Senza elezioni generali, senza assoluta libertà di stampa e adunanza, senza libera di pensieri, la vita muore in ogni pubblica istituzione, diventa una vita apparente, in
cui solo la burocrazia resta l‘elemento attivo[…]. La vita pubblica si addormenta a po
co a poco, alcune dozzine di capi partito, muniti di inesauribile energia e di sconfinato
idealismo dirigono e governano, un‘elite di classe viene convocata per applaudire i di
scorsi dei capi, in fondo un governo di cricca…rosa luxemburg
le forchette di Paddheu e Tadeu

Dal diario di Dario Bulluzau, operaio multifunzione
che, quando rientrava alticcio, salutava la moglie Maria:
Ave, o piena di grazie, il tuo dio ritorna a te, ancella
dei miei pensieri. Ave. Finirai come tuo padre, gli
diceva lei. E voglio star con lui nella tomba,
ribatteva lui. E via a piangere il padre come
se ne avesse causato lui la morte. Anzi, me ne vado
subito a dormir con lui. Lo farai si, un giorno o
l'altro. O Dio, ti ringrazio per aver fatto la femmina
che risolleva la sorte del maschio di casa.
buongiorno alla mia musa:
ogni tua immagine mi par di vivere sempre in festa.
Con due immagini sono in ferie stagionali.
Dalla tua voce quando la sento
arguisco se il tuo animo è sereno.
ben alzata da un quieto e meritato riposo.
la salute guidi i tuoi passi verso mete gioiose.
che il gran signore del cielo faccia risplendere i miei occhi nella luce dei tuoi
Sei la mia musa posso quindi far versi liberi e aforismi contingenti
mangerei un capretto senza fargli del male
per baciare quei denti brilanti di luce propria
Dimmi o Musa non senti una punta d’orgoglio
quando una persona elegante e bella si volta per guardarti
e tu pensi che sia per vedere se ti sposti se qualcuno ti viene addosso?
sei solo indifferente o è solo naturale e spontanea curiosità?
con la luce del tuo sguardo raggiungerei il nido dell’aquila
e fermerei con uno sgambetto, il volo del falco.
se i delfini vedessero la tua bella tornita figura ti farebbero loro regina.
Non ti senti un po 'superba di essere sì tanto bella?
Se baci il rospo che è in me mi tramuti
nel principe della lontana Mongolia.
Ah, anche tu sei assente dal banchetto di Pandosìa
dove non manca nessuna primizia lontana,
né alcuna vicina deliza, d’ogni cibo c’è dovizia,
è un banchetto divino e solo tu non ci sei.
Il tuo posto è tra le moltitudini mortali
.
- In un mondo umano che pratica la pietà non può esistere
un mestiere come il gladiatore,
per cui non si può dire se - per l’essere umano
- è meglio essere ucciso o uccidere.
"il matrimonio è l'unione senza prova di due persone umane di sesso diverso
\per il possesso reciproco delle loro facoltà sessuali permanenti
per tutta la vita, Kant, metafisica dei costumi"
- L’Ambivalenza -
… Dice Mosè ( genesi, 3, 16) quel grande Demiurgo ha sottoposto la donna all’uomo.
Come stai?
Come vuole il Dio del campidano
e la natura col clima concorda.
Nostra segnora’è Gonare
bezza kei sa kessa
jumpau 'à su mare
chi su sale pro sa merca.
Nella disperazione ci vuole il confortevole concorso del coraggio
che anima la fuga del leprotto ma si rintana
poi nella tana del coniglio.
Ogni malattia è nuova quando invade il corpo sano.
L’equilibrio che ci tiene in piedi nel cielo smisurato.
Lassù in alto più di quanto si possa misurare c’è l'impero
dello spirito che fila la durata del tempo
ai pensierosi esiliati dal regno dei consumi
e vorrebbero starsene sotto una pergola di vite
a sgranocchiare pane carasau e bere vino dalla botte
e pesare con le parole il talento in dote agli onesti
senza danneggiare nessuno per esaltarne qualcun altro.
Come rendere innocua la cattiveria?
azzoppandola che non s'allontani!
- Nel cielo sopra di noi si forma l’aria e l’acqua.
- Noi siamo bolle d'aria vaganti e sedentari otri d’acqua.
- Il vento di Bosa porta l’acqua a Irillai, Biscollai e Tuccurutai.
Il passato è come l’acqua del fiume che disseta gli organismi viventi
e la terra che ci sostiene sulla quale scivola e si versa nel mare
della memoria di chi ama ricordare.
Se il piacere è un esca di perdizione morale
la sofferenza è la moneta della santità.
Conoscenza e sapere inaridiscono se i cittadini
non le adottano come cibo per l’anima.
Il primo sindaco d'Irillai – Zuankinu E. Remitanu -
affisse nel suo ufficio una scritta che divenne proverbiale:
"Pro kumandhare malu missu mezus si lu facat issu".
La vita è quel percorso gratuito
in cui ognuno cerca di distinguersi in modo tale
che gli consenta di allungare un po' il tragitto.
le
forkete di Paddheu e Tadeu
(<Poiché
sono uno solo, è meglio che io sia in disaccordo
con
tutto il mondo piuttosto che esserlo con me stesso»
socrate)
frontespizio
libreria
di kikina karai
angelo
senz’ali d’Irillai

Fraluisi
Les
dieux s’en vont - gli dei se ne vanno
aber
die Könige behalten wir - ma i re e i malfattori ci restano
Considerazioni
– di ignoto autore –
sul
semplice individuo di Ohiai Benimindhe
che,
nel benessere che trae dalle faccende d’amore
coniugate
con l’ottimo vino delle vigne
del
nonno, vede il balsamo della vita.
Non
ostacolare il mondo e Leggimi
lascia
scorrere il tempo dove rotola il mondo e Leggimi
DANTE
CRUCIANI EDITORE
ostile
allo squallore
arnesi
della sublime faccenda
umana
che perpetua l’eternità
teoria
e pratica:
da
vecchio questo è il mio diletto:
-
sono uno che ha il piacere di fare libretti
con
la tecnica del selbstdenken o del fai da te
cioè:
- chiudere con le sue mani le proprie
considerazioni
e
di presentarle a chi vuol vederle e leggerle.
Ippocrate:
Esistono
soltanto due atteggiamenti sulle cose
e
le faccende quotidiane: scienza ed opinione;
la
prima genera conoscenza, la seconda ignoranza.
La
lettura che più mi attrae
è
quella che mi tira su e
pare
fatta per il mio intendimento.
(<agisci
sempre in modo tale che il principio della
tua
azione possa diventare una legge generale»
kant)
Chi
vive fiero del suo mestiere
ci
parla con amore mentre attua le sue faccende.
Tu,
abituati a farti capire in minor tempo.
Un
equilibrio zavorrato
Meglio
se insieme al biccer de vin
mandi
giù nu’ piezo de cacio e dal terzo
biccer
vedi di moderare la libertà
se
no quanto più mangi più bevi finoachè
si
scordano le corde del fegato e della mente.
Subdolo
è quel che ha molti aspetti
ed
è così chiamato con più nomi falsi.
Mai
fu vista un’anima senza una forma
ne
vista mai una nuvola ferma senza vento
forse
un’anima l’ho intravista esalarsi con
l’ultimo
respiro e sembrava un atto dovuto
una
cambiale firmata, una promessa fatta
ai
genitori un ricordo fuggente come l'ultima
tirata
del nonno dal suo toscano quotidiano
La
persona che sente improperi a dozzine
se
ne zavorra la bocca per affidarle
ove
necessarie alle circostanze del giorno
Qualche
vecchio burlone dell’antichità
deve
aver cancellato per scherzo le avvertenze
che
senz’altro la natura doveva aver segnalato
dove
cominciavano gli attraenti percorsi
del
male nel nostro percorribile mondo
dopo
l’infausta cacciata dal bene dell’eden
La
politica è l’agire in comune (di chi lavora per vivere)
per
concertare il modo migliore dello stare insieme
per
preparare il mondo ai sempre nuovi simili
che
arrivano di continuo
non
per ciò
il
male che è tra noi si insinua silenzioso
con
le ali della lumaca
La
persona mite che vive in comune
è
non violenta
Europa,
figlia del Re di Tiro Agenore,
fu
rapita e portata a Creta da Giove che,
invaghitosi
di lei, si era trasformato in toro.
I
colloqui interinali tra me che
non
valgo un centesimo di piombo caldo
e
l’esterno fuori di me
che
vale più tutto l’oro del mondo
portano
a quanto basta come
un
quarto d’ora in allegra compagnia
per
mostrare il deretano nella via
come
se fosse un'opera pia
In
casa del cieco brillano gli specchi al buio.
Lathe
biosas, Epicuro.
Il
presente tiene alta la fiaccola del passato
per
far luce sui primi passi umani nel futuro
seguo
lì di malavoglia l’0mbra
che
mi si allontana oltre il tatto
l’ombra
è il tuo sosia voluto dalla luce del cielo
per
la gloria che pare niente
ma
spalanca le imposte del paradiso
Se
non è stolto anche chi non sa leggere
accetterà
il libro in regalo convinto
che
lo sentirà leggere in famiglia l’indomani
giorno
di festa, di gioia e di riposo nel mondo
tenuto
insieme dall’ordito invisibile
con
le trame del cielo
La
vita è il presente
nel
suo continuo moto pubblico
un
onda perenne e sonora
perpetuo
come quello del sole e della terra
come
quello dell’animo che rimane segreto
in
eterno per nascondere
i
misteri gaudiosi del firmamento
Doxa
è gloria e fama, secondo Erasmo…
Si
può corrompere quello i cui passi son
seguiti
dall’ombra chiara della colomba?
Ben
vengano i ricambi stagionali,
tempra
salda della natura.
Dormi
meglio col meadero al lato del cuore
che
accoglie il pianto che intenerisce la notte e
rende
fertile la zolla nei canali di scolo urbano
vedi
come ci campano felici i ratti forestieri?
Così
di solito sono gli affamati che trovano
il
cibo e ingrassano subito la terra sterile
Benedetti
i canali di sfogo in cui l’urbe
scarica
i suoi umori interiori
mala
sorte avere il suolo sterile.
Mangia
tu come il cane che rigira
un
par de volte il boccone tra li denti
e
lo inghiotte come se fosse l’ultimo
bolo
in bocca al boia sul patibolo
dove
la gloria nel cielo è l’ombra
lunga
della vita onesta sulla terra
dove
prima viene il risparmio
su
cui sappiamo che la lode è menzognera
ma
non altrettanto lo è la ferita alla stima
poi
segue l’investimento.
Poteva
essere corrotto Michelangelo? Se si, come?
«Lasceremo
il mondo altrettanto stolto e malvagio
di
come l’abbiamo trovato arrivandovi.»Voltaire
Non
so proprio come possa essersi formato
il
nostro corpo che esprime l’eminenza
intelligente
dello spirito
e
ancor meno riesco a immaginare l’artefice
che
ha combinato noi organismi pensanti
sorrido
però nel contemplare la vitalità
della
natura che ci sostiene da innumerevoli
giorni
da quando la terra gira
sostituendo
aspetti e sostanze che si distruggono…
l’immagine
che abbiamo del creatore del mondo
è
quella del capomastro che dopo aver fatto
il
filo a piombo, la livella e la squadra tira su
la
casa col tetto a cono per l’acqua, il vento e la neve
Alla
fine piange anche chi ha smesso di ridere
Meschino
chi ha bruciato i suoi averi
affidandoli
a testa alta per accrescerli
alle
volpi che acquatate spiano il pollaio
dove
il gatto complice distrae il cane
dall’attenta
guardia alle uova d’oro.
Chi
sa pensare se ha una bella voce
canta,
altrimenti fa a gesti come i muti,
balla
come gli sciancati, ride come i minchioni,
fa
la donna come l'uomo
insomma
chi non si abitua a pensare
alla
fine sarà quel che non è.
Hannah
Se
Kant dice che è sbagliata ogni massima
che
non possa diventare una legge generale
valida
per tutti,
Socrate
invece è come se dicesse
che
è sbagliato ogni atto compiuto
da
un agente con cui non potrei piú vivere.
Arendt
Chi
ci difende dalla diffusa stupidità
che
si annida dappertutto?
Evitando
il contatto per paura del contagio.
La
tranquillità della casa con le sue radici
e
senza tvu?
Il
cortisone, in città e in campagna?
Il
lavoro è l'esercizio simultaneo del corpo
e
della mente nell’opera di elaborazione
offerto
di impulso dalla natura delle cose
presenti
che si compie con l’essere insieme
di
chi è nel mondo
Sotto
sotto annaspiamo
sempre
nell'insoddisfazione
e
invidiamo la leggerezza degli uccelli,
l'agilità
dei gatti, la possanza delle balene,
il
canto delle sirene, l'innocenza degli agnelli,
ma
ci rifacciamo con la ferocia
e
siamo capaci di ucciderci anche sazi tra fratelli.
Eteocle
e Polinice; Romolo e Remo;
Caino
e Abele. E altri di recente memoria.
Perdio,
non riesco a capacitarmi di vivere
nell’unico
mondo possibile fatto da
Gesù
crocefisso, autentico principe del creato,
il
più innocente degli astemi.
R.
Luxemburg:
“l’organizzazione
delle azioni rivoluzionarie
deve
e può essere appresa soltanto nel corso
della
rivoluzione stessa, così come
il
nuoto può essere appreso soltanto in acqua”
Temo
l'isteria collettiva, il fanatismo del singolo
e
l'arroganza di chi comanda, orientale e occidentale:
politica,
religiosa e sportiva.
C'è
sempre qualcuno che traffica dietro le quinte,
e
raramente è il diavolo.
Che
siano i popoli del sud i soli
a
non voler essere i padroni del mondo?
La
gente pacifica è quella che conosce la grandezza
del
mondo che distilla rugiada e ci ospita tutti:
dall'ape
al merluzzo, dall'estate all'inverno,
ospita
il rosso e l'azzurro e anche il grigio,
ospita
le silenziose farfalle e le sirene canterine.
Temo
meno il vino appena spillato dalla botte
piena
di chiaretto quale dà l'uva di Marreri,
di
cui, per averne provvista, qualcuno darebbe
il
primogenito a fare il servo per un anno intero
più
un'aggiunta.
?
sulla libertà
“Un
uomo dipendente non è più un uomo”.
Nessuna
sciagura è più terribile
che
trovarmi alla mercè di una creatura
della
mia stessa specie, che potrebbe
costringermi
a soccombere al suo capriccio
e
a fare ciò che egli vuole”.?
Natura
dell'arte.
Per
apprezzarla bisogna aver fame, nelle vicinanze
della
galleria dove si espone l'oggetto artistico.
Prendi
nota di che si tratta con uno schizzo.
Pancia
in subbuglio.
I
servizi sociali e non la guerra batteriologica.
Alla
natura segue la cultura con le scuole,
delle
sue mostre e fiere dove mecenati, critici
e
acquirenti, misurano, pesano e contano,
analizzano
e sgomitando brigano
per
aver ragione sul prodotto fatto
da
chi sa quel che fa
e
cerca il suo merito nel mondo.
Il
corpo è il fardello dell’animo
che
salvaguardiamo con gli idoli
Tutto
quel che si innalza e tende al sempre più alto,
prima
o poi decade e rotola come un cocomero
nel
sentiero che scende dal bosco e che al primo impatto
si
sfascia e finisce col dissetare lo scorbutico cinghiale
della
foresta di Farcana.
Il
logos, il discorso coerente, non consiste
nella
verità o falsità, ma nel significato
(
le parole non sono né vere né false).
Il
logos è il discorso in cui le parole
sono
combinate così da formare una frase
che
è munita di significato nel suo complesso
in
virtù della sintesi. Hannah Arendt
Tziu
Pepp’antoni sosteneva che certe cose
andavano
fatte di notte
perkè
di giorno suscitano scandalo.
Nel
castello di Santu Nofre Ghaddhighinosu,
c'è
di notte una finestra sempre illuminata
come
un faro sulla valle d'Isporosile
dove
fioriscono gratis i limoni e maturano le liti,
nel
caso ripassi Carlo Felice di ritorno dalla
Terrasanta
con
un vascello carico di mattàna (da matto),
comandato
dall'ammiraglio Mattìa l'Insano
che
se ne infischia degli anni che passano
gonfiando
le vele davanti a Gonone,
come
una canottiera stesa sulla rocca
del
Poeta della Stirpe.
Da
sempre e ancora dovunque si lodano
i
gaudenti vincitori dei dolenti avversari
in
ginocchio nel campo dopo la batosta.
Avere
un'arma micidiale in mano
fa
ogni soldato ardito
e
toglie l'appetito ai cardinali
con
gli eloquenti colori della salute.
Dio
come idea della donna-uomo capace
di
tutto, di dotarsi di corna d'argento
facendosi
lo sgambetto fuori dal letto.
Quando
davanti a Dio appaiono gli angeli
che
danno vita all'aldilà,
scompare
la realtà alla quale partecipiamo
con
pari dignità
delle
melanzane e dei ghiozzi del Tirreno.
Sono
stati i grandi sacerdoti ad aver sterminato
la
numerosa famiglia di Dio;
su
suo mandato, dicono.
Litigavano
di continuo,
come
spesso succede in famiglia.
Prima
un sacerdote per ogni Dio,
poi
molti sacerdoti per un Dio unico e solo
che
si rivela a chi lo supplica e gli fa la corte.
Egli
fa l'uomo e la donna e poi li disfà annegandoli.
"(la
paremia è un detto diffuso,
brillante
per una qualche sua risaputa arguzia:
'detto'
costituisce il genere,
'diffuso'
la caratteristica,". •Erasmo•
{"L'arguzia
è l'intelligenza che brilla
come
una stella o polare o orientale -
la
diffusione è quando il popolo
si
impadronisce della luce -
la
cosa detta non può che essere la frase
comunque
intesa da cretini,
cherubini
e malandrini"}
San
Francesco trattava gli animali come fratelli
e
sorelle nati nello stesso cortile
a
cui si affaccia l'aldilà che non conosce
la
menzogna né l'astuzia di tziu Kiskeddhu
che
traeva profitto dal sonno di quegli ingenui
che
dormendo alla grossa meritano di essere derubati.
Molte
di più delle grandi masse d'acqua
che
scorrono nei letti dei fiumi
sono
le genti trascinate dalle fluenti
parole
dei furiosi profeti di sventura
che
fanno scempio della ragione.
Non
ho nessuno a cui affidare la supplica serale
se
non alla notte che si approssima
e
ha cura del sonno dei giusti d'Ohiai
traghettandoli
onestamente al nuovo giorno
che,
senza certi vecchi scherzi, verrà.
Ohiai
è il luogo della mia infanzia
dove
le zucche piene del rosato di Marreri
si
chiamano ancora Carradeddhu.
Le
fanciulle d'Ohiai raccolgono i capelli
a
crocchia per fare a meno del cercine(titile)
quando
portano sul capo le brocche d'acqua
dalla
fonte di Ubisti che diventerà vino
e
sarà il rosolio dell'eterno sposalizio della
gioventù
con le figlie di Donn'Elène
le
cui lusinghe volano dalla finestra
del
Nordamerica come il canto d'amore
del
cardellino al cugino che saltella nella
foresta
dove le innocenti fate di Farcana
allettano
i caprai che scalciano furibondi
quando
i karabinieri li incatenano alla jeep
per
aver rubato i sogni alle civette del bosco.
le
forkete di Tadeu e Paddheu
Nessuna
pietra d'anello si consumerà
portandola
al dito come invece gli accadrà
se
baciata dalle avide labbra del possesso
e
della servile imposizione ai suddit
“ Per (W.B.) si trattava dell'affinità tra una scena di strada, una speculazione in borsa, una
poesia, un pensiero, e il legame nascosto che tiene insieme queste cose e dal quale lo storico
o il filologo riconosce che tutte sono da a uno stesso spazio di tempo”. h.a.
Su Benjamin.
Con lo sbocciar d'amore a festa, Zenia Pirizolu prendeva sottobraccio Kikina Kikkaiu e
sostenuta, andava a far parata come una gallina dopo aver fatto l'ovo santo, bisbigliando per
farsi sentire, vicino al cantiere dove lavorava il suo ganzo che, a sera, ricambiava davanti al
pollaio di Zenia, con il caloroso chicchirichi di Zomaria Karratzolu maestro di calcina che
rendeva omaggio al suo coraggioso fiore. E passava e ripassava, dirà poi lei con un ritorno di
memoria, come il sole a festa sul germoglio. Ci hai messo un segno. Si, ricordo. È quanto rimane di quel che è stato.
I cristiani come i mortali temono la morte perciò contano sulla resurrezione: Percorrerò la stessa via, o Signore, più sano di prima e forse migliore.
“ Per (W.B.) si trattava dell'affinità tra una scena di strada, una speculazione in borsa, una poesia, un pensiero, e il legame nascosto che tiene insieme queste cose e dal quale lo storico o il filologo riconosce che tutte sono da ascrivere a uno stesso spazio di tempo”. h.a. Su Benjamin.
Con lo sbocciar d'amore a festa, Zenia Pirizolu prendeva sottobraccio Kikina Kikkaiu e sostenuta, andava a far parata come una gallina dopo aver fatto l'ovo santo, bisbi sentire, vicino al cantiere dove lavorava il suo ganzo che, a sera, ricambiava davanti al pollaio di Zenia, con il caloroso chicchirichi di Zomaria Karratzolu maestro di calcina che rendeva omaggio al suo coraggioso fiore. E passava e ripassava, dirà poi lei con un ritorno di memoria, come il sole a festa sul germoglio. Ci hai messo un segno. Si, ricordo. È quanto rimane di quel che è stato.
I cristiani come i mortali temono la morte perciò contano sulla resurrezione: Percorrerò la stessa via, o Signore, più sano di prima e forse migliore.
col decalogo secco come una foglia nell'impeto tramontano
si potrebbe governare il mondo
- mi va di fare il blog d’irillai perchè ci vivo
e me ne infischio assai degli improbi
che sentenziano sulle lettere d’amore
di comari e compari -
-
kikina carai angelo senz’ali d’Irillai
Lo chaffeur alticcio raschia i muri col parafango
e domanda alla figliola: Annarò! come rientra
il tuo papà a casa? fregando le spalline ai muri
rovinandosi la giacca per non cadere!
- juBanne Lukia, casaro, compare d'ogni comare.
Fa lo sconto x chi legge diotima
- vittoria colonna e michela murgia -
Solone: interrogato sul perché non aveva proclamato
una legge sui parricidi
rispose di aver sperato che non ce ne sarebbero stati.
l passi di mummua non lasciano orme sulla neve
quando sempre scalza viene d'inverno
a rigenerar la vita in nome di Gesù
salta di notte i chiusi delle tanche
fa le scale senza rumore
e spalanca al buio le porte blindate
fruga ogni angolo di casa
e porta via quel che gli si deve rendere
non fa nulla di male e
per la carità divina o perDio
non disturbatela quando va via.
Le alterazioni nel DNA] sono accidentali, avvengono a caso. E poiché esse rappresentano la sola fonte possibile di modificazione del testo genetico, a sua volta unico depositario delle strutture ereditarie dell'organismo, ne consegue necessariamente che soltanto il caso è all'origine di ogni novità, di ogni creazione nella biosfera. Il caso puro, il solo caso, libertà assoluta ma cieca, alla radice stessa del prodigioso edificio dell'evoluzione: oggi questa nozione centrale della Biologia non è più un'ipotesi fra le molte possibili o perlomeno concepibili, ma è la sola concepibile in quanto è l'unica compatibile con la realtà quale ce la mostrano l'osservazione e l'esperienza. Nulla lascia supporre (o sperare) che si dovranno, o anche solo potranno, rivedere le nostre idee in proposito.[10] » J. Monod, biologo, premio Nobel.
Kant:
Pensare da sé senza pregiudizi, dice l'intelletto
Pensare mettendosi al posto di un'altro, dice il giudizio
Pensare senza contraddirsi, dice la ragione
Kant: chi mente anche una sola volta
pur con buone intenzioni
danneggia l'umanità in generale
in quanto fa venir meno
in linea di principio
le fondamenta della comunità umana e del diritto stesso
che si fonda su trasparenza e pubblicità
e la morale, per così dire politica
secondo cui, afferma Constant
''dire la verità è un dovere
solo in rapporto a coloro che hanno diritto alla verità.
Ora nessun uomo ha diritto a una verità che nuoccia agli altri.
L’esprit des lois sono quei rapporti
che corrono tra le leggi che guidano gli uomini
e le condizioni dove generano:
il carattere fisico del paese,
il clima, la natura del terreno,
l’estensione dello stato,
le massime del governo,
le forme dell’attività economica degli abitanti,
la religione, il commercio,
gli usi e costumi e le tradizioni.
montesquieu
I dottori sanitari della contrada d'Irillai
nella libera cussorgia di Ohiai Benimindhe
comunicano concordi ai loro pazienti
che gli sconvolgimenti interiori tipici del 'generale' inverno
appartengono al passaggio da una stagione all'altra
che si avverte nella flora intestinale
che sollecita alla corsa anche i frati sciancati
rendendoli bellicosi come i focosi ballerini di tango
già virtuosi nell’antico tip-tap del picchio di sant’Ussula.
le
forkete di Tadeu e Paddheu
Gira
il mondo finché puoi, ma solo
dove
sarai migliore starai meglio
Non
vacillo mai dove c’è il pericolo
evidente
perché non ci vado
come
invece vacilla il mio animo
alle
scosse dello stomaco davanti
a
una scodella di yogurt dopo il mattutino
che
minacciava di farmi svenire
La
volontà è sempre presente di proposito
e
faccio quel che gli comando a modo mio
Una
forchetta e un'anello impediranno
che
il tempo faccia invecchiare i possessori.
Produrre
una forketta è fatica;
trovare
una pietra preziosa è fortuna.
L'anello
ha nella luce il suo valore;
il
valore della forchetta è nella sua utilità.
La
forketta esiste in relazione alla mano,
l'anello
in relazione al dito migliore.
Anello
e forchetta son cose sociali
(relazioni
di mensa e di dominio);
dito
e mano son solo miei e mai li stringerei
in
una morsa di legno di mia volontà.
Al
primo principe dei più nobili patrizi
del
regno di Baronia, Pipiu Pissetone
che
scalciava come un puledro mancino,
verrà
infilato al dito maggiore, dalla nascita
l'anello
di riconoscimento del babbo che gli servirà
per
tutta la vita, come il profumo serve al barbiere
del
Corso e i gradi alla carriera del più perfetto
dei
caporali d'Ohiai che vuole vivere senza molestie
e
morire sereno come vuole l'ordinamento
militare
degli angeli alati del Signore degli eserciti
dell'aldilà
che sono alti come corazzieri svizzeri.
Finkè
molti patrizi vorranno avere l'anello
del
principe, l'anello non perderà valore
né
lucentezza, per quanta strada il principe
possa
compiere con i suoi skerani in aggiunta
a
tutta l'acqua che possa scorrere sotto i ponti
del
Temo di Bosa da gennaio a maggio inoltrato
Nessuno
è più libero degli altri
se
gli altri hanno interessi comuni
e
possiedono almeno una forchetta
con
cui infilzare quel che c'è in eccedenza
e
rimanda la miseria a domani.
Un
quadro ben conservato in una teca
non
si consumerà mai a guardarlo.
Quel
che serve sarà usato
e
di conseguenza sarà consumato.
Perde
valore quel che si consuma:
una
forketta con una punta rotta
vale
meno di una forchetta intera.
Una
forchetta d'argento mi servirà quanto
una
d'acciaio
avranno
la stessa durata e perderanno valore
che
io le usi o no
solo
se decido di scambiarle.
La
forchetta fa si che noi si sia uguali a tavola
seduti
sia alla destra che alla sinistra del re
perkè
il valore della forketta è dato
dall'uso
che ne faccio tra i miei pari
poikè
la forchetta è un bene che
perfeziona
l'uso delle mie dita:
essa
vale per me e per quelli che come me
decidono
di non farne a meno a tavola.
Mimiu
Minninnone ha avuto alla nascita una forketta;
(sembrava
un cercine piegato in se e
non
destinato a svilupparsi fino alla fine)
l'ha
avuta come dono necessario ai nuovi ospiti
(i
neonati disarmati e scalzi) che, appena varcata
la
“linea d'ombra”, siano liberi come tutti,
e
l'ha poi accompagnato fino alla tomba:
una
forchetta d'argento che ha fatto la sua figura
in
terre lontane, a cavallo oltre il Gennargentu
e
anke in treno aldilà delle Alpi di frontiera.
Senza
la moneta sonante – che i cani
nemmeno
annusano – non è facile vivere.
Cos’è
un autentico sardo?
Quello
identico a se stesso?
Il
Misterioso Dio del Firmamento
ha
dato vita al mondo e alla disciplina militare,
e
ha fatto in modo che dall'uovo della gallina
e
dal grembo materno irrompa alla luce del sole
la
vita sempre nuova, senza pompa e sforzi
apparenti,
come legata a una meravigliosa
catena
d'oro forgiata tanto tempo fa
dalle
nobili e leggiadre fate di Farcana.
E
non bisogna dimenticare che questo
formidabile
miracolo l'ha compiuto
senza
l'ausilio dei pur straordinari santi
del
Paradiso (che han tenuto a bada
le
passioni come cani alla catena)
sempre
sul piede di guerra(?) contro l'avidità
che
non si sazia mai come la vendetta
che
non vede limiti e non insegna nulla ai figli
che
irridono l'autorevolezza dei genitori a cui,
in
fondo,
non
rimane che l'amore di se stessi come valore
che
li sostiene durante le avversità sociali
quando
non si ha un soldo in tasca.
Di
autentico conosco il Corrasi come montagna,
il
Tirreno come mare e un temporale di mezzo inverno.
Amando
se stessi si è insieme liberi
di
fare il proprio dovere
se
si ha la forza di muoversi in campo aperto
come
l'acqua e il vento:
naturalmente
come eventi naturali
Alle
sfide della natura risponde la cultura
dell'ombrello
e del ripararsi dal temporale
Quelli
che contano, i capitani di paesi e continenti,
escono
di casa sorridenti e con la pistola in tasca,
col
moccichino nel taschino per il sangue che verrà:
quello
che impedisce di pensare e fa dimenticare.
Essi
calpestano i corpi con noncuranza,
poi,
in pubblico, prolungano i commiati.
Sono
essi i funzionari di lusso che solo il mondo
può
permettersi, prima che finisca la guerra.
L'ozio
serve a contemplare l'opera
del
Signore e giudicare il suo miglior
prodotto
che dovremmo esser noi
che
ci giudichiamo bipedi multicolori
cresciuti
sotto l'arcobaleno.
Come
esser migliori se da
millenni
affidiamo il nostro animo
alla
vaga indole di tanti idoli?
Fu
impastato con la polvere della terra
il
primo che al dolore rispose:
Ohi,
mamamea. Non padre mio,
disse
in onore della terra madre senza padre.
Si
trattava dell'antico e famoso fango primordiale.
Da
allora si cominciò a parlar poco
e
bene e a far pratica della realtà.
Poi
vennero i sogni a disturbare la pubblica quiete.
Seccature,
diranno i rispettabili miliziani.
Il
lavoro, infine, è stato inflitto da Dio
all'uomo
per aver colto la pera immatura:
comincia
col lasciarla maturare sul ramo.
La
sua ingenuità la faceva andare di traverso in strada,
come
per evitare una buca o uno scoglio.
Lei
non avrebbe mai detto una parola
che
attraversasse la via, tanto meno una parola
in
grado di offendere qualcuno.
Non
avrebbe mai alzato la voce in piazza,
nemmeno
con la certezza di essere sola al mondo.
Amava
quel silenzio che raramente la città
offre
a quelle donne con la voce tenera
che
non si usa più.
Essa
nondimeno mi amava
come
le altre mie donne che curavano
gli
ultimi giardini del mediterraneo
Gli
scapoli hanno orrore del sangue vergine
perciò
non si sposano
Era
costume di Predu Pilurzi non offendere
nessuno
mentre
usava ballare in ogni festa nuziale,
come
se fosse un attendibile testimone
delle
virtù degli sposi.
Era
lui che sventolava il lenzuolo nuziale
come
nuovo vessillo della nazione isolana.
Gli
ubriaconi del mattino
hanno
sempre già preso il caffè e passano
subito
ad altro, quasi sempre il solito,
per
occupare alla meglio il giorno, ricordare
gli
antichi costumi e tenere l'animo all'ombra
come
un tesoro. I momenti di lucidità li passano
conversando
e scegliendo i disegni
con
i marmisti a cui affidare la cripta di famiglia.
La
legge è fatta per il cittadino
il
costume è in uso alla persona.
Il
mondo è degli artigiani che fanno il loro mestiere
con
la testa e con le mani (vedono finito quel che
deve
essere cominciato: quando crea la zappa
è
artigiano; quando fa un ponte è ingegnere;
quando
innalza un tempio è artista),
cercano
nuove idee in base a quel che serve,
provano
la migliore per vedere se funziona
e
visto che ne è valsa la pena,
la
portano al mercato
e
se la fanno pagare con valuta pregiata,
almeno
per il tempo perso, soggiungono.
Non
siamo barbieri attenti solo ai foruncoli;
noi
artigiani siamo i cosiddetti <creativi>.
Dio
ha fatto la donna libera, capace di sostenersi
e
accudire ai bisogni dell'uomo fin dall'asilo.
I
mediocri si fanno in quattro per essere notati
dagli
eccellenti sempre impegnati a dare
un
nuovo assetto al mondo in continua sofferenza
e
a modificarne l'instabilità climatica.
Gli
eccellenti hanno sempre idee intelligenti
che
non nascondono mai alle autorità
È
vero che la corruzione è precedente al cacico
lui
l'ha solo resa fetida e si profuma tanto
da
nasconderla nel vaporoso nulla.
A
cavallo delle nuvole apparirà lui
nelle
vesti del messia
diretto
a sud delle spiagge della Baronia.
Ricordati
del pubblico, disse il Padre al Figlio.
Sii
chiaro con chi ti segue: vedrai che gli piacerai.
Tieniti
fedele al mio stile e rispetta gli argini.
Non
parlare delle loro debolezze, ma esaltali:
gioiranno
a fine cena, come l'ingegnere
il
cui ponte non mostra crepe.
I
pellegrini che per pregare vengono da lontano
al
santuario di san Francesco alla nove giorni
di
preghiere, trovano chi li ha preceduti
a
fare bisboccia e cantare e ballare.
Dicono
che san Francesco se ne venne
in
Sardegna per ammansire i banditi,
con
una bisaccia di nocciole,
per
non mangiar polenta condita col lardo
e
nuovo formaggio appena grattugiato.
Dialoghi
notturni, pensieri non detti
e
ricordi non confessati.
Quando
Gonario Gorropu beveva cicchetti
a
cui non era abituato
puntuale
la notte sedendosi sull'orlo del letto
piangeva
fino a svegliare la moglie che,
di
malumore sfottendolo, gli diceva:
Ti
prende così, lo sai; non bere quelle porcherie.
Perchè
piangi, ora?
Per
i miei due fratelli morti prima del tempo.
Ma
se non li hai conosciuti?
L'ultima
volta piangevi per le tue sorelle
che
non hanno mai fatto le cameriere a Cagliari.
Piango
perchè un tempo ci volevamo tutti bene.
Vieni
da me, bello mio, qua, al mio fianco.
Sai
che il bene che ci vogliamo dura
come
un'abito di velluto e
meno
di una collana d'oro?
Anche
noi: moriremo e la casa resterà in piedi.
Un
bacio coniugale scalda il cuore
e
lo dispone all'amore.
L'acqua
e il vino appena bevuti
son
subito pisciati,
ma
non finiranno mai
acqua
e vino ci saranno sempre,
per
bere e piangere.
La
grande città sul fiume e sul mare
è
quel luogo dove puoi dare un bacio
alla
graziosa cameriera della trattoria
che
puo darti uno schiaffo o riderti
graziosamente
in faccia, come può
succedere
in ogni paese dell'interno
dove
all'innocenza erotica si risponde
in
tanti modi e maligni e ingenui
come
vuole il genio del mondo.
Magari
dicendoti: Ti piacerebbe esserne
il
primo e unico possessore?
Il
Robinson, l'Adamo, del sesso e dell'amore?
Egli
ha amato una sola volta nella vita
senza
sapere se è stato riamato
poiché
è morto prima di saperlo
se
lei gli sia stata fedele
poi
non avrebbe dato le sue faccende
intime
in pasto alla gente.
C'è
una sua statua, di Gonario Gorropu dico,
che
in altri tempi sarebbe stato un buon legionario
calzolaio
di Corte'e susu, noto palighettau,
che
sta in un angolo del cimitero d'Ohiai,
che
pare voglia dire a chi gli passa vicino:
Ricordati
di me, di tanto in tanto, e prega
per
la mamma di ciascuno, se puoi,
e
non dimenticare gli altri morti, che come te
han
cantato e ballato dove tu ora fai e sfasci
come
il re del mondo, che rimarrà sempre tale
e
quale a come te lo abbiamo lasciato noi.
Non
c'è pollaio nel mondo – ordinato e organizzato -
dove
l'amore non sia libero e vivo, felice e fecondo
pio
e santo, mite e fertile come l'uovo benedetto
dal
Signore
che
ha dentro già formato il suo pulcino prediletto.
Dei
fatti che accadono è raro saper tutto
perchè
molti sono i filtri che li mondano
per
noi, cittadini semplici di spirito e pronti
a
disperarsi per una brutta notizia, ma sempre lieti
che
il Presidente disponga delle belle parole
di
circostanza…Dì la tua, se vuoi, su quel che sai,
ma
non far gran conto di essere inteso
non
è compito tuo spiegare le cose dette.
Ma:
chi sa, parli e dica la verità…
So
quel che ho fatto.
L'isolamento
esclude dal mondo
e
chi è isolato pensa male
e
da la colpa agli affari del mondo.
La
solitudine esclude il mondo
e
il solitario pensa peggio:
che
il subbuglio del mondo
in
qualche modo va scansato,
anche
ritirandosi senza salutare gli amici.
Una
qualità divina impedisce loro di adirarsi
come
succede a noi e ai cani quando si arrabbiano
per
le vicissitudini della razza.
Ciò
che hanno di celestiale gli dei
è
la compassione per i nostri patimenti
e
la semplicità con cui li commuovono
le
nostre preghiere e il gradimento
che
provano per i nostri ex-voto.
Infine:
l'invidia non è opera loro,
sospettano
lo zampino dell'Invidioso.
Canta
la sua meraviglia il gallo d'Irillai
–
pur
col catenaccio al piede per non volare -
nel
dare il benvenuto al sole del nuovo giorno
dopo
l'ultima notte che consiglia gratis
a
tutti i paesani che han fiducia nella
Madonna
di Gonare e anche nel Redentore,
l'indipendenza
dello spirito personale
e
del giudizio di valore sulle idee e sulle cose
che
danno un senso a quel che mangiamo.
Caino
invidiava Abele perchè indossava
un
corpetto di boccoli d'agnello e conosceva
già
le bozze dei dieci comandamenti.
Si
è riservati in strada,
ma
alla minima ingiustizia bisogna
farsi
sentire anche nell'ufficio postale
dove
qualcuno non sta in fila
in
barba alla bonaria presenza di spirito
degli
altri che borbottano scontenti
e
muti in attesa del miracolo promesso.
Abbiate
pazienza come in punto di dar
la
morte hanno i boia gagliardi
e
i fieri condannati nell’attesa del rito.
Non
é viltà lasciar perdere le furberie del giorno
ma
tacere quando l'impiegata delle poste
sbriga
la persona entrata dopo di te,
somiglia
alla viltà come lo scalmanato all'apatico
come
non è da ingrati dimenticare la grazia
ricevuta
da chi l'ha fatta
senza
aspettarsi nulla in cambio
così
misero e ingenuo è aspettarsi
riconoscenza
per aver fatto del bene
Qualsiasi
pietra ci ricorda la nostra umanità
come
un saluto e una stretta di mano basta
a
svegliare la coscienza di essere in compagnia
buona
o cattiva che sia.
Per
quanto mi riguarda nessun padrone
può
trattarmi meglio di quanto mi faccio io
che
mi sostengo col lasciar perdere
a
costo di perdere qualcosa per strada
che
certo qualcuno attento raccoglierà.
Quando
mancano i soldi si sciolgono i fiocchi
dei
ghiacciai che necessitano d'un nuovo catasto,
si
cancellano i debiti e le promesse di pagamento
(chi
non paga lavori a corvee),
tanto
la vita ha da scorrere
Tutto
quel per cui io sono
ha
di mira qualcosa:
io
sono perchè piove
e
rotola un sasso dal monte;
una
tegola si rompe nel tetto;
un'auto
non si ferma allo stop:
ho
la facoltà di percepire e
colgo
ciò che esiste assieme a me
chi
mina una casa sa che crollerà disabitata
posso
pensare che il treno
che
viene verso di me sulle rotaie
non
mi investa se mi ritraggo prima
ma
mi travolgerà se non mi sposto
io
so di lui che - carico di gente -
se
ne infischia di me
Altro
sarebbe il mare
se
non ne sentissi la voce e il movimento.
Il
mondo va bene finchè vedo anch'io
quel
che vede il prevosto dei barbieri
e
il barbiere dei tassisti
Dell'immutabilità
del cielo
-
ogni notte sempre -
solo
le idee fermentano come i vulcani
che
eruttano profumati calendari di barbieri.
Nania
Pupusa nacque vecchia
con
tante rughettine da centenari,
un
martedì grasso
e
col passare degli anni, i nuovi tuoni
succedevano
ai vecchi, fino a che lei morì
un
freddo mercoledì delle ceneri bruciacchiando
una
dura tavola di ginepro trovata sulla strada
una
domenica che gia in quei tempi si bolliva
la
carne per la minestra nel brodo;
ogni
lunedì si riprendeva il lavoro interrotto
il
sabato e sotto l'arcobaleno fischiava già il merlo,
fiorivano
gli alberi e con l'equinozio ritornavano
le
rondini e nelle processioni di maggio
la
natura che si risvegliava si chiamava già primavera
La
civiltà greca è il primo passo fatto fuori della Caverna
verso
lo spaccio della prima moneta appena coniata
con
la fusione del metallo di valore per la circolazione
e
lo scambio delle idee di libertà, giustizia e bellezza
La
bellezza è unica e lo dimostra il paragone
della
bella figlia del vignaiolo
con
la brocca del vino sottobraccio
con
tutte le madonne ingioiellate del firmamento
La
frase e la sua estensione. Monologo e dialogo.
Prima,
ora e dopo. La frase tra due capitoli.
2
contenuti. Nel quadro della pagina:
la
parola dà l'immagine al concetto, gli dà la faccia
la
parola dà l'immagine dell'idea -
La
parola è il contenuto che riempie la pagina
Credibilità
della fonte; verosimiglianza del fatto;
attendibilità
del racconto; infine opinione personale
Giusto
dubitare delle storie che non hanno conferma
Il
fiorir del mandorlo sveglia le mosche dal letargo
e
solo per loro arrivano le prime rondini;
innumeri
trote fan d'argento il Cedrino;
piova
quando vuole, mormorano in piazza
gli
sfaccendati che non han tempo di vedere
l'arcobaleno
e vedono in tv le morti che più contano,
quelle
autorità ragguardevoli che come eroi
devono
stare sulla terra qualche giorno in più:
re
e principi, papi e presidenti
Oddio,
molti odiano la calura
più
di quanto io non tema il gelo e la brina,
figli
di rugiada e della luna che fa il suo dovere.
Dicono
che le case dei benestanti abbiano
doppie
serrature e i cani a guardia nel giardino;
le
imposte delle case povere hanno qualche
vetro
rotto e le massaie nei giorni limpidi
e
tiepidi
se
ne vanno per i campi a cogliere fiorellini
e
cicoria di maggio, spuntati dove si posa l'arcobaleno;
mentre
i buoni borghesi arredano le terrazze
di
verziere, le innaffiano con la rugiada
del
consorzio agrario
e
col canto degli uccelli nella voliera,
aspettano
che l'estate maturi il grano da spendere;
se
Dio vuole.
I
preti – oltre a tener lontani gli insetti infernali
e
far di maggio il mese della Maria -
insegnano
a pregare Dio referente delle invocazioni
umane
e imbandiscono altari floreali
alla
madonna del bosco fatato
che
appare di frequente ai giardinieri
quando
sfrondano i roseti selvatici
I
vecchi del contone Ballaloi – antica porta d'Irillai
dove
ogni casa è appresso all'altra - non hanno età
perchè
sono rimasti affascinati dai vecchi profeti
della
bibbia, che la sera bevevano un goccio di vino
e
dormivano sulla stuoia, un pò di latte al mattino
dopo
averlo munto nel recinto delle mucche
e
acqua corrente di sorgente durante il giorno
negli
orti coltivati; e nei sogni se ne infischiavano
bellamente
degli anni passati e di quelli a venire,
comunque
connotati di sventura e gioia
Molti
stitici trovano ridicolo assistere ai loro sforzi:
perciò
dan volume alla musica celeste
delle
valchirie d’Orione
alle
burrasche d'alto mare e ai temporali
che
minacciosi vengono da Bosa.
Nessuno
è più comodo di chi è comodo al cesso.
Vorrei
vedere dove la saggezza conduce papi
e
principi figli di re con un terribile
mal
di pancia e la latrina intasata.
L'innata
sapienza di papi e re
trova
conferma nelle prime e ultime
parole
veritiere che dicono a segretari
e
scrivani sul letto di morte e poi spirano
come
piccioni increduli a occhi aperti.
La
prima virtù dei diplomatici
è
il parlar garbato e ossequioso
a
cui segue l'arte che modera i rutti,
copre
il subbuglio interiore
e
trattiene a tempo debito
le
flatulenze fuori luogo
Le
belle comari di Donn'Elène Kuleispricu
mi
aspettavano sorridenti
all’arrivo
del latte appena munto.
Il
Nordamerica, la mia passione,
chiuso
per ristrettezze:
privarmene
mi amareggiò.
In
tribunale più che altrove
si
deve sapere quel che si dice.
Ovunque
tu sia, di solo quel che non fa danni
allo
stadio puoi dire quel che vuoi
ma
in tribunale dì quel che non ti danneggerà.
Ogni
luogo è adatto a dir la verità
ma
tu rispondi solo alla domanda
e
non divagare come si usa fare a tavolino.
Ai
curiosi dì solo quel che riguarda
la
libertà di movimento della truppa.
L'assassinio
è uccidere la vita in salute
la
vita è la prima ragione di chi sta libero sulla terra
la
ragione e la forza che conta le ore al tempo
e
doma la natura nello spazio facendo le case private
le
scuole e gli ospedali dove i medici
non
fanno clisteri ai carpuloni
in
uscita perche mancano i bidelli all'ingresso
inviati
nei campi a bruciare sterpi
Non
so, non riesco a vedere cosa sia
superfluo
nell’esistere in questo mondo.
E’
vero che non ne abbiamo uno di ricambio…
ma
forse delle guerre si potrebbe fare a meno.
Non
è facile, lo so.
E’
uno spettacolo in cui nascono gli eroi.
Di
solito figli di dei in tutto superiori a noi
inetti
che non sanno scuoiare un coniglio.
Innanzitutto
si formula l’idea del divino
poi
quanto si accompagna al soggetto
lo
si articola come divino.
E’
tutta la vita che sento parlar del dio
che
non comprendo perchè non lo conosco.
Conosco
impostori che si spacciano miti
e
sono ciarlatani che non amano i propri simili
ma
infiammano streghe ed eretici
La
politica si impone a tutti
come
un dovere umano dato
che
dobbiamo vivere insieme.
Non
so quanto sia stato bello
aver
fatto carico a Dio del sommo bene
invece
di farne la sostanza del quieto vivere
delle
genti che vivono in perpetuo subbuglio
a
causa del: questo è il mio orsacchiotto,
dice
la mamma in difesa del figlioletto.
E
questa è la sua merendina.
Maestra,
difenda la merendina del mio bambino,
dice
alla maestra, invece di metterne due
merendine
nella saccoccia del figlio
da
dividere col compagno di banco. No.
La
merendina è mia e la legge mi difende.
Che
spetti alla legge dar le merendine alle mamme?
Per
i bambini il Sommo Bene è la merendina e il Balocco.
Che
la legge sia dispotica?
R.
Luxemburg
“ le
rivoluzioni non sono “fatte” da qualcuno
ma
scoppiano “spontaneamente” “dal basso”.
Noi
siamo come Dio ci ha voluto fare
con
le mani dell’artigiano
che
sono oro che si fa denaro.
Il
denaro è il bene universale tanto è
gradito
anche a Dio per le spese correnti.
Tanto
è l’uso che se ne fa nel mondo
che
se addestri un cane
a
scambiare un obolo con un osso
li
vedremo sfilare nei macelli con le moglie
che
per la spesa quotidiana chiede i soldi
al
marito di cui dice di essere la serva
e
non la sposa. Argomento del consorte
artigiano
è che la moglie prima di sposarlo
non
conosceva il denaro
Beati
i poveri di spirito perchè loro è il regno dei cieli
per
me è uno sfottò riferito a chi coglie ogni panzana.
Per
loro bello è il pensar libero e giocondo.
Essi
chiamano afflitto chi non risolve il suo dolore.
Filisteo
è colui che le Muse non le conosce proprio.
Costui
non ha spirito, è solo carne,
pesce
e polpa di pane e teme il vino.
Ultima
è la speranza
e
dopo i numeri del soccorso
non
ci rimane che Dio
se
non ci nega udienza
il
nostro avverso demonios.
Non
c’è disgrazia che venga da sola
come
minimo accelera il tempo che
in
un lampo ti imbianca i capelli neri.
Col
maltempo si invecchia prima
peggio
se ti guarda con gli occhi bassi
come
se avesse trovato in te
quel
che da tempo va cercando.
Confortiamoci
allora perché
non
c’è paese in cui ogni cosa fatta
sia
esente dalla critica.
Natura
e cultura sodali di corpo e spirito
sono
la vita del mondo
separarli
è avviare un rito funebre.
Mi
piace stare alla finestra a veder scorrere
sulla
via le esequie della vita
che
si abbandona al suo tramonto.
Dimesso
è lo sguardo della mucca
che
si aspetta di essere munta
Il
dio che mi sta sempre al fianco
dorme
anche affamato, nel mio letto
ma
mi guida ogni volta dove voglio io.
Chi
quindi collocare nella porta dell’animo
e
del cuore, l’onesto e nobile dott. Gabba/s/le
che
dedicò la sua scienza a resistere alla polio
o
il rev. Fadd/a/iboes che invocò la sua fede
in
Dio affinchè gli incurabili poliomielitici
morissero
per non patire il resto della vita?
Certo,
a pancia piena si dorme meglio
si
pensa male e si russa alla grossa
come
chi ha bevuto dalla botte.
I
figli sazi per resistere al sonno
chiedono
ai
genitori a cosa servono i libri sacri:
A
far ridere i preti, rispondono all’unisono.
Il
pensiero appare e cresce come il
peccato
ma senza fare la voce grossa
con
chi non sente ma sa
che
ciò che è in noi sarà con noi
per
chiudere le porte durante il viaggio
di
ritorno alla casa lasciata aperta
tempo
addietro
per
delle frettolose commissioni affidate
a
noi spiritosi come i nostri simili
che
han fatto della vecchiaia
il
setaccio dell’esistenza dove
gli
agi del tempo passano come lo spirito
e
i disagi del corpo restano nelle ossa
che
sosterranno chi ne avrà bisogno
fino
alla fine del mese, con lo sguardo fiero
senza
alzare la voce allo sportello.
Subdolo
è lo sguardo del toro
che
ti guarda dal basso in alto
per
vedere dove può infilzarti
meglio
Chi
è felice si gloria del suo merito.
Sui
banchi del mercato si trova
solo
la merce che cerca denaro.
La
miseria vorrebbe comprare col
languore
delle lacrime degli occhi
tanto
è felice di esserci
l’opulenza
è sazia prima di passare tra i banchi:
è
presente solo per il dover esserci
come
lo stolto che esibisce il suo fastidio
come
il gallo che sfila col petto in fuori
davanti
alle galline che salutano
col
coccodè dell’0vo ben riuscito.
Felice
è il gallo che basta al suo pollaio.
L’ordine
del tribunale che precettava di impedire
il
pensiero al detenuto Gramsci Antonio
è
stato disatteso per volontà degli avvenimenti
imponderabili
che nel mondo si succedono.
Anche
la certezza che possa essere felice
e
fecondo di eccellenti pensieri chi è di
salute
cagionevole e incatenato
è
stata disattesa
dato
che è peregrino sostenere che le
Lettere
e i Quaderni dal carcere
non
siano felici e ed eccellenti
esempi
di vita e di pensiero umano che
è
ciò che ha sempre sostenuto la vita vissuta.
Certo
infelice è sostenere che Lettere e Quaderni
non
siano stati scritti col piacere del cuore
e
la chiara luce dello spirito che pensa da se.
Chi
non ha, fatica e compete per vivere e avere
chi
ha, accumula e guarda dalla finestra
l’albero
della cuccagna in piazza reso
scivoloso
al misero che si arrampica.
«La
vita è nel movimento.»Ha detto Aristotele.
E
uno sciancato per vivere
deve
tenersi leggero per muoversi un pò
e
mangiar come scriccioli senza bagnare
il
becco nelle gocce del vino che spesso
cade
dove arsa è la terra che lo esige.
Ma
tutto al mondo si muove
perché
la terra gira e sopra vi è
anche
lo sciancato che vorrebbe
ballare
come un frate zoppo
sopra
un filo di lana per divertire
la
scolaresca durante la ricreazione.
Ma
chi crede che chi va più veloce viva di più
sappia
che la tartaruga vive il doppio
del
tempo che si impiega per arrivare.
Vai
a fare il diacono che è servo
di
chi fa il servo del Signore
e
rimarrai sempre garzone di bottega
Chi
è ricco di beni e di salute
cerca
sempre nuovi interessi
per
riempire i buchi del tempo
dove
penetrano le correnti malsane
ingiuriose
alle
maleodoranti miserie umane.
Quel
che ciascuno è sia fedele a se stesso
perché
difficile è cambiare la prima pelle
con
una posticcia di dubbia natura per coprire
le
interiora che mal sopportano la luce accecante
e
le correnti d’aria fina fatali ai calori intercostali
Nulla
esiste se la mente è assente.
Anche
chi vive di rendita
è
a disagio se la mente gli vacilla.
Chi
ha da fare insegue il tempo che fugge
il
nullafacente cerca sempre compagni
di
gioco per la contesa aperta col tempo.
Solo
la persona che sa di essere quello che è
vive
sereno stando bene con se stesso sulla terra.
Difficile
essere altro se non voglio.
Penso
che quando si dice:
è
un puro e alto spirito
si
intenda chi nella mansarda
ospita
il senno chiaro e placido.
Non
so se il dotto Zichichi
che
leggeva solo Galileo
stesse
meglio del parroco della cattedrale
che
non leggeva l’Erasmo proibito.
E’
la salute che ci riguarda
che
ci presenta al mondo
se
la salute manca
muta
la silenziosa presenza
sulla
panca della vetrina
E’
più stanco chi lavora per vivere
che
non il possidente che non chiude occhio
perchè
teme che gli rubino le uova dal pollaio
In
più modi è bello e brutto usare la lingua
ma
due preoccupano i genitori
uno
è non parlar troppo
l’altro
è non parlar male
Tutto
sta nel nocciolo della mente
compresa
la volontà e il suo utilizzo
nel
voglio o non voglio decide il pensiero
perchè
solo sua è la sovranità del reame
Cogente,
che determina un obbligo inderogabile
Prima
del duemila l’infanzia si ricordava
con
l’immagine dei ghiaccioli
che
pendevano dalle tegole delle case
col
solo piano terra, poi sono sorte le
abitazioni
a più piani e i ghiaccioli furono
intrappolati
nei frigo dei condomini
dove
il senno è umano
il
desio è comune al bipede e al quadrupede
solo
il pensiero fa l’essere umano
che
viva in grotta o nell’attico
dorma
nel letto o a terra accanto al fuoco
abbia
le mutande o ne faccia a meno
o
calzini e moccichini siano suoi o in affitto
Irretire,
cadere nella rete
Il
subdolo rende florido quel che fa
Dai
la mancia a chi ti dà buone notizie
e
avremo una buona produzione di falsi postini.
Non
se minacciati del taglio di mezzo
orecchio
se la lieta novella non è vera.
Ritira
la proposta di spuntar la lingua.
Grida
più forte che puoi
oltre
il Monte del Redentore, che lo
senta
anche il mare che frange lo scoglio
per
sentir meno i mugugni della fame
che
sono la vera voce della ragione di vivere
La
corruzione dell’animo e del portafoglio
ostacola
la libera punizione col voto
di
chi froda le faccende pubbliche.
Ho
scelto me per scorticare in concerto
la
coda dell’esistenza in carriera.
Scritta
a grandi caratteri alle
spalle
dell’autista del tram:
Por
favor, tenete a bada quei peti acidi
che
annunciano la brodaglia, altrimenti
fermo
il mezzo in mezzo alla strada
e
guido una panchina.
Nel
cartello sulla fronte del tram che di norma
indica
la destinazione della corsa c’è scritto :
Non
fate le puzzole e statevene a casa.
Cos’è
l'onnipotenza?
Perchè
non nominare Dio comunque
(invano!
perché?)
dato
che è la parola più famosa al mondo
e
usata dall’infanzia fino a pronunciarla
in
punto di morte quando la coscienza
si
è dissolta e si è davvero impotenti?
Corroborante,
darsi un ton.o.ificante
Perlomeno
esagerato dire che rinuncio a me
pur
di non perdere te
devo
innanzitutto sostenermi per non perderti
e
profumare con l’incenso dei vivi
i
morti han bisogno di pace e riposo…
perciò
a casa non manca il sale
è
l’altro che manca…pane, vino e ravanelli…
poi
è risaputo che i cani non leccano
se
non c’è profumo nell’aria e il sale
insaporisce
le pietanze sciape
perchè
non è talco farma c e u t i c o
Pondo,
il corpo cntr all'anima.
Anima
e Pondo.
Pondo,
stronzo alla Polifemo.
Valutazione
dei sintomi, diagnosi.
Come
è stata la tua esistenza?
chiesero
a uno sciancato che si trascinava…
A
che pro ci sfrecciano sul capo
quegli
aerei supersonici frastornanti
se
nei paesi bilingue son fradice
le
condotte dell'acqua potabile?
…a
malapena con una brocca d’acqua.
Come
quella del verme che si rigira nel sale.
Infatti
ho sempre avuto delle gemme
di
sale in tasca per poter bere
qualche
tazza d’acqua in più.
Se
non di vino.
Se
è il corpo materiale che esprime l’animo personale
come
la natura umana esprime la sua cultura singolare
come
ha da essere l’animo di un corpo sciancato?
Corpo
e animo sono un essere unico, un'unica cosa.
Vessare
e assuefarsi a depauperare il misero
Chi
ha buoni ricordi si compiace di raccontarli
chi
li ha cattivi li ricorda maldestri e tace.
Specialmente
sulle miserie della povera crescita.
Se
poi si innamorano da maturi
amano
tutto delle mogli
dai
più puzzolenti peti a comando
alla
flatulenza della lavandaia alla lavanda
al
riso sguaiato e alla chiacchiera sfrenata
alle
murene a grappoli
alla
verruca sul mento recintata di peli
simile
al porro del collo coperto di collane
Papa
Giulio II Della Rovere,(1503-1513)
era
nipote di suo zio papa sisto IV(1471-84)
Al
libero arbitrio è concessa qualche deroga
dalle
regole e purchè non si faccia male
alle
mosche si possono schiacciare a dozzine
le
zanzare e le cavallette.
Beninteso
nelle regole son compresi sorci e ratti
ma
non topini di campagna che han prole a carico
e
son già nelle mire delle civette sul far delle notti
ad
Atene quando Socrate dorme in famiglia
e
tace e forse già sogna che cosa e come
l’avrebbe
detto domani se fosse stato balbuziente?
Ed
Esopo, di cui voleva versificare le favole
come
le avrebbe raccontate?
Meno
male che grande è
la
giustizia nei cieli olimpici.
I
Bardaneri (o saccheggiatori del grano)
mettevano
a soqquadro gli averi del villaggio
a
qualunque ora come gli esattori di Corte
che
pignorano i quadri appesi al muro
valutandoli
con il valore dato dai ciechi
L’animo
è il rubinetto della botte
L’animo
è il contenuto della botte
L’animo
è l’espressione del corpo
E’
l'animo che riveste la superficie del corpo
dalla
punta colorata dei capelli ritinti
all'estremità
dell’unghia dell’alluce
Più
della morte e della fame son
certo
che domani il sole sorgerà.
Il
mondo è degli acrobati che vengono
dalle
scimmie, nostri primi abili idoli.
Brutto
essere come i malati del passato
che
elemosinavano
con
una campanella legata alla caviglia
ma
nemmeno aver passato la vita
senza
poter camminare come gli altri
pur
senza chiedere elemosina ne scampanellare
non
è certo stato bello temere una spinta…
brutto
sentire incerta la posizione eretta.
Brutto
sentirsi precari in piedi
in
un mondo di saltimbanchi
Nabucodonosor
fu fatto bue e ridiventò uomo
Quel
che diviene conosce già la strada…
Certo
è possibile che tutto ciò che avviene
sia
già avvenuto
perché
quello è il semplice meccanismo
in
cui consiste il mondo-universo:
il
sole che brucia ogni giorno
chi
gli sta attorno che cerca di scappare
fino
a raggiungere il giusto-luogo
da
cui convivere
e
quindi permettere il ripetersi
di
ciò che può già essere accaduto
come
infatti ogni anno accade
sulla
terra con le stagioni
che
generano la vita di certi organismi
amanti
della musica celeste
di
cui sono maestri gli angeli del cielo
e
i pastori dei pascoli che dal Gennargentu
degradano
verso il piano mare
depositario
delle ghiottonerie per cui sbavano
angeli
e pastori: muggini, anguille e cozze vergini.
Il
modo di vita del sistema solare
è
il divenire di se stesso
così
com’è la vita umana
nella
sua eterna riproduzione
con
l'invenzione della coppia che,
nonostante
guerre e catastrofi e pestilenze,
non
perde colpi e popola il mondo
come
i topi, i conigli e le lumache.
Amo
il gran dio
perché
so di non aver mai avuto
impedimenti
appartenenti al suo spirito.
Il
male che ho patito
mi
viene dal mondo naturale
che
non è responsabile della sua opera
perché
agisce spontaneamente come il sole.
Noi,
umani mortali
siamo
lo spirito del mondo spontaneo.
Siamo
lo spirito del mondo che esiste.
Io
sono il caudato.
Come
parrebbe dire il capobranco:
Sono
io colui che mangia per primo
e
poi passa il piatto a voi.
Alessandro
VI Borgia (1492-503)
bruciò
Savonarola, 1498
Anche
il falso, quando davvero lo è
è
simile al vero.
Come
i ricordi della vecchiaia
per
la cui narrazione l’autore modifica
quel
che è stato a beneficio di quel che ora è.
Come
voler sovvertire la realtà che ora vive.
Falsificando
il passato per avere
un
nuovo assetto del presente.
Ricordo
il vissuto come il presente che vivo.
Se
il passato è un ricordo
il
presente è un abbaglio.
L’animo
è sempre sul chi vive
acquattato
nel meccanismo della mente
che
ovunque sia non dorme mai.
Manca
qualcuno nei piani alti sopra l’Onu
qualcuno
di quelli che giudicano i responsabili
delle
disgrazie che cadono sugli innocenti
e
non su quelli che le han volute e decise
e
per l’impresa riuscita brindano e
festeggiano
e segnano sul calendario
Alla
Divisione del Bottino
non
sono mai mancati i Vincitori.
Difficile,
per quanto si viva ritirati, vivere
senza
che qualcuno abbia da ridire.
Non
dico che dietro lo scherzo si celi la verità
che
può ben starci
dico
che lo scherno copre il nervo scoperto.
Quindi
taci se ti pare che uno abbia offeso un’altro.
Per
far bene le cose
non
ci si deve stancare di farle finoachè
ti
piaccia la bella forma avuta dallo spirito
perché
stanca meno del far male
con
la noncuranza del maldestro
le
cose brutte assai per l’animo sensibile ed elegante.
A
qualcosa si deve rinunciare per farne bene altre
che
forse chiedono maggior impegno,
magari
per una più lusinghiera ambizione.
L'orgoglio
di aver fatto una cosa bella
riempie
di stima l'animo dell'Autore
e
goderne magari fino a morirne,
faccenda
che può giungere d'improvviso,
come
capita a chi vive fiducioso nella vita ordinata,
salutare
e civile, come protetto dalla grazia divina
per
morire nel suo letto mentre sogna l'eterno
empireo
celeste dal clima temperato e non
l'inferno
col suo torrido e interminabile avvenire.
Nei
libri sacri l’asina di Balaàm parla come gli umani
Dolce
ed elegante Èlena
Il
pettegolo è rientrato dal bar
dove
non si parla d'altro che di calcio,
politica
e COVID e non di sentimenti
che
appartengono agli anfratti bui
e
labirinti illuminati dell'animo umano.
E
mo' il sottoscritto s'addorme.
Non
c'è anno che non dia nuovi germogli...
Nuvole
vagabonde al profondo e vasto cielo
dell'
infinito ricco di stelle di gaudente luce
moltitudini
di pesci al mare ampio e profondo
alla
gran terra campi solari ricchi di messi
e
di grappoli d'uva... e nel petto custode
dell'animo
spunta una fiamma d'amore
La
sura è un capitolo del Corano.
Bih,
biendhelusè a karkidos ke poleddhu
gramuzandhe
irbutu a fake’r
canisteddhas
ligadas ki su junku.
Li
piaket’ ke ficu cotta.
A
denotte iskudete sos pedes a terra
ki
paret’ katticandhe akina i su lapiolu
kei
sor domaos in galera.
A
s’impuddhile fruskiata ke gardanera in amore.
Jukete
una malandra in trucu
ke
toccau ‘a jubale o kaddhau a fuste.
Difficile
dialogare con chi non ti è alla pari
nel
disbrigo degli affari correnti.
Difficile
malversare dove le faccende
son
chiare più che torbide e confuse.
Cosa
sappiamo di come vivevano i nostri
antenati
al tempo di Josto e Amsicora?
La
vita è l’esistere in concerto
degli
esseri detti umani
per
la disposizione volontaria
a
vivere in pace
L’ascensione
di gesù in cielo
vorrebbe
rappresentare la rinascita dalla
morte
temporanea per l’eternità della vità
umana
e divina.
La
sposa alla quale è stato ucciso il marito
piange
ogni giorno davanti alla casa dell'uccisore.
Un
consigliere del Comune di Ohiai B. vorrebbe che
nel
cimitero cantassero tutto il giorno gli usignoli.
Perché
non accompagnare i morti alla tomba
con
una dozzina di usignoli canterini in gabbia?
Il
cosiddetto dogma trinitario
è
la condensazione della paternità
nella
successione di nonno, figlio e nipote.
O
figlio, padre e nonno come un tutt’uno.
Il
prefetto d'Irillai indice un premio alla
massaia
che spolvera senza sollevar polvere.
Per
un fatto fisico, come rimestare
dal
fondo quel che bolle in pentola.
Si,
come un vulcano di polenta.
Non
c'è fortezza nel petto che resista
all'urto
senza aprire un varco nell'animo.
Il
santo graal è la coppa, di cui narra giuseppe
di
Arimatea nella leggenda senza autore
che
avrebbe contenuto il sangue di gesù
che
animò le corti medievali tedesche e francesi
All'azione
si addice la decisione del coraggio
alla
riflessione è necessaria la ponderazione
e
la pazienza, perché
se
il tempo se ne infischia dello spazio
lo
spazio non si cura del tempo
né
di chi lo misura contando
fin
quasi a cento stelle
Donna
Elena, dimmi che devo fare
oltre
porre dilemmi sulle frasi
che
sentiamo da una vita, tipo:
-
Perché sogni d'oro e non sogni sereni,
di
pace, d'armonia in casa e nel mondo,
di
serenità nelle strade, di quiete negli stadi,
di
canti nei campi, perché non sogni d'amore?
A
che serve l'oro al buio
dove
l'amore brilla più del sole?
Èlena
ho
il tempo che mi rimane a disposizione
e
mi piace aspettare, amo l'attesa
e
la riempio con la costanza dei sogni
e
di pensieri aerei come scriccioli d'usignolo
leggero
fardello della voglia di vivere
all'ombra
del sole e del chiaror della luna…
Il
nido del dubbio
L'uomo
è umano perché pare che abbia
-
nell'animo che lo muove -
la
coscienza di quel che’è, e cioè: mortale.
Predu
Pilurzi cinguettava ad ogni
bicchier
di vino, come il primo usignolo
fatto
dal Signore, che cantò in paradiso…
-
Perciò -
.
..Non è ancora primavera se non canta
l'usignolo
d'Irillai col Mandorlo fiorito.
L'ultimo
Papa
Manomorta
per diritto divino: ovvero
è
giusto pagare il dovuto a Cesare
ma
noi siamo di Dio a cui spetta
un
equo corrispettivo
Fato
e destino sono i liberi gemelli del caso
che
registra l’ordine delle cose che accadono
nella
perpetua rotazione del mondo umano
la
cui presenza è attribuita alla potente volontà
divina
che ha creato per ragioni impenetrabili
la
vita nel cielo abitato da stelle lucenti
comete
caudate e coltivatori diretti
Nessun
messia o saggio profeta che sia
ci
ha mai parlato di come,
perché
e quando, la fortuna
che
ci accompagna come il vento,
con
gli avvenimenti che ci riguardano,
ci
abbandona a una triste sorte
indicandoci
con la mano le terga indifferenti.
Bello
pensare che la pietà viva
nell'animo
di chi ha sofferto in presenza
di
chi non sentiva il moto della compassione.
Ecco,
ci dicono,
la
fortuna dà il braccio a chi l'afferra.
Ecco
così ha fatto Agamennone
affidando
la figlia alla sorte che
l'avrebbe
ricompensato con la propria morte.
Ama
la pietà la madre a cui muore
la
figlia per la gloria del padre.
L'avversario
si comPiace con se stesso
per
aver ucciso il nemico con cui
non
aveva alcuna comPassione.
Dialogo
senz’ immagine
Per
favore, passami quel coso.
Quale?
Quello
là!
Dimmi
quale.
Quello
che vedi e sai.
So
quello che vedo.
Dammelo.
Dimmi
quello che vuoi di quel che vedo.
E’
quello che credi.
Passami
il come si chiama.
Ti
do quel come tu lo chiami.
Dammi
quel come lo chiamano.
Ecco
una ginestra. E’ un fiore giallo.
Il
dio dei poveri fatto col fango e cotto al forno
è
il bracciante in capo di famiglia numerosa
a
cui il forte vento rassoda la carne
nel
cogliere bietole selvatiche appena oltre
l'orlo
delle strade.
Solo
tra
i concorrenti suoi pari
non
trovava ostacoli e lo rispettavano.
Il
sogno, dico io, è un ricordo di ciò che è stato
malfatto,
non un‘auspicio di ciò che forse
potrei
voler che si avverasse.
I
sogni buoni, anche se illudono, dicevano
i
dodici vecchi seduti nella prateria d’Irillai
-
sul muraglione sopra il dirupo -
come
antichi e autentici baroniesi nei campi
aperti
e perfetti, sono quelli che non offendono
nessuno,
sogni buoni, come sognare
di
sposare la fidanzata che visita ogni notte,
o
con i numeri vincere al lotto o il neonato
che
sogna la mammella della mamma,
quei
sogni vengono giù come falchi
dagli
angeli gabrieli di Dio. Sogni buoni.
Quelli
cattivi, che coinvolgono in malefatte
le
persone oneste come il far l‘amore proibito
con
i parenti, perché nel sogno brutto pare
che
tutto sia possibile e vedere anche le anime
dei
morti uccisi e conosciuti che danno i terni
al
lotto, sia di giorno che di notte come vedere
Banquo
nato da un sogno nella brughiera,
quelli
vengono da Satan Sanguisuga che succhia
le
anime ai moribondi, quello spione fissato
di
voler asservire, attacccandolo ogni notte,
il
mondo celeste, quel malignaccio dimonio
ingannatore
che intorbida l‘acqua dove peschi
di
frodo un‘anguilla.
Il
diavolo tipo è quello che ha appena ucciso
il
cinghiale, lo scuoia, s’imbratta la faccia
del
suo sangue e si copre con la sua pelle.
Sognano
male gli sfaccendati, che non sanno
nuotare
né come passare il tempo, mormorava
quello
che non esce mai di casa senza aver
fatto
le sue cose. Chi è stanco dal lavoro dorme
come
un’uovo sodo. Anima e spirito di chi rinasce
sale
al cielo, corpo infetto all‘inferno dove tutti
battono
tamburi di pelle d‘asino. I brutti sogni li fa
chi
ha la coscienza sporca. Pensa male di giorno
e
sogni brutto la notte. Ciascuno fa i sogni che si
merita.
Chi è sazio di vino rosso sogna gratis.
Ma
poi digiuna. Chi vive onestamente non si
lascia
traviare dai sogni. Il malvagio inganna
anche
il sogno. Chi teme sogna presagi di sventura;
se
poi non digerisce le cipolle, il sogno diventa
un’incubo
foriero di catastrofe. Con la magia dei
sogni
notturni, che par sortiscano dal cosmo materno,
si
spalancano i cancelli che durante il giorno son
chiusi
e custoditi da invisibili guardiani ai quali dire:
oggi
devo far così. La bellezza del sogno stà tutta
nel
ricordo, sia che lo racconti o lo tenga per se, come
quello
del bandito-pastore a Sedilo nell’agro di san Titino,
In
hoc signo vinces, armato d’archibugio che nascosto
dietro
la rupe della Fonte dell’Uomo Ucciso si spunta
barba
e capelli e si gratta le gote col coltello mentre
canticchia
mottetti d’amore alla sua bella
lontana
e il suo cavallo si abbevera alla fonte :
-
stella delle mie notti, le punte ti offro dei capelli, che
crescono
d’ora in ora; ma moglie mia bella, fammi
uccidere
una sentinella,
che
selvaggio mi fà come la luna a maggio -
L’effetto
è il mondo, quale è stata la sua causa?
L’inizio
del movimento è l’effetto, cosa lo ha causato?
Causa
della morte è il deterioramento del corpo
cioè
la fine della vita.
Costui,
raccontano, sognò un’angelo mettergli in testa
un
berrettino così striminzito e unto che divenne
obbligatorio
sul capo d’ogni pastore-bandito dicendogli:
Vendicati.
In
sogno puoi morire in una fornace e rinascere
in
una curva del Cedrino, puoi esser ricco e morso dai
cani
e prestarti dei soldi per non affogare e nello stesso
tempo
essere aggredito e derubato da due suore di
san
Biagio, pescare nel Cedrino senza lavarti, cadere
in
un fosso come Alice ( Ulisse non visitò gli inferi
e
parlò con i beati nel pozzo?) e volare rasoterra
come
una rondinella novizia che cerca anelli d‘oro,
cantare
come la cincia del Monte dopopranzo,
camminare
sui cadaveri e aver la bava come
una
lumaca, far collezione di foglie cadute e non
avere
età, dimenticarti della tua casa e fare il prefetto
del
regno, in sogno puoi uccidere qualsiasi ombra
e
non render conto alla giustizia dello Stato come
Macbeth,
puoi sognare Josto o Amsicora che si
risvegliano
come la natura a primavera e baciare
la
mistica Eleonora e santa Teresa in Fregola, la
Madonna
di Guspini, puoi essere il Dio dei Minatori
o
la Signora delle Pecore, puoi vedere dall’alto gli
uccelli
in v olo infilarsi nelle nuvole, puoi bere cinabro
vino
gratis senza zappar vigne né pagar Zigottu bettoliere
delle
origini e dell’identità isolana, cosa non si può
fare
in sogno senza peccare? Non puoi mangiare il
ficodindia
allucinogeno di Tiscali senza pelarlo e
trascorrere
una notte da sabba, perché il sogno incanta,
bisogna
dirlo e forse và regolamentato per limitare
gli
effetti della sua malia specialmente se ci
vanno
di mezzo bambini con cui cimentarsi e
divorarli
come cannibali all’insaputa dei genitori
adescandoli
al dolce sabba del gelato caramellato al
cioccolato
di solo cacao al miele d’arnia sconsacrata
Cos’è
che rende favorevoli
gli
auspici al neonato?
La
perfetta combinazione che fa divina
la
creazione, è data dalla presenza dei piedi
che
si integrano nel corpo come le mani
e
dove non può l’uno agisce l’altro
come
compagni d’armi, di idee e di lavoro.
Energici
commilitoni devoti allo spirito guida
che
non vivrebbe senza la coratella che macina
i
sapori, come da quando eravamo scimmie
e
avevamo la mente nella coda a punta
dove
inizia e termina la pelle
per
veder meglio a distanza dalle cose.
Ma
cos’è che rende discordi
le
moltitudini umane virili e mollaccioni
ma
eternamente mortali? O no?
Poi
non si è mai visto un piede lottare
contro
una sua mano, né il piede correre
all’opposto
di dove stessa la mano fugge.
Prima
che la giustizia divina intervenga
la
giustizia umana impicca gli sconfitti.
Esiste
una persona onesta che non si aspetti
dal
Signor Iddio che tutto vede come un arbitro
una
misura equa per punire e premiare
i
responsabili di un feroce conflitto che causa
immani
sofferenze più a chi perde che a chi vince?
Chi
è stato il dotto giudice
inventore
del giuramento?
Chiunque
come me abbia la vista corta,
ora
che non vede l'orizzonte,
parla
solo di quel che ha visto tempo fa.
Potrei
vantarmi di quel che non sono
con
degli sconosciuti, ma con gli altri no
non
posso, perché mi conoscono
più
di quanto conosca i miei difetti.
Non
ho rimpianti
nemmeno
di non aver avuto la forza
di
portare a casa un vitello
tanto
non avrei saputo che farne del cuoio.
Alla
fine è la stessa sorte che ci unisce,
piaccia
o non piaccia,
come
disse l'operaio del capocantiere
che
lo adibì ad altra mansione:
ti
piaccia o no, fai questo.
Come
si usa nella colonia penale di Mamone
La
terra ci sostiene uno per uno
e
da senso alla vita
l'esistenza
in comune da senso al nostro mondo.
I
contadini per aver l'acqua tutti i giorni
fanno
le dighe.
I
guerrieri per vincere hanno
le
armi migliori sempre sott'olio.
Un
cittadino del capoluogo
col
naso ricurvo come un rapace
e
con quello dovesse beccare la moglie
che
per l'appunto lo sfotteva dicendo
che
a lei sembrava una trombetta
per
come squillava
quando
lo soffiava, entra in una macelleria
della
vasta provincia e chiede
di
comprare fettine della mutilazione di Abelardo.
Son
finiti i bei giorni della capitale,
risponde
il macellaro.
Cos'è
un nuovo afrodisiaco?
Oggi
c'è la globalizzazione
e
Abelardo non è di questa zona.
Gli
ci volle parecchio per capire
che
le stanze che davano nel cortile
erano
le celle dei frati eremiti
capaci
di vivere con meno di quel che avevano
ma
erano liberi di pregare e non potevano
in
alcun modo annullare le orazioni fatte
Dai
agli altri il meglio di te:
la
tua bontà non manca di nulla.
*
Dai
solamente quel che vorresti ricevere.
*
Non
sono mai sola:
ho
sempre la mia compagnia.
*
Di
parole e ricordi si nutre la vecchiaia.
L'evidenza
è quel che gli occhi
non
"ardiscono di negare".
1.
In
una qualunque casa al mondo
ciascuno
con i propri occhi
piange
lo stesso morto
e
dietro quegli occhi c'è un mondo
che
nessun altro può frequentare
perchè
solo là le stelle si caricano di luce.
2.
A
ognuno è dato, quindi
piangere
il suo dolore
sia
nel fisico che nell'animo
e
nessun altro può farlo per lui
neppure
la sua ombra.
3.
Pensa
che alla morte del più caro congiunto
solo
la tua può seguirla e solo da lì
nasce
la paura nell'ombra della sera.
Pensa
pure che null'altro
oltre
la morte può accadere.
4.
Ora
che hai conosciuto la morte da vicino
la
famosa Massaia del Mondo
che
accumula e toglie lana
e
polvere da sotto i letti
puoi
dire di aver vissuto
cos'altro
può farti paura?
5.
Tieni
mente che unica e sola
è
la tua persona
e
solo tu puoi fargli compagnia
se
vuoi continuare a vivere con Lei
cosa
che solo a te è concesso
e
nessun altro può farlo al posto tuo.
6.
Vivi
col senno i tuoi ricordi
e
seppur ti servano a tavola
con
un grembiule di stracci
assolvono
il loro compito di messi
straordinari
della Memoria che da senso
e
sale alla vita.
7.
Vivi,
dunque, in pace
con
i colori dell'arcobaleno
con
le parole e gli umori dei vivi
e
con i rumori e i sapori del mondo.
Innassiu
Diskissiu, principe provvisorio delle janas
che
dimorano nei remoti recessi del cosmo
e
appaiono a caprai e villeggianti nella foresta di Farcana
al
suon di launeddhas, del canto della civetta
sul
dorso saldo dei cinghiali del monte
su
cui puntano gli schioppi dell'ospedale dei clisteri.
Ricordare
e Dimenticare hanno in comune la casa:
coabitano
nella stessa Memoria.
L'oblio
è inibire il ricordo, affidarlo ai venti marini;
forse
una forzatura, forse un'atto naturalmente voluto.
All'oblio
partecipano anche i ricordi caduti in disuso:
chi
non pratica il gioco,
dimentica
o scombussola le sue regole.
Non
devo dimenticare quello che ho avuto:
ho
promesso di ridarlo;
dimenticarlo
significa ingratitudine e irriconoscenza.
Perdo
la fiducia che gli altri riponevano in me.
Iddio
vuole solo il buono e il meglio
di
quel che riusciamo a combinare fra noi
popolo
d'Ohiai, cugini e cugine d'Irillai
e
generi e cognati di Mannasuddhas
vignaioli
di Marreri, calzolai del Contone Ballaloi
rattoppini
del Centro, barbieri di Bia Josso
lestofanti
di Seuna, carabinieri di Lollobeddhu
commesse
del Corso che non s'innamorano
per
un solo colpo di fulmine senza echi tonanti
nel
cielo e rimbombanti nell'anima:
devono
essere almeno una dozzina i lampi
fulminanti
per ardere il loro cuore
bollire
il sangue e cuocere la carne fino al filetto
senza
affumicare il midollo che accende i pensieri
di
dolce passione d'amore invisibile
che
con leggera grazia viaggia nell'aria
e
viene da settentrione, regno immoto
e
inviolato della stella polare
e
trovo buffo che io, più di tanti altri
sia
incapace di accoglierlo perchè non ho ali
sul
dorso nè ai piedi, credo quindi alle parole
della
mia balia, che per consolarmi diceva:
Non
da fuori, ma da dentro viene la gioia
dell'amore
che da un bel tono all'esistenza.
Viene
dal midollo, sostanza celeste
che
diffonde la vita oltre la terra.
Non
so se un gracchio possa essere
un
bersaglio per cacciatori.
Il
fatto che un tale imbracci un'ascia
non
fa di lui un boscaiolo.
Né
il locandiere che si dica sia sazio di pesce
fa
di lui un pescatore.
Chi
porta la sua croce
non
è per forza un Cristoforo.
Infatti
una tonaca non fa una monaca
né
il bisturi un chirurgo e il borotalco un barbiere.
Gambe
salde e forti braccia
fanno
adatto il bracciante
alla
fertile Baronia.
Fin
dalla remota antichità è la madre
che
presenta al Tempio il figlio che matura
poi
è il padre che a maturazione avvenuta
lo
presenta a Donn’Elene
per
conoscere le delizie mondo.
Oh,
nemmeno il tizio che si arrampica
in
cima al campanile, vuol fare il gallo fottivento
che,
a fine gennaio, cerca la sua gallinella
è
invece un carpentiere come carpentiere non è
colui
che armato di martello e chiodi sbarra
porte
e finestre di casa per essere al sicuro
senza
far patti di pietà con i ladri
non
essere spiato dai santi
né
invocare protezione alla polizia.
Troppo
cibo sforma lo stomaco.
Poco
lo rattrappisce come un fico secco
col
verme famelico.
La
giusta misura lo porta
con
qualsiasi tempo alla tomba.
Ogni
paese ha la sua strega
Irillai
ha la mia ombra.
Con
il balsamo di Maria Maddalena
Gesù
si trasformò in colomba
san
Pietro in sparviero
e
Giuda nell’amico gracchio.
Maggio
è il mese di Maria
che
gli donò le sue rose.
Quando
mi osservo nello lo specchio
vedo
la sua superficie più lucida dei miei pensieri.
Perciò
mi specchio poco
se
non alla chiara fonte della foresta di Farcana
dove
si bagnano le fate della mia giovinezza
che
mi hanno sempre negato la loro immagine.
Tutti
cerchiamo i tasselli necessari
per
far bella la nostra immagine
ma
raramente li troviamo
e
in fondo vanno meglio le rughe
e
la cadenza dell'invecchiamento.
Nè
a Ohiai, nè a Irillai come altrove
mai
si dice in giro quel che succede in casa
Non
mi va di dibattere i miei affari in piazza
dove
si mescolano gli affanni del mondo
dove
assieme alla donna gravida
come
somma immagine della creazione
espongono
le loro ferramenta gli scellerati
Chi
ha casa in campagna e una salute perfetta
solo
con la campagna a cielo aperto
(conosce
la teoria delle fasi lunari)
ha
un saldo rapporto ufficiale
e
ha pratica con prati
orti,
vigneti e uliveti e qualche libero torrente
sempre
smilzo in attesa delle piene
Le
cause accidentali sono quelle più difficili
da
comprendere e il più chiaro risolutore
di
esse è dio, l'altro è il caos da cui son tratte
le
cose necessarie e quelle apparentemente inutili
Gli
accidenti ne producono altri eccedenti
come
la regione del caos è piena di materiali
caotici
così il regno dei cieli è colmo
di
divinità eccezionalmente oziose
A
seconda dei detti popolari son ottimi cittadini
solo
quelli che muoion prima degli altri
i
cosidetti “beati” perchè contemplano Dio.
Marreri
vale la Borgogna.
Gli
emigranti sardi che rientrano dall’estero
mescolano
il vino del Reno al Mandrolisai.
Nulla
al mondo è più dritto dei raggi del sole
del
mattino, del sole a mezzodì e di quello della sera
essi
son dritti perchè devono illuminare tutti
i
figli del signore e della terra tutti mortali
Non
posso prendere sul serio le carte
né
le combinazioni astrali
prendo
sul serio le parole
solo
le parole, chiunque sia a dirle.
Parlate,
gente, parlate, solo da quel che dite
si
potrà comprendere perchè non sorridete più.
Non
prometto a nessuno le meraviglie
dei
giorni miglioriche ora mancano
della
sostanza che li sosteneva. Amen.
Una
è la realtà che attrae i sensi
e
viene quasi sempre modificata dalla narrazione
se
non altro per incompletezza.
Dal
percorso obbligato manca la piazza di Grazia Deledda
Zomaria
Zibbileu esente dai suoi peccati.
Il
grano di Nur-dhole.
Su
Pinnone di Samuel Istoki.
Il
pastificio. La bottega della Pasta a Sa Contza.
Il
tramvai dal Quadrivio all'Ospizio,
via
Lamarmora e via Roma lungo il Corso,
piazza
Irillai, il Mulino, la Rotonda e la Stazione.
La
Rotaia. La via di Mezzo e la Traversale sarda:
Orosei
– Bosa.
Ginevra
mi ha messo in subbuglio
nonostante
io non sia Lancillotto
sorpreso
dalla presenza di re Artù.
Arte
e virtù in via dell'Adescamento:
offerta
delle proprie qualità personali
al
miglior prezzo.
Ogni
neonato cerca il modo migliore
per
adattarsi al mondo.
Da
grande sarà più oculato.
Così
da vecchi risparmiamo per il funerale.
È
la luce del sole quella che abbaglia
quando
fa caldo e sul prato sopra le colline
pascolano
animali da latte e i primi stormi
di
fenicotteri tinti dal sole,
volano
lungo le coste del Tirreno
sulle
orme di Sant'Efisio spadaccino
per
soggiornare nel cielo estivo
della
marina luminosa.
Il
gracchio di Santu Jacupiu
preso
di mira con la fionda, è amico mio:
protegge
il mio sonno meridiano.
L'amore
che si esterna è di sola carne viva
-
polpa sanguigna e ossa candide e sospiri di desiderio -
che
non vuole essere vista palpitare
poiché
pudica e timorosa di peccare
perché
intelligente come la mente
dell'universo
che contiene il mio cuore.
Causa
del dolore è l'abbandono del piacere.
Difficile,
nel mondo attuale
riavere
ciò che si è perso
e
si era avuto per caso.
L'uomo
ha bisogno di quella cosa
che
lo tenga unito ai suoi simili
che
sarebbe l’amore detto alla buona.
Nel
nostro cuore si nasconde il segreto
dell'universo
dove sempre la promessa
è
un debito che va saldato.
Ogni
mio vicino di casa con i familiari
i
miei parenti stretti e i conoscenti di riguardo
tutti
quelli che hanno libero accesso in casa mia
si
dicono ben disposti a mettere in ordine il mondo.
La
promessa come garanzia è piuttosto vaga.
Devo
dominarmi e comandare la mia volontà
durante
le lunghe gozzoviglie.
Sembrerebbe
che solo gli infelici
siano
invidiosi dei felici voluttuosi e goderecci.
Nessuno
invidia un cornuto.
Devo
aver cura di una dozzina di amici
che
si interessino delle mie esequie.
Solo
la serenità è impermeabile all'invidia
dei
libertini impenitenti e impotenti.
Non
riesco dare una successione temporale
ai
miei pensieri
e
sovente li confondo con i debiti.
La
verità dell’animo affida
un
suo cenno agli occhi
Il
bene maggiore è vivere sani
Il
male peggiore è morire nel delitto
La
fatina è tornata con la sua docile
rapida
e fedele ancella
a
correre nel bosco fin sul bordo del frutteto
I
vecchi sardi santificavano le pietre
con
cui costruivano le case per vivere
di
buon umore per la saldezza
del
primo regno sardo sull'Ortobene
il
cui re armato di croce
da
le spalle al sole d'oriente.
Luogo
sacro è quello dove si riempie
il
sacco che vuoto non sta in piedi
I
compari di bettola vorrebbero che le femmine
degli
altri avventori fossero un bene comune
per
saldare le basi della repubblica democratica
d'Ohiai
Benimindhe
Quando
i compari di bettola rientrano a casa
e
fanno per la via qualche falso passo di ballo
le
vicine di casa si affacciano alla porta
e
lo salutano con un: Cossolau ti ses, Filì!
Acconzu
sese! Bih non rugas, Kiskè!
Pompia
su ki fakes commo in dommo tua, Portò!
Dassau
tin'dhas a kras, Nannè?
La
religione ha la presunzione di assegnare
a
ogni individuo un'anima per l'aldilà
di
cui farebbe volentieri a meno.
Blasfemo
è chi muove l'accusa di blasfemia:
perchè
offende la mia ragione.
Ciascuno
nel dialogar con se stesso
tenta
di intuire la sua provenienza.
Chiedi
al tuo compare da dove viene.
Rassegnati,
fratello, non è possibile saperlo.
Mi
sarei fatto da me, come altri l'han fatto.
Come
uno shock. Vengo dai confini del mondo.
Tutto
è possibile se si attenuano le ostilità.
Non
mi son fatto io e non l'ho potuto impedire.
La
gallina fa l'uovo che rifarà se stessa
indipendentemente
dalla volpe che può impedirlo.
È
la femmina che scodella
al
mondo il suo prodotto finito.
La
religione è teocratica perchè impone al mondo
la
visione gerarchica dei sacerdoti nella comprensione
di
Dio Inventore di universi e popolatore di mondi.
I
preti che credono di servire alla corte del re dei re
temono
le femmine e si servono delle donne come serve.
Dove
c'è un solo dio
certo
non c'è bisogno di nessun altro
Egli
è causa di se stesso.
Prima
di creare questo mondo
Iddio
stava per finirne un'altro.
In
pubblico comportati come dio comanda
e
osserva regole, codici e forme umane
ma
per conto tuo fai come ti par meglio.
Kukubatò:
Povera
barchetta mia solitaria nel bosco
in
collina a far solitari con le carte
nel
pc Imbriaco davanti al mare....
sveglia,
giovane, e scrivi parole d'amore
per
i due prossimi gemellini, perchè, sai?
Il
vangelo comincia col dir: il verbo si è fatto carne...
la
carne vuole amore e la parola si è fatta sesso...
spicciati
quindi, salta dal letto...e così sia
Bastava
fare di Gerusalemme la capitale del mondo
per
vivere tutti in pace, felici e satolli, infedeli
devoti
ad altre fedi e mistici eremiti che
cercano
dio nell'aria e nella luce.
Come
quelli che l'avevano scampata a Troia
erano
gli antichi eroi, così i nobili d'occidente
erano
i combattenti cristiani delle crociate
che
tentavano di sottrarre il santo sepolcro
ai
combattenti maomettani. Tutto cominciò
da
Abramo: vecchia e bella storiella dei primordi,
di
figli maschi primogeniti, di mogli legittime
ma
tardive e schiave ingravidate appena
sfiorate
col ginocchio; perciò se le danno
da
oltre un millennio, mettendoci di mezzo anche noi.
Abramo,
Gesù, Maometto: allegati allo stesso
cordone
ombelicale della Femmina Madre:
se
manca la mamma nemmeno l'eroe campa.
Fonti
battesimali che scivolano nel Giordano,
nomadi
attendati nel deserto e cimiteri nelle oasi,
con
tombe e santi sepolcri nelle grotte.
Kukubatò:
Povera
barchetta mia che stai sulla collina
col
tabacco di scorta come una fatina
che
come da una panoramica cantina
godi
a giusta distanza di monti e schiuma marina
povera
barchetta che da anni vivi pellegrina
senza
uno sbadiglio di fastidio nè una medicina
per
mostrare al mondo l'incertezza malandrina
ella
conosce a memoria il sentiero
che
dal porto sale al suo giardino
ella
vive con le felci del bosco per inseguire
il
passato ella sorseggia nella pergola
a
modo suo il buon vino, ella ora chiama
scorbutico
il suo sbadato saputello
che
dorme per amor suo sulla cassapanca
perchè
ama anche la solitudine , non l'isolamento
senza
disdegnare gli odori e i rumori del mondo
amen:
il saputello presente nella sua vita
Su
sostre sorregge la legna dell'inverno,
S'anterile
sorregge le travi sulla aperture della casa.
Benebenniu
è l'ospite che arriva
Mezusperdiu
è l'ospite che riparte.
Fa
la storia solo chi ne scrive
come
si usa a modo suo.
Gli
egregi signori del mondo sono menzogneri
super
giù come i disinvolti diavoli della terra.
Quando
una parte del corpo muore
quel
che ne resta non ha le idee chiare
riguardo
all'orizzonte della sera
che
perde luce se dilegua la ragione.
La
violenza del mondo nel mondo
è
come un accidente naturale
come
un temporale a ciel sereno
una
catastrofe ferroviaria messa in conto
un
terremoto che rinnova in maniera egregia
l'assetto
variabile del mondo.
La
terra si è collocata in quell'angolo
del
cielo dove ogni giorno
cambiano
tasca enormi ricchezze
Quasi
sempre di notte sulla terra
accadono
immani catastrofi
Tra
tenebre e luce i popoli del mondo
si
scambiano insolenti schioppettate
D'improvviso
e in ospedale
ogni
nuovo santo giorno del mondo
muoiono
intere città troppo sazie
e
altrettante affamate di cibo e di giustizia
Il
cielo è quel vasto sentiero dove si perdono
le
tracce del passato che ha peccato
dove
il giorno è tanto luminoso
che
nessuna luce lo eguaglia
e
la notte è così buia che riduce il sole
a
un lumicino che ha paura di morire
Il
cielo è quel ampio e indistinto luogo
dove
cani e cavalli corrono a inseguirsi
senza
raggiungersi mai
lasciando
gli scommettitori a bocca aperta.
Kukubatò:
-
Dove mancano parole e suoni, si può scrivere
Povera
barchetta mia
– un
tempo così mondana nei suoi ricordi
e
nei miei pensieri - cullata dall'onda Piana
che
addormenta i Ratti e alleva i ricci spinosi
dal
saporito cuore d'oro
Il
silenzio continentale è quantomeno simile al sardignolo
soggetto,
anch'esso, all'influenza invernale
che
ovunque si mescola alla fragranza delle sebade
coperte
di zucchero e del famoso miele
delle
gioconde api operaie dell'alto mondo
naturalmente
sindacalizzate dall'armonia celeste
nella
celebre musica d'organo dell'arnia fatata
in
relazione ai fiori di campo...continuo appena posso
Dichiaro
di non aver intenzione di farti male.
Così
giurò sull'altare tziu Kiskeddhu Katzeddhu
bello
come un san Pietro d'Irillai d’Orzai
con
la bella testa riccia e la barba bianca
come
il san Pietro della Deposizione Baglioni
per
sposare Pepha Kozone che macellò
30anni
dopo il matrimonio, nel mattatoio d'Ohiai
dove
scorticava agnelli e capretti per conto
dei
macellai riuniti di Biscollai.
Dicono
che tziu Katzeddhu - prima della bravata -
non
avesse mai avanzato previsioni catastrofiche
sulla
fine del suo amore per Pepha
anche
se covava quella gelosa paura delle corna
chiuse
in casa o aperte sulla fronte come un vitello
che
ebbe l'ardire di negargli il matrimonio
e
ne pagò le conseguenze con la vita.
Meglio
fosse morta di parto, fu detto al fuunerale.
Eppure
tziu Katzeddhu gli aveva promesso
che
la parola li avrebbe uniti fino alla fine
Dopo
l'incontro al bivio delle controversie
tra
Edipo armato del martello della giovinezza
e
Laio coperto col manto della regale vecchiaia
le
persone si incrociano sospettose
attento
all'altro che ha - in se - della mia stessa violenza.
Così
i paesi:
quelli
d'altura saccheggiano quelli della pianura.
Così
gli dei del cielo: disputano sempre
che
gli appena nati non diventino a loro infedeli.
La
terra è per gli dei del cielo il posto ideale
per
avere la certezza che quando uno ha vinto
un'altro
ha perso e il fatto è confermato
dai
migliori testimoni sulla piazza.
Comincia
una nuova crociata
e
ogni santo giorno è buono
per
liberare i vecchi sepolcri.
La
violenza è portata dai neonati
dal
loro punto di partenza
a
quello di arrivo nel mondo.
Chi
segue il sentiero
ricalca
le orme di chi lo precede.
I
compagnoni di rebotta e di osteria
a
volte curiosi e ridicoli, a volte noiosi e briosi
ma
in fondo divertenti, li preferisco ai
coinquilini
di palazzo certi di se come
apostoli
presuntuosi come divi e prepotenti
come
questurini come parlamentari rieletti
e
come dirigenti pubblici gonfiati come polli
e
strapagati come sportivi strafatti.
Non
so a che servano le orecchie all'asino
certo
alle corna del bue si lega il giogo.
Dopo
ogni brutto quarto d'ora
ho
qualche difficoltà nel cominciare
una
buona lettura che però non dura
molto
più di un breve quarto d'ora
che,
come ad Anteo la Terra, ridona il gusto
di
scrivere quelle inezie che mi rodono
come
il tarlo che rode il legno
e
l'estro che pungola la giovenca.
È
la signoria della terra che
rigirandosi
insonne, ci rapisce il tempo.
La
rivoluzione francese sgominò una monarchia
per
impiantare un'impero.
La
rivoluzione russa sgominò la monarchia
(e
quelli che patirono la frusta zarista
sovvertirono
davvero le fondamenta del regime)
per
impiegare i dirigenti del partito che per 70anni
guidarono
il nuovo stato e se ne divisero gli introiti
con
i poliziotti segreti
che
avevano nascosto il bottino in Siberia.
Ai
fascisti italiani fu consegnato il regno esistente
per
liberare il vaticano dai ceppi risorgimentali
e
riconsegnargli il perduto potere temporale
e
secolare di pascolare in nome di dio.
I
nazisti vinsero le elezioni con l'appoggio
di
chi al potere ci stava già col re e la repubblica
che
fiero di se lo fu altrettanto di Hitler
per
avere la rappresentanza delle armi tedesche
che
dovevano devastare i campi d'Europa
e
mostrare al mondo che si può uccidere
in
nome dello stato di diritto:
uccidi
l'ebreo, l'altro, il nemico,
poiché
lo vuole la legge.
Di
farabutti è pieno il mondo
e
i migliori sono ospiti nel mio paese
mentre
i peggiori attendono alla porta
il
loro turno al cambio della guardia.
Noi,
gente di buona fede
ovunque
siam passati abbiam lasciato
un
pezzo d'intestino per ricordare
che
volevamo rendere il mondo
unico
e immutabile.
L'immaginazione
che non manca ai preti
e
frequente anche nei poeti.
Tieni
presente chi sei, e alimentati.
Mi
sforzo davvero di capire quel che faccio.
Non
mi giudico per non pentirmi.
Non
mi va di giudicarmi
quindi
accetto quel che mi lanciano dietro.
Penso
che sia evidente
quel
che combino quando bevo.
Non
disdegna le rebotte, dicono di me.
Anche
gli antichi dei banchettavano
come
ora usano ancora i vecchi mortali
anche
quelli comuni e semplici
di
Ohiai, Orzai e Irillai.
Sono
i passi incerti della mia figura
che
destano scalpore.
Mangia
poco, tre sardelle, aggiungono
ma
beve come un disidratato.
E
cambia umore a seconda del vento.
O
della qualità del vino.
Non
dovrebbe abusare dei beni di dio.
Evidente
che non li regge.
Vecchia
abitudine attenersi alle regole
della
tavola: mangiare quel che servono
e
bere a denti stretti quel che l'oste versa
di
torbido. Le prediche a tavola ricordano
l'ultima
rebotta siate disarmati onde evitare
un
danno peggiore del postema. Solo qualcuno
ricorda
qualcosa di suo vago come di un sogno, si dice.
La
vecchia coscienza borbotta come un rosario tra se.
Il
sogno non ha voce dove ognuno ricorda
quel
che ha sentito ma non quel che ha
detto
d'offensivo. Ripetere quel che fa chi è
fuori
di se come uno ubriaco, portò Aiace
al
suicidio colui che perse la testa per le
armi
di Achille.
Quando
nelle rebotte finisce il vino
qualcuno
esclama che è meglio morire
ma
qualcun’altro gli ricorda di Cana.
Quindi:
non far la spia.
O
non dir quel che ora non è bello.
Quel
che credi di aver sentito,
è
sfuggito agli altri.
Chi
va al banchetto si porta il suo coltello
e
non lo lascia in giro col timore di perderlo
ma
per paura che altrui l’usino prima di lui.
Quelli
che ho visto morire
non
erano coscienti ne tranquilli
mi
parevano indifferenti alla luce del luogo
e
assorti nel mondo dove stanno i mai nati
e
gli uccelli senza nido.
Per
Diana, dicono i barbieri continentali
invece
di invocar la madonna di Gonare
come
i barbieri di Orane e Sarule
che
hanno la cantina piena di fiaschi
e
di bottiglie piene arredano la casa..
Le
caverne sono adatte
a
chi vive nell'ombra della notte
beve
vin torbido e sa contar le stelle
e
immagina la luce del sole a primavera
quando
erba e animali si svegliano dal letargo.
Il
giorno delle cresime il padrino
regala
al figlioccio il serramanico rituale
invece
del solito “coco” amuleto o reliquia
dei
santi Francesco, Biagio e Fra’Ignazio
ricordandogli
di tenerlo in tasca anche
il
giorno delle nozze assieme a quello avuto
alla
nascita per difendersi dai cazzotti
Fizò,
non scorreggiare stanotte.
Pensa
e alla sposa.
Babbo
scorreggiò mentre moriva
per
strapparci un sorriso fuori luogo.
L'orco
scorreggia quando dorme
e
ammorba l'aria della notte.
Diverrebbe
una casa mortuaria
se
nessuno aprisse la finestra.
Credo
di essere tutt'uno con me
finche
una mano e un piede
non
si opporranno in malo modo all'altro.
Almeno
finchè un'orecchio
confermi
quel che ha sentito l'altro.
Non
so se fossi sordo da un orecchio
e
con l'occhio cieco. Credo di essere
tutt'uno
anche con un piede zoppo.
Come
faccio a lasciarti fare
se
non so se sia giusto quello che fai?
Devo
sapere se è giusto quel che fai.
Anche
tu devi sapere quel che fai.
Un
pezzo di luna testimonia
che
non penso a morire
ma
so ogni momento adatto a farlo
siccome
è nell'ordine delle cose
e
per dare meno fastidio
seppellitemi
pure ovunque muoia
con
poca spesa e nessun rimpianto
così
come cala la sera e spunta il giorno
come
è nella natura delle cose
poi
conto come tutto il vecchio nulla
un
nulla più è come era prima
come
è nell'antico sistema delle cose.
Kukubatò:
Povera
barchetta mia nel verde della natura
che
sottolinea le sfumature dei colori
più
di quanto non sappia fare io
Amica
Mia
Leggi
le storie antiche
e
dipingi il sole del mattino
e
scrivi cose belle per resistere
all'isolamento
che sciupa le persone.
Amica
mia, dormi tra le mie braccia.
Non
so davvero se col suicidio
l'uomo
si rivolti contro se stesso
o
se si faccia del bene.
L'uomo
decide di farsi del male
per
vedere chi comanda.
Pensa
a quel che fai.
E
alle ragioni del mondo.
Faccio
quello che posso
e
non c è risultato migliore
di
quello che ne ottengo.
I
comitati di quartiere discorrono di cose concrete
dopo
che le persone han comunicato a casa
in
strada e nei bar, degli affari comuni
che
li riguardano da vicino: scuole, asili,
ospizi
e ospedali, campi da gioco,
giardini
per parlare del processo agli imputati
della
morte del figlio di tziu Pitanu ucciso
a
Gavoi per aver rubato
più
di un secchio d'acqua dal Taloro.
Bisogna
conoscere per distinguere e pensare.
E
per fare è necessario sapere.
Lo
spirito dell'idea di trascendenza
si
rivela per forza come dio.
Il
possessore della verità.
Dio
come mezzo in vista del-la- fine.
L'uomo
si sottomette a dio
come
il semplice si sottomette al complesso,
confuso,
complicato e completo sistema sacerdotale:
la
gerarchia che esculde la femmina peccaminosa
e
tanto sbadata che non si azzarda a fare previsioni.
Ma
è la femmina che scodella il prodotto finito
che
passa per essere il migliore in circolazione
quasi
perfetto come l’uovo della gallina.
Kukubatò:
Povera
barchetta mia adagiata sulla collina
Giunta
al crepuscolo della vita
Scampata
alla furia del tempo
E
trascurata dalle stelle che se ne infischiano
delle
onde sugli scogli, delle trappole sottomarine
E
degli amici e dei parenti sconsiderati.
La
vita è – comunque - un passatempo.
Il
falso lo si può affermare
sia
a voce che con lo scritto
ma
con quest'ultimo non si può dire:
non
è vero che l'ho detto
Ogni
volta che rivedo nel gran cielo
le
lontane stelle e la chiara luna
mi
vien da pensare che in questi luoghi
ci
siam già passati, fuori porta, gli anni scorsi
nei
giorni festivi per la natalità del signore
e
la sua annuale ascensione
alla
destra del gran padre.
Il
mare mosso ci suggerisce la calma
la
siccità ci invita a bere
le
trincee e gli scontri armati
e
la spartizione del bottino, ci ricordano
o
ci fanno desiderare - il confessionale
l'altare
dei sacrifici con le rebotte di fine anno.
Dopo
l'ultima lite con la moglie
ci
si chiede se vale ancora fidarsi
degli
amici che da tempo
mi
ripetono che la vita
va
vissuta senza complicazioni
facendo
solo quel che aggrada.
Chi
scampa alla guerra ne conserva il terrore
per
raccontarla a chi non la conosce.
I
nostri leader son cittadini del mondo
ma
quando uno straniero povero
chiede
ospitalità al paese
lo
si rinchiude nel recinto dei polli
negandogli
la sua cittadinanza politica nel mondo.
Indovinello:
Se
si è persa la chiave del Tempio
Bussare
quando la porta è chiusa
Entrare
con la porta aperta
A
cose fatte far scorrere l'acqua
nel
canale che conduce al mare.
Kukubatò:
Riempi
il tuo cielo vuoto di nuove stelle
sii
tu il terapeuta del tuo animo
facendo
in modo di salvarti
dai
peccati che non hai commesso
cominciando
a redimerti con la modestia
sii
buona con te stessa e convertiti all'umiltà
abbandona
il sentiero del saper fare di tutto
per
il meglio: cucini da chef ma pochi chef
guidano
come te, sii umana e lascia
che
anche gli altri facciano bene.
Prenderemo
il traghetto per Massylia
Ella
non è mai irrequieta.
Non
ho mai cercato la vecchiaia
ciononostante
mi viene a trovare ogni giorno
non
posso rinunciare a te, par che mi dica
e
ho la vaga sensazione che voglia conquistarmi
a
se definitivamente, come usa
in
certe parti del mondo, l'amante possessiva.
Ha
un formidabile potere la vecchiaia che avanza.
Kukubatò:
Stai in te.
Pare
che non si possa fare a meno
di
esser duri quando si ha a che fare
con
le libere
ma
sempre ambigue illusioni del mondo
che
fanno smarrire chi ci si imbatte
distraendolo
dal sentiero sempre mediocre
quando
conduce fuori di se
della
sua condizione nella realtà
dell'esistenza
una
persona che ha conosciuto
il
bene e il male insiti nella vita.
Il
valore del mondo non è per nulla
un
invidiabile salotto moderno
con
costosi quadri al muro
che
denotano l'opulenza della casa
marcandone
la boria del successo mondano.
Ricorda
chi sei e il valore della tua persona
non
dimenticarlo, perciò ti penso
e
non voglio temere di te, Cicciola mia
Kukubatò:
Ho
saputo che le donne hanno la tristezza
mattutina
e piangono come pluviali
se
non è precisa la dose e puntuale
la
razione di eutirox, a cui segue il cibo
solo
allora stan bene se il senno le aiuta
Il
gioco del mondo è tirare al meglio
a
campare il più a lungo possibile
senza
importunare le mogli per fare nuovi figli.
Vino
ai vivi e riposino in pace i morti di sete.
Un
giorno perderemo qualcosa
e
che importa se saremo sopraffatti?
Quello
che alla fine conta è tramandare l'eredità,
che
la vita del mondo continui e sia salva
l'esistenza,
quando scoppia la gran bomba
e
la vita finisce non c'è sommo bene che tenga
la
borsa aperta per tutti .
Le
dolci janas ispirano le notti al mio animo creativo.
Non
le vedo ma le sento, come l'alito del cielo.
Gli
spiriti della creazione soffiano ancora
sul
monte e sollevano le gonne
della
prima donna di Farcana:
donna
Filormena, Car'è Paneddha,
che
vestiva bluse succinte.
La
donna procrea perchè piace all'uomo di mondo.
Operai,
preti e guerrieri
sentono
innanzitutto il bisogno di rifocillarsi
per
sostentarsi e sostenersi
nell'inseguire
lo scopo del gioco: amare
il
piacere di vivere in libertà
a
piedi, a cavallo e in macchina.
La
morale avvicina l'uomo solitario ai suoi simili.
Sii
solidale con te stesso
e,
se ti capita, rispetta gli altri.
Tu,
per conto tuo
ringrazia
l'idolo di dio
per
quel che sei
se
hai la coscienza a posto.
Alle
nuvole si adatta il giorno a cielo aperto.
Penso
che sia il sole a giocar con noi
dal
momento che si nasconde
per
riapparire a suo comodo.
È
da un po' di tempo che trovo giusto
che
il sole sorga puntuale
ad
avviare il nuovo giorno tutto per noi.
Usi
urbani e costumi d'Irillai.
Costumi
urbani a uso d'Ohiai.
Il
Contone Ballaloi è il luogo
dove
cambiano le usanze paesane.
Etica
greca e morale latina.
Scelta
tra bene e male
le
sempre virtuose usanze degli avi.
Le
regole di questo mondo
fanno
il profilo a quelle dell'altro.
Le
vecchie tradizioni aprono
il
cammino alle nuove regole.
Ciò
che qui è ora esecrabile
domani
in là non è proprio permesso.
I
fatti dolorosi ci capitano tra capo e collo
e
passano dal cuore per essere digeriti
e
poi espulsi dalla testa.
Ogni
brutto sogno è una premonizione.
Il
sogno più bello avverte di non fidarsi di lui.
Con
ogni dolce risveglio
dileguano
i sogni segreti
come
gli astuti fantasmi della notte.
Non
dare retta ai sogni
dicono
i beoni che non li ricordano.
La
vita è quel che non si può sostituire
con
la tv, né con la croce, né con i libri
né
col posticino giusto e riservato dell'aldilà.
La
vita è la continuità del bene comune
attorno
a un tavolo di amaretti
un
fiasco di malvasia
e
il sonno che traghetta nella notte.
La
bellezza della vita è anche sapere che finirà.
Kukubatò,
ohininna e anninia.
Macoco
Irghiliniu, molinarju di Capotirso,
svezzato
a birra e vino.
Carrat'abba
a su mulinu.
Il
più povero d'Ohiai Benimindhe
non
ha nemmeno con che bastonare il gatto.
Quello
più sciocco spulcia il cane.
Ma:
Ja lu juket s'aragone,
o
prepotenza degli antichi aragonesi,
dall'aspetto
minaccioso con cui colonizzarono l'isola.
Nina
Nuzola, nome della prima regina
madre
delle fate di Farcana che cavalcano
i
cinghiali con una civetta in spalla
e
prima balia ad aver dato primo latte
a
Maria Tzikiddhosa, sempre rabbiosa
Tziu
Predu Piskeddhu taceva
per
non essere scambiato con un grillo o una cicala
per
saper sputare ne per aria ne per terra
Una
rosa sul tavolo.
Un
suono in armonia col silenzio.
Chi
decide il rango di una persona
il
suo posto nella struttura sociale?
Una
persona che in strada
saluta
togliendosi il cappello.
L'uomo
che nella sua bancarella
al
mercato intacca con geometria
e
arte cocomeri e meloni per darli
in
assaggio al probabile acquirente di turno.
Quel
che faccio sottostà alla mia analisi.
Chi
comanda vuole essere obbedito
sulla
sua parola che si presume
sappia
come andrà a finire.
Chi
obbedisce ciecamente
non
saprà mai come finirà il mondo.
So
poco di me, ma su dio
e
su tante altre cose, non so nulla
e
ciò, per cert'uni, è negare l'evidenza.
Non
saprei cosa farmi
se
il mondo non mi fornisse
la
buona occasione di pensare a soddisfarmi.
Senza
farmi del male, è ovvio.
Quando
mi annoio e non so che fare
guardo
gli uccelli volare
e
fissandoli nei pomeriggi di tedio
tramuto
i pazienti corvi in attesa
dei
nuovi segnali celesti, in tortorelle francescane
le
rondini temprate a sfrecciare nell'aria
in
gallinelle al primo volo nell'aia
e
gli sparvieri d'alto volo
che
misurano il dissesto del mondo
in
merli in gabbia che dicono
“afangulo”
ai clienti del fioraio.
Avanti
con la luce della parola,
mettendo
le parole in luce.
Il
verbo si è fatto carne...parola d'innamorato.
Poche
e semplici siano le parole
che
illuminano i luoghi,
parole
infuse di luce, c
ome
gli asfodeli fioriti a maggio
con
la novena di san Francesco, che colora
di
rosa le guance delle sanguigne donne
di
Baronia, quando fremono nell'ansia
dell'amore
sempre vergine, anche dopo
aver
appeso la mano al gomito del marito,
durante
l'imperversare del grande caldo
di
Lucula, che lascia attonite le galline di
Ohiai
e squaglia il ghiaccio nel frigo,
i
vecchi galletti seduti all'ombra della chiesa
non
seguono i loro ricordi e non sanno più parlare,
le
lucertole cadono dai muri roventi,
le
campane si liquefano al calore del dopo pranzo,
i
rosari si irrigidiscono come ruote nelle mani
delle
nonne che dal caldo non sanno più
piangere
e han dimenticato il dialetto degli avi,
cani
e gatti non escono di casa e preferiscono
sardine
e ossobuchi, i feroci barbieri boccheggiano
come
anguille nella calce, i frati emozionati
invocano
la carapigna o ghiaccio del Gennargentu,
le
rondini volano sul litorale salato in cerca
di
refrigerio, le TV tacciono perché i suoni
si
sciolgono in strada, i preti non dicono messa
perché
la croce sbava come una lumaca
che
ha smarrito la strada di casa
Contieni
gli umori
che
vivono agili e liberi in noi
non
darli a vedere, se puoi.
L'uomo
è ben libero
quando
governa i suoi umori.
Dolore
e piacere mi stanno al fianco
e
quando mi giro si scambiano la posizione.
Il
mio mondo interiore è il riflesso
del
mondo esterno dal quale ho alimento
e
conferma di essere presente
con
tutto quel che mi riguarda
da
vicino e da lontano. Bene.
Io
sono la riproduzione
di
quel che è accaduto prima di me.
Sono
il prodotto di quanto è avvenuto
certo
in preparazione della mia venuta.
Sono
il mio esempio: sono nato io
e
può ben nascere chiunque altro meglio di me
che
sia fortunato come Gesù Bambino
nato
con una camiciola di lino grezzo (ghentone)
già
usata dagli antichi re d'Irillai
per
ammorbidirla e adattarla al neonato
re
del mondo, che, se dio vuole
ne
vedrà delle belle e farà patire l'invidia i pagani
Cicciola,
per me non hai nulla
sei
tanto sana che non disdegni il vino
neanche
dopo la birra;
Cicciola,
pensa a te se vuoi aver cura
della
tua vita, che è tua come di nessun altro;
Cicciola,
sii contenta di quanto hai ottenuto
dalla
mai facile vita:
hai
almeno la tua casa come la chiocciola;
Cicciola,
la tua tosse mi avverte
che
in qualsiasi momento puoi finire le sigarette;
Cicciola,
hai conosciuto successi
e
qualche batosta, sii serena, ora, e amati;
Cicciola,
nessuno è più adatta di te
per
volerti bene, e non puoi che amarti;
Cicciola,
sii per te quel che sei per me
che
non vivrò in eterno.
Essere
in grazia di dio
significa
essere un pio uomo d'onore.
E'
per grazia di dio che possiamo tracciare
le
nostre biografie (comunque sia è quello
che
ci è capitato, si e no col nostro concorso:
quella
è: la vita che ci fa simili; non migliore
né
peggiore delle altre, MA NULLA CI
IMPEDISCE
di vantarci, esaltarci e perfino
gloriarci
di aver fatto bene e male)
assieme
alla nostra facondia e alla strabiliante
gerarchia
data alle cose del cielo,
cominciando
dal sistema solare
che
fa la nostra fortuna, fa gli scongiuri
affinchè
noi non si perda il senno che ci
distingue
tra chi ha in dote il movimento
Ciascuno
di noi è sovrano del suo regno
-
il nostro animo -
che
è inavvicinabile dai vicini
impenetrabile
dai confinanti
indecifrabile
dagli estranei
Quel
che ricordo in compagnia di molti,
non
muore mai, come invece muore
quel
che ho fatto se non lo ricordo, come
nulla
so di quel che è successo prima di me
Bene
ricordar le cose buone e belle
male
dimenticare le cose brutte
maligne
e cattive fatte ad altri
Passano
gli anni e di quanti ne ho conosciuto
[tutti
per caso] nessuno si è particolarmente
accanito
con me (che godo delle scoperte elettroniche),
né
con le mie donne (che hanno avuto la fortuna
di
conoscere la lavatrice) e i miei fratelli ideali
[difesi
dai malanni con gli antibiotici],
con
cui sentivamo raccontare della violenza
degli
anni di guerra; l'avete scampata bella,
ci
dicevano i vecchi mentre bagnavano pezzi
di
pane nel vino, la fortuna ha protetto la vostra
infanzia
e a noi ha scosso la giovinezza e siamo
invecchiati
prima del tempo e per ascoltare
e
confidare le nostre illusioni nei giardini
pubblici
e sentire le notizie dai mercati mondiali,
rischiamo
di cadere dalla sedia nel tinello.
E'
per comodità che si è creato un anno zero.
Per
farti saggio e razionale sii naturale
cioè
non fare l'imbecille che raccoglie quel
che
non appartiene alla sua natura, ricordati
che
nulla dura più di te di cui tu possa testimoniare
e
le vecchie amicizie decadono come il nostro corpo
e
altre amicizie rinvigoriscono come i cardi
per
farsi carciofi e se la salvezza venne ad Odisseo
dalla
visita di Poseidone in Etiopia
dove
piu chiari son gli orizzonti e fulminei
i
raggi della luce allora il piacere per l'eroe
vien
dalla lontananza del disarmante dolore
che
rende fiacchi perché rode le radici
e
vivi a stento come un lumino
tra
due orecchie d'asino spuntate che ridono
e
applaudono le lucenti linee con le quali
governò
Zeus, che ora, mutilo come un
oggetto
distinto, persa la maestà pare un
gallinaccio
fatto a pezzi da un cuoco in
ghingheri
con la testa pelata dove le mosche
seminano
perle che diventano subito
sanguisughe
di palude quelle più pregiate
che
purificano le idee
La
memoria serve a ricostruire il passato.
Certo
che i paesani algheresi abbiano
origini
catalane, come i nuoresi le hanno
barbare
e i romani le origini le hanno veneree
tramite
Enea nobile turco figlio di Venere
e
Anchise troiano, quelli di Dorgali sono
gli
autoctoni di Tiscali mentre quelli d'Oliena
di
Tiscali son gli indigeni, gli orgolesi son
figli
di Mercurio, Autolico e Sisifo o Sisinnio,
i
carlofortini si rifanno a Colombo e Pitaneddhu,
così
le origini sarde toccano persino Ercole
che
servì Onfale a Sardi in Lidia, quelli di Lollobe
hanno
origine dal principe Tadeu Gusai
che
avveleno' la moglie perché lo vinceva a carte,
i
corsicani risalgono in buonaparte fino a
Napoleone
primo e Bonifacio ottavo che certe
malelingue
hanno spacciato per strabico
e
impose ai sardi il tabù dell’incesto
Sono
le date in scadenza a farci sentire
il
tempo più o meno prossimo a noi.
La
memoria viva si associa alla realtà.
Il
malinteso nasce quando chi ascolta
sente
solo quel che non si aspettava.
Così
quando nel circolo Voltaire d'Irillai
s'affaccia
un malinteso, prima che degeneri
in
zuffa, Zizitu Zigottu, bettoliere da più
generazioni,
da voce al trio canterino,
Zizi,
Masala e Pazola, che a sentirli
anche
solo di sfuggita, rasserena
l'animo
irruento dei più rabbiosi
giocatori
di morra e mariglia
Tziu
Manuele Paddheu davanti
al
suo bicchiere di vino della sera:
Temo
di perdere la mia ragione,
perchè
non so come farò a viver senza.
Aforismi
del vignaiolo. p. 89
Se
i cristiani conoscessero a fondo
il
paradiso farebbero di tutto
per
andarci prima dell'ora promessa.
da:
Sentenze del Pentito. p. 17
L'uomo
ha sempre bisogno della madre;
meno
del padre,
del
quale lui stesso riveste il ruolo.
Detti
di Predu Pompoi. p. 98
Invecchiando
bisogna alimentare lo spirito
perchè
il corpo mal che vada
rotola
fino a fermarsi davanti a un cocomero.
I
papi vaticani si compiacevano dei roghi
per
i diavoli e della castrazione dei fanciulli
che
ripetevano le voci degli angeli
nel
cielo dei beati norcini
che
come i santi si deliziavano
a
sentir le sofferenze dell'inferno.
Senza
i geni del rinascimento che han rifatto
unica
e bella Roma, della religione cattolica
non
sarebbe rimasto un muro per piangere
ne
una pietra nera per sedersi e una crocetta
per
grattarsi nella seggetta dove non arrivano
le
grinfie dell'oste del club “Contone Ballaloi”
che,
con mano invisibile, fruga nelle tasche
dei
frugali soci affiliati che non han tempo
da
perdere a tavola: bevono e vanno via.
Tempo
fa ho sentito il doloroso grugnito del porco
mentre
lo castravano e lo risento ogni volta
avvolto
in una tenera, dolce e saporita fetta
di
presciutto crudo, lontano dal rogo.
Nello
stato vaticano tutto è naturalmente
ordinato
non solo per la prossimità col
divino
ma per presenza costante delle
rinomate
guardie
svizzere precise come gli orologi
del
paese di Calvino che per la SS. Trinità
e
San Michele arcangelo ufficiale superiore
bruciava
legni profumati d'ulivo e olivastro
Così
delle cose piacevoli si ha, naturalmente,
un
ricordo delizioso.
Per
non aver paura devi far paura,
devi
quindi uccidere
per
non aver paura di morire?
Bella,
no?
C'è
nebbia a occidente e cupo è l'oriente
nel
cielo monta la rabbia e nell'oceano
annegano
i saldi ideali e i
felici
ricordi della gioventù del mondo.
Non
so cosa sia la paura né cosa sia il coraggio
penso
che riguardi me e i miei simili
dei
quali temo i fanatici capaci di far danno
e
a loro reagirò come vedrò fare agli altri
e
ciò mi infonderà coraggio.
Per
dirlo altrimenti: temo fino a rompermi
ad
andar da solo in aereo;
ma
se lo guidano piloti esperti
e
non un buono a nulla come me
son
sicuro che in buona compagnia
farei
anche la rotta polare
per
ritornare a casa dalla vigna di Zigottu
con
l'assaggio del nuovo chiaretto di Marreri
che,
come ogni anno, si vanta da solo.
Quella
stella che brilla di più nel cielo
d'oriente,
è la beata Donn'Elène Murribella
che
aveva casa con cortile a Irillai
con
una dozzina di galline americane
che
facevano un uovo al giorno
e
dentro l'uovo un altro pulcino
pronto
anche lui a fare il suo ovetto
e
per amor di lei guerreggiavano i soldati
che
dalle stalle rubavano i vitelli
appena
nati alle vacche e i somarelli
alle
asinelle brade che poi ragliavano
nelle
lunghe settimane di maggio…
È
facile credere che gli affari del mondo
si
ripetano così come si ripetono i giorni,
le
stagioni e gli anni. Eppoi è bello
aspettare
che i morti rientrino a casa
almeno
il giorno della loro festa e
vi
trovino i dolci che i ragazzi han
raccolto
per loro porta a porta
nelle
case del quartiere.
Quel
che c'era da fare è finito, disse il babbo
poco
prima di spirare, stringendosi la mano
compiaciuto
del lavoro fatto. È stato un gioco.
Vedremo
che altro ci sarà da fare.
In
qualche modo passerà il tempo.
Farò
la sabbia del mare.
Il
tempo è fatto per mangiare
esso
è la tela dove chiunque combina
i
suoi colori. Io, persona incaricata
di
render conto agli altri:
da
novità e chiede notizie.
Non
mangerò più pane.
Del
tempo ognuno rimedia quel che può.
Qualunque
cosa faccia o disfi,
è
la persona quella che conta:
egli
è quel che esiste:
nulla
di meno e nulla di più.
Dopo
l'11 settembre ogni minaccia
terroristica
è temibile specialmente
se
fatta per il vecchio Dio per cui muoiono
gli
eredi nel suo santo nome nazionale.
Gli
antichi nati fuori matrimonio,
i
trovatelli trovati sulla riva del fiume
o
abbandonati davanti alle case,
eran
figli degli dei.
Ombrosi
come il cavallo di Alessandro:
a
sentir parlare di orfanelli,
credono
che tutti si riferiscano a loro,
con
la metà dei genitori
come
gli altri cristiani battezzati
ad
aver cura delle cose del mondo
anche
adesso, non meno di prima
i
figli senza padri vengono accettati
per
quel che valgono
alla
pari dei perditempo.
Ciascun
leader dice che si deve fare
quel
che il popolo vuole per il paese,
che,
guarda caso, è proprio quel che
da
sempre, hanno in mente di fare loro:
i
propri Affari d'oro.
Quando
un leader incappa nelle maglie
della
giustizia promette subito
di
riformulare le leggi perchè
da
qualche parte devono aver peccato.
Così
lei, Maria Petèna, appena nata
apprese
a piangere in pubblico
e
a sentir per la prima volta un perentorio:
smettila
che non è successo nulla di grave;
almeno
finora: prima della tua venuta.
Mancano
di stile dalle parti dove stavo prima.
Dirà
lei. Si, senza di me il mondo non ha senso.
Come
una botte vuota senza vino.
Darò
uno stile al mondo,
riempiendolo
di sospiri e schiamazzi.
Il
mondo è la vita che va vissuta.
Sorvegli
il viale chi vuole.
Siamo
venuti al mondo al solo scopo di viverlo.
Nel
momento in cui due si voglion bene
se
ne infischiano del mondo
e
quando uno dei due scappa dall'altro
lo
fa per cercare quel che si è perso
nel
frattempo e gli manca: il gemello della luna.
L'amore
è l'abbraccio del cielo alla terra
che
rotola come un cocomero dove si può
senza
perder tempo in congiunzioni
L'uomo
è memoria e poco altro,
ovvero
chi la perde
dimentica
le faccende terrene.
Dedalo,
o il genio dell'autodidatta
che
inventò il chiodo.
Primo
stipendio elargito dal re Minosse:
l'artefice
che con tre tavole in croce
fa
una giovenca per il Toro di Corte.
Primo
stipendio di Creta.
Dedalo
o l'intelligenza artigiana,
quindi
santo patrono degli artigiani.
Il
fabbro fabbricatore che anima gli oggetti.
Elementi
d'Irillai.
Studio
sulla casualità,
nell'arena
pubblica e privata.
L'amore
per la lingua ci accompagna
dalla
nascita alla morte.
Del
non esser mai nati non so che dire,
ma
del nascer muti credo che sia una disgrazia
che
possa capitare a un cristiano battezzato,
una
sola volta;
se
poi è anche sordo, allora...allora cosa?
Può
sempre gesticolare, bestemmiare in cuor suo
e
maledire sputando per terra
e
mettendoci sopra una bella croce greca,
perché
impedito di partecipare alla politica attiva.
La
madre perdona al figlio qualunque
cosa
faccia, perché l'ha fatto lei.
Ma
non perdona il marito
che
la tradisce e poi la carezza
come
si usa col vitello.. .
Nel
dissidio tra fratelli
di
cui uno è sempre maggiore dell'altro
è
meglio guardare da un'altra parte
e
da lontano, tanto, tutt'al più si ammazzano.
Santi
e Madonne sono ricchi dentro
perciò
se ne infischiano dei ninnoli esterni
di
cui li carichiamo nelle loro feste.
Il
giardino dell'infanzia duratura.
Dio
fece il mondo e vide che bisognava d'un re
per
amministrare gli affari correnti
e
per quell'incombenza
fece
don Fraluisi Lubrè, un bugiardone matricolato
che
le spara più grosse del tvu,
dice
di essere un possidente senza famiglia
e
che in casa hanno sempre avuto una serva
e
una cuoca:
nessuno,
diceva, poteva sedersi a tavola
dopo
l'una e mezza.
Sono
stato fidanzato con tre cugine,
una
dopo l'altra.
Il
migliore dei loro padri beveva cicchetti
di
primo mattino per distruggere
il
giorno sul nascere e odiava il semolino.
Il
peggiore l'avevano azzoppato come un cavallo
e
al momento del fidanzamento
scontava
trent'anni di galera.
Quello
mediocre sedeva al bar e aspettava
qualcuno
che
gli pagasse almeno un cappuccino
mostrandosi
disposto a rinunciare alla
pastarella.
Di
lui diceva che se fosse stato ricco
come
il re di Spagna
avrebbe
rinunciato alla corona d'oro
ma
non ai gioielli della regina.
Quando
non credono alle bugie che dice,
allora
parla male e rischia sempre di buscarle.
Dice
di aver figli nei quattro cantoni di Irillai:
Seuna,
Lollobeddhu-Montejaca,
Cortissusu
e S'ispinasanta.
Facevamo
l'amore senza clamore né malumore.
Eran
tutte tenere con lui e nessuna voleva soldi.
Almeno
una donna in ogni chiesa.
Diceva
che la chiesa del Carmine era sua
per
via di uno zio che aveva l'otite e piangeva
dal
dolore quando non beveva
e
nella cappella dello zio Carmine
potevano
entrarci anche le donne sposate.
Non
diceva mai chi erano le fortunate,
altrimenti
lo bastonavano.
Quando
le vedeva ai ricevimenti fingeva
di
non conoscerle,
mentre
loro ballavano lui banchettava
al
banco
a
spettegolare con i vecchi scapoli come lui,
senza
sangue e assetati di vendetta
come
innamorati respinti.
Si
trattava di un mio zio
e
ho detto quanto sopra
perchè
non diede mai un centesimo al nipote
Cerca
di far meglio quello che vedi fare agli altri,
suggerì
Maria Cadèna alla unigenita Maria Petèna.
Il
libero arbitrio è una cantonata
dei
vecchi pensionati:
il
limite al libero agire è dato dal fatto
che
nessuno può decidere di nascere
quando
gli pare e crescere quanto gli piace.
Le
cose vanno meglio dove ciascuno sbriga da se
le
proprie faccende senza affidarle a degli inetti
che
non accudiscono il proprio orto
E’
morto il rè: ghetta su murguè!
Ghirielle,
margherita di campo,
simbolo
della stagione che sempre rinasce
e
rifiorisce a dispetto dei demoni che ci lusingano
con
l'oro, l'incenso e la tv e il Murguè,
o
vino che spilla dal tino
e
inebria l'ambiente circostante
la
sostanza migliore e più adatta al dare
quell'ebbrezza
costante e di lunga durata,
a
chi ne ha bisogno.
Come
non credo che i Bettolieri di Sardegna
abbiano
bevuto la panzana della Bibbia
dettata
dal Signore,
così
dubito che i Giardinieri del Secolo di Pericle
prendessero
sul serio gli interventi degli Olimpici
nella
guerra di Troia.
Credo
nelle avventure di Ulisse
come
le cantavano sotto le pergole di Grecia,
come
credo nei racconti che circolavano
dopo
la distruzione del Tempio, degli atti degli apostoli;
atti
senza attività sessuale, quindi non atti impuri,
predicavano
la gioia della vita eterna.
Sforbiciando.
Distrutta
Troia dai formidabili dei greci;
distrutti
gli dei d'Israele dalle mire
predatorie
degli dei Latini.
Sempre
di nuovi padroni si tratta,
che
sostituiscono i vecchi malandati
che
dimenticano le elementari basi
della
gastronomia quali aggiungere
un
pizzico di sale al porcetto allo spiedo.
I
vagabondi vanno per il mondo
in
cerca del famoso posto migliore
riservato
a loro per piantare le proprie radici.
L'uomo
è quel tale che nell'altro
riconosce
un se stesso,
in
verità, è tanto re e sovrano di se stesso
che
può decidere da solo quando morire
nonché
conoscere il sistema solare, rapinare
una
banca e indagare sulle verità sconosciute
perchè
è il solo individuo libero sulla terra.
Egli
sa che muorendo può,forse,
andare
oltre se stesso.
Anche
se, forse, ne farebbe volentieri a meno.
Le
vertigini affliggono chi non è saldo al suolo.
Raro
che tra nemici si facciano regali
che
non nuociano
Non
so chi abbia inventato la natura;
a
che pro, poi; se è opera divina,
può
essere un dono del Padre
al
figlio che mette su casa e famiglia.
Se
è Dio che l'ha fatta per noi
moltitudine
di artigiani d'ogni specie
e
architetti creatori di città
e
ingegneri calcolatori di meccanismi
semplici
come la ruota e complessi
come
gli ordigni nucleari,
dobbiamo
essergliene grati,
vita
natural durante, perchè non è da tutti
avere
campi estivi al mare
e
piste di neve in montagna.
In
primavera poi abbiamo il ghirielle
che
colora i prati e in autunno
il
grappolo d'oro per il murguè
alla
corporazione dei poeti buoni a nulla,
alla
dozzina di apostoli perseguitati
dalla
burocrazia,
ai
poveri profeti con la passione
della
parola vera,
vicini
al popolo e invisi ai re.
Si
ama la donna per quel che ha
che
a noi manca.
Verso
di Innassiu Diskissiu,
il
sempre giovane, principe delle janas.
La
notte è fatta affinché gli sposi si apprezzino
con
l'impegno di popolare il mondo.
La
pudica Maria Papassa ha mai parlato
di
quel che faceva nelle notti insonni
col
marito al fianco, quando si da sfogo
alla
pulsante e nuda natura del creato?
Mai
aperto bocca sulle faccende intime
perchè
sempre viva era la raccomandazione
della
madre alla sposa:
degli
affari notturni non dirne al mattino.
Il
giorno è fatto per lavorare in silenzio;
la
notte è fatta per amare e parlare sottovoce
perchè
dormono anche i rumori che disturbano.
Il
fine precipuo della volontà
è
fare quello che gli pare a chi glielo ordina.
L'uomo
– indigente come un povero e misero
come
un verme perdipiù senza ali ma come
intravvedendo
un prodigio economico -
si
è dotato di un mezzo come l'aratro
per
scassare la terra all'ariosa luce
e
di un fine come la penna per dirne il come
e
il perchè: in memoria di padri e madri,
per
quanti seguiranno con la voglia di faticare.
La
moda di oggi dura tutto il giorno
o
almeno fino a domenica.
Bisogna
parlar bene per persuadere a far bene.
Col
vento d'oriente -
e
con il rigore di un guardiano castrato -
si
tenta di arginare l'infedeltà al femminile
Devo
arrivare fin lassù
-
in ogni modo e a qualsiasi costo -
Come
dover uccidere il traghettatore
per
guadare il fiume.
Signori,
vi prego, raccontatemi le vostre storie;
le
mie han perso il midollo,
son
senza nerbo e non han capo nè coda.
Increduli
gli occhi dei gatti
che
vedono i sorci al buio
se
ne infischiano che le stelle
siano
certe lontane sorelle:
quelle
smarrite nella lunga
notte
dei tempi andati via,
zampettando,
appunto,
come
gatti in amore
Ammenta
è il mio nome di ricambio,
Ammenta
per ricordare
che
sono di oggi e non di domani
Per
la psicanalisi ci son più vermi
brulicanti
nella testa di ogni gentile,
di
quante sian le stelle che brillano
nei
cieli sopra e sotto di noi
dove
si trova la realtà che non ha origine,
essa
è sempre uguale a se stessa:
stessa
origine e stessa qualità,
è
sempre quella che è,
modificandosi
sempre in se stessa,
come
la dea madre in un'idea
sublime
del gran padre.
Non
c'è sguardo rilassato
che
non sappia di noncuranza
Dove
una testa libera desta
sospetto
come le cose belle
non
con questo né con quello,
ma
stare in sé, in sintonia con i simili,
vicini,
ignari e lontani; fare in ogni modo,
qualcosa
imparerò, starò all'erta
e
- per male che vada - finirò col fare la sentinella,
dentro
una garitta di legno trapuntata di raso,
farò
la guardia alle cose
che
spariscono senza dir nulla,
come
occhiate rapide di uccelli indifferenti
che
volano in alto cielo
e
scompaiono senza far rumore
Il
componente dei tenores o dei gruppi di ballo
che
esibendosi sul palco sbagliava un passo
o
stonava
veniva
bastonato per la mancanza fatta
e
ingaggiato dai bettolieri per sopravvivere
intrattenendo
i clienti all'arte corale
Didone
diede a Enea un ramo d'oro
per
entrare all’inferno
e
lui la ricambiò con la spada
con
cui ella si uccise
L'uomo
fa tutto quanto è in lui
per
somigliare sempre più al dio
che
ha creato.
Tra
il far pipi e caca,
l'avaro
conta quel che ha in saccocia,
gli
innamorati contano i baci non dati,
gli
anziani tiran la somma degli anni vissuti
tra
il dolce e l'amaro, il bene e il male,
e
separando gli anni brevi e brillanti
da
quelli dolorosamente lunghi, oscuri e penosi.
Giusto
che l'anima non muoia mai,
poichè
si sa che la morte si accontenta
di
sfaldare la sua dimora.
Le
religioni per promettere l'immortalità dell'anima
fan
soffri(gge)re il corpo nel suo olio
Il
nuovo partito ideale è il partito
vuoto
ma aperto
ad
ogni contenuto ideale,
comune
e comunque foraggiato
L'idea
(della coratella) è quella cosa
che
cambia l'espressione del viso,
fa
sussultare il corpo e agita l'animo,
la
cosa che ci fa uguali e unici al mondo.
A
che pro voler conoscere
ciò
che agita l'animo delle persone?
*
Se
Dio è eterno certo è eterno
tutto
quel che esiste.
*
Difficile
capire dov'era Iddio
prima
della creazione.
*
Apprendere
l'insegnamento del maestro
non
deve significare la sottomissione.
Socrate
- d'indole naturale - parlava dei miti
per
cercare in compagnia quel che non sapeva
(parlava
con gli altri di quel che gli sfuggiva)
Nessuno
pensa a morire
per
non dare occasione alla morte di venire;
ma
si sa che chi conosce la strada
se
ne infischia delle avvertenze
e
tira dritto allo scopo
per
prendere quel che deve
Ciascuno
ha le convinzioni
che
caratterizzano la propria vita
portare
alla luce quel che è nascosto,
dir
la verità, informare sulla retta via
Apri
le orecchie e informati,
i
rumori del mondo son tuoi,
ascoltando
quel che non vedi dalla finestra.
La
morte sa quel che prende
e
se ne infischia di quel che lascia.
E'
nel suo carattere gravare su di noi.
L'espulsione
dal nulla sulla terra
(sempre
in fiore come un giardino),
è
come l'espulsione dal mondo
verso
il nulla incredibile.
Noi,
nati dal corpo per essere espulsi sulla terra,
occupiamo
con coraggio il mondo per poi
vilmente
abbandonarlo
alle
piccole cose e ai suoi invidiabili frutti.
Il
nostro Dio è perlomeno cugino
degli
olimpici che l’han preceduto
IV
di copertina
edizioni
in proprio dell’AGNUS DEI - srl - dei gemelli d'una sacca
Mimiu
Minninnone e Pipiu Pissetone ,
per
dieci giorni garzoni di bottega
e
ora artigiani associati che non chiudono occhio
perché
quando uno dorme l’altro lavora
e
sorveglia Bennardhu - il gallo promesso ad Asclepio

-
che beve il santo Pirizolu che inebriò anche l’ultima rebotta dei
pastori pescatori amanti del bruskete di marreri