

assaporavano il cibo e gia commentavano

 i vari aspetti del nuovo affare, 

ma aspetto la conclusione dell'esperimento

 in corso: l'arrivo del primo brodo

primordiale,  la caca, per poter

 con ragione esclamare: eureka


Il caso è il nostro destino e non so 

quanto dipenda da me lo star bene, 

l'attraversar la vita vivendo bene 

e il morir bene da vecchi senza 

aver vissuto troppo. 

Risoluzione: Si faccia quel che s'ha da fare.


Beata tu che sei nata al momento giusto 

(quando il giorno non è  più e non è ancora notte)

Beata tu che hai appreso le giuste cose 

(per non sbagliare) Beato tu che - maldestro - 

appari agli altri che ti vedon fortunato

Beata tu che non hai difetti

Beata tu che distingui le buone qualità del mondo

Beato io che vivo senza chiedermi

 il perchè, il motivo e la ragione.


S'istria soricarja, in color'è nuzola, 

ki biet'a denote finas kene luna

La civetta color nocciola che adocchia il topo, 

vede nella notte anche senza luna


Nei ristoranti, come nelle arene d'altri tempi, 

regnano i sensi e si diventa subito compari, 

nelle sacrestie, come studi televisivi di attori divini, 

l'anima evapora titubante come l'acquardente sulla terra; 

luoghi frequentati da passa tempo in attesa del capodanno 

nella barbagia Baronia, con i castrati che cantano 

alla finestra del pollaio che si affaccia sul Tirreno

come uomini di spirito nati da donna Diddina d'Oliena 

(che fece figli senza difetti uno migliore dell'altro 

senza competizione, in ogni casa padronale dove lavorò) 

e donne di più antica qualità fatte

 col concorso del superbo maschio

che di malavoglia lascia il paese natio 

per orti lontani e si eccita 

come un neonato al rientro tra i suoi, 

fiero come un servo della superbia del padrone 

che aspetta la morte del padre

 per dir bene di lui col corpo presente. 

Le morti si susseguono e alla nostra ora

 qualcuno  penserà che dire di noi. 

Passando oltre. Voci del paese, da sempre udite. 

Pare che ogni morte sia prematura, come a dire: 

felice chi muore prima.


Amo le frasi che scrivo perchè sono mie; 

le amo come il vignaiolo ama il vino

 della vigna da cui l'ha tratto. 

Amo per meglio conoscere il luogo donde son tratte.


La diarrea, bene o male, sconquassa le viscere animali.

Io, vaga cometa d'Irillai, storto come un dio d'olivastro, 

ero - in origine - un pallido amuleto, lanciato dal cielo 

da un più illustre dio come riserva del cuneo di leccio, 

che può marcire ed essere adorato, 

come usavano gli scalpellini e i vignaioli 

nel bloccare le botti piene della vigna del padre, 

in cantina, sul tronco a forma di giogo; 

io, squattero lascivo della bassa cucina di un ospizio, 

caduto da un carro celeste in corsa prima dell'alba, 

e raccolto la sera col sangue rosso dei plebei senz'arte, 

che han dissipato gli averi dell'antica casa in città, 

cieco come un baiocco perduto a mezzanotte, 

io, futuro cittadino della più profonda e buia oscurità, 

non ho nessuno che ne annunzi con certezza la fine, 

non ho nessuno che dica almeno due parole al mondo 

sulla sorte nell'aldilà che riguarda i galantuomini in terra, 

mai esposti in vetrina a competere con i belli del villaggio, 

ma rispettoso degli usi e dei costumi 

delle femmine nel mondo dico solo

 di voler essere seppellito in piedi e ben pettinato, 

nella casa dove sono nato, oppure, in alternativa, 

esposto agli uccelli d'alto volo sulla terrazza di casa  

in terza battuta lascio liberi i credenti 

di fare come vogliono poiché 

anche oggi mi sono pettinato da solo. 


Alle fragili donne la cura dei fiori di casa

le più pie donne usano abbracciare fin da piccole 

le ginocchia della Madonna del monte di Gonare 

come Cassandra usava fare con Atena

agli uomini forti le forbici del potatore

 di orti e giardini dove impegnano

 i capelli per una precoce calvizie.


Dopo i tumulti d'amore vien la bonaccia nella coratella.

Nulla è più tenero dell'amore 

che strapazza i sensi, rivitalizzando la carne.

Nulla è più illuminante del sole prima che abbagli la vista 

se non l'amore che scioglie il sangue nei vasi, 

con la santa fregola che frolla la carne attorno al cuore


La coscienza, l'angusta dimora dell'anima 

in apprensione ci scuote per ricordarci di lei. 

E' il radar della contraddizione 

e ci avverte degli scogli e  delle secche. 

Le sedie sono sconnesse,

 puoi sfasciarla e rovinarti addosso. 

Il sentiero della ragione non esclude la malignità. 

Il bacio unisce fiori e frutti alla radice. 

Nella coscienza dimora serena l'inquietudine.


Da quand'è che il genere umano

 si distingue dagli animali?

Da quando i gentiluomini 

che non vogliono invecchiare 

fan braci delle grucce.


Che vor dì la spoglia e semplice natura degli animali? 

Grattarsi come, dove e quando prude. 

Ma anche campare senza cercar motivi occulti


Il tempo mette radici nello spazio 

che si cura delle fronde scosse dal vento

 a conferma dell'amicizia in corso


Nel gran vuoto, immenso e ignoto 

dove libero si agita il cieco destino 

dell'intestino si annidano le pulci,

 che si esercitano a tenderci sciocchi tranelli 

e sorprendenti trappole ed equivoci enigmi.


Dato che il sole è nato per caso, 

è giusto che col caso reggano assieme 

il regime celeste, associati dai natali

 e uniti dall'infanzia comune. 

Essi non han bisogno di dire

 quel che sono: mentre uno brilla, 

l'altro accade a conferma del sodalizio


Il gallo nel pollaio se le prende con la grazia 

di un piatto di lenticchie che piace

 alle regine e alle principesse, alle damigelle 

e alle mature cortigiane che han fatto le uova. 

Non così le faccende umane, 

specialmente quando gli eroi 

combattono lontano, l'inabile Egisto se la spassa 

con la donna del capo che fa il galletto oltremare 

e rischia di prenderle dal + cele(b)re Akille.


Dall'ultima cena di Gesù

 (che morì da uomo appena fatto) 

con la sua apostolica dozzina

 di meditabondi pastori e pescatori, 

si è giunti ad avere un bilancio di spesa

 dei suoi vescovi che, fatti per pregare,

 devono pur degnamente vivere


Le belle città aspettano me, 

che non so danzare con la mia ombra, 

per essere apprezzate come Babilonia l'antica,

alta e bella città della più vecchia Mesopotamia 

zolla chiusa tra due fiumi divini dove germoglia il grano


Non voglio conquistare il cielo, 

che non credo facile seppur leggero

e non mi pare neppur ostile, 

poi non so proprio come riempirlo.


I più ospitali cittadini d'Irillai si tolgono 

il cibo di bocca per darlo a chi viene

 in visita nel disbrigo delle loro commissioni 

nei dintorni e in certa misura paiono cercare affetto 

come figli malaticci attorno alle madri premurose 

ma a tavola gli ospiti stranieri venuti da lontano 

non sono proprio inappetenti e mangiano con gusto 

e quando vanno via dimenticano 

le borse piene di sorprese


Voglio cominciare a fare qualcosa

 e vedere di riuscire a terminare

quando una signora mi siede  fianco, 

fuma e quasi si brucia il cappotto

 e concludo che le apprensioni rivelino la paura 

del peggio dietro l'angolo dove si annida

 l'ignoto e dove molti si sentono a disagio 

tra la folla del paese e, da solo

 si ritrae in macchina


Un mendìco chiede la sua elemosina suonando

 un flauto a cui è appesa una immagine 

della madonna delle grazie 

coperta di collane e medaglie d'oro.


Una signora compita ed elegante

parcheggia come può in mezzo alla strada, 

ed io, stretto d'appresso,

 esco come posso dal mio mezzo 

per andare in cerca di parole sciolte da altre 

per raccontare parche rinflessioni, 

misere idee e povere immagini, che dalla realtà 

saltano alla mente di chi si meraviglia 

di essere al mondo senza aver fatto del male


Chi va in cerca dell'autentico 

ha qualcosa di esagerato - se non di falso.


Da un suono, la parola; dalla parola la frase 

che mi si modifica da un attimo

 all'altro senza avvertirmi.


Salvo, come i miei simili, 

la mia naturale imprevedibilità: 

nemmeno io so con che umore mi sveglio

 al mattino  


L'attimo è il momento che si ferma

 col dire: ho capito


Quel che vado scrivendo

 farcisce come un panino

i miei più sereni giorni.


L'arte ha la presunzione di presentare al meglio

 gli affari della vita 

e in modo intelligente le cose interessanti, 

dei ed eroine son quanto di più esaltante

 si possa immaginare: l'arte insomma 

copia le cose belle della vita, per sconvolgerci.


D'altronde come raffigurare i crampi

 della fame, l'invidia e il tradimento?


L'arte è tanto lontana da me, almeno quanto 

io sia capace di raccogliere i trucioli dello scalpello 

senza far danni all'opera in creazione.


L'arte che sconvolge i sensi sazia meno di un panino: 

l'arte, per come la vedo io, riguarda chi non soffre, 

non è in esilio, ha i sensi sani, ha fede in dio 

e non ha nemici né debiti né corna


Chi è sempre pronto di parola,

 non sempre ha quella giusta.


I begli oratori son quelli

 che pronunciano bene quel che dicono.


Parla oscuro chi nasconde le cose come stanno.


Invitare un loquace a parlar di meno 

è come battere un chiodo di traverso


Sii prudente, torreggiava scritto sul pinnone d'Irillai, 

al centro dell'arena del Contone dei Ballaloi. 

Non essere avventato, avevano aggiunto sui muri. 

Molti ne abbiam visto, dicevano  - nei nostri vicoli - 

di sanguigni dissanguati da incolumi sanguinari.


La volontà dei morti non va attuata 

se è dissennata e, da folle, 

va contro gli usi del tempo, per esempio: 

seppellire un cadavere che si voleva in piedi

 come una colonna: per me lo farei, 

non foss'altro che per avere un buon punto 

di vista sui particolari dell'aldilà 

all'insaputa degli incorruttibili guardiani 

del saldo e integro tempio dell'ignoto destino


Passo il tempo a sorvegliare il mio carattere, 

che non ne smarrisca la dignità, passo il tempo 

a sorvegliare la mia inettitudine e a temperare 

il mio umore, a domare la mia irrequietezza, 

a imbrigliare la malignità, a nascondere la mia fragilità, 

a stimolare la mia debolezza, ad armare la mia paura, 

a bastonare la presunzione di esser buono

 e bello e saggio, 

passo il tempo ad arginare l'illusione di essere sano, 

ricco e amato, passo il tempo

 a contare le amicizie perdute, 

a recuperare l'allegria che mi ha lasciato, 

a implorare la fortuna, a sollecitare la gratitudine, 

a invocare la gioia, 

passo il tempo a pregare col canto 

degli alberi nel vento, 

l'inno alla vita degli animali nei campi, 

il fruscio del vento che leviga le pietre, 

il respiro delle acque sulla terra,

 il volo degli uccelli lontano 

dal fuoco brillante del sole, 

obbedisco al tempo che mi impone 

di ricordare quegli amori che mi hanno spinto

 fin qui, sul ciglio dell'eternità 

dove lievitano le cose per cui è valsa 

la pena vivere tra semplici birbanti 

e orrendi briganti e impareggiabili assassini.


Può accadere da un momento all'altro 

che la terra si allontani 

dal suo vecchio sentiero 

- tracciato in comune accordo col sole -

 senza che nessuno di noi sappia 

come andrà a finire, amenochè qualcuno in alto 

non lo faccia sapere con una velina,

 ai giornali di mezzo mondo


Ogni religione fa riferimento al sole, all'aldilà 

e al controllo dell'aldiqua incidendo sulla carne 

(circoncisione) di cui non si può fare a meno, 

come della dieta mediterranea che comprende 

carciofi, asparagi, olio e zafferano

 adatti a ringalluzzire persino gli ambiziosi 

becchini con la fissa di conquistare il mondo, 

adatti ai barbieri battaglieri e buongustai 

e ai pidocchiosi sacrestani cosi insolitamente

 patriottici quando i pagani le suonano

 ai loro dei: lunatici, solari e scanzonati


Come tutti gli animali da  branco  

gli esseri sociali si danno di diritto 

un ordine gerarchico, alzano la voce 

per far sentire i loro ordini, come se 

fossero i sergenti dell'universo, 

legittima caserma di un vasto impero celeste, 

di bimillenaria durata in vista del raddoppio infinito


A differenza degli animali,

 gli umani sanno di avere un animo misterioso, 

una coscienza di sé invisibile all'esterno, 

sanno di saper pensare 

e sanno di poterlo fare solo di nascosto,

 sanno immaginare mondi diversi, 

strane realta, sanno di poter ricordare 

cose lontane nel tempo e nello spazio, 

sanno di esistere senza sapere il perchè, 

vivere è aver memoria di se, 

sapere di stare e pensare con i propri simili

ma come gli animali

 pensano a soddisfare i propri istinti, 

ma in più si glorificano

 (salvarsi per la vita eterna) 

come atto dovuto per aver vissuto 

redenti dal peccato, lontani dalle bugie 

e dal pettegolezzo, lontano dalla calunnia 

e dalla falsità, seguendo la sola 

verità sul sentiero del Maestro


Ogni volta che trascuro i sensi

 dando retta a una realtà 

che non c'è più se non nel ricordare, 

mi perdo come nel deserto 

in mezzo al mare e mi dimentico persino 

di mangiare, quasi come l'eremita

 che non mangia per diventar più buono


Nelle banche si accumulano i soldi non spesi

 che ricircolano con un sovraprezzo: 

ogni cento lire presi in prestito, 

paghi dieci soldi in più. Interesse-ante.

 Con un buon progetto e una solida garanzia 

e una dose di fortuna, puoi guadagnare 120 denari 

e ringraziare la banca del suo buon cuore 

che pompa spiccioli alla società che mette 

così in mostra i suoi muscoli unti d'olio profumato


Chi ottiene un prestito e lo dissipa

 cede poi qualcosa della sua libertà: 

la libertà, faro e punto cardinale che orienta 

il nostro fare quotidiano che origina il muto pensiero


Banchieri e bancari sono riservati negli affari 

e scontrosi negli affetti che generano il pensiero.


Il denaro, dicono i banchieri, feconda la società, 

concima il portafogli e fa circolare le merci 

che ci spiegano il perché

 e il percome della nostra esistenza.


Un buon prodotto avrà sempre spazio 

nei banchi del mercato pubblicitario

 originato dal pensiero di vendere.


Il denaro non farà felici, non eviterà il cancro, 

ma aiuta gli sciancati nei the danzanti


Essere riservati significa non mostrare

 in pubblico tutto quel che si è e si ha, 

e di avere in serbo riserve alimentari, 

verbali,  affettive e monetarie



Solo a pochi spiriti illuminati è riservata la conoscenza 

della insondabile volontà divina sulle sorti dell'universo.


La vita è lo spettacolo ininterrotto del mondo.


La solitudine ci invita al riserbo della gioia 

offerta dalla cura delle proprie cose


Chiamiamo spirito quel che riusciamo a capire 

e a esprimere col lavorio della mente adatto 

a ogni circostanza manifesta dalla realtà circostante


Ricco è chi non ha nulla che desti invidia.


Rendita della terra: pastori e contadini vi lavorano, 

versano metà del prodotto al signore 

e pagano una decima alla chiesa:, così nei secoli. 

Questa è lotta di classe. 

Se il possessore della rendita investe 

- col rischio che l'impresa fallisca - 

i suoi beni in un mulino e fa spaghetti, 

è ancora LOTTA DI CLASSE?


Quel che dice il re va ben inteso; 

quel che chiede il suddito va aggirato; 

quel che dice il divo va ripetuto come un'eco 

argentino, bello e chiaro come un pettegolezzo.


Uno della ben nota Dozzina dei 

+ Uguali del Contone d'Irillai

dice di Kikina Karai, la più bella, 

virtuosa e pia, dama d'Irillai, 

che non nasconde al volgo 

le sue belle aspirazioni estetiche: 

pregare la madonna di Gonare con le parole 

amare della madre dell'ucciso quando elogia 

il dipinto dei giudici dell'imputato 

ai ceppi appeso nella sala comunale:

Saggia come tziu Caglio del latte 

e tzia Laiddhona, Madriche del pane.

- È una delle anime più nobili d'Irillai, 

ripete a proposito di lei, 

una della Dozzina di pie dame di carità

mai rotto un uovo nel pollaio.

Moglie di uno dei + famosi dei Dodici Giusti 

del Contone Ballaloi, Kikinu Kacoi.


Il miracolo di san Giorgio, signore di Zinnigas

 e uccisore del drago: dopo averlo vinto 

alle porte di Sanluri, gli pisciò sopra 

come se fosse la cascata di Villacidro

 e il drago cattivo resuscitò come se fosse 

il micio del pessimo demonio con tre anime.


L'intelligenza è la sintesi tra due orecchi 

che si confermano quel che hanno sentito.


Le persone belle devono essere nobili 

dentro, intelligenti fuori e non dire

 mai sciocche sconcezze fuori tempo.

Ci si vanta - a volte - di conoscere persone 

di un certo rango, forse per essere 

più apprezzati dal popolo minuto 

e accettati dai parsimoniosi che contano.

Figlio del prete (anche lui può arrendersi

ai piaceri della vita osteggiati dalla madre), 

si dice di qualcuno tanto fortunato 

da far invidia anche al cavaliere 

che ha più di un cavallo in stalla.


Si mandano a scuola i figli più dotati

 al fine di valorizzarli con la bella speranza

 che apprendano l'arte di comandare 

come si deve per inorgoglire così i genitori

 che passano il tempo cercando di capire

 la ragione costante che ci fa muovere 

l'un verso l'altro, in un verso o nell'altro, 

insomma in modi sempre vari e particolari,

 per concludere che è quel che è nascosto 

in noi a farci diversi anche se in superficie 

siamo tutti uguali come la coratella.


Il rogo perseguitava gli eretici; 

la cassazione tollera i peccatori; 

io bevo chiaretto e me ne infischio

 della pressione atmosferica; 

me ne infischio allo stesso modo

 degli indifferenti cattolici romani 

che se ne infischiano dei figli di Latona, 

del tanto atteso, disprezzato e temuto, 

messia degli ebrei, dei beni di consumo 

e delle profane bellezze artistiche 

del mondo sparse fuori dalle cinta vaticane. 

Dove chiedono pazienti ancora udienza.


Eroica è solo l'ultima azione

 compiuta a danno del nemico.


Impresa è quanto uno compie da solo

 o in bella compagnia; come Ercole

 che a colpi di bastone domò la natura, 

Napoleone che andò a Mosca in carrozza 

e ritornò a cavallo e Samuele Stocchino

 che per dare una mostrina al capitano 

gli portò 5 soldati nemici fatti prigionieri.


Dio è l'Autocrate dell'Iperuranio

 (Luogo senza Materia) 

e Signore dell'Eterna Stagione, 

dove, nei giorni festivi, 

agli ubriachi vengono rubate le scarpe, 

ai barazelos (guardie armate e giurate)

 che si avventurano disarmati nelle strade 

vengono riservati scrosci di tegole rotte 

e i poveri sono accolti nelle case perbene 

dalla munifica beneficenza dei ricchi 

con rimasugli d'aceto e rosolio e croste

 di formaggio scampate alla furia famelica

 dei cani neri e dei sorci venuti su 

dalle viscere ctonie della Paziente Gaia 

d'oltre tomba (dove la materia si rigenera). 

Dei falsi profeti son piene le pagine dei diari.

La sorte dei veri profeti è di essere 

inascoltati dai saggi del villaggio, 

beccati nelle parti molli dai corvi del deserto 

e rosicchiati dai topi del Bosco di Soloti.


I disillusi potrebbero essere stati 

i primi a liberarsi dalle false illusioni

 che scottano gli incauti e i bisognosi.


Credo che chi riesce a farsi una casa 

della sua misura debba goderne

 il giusto possesso almeno fino alla fine 

dei suoi giorni anche a costo del crollo

 immediato nel momento in cui si cala 

la bara nella fossa; così, tanto per provare 

a far chiarezza sulla proprietà privata

 e sulla successione delle eredità.


Governanti, preti e generali, ci tengono

 parecchio a illudere gli amici 

delle loro sagge, pie e astute intenzioni, 

sussurrate alle loro orecchie 

dagli Industriali del Giocattolo.


Democrazia parlamentare: ogni testa un voto 

e tre teste un gruppo,

 corposo, nervoso e sanguinoso. 

Legislativo, esecutivo e giudiziario: 

il parlamento fa le leggi, 

il governo le amministra e il giudiziario

 le fa rispettare dai primi e dai secondi, 

dagli uni e dagli altri, compresi tutti

 gli uomini della scorta di incerta volontà 

non escluse le femmine di dubbia moralità.


I poveri – dacchè mondo è mondo - 

sono sempre stati molto più numerosi 

dei ricchi, ma in compenso i ricchi hanno 

sempre avuto maggior abbondanza di beni, 

sotto libera forma di presciutti, libri

 e vino per il cacio fresco e stagionato.


L'amore è quel singolare e reciproco scambio 

di umori e odori (matrimonio) che consente 

a chiunque di affrontare i sublimi

 e meschini ingranaggi dell'esistenza.


Voglio avere la vocazione per essere responsabile

 di me e del mondo. Ciascuno di noi 

uomini modesti e molesti, di poca o nulla fede, 

si sveglia con quell'espressione sorniona, 

tipica del luogo di provenienza: 

con i capelli scarmigliati e intonsi

 del neonato che rientra nel vecchio 

ciclo dei gabbamondo di Lollobe scampati

 o riemersi dal diluvio universale.


Ultimo, si, ma mai dimenticato dalle mie donne

almeno non dimentiche dei miei momenti migliori.

O delle mie parti migliori?


Realizzare un mondo migliore, 

costruire materialmente un nuovo 

mondo, significa inventare sempre 

nuovi sistemi abitativi tanto da elevare

 così in alto il nostro spirito almeno 

fino a graffiare il cielo con la punta 

più lunga dell'unghia delle dita 

e cominciare così a farlo a misura umana,

 adatto cioè alla più raffinata società 

che l'uomo possa darsi: con borotalco, spezie e profumi.


Quasi novanta interventi tra ubriachi e incidenti

SASSARI. Una lunga notte al lavoro con l’impegno primario 

di garantire a tutti una festa di fine anno senza problemi. 

Polizia, carabinieri e vigili del fuoco, guardia di finanza e 118 schierati in…


Bitti, si moltiplicano gli appelli

 al giovane che ha ucciso il padre: 

Pietro, consegnati alle forze dell’ordine


Il litigio in famiglia durante il pranzo di Capodanno 

finisce nel sangue, il giovane ferito è stato operato


Olbia, accoltella il fratello al collo: arrestato


dai giornali: "Che stanno facendo le monache che non possono rispondere? 

Sono Papa Francesco, volevo salutarle per la fine dell'anno". 

Pregano, che altro devono fare le serve del signore? 

Pregare, Obbedire e Servire. Che diamine! Non sono centraline che chattano!


Mi persuado facilmente di non essere

 insoddisfatto di me, che, potendo,

sceglierei di star bene.


Appena nato fui avvertito del pericolo 

che avrei corso nel lasciarmi indurre

 in tentazione dal desiderio sfrenato. 

Contieniti, mi dissero, non essere smodato

 se non vuoi incorrere nel peccato.


Essere è, perlomeno, sentire di avermi, 

consumando il necessario per vivere

 le giornate alla buona.


Chi sa far girare il mondo come una trottola 

ha ben il diritto di governarlo. 

E ne sia perciò onorato il suo metodo.


Allo splendore del sole nel cielo, 

si contrappone lo sbadiglio sonnolento della noia 

per le nulla mistiche scorribande papali.


Una è la spiegazione dell'unguento, 

altro è la sua applicazione, 

per la quale ci vuole del metodo.


A dio il cielo con la quantità 

dei suoi misteri arcani, 

a noi il circolo di qualità 

dei miseri pagani d'Irillai.


Dopo Dio vien l'Economia 

con la sua egemonia nei mercati del mondo. 

Per essi e per le femmine avvengono 

le guerre sulla terra, sul mare e nell'aria.


I bisogni vengono a noi vestiti, sospinti 

e accompagnati; la necessità si presenta 

invece solo nuda e cruda come la fame.


Prima i profeti con la predizione dell'apocalissi, 

poi i messia con le ancore di salvezza, 

si divertono un sacco a spaventarci 

e a consigliarci come evitare la distruzione.


Chi scrive intende comunicare qualcosa di suo, 

ovvero liberare quel che

 – senza voce - non si può trattenere


Il capitale, fiore e frutto del lavoro umano, 

ci guida e a noi non resta

 che accodarci al treno del lungo periodo.


Sul treno Roma-Milano 

che – forse sulle rotaie della giustizia -

 va – nell'epoca del diritto duraturo -

 verso l'abolizione delle classi sociali

può viaggiare chiunque (anche se 

non è in grado di fare qualcosa 

mancandogli la forza-lavoro) possa 

pagare il biglietto e ciò potrebbe farlo 

anche il povero italiano che si regala 

un panettone in luna di miele spargendo 

confetti dal finestrino delle stazioni

 e portandosi dietro un fiasco del suo vino 

di nozze per dar da bere ai controllori 

del treno in corsa. 

Nel lungo periodo ciò avverrà anche 

sulle rotaie della Sassari-Cagliari 

e, perchè no? su quelle della Bosa-Orosei.


Chi parla disinvolto di sé, senza imbarazzo, 

lo fa con la certezza di ricordare

 quel che è stato, dimenticando 

quel che ora è: un precario

 senza fissa dimora, che in un giardino

 fa bollire in un fornellino a gas 

l'uovo che gli ha appena fatto 

una gallina nell'aia.


Libera l'arcano messia che è in te.

Quello che è in me è, innanzitutto, per me.


Il filo della ragione d'Arianna

 salva dalla confusione del mondo, 

stendendo un pubblico e ragionevole

 diario dove il disordine regna.


Con la lentezza del giorno mutano le occasioni 

(le circostanze passate son perse,

 mi avevano detto: stai lì e parla 

con chi te lo ha concesso) e con la 

velocità della notte cambio me stesso 

(ogni giorno mi rimette a nuovo

 e mi sento pieno come un uovo

 per non essere mai come sembro 

e in sostanza sono: crudo o cotto)


Non c'è pianta che riesca a trattenere

 la maturazione del suo primo frutto, 

ovvero, date le circostanze, 

il mondo non poteva impedire l'avvento 

della coppia adatta a riprodursi.


L'uomo accudisce per necessità ai suoi bisogni. 

Per non contraddirsi.


Ha cominciato dio a separare le persone 

escludendo Caino dalla mensa 

del gruppo dei suoi amici.


Il tempo che i maschi trascorrono nelle osterie,

 le femmine lo dedicano alla toeletta,

 e sia gli uni che le altre si colorano il viso.


Ai migliori tra gli uomini più forti

 e più in vista del mondo è data la gloria

 eterna, ai più deboli tra i cristiani della Baronia 

è data solo la dura sofferenza della morte in croce 

a cui fin dall'inizio sapevano di doversi adattare. 

Era loro la lunga agonia della fine irreversibile 

dei poveri nati per morire con l'armonia del vento 

repentino del Cedrino col suono delle launeddhas 

e col fiato necessario che gonfia guance e polmoni.


Patire per abbellire. La bellezza entra dalla bocca.


Le idee buone e cattive stimolano 

il corpo ad agire e informano delle 

intenzioni-variazioni in corso nel sistema mondo.  

Le idee sulla carta – solo dette 

e non fatte - sono pensieri a metà.


Lo stesso dogma autoritario è fatto 

di buone e belle parole

non solo i miseri misteri che han la 

sola coda e, in cammino, han perso il capo.


Ci raggiungono con la sera le ultime verità

 del giorno che generano gli incubi 

e inquietano le moltitudini calcistiche

cattoliche e cristiane, persuadendo 

(quasi costringendole) 

a far l'amore contro natura, controvoglia, 

prima che canti il gagliardo gallo d'Irillai,

 che il dovere l'ha fatto per tempo 

infischiandosene della moda corrente

 che chiede prestazioni moderne e scanzonate

 intanto egli sa che l'anima dell'uovo è innocua 

come l'aria e altrettanto impalpabile e immutabile

forse anche trattabile e di certo

 tollerante verso chiunque la respiri


Sorridi ai miei errori, dunque,

 che precedono o seguono, i tuoi.


La femmina è per il maschio 

un bel vaso di fiori colorati e delicati 

che minaccia di rompersi se cade 

a terra e cacciar fuori di sé mille 

e più scintille di bella luce, 

come si mormora facciano i diavoli 

quando col culo sprigionano sulla 

terra le fiamme col fuoco dell'inferno 

stracolmo di dannati mattacchioni 

che un tempo erano della corte del signore


La morte si porta via quel 

che minacciava di abbandonarmi. 

Non l'anima che si abbarbica

 al mio ricordo, leggero come l'ombra

trasparente come l'aria, penetrante come l'idea 

e immenso come il pensiero che

 riempie il cielo di ninnoli lucenti

orpelli brillanti e lune d'ogni forma 

tendenti a quelle sfere di cristallo

 che riflettono il galeotto avvenire


Il tempo è qualcosa fuori di noi, 

che fa a meno di noi che, senza di lui,

 avremmo spacciato il dritto per rovescio

l'alto per il basso, e il dolce per l'amaro,

 il mattino per la sera, avremmo spacciato

 le stelle per cicche inestinguibili. 

Ma, ripeto, non so davvero cosa sia

 il tempo nella gerarchia dell'universo 

nello spazio infinito nel quale, modestamente 

faccio anche io la mia parte.


Servire Dio significa lasciarlo libero di fare 

i suoi comodi, godere della sua provvidenza 

in vista della vita eterna a cui pensare

 almeno una volta all'anno, ad agosto, 

in occasione della sagra del Redentore

quando il torrone tiene più alto 

il suo valore di mercato.


Per aversi steso un giaciglio di rose e rovi

 e un capezzale di frasche di mirto 

l'uomo senza moglie si sente meglio di un cane 

e molto prossimo ad esser simile a dio 

che da tempo immemorabile rimanda 

lo sposalizio con la femmina promessa

adagiandosi in soffici, invitanti 

e invidiabili nuvole di bambagia


Il mondo è fatto a misura di prospettiva 

e proietta sulla luna la falce che mutilò Urano.


Euboulia: assennatezza nelle deliberazioni comuni.


Chi non vorrebbe stare là dove governa l'intelligenza?

Io; perchè là saprebbero delle mie mancanze.


Gli animali obbedienti e con l'animo di giusto sale 

hanno la carne tenera e saporita, i ribelli, invece

hanno la coratella coriacea come il cuoio del castrato 

e sono ostili al chiuso degli asili nido

 e agli ospizi dei savi d'Irillai

dove fa la sua figura l'elegante Predu Pilurzi,

 impiegato economo 

che ha assaggiato da tempo il frutto della conoscenza

non offeso nè favorito dall'antica e schietta grazia 

della vecchia schiatta barbaricina, 

con la sua inestimabile sapienza 

e l'abitino di velluto nero sopra la camiciola coreana 

degli indomiti Cavalieri di San Francesco 

ciascuno col sangue più puro dell'altro.


Gli assassini non sono cannibali carnivori 

nè fabici vegetariani ma possono

 mangiare torrone alle nocciole 

come i pacifici francescani e i delinquenti incalliti


Alle anime smilze non manca lo spazio della fortuna: 

hanno il vuoto del cielo che è il luogo 

più adatto al pascolo delle anime 

libere e belle in cerca di gloria


L'ultima moda mette a nudo gli scopi della vita: 

abbandonarsi sulla scia della fama e seguirla 

fin sulla porta del cesso, dove l'uomo è libero

 di pensare al modo migliore di occupare

 il suo tempo, farne, per cosi dire, 

un uso congeniale e riflettere sugli accadimenti

del giorno o ripensare gli aneddoti salvati dal passato


I vecchi re del Mediterraneo si volgevano 

alle cattedrali d'oriente perchè a occidente 

c'era solo il mare aperto e profondo 

dove le onde mescolano il sale eterno

 che brilla lontano sulla cresta delle onde.


La realtà è figlia di cinque padri 

e della gran madre idea

madre e sorella vista 

e il fratel-padre udito, 

col tocco delle dita

l'accorto naso del cane,

 il giusto gusto della massaia


Io ho piantato il fico nel mio terreno 

e l'ho piantato assieme al prugno e al ciliegio

tu hai solo comprato l'ultima ruota del carro 

dell'ultimo re di bastoni che ha dissipato i suoi averi…

Quel che è si vede, se hai le parole per dirlo. 

Dillo, quindi; ti ascolto. Predu Pilurzi Favularju


L'arte educa al bello; la cultura educa alla morale

la vita educa alla morte che tutto riconduce al nulla

dove si è già stati prima di partire.


La natura è l'amante di quel dio 

col quale ha dato origine all'universo 

tempo prima della costruzione dei nuraghi

 da parte dei titani arditi come figli della lupa,

 che ne sapevano abbastanza del cielo 

tanto da tentarne la scalata col chiar di luna.


Socrate, promulgatore di miti, morto come in famiglia 

e nella realtà degli amici di galera 

che testimoniano del mondo comune: 

dubitano di tutto fidandosi solo di se stessi. 

Non dubito di me e mi fido di te. 

Avrebbe potuto occupare una certa posizione in società…

fare l'infermiere come la madre o diventare ingegnere 

come il padre abituato a vivere d'anno in anno


PER MOLTI CHE SIANO I PARENTI ATTORNO

 al letto OGNUNO MUORE SOLO,

 a volte con il lamento di un cane

DAVANTI ALLA REALTÀ DEL FATO

 e senza poter far nulla

come le grandi verità che invecchiano come dio

in beato e aristocratico isolamento da nobile nume tutelare


Il medico che ha in cura il male,

 cerca di prevenirlo lesinando il cibo


Chi siede alla mensa comune avrà dal suo dio,

 il fico maturo 

e, con la cuoca a far poesia,

 la sua parte di felicità culinaria

e ridere di cuore come se fosse

 il primo riso al mondo


L'ultimo dei re non ha ragione

 per la potenza delle sue argomentazioni 

ma perchè ha ereditato il regno del padre,

 già re figlio di re alti e belli,

 ben in vista per dare un bell'aspetto al mondo.


Dacchè mondo è mondo, ogni meschino

compra per se, al mercato il pesce

 più adatto ai bisogni della sua persona, 

della sua famiglia, della sua comunità 

e, ultimo non ultimo, del suo dio.


Si fanno d'oro le foglie prima di morire 

sotto la sferza dell'inverno incipiente.


L'immaginazione passa per essere 

la figlia maggiore della realtà.


Urgente è vivere, non pensare al dopodomani.


A che sono servite le pene e le soddisfazioni 

se entro il mese dobbiamo morire? 

Ad aver vissuto con le faccende d'ufficio.


Difficilmente mi allontano dalla soglia di casa 

per il timore che chi va in giro dicendo 

di non poter fare a meno di me, 

mi cerchi e non mi trovi.


Scrivo di me a me stesso; scrivo della fiducia 

che ho riposto in me, 

mi scrivo come all'artefice della mia vita.


Quanto succede fuori di me modifica il mondo: 

quel che accade dentro di me è eterno.


La saggezza è alla giusta distanza dal mondo delle cose

dagli affari in corso nel mondo e dalle faccende di casa.


La coratella che ci tiene in vita, 

se ne sta al riparo dalle intemperie

quotidiane, dalle turbolenze del clima 

 e dalle apparizioni dell'animo in piazza d'armi 

dove si esaltano le funzioni del corpo,

 docile e mite, come agnello al capezzolo: 

senza emozioni, nè ambizioni  e nè tentazioni.

Come il corpo è necessario allo spirito,

 così il mondo è necessario al corpo.

Niente più del corpo è adatto

 alle esigenze dello spirito.

L'immane forza del corpo si dirige

 - fin dalla nascita - 

verso la sua inevitabile debolezza.

Con la nostra morte muore 

anche il mondo che non ha fine. 

Con noi muore il mondo.

Ciò che lo spirito ispira, il corpo esegue

alla buona, come un obbediente robot.


Dopo l'incesto a infestare le città 

sono arrivati i topi dei bassifondi.


Mi vergogno di aver vissuto assieme al cacico

durante l'avvicendamento di più brillanti papi

forse il periodo più torbido 

delle inquietanti serie televisive.


Alla stirpe contribuisce il maschio

 in nome della santa ed eroica virilità 

la femmina ci mette il suo suolo

 che qualunque garzone d'ortolano 

può irrigare e dare storti olivastri 

che insultano il cielo con certi rami

 secchi e improduttivi che offendono la terra


Non si rivelano i segreti dell'animo

 per il timore di minarne le fondamenta


Chi dice tutto di se lo fa per mettersi in mostra

sentire elogi ai suoi sproloqui

 e confessare poi di avere inventato tutto


Fossimo stati di solo spirito 

non avremmo apprezzato la bottarica,

 nè i carciofi e lo zafferano; 

poi, se fossimo stati di sola carne 

non avremmo mai pregato nè confessato 

le nostre turbe interiori; 

siamo, quindi carne e spirito 

che se ne van concordi ad aprire

nuovi  sentieri nel mondo dei gravi


Gli infelici son quelli che non sanno 

quel che sono fingono di non saperlo

 e se ne infischiano.

Felici son quelli che sanno quel che

 (non) sono, senza nasconderlo.

Fate di me quel che vi par meglio,

disse mentre lo inchiodavano. 

Poichè ho peccato. Dividete, quindi,

 i miei beni. Tra voi, senza scannarvi.  

Fate del bene, quindi. E date ai più poveri 

quel che vi avanza. Ho fatto di me 

quel che nessuno ha mai fatto. 

Ho fatto il meglio di me.

Sono uno dei tanti a non sapere 

quel che erano 

che non sanno quel che sono. 

Eppure ho dato il meglio di me.



Non conosco smeraldo migliore da poterlo paragonare alle stelle.

Il cattolico principe dell'Isola, spadaccino,

il più cortese dei santi del calendario





















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