lunedì 17 giugno 2024

il blog d'Irillai. teoria e pratica :

libera volpe in libero pollaio



i tre stadi dell’esistenza in vita:


la fanciullezza è uguale per maschi e femmine

la virilità è maschile -  femminile è la maternità

la femmina che non concepisce è detta

casta  buddhi sicca

il maschio che non semina è il più bell’imbelle


la vecchiaia è  simile per uomini e donne


- divino è ogni bambino che cresce a vista d’occhio -


- divina è la sana e forte giovinezza che matura ogni giorno -


- divina è comunque la vecchiaia 

a cui approda la coda della vita 

difficile da scuoiare -



anche l’ultimo dei plebei si mostra comprensivo 

e indulgente col creatore del prototipo umano 

che nel primo agire incorre nel peccato



noi siamo la forma del nostro animo

dal pelo che spunta dal naso al mignolo del piede

la cura dell’ombelico è  il benvenuto 

dato dal mondo all’avventura del neonato -

con le mani dell’ostetrica

la foglia del fico è la prima

 pudica e più grande mutanda



- la fama è ancella della sorte benigna e maligna -

da quando han senso le parole 

dietro l’altare e il trono si è ordito l’intrigo 

sostenuto  con la forza della trama violenta



gentile e garbata madonna 

- dammi una tazza d’acqua colorata 

come il fondo di  un torbido chiaretto -



per quante vesti varie indossino

per quanto varie siano le vesti che indossano 

frati  barbuti e monaci buddisti col capo pelato 

sempre preti sono che digiunano 

e curano il pudore dell’animo celato

non meno delle colombe il loro candore



per quanto l’animo stia bene al buio 

dove vive essendoci nato 

tuttavia se la natura forza i tempi 

in quei frangenti appare poiché

 la  chiarezza  prevale sull’oscurità




Appena nato Pilurzi capì che quello era il mondo che cercava: 

tanto ne aveva sentito parlare. 

Finalmente il posto giusto, dove si semina, 

si raccoglie e si consuma, tenendo presente il risultato. 

Poi dirà: qui è di casa Predu Pilurzi. 

Chi lo cerca sa dove trovarlo sempre 

imbrillantinato come appena leccato dalla madre.



Si. il caffelatte è caro.

 ma si mangiano le brioches che non fanno briciole



Nulla mi è apparso irresistibile come l'amore; 

almeno con me lo è stato. D'altri non dico.

L'incontro avvenne in un caffè in riva al mare, 

poi è stato naturale ritornarci gli anni successivi,

 a seduzione avvenuta.

Il suo fascino aveva la letizia delle antiche donne d'Ohiai, 

così riservate sulle faccende personali.

Con lei fu sempre facile sorridere 

di me e di quel che ero stato.

La meraviglia si destava in lei perfino per il giorno 

e la notte e nelle ore di veglia parlava sottovoce 

per non disturbare le faccende delle stelle transumanti.


libera volpe in libero pollaio

 

  • ci vuole il coraggio del profeta 

  • per coprire la zucca con quel cappello

  • da quando Iddio ha liberato le volpi nel pollaio

  • Clemente: il primo gelataio col grembiule candido

  • che ha pedalato per le vie di Irillai


  • che fausto vi sia questo santo giorno 

 cogliendovi colmi di gioia come  augurio 

di serena armonia coniugale,e di dolce salute, 

di soave giudizio e pacata letizia  

vivete quindi felici come gli auspici 

d’oggidì fanno presagire. 


(può andare come biglietto d’auguri per gli sposi? o no!)


w la libertà! 

- la repubblica e la democrazia -

e viva sempre  la giustizia sociale.

- e abbasso il patto scellerato tra trono e altare -

alle nottole, gufi e civette del mediterraneo

sia affidata la diffusione delle future liete novelle

sulla vita eterna e sull’amore universale 

per la luce solare e l’ossigeno siderale


ogni scritto può contenere un fine recondito 

altrimenti detto secondo fine

o  fine di riserva


Clerc, chierico, come tra noi Quirico Chirico o kiricheddhu-

-da ciò:

Gesù ultimo divino portento dell' agire celestiale dei padri olimpici 



per valutare un’esistenza è necessario conoscerne la fine

e assistere al piagnisteo di un potente 

perché abbandona i suoi possedimenti 

mentre un povero miserabile se la ride 

perchè si trasferisce nel regno dei cieli 

riservato ai beati nullatenenti



Mammamia quanto sarebbe bello 

cominciare col non fare quel 

che si vorrebbe 

che nemmeno gli altri facessero.


l’essere sensibile e intelligente non è pigro 

perchè se lo fosse 

non si  sarebbe ritirato 

 nel poco comodo wc oltre la siepe della decenza



Ai potenti altolocati  x virtù e capaci di adorare un sasso 

gli dei concedono ogni possibile e credibile  

desiderio che per i miseri e i disabili 

la divina provvidenza trova illeciti

e alleva bianche  colombe oltremodo ignoranti nelle 

mondane faccende adulterine e candidi piccioni 

per comunicare le volontà del  cielo alla terra 

e ingravidare vergini  purissime 

con flebili colpi d’ala lievi al fior di farina


da sola seduta sul comodo la persona libera 

è la  sola in pace con se stessa

più che non a tavola dove capita 

che finito il vino 

sia avvinta dalla malinconia

delle beghe come piaghe putride

del quieto vivere dove il nulla

 è senza inizio è il tutto non avrà mai fine



bih a prededdhu minore ki che ruttu dae su lakedhu

candho su babbu  imbriacu ruttu  keste dae s’iscanneddhu


Come il gagliardo eroe…

canta il gallo battendosi l’ali 

al petto gonfio prima e 

dopo aver vinto lo scontro amoroso

…che salta sulla panza del nemico abbattuto



vivo come posso a seconda dei passi con cui cammino

e rifletto con le favole con cui son venuto dall’infanzia

e mi soffermo sul vecchio gioco a rimpiattino su cui

si dilettavano i vecchi creatori di divinità creatrici di

fantastici mondi sfuggiti all’energia  naturale per 

offuscare l’evidenza solare usando il parasole



all’ombra dell’intelligente monolito assolato di odissea  2001 

in un  limite di foresta africana senza recinti

nella savana dove scorre un fiume tra radi alberi 

e gruppi di scimmie che vi giocano e bagnandosi  

e scoprono il calore amoroso del  loro corpo vivo e vibrante abbracciandosi 

come bambini con la suadente voce della bella Diotima di M. Ferreri

che saluta un gorilla con un: 

- Salve, o cinedo morbido e molle come un coniglio in gabbia

il monolito con cui gli scimmioni scoprono l’intelligenza erotica e la violenza del mondo.



arte è dare forma alle immagini concepite nella mente

e non solo imitare le apparenze delle cose naturali

o manipolare il già visto e conosciuto da vicino


stato sensibile dell’animo umano 

pensare e senso dell'amore, 

moti della natura fisica  e spirituale:

in ogni paese c’è sempre qualcuno 

che si rosicchia le unghie 

sempre molli come il torrone di Tonara


  • 25 giugno2024.

malinconica se non triste faccenda 

la giornata col cantiere chiuso.

menomale che la mia officina 

ha sempre qualche suo ordine da esaudire.

perciò ringrazio i celesti sovrani che tutto possono. 

dormano pure d’ora in poi come i divini olimpici.



- la lieta novella dell' eterno amore -

una lenticchia prodigiosa 

mi è caduta dal cielo 

per farmi innamorare 

ora mi manca una nocciola 

della bisaccia di san francesco 

per nominarmi priore della sua novena



Nico ci penso 

E di frequente scrivo -

Rispondimi quel che ti frulla in capo

Almeno di tanto in tanto

O vuoi che non scriva più ?

- Faccenda D’Irillai è il Dirmelo!


di una lenticchia si tratta

che ha fatto sfiatare la pressione della pentola sul fuoco

al centro del campo di calcio  di uno stadio affollato di fedeli tifosi

più di piazza san pietro quando predica il principe dei teologi

 sulla pace religiosa delle varie confessioni che agitano la terra

per la lenticchia caduta dal cielo

 

Irillai è il luogo -

Quasi tutti noi d’Irillai definiamo cielo

la volta celeste che sta sopra di noi 

senza dire ciò che ci sta sotto 

che non vediamo sottostante oltre l'orizzonte.

Dal Cantone d’Irillai e dae su cuzone 

mi sovvengono gli argomenti della 

Cussorgia di Ohiai Benimindhe!

madrina di sa maria è lodè!



considerazione finale:

un vaniloquio è il linguaggio dell’occhio

e del gesto  muto della parola scritta

Con la luce dell’anima  appassionata

se l' orecchio serra il  passo al crepitio

del  carbone che si consuma invano, ma 

malinconico e paziente  resiste l’animo pio

                                         col concorso della fede nell’eterna speranza


 


Dio oltre se stesso ha fatto anche figuri tristi e ridicoli 

che si baciano, si leccano e si ridono in Suo nome

    l'uomo e fraluisi lubrè 





L'uomo è pienamente se stesso 

solo quando fa quel che gli dà 

la soddisfazione per averlo saputo fare.

Quindi anche uccidere.

L'uomo è uomo quando è 

soddisfatto di quel che non ha fatto.

Anche non uccidere, quindi.

L'uomo è tale come Dio l'ha fatto.

Fatto comunque sia.

L'uomo è tale a sé quando è soddisfatto di sé.

L'uomo scorbutico è frutto unico e multiplo della natura migliore.

Il suo scopo è fare a meno degli altri, senza cui non può vivere.

Si vuole solo per comandarsi come un re e obbedirsi come un suddito.













considerazione iniziale

Son della mia giusta misura

Le vicende  che mi capitano

ma per La mia coscienza

necessitano di un sottile vaglio 

per varcare la soglia del suo singolare  scrigno

dove sono assiepate le individuali faccende umane

che-s-mascherano il viso delle persone dubbiose:




lo sguardo della madonna che ha visto il figlio spirare

e rimprovera il padre  col dire:

- A  far che ti sei ridotto! ?



frontespizio



arnesi della sublime faccenda

umana che perpetua l’eternità




le forkete di Paddheu e Tadeu




(<Poiché sono uno solo, è meglio che io sia in disaccordo 

con tutto il mondo piuttosto che esserlo con me stesso»

socrate)





teoria e pratica:

da vecchio questo è il mio diletto:

- sono uno che ha il piacere di fare libretti

con la tecnica del selbstdenken o del fai da te

cioè: - chiudere con le sue mani le proprie

considerazioni

e di presentarle a chi vuol vederle e leggerle. 




Ippocrate:

Esistono soltanto due atteggiamenti sulle cose 

e le faccende quotidiane: scienza ed opinione;

 la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza.




La lettura che più mi attrae

 è quella che mi tira su e

pare fatta per il mio intendimento.




(<agisci sempre in modo tale che il principio della

tua azione possa diventare una legge generale»

kant)




Chi vive fiero del suo mestiere 

ci parla con amore mentre attua le sua faccende.

Tu, abituati a farti capire in minor tempo.




Un equilibrio  zavorrato

Meglio se insieme al biccer de vin 

mandi giù nu’ pezo de cacio e dal terzo

 biccer vedi di moderare la libertà

se no quanto più mangi più bevi  finoachè 

si scordano le corde del fegato e della mente.




Subdolo è quel che ha molti aspetti 

ed è così chiamato con più nomi  falsi.




Mai fu vista un’anima senza una forma

ne vista mai una nuvola ferma senza vento

forse un’anima l’ho intravista esalarsi con

 l’ultimo respiro e sembrava un atto dovuto 

una cambiale firmata, una promessa fatta 

ai genitori un ricordo fuggente come l'ultima 

tirata del nonno dal suo toscano quotidiano 




La persona che sente improperi a dozzine 

se ne zavorra la bocca per affidarle 

 ove necessarie alle circostanze del giorno




Qualche vecchio burlone dell’antichità 

deve aver cancellato per scherzo le avvertenze 

che senz’altro la natura doveva aver segnalato

 dove cominciavano gli  attraenti percorsi 

del male nel nostro percorribile mondo

dopo l’infausta cacciata dal bene dell’eden




La politica è l’agire in comune (di chi lavora per vivere)

 per concertare il modo migliore dello stare insieme

per preparare il mondo ai sempre nuovi simili

 che arrivano di continuo


non per ciò


il male che è tra noi si insinua silenzioso 

con le ali della lumaca

La persona mite che vive in comune

è non violenta




Europa, figlia del Re di Tiro Agenore, 

fu rapita e portata a Creta da Giove che,

 invaghitosi di lei, si era trasformato in toro.




I colloqui interinali tra me che 

non valgo un centesimo di piombo caldo

e l’esterno fuori di me

che vale più tutto l’oro del mondo 

portano a quanto basta come

un quarto d’ora in allegra compagnia 

per mostrare il deretano nella via

 come se fosse un'opera pia




In casa del cieco brillano gli specchi al buio. 




Lathe biosas, Epicuro. 




Il presente tiene alta la fiaccola del passato

 per far luce sui primi passi umani nel futuro

seguo lì di malavoglia l’0mbra 

che mi si allontana oltre il tatto

l’ombra è il tuo sosia voluto dalla luce del cielo

per la gloria che pare niente 

 ma spalanca le imposte del paradiso




Se non è stolto anche chi non sa leggere 

accetterà il libro in regalo convinto 

che lo sentirà leggere in famiglia l’indomani

giorno di festa, di gioia e di riposo nel mondo

tenuto insieme dall’ordito invisibile

 con le trame del cielo



La vita è il presente 

nel suo continuo moto pubblico

un onda perenne e sonora

perpetuo come quello del sole e della terra

come quello dell’animo che rimane segreto

 in eterno per nascondere 

i misteri gaudiosi del firmamento




Doxa è gloria e fama, secondo Erasmo…




Si può corrompere quello i cui passi son

 seguiti dall’ombra chiara della colomba?




Ben vengano i ricambi stagionali, 

tempra salda della natura. 

Dormi meglio col meadero al lato del cuore

che accoglie il pianto che intenerisce la notte e

 rende fertile la zolla nei canali di scolo urbano

vedi come ci campano felici i ratti forestieri?

Così di solito sono gli affamati che trovano

il cibo e ingrassano subito la terra sterile 

Benedetti i canali di sfogo in cui l’urbe

 scarica i suoi umori interiori

mala sorte avere il suolo sterile.

Mangia tu come il cane che rigira 

un par de volte il boccone tra li denti 

e lo inghiotte come se fosse l’ultimo

 bolo in bocca al boia sul patibolo

dove la gloria nel cielo è l’ombra

 lunga della vita onesta sulla terra

dove prima viene  il risparmio 

su cui sappiamo che la lode è menzognera

ma non altrettanto lo è la ferita alla stima

poi segue l’investimento.



Poteva essere corrotto Michelangelo? Se si, come?



«Lasceremo il mondo altrettanto stolto e malvagio 

di come l’abbiamo trovato arrivandovi.»Voltaire




Non so proprio come possa essersi formato 

il nostro corpo che esprime l’eminenza 

intelligente dello spirito 

e ancor meno riesco a immaginare  l’artefice 

che ha combinato noi  organismi pensanti

sorrido però nel contemplare la vitalità 

della natura che ci sostiene da innumerevoli

 giorni da quando la terra gira 

sostituendo aspetti e sostanze che si distruggono…

l’immagine che abbiamo del creatore del mondo 

è quella del capomastro che dopo aver fatto

 il filo a piombo, la livella e la squadra tira su 

la casa col tetto a cono per l’acqua, il vento e la neve




Alla fine piange anche chi ha smesso di ridere




Meschino chi ha bruciato i suoi averi 

 affidandoli a testa alta per accrescerli

 alle volpi che acquatate spiano il pollaio

dove il gatto complice distrae il cane 

dall’attenta guardia alle uova d’oro.




Chi sa pensare se ha una bella voce 

canta,  altrimenti fa a gesti come i muti, 

balla come gli sciancati, ride come i minchioni, 

fa la donna come l'uomo

insomma chi non si abitua a pensare 

alla fine sarà quel che non è.



Hannah

Se Kant dice che è sbagliata ogni massima 

che non possa diventare una legge generale 

valida per tutti, 

Socrate invece è come se dicesse 

che è sbagliato ogni atto compiuto 

da un agente con cui non potrei piú vivere.

Arendt




Chi ci difende dalla diffusa stupidità 

che si annida dappertutto?

Evitando il contatto per paura del contagio.

La tranquillità delle casa con le sue radici 

e senza tvu?

Il cortisone, in città e in campagna?




Il lavoro è l'esercizio simultaneo del corpo 

e della mente nell’opera di elaborazione 

offerto di impulso dalla natura delle cose

 presenti che si compie con l’essere insieme 

di chi è nel mondo




Sotto sotto annaspiamo

sempre nell'insoddisfazione

 e invidiamo la leggerezza degli uccelli, 

l'agilità dei gatti, la possanza delle balene,

 il canto delle sirene, l'innocenza degli agnelli,

ma ci rifacciamo con la ferocia 

e siamo capaci di ucciderci anche sazi tra fratelli. 

Eteocle e Polinice; Romolo e Remo;

 Caino e Abele. E altri di recente memoria.



Perdio, non riesco a capacitarmi di vivere 

nell’unico mondo possibile fatto da 

Gesù crocefisso, autentico principe del creato,

 il più innocente degli astemi.



R. Luxemburg:

“l’organizzazione delle azioni rivoluzionarie 

deve e può essere appresa soltanto nel corso 

della rivoluzione stessa, così come

 il nuoto può essere appreso soltanto in acqua”




Temo l'isteria collettiva, il fanatismo del singolo

e l'arroganza di chi comanda, orientale e occidentale:

 politica, religiosa e sportiva. 

C'è sempre qualcuno che traffica dietro le quinte, 

e raramente è il diavolo. 

Che siano i popoli del sud i soli 

a non voler essere i padroni del mondo?

 La gente pacifica è quella che conosce la grandezza

 del mondo che distilla rugiada e ci ospita tutti:

 dall'ape al merluzzo, dall'estate all'inverno, 

ospita il rosso e l'azzurro e anche il grigio, 

ospita le silenziose farfalle e le sirene canterine.

Temo meno il vino appena spillato dalla botte

 piena di chiaretto quale dà l'uva di Marreri, 

di cui, per averne provvista, qualcuno darebbe 

il primogenito a fare il servo per un anno intero

 più un'aggiunta.



? sulla libertà 

“Un uomo dipendente non è più un uomo”.

Nessuna sciagura è più terribile 

che trovarmi alla mercè  di una creatura

della mia stessa specie, che potrebbe 

costringermi a soccombere al suo capriccio

e a fare ciò che egli vuole”.?




Natura dell'arte. 

Per apprezzarla bisogna aver fame, nelle vicinanze 

della galleria dove si espone l'oggetto artistico. 

Prendi nota di che si tratta con uno schizzo. 

Pancia in subbuglio.

 I servizi sociali e non la guerra batteriologica.

Alla natura segue la cultura con le scuole, 

delle sue mostre e fiere dove mecenati, critici 

e acquirenti, misurano, pesano e contano, 

analizzano e sgomitando brigano

 per aver ragione sul prodotto fatto 

da chi sa quel che fa

 e cerca il suo merito nel mondo.




Il corpo è il fardello dell’animo

 che salvaguardiamo con gli idoli

Tutto quel che si innalza e tende al sempre più alto, 

prima o poi decade e rotola come un cocomero 

nel sentiero che scende dal bosco e che al primo impatto 

si sfascia e finisce col dissetare lo scorbutico cinghiale

 della foresta di Farcana.




Il logos, il discorso coerente, non consiste 

nella verità o falsità, ma nel significato 

( le parole non sono né vere né false).

Il logos è il discorso in cui le parole 

sono combinate così da formare una frase 

che è munita di significato nel suo complesso 

in virtù della sintesi. Hannah Arendt




Tziu Pepp’antoni sosteneva che certe cose

 andavano fatte di notte

 perkè di giorno suscitano scandalo.



Nel castello di Santu Nofre Ghaddhighinosu, 

c'è di notte una finestra sempre illuminata 

come un faro sulla valle d'Isporosile 

dove fioriscono gratis i limoni e maturano le liti,

 nel caso ripassi Carlo Felice di ritorno dalla

Terrasanta

 con un vascello carico di mattàna (da matto),

 comandato dall'ammiraglio Mattìa l'Insano 

che se ne infischia degli anni che passano 

gonfiando le vele davanti a Gonone, 

come una canottiera stesa sulla rocca 

del Poeta della Stirpe.




Da sempre e ancora dovunque si lodano

 i gaudenti vincitori dei dolenti avversari 

in ginocchio nel campo dopo la batosta.




Avere un'arma micidiale in mano 

fa ogni soldato ardito 

e toglie l'appetito ai cardinali 

con gli eloquenti colori della salute.




Dio come idea della donna-uomo capace 

di tutto, di dotarsi di corna d'argento 

facendosi lo sgambetto fuori dal letto.




Quando davanti a Dio appaiono gli angeli 

che danno vita all'aldilà,

scompare la realtà alla quale partecipiamo 

con pari dignità 

delle melanzane e dei ghiozzi del Tirreno.

 



Sono stati i grandi sacerdoti ad aver sterminato

 la numerosa famiglia di Dio;

 su suo mandato, dicono.

Litigavano di continuo,

come spesso succede in famiglia.

Prima un sacerdote per ogni Dio, 

poi molti sacerdoti per un Dio unico e solo 

che si rivela a chi lo supplica e gli fa la corte.

Egli fa l'uomo e la donna e poi li disfà annegandoli.




"(la paremia è un detto diffuso, 

brillante per una qualche sua risaputa arguzia:

 'detto' costituisce il genere,

 'diffuso' la caratteristica,". •Erasmo•

{"L'arguzia è l'intelligenza che brilla 

come una stella o polare o orientale - 

la diffusione è quando il popolo

 si impadronisce della luce - 

la cosa detta non può che essere la frase 

comunque intesa da cretini,

 cherubini e malandrini"}




San Francesco trattava gli animali come fratelli

 e sorelle nati nello stesso cortile 

a cui si affaccia l'aldilà che non conosce

 la menzogna né l'astuzia di tziu Kiskeddhu 

che traeva profitto dal sonno di quegli ingenui 

che dormendo alla grossa meritano di essere derubati.

Molte di più delle grandi masse d'acqua 

che scorrono nei letti dei fiumi 

sono le genti trascinate dalle fluenti 

parole dei furiosi profeti di sventura 

che fanno scempio della ragione.

Non ho nessuno a cui affidare la supplica serale 

se non alla notte che si approssima

 e ha cura del sonno dei giusti d'Ohiai 

traghettandoli  onestamente al nuovo giorno 

che, senza certi vecchi scherzi, verrà.



Ohiai è il luogo della mia infanzia 

dove le zucche piene del rosato di Marreri 

si chiamano ancora Carradeddhu.

Le fanciulle d'Ohiai raccolgono i capelli 

a crocchia per fare a meno del cercine(titile) 

quando portano sul capo le brocche d'acqua 

dalla fonte di Ubisti che diventerà vino 

e sarà il rosolio dell'eterno sposalizio della

 gioventù con le figlie di Donn'Elène

 le cui lusinghe volano dalla finestra 

del Nordamerica come il canto d'amore 

del cardellino al cugino che saltella nella 

foresta dove le innocenti fate di Farcana 

allettano i caprai che scalciano furibondi 

quando i karabinieri li incatenano alla jeep

 per aver rubato i sogni alle civette del bosco.


le forkete di Tadeu e Paddheu





Nessuna pietra d'anello si consumerà

 portandola al dito come invece gli accadrà 

se baciata dalle avide labbra del possesso

 e della servile imposizione ai  sudditi

le forkete di Tadeu e Paddheu






Gira il mondo finché puoi, ma solo

 dove sarai migliore starai meglio




Non vacillo mai dove c’è il pericolo

evidente  perché non ci vado

come invece vacilla il mio animo 

alle scosse dello stomaco davanti 

a una scodella di yogurt dopo il mattutino

che minacciava di farmi svenire



La volontà è sempre presente di proposito

e faccio quel che gli comando a modo mio




Una forchetta e un'anello impediranno 

che il tempo faccia invecchiare i possessori.

Produrre una forketta è fatica;

 trovare una pietra preziosa è fortuna.

L'anello ha nella luce il suo valore;

 il valore della forchetta è nella sua utilità.

La forketta esiste in relazione alla mano,

 l'anello in relazione al dito migliore.

Anello e forchetta son cose sociali

 (relazioni di mensa e di dominio); 

dito e mano son solo miei e mai li stringerei

 in una morsa di legno di mia volontà.


Al primo principe dei più nobili patrizi

 del regno di Baronia, Pipiu Pissetone 

che scalciava come un puledro mancino, 

verrà infilato al dito maggiore, dalla nascita

 l'anello di riconoscimento del babbo che gli servirà 

per tutta la vita, come il profumo serve al barbiere

 del Corso e i gradi alla carriera del più perfetto 

dei caporali d'Ohiai che vuole vivere senza molestie 

e morire sereno come vuole l'ordinamento

militare degli angeli alati del Signore degli eserciti 

dell'aldilà che sono alti come corazzieri svizzeri.




Finkè molti patrizi vorranno avere l'anello 

del principe, l'anello non perderà valore 

né lucentezza, per quanta strada il principe

 possa compiere con i suoi skerani in aggiunta 

a tutta l'acqua che possa scorrere sotto i ponti 

del Temo di Bosa da gennaio a maggio inoltrato




Nessuno è più libero degli altri 

se gli altri hanno interessi comuni 

e possiedono almeno una forchetta

 con cui infilzare quel che c'è in eccedenza

 e rimanda la miseria a domani.




Un quadro ben conservato in una teca

 non si consumerà mai  a guardarlo.




Quel che serve sarà usato

e di conseguenza sarà consumato.




Perde valore quel che si consuma: 

una forketta con una punta rotta 

vale meno di una forchetta intera.




Una forchetta d'argento mi servirà quanto

 una d'acciaio

avranno la stessa durata e perderanno valore 

che io le usi o no 

solo se decido di scambiarle.




La forchetta fa si che noi si sia uguali a tavola 

seduti sia alla destra che alla sinistra del re

perkè il valore della forketta è dato 

dall'uso che ne faccio tra i miei pari

poikè la forchetta è un bene che

 perfeziona l'uso delle mie dita: 

essa vale per me e per quelli che come me

 decidono di non farne a meno a tavola.




Mimiu Minninnone ha avuto alla nascita una forketta;

(sembrava un cercine piegato in se e

non destinato a svilupparsi fino alla fine) 

l'ha avuta come dono necessario ai nuovi ospiti 

(i neonati disarmati e scalzi) che, appena varcata

 la “linea d'ombra”, siano liberi come tutti, 

e l'ha poi accompagnato fino alla tomba:

 una forchetta d'argento che ha fatto la sua figura 

in terre lontane, a cavallo oltre il Gennargentu 

e anke in treno aldilà delle Alpi di frontiera.




Senza la moneta sonante – che i cani 

nemmeno annusano – non è facile vivere.




Cos’è un autentico sardo?

Quello identico a se stesso?



Il Misterioso Dio del Firmamento

 ha dato vita al mondo e alla disciplina militare,

 e ha fatto in modo che dall'uovo della gallina 

e dal grembo materno irrompa alla luce del sole

 la vita sempre nuova, senza pompa e sforzi

apparenti, come legata a una meravigliosa

catena d'oro forgiata tanto tempo fa

dalle nobili e leggiadre fate di Farcana. 

E non bisogna dimenticare che questo

formidabile miracolo l'ha compiuto

senza l'ausilio dei pur straordinari santi 

del Paradiso (che han tenuto a bada

 le passioni come cani alla catena)

 sempre sul piede di guerra(?) contro l'avidità 

che non si sazia mai come la vendetta

 che non vede limiti e non insegna nulla ai figli 

che irridono l'autorevolezza dei genitori a cui,

in fondo,

 non rimane che l'amore di se stessi come valore 

che li sostiene durante le avversità sociali 

quando non si ha un soldo in tasca. 

 Di autentico conosco il Corrasi  come  montagna,

 il Tirreno come mare e un temporale di mezzo inverno.




Amando se stessi si è insieme liberi 

di fare il proprio dovere 

se si ha la forza di muoversi in campo aperto

 come l'acqua e il vento: 

naturalmente come eventi naturali

Alle sfide della natura risponde la cultura

dell'ombrello e del ripararsi dal temporale




Quelli che contano, i capitani di paesi e continenti, 

escono di casa sorridenti e con la pistola in tasca, 

col moccichino nel taschino per il sangue che verrà: 

quello che impedisce di pensare e fa dimenticare. 

Essi calpestano i corpi con noncuranza, 

poi, in pubblico, prolungano i commiati. 

Sono essi i funzionari di lusso che solo il mondo

 può permettersi, prima che finisca la guerra.




L'ozio serve a contemplare l'opera

 del Signore e giudicare il suo miglior

 prodotto che dovremmo esser noi 

che ci giudichiamo bipedi multicolori

 cresciuti sotto l'arcobaleno.



Come esser migliori se da

millenni affidiamo il nostro animo

alla vaga indole  di tanti idoli?

Fu impastato con la polvere della terra 

il primo che al dolore rispose:

Ohi, mamamea. Non padre mio, 

disse in onore della terra madre senza padre.

Si trattava dell'antico e famoso fango primordiale.

Da allora si cominciò a parlar poco

 e bene e a far pratica della realtà.

Poi vennero i sogni a disturbare la pubblica quiete. 

Seccature, diranno i rispettabili miliziani.




Il lavoro, infine, è stato inflitto da Dio 

all'uomo per aver colto la pera immatura: 

comincia col lasciarla maturare sul ramo.




La sua ingenuità la faceva andare di traverso in strada, 

come per evitare una buca o uno scoglio.

 Lei non avrebbe mai detto una parola 

che attraversasse la via, tanto meno una parola

 in grado di offendere qualcuno. 

Non avrebbe mai alzato la voce in piazza, 

nemmeno con la certezza di essere sola al mondo. 

Amava quel silenzio che raramente la città

 offre a quelle donne con la voce tenera 

che non si usa più.

Essa nondimeno mi amava 

come le altre mie donne che curavano

 gli  ultimi giardini del mediterraneo




Gli scapoli hanno orrore del sangue vergine

 perciò non si sposano

Era costume di Predu Pilurzi non offendere

nessuno 

mentre usava ballare in ogni festa nuziale, 

come se fosse un attendibile testimone 

delle virtù degli  sposi. 

Era lui che sventolava il lenzuolo nuziale 

come nuovo vessillo della nazione isolana.




Gli ubriaconi del mattino 

hanno sempre già preso il caffè e passano 

subito ad altro, quasi sempre il solito,

 per occupare alla meglio il giorno, ricordare 

gli antichi costumi e tenere l'animo all'ombra

 come un tesoro. I momenti di lucidità li passano 

conversando e scegliendo i disegni 

con i marmisti a cui affidare la cripta di famiglia.




La legge è fatta per il cittadino

il costume è in uso alla persona.




Il mondo è degli artigiani che fanno il loro mestiere 

con la testa e con le mani (vedono finito quel che 

deve essere cominciato: quando crea la zappa

 è artigiano; quando fa un ponte è ingegnere;

 quando innalza un tempio è artista),

 cercano nuove idee in base a quel che serve,

 provano la migliore per vedere se funziona

 e visto che ne è valsa la pena,

la portano al mercato

 e se la fanno pagare con valuta pregiata, 

almeno per il tempo perso, soggiungono.

 Non siamo barbieri attenti solo ai foruncoli;

 noi artigiani siamo i cosiddetti <creativi>.




Dio ha fatto la donna libera, capace di sostenersi 

e accudire ai bisogni dell'uomo fin dall'asilo.




I mediocri si fanno in quattro per essere notati 

dagli eccellenti sempre impegnati a dare

 un nuovo assetto al mondo in continua sofferenza

 e a modificarne l'instabilità climatica.

 Gli eccellenti hanno sempre idee intelligenti

 che non nascondono mai alle autorità

È vero che la corruzione è precedente al cacico

lui l'ha solo resa fetida e si profuma tanto

 da nasconderla nel vaporoso nulla. 

A cavallo delle nuvole apparirà lui 

nelle vesti del messia 

diretto a sud delle spiagge della Baronia.




Ricordati del pubblico, disse il Padre al Figlio. 

Sii chiaro con chi ti segue: vedrai che gli piacerai.

 Tieniti fedele al mio stile e rispetta gli argini. 

Non parlare delle loro debolezze, ma esaltali: 

gioiranno a fine cena, come l'ingegnere

 il cui ponte non mostra crepe.




I pellegrini che per pregare vengono da lontano 

al santuario di san Francesco alla nove giorni 

di preghiere, trovano chi li ha preceduti

 a fare bisboccia e cantare e ballare.

 Dicono che san Francesco se ne venne

in Sardegna per ammansire i banditi,

con una bisaccia di nocciole, 

per non mangiar polenta condita col lardo

 e nuovo formaggio appena grattugiato.




Dialoghi notturni, pensieri non detti 

e ricordi non confessati.

Quando Gonario Gorropu beveva cicchetti 

a cui non era abituato

 puntuale la notte sedendosi sull'orlo del letto

piangeva fino a svegliare la moglie che, 

di malumore sfottendolo, gli diceva:

Ti prende così, lo sai; non bere quelle porcherie. 

Perchè piangi, ora?

Per i miei due fratelli morti prima del tempo.

Ma se non li hai conosciuti? 

L'ultima volta piangevi per le tue sorelle 

che non hanno mai fatto le cameriere a Cagliari.

Piango perchè un tempo ci volevamo tutti bene.

Vieni da me, bello mio, qua, al mio fianco. 

Sai che il bene che ci vogliamo dura 

come un'abito di velluto e

meno di una collana d'oro?

Anche noi: moriremo e la casa resterà in piedi.

Un bacio coniugale scalda il cuore

e lo dispone all'amore.




L'acqua e il vino appena bevuti

son subito pisciati, 

ma non finiranno mai

acqua e vino ci saranno sempre, 

per bere e piangere. 




La grande città sul fiume e sul mare

 è quel luogo dove puoi dare un bacio

 alla graziosa cameriera della trattoria

che puo darti uno schiaffo o riderti

graziosamente in faccia, come può

 succedere in ogni paese dell'interno

dove all'innocenza erotica si risponde

 in tanti modi e maligni e ingenui

 come vuole il genio del mondo.

Magari dicendoti: Ti piacerebbe esserne

 il primo e unico possessore? 

Il Robinson, l'Adamo, del sesso e dell'amore?

Egli ha amato una sola volta nella vita

 senza sapere se è stato riamato

poiché è morto prima di saperlo

 se lei gli sia stata fedele 

poi non avrebbe dato le sue faccende

 intime in pasto alla gente.



C'è una sua statua, di Gonario Gorropu dico, 

che in altri tempi sarebbe stato un buon legionario

calzolaio di Corte'e susu, noto palighettau, 

che sta in un angolo del cimitero d'Ohiai, 

che pare voglia dire a chi gli passa vicino: 

Ricordati di me, di tanto in tanto, e prega

 per la mamma di ciascuno, se puoi,

 e non dimenticare gli altri morti, che come te

 han cantato e ballato dove tu ora fai e sfasci 

come il re del mondo, che rimarrà sempre tale 

e quale a come te lo abbiamo lasciato noi.




Non c'è pollaio nel mondo – ordinato e organizzato - 

dove l'amore non sia libero e vivo, felice e fecondo

pio e santo, mite e fertile come l'uovo benedetto 

dal Signore

che ha dentro già formato il suo pulcino prediletto.




Dei fatti che accadono è raro saper tutto 

perchè molti sono i filtri che li mondano 

per noi, cittadini semplici di spirito e pronti

 a disperarsi per una brutta notizia, ma sempre lieti 

che il Presidente disponga delle belle parole 

di circostanza…Dì la tua, se vuoi, su quel che sai,

 ma non far gran conto di essere inteso 

non è compito tuo spiegare le cose dette. 

Ma: chi sa, parli e dica la verità…

 So quel che ho fatto.




L'isolamento esclude dal mondo

 e chi è isolato pensa male 

e da la colpa agli affari del mondo.

La solitudine esclude il mondo 

e il solitario pensa peggio: 

che il subbuglio del mondo

 in qualche modo va scansato, 

anche ritirandosi senza salutare gli amici.

Una qualità divina impedisce loro di adirarsi

come succede a noi e ai cani quando si arrabbiano 

per le vicissitudini della razza.




Ciò che hanno di celestiale gli dei 

è la compassione per i nostri patimenti 

e la semplicità con cui li commuovono

 le nostre preghiere e il gradimento 

che provano per i nostri ex-voto.

 Infine: l'invidia non è opera loro, 

sospettano lo zampino dell'Invidioso.




Canta la sua meraviglia il gallo d'Irillai

 – pur col catenaccio al piede per non volare - 

nel dare il benvenuto al sole del nuovo giorno

 dopo l'ultima notte che consiglia gratis 

a tutti i paesani che han fiducia nella

 Madonna di Gonare e anche nel Redentore,

 l'indipendenza dello spirito personale

 e del giudizio di valore sulle idee e sulle cose 

che danno un senso a quel che mangiamo.

Caino invidiava Abele perchè indossava 

un corpetto di boccoli d'agnello e conosceva

 già le bozze dei dieci comandamenti.




Si è riservati in strada,

 ma alla minima ingiustizia bisogna 

farsi sentire anche nell'ufficio postale

 dove qualcuno non sta in fila 

in barba alla bonaria presenza di spirito 

degli altri che borbottano scontenti

 e muti in attesa del miracolo promesso.

Abbiate pazienza come in punto di dar

 la morte hanno i boia gagliardi

e i fieri condannati nell’attesa del rito.

Non é viltà lasciar perdere le furberie del giorno

ma tacere quando l'impiegata delle poste 

sbriga la persona entrata dopo di te, 

somiglia alla viltà come lo scalmanato all'apatico

come non è da ingrati dimenticare la grazia 

ricevuta da chi l'ha fatta 

senza aspettarsi nulla in cambio

così misero e ingenuo è aspettarsi

 riconoscenza per aver fatto del bene




Qualsiasi pietra ci ricorda la nostra umanità

come un saluto e una stretta di mano basta 

a svegliare la coscienza di essere in compagnia

buona o cattiva che sia.




Per quanto mi riguarda nessun padrone 

può trattarmi meglio di quanto mi faccio io

che mi sostengo col lasciar perdere

 a costo di perdere qualcosa per strada

che certo qualcuno  attento raccoglierà.




Quando mancano i soldi si sciolgono i fiocchi 

dei ghiacciai che necessitano d'un nuovo catasto,

si cancellano i debiti e le promesse di pagamento 

(chi non paga lavori a corvee),

 tanto la vita ha da scorrere




Tutto quel per cui io sono

ha di mira qualcosa: 

io sono perchè piove

e rotola un sasso dal monte; 

una tegola si rompe nel tetto; 

un'auto non si ferma allo stop:

ho la facoltà di percepire e

 colgo ciò che esiste assieme a me

chi mina una casa sa che crollerà disabitata

posso pensare che il treno 

che viene verso di me sulle rotaie 

non mi investa se mi ritraggo prima

ma mi travolgerà se non mi sposto

io so di lui che - carico di gente -

 se ne infischia di me




Altro sarebbe il mare

se non ne sentissi la voce e il movimento.

Il mondo va bene finchè vedo anch'io 

quel che vede il prevosto dei barbieri

 e il barbiere dei tassisti

Dell'immutabilità del cielo

 - ogni notte sempre -

 solo le idee fermentano come i vulcani

 che eruttano profumati calendari di barbieri.




Nania Pupusa nacque vecchia 

con tante rughettine da centenari,

 un martedì grasso

 e col passare degli anni, i nuovi tuoni 

succedevano ai vecchi, fino a che lei morì

 un freddo mercoledì delle ceneri bruciacchiando 

una dura tavola di ginepro trovata sulla strada

 una domenica che gia in quei tempi si bolliva

 la carne per la minestra nel brodo; 

ogni lunedì si riprendeva il lavoro interrotto

 il sabato e sotto l'arcobaleno fischiava già il merlo,

fiorivano gli alberi e con l'equinozio ritornavano

 le rondini e nelle processioni di maggio

 la natura che si risvegliava si chiamava già primavera




La civiltà greca è il primo passo fatto fuori della Caverna 

verso lo spaccio della prima moneta appena coniata 

con la fusione del metallo di valore per la circolazione 

e lo scambio delle idee di libertà, giustizia e bellezza

La bellezza è unica e lo dimostra il paragone 

della bella figlia del vignaiolo 

con la brocca del vino sottobraccio

con tutte le madonne ingioiellate del firmamento




La frase e la sua estensione. Monologo e dialogo.

Prima, ora e dopo. La frase tra due capitoli.

2 contenuti. Nel quadro della pagina: 

la parola dà l'immagine al concetto, gli dà la faccia 

la parola dà l'immagine dell'idea -

La parola è il contenuto che riempie la pagina




Credibilità della fonte; verosimiglianza del fatto; 

attendibilità del racconto; infine opinione personale

Giusto dubitare delle storie che non hanno conferma




Il fiorir del mandorlo sveglia le mosche dal letargo

 e solo per loro arrivano le prime rondini;

 innumeri trote fan d'argento il Cedrino;

 piova quando vuole, mormorano in piazza 

gli sfaccendati che non han tempo di vedere 

l'arcobaleno e vedono in tv le morti che più contano, 

quelle autorità ragguardevoli che come eroi 

devono stare sulla terra qualche giorno in più:

 re e principi, papi e presidenti




Oddio, molti odiano la calura 

più di quanto io non tema il gelo e la brina,  

figli di rugiada e della luna che fa il suo dovere.




Dicono che le case dei benestanti abbiano 

doppie serrature e i cani a guardia nel giardino;

 le imposte delle case povere hanno qualche

 vetro rotto e le massaie nei giorni limpidi

 e tiepidi 

se ne vanno per i campi a cogliere fiorellini 

e cicoria di maggio, spuntati dove si posa l'arcobaleno;

 mentre i buoni borghesi arredano le terrazze

di verziere, le innaffiano con la rugiada

del consorzio agrario

 e col canto degli uccelli nella voliera,

 aspettano che l'estate maturi il grano da spendere;

 se Dio vuole.




I preti – oltre a tener lontani gli insetti infernali 

e far di maggio il mese della Maria - 

insegnano a pregare Dio referente delle invocazioni

umane e imbandiscono altari floreali

alla madonna del bosco fatato

che appare di frequente ai giardinieri 

quando sfrondano i roseti selvatici




I vecchi del contone Ballaloi – antica porta d'Irillai 

dove ogni casa è appresso all'altra - non hanno età 

perchè sono rimasti affascinati dai vecchi profeti 

della bibbia, che la sera bevevano un goccio di vino

 e dormivano sulla stuoia, un pò di latte al mattino

 dopo averlo munto nel recinto delle mucche 

e acqua corrente di sorgente durante il giorno

 negli orti coltivati; e nei sogni se ne infischiavano

 bellamente degli anni passati e di quelli a venire, 

comunque connotati di sventura e gioia




Molti stitici trovano ridicolo assistere ai loro sforzi: 

perciò dan volume alla musica celeste 

 delle valchirie  d’Orione

alle burrasche d'alto mare e ai temporali 

che minacciosi vengono da Bosa.

Nessuno è più comodo di chi è comodo al cesso.

Vorrei vedere dove la saggezza conduce papi

 e principi figli di re con un terribile

 mal di pancia e la latrina intasata.




L'innata sapienza di papi e re

 trova conferma nelle prime e ultime

 parole veritiere che dicono a segretari

 e scrivani sul letto di morte e poi spirano

 come piccioni increduli a occhi aperti.




La prima virtù dei diplomatici

 è il parlar garbato e ossequioso 

a cui segue l'arte che modera i rutti, 

copre il subbuglio interiore 

e trattiene a tempo debito

 le flatulenze fuori luogo




Le belle comari di Donn'Elène Kuleispricu

mi aspettavano sorridenti

 all’arrivo del latte appena munto.

Il Nordamerica, la mia passione,

 chiuso per ristrettezze: 

privarmene mi amareggiò.




In tribunale più che altrove 

si deve sapere quel che si dice.

Ovunque tu sia, di solo quel che  non fa danni 

allo stadio puoi dire quel che vuoi

ma in tribunale dì quel che non ti danneggerà.

Ogni luogo è adatto a dir la verità

ma tu rispondi solo alla domanda 

e non divagare come si usa fare a tavolino.

Ai curiosi dì solo quel che riguarda

 la libertà di movimento della truppa.

L'assassinio è uccidere la vita in salute

la vita è la prima ragione di chi sta libero sulla terra

la ragione e la forza che conta le ore al tempo 

e doma la natura nello spazio facendo le case private

le scuole e gli ospedali dove i medici

 non fanno clisteri ai carpuloni

in uscita perche mancano i bidelli all'ingresso

 inviati nei campi a bruciare sterpi




  Non so, non riesco a vedere cosa sia

 superfluo nell’esistere in questo mondo.

E’ vero che non ne abbiamo uno di ricambio…

ma forse delle guerre si potrebbe fare a meno.

Non è facile, lo so. 

E’ uno spettacolo in cui nascono gli eroi.

Di solito figli di dei in tutto superiori a noi

inetti che non sanno scuoiare un coniglio. 

Innanzitutto si formula l’idea del divino 

poi quanto si accompagna al soggetto

 lo si articola come divino.

E’ tutta la vita che sento parlar del dio 

che non comprendo perchè non lo conosco.

Conosco impostori che si spacciano miti 

e sono ciarlatani che non amano i propri simili

ma infiammano streghe ed eretici




La politica si impone a tutti  

come un dovere umano dato 

che dobbiamo vivere insieme.




Non so quanto sia stato bello 

aver fatto carico a Dio del sommo bene

invece di farne la sostanza del quieto vivere 

delle genti che vivono in perpetuo subbuglio 

a causa del: questo è il mio orsacchiotto,

dice la mamma in difesa del figlioletto. 

E questa è la sua merendina. 

Maestra, difenda la merendina del mio bambino, 

dice alla maestra, invece di metterne due 

merendine nella saccoccia del figlio 

da dividere col compagno di banco. No.

 La merendina è mia e la legge mi difende. 

Che spetti alla legge dar le merendine alle mamme?

Per i bambini il Sommo Bene è la merendina e il Balocco. 

Che la legge sia dispotica? 




R. Luxemburg

“ le rivoluzioni non sono “fatte” da qualcuno

 ma scoppiano “spontaneamente”  “dal basso”. 




    Noi siamo come Dio ci ha voluto fare 

con le mani dell’artigiano 

che sono oro che si fa denaro.

Il denaro è il bene universale tanto è

 gradito anche a Dio per le spese correnti.

Tanto è l’uso che se ne fa nel mondo 

che se addestri un cane 

a scambiare un obolo con un osso 

li vedremo sfilare nei macelli con le moglie

 che per la spesa quotidiana chiede i soldi 

al marito di cui dice di essere la serva 

e non la sposa. Argomento del consorte 

artigiano è che la moglie prima di sposarlo 

non conosceva il denaro




Beati i poveri di spirito perchè loro è il regno dei cieli

per me è uno sfottò riferito a chi coglie ogni panzana.

Per loro bello è il pensar libero e giocondo.

Essi chiamano afflitto chi non risolve il suo dolore.

Filisteo è colui che le Muse non le conosce proprio.

Costui non ha spirito, è solo carne, 

pesce e polpa di pane e teme il vino.

Ultima è la speranza

e dopo i numeri del soccorso

non ci rimane che Dio 

se non ci nega udienza

 il nostro avverso demonios.

Non c’è disgrazia che venga da sola

come minimo accelera il tempo che

 in un lampo ti imbianca i capelli neri.

Col maltempo si invecchia prima 

peggio se ti guarda con gli occhi bassi 

come se avesse trovato in te 

quel che da tempo va cercando.

Confortiamoci allora perché

non c’è paese in cui ogni cosa fatta 

sia esente dalla critica.




Natura e cultura sodali di corpo e spirito 

sono la vita del mondo

separarli è avviare un rito funebre.

Mi piace stare alla finestra a veder scorrere 

sulla via le esequie della vita 

che si abbandona al suo tramonto.




Dimesso è lo sguardo della mucca

 che si aspetta di essere munta




Il dio che mi sta sempre al fianco 

dorme anche affamato, nel mio letto 

ma mi guida ogni volta dove voglio io.

Chi quindi collocare nella porta dell’animo 

e del cuore, l’onesto e  nobile dott. Gabba/s/le 

che dedicò la sua scienza a resistere alla polio 

o il rev. Fadd/a/iboes che invocò la sua fede

 in Dio affinchè gli incurabili poliomielitici 

morissero per non patire il resto della vita?

Certo, a pancia piena si dorme meglio 

si pensa male e si russa alla grossa

come chi ha bevuto dalla botte.

I figli sazi per resistere al sonno 

chiedono

 ai genitori a cosa servono i libri sacri:

A far ridere i preti, rispondono all’unisono.




Il pensiero appare e cresce come il

 peccato ma senza fare la voce grossa

 con chi non sente ma sa

 che ciò che è in noi sarà con noi 

per chiudere le porte durante il viaggio 

di ritorno alla casa lasciata aperta 

tempo addietro

per delle frettolose commissioni affidate 

a noi spiritosi come i nostri simili

che han fatto della vecchiaia

 il setaccio dell’esistenza dove 

gli agi del tempo passano come lo spirito

 e i disagi del corpo restano nelle ossa 

che sosterranno chi ne avrà bisogno 

fino alla fine del mese, con lo sguardo fiero

 senza alzare la voce allo sportello.




Subdolo è lo sguardo del toro

che ti guarda dal basso in alto 

per vedere dove può infilzarti

 meglio

 



Chi è felice si gloria del suo merito.

Sui banchi del mercato si trova 

solo la merce che cerca denaro.

La miseria vorrebbe comprare col

 languore delle lacrime degli occhi

tanto è felice di esserci

l’opulenza è sazia prima di passare tra i banchi:

 è presente solo per il dover esserci  

come lo stolto che esibisce il suo fastidio

come il gallo che sfila col petto in fuori 

davanti alle galline che salutano 

col coccodè dell’0vo ben riuscito.

Felice è il gallo che basta al suo pollaio.




L’ordine del tribunale che precettava di impedire

 il pensiero al detenuto Gramsci Antonio 

è stato disatteso per volontà degli avvenimenti

 imponderabili che nel mondo si succedono.

Anche la certezza che possa essere felice 

e fecondo di eccellenti pensieri chi è di 

salute cagionevole e incatenato 

è stata disattesa

dato che è peregrino sostenere che le 

Lettere e i Quaderni dal carcere 

non siano felici e ed eccellenti

 esempi di vita e di pensiero umano che

 è ciò che ha sempre sostenuto la vita vissuta.

Certo infelice è sostenere che Lettere e Quaderni 

non siano stati scritti col piacere del cuore

 e la chiara luce dello spirito che pensa da se. 




Chi non ha, fatica e compete per vivere e avere

chi ha, accumula e guarda dalla finestra

l’albero della cuccagna in piazza reso

scivoloso al misero che si arrampica. 




«La vita è nel movimento.»Ha detto Aristotele.

E uno sciancato per vivere 

deve tenersi leggero per muoversi un pò

e mangiar come scriccioli senza bagnare 

il becco nelle gocce del vino che spesso

 cade dove arsa è la terra che lo esige.

Ma tutto al mondo si muove 

perché la terra gira e sopra vi è

 anche lo sciancato che vorrebbe

 ballare come un frate zoppo

 sopra un filo di lana per divertire

 la scolaresca durante la ricreazione.

Ma chi crede che chi va più veloce viva di più

 sappia che la tartaruga vive il doppio

 del tempo che si impiega per arrivare.




Vai a fare il diacono che è servo

di chi fa il servo del Signore

e rimarrai sempre garzone di bottega




Chi è ricco di beni e di salute

 cerca sempre nuovi interessi

 per riempire i buchi del tempo 

dove penetrano le correnti malsane

ingiuriose

 alle maleodoranti miserie umane.




Quel che ciascuno è sia fedele a se stesso

perché difficile è cambiare la prima pelle

 con una posticcia di dubbia natura per coprire 

le interiora che mal sopportano la luce accecante

e le correnti d’aria fina fatali ai calori intercostali




Nulla esiste se la mente è assente.

Anche chi vive di rendita

è a disagio se la mente gli vacilla.

Chi ha da fare insegue il tempo che fugge

il nullafacente cerca sempre compagni 

di gioco per la contesa aperta col tempo.



Solo la persona che sa di essere quello che è 

vive sereno stando bene con se stesso sulla terra.

Difficile essere altro se non voglio.

Penso che quando si dice:

è un puro e alto spirito

 si intenda chi nella mansarda 

ospita il senno chiaro e placido.

Non so se il dotto Zichichi

che leggeva solo Galileo 

stesse meglio del parroco della cattedrale

 che non leggeva l’Erasmo proibito.




E’ la salute che ci riguarda 

che ci presenta al mondo

se la salute manca

 muta la silenziosa presenza

 sulla panca della vetrina




E’ più stanco chi lavora per vivere 

che non il possidente che non chiude occhio

 perchè teme che gli rubino le uova dal pollaio



In più modi è bello e brutto usare la lingua 

ma due preoccupano i genitori

uno è non parlar troppo 

l’altro è non parlar male




Tutto sta nel nocciolo della mente 

compresa la volontà e il suo utilizzo

nel voglio o non voglio decide il pensiero

perchè solo sua è la sovranità del reame




Cogente, che determina un obbligo inderogabile



Prima del duemila l’infanzia si ricordava 

con l’immagine dei ghiaccioli 

che pendevano dalle tegole delle case

 col solo piano terra, poi sono sorte le 

abitazioni a più piani e i ghiaccioli furono

 intrappolati nei frigo dei condomini

dove il senno è umano

 il desio è comune al bipede e al quadrupede

 solo il pensiero fa l’essere umano

che viva in grotta o nell’attico

dorma nel letto o a terra accanto al fuoco

abbia le mutande o ne faccia a meno

o calzini e moccichini siano suoi o in affitto 




Irretire, cadere nella rete

Il subdolo rende florido quel che fa




Dai la mancia a chi ti dà buone notizie 

e avremo una buona produzione di falsi postini.

Non se minacciati del taglio di mezzo

orecchio se la lieta novella non è vera.

Ritira la proposta di spuntar la lingua.

Grida più forte che puoi 

oltre il Monte del Redentore, che lo 

senta anche il mare che frange lo scoglio

per sentir meno i mugugni della fame

 che sono la vera voce della ragione di vivere




La corruzione dell’animo e del portafoglio 

ostacola la libera punizione col voto 

di chi froda le faccende pubbliche.




Ho scelto me per scorticare in concerto

la coda dell’esistenza in carriera.

Scritta a grandi caratteri alle

spalle dell’autista del tram:

Por favor, tenete a bada quei peti acidi 

che annunciano la brodaglia, altrimenti

 fermo il mezzo in mezzo alla strada

e guido una panchina.

Nel cartello sulla fronte del tram che di norma 

indica la destinazione della corsa c’è scritto :

 Non fate le puzzole e statevene a casa.




Cos’è l'onnipotenza?

Perchè non nominare Dio comunque 

(invano! perché?) 

dato che è la parola più famosa al mondo 

e usata dall’infanzia fino a pronunciarla 

in punto di morte quando la coscienza

 si è dissolta e si è davvero impotenti?




Corroborante, darsi un ton.o.ificante




Perlomeno esagerato dire che rinuncio a me 

pur di non perdere te

 devo innanzitutto sostenermi per non perderti

e profumare con l’incenso dei vivi

i morti han bisogno di pace e riposo… 

perciò a casa non manca il sale 

è l’altro che manca…pane, vino e ravanelli…

poi è risaputo che i cani non leccano

 se non c’è profumo  nell’aria e il sale 

insaporisce le pietanze sciape 

perchè non è talco farma c e u t i c o




 Pondo,  il corpo cntr all'anima. 

Anima e Pondo.

 Pondo, stronzo alla Polifemo. 

Valutazione dei sintomi, diagnosi.

Come è stata la tua esistenza? 

chiesero a uno sciancato che si trascinava… 

A che pro ci sfrecciano sul capo 

quegli aerei supersonici frastornanti

se nei paesi bilingue son fradice

 le condotte dell'acqua potabile?

…a malapena con una brocca d’acqua. 

Come quella del verme che si rigira nel sale.

Infatti ho sempre avuto delle gemme 

di sale in tasca per poter bere 

qualche tazza d’acqua in più.   

Se non di vino.

Se è il corpo materiale che esprime l’animo personale

come la natura umana esprime la sua cultura singolare

come ha da essere l’animo di un corpo sciancato?

Corpo e animo sono un essere unico, un'unica cosa.



Vessare e assuefarsi a depauperare il misero



Chi ha buoni ricordi si compiace di raccontarli 

chi li ha cattivi li ricorda maldestri e tace.

Specialmente sulle miserie della povera crescita.

Se poi si innamorano da maturi

 amano tutto delle mogli 

dai più puzzolenti peti a comando

alla flatulenza della lavandaia alla lavanda

al riso sguaiato e alla chiacchiera sfrenata

alle murene a grappoli

alla verruca sul mento recintata di peli

simile al porro del collo coperto di collane




 Papa Giulio II Della Rovere,(1503-1513)

 era nipote di  suo zio papa  sisto IV(1471-84)




Al libero arbitrio è concessa qualche deroga 

dalle regole e purchè non si faccia male

alle mosche si possono schiacciare a dozzine

le zanzare e le cavallette.

Beninteso nelle regole son compresi sorci e ratti 

ma non topini di campagna che han prole a carico 

e son già nelle  mire delle civette sul far delle notti

 ad Atene quando Socrate dorme in famiglia 

e tace e forse già sogna che cosa e come 

l’avrebbe detto domani se fosse stato balbuziente? 

Ed Esopo, di cui voleva versificare le favole

come le avrebbe raccontate?

Meno male che grande è

la giustizia nei cieli olimpici.




  I Bardaneri (o saccheggiatori del grano) 

mettevano a soqquadro gli averi del  villaggio

a qualunque ora come gli esattori di Corte 

che pignorano i quadri appesi al muro 

valutandoli con il valore dato dai ciechi




L’animo è il rubinetto della botte

L’animo è il contenuto della botte

L’animo è l’espressione del corpo

E’ l'animo che riveste la superficie del corpo

dalla punta colorata dei capelli ritinti 

all'estremità dell’unghia dell’alluce




Più della morte e della fame son 

certo che domani il sole sorgerà.




Il mondo è degli acrobati che vengono 

dalle scimmie, nostri primi abili idoli.

Brutto essere come i malati del passato 

che elemosinavano 

con una campanella legata alla caviglia 

ma nemmeno aver passato la vita 

senza poter camminare come gli altri

pur senza chiedere elemosina ne scampanellare

non è certo stato bello temere una spinta… 

brutto sentire incerta la posizione eretta.

Brutto sentirsi precari in piedi

in un mondo di saltimbanchi




 Nabucodonosor fu fatto bue e ridiventò  uomo




Quel che diviene conosce già la strada…

Certo è possibile che tutto ciò che avviene 

sia già avvenuto 

perché quello è il semplice meccanismo

 in cui consiste il mondo-universo: 

il sole che brucia ogni giorno

chi gli sta attorno che cerca di scappare

 fino a raggiungere il giusto-luogo 

da cui convivere

e  quindi permettere il ripetersi 

di ciò che può già essere accaduto

come infatti ogni anno accade

 sulla terra con le stagioni

che generano la vita di certi organismi 

amanti della musica celeste 

di cui sono maestri gli angeli del cielo 

e i pastori dei pascoli che dal Gennargentu 

degradano verso il piano mare 

depositario delle ghiottonerie per cui sbavano

 angeli e pastori: muggini, anguille e cozze vergini.

Il modo di vita del sistema solare

 è il divenire di se stesso 

così com’è la vita umana 

nella sua eterna riproduzione 

con l'invenzione della coppia che, 

nonostante guerre e catastrofi e pestilenze, 

non perde colpi e popola il mondo 

come i topi, i conigli e le lumache.




Amo il gran dio 

perché so di non aver mai avuto

 impedimenti appartenenti al suo spirito.

Il male che ho patito 

mi viene dal mondo naturale 

che non è responsabile della sua opera 

perché agisce spontaneamente come il sole.

Noi, umani mortali

 siamo lo spirito del mondo spontaneo. 

Siamo lo spirito del mondo che esiste.

Io sono il caudato. 

Come parrebbe dire il capobranco: 

Sono io colui che mangia per primo

 e poi passa il piatto a voi. 




 Alessandro VI Borgia (1492-503)

bruciò Savonarola, 1498




Anche il falso, quando davvero lo è

 è simile al vero.

Come i ricordi della vecchiaia 

per la cui narrazione l’autore modifica 

quel che è stato a beneficio di quel che ora è.

Come voler sovvertire la realtà che ora vive.

Falsificando il passato per avere

 un nuovo assetto del presente.

Ricordo il vissuto come il presente che vivo.

Se il passato è un ricordo

 il presente è un abbaglio.



L’animo è sempre sul chi vive 

acquattato nel meccanismo della mente 

che ovunque sia non dorme mai.




Manca qualcuno nei piani alti sopra l’Onu

qualcuno di quelli che giudicano i responsabili 

delle disgrazie che cadono sugli innocenti

e non su quelli che le han volute e decise

 e per l’impresa riuscita brindano e

 festeggiano e segnano sul calendario




Alla Divisione del Bottino 

non sono mai mancati i Vincitori.




Difficile, per quanto si viva ritirati,  vivere 

  senza che qualcuno abbia da ridire.




Non dico che dietro lo scherzo  si celi la verità

che può ben starci

dico che lo scherno  copre  il nervo scoperto.

Quindi taci se ti pare che uno abbia offeso un’altro.




Per far bene le cose 

 non ci si deve stancare di farle finoachè

 ti piaccia la bella forma avuta dallo spirito

perché stanca meno del far male

 con la noncuranza del maldestro 

le cose brutte assai per l’animo sensibile ed elegante.

A qualcosa si deve rinunciare per farne bene altre 

che forse chiedono maggior impegno, 

 magari per una più lusinghiera ambizione.

L'orgoglio di aver fatto una cosa bella

 riempie di stima l'animo dell'Autore 

e goderne magari fino a morirne,

 faccenda che può giungere d'improvviso, 

come capita a chi vive fiducioso nella vita ordinata,

 salutare e civile, come protetto dalla grazia divina

 per morire nel suo letto mentre sogna l'eterno

 empireo celeste dal clima temperato e non

 l'inferno col suo  torrido e  interminabile avvenire.




 Nei libri sacri l’asina di Balaàm parla come gli umani




Dolce ed elegante Èlena

Il pettegolo è rientrato dal bar 

dove non si parla d'altro che di calcio, 

politica e COVID e non di sentimenti 

che appartengono agli anfratti  bui 

e labirinti illuminati dell'animo umano.

E mo' il sottoscritto s'addorme. 

Non c'è anno che non dia nuovi germogli...

Nuvole vagabonde al profondo e vasto cielo 

dell' infinito ricco di stelle di gaudente luce

moltitudini di pesci al mare ampio e profondo 

alla gran terra campi solari ricchi di messi

 e di grappoli d'uva... e nel petto custode

 dell'animo spunta una fiamma d'amore




La sura è un capitolo del Corano.




Bih, biendhelusè a karkidos ke poleddhu 

gramuzandhe irbutu a fake’r

canisteddhas ligadas ki su  junku.

Li piaket’ ke ficu cotta.

A denotte iskudete sos pedes a terra 

ki paret’ katticandhe akina i su lapiolu

kei sor domaos in galera.

A s’impuddhile fruskiata ke gardanera in amore.

Jukete una malandra in trucu 

ke toccau ‘a jubale o kaddhau a fuste.




Difficile dialogare con chi non ti è alla pari 

nel disbrigo degli affari correnti.

Difficile malversare dove le faccende 

son chiare più che torbide e confuse.




Cosa sappiamo di come vivevano i nostri 

antenati al tempo di Josto e Amsicora?




La vita è l’esistere in concerto 

degli esseri detti umani 

per la disposizione volontaria 

a vivere in pace




L’ascensione di gesù in cielo 

vorrebbe rappresentare la rinascita dalla 

morte temporanea  per l’eternità della vità

 umana e divina.




La sposa alla quale è stato ucciso il marito

 piange ogni giorno davanti alla casa dell'uccisore.




Un consigliere del Comune di Ohiai B. vorrebbe che 

nel cimitero cantassero tutto il giorno gli usignoli. 

Perché non accompagnare i morti alla tomba 

con una dozzina di usignoli canterini in gabbia?




Il cosiddetto dogma trinitario 

è la condensazione della paternità 

nella successione di nonno, figlio e nipote. 

O figlio, padre e nonno come un tutt’uno.




Il prefetto d'Irillai indice un premio alla

 massaia che spolvera senza sollevar polvere.




Per un fatto fisico, come rimestare 

dal fondo quel che bolle in pentola. 

Si, come un vulcano di polenta.




Non c'è fortezza nel petto che resista 

all'urto senza aprire un varco nell'animo.




Il santo graal è la coppa, di cui narra giuseppe 

di Arimatea nella leggenda senza autore

che avrebbe contenuto il sangue di gesù

che animò le corti medievali tedesche e francesi




All'azione si addice la decisione del coraggio

alla riflessione è necessaria la ponderazione

 e la pazienza, perché 

se il tempo se ne infischia dello spazio

 lo spazio non si cura del tempo

 né di chi lo misura contando

 fin quasi a cento stelle




Donna Elena, dimmi che devo fare 

oltre porre dilemmi sulle frasi 

che sentiamo da una vita, tipo:

- Perché sogni d'oro e non sogni sereni, 

di pace, d'armonia in casa e nel mondo, 

di serenità nelle strade, di quiete negli stadi,

 di canti nei campi, perché non sogni d'amore?

 A che serve l'oro al buio

 dove l'amore brilla più del sole?



Èlena

 ho il tempo che mi rimane a disposizione 

e mi piace aspettare, amo l'attesa 

e la riempio con la costanza dei sogni

 e di pensieri aerei come scriccioli d'usignolo

 leggero fardello della voglia di vivere

 all'ombra del sole e del chiaror della luna…




Il nido del dubbio

L'uomo è umano perché pare che abbia

- nell'animo che lo muove -

la coscienza di quel che’è, e cioè: mortale. 




Predu Pilurzi cinguettava ad ogni 

bicchier di vino, come il primo usignolo

 fatto dal Signore, che cantò in paradiso…

- Perciò -

. ..Non è ancora primavera se non canta 

l'usignolo d'Irillai col Mandorlo fiorito.




L'ultimo Papa

Manomorta per diritto divino: ovvero

è giusto pagare il dovuto a Cesare 

ma noi siamo di Dio a cui spetta 

un equo corrispettivo




Fato e destino sono i liberi gemelli  del caso  

che registra l’ordine delle cose che accadono

 nella perpetua rotazione del mondo umano 

la cui presenza è attribuita alla potente volontà 

divina che ha creato per ragioni impenetrabili

la vita nel cielo abitato da stelle lucenti

comete caudate e coltivatori diretti




Nessun messia o saggio profeta che sia

 ci ha mai parlato di come,

 perché e  quando, la fortuna

che  ci accompagna come il vento, 

con gli avvenimenti che ci riguardano, 

ci abbandona a una triste sorte

 indicandoci con la mano le terga indifferenti. 

Bello pensare che la pietà viva

 nell'animo di chi ha sofferto in presenza

 di chi non sentiva il moto della compassione.

Ecco, ci dicono, 

la fortuna dà il braccio a chi l'afferra. 

Ecco così ha fatto Agamennone 

affidando la figlia alla sorte che 

l'avrebbe ricompensato con la propria morte.

Ama la pietà la madre a cui muore 

la figlia per la gloria del padre.

L'avversario si comPiace con se stesso

 per aver ucciso il nemico con cui

 non aveva alcuna comPassione. 



 

Dialogo senz’ immagine

Per favore, passami quel coso.

Quale?

Quello là!

Dimmi quale.

Quello che vedi e sai.

So quello che vedo.

Dammelo.

Dimmi quello che vuoi di quel che vedo.

E’ quello che credi.

Passami il come si chiama.

Ti do quel come tu lo chiami.

Dammi quel come lo chiamano.

Ecco una ginestra. E’ un fiore giallo.




Il dio dei poveri fatto col fango e cotto al forno

è il bracciante in capo di famiglia numerosa 

a cui il forte vento rassoda la carne 

nel cogliere bietole selvatiche appena oltre 

l'orlo delle strade.

 Solo 

tra i concorrenti suoi pari 

non trovava ostacoli e lo rispettavano.




Il sogno, dico io, è un ricordo di ciò che è stato 

malfatto, non un‘auspicio di ciò che forse 

potrei voler che si avverasse.

I sogni buoni, anche se illudono, dicevano

i dodici vecchi seduti nella prateria d’Irillai

 - sul muraglione sopra il dirupo - 

come antichi e autentici baroniesi nei campi 

aperti e perfetti, sono quelli che non offendono 

nessuno, sogni buoni, come sognare 

di sposare la fidanzata che visita ogni notte, 

o con i numeri vincere al lotto o il neonato 

che sogna la mammella della mamma, 

quei sogni vengono giù come falchi 

dagli angeli gabrieli di Dio. Sogni buoni. 

Quelli cattivi, che coinvolgono in malefatte

 le persone oneste come il far l‘amore proibito

 con i parenti, perché nel sogno brutto pare 

che tutto sia possibile e vedere anche le anime 

dei morti uccisi e conosciuti che danno i terni 

al lotto, sia di giorno che di notte come vedere

 Banquo nato da un sogno nella brughiera,

quelli vengono da Satan Sanguisuga che succhia 

le anime ai moribondi, quello spione fissato 

di voler asservire, attacccandolo ogni notte, 

il mondo celeste, quel malignaccio dimonio 

ingannatore che intorbida l‘acqua dove peschi 

di frodo un‘anguilla.

 Il diavolo tipo è quello che ha appena ucciso 

il cinghiale, lo scuoia, s’imbratta la faccia 

 del suo sangue e si copre con la sua pelle. 

Sognano male gli sfaccendati, che non sanno

 nuotare né come passare il tempo, mormorava 

quello che non esce mai di casa senza aver 

fatto le sue cose. Chi è stanco dal lavoro dorme

come un’uovo sodo. Anima e spirito di chi rinasce

 sale al cielo, corpo infetto all‘inferno dove tutti 

battono tamburi di pelle d‘asino. I brutti sogni li fa 

chi ha la coscienza sporca. Pensa male di giorno

 e sogni brutto la notte. Ciascuno fa i sogni che si 

merita. Chi è sazio di vino rosso sogna gratis. 

Ma poi digiuna. Chi vive onestamente non si 

lascia traviare dai sogni. Il malvagio inganna 

anche il sogno. Chi teme sogna presagi di sventura;

 se poi non digerisce le cipolle, il sogno diventa 

un’incubo foriero di catastrofe. Con la magia dei

 sogni notturni, che par sortiscano dal cosmo materno,

 si spalancano i cancelli che durante il giorno son 

chiusi e custoditi da invisibili guardiani ai quali dire:

 oggi devo far così. La bellezza del sogno stà tutta 

nel ricordo, sia che lo racconti o lo tenga per se, come

 quello del bandito-pastore a Sedilo nell’agro di san Titino,

 In hoc signo vinces, armato d’archibugio che nascosto

 dietro la rupe della Fonte dell’Uomo Ucciso si spunta 

barba e capelli e si gratta le gote col coltello mentre 

canticchia mottetti d’amore alla sua bella 

lontana e il suo cavallo si abbevera alla fonte :

- stella delle mie notti, le punte ti offro dei capelli, che 

crescono d’ora in ora; ma moglie mia bella, fammi 

uccidere una sentinella,

 che selvaggio mi fà come la luna a maggio -




L’effetto è il mondo, quale è stata la sua causa?

L’inizio del movimento è l’effetto, cosa lo ha causato?

Causa della morte è il deterioramento del corpo

 cioè la fine della vita.




Costui, raccontano, sognò un’angelo mettergli in testa

 un berrettino così striminzito e unto che divenne

 obbligatorio sul capo d’ogni pastore-bandito dicendogli: 

Vendicati.

In sogno puoi morire in una fornace e rinascere

 in una curva del Cedrino, puoi esser ricco e morso dai

 cani e prestarti dei soldi per non affogare e nello stesso

 tempo essere aggredito e derubato da due suore di

 san Biagio, pescare nel Cedrino senza lavarti, cadere

 in un fosso come Alice ( Ulisse non visitò gli inferi 

e parlò con i beati nel pozzo?) e volare rasoterra 

come una rondinella novizia che cerca anelli d‘oro, 

cantare come la cincia del Monte dopopranzo, 

camminare sui cadaveri e aver la bava come 

una lumaca, far collezione di foglie cadute e non

 avere età, dimenticarti della tua casa e fare il prefetto 

del regno, in sogno puoi uccidere qualsiasi ombra

 e non render conto alla giustizia dello Stato come 

Macbeth, puoi sognare Josto o Amsicora che si 

risvegliano come la natura a primavera e baciare 

la mistica Eleonora e santa Teresa in Fregola, la 

Madonna di Guspini, puoi essere il Dio dei Minatori

 o la Signora delle Pecore, puoi vedere dall’alto gli

 uccelli in v olo infilarsi nelle nuvole, puoi bere cinabro

 vino gratis senza zappar vigne né pagar Zigottu bettoliere 

delle origini e dell’identità isolana, cosa non si può

 fare in sogno senza peccare? Non puoi mangiare il

ficodindia allucinogeno di Tiscali senza pelarlo e

 trascorrere una notte da sabba, perché il sogno incanta,

 bisogna dirlo e forse và regolamentato per limitare

 gli effetti della sua malia specialmente se ci

 vanno di mezzo bambini con cui cimentarsi e 

divorarli come cannibali all’insaputa dei genitori

 adescandoli al dolce sabba del gelato caramellato al 

cioccolato di solo cacao al miele d’arnia sconsacrata



Cos’è che rende favorevoli

gli auspici al neonato?




La perfetta combinazione che fa divina

 la creazione, è data dalla presenza dei piedi

 che si integrano nel corpo come le mani 

e dove non può l’uno agisce l’altro

come compagni d’armi, di idee e di  lavoro.

Energici commilitoni devoti allo spirito guida

che non vivrebbe senza la coratella che macina

 i sapori, come da quando eravamo scimmie 

e avevamo la mente nella coda a punta  

 dove inizia e termina la pelle

per veder meglio a distanza  dalle cose. 

Ma cos’è che rende discordi 

le moltitudini umane virili e mollaccioni

 ma eternamente  mortali? O no?

Poi non si è mai visto un piede lottare

 contro una sua mano, né il piede correre 

all’opposto di dove stessa la mano  fugge.

Prima che la giustizia divina intervenga

la giustizia umana impicca gli sconfitti.

Esiste una persona onesta che non si aspetti

 dal Signor Iddio che tutto vede come un arbitro

 una misura equa per punire e premiare 

i responsabili di un feroce conflitto che causa

 immani sofferenze più a chi perde che a chi vince?




Chi è stato il dotto giudice

inventore del giuramento?




Chiunque come me abbia la vista corta,

ora che non vede l'orizzonte,

parla solo di quel che ha visto tempo fa.




Potrei vantarmi di quel che non sono 

con degli sconosciuti, ma con gli altri no

non posso, perché mi conoscono 

più di quanto conosca i miei difetti.




Non ho rimpianti

nemmeno di non aver avuto la forza 

di portare a casa un vitello

tanto non avrei saputo che farne del cuoio.




Alla fine è la stessa sorte che ci unisce,

piaccia o non piaccia,

come disse l'operaio del capocantiere

che lo adibì ad altra mansione:

ti piaccia o no, fai questo.

Come si usa nella colonia penale di Mamone




La terra ci sostiene uno per uno 

e da senso alla vita

l'esistenza in comune da senso al nostro mondo.




I contadini per aver l'acqua tutti i giorni

fanno le dighe.

I guerrieri per vincere hanno

le armi migliori sempre sott'olio.




Un cittadino del capoluogo

col naso ricurvo come un rapace 

e con quello dovesse beccare la moglie 

che per l'appunto lo sfotteva dicendo 

che a lei sembrava una trombetta

per come squillava 

quando lo soffiava, entra in una macelleria 

della vasta provincia e chiede 

di comprare fettine della mutilazione di Abelardo.

Son finiti i bei giorni della capitale,

risponde il macellaro. 

Cos'è un nuovo afrodisiaco? 

Oggi c'è la globalizzazione 

e Abelardo non è di questa zona.

Gli ci volle parecchio per capire 

che le stanze che davano nel cortile 

erano le celle dei frati eremiti 

capaci di vivere con meno di quel che avevano 

ma erano liberi di pregare e non potevano 

in alcun modo annullare le orazioni fatte 




Dai agli altri il meglio di te:

la tua bontà non manca di nulla.



*

Dai solamente quel che vorresti ricevere.



*

Non sono mai sola:

ho sempre la mia compagnia.



*

Di parole e ricordi si nutre la vecchiaia.



L'evidenza è quel che gli occhi

non "ardiscono di negare".



1.

In una qualunque casa al mondo 

ciascuno con i propri occhi

piange lo stesso morto  

e dietro quegli occhi c'è un mondo 

che nessun altro può frequentare 

perchè solo là le stelle si caricano di luce.



2.

A ognuno è dato, quindi

piangere il suo dolore

sia nel fisico che nell'animo

e nessun altro può farlo per lui

neppure la sua ombra.



3.

Pensa che alla morte del più caro congiunto

solo la tua può seguirla e solo da lì 

nasce la paura nell'ombra della sera. 

Pensa pure che null'altro

oltre la morte può accadere.



4.

Ora che hai conosciuto la morte da vicino

la famosa Massaia del Mondo 

che accumula e toglie lana 

e polvere da sotto i letti

puoi dire di aver vissuto

cos'altro può farti paura?



5.

Tieni mente che unica e sola

è la tua persona 

e solo tu puoi fargli compagnia 

se vuoi continuare a vivere con Lei

cosa che solo a te è concesso 

e nessun altro può farlo al posto tuo.



6.

Vivi col senno i tuoi ricordi 

e seppur ti servano a tavola 

con un grembiule di stracci

assolvono il loro compito di messi

straordinari della Memoria che da senso

e sale alla vita.



7.

Vivi, dunque, in pace

con i colori dell'arcobaleno 

con le parole e gli umori dei vivi 

e con i rumori e i sapori del mondo.




Innassiu Diskissiu, principe provvisorio delle janas

che dimorano nei remoti recessi del cosmo 

e appaiono a caprai e villeggianti nella foresta di Farcana

al suon di launeddhas, del canto della civetta

sul dorso saldo dei cinghiali del monte 

su cui puntano gli schioppi dell'ospedale dei clisteri.


Ricordare e Dimenticare hanno in comune la casa:

coabitano nella stessa Memoria.




L'oblio è inibire il ricordo, affidarlo ai venti marini; 

forse una forzatura, forse un'atto naturalmente voluto. 

All'oblio partecipano anche i ricordi caduti in disuso: 

chi non pratica il gioco,

dimentica o scombussola le sue regole.




Non devo dimenticare quello che ho avuto:

ho promesso di ridarlo;

dimenticarlo significa ingratitudine e irriconoscenza.

Perdo la fiducia che gli altri riponevano in me.




Iddio vuole solo il buono e il meglio 

di quel che riusciamo a combinare fra noi 

popolo d'Ohiai, cugini e cugine d'Irillai 

e generi e cognati di Mannasuddhas

vignaioli di Marreri, calzolai del Contone Ballaloi

rattoppini del Centro, barbieri di Bia Josso

lestofanti di Seuna, carabinieri di Lollobeddhu

commesse del Corso che non s'innamorano 

per un solo colpo di fulmine senza echi tonanti 

nel cielo e rimbombanti nell'anima: 

devono essere almeno una dozzina i lampi 

fulminanti per ardere il loro cuore 

bollire il sangue e cuocere la carne fino al filetto 

senza affumicare il midollo che accende i pensieri 

di dolce passione d'amore invisibile

che con leggera grazia viaggia nell'aria 

e viene da settentrione, regno immoto 

e inviolato della stella polare 

e trovo buffo che io, più di tanti altri

sia incapace di accoglierlo perchè non ho ali 

sul dorso nè ai piedi, credo quindi alle parole 

della mia balia, che per consolarmi diceva: 

Non da fuori, ma da dentro viene la gioia 

dell'amore che da un bel tono all'esistenza. 

Viene dal midollo, sostanza celeste

che diffonde la vita oltre la terra.



Non so se un gracchio possa essere

un bersaglio per cacciatori.



Il fatto che un tale imbracci un'ascia

non fa di lui un boscaiolo.




Né il locandiere che si dica sia sazio di pesce

fa di lui un pescatore.



Chi porta la sua croce

non è per forza un Cristoforo.

Infatti una tonaca non fa una monaca

né il bisturi un chirurgo e il borotalco un barbiere.




Gambe salde e forti braccia

fanno adatto il bracciante

alla fertile Baronia.




Fin dalla remota antichità è la madre

che presenta al Tempio il figlio che matura

poi è il padre che a maturazione avvenuta

lo presenta a Donn’Elene

per conoscere le delizie mondo.



Oh, nemmeno il tizio che si arrampica

in cima al campanile, vuol fare il gallo fottivento

che, a fine gennaio, cerca la sua gallinella

è invece un carpentiere come carpentiere non è

colui che armato di martello e chiodi sbarra

porte e finestre di casa per essere al sicuro

senza far patti di pietà con i ladri

non essere spiato dai santi

né invocare protezione alla polizia.




Troppo cibo sforma lo stomaco.

Poco lo rattrappisce come un fico secco

col verme famelico.

La giusta misura lo porta

con qualsiasi tempo alla tomba.




Ogni paese ha la sua strega

Irillai ha la mia ombra.



Con il balsamo di Maria Maddalena

Gesù si trasformò in colomba

san Pietro in sparviero

e Giuda nell’amico gracchio.




Maggio è il mese di Maria

che gli donò le sue rose.




Quando mi osservo nello lo specchio

vedo la sua superficie più lucida dei miei pensieri.

Perciò mi specchio poco

se non alla chiara fonte della foresta di Farcana

dove si bagnano le fate della mia giovinezza

che mi hanno sempre negato la loro immagine.

Tutti cerchiamo i tasselli necessari

per far bella la nostra immagine

ma raramente li troviamo

e in fondo vanno meglio le rughe

e la cadenza dell'invecchiamento.




Nè a Ohiai, nè a Irillai come altrove

mai si dice in giro quel che succede in casa




Non mi va di dibattere i miei affari in piazza

dove si mescolano gli affanni del mondo

dove assieme alla donna gravida

come somma immagine della creazione

espongono le loro ferramenta gli scellerati




Chi ha casa in campagna e una salute perfetta

solo con la campagna a cielo aperto

(conosce la teoria delle fasi lunari)

ha un saldo rapporto ufficiale

e ha pratica con prati

orti, vigneti e uliveti e qualche libero torrente

sempre smilzo in attesa delle piene

Le cause accidentali sono quelle più difficili

da comprendere e il più chiaro risolutore

di esse è dio, l'altro è il caos da cui son tratte

le cose necessarie e quelle apparentemente  inutili

Gli accidenti ne  producono altri eccedenti

come la regione del caos è piena di materiali

caotici così il regno dei cieli è colmo

di divinità eccezionalmente oziose




A seconda dei detti popolari son ottimi cittadini

solo quelli che muoion prima degli altri

i cosidetti “beati” perchè contemplano Dio.




Marreri vale la Borgogna.

Gli emigranti sardi che rientrano dall’estero

mescolano il vino del Reno al Mandrolisai.




Nulla al mondo è più dritto dei raggi del sole

del mattino, del sole a mezzodì e di quello della sera

essi son dritti perchè devono illuminare tutti

i figli del signore e della terra tutti mortali




Non posso prendere sul serio le carte

né le combinazioni astrali

prendo sul serio le parole

solo le parole, chiunque sia a dirle.

Parlate, gente, parlate, solo da quel che dite

si potrà comprendere perchè non sorridete più.




Non prometto a nessuno le meraviglie

dei giorni miglioriche ora mancano

della sostanza che li sosteneva. Amen.

Una è la realtà che attrae i sensi

e viene quasi sempre modificata dalla narrazione

se non altro per incompletezza.



Dal percorso obbligato manca la piazza di Grazia Deledda

Zomaria Zibbileu esente dai suoi peccati.

Il grano di Nur-dhole.

Su Pinnone di Samuel Istoki.

Il pastificio. La bottega della Pasta a Sa Contza.

Il tramvai dal Quadrivio all'Ospizio,

via Lamarmora e via Roma lungo il Corso,

piazza Irillai, il Mulino, la Rotonda e la Stazione.

La Rotaia. La via di Mezzo e la Traversale sarda:

Orosei – Bosa.




Ginevra mi ha messo in subbuglio

nonostante io non sia Lancillotto

sorpreso dalla presenza di re Artù.




Arte e virtù in via dell'Adescamento:

offerta delle proprie qualità personali

al miglior prezzo.




Ogni neonato cerca il modo migliore

per adattarsi al mondo.

Da grande sarà più oculato.

Così da vecchi risparmiamo per il funerale.




È la luce del sole quella che abbaglia

quando fa caldo e sul prato sopra le colline

pascolano animali da latte e i primi stormi

di fenicotteri tinti dal sole,

volano lungo le coste del Tirreno

sulle orme di Sant'Efisio spadaccino

per soggiornare nel cielo estivo

della marina luminosa.




Il gracchio di Santu Jacupiu

preso di mira con la fionda, è amico mio:

protegge il mio sonno meridiano.

L'amore che si esterna è di sola carne viva

- polpa sanguigna e ossa candide e sospiri di desiderio -

che non vuole essere vista palpitare

poiché pudica e timorosa di peccare

perché intelligente come la mente

dell'universo che contiene il mio cuore.




Causa del dolore è l'abbandono del piacere.




Difficile, nel mondo attuale

riavere ciò che si è perso

e si era avuto per caso.




L'uomo ha bisogno di quella cosa

che lo tenga unito ai suoi simili

che sarebbe l’amore detto alla buona.




Nel nostro cuore si nasconde il segreto

dell'universo dove sempre la promessa

è un debito che va saldato.




Ogni mio vicino di casa con i familiari

i miei parenti stretti e i conoscenti di riguardo

tutti quelli che hanno libero accesso in casa mia

si dicono ben disposti a mettere in ordine il mondo.





La promessa come garanzia è piuttosto vaga.



Devo dominarmi e comandare la mia volontà

durante le lunghe gozzoviglie.

Sembrerebbe che solo gli infelici

siano invidiosi dei felici voluttuosi e goderecci.

Nessuno invidia un cornuto.




Devo aver cura di una dozzina di amici

che si interessino delle mie esequie.




Solo la serenità è impermeabile all'invidia

dei libertini impenitenti e impotenti.




Non riesco dare una successione temporale

ai miei pensieri

e sovente li confondo con i debiti.




La verità dell’animo affida

un suo cenno agli occhi




Il bene maggiore è vivere sani

Il male peggiore è morire nel delitto




La fatina è tornata con la sua docile

rapida e fedele ancella

a correre nel bosco fin sul bordo del frutteto

I vecchi sardi santificavano le pietre

con cui costruivano le case per vivere

di buon umore per la saldezza

del primo regno sardo sull'Ortobene

il cui re armato di croce

da le spalle al sole d'oriente.




Luogo sacro è quello dove si riempie

il sacco che vuoto non sta in piedi




I compari di bettola vorrebbero che le femmine

degli altri avventori fossero un bene comune

per saldare le basi della repubblica democratica

d'Ohiai Benimindhe




Quando i compari di bettola rientrano a casa

e fanno per la via qualche falso passo di ballo

le vicine di casa si affacciano alla porta

e lo salutano con un: Cossolau ti ses, Filì!

Acconzu sese! Bih non rugas, Kiskè!

Pompia su ki fakes commo in dommo tua, Portò!

Dassau tin'dhas a kras, Nannè?




La religione ha la presunzione di assegnare

a ogni individuo un'anima per l'aldilà

di cui farebbe volentieri a meno.




Blasfemo è chi muove l'accusa di blasfemia:

perchè offende la mia ragione.



Ciascuno nel dialogar con se stesso

tenta di intuire la sua provenienza.

Chiedi al tuo compare da dove viene.

Rassegnati, fratello, non è possibile saperlo.

Mi sarei fatto da me, come altri l'han fatto.

Come uno shock. Vengo dai confini del mondo.

Tutto è possibile se si attenuano le ostilità.

Non mi son fatto io e non l'ho potuto impedire.

La gallina fa l'uovo che rifarà se stessa

indipendentemente dalla volpe che può impedirlo.




È la femmina che scodella

al mondo il suo prodotto finito.




La religione è teocratica perchè impone al mondo

la visione gerarchica dei sacerdoti nella comprensione

di Dio Inventore di universi e popolatore di mondi.

I preti che credono di servire alla corte del re dei re

temono le femmine e si servono delle donne come serve.




Dove c'è un solo dio

certo non c'è bisogno di nessun altro

Egli è causa di se stesso.

Prima di creare questo mondo

Iddio stava per finirne un'altro.




In pubblico comportati come dio comanda

e osserva regole, codici e forme umane

ma per conto tuo fai come ti par meglio.




Kukubatò:

Povera barchetta mia solitaria nel bosco

in collina a far solitari con le carte

nel pc Imbriaco davanti al mare....

sveglia, giovane, e scrivi parole d'amore

per i due prossimi gemellini, perchè, sai?

Il vangelo comincia col dir: il verbo si è fatto carne...

la carne vuole amore e la parola si è fatta sesso...

spicciati quindi, salta dal letto...e così sia




Bastava fare di Gerusalemme la capitale del mondo 

per vivere tutti in pace, felici e satolli, infedeli

devoti ad altre fedi e mistici eremiti che

cercano dio nell'aria e nella luce.

Come quelli che l'avevano scampata a Troia

erano gli antichi eroi,  così i nobili d'occidente

erano i combattenti cristiani delle crociate 

che tentavano di sottrarre il santo sepolcro

ai combattenti maomettani.  Tutto cominciò

da Abramo: vecchia e bella storiella dei primordi, 

di figli maschi primogeniti, di mogli legittime

ma tardive e schiave ingravidate appena

sfiorate col ginocchio; perciò se le danno

da oltre un millennio, mettendoci di mezzo anche noi. 

Abramo, Gesù, Maometto: allegati allo stesso

cordone ombelicale  della Femmina Madre:

se manca la mamma nemmeno l'eroe campa. 

Fonti battesimali che scivolano nel Giordano, 

nomadi attendati nel deserto e cimiteri nelle oasi, 

con tombe e santi sepolcri nelle grotte.




Kukubatò:

Povera barchetta mia che stai sulla collina

col tabacco di scorta come una fatina

che come da una panoramica cantina

godi a giusta distanza di monti e schiuma marina

povera barchetta che da anni vivi pellegrina

senza uno sbadiglio di fastidio nè una medicina

per mostrare al mondo l'incertezza malandrina

ella conosce a memoria il sentiero

che dal porto sale al suo giardino

ella vive con le felci del bosco per inseguire

il passato ella sorseggia nella pergola

a modo suo il buon vino, ella ora chiama

scorbutico il suo sbadato saputello

che dorme per amor suo sulla cassapanca

perchè ama anche la solitudine , non l'isolamento

senza disdegnare gli odori e i rumori del mondo

amen: il saputello presente nella sua vita




Su sostre sorregge la legna dell'inverno,

S'anterile sorregge le travi sulla aperture della casa.

Benebenniu è l'ospite che arriva

Mezusperdiu è l'ospite che riparte.




Fa la storia solo chi ne scrive

come si usa a modo suo.




Gli egregi signori del mondo sono menzogneri

super giù come i disinvolti diavoli della terra.




Quando una parte del corpo muore

quel che ne resta non ha le idee chiare

riguardo all'orizzonte della sera

che perde luce se dilegua la ragione.




La violenza del mondo nel mondo

è come un accidente naturale

come un temporale a ciel sereno

una catastrofe ferroviaria messa in conto

un terremoto che rinnova in maniera egregia

l'assetto variabile del mondo.



La terra si è collocata in quell'angolo

del cielo dove ogni giorno

cambiano tasca enormi ricchezze

Quasi sempre di notte sulla terra

accadono immani catastrofi

Tra tenebre e luce i popoli del mondo

si scambiano insolenti schioppettate

D'improvviso e in ospedale

ogni nuovo santo giorno del mondo

muoiono intere città troppo sazie

e altrettante affamate di cibo e di giustizia




Il cielo è quel vasto sentiero dove si perdono

le tracce del passato che ha peccato

dove il giorno è tanto luminoso

che nessuna luce lo eguaglia

e la notte è così buia che riduce il sole

a un lumicino che ha paura di morire

Il cielo è quel ampio e indistinto luogo

dove cani e cavalli corrono a inseguirsi

senza raggiungersi mai

lasciando gli scommettitori a bocca aperta.




Kukubatò:

- Dove mancano parole e suoni, si può scrivere

Povera barchetta mia

– un tempo così mondana nei suoi ricordi

e nei miei pensieri - cullata dall'onda Piana

che addormenta i Ratti e alleva i ricci spinosi

dal saporito cuore d'oro

Il silenzio continentale è quantomeno simile al sardignolo

soggetto, anch'esso, all'influenza invernale

che ovunque si mescola alla fragranza delle sebade

coperte di zucchero e del famoso miele

delle gioconde api operaie dell'alto mondo

naturalmente sindacalizzate dall'armonia celeste

nella celebre musica d'organo dell'arnia fatata

in relazione ai fiori di campo...continuo appena posso

Dichiaro di non aver intenzione di farti male.

Così giurò sull'altare tziu Kiskeddhu Katzeddhu

bello come un san Pietro d'Irillai d’Orzai

con la bella testa riccia e la barba bianca

come il san Pietro della Deposizione Baglioni

per sposare Pepha Kozone che macellò

30anni dopo il matrimonio, nel mattatoio d'Ohiai

dove scorticava agnelli e capretti per conto

dei macellai riuniti di Biscollai.

Dicono che tziu Katzeddhu - prima della bravata -

non avesse mai avanzato previsioni catastrofiche

sulla fine del suo amore per Pepha

anche se covava quella gelosa paura delle corna

chiuse in casa o aperte sulla fronte come un vitello

che ebbe l'ardire di negargli il matrimonio

e ne pagò le conseguenze con la vita.

Meglio fosse morta di parto, fu detto al fuunerale.

Eppure tziu Katzeddhu gli aveva promesso

che la parola li avrebbe uniti fino alla fine




Dopo l'incontro al bivio delle controversie

tra Edipo armato del martello della giovinezza

e Laio coperto col manto della regale vecchiaia

le persone si incrociano sospettose

attento all'altro che ha - in se - della mia stessa violenza.

Così i paesi:

quelli d'altura saccheggiano quelli della pianura.

Così gli dei del cielo: disputano sempre

che gli appena nati non diventino a loro infedeli.

La terra è per gli dei del cielo il posto ideale

per avere la certezza che quando uno ha vinto

un'altro ha perso e il fatto è confermato

dai migliori testimoni sulla piazza.




Comincia una nuova crociata

e ogni santo giorno è buono

per liberare i vecchi sepolcri.

La violenza è portata dai neonati

dal loro punto di partenza

a quello di arrivo nel mondo.




Chi segue il sentiero

ricalca le orme di chi lo precede.




I compagnoni di rebotta e di osteria

a volte curiosi e ridicoli, a volte noiosi e briosi

ma in fondo divertenti, li preferisco ai

coinquilini di palazzo certi di se come

apostoli presuntuosi come divi e prepotenti

come questurini come parlamentari rieletti

e come dirigenti pubblici gonfiati come polli

e strapagati come sportivi strafatti.




Non so a che servano le orecchie all'asino

certo alle corna del bue si lega il giogo.




Dopo ogni brutto quarto d'ora

ho qualche difficoltà nel cominciare

una buona lettura che però non dura

molto più di un breve quarto d'ora

che, come ad Anteo la Terra, ridona il gusto

di scrivere quelle inezie che mi rodono

come il tarlo che rode il legno

e l'estro che pungola la giovenca.



È la signoria della terra che

rigirandosi insonne, ci rapisce il tempo.



La rivoluzione francese sgominò una monarchia

per impiantare un'impero.

La rivoluzione russa sgominò la monarchia

(e quelli che patirono la frusta zarista

sovvertirono davvero le fondamenta del regime)

per impiegare i dirigenti del partito che per 70anni

guidarono il nuovo stato e se ne divisero gli introiti

con i poliziotti segreti

che avevano nascosto il bottino in Siberia.

Ai fascisti italiani fu consegnato il regno esistente

per liberare il vaticano dai ceppi risorgimentali

e riconsegnargli il perduto potere temporale

e secolare di pascolare in nome di dio.

I nazisti vinsero le elezioni con l'appoggio

di chi al potere ci stava già col re e la repubblica

che fiero di se lo fu altrettanto di Hitler

per avere la rappresentanza delle armi tedesche

che dovevano devastare i campi d'Europa

e mostrare al mondo che si può uccidere

in nome dello stato di diritto:

uccidi l'ebreo, l'altro, il nemico,

poiché lo vuole la legge.




Di farabutti è pieno il mondo

e i migliori sono ospiti nel mio paese

mentre i peggiori attendono alla porta

il loro turno al cambio della guardia.




Noi, gente di buona fede

ovunque siam passati abbiam lasciato

un pezzo d'intestino per ricordare

che volevamo rendere il mondo

unico e immutabile.



L'immaginazione che non manca ai preti

e frequente anche nei poeti.



Tieni presente chi sei, e alimentati.

Mi sforzo davvero di capire quel che faccio.

Non mi giudico per non pentirmi.

Non mi va di giudicarmi

quindi accetto quel che mi lanciano dietro.

Penso che sia evidente

quel che combino quando bevo.

Non disdegna le rebotte, dicono di me.

Anche gli antichi dei banchettavano

come ora usano ancora  i vecchi mortali

anche quelli comuni e semplici

di Ohiai, Orzai  e Irillai.

Sono i passi incerti della mia figura

che destano scalpore.

Mangia poco, tre sardelle, aggiungono

ma beve come un disidratato.

E cambia umore a seconda del vento.

O della qualità del vino.

Non dovrebbe abusare dei beni di dio.

Evidente che non li regge.

Vecchia abitudine attenersi alle regole

della tavola: mangiare quel che servono

e bere a denti stretti quel che l'oste versa

di torbido. Le prediche a tavola ricordano

l'ultima rebotta siate disarmati onde evitare

un danno peggiore del postema. Solo qualcuno

ricorda qualcosa di suo vago come di un sogno, si dice.

La vecchia coscienza borbotta come un rosario tra se.

Il sogno non ha voce dove ognuno ricorda

quel che ha sentito ma non quel che ha

detto d'offensivo. Ripetere quel che fa chi è

fuori di se come uno ubriaco, portò Aiace

al suicidio colui che perse la testa per le

armi di Achille.

Quando nelle rebotte finisce il vino

qualcuno esclama che è meglio morire

ma qualcun’altro gli ricorda di Cana.

Quindi: non far la spia.

O non dir quel che ora non è bello.

Quel che credi di aver sentito,

è sfuggito agli altri.

Chi va al banchetto si porta il suo coltello

e non lo lascia in giro col timore di perderlo

ma per paura che altrui l’usino prima di lui.




Quelli che ho visto morire

non erano coscienti ne tranquilli

mi parevano indifferenti alla luce  del luogo

e assorti nel mondo dove stanno i mai nati

e gli uccelli senza nido.




Per Diana, dicono i barbieri continentali

invece di invocar la madonna di Gonare

come i barbieri di Orane e Sarule

che hanno la cantina piena di fiaschi

e di bottiglie piene arredano la casa..




Le caverne sono adatte

a chi vive nell'ombra della notte

beve vin torbido e sa contar le stelle

e immagina la luce del sole a primavera

quando erba e animali si svegliano dal letargo.




Il giorno delle cresime il padrino

regala  al figlioccio il serramanico rituale 

invece del solito “coco” amuleto o reliquia

dei santi Francesco, Biagio e Fra’Ignazio

ricordandogli di tenerlo in tasca anche

il giorno delle nozze assieme a quello avuto

alla nascita per difendersi dai cazzotti

Fizò, non scorreggiare stanotte.

Pensa e alla sposa.

Babbo scorreggiò mentre moriva

per strapparci un sorriso fuori luogo.

L'orco scorreggia quando dorme

e ammorba l'aria della notte.

Diverrebbe una casa mortuaria

se nessuno aprisse la finestra.




Credo di essere tutt'uno con me

finche una mano e un piede

non si opporranno in malo modo all'altro.

Almeno finchè un'orecchio

confermi quel che ha sentito l'altro.

Non so se fossi sordo da un orecchio

e con l'occhio cieco. Credo di essere

tutt'uno anche con un piede zoppo.




Come faccio a lasciarti fare

se non so se sia giusto quello che fai?

Devo sapere se è giusto quel che fai.

Anche tu devi sapere quel che fai.

Un pezzo di luna testimonia

che non penso a morire

ma so ogni momento adatto a farlo

siccome è nell'ordine delle cose

e per dare meno fastidio

seppellitemi pure ovunque muoia

con poca spesa e nessun rimpianto

così come cala la sera e spunta il giorno

come è nella natura delle cose

poi conto come tutto il vecchio nulla

un nulla più è come era prima

come è nell'antico sistema delle cose.




Kukubatò:

Povera barchetta mia nel verde della natura

che sottolinea le sfumature dei colori

più di quanto non sappia fare io

Amica Mia

Leggi le storie antiche

e dipingi il sole del mattino

e scrivi cose belle per resistere

all'isolamento che sciupa le persone.

Amica mia, dormi tra le mie braccia.




Non so davvero se col suicidio

l'uomo si rivolti contro se stesso

o se si faccia del bene.

L'uomo decide di farsi del male

per vedere chi comanda.

Pensa a quel che fai.

E alle ragioni del mondo.

Faccio quello che posso

e non c è risultato migliore

di quello che ne ottengo.




I comitati di quartiere discorrono di cose concrete

dopo che le persone han comunicato a casa

in strada e nei bar, degli affari comuni

che li riguardano da vicino: scuole, asili,

ospizi e ospedali, campi da gioco,

giardini per parlare del processo agli imputati

della morte del figlio di tziu Pitanu ucciso

a Gavoi per aver rubato

più di un secchio d'acqua dal Taloro.




Bisogna conoscere per distinguere e pensare.

E per fare è necessario sapere.



Lo spirito dell'idea di trascendenza

si rivela per forza come dio.

Il possessore della verità.

Dio come mezzo in vista del-la- fine.

L'uomo si sottomette a dio

come il semplice si sottomette al complesso,

confuso, complicato e completo sistema sacerdotale:

la gerarchia che esculde la femmina peccaminosa

e tanto sbadata che non si azzarda a fare previsioni.

Ma è la femmina che scodella il prodotto finito

che passa per essere il migliore in circolazione

quasi perfetto come l’uovo della gallina.




Kukubatò:

Povera barchetta mia adagiata sulla collina

Giunta al crepuscolo della vita

Scampata alla furia del tempo

E trascurata dalle stelle che se ne infischiano

delle onde sugli scogli, delle trappole sottomarine

E degli amici e dei parenti sconsiderati.




La vita è – comunque - un passatempo.

Il falso lo si può affermare

sia a voce che con lo scritto

ma con quest'ultimo non si può dire:

non è vero che l'ho detto




Ogni volta che rivedo nel gran cielo

le lontane stelle e la chiara luna

mi vien da pensare che in questi luoghi

ci siam già passati, fuori porta, gli anni scorsi

nei giorni festivi per la natalità  del signore

e la sua annuale ascensione

alla destra del gran padre.



Il mare mosso ci suggerisce la calma

la siccità ci invita a bere

le trincee e gli scontri armati

e la spartizione del bottino, ci ricordano

o ci fanno desiderare - il confessionale

l'altare dei sacrifici con le rebotte di fine anno.

Dopo l'ultima lite con la moglie

ci si chiede se vale ancora fidarsi

degli amici che da tempo

mi ripetono che la vita

va vissuta senza complicazioni

facendo solo quel che aggrada.




Chi scampa alla guerra ne conserva il terrore

per raccontarla a chi non la conosce.




I nostri leader son cittadini del mondo

ma quando uno straniero povero

chiede ospitalità al paese

lo si rinchiude nel recinto dei polli

negandogli la sua cittadinanza politica nel mondo.





Indovinello:

Se si è persa la chiave del Tempio

Bussare quando la porta è chiusa

Entrare con la porta aperta

A cose fatte far scorrere l'acqua

nel canale che conduce al mare.




Kukubatò:

Riempi il tuo cielo vuoto di nuove stelle

sii tu il terapeuta del tuo animo

facendo in modo di salvarti

dai peccati che non hai commesso

cominciando a redimerti con la modestia

sii buona con te stessa e convertiti all'umiltà

abbandona il sentiero del saper fare di tutto

per il meglio: cucini da chef ma pochi chef

guidano come te, sii umana e lascia

che anche gli altri facciano bene.




Prenderemo il traghetto per Massylia




Ella non è mai irrequieta.

Non ho mai cercato la vecchiaia

ciononostante mi viene a trovare ogni giorno

non posso rinunciare a te, par che mi dica

e ho la vaga sensazione che voglia conquistarmi

a se definitivamente, come usa

in certe parti del mondo, l'amante possessiva.

Ha un formidabile potere la vecchiaia che avanza.




Kukubatò: Stai in te.

Pare che non si possa fare a meno

di esser duri quando si ha a che fare

con le libere

ma sempre ambigue illusioni del mondo

che fanno smarrire chi ci si imbatte

distraendolo dal sentiero sempre mediocre

quando conduce fuori di se

della sua condizione nella realtà

dell'esistenza

una persona che ha conosciuto

il bene e il male insiti nella vita.

Il valore del mondo non è per nulla

un invidiabile salotto moderno

con costosi quadri al muro

che denotano l'opulenza della casa

marcandone la boria del successo mondano.

Ricorda chi sei e il valore della tua persona

non dimenticarlo, perciò ti penso

e non voglio temere di te, Cicciola mia



Kukubatò:

Ho saputo che le donne hanno la tristezza

mattutina e piangono come pluviali

se non è precisa la dose e puntuale

la razione di eutirox, a cui segue il cibo

solo allora stan bene se il senno le aiuta




Il gioco del mondo è tirare al meglio

a campare il più a lungo possibile

senza importunare le mogli per fare nuovi figli.



Vino ai vivi e riposino in pace i morti di sete.

Un giorno perderemo qualcosa

e che importa se saremo sopraffatti?

Quello che alla fine conta è tramandare l'eredità,

che la vita del mondo continui e sia salva

l'esistenza, quando scoppia la gran bomba

e la vita finisce non c'è sommo bene che tenga

la borsa aperta per tutti .

Le dolci janas ispirano le notti al mio animo creativo.

Non le vedo ma le sento, come l'alito del cielo.

Gli spiriti della creazione soffiano ancora

sul monte e sollevano le gonne

della prima donna di Farcana:

donna Filormena, Car'è Paneddha,

che vestiva bluse succinte.



La donna procrea perchè piace all'uomo di mondo.



Operai, preti e guerrieri

sentono innanzitutto il bisogno di rifocillarsi

per sostentarsi e sostenersi

nell'inseguire lo scopo del gioco: amare

il piacere di vivere in libertà

a piedi, a cavallo e in macchina.

La morale avvicina l'uomo solitario ai suoi simili.


Sii solidale con te stesso

e, se ti capita, rispetta gli altri.




Tu, per conto tuo

ringrazia l'idolo di dio

per quel che sei

se hai la coscienza a posto.

Alle nuvole si adatta il giorno a cielo aperto.

Penso che sia il sole a giocar con noi

dal momento che si nasconde

per riapparire a suo comodo.

È da un po' di tempo che trovo giusto

che il sole sorga puntuale

ad avviare il nuovo giorno tutto per noi.




Usi urbani e costumi d'Irillai.

Costumi urbani a uso d'Ohiai.

Il Contone Ballaloi è il luogo

dove cambiano le usanze paesane.

Etica greca e morale latina.

Scelta tra bene e male

le sempre virtuose usanze degli avi.

Le regole di questo mondo

fanno il profilo a quelle dell'altro.

Le vecchie tradizioni aprono

il cammino alle nuove regole.

Ciò che qui è ora esecrabile

domani in là non è proprio permesso.




I fatti dolorosi ci capitano tra capo e collo

e passano dal cuore per essere digeriti

e poi espulsi dalla testa.




Ogni brutto sogno è una premonizione.

Il sogno più bello avverte di non fidarsi di lui.

Con ogni dolce risveglio

dileguano i sogni segreti

come gli astuti fantasmi della notte.

Non dare retta ai sogni

dicono i beoni che non li ricordano.



La vita è quel che non si può sostituire

con la tv, né con la croce, né con i libri

né col posticino giusto e riservato dell'aldilà.




La vita è la continuità del bene comune

attorno a un tavolo di amaretti

un fiasco di malvasia

e il sonno che traghetta nella notte.




La bellezza della vita è anche sapere che finirà.




Kukubatò, ohininna e anninia.

Macoco Irghiliniu, molinarju di Capotirso,

svezzato a birra e vino.

Carrat'abba a su mulinu.

Il più povero d'Ohiai Benimindhe

non ha nemmeno con che bastonare il gatto.

Quello più sciocco spulcia il cane.

Ma: Ja lu juket s'aragone,

o prepotenza degli antichi aragonesi,

dall'aspetto minaccioso con cui colonizzarono l'isola.




Nina Nuzola, nome della prima regina

madre delle fate di Farcana che cavalcano

i cinghiali con una civetta in spalla

e prima balia ad aver dato primo latte

a Maria Tzikiddhosa, sempre rabbiosa



Tziu Predu Piskeddhu taceva

per non essere scambiato con un grillo o una cicala

per saper sputare ne per aria ne per terra

Una rosa sul tavolo.

Un suono in armonia col silenzio.

Chi decide il rango di una persona

il suo posto nella struttura sociale?

Una persona che in strada

saluta togliendosi il cappello.

L'uomo che nella sua bancarella

al mercato intacca con geometria

e arte cocomeri e meloni per darli

in assaggio al probabile acquirente di turno.

Quel che faccio sottostà alla mia analisi.




Chi comanda vuole essere obbedito

sulla sua parola che si presume

sappia come andrà a finire.

Chi obbedisce ciecamente

non saprà mai come finirà il mondo.




So poco di me, ma su dio

e su tante altre cose, non so nulla

e ciò, per cert'uni, è negare l'evidenza.

Non saprei cosa farmi

se il mondo non mi fornisse

la buona occasione di pensare a soddisfarmi.

Senza farmi del male, è ovvio.

Quando mi annoio e non so che fare

guardo gli uccelli volare

e fissandoli nei pomeriggi di tedio

tramuto i pazienti corvi in attesa

dei nuovi segnali celesti, in tortorelle francescane

le rondini temprate a sfrecciare nell'aria

in gallinelle al primo volo nell'aia

e gli sparvieri d'alto volo

che misurano il dissesto del mondo

in merli in gabbia che dicono

“afangulo” ai clienti del fioraio.




Avanti con la luce della parola,

mettendo le parole in luce. 

Il verbo si è fatto carne...parola d'innamorato. 

Poche e semplici siano le parole

che illuminano i luoghi, 

parole infuse di luce, c

ome gli asfodeli fioriti a maggio 

con la novena di san Francesco, che colora

di rosa  le guance delle sanguigne donne

di Baronia, quando fremono nell'ansia

dell'amore sempre vergine,  anche dopo

aver appeso la mano al gomito del marito, 

durante l'imperversare del grande caldo

di Lucula, che lascia attonite le galline di

Ohiai e squaglia il ghiaccio nel frigo, 

i vecchi galletti seduti all'ombra della chiesa 

non seguono i loro ricordi e non sanno più parlare, 

le lucertole cadono dai muri roventi, 

le campane si liquefano al calore del dopo pranzo, 

i rosari si irrigidiscono come ruote nelle mani

delle nonne  che dal caldo non sanno più

piangere e han dimenticato il dialetto degli avi,  

cani e gatti non escono di casa e preferiscono

sardine e ossobuchi, i feroci barbieri boccheggiano

come anguille nella calce, i frati emozionati

invocano la carapigna o ghiaccio del Gennargentu, 

le rondini volano sul litorale salato in cerca

di refrigerio, le TV tacciono perché i suoni

si sciolgono in strada, i preti non dicono messa

perché la croce sbava  come una lumaca

che ha smarrito la strada di casa




Contieni gli umori

che vivono agili e liberi in noi

non darli a vedere, se puoi.

L'uomo è ben libero

quando governa i suoi umori.

Dolore e piacere mi stanno al fianco

e quando mi giro si scambiano la posizione.




Il mio mondo interiore è il riflesso

del mondo esterno dal quale ho alimento

e conferma di essere presente

con tutto quel che mi riguarda

da vicino e da lontano. Bene.

Io sono la riproduzione

di quel che è accaduto prima di me.

Sono il prodotto di quanto è  avvenuto

certo in preparazione della mia venuta.

Sono il mio esempio: sono nato io

e può ben nascere chiunque altro meglio di me

che sia fortunato come Gesù Bambino

nato con  una camiciola di lino grezzo (ghentone)

già usata dagli antichi re d'Irillai

per ammorbidirla e adattarla al neonato

re del mondo, che, se dio vuole

ne vedrà delle belle e farà patire l'invidia i pagani




Cicciola, per me non hai nulla

sei tanto sana che non disdegni il vino

neanche dopo la birra;

Cicciola, pensa a te se vuoi aver cura

della tua vita, che è tua come di nessun altro;

Cicciola, sii contenta di quanto hai ottenuto

dalla mai facile vita:

hai almeno la tua casa come la chiocciola;

Cicciola, la tua tosse mi avverte

che in qualsiasi momento puoi finire le sigarette;

Cicciola, hai conosciuto successi

e qualche batosta, sii serena, ora, e amati;

Cicciola, nessuno è più adatta di te

per volerti bene, e non puoi che amarti;

Cicciola, sii per te quel che sei per me

che non vivrò  in eterno.




Essere in grazia di dio

significa essere un pio uomo d'onore.




E' per grazia di dio che possiamo tracciare

le nostre biografie (comunque sia è quello

che ci è capitato, si e no col nostro concorso: 

quella è: la vita che ci fa simili; non migliore

né peggiore delle altre, MA NULLA CI

IMPEDISCE di vantarci, esaltarci e perfino

gloriarci di aver fatto bene e male)

assieme alla nostra facondia e alla strabiliante

gerarchia  data alle cose del cielo,

cominciando dal sistema solare 

che fa la nostra fortuna, fa gli scongiuri

affinchè noi non si perda il senno che ci

distingue tra chi ha in dote il movimento




Ciascuno di noi è sovrano del suo regno

      - il nostro animo -

che è inavvicinabile dai vicini

impenetrabile dai confinanti

indecifrabile dagli estranei



Quel che ricordo in compagnia di molti,

non muore mai, come invece muore

quel che ho fatto se non lo ricordo, come

nulla so di quel che è successo prima di me

Bene ricordar le cose buone e belle

male dimenticare le cose brutte

maligne e cattive fatte ad altri

Passano gli anni e di quanti ne ho conosciuto

[tutti per caso] nessuno si è particolarmente

accanito con me (che godo delle scoperte elettroniche), 

né con le mie donne (che hanno avuto la fortuna

di conoscere la lavatrice) e i miei fratelli ideali

[difesi dai malanni con gli antibiotici], 

con cui sentivamo raccontare della violenza

degli anni di guerra; l'avete scampata bella,

ci dicevano i vecchi mentre bagnavano pezzi

di pane nel vino, la fortuna ha protetto la vostra

infanzia e a noi ha scosso la giovinezza e siamo

invecchiati prima del tempo e per ascoltare

e confidare le nostre illusioni nei giardini

pubblici e sentire le notizie dai mercati mondiali, 

rischiamo di cadere dalla sedia nel tinello.




E' per comodità che si è creato un anno zero.




Per farti saggio e razionale sii naturale 

cioè non fare l'imbecille che raccoglie quel

che non appartiene alla sua natura, ricordati

che nulla dura più di te di cui tu possa testimoniare 

e le vecchie amicizie decadono come il nostro corpo 

e altre amicizie rinvigoriscono come i cardi

per farsi carciofi  e se la salvezza venne ad Odisseo

dalla visita di Poseidone in Etiopia 

dove piu chiari son gli orizzonti e fulminei

i raggi della luce allora il piacere per l'eroe

vien dalla lontananza del disarmante dolore 

che rende fiacchi perché rode le radici

e vivi a stento come un lumino 

tra due orecchie d'asino spuntate che ridono

e applaudono le lucenti linee con le quali

governò Zeus, che ora, mutilo come un

oggetto distinto, persa la maestà pare un

gallinaccio fatto a pezzi da un cuoco in

ghingheri con la testa pelata dove le mosche

seminano perle  che diventano subito

sanguisughe di palude quelle più pregiate

che purificano le idee



La memoria serve a ricostruire il passato.



Certo che i paesani algheresi abbiano

origini  catalane, come i nuoresi le hanno

barbare e i romani le origini le hanno veneree 

tramite Enea nobile turco figlio di Venere

e Anchise troiano, quelli di Dorgali sono

gli autoctoni di Tiscali mentre quelli d'Oliena 

di Tiscali son gli indigeni, gli orgolesi son

figli di Mercurio, Autolico e Sisifo o Sisinnio,

i carlofortini si rifanno a Colombo e Pitaneddhu,

così le origini sarde toccano persino Ercole 

che servì Onfale a Sardi in Lidia, quelli di Lollobe

hanno origine dal principe Tadeu Gusai

che avveleno' la moglie perché lo vinceva a carte, 

i corsicani risalgono in buonaparte fino a

Napoleone primo e Bonifacio ottavo che certe

malelingue hanno spacciato per strabico 

e impose ai sardi il tabù dell’incesto



Sono le date in scadenza a farci sentire

il tempo più o meno prossimo a noi.



La memoria viva si associa alla realtà.

Il malinteso nasce quando chi ascolta

sente solo quel che non si aspettava. 

Così quando nel circolo Voltaire d'Irillai

s'affaccia un malinteso, prima che degeneri

in zuffa, Zizitu Zigottu, bettoliere da più

generazioni, da voce al trio canterino,

Zizi,  Masala e Pazola, che a sentirli 

anche solo di sfuggita, rasserena

l'animo irruento dei più rabbiosi

giocatori di morra e mariglia

Tziu Manuele Paddheu davanti

al suo bicchiere di vino della sera: 

Temo di perdere la mia ragione,

perchè non so come farò a viver senza. 

Aforismi del vignaiolo. p. 89




Se i cristiani conoscessero a fondo

il paradiso farebbero di tutto

per andarci prima dell'ora promessa.

da: Sentenze del Pentito. p. 17




L'uomo ha sempre bisogno della madre; 

meno del padre,

del quale lui stesso riveste il ruolo. 

Detti di Predu Pompoi. p. 98



Invecchiando bisogna alimentare lo spirito

perchè il corpo mal che vada

rotola fino a fermarsi davanti a un cocomero.




I papi vaticani si compiacevano dei roghi

per i diavoli e della castrazione dei fanciulli 

che ripetevano le voci degli angeli

nel cielo dei beati norcini

che come i santi si deliziavano 

a sentir le sofferenze dell'inferno.




Senza i geni del rinascimento che han rifatto

unica e bella Roma, della religione cattolica 

non sarebbe rimasto un muro per piangere 

ne una pietra nera per sedersi e una crocetta 

per grattarsi nella seggetta dove non arrivano 

le grinfie dell'oste del club “Contone Ballaloi” 

che, con mano invisibile, fruga nelle tasche 

dei frugali soci affiliati che non han tempo 

da perdere a tavola: bevono e vanno via.




Tempo fa ho sentito il doloroso grugnito del porco 

mentre lo castravano e lo risento ogni volta 

avvolto in una tenera, dolce e saporita fetta 

di presciutto crudo, lontano dal rogo.   




Nello stato vaticano tutto è naturalmente

ordinato non solo per la prossimità col

divino ma per presenza costante delle

rinomate 

guardie svizzere precise come gli orologi 

del paese di Calvino che per la SS. Trinità 

e San Michele arcangelo ufficiale superiore

bruciava legni profumati d'ulivo e olivastro



Così delle cose piacevoli si ha, naturalmente,

un ricordo delizioso.



Per non aver paura devi far paura,

devi quindi uccidere

per non aver paura di morire?

Bella, no?

C'è nebbia a occidente e cupo è l'oriente

nel cielo monta la rabbia e nell'oceano

annegano i saldi ideali e i

felici ricordi della gioventù del mondo.




Non so cosa sia la paura né cosa sia il coraggio

penso che riguardi me e i miei simili

dei quali temo i fanatici capaci di far danno

e a loro reagirò come vedrò fare agli altri 

e ciò mi infonderà coraggio. 

Per dirlo altrimenti: temo fino a rompermi 

ad andar da solo in aereo;

ma se lo guidano piloti esperti 

e non un buono a nulla come me

son sicuro che in buona compagnia

farei anche la rotta polare 

per ritornare a casa dalla vigna di Zigottu

con l'assaggio del nuovo chiaretto di Marreri 

che, come ogni anno, si vanta da solo.




Quella stella che brilla di più nel cielo

d'oriente, è la beata Donn'Elène Murribella 

che aveva casa con cortile a Irillai 

con una dozzina di galline americane 

che facevano un uovo al giorno 

e dentro l'uovo un altro pulcino 

pronto anche lui a fare il suo ovetto 

e per amor di lei guerreggiavano i soldati 

che dalle stalle rubavano i vitelli 

appena nati alle vacche e i somarelli 

alle asinelle brade che poi ragliavano 

nelle lunghe settimane di maggio…




È facile credere che gli affari del mondo

si ripetano così come si ripetono i giorni,

le stagioni e gli anni. Eppoi è bello

aspettare che i morti rientrino a casa 

almeno il giorno della loro festa e

vi trovino i dolci che i ragazzi han

raccolto per loro porta a porta 

nelle case del quartiere.




Quel che c'era da fare è finito, disse il babbo 

poco prima di spirare, stringendosi la mano

compiaciuto del lavoro fatto. È stato un gioco. 

Vedremo che altro ci sarà da fare. 

In qualche modo passerà il tempo. 

Farò la sabbia del mare. 

Il tempo è fatto per mangiare

esso è la tela dove chiunque combina

i suoi colori. Io, persona incaricata

di render conto agli altri: 

da novità e chiede notizie.

Non mangerò più pane. 

Del tempo ognuno rimedia quel che può. 

Qualunque cosa faccia o disfi, 

è la persona quella che conta: 

egli è quel che esiste:

nulla di meno e nulla di più.




Dopo l'11 settembre ogni minaccia

terroristica è temibile specialmente

se fatta per il vecchio Dio per cui muoiono

gli eredi nel suo santo nome nazionale.

Gli antichi nati fuori matrimonio, 

i trovatelli trovati sulla riva del fiume 

o abbandonati davanti alle case,

eran figli degli dei. 

Ombrosi come il cavallo di Alessandro: 

a sentir parlare di orfanelli,

credono che tutti si riferiscano a loro,

con la metà dei genitori 

come gli altri cristiani battezzati 

ad aver cura delle cose del mondo

anche adesso, non meno di prima 

i figli senza padri vengono accettati 

per quel che valgono

alla pari dei perditempo.




Ciascun leader dice che si deve fare 

quel che il popolo vuole per il paese, 

che, guarda caso, è proprio quel che 

da sempre, hanno in mente di fare loro: 

i propri Affari d'oro.

Quando un leader incappa nelle maglie

della giustizia promette subito

di riformulare le leggi perchè

da qualche parte devono aver peccato.




Così lei, Maria Petèna, appena nata 

apprese a piangere in pubblico 

e a sentir per la prima volta un perentorio: 

smettila che non è successo nulla di grave; 

almeno finora: prima della tua venuta.

Mancano di stile dalle parti dove stavo prima. 

Dirà lei. Si, senza di me il mondo non ha senso. 

Come una botte vuota senza vino. 

Darò uno stile al mondo, 

riempiendolo di sospiri e schiamazzi. 

Il mondo è la vita che va vissuta. 

Sorvegli il viale chi vuole. 

Siamo venuti al mondo al solo scopo di viverlo.




Nel momento in cui due si voglion bene 

se ne infischiano del mondo 

e quando uno dei due scappa dall'altro 

lo fa per cercare quel che si è perso 

nel frattempo e gli manca: il gemello della luna.




L'amore è l'abbraccio del cielo alla terra 

che rotola come un cocomero dove si può

senza perder tempo in congiunzioni


L'uomo è memoria e poco altro, 

ovvero chi la perde

dimentica le faccende terrene.



Dedalo, o il genio dell'autodidatta

che inventò il chiodo. 

Primo stipendio elargito dal re Minosse: 

l'artefice che con tre tavole in croce 

fa una giovenca per il Toro di Corte. 

Primo stipendio di Creta. 

Dedalo o l'intelligenza artigiana, 

quindi santo patrono degli artigiani. 

Il fabbro fabbricatore che anima gli oggetti.




Elementi d'Irillai. 

Studio sulla casualità,

nell'arena pubblica e privata. 

L'amore per la lingua ci accompagna

dalla nascita alla morte. 

Del non esser mai nati non so che dire, 

ma del nascer muti credo che sia una disgrazia 

che possa capitare a un cristiano battezzato, 

una sola volta;

se poi è anche sordo, allora...allora cosa? 

Può sempre gesticolare, bestemmiare in cuor suo 

e maledire sputando per terra 

e mettendoci sopra una bella croce greca, 

perché impedito di partecipare alla politica attiva.




La madre perdona al figlio qualunque

cosa faccia, perché l'ha fatto lei.

Ma non perdona il marito 

che la tradisce e poi la carezza

come si usa col vitello.. .




Nel dissidio tra fratelli 

di cui uno è sempre maggiore dell'altro 

è meglio guardare da un'altra parte 

e da lontano, tanto, tutt'al più si ammazzano.



Santi e Madonne sono ricchi dentro 

perciò se ne infischiano dei ninnoli esterni 

di cui li carichiamo nelle loro feste.




Il giardino dell'infanzia duratura.

Dio fece il mondo e vide che bisognava d'un re 

per amministrare gli affari correnti 

e per quell'incombenza 

fece don Fraluisi Lubrè, un bugiardone matricolato 

che le spara più grosse del tvu, 

dice di essere un possidente senza famiglia 

e che in casa hanno sempre avuto una serva

e una cuoca: 

nessuno, diceva, poteva sedersi a tavola

dopo l'una e mezza. 

Sono stato fidanzato con tre cugine,

una dopo l'altra. 

Il migliore dei loro padri beveva cicchetti

di primo mattino per distruggere

il giorno sul nascere e odiava il semolino. 

Il peggiore l'avevano azzoppato come un cavallo 

e al momento del fidanzamento

scontava trent'anni di galera. 

Quello mediocre sedeva al bar e aspettava

qualcuno 

che gli pagasse almeno un cappuccino 

mostrandosi disposto a rinunciare alla

pastarella. 

Di lui diceva che se fosse stato ricco

come il re di Spagna 

avrebbe rinunciato alla corona d'oro

ma non ai gioielli della regina. 

Quando non credono alle bugie che dice, 

allora parla male e rischia sempre di buscarle. 

Dice di aver figli nei quattro cantoni di Irillai: 

Seuna, Lollobeddhu-Montejaca,

Cortissusu e S'ispinasanta. 

Facevamo l'amore senza clamore né malumore. 

Eran tutte tenere con lui e nessuna voleva soldi. 

Almeno una donna in ogni chiesa. 

Diceva che la chiesa del Carmine era sua 

per via di uno zio che aveva l'otite e piangeva 

dal dolore quando non beveva

e nella cappella dello zio Carmine

potevano entrarci anche le donne sposate. 

Non diceva mai chi erano le fortunate, 

altrimenti lo bastonavano. 

Quando le vedeva ai ricevimenti fingeva

di non conoscerle, 

mentre loro ballavano lui banchettava

al banco 

a spettegolare con i vecchi scapoli come lui, 

senza sangue e assetati di vendetta

come innamorati respinti. 

Si trattava di un mio zio

e ho detto quanto sopra 

perchè non diede mai un centesimo al nipote



Cerca di far meglio quello che vedi fare agli altri, 

suggerì Maria Cadèna alla unigenita Maria Petèna.

Il libero arbitrio è una cantonata

dei vecchi pensionati: 

il limite al libero agire è dato dal fatto 

 che nessuno può decidere di nascere 

quando gli pare e crescere quanto gli piace.




Le cose vanno meglio dove ciascuno sbriga da se 

le proprie faccende senza affidarle  a degli inetti 

che non accudiscono il proprio orto




E’ morto il rè: ghetta su murguè!

Ghirielle, margherita di campo, 

simbolo della stagione che sempre rinasce 

e rifiorisce a dispetto dei demoni che ci lusingano 

con l'oro, l'incenso e la tv e il Murguè, 

o vino che spilla dal tino

e inebria l'ambiente circostante 

la sostanza migliore e più adatta al dare 

quell'ebbrezza costante e di lunga durata, 

a chi ne ha bisogno.




Come non credo che i Bettolieri di Sardegna 

abbiano bevuto la panzana della Bibbia

dettata dal Signore, 

così dubito che i Giardinieri del Secolo di Pericle 

prendessero sul serio gli interventi degli Olimpici 

nella guerra di Troia.

Credo nelle avventure di Ulisse 

come le cantavano sotto le pergole di Grecia, 

come credo nei racconti che circolavano 

dopo la distruzione del Tempio, degli atti degli apostoli; 

atti senza attività sessuale, quindi non atti impuri, 

predicavano la gioia della vita eterna.

Sforbiciando.

Distrutta Troia dai formidabili dei greci; 

distrutti gli dei d'Israele dalle mire

predatorie degli dei Latini. 

Sempre di nuovi padroni si tratta, 

che sostituiscono i vecchi malandati 

che dimenticano le elementari basi

della gastronomia quali aggiungere

un pizzico di sale al porcetto allo spiedo.




I vagabondi vanno per il mondo 

in cerca del famoso posto migliore 

riservato a loro per piantare le proprie radici.




L'uomo è quel tale che nell'altro

riconosce un se stesso, 

in verità, è tanto re e sovrano di se stesso 

che può decidere da solo quando morire

nonché conoscere il sistema solare, rapinare 

una banca e indagare sulle verità sconosciute

perchè è il solo individuo libero sulla terra. 

Egli sa che muorendo può,forse,

andare oltre se stesso.

Anche se, forse, ne farebbe volentieri a meno.




Le vertigini affliggono chi non è saldo al suolo.



Raro che tra nemici si facciano regali

che non nuociano



Non so chi abbia inventato la natura; 

a che pro, poi; se è opera divina, 

può essere un dono del Padre 

al figlio che mette su casa e famiglia. 

Se è Dio che l'ha fatta per noi 

moltitudine di artigiani d'ogni specie 

e architetti creatori di città 

e ingegneri calcolatori di meccanismi 

semplici come la ruota e complessi 

come gli ordigni nucleari, 

dobbiamo essergliene grati, 

vita natural durante, perchè non è da tutti 

avere campi estivi al mare 

e piste di neve in montagna. 

In primavera poi abbiamo il ghirielle 

che colora i prati e in autunno 

il grappolo d'oro per il murguè 

alla corporazione dei poeti buoni a nulla, 

alla dozzina di apostoli perseguitati

dalla burocrazia, 

ai poveri profeti con la passione 

della parola vera,

vicini al popolo e invisi ai re.




Si ama la donna per quel che ha

che a noi manca.

Verso di Innassiu Diskissiu,

il sempre giovane, principe delle janas.




La notte è fatta affinché gli sposi si apprezzino 

con l'impegno di popolare il mondo.

La pudica Maria Papassa ha mai parlato 

di quel che faceva nelle notti insonni 

col marito al fianco, quando si da sfogo 

alla pulsante e nuda natura del creato? 

Mai aperto bocca sulle faccende intime 

perchè sempre viva era la raccomandazione 

della madre alla sposa: 

degli affari notturni non dirne al mattino.

Il giorno è fatto per lavorare in silenzio; 

la notte è fatta per amare e parlare sottovoce 

perchè dormono anche i rumori che disturbano.




Il fine precipuo della volontà

è fare quello che gli pare a chi glielo ordina.



L'uomo – indigente come un povero e misero 

come un verme perdipiù senza ali ma come 

intravvedendo un prodigio economico - 

si è dotato di un mezzo come l'aratro 

per scassare la terra all'ariosa luce 

e di un fine come la penna per dirne il come 

e il perchè: in memoria di padri e madri, 

per quanti seguiranno con la voglia di faticare.



La moda di oggi dura tutto il giorno

o almeno fino a domenica.



Bisogna parlar bene per persuadere a far bene.

Col vento d'oriente -

e con il rigore di un guardiano castrato -

si tenta di arginare l'infedeltà al femminile



Devo arrivare fin lassù

- in ogni modo e a qualsiasi costo -

Come dover uccidere il traghettatore

per guadare il fiume.



Signori, vi prego, raccontatemi le vostre storie;

le mie han perso il midollo,

son senza nerbo e non han capo nè coda.




Increduli gli occhi dei gatti

che vedono i sorci al buio 

se ne infischiano che le stelle

siano certe lontane sorelle: 

quelle  smarrite nella lunga

notte dei tempi andati via, 

zampettando, appunto,

come gatti in amore




Ammenta è il mio nome di ricambio,

Ammenta per ricordare

che sono di oggi e non di domani




Per la psicanalisi ci son più vermi 

brulicanti nella testa di ogni gentile, 

di quante sian le stelle che brillano 

nei cieli sopra e sotto di noi

dove si trova la realtà che non ha origine, 

essa è sempre uguale a se stessa: 

stessa origine e stessa qualità, 

è sempre quella che è, 

modificandosi sempre in se stessa, 

come la dea madre in un'idea

sublime del gran padre.




Non c'è sguardo rilassato

che non sappia di noncuranza




Dove una testa libera desta 

sospetto come le cose belle

non con questo né con quello, 

ma stare in sé, in sintonia con i simili, 

vicini, ignari e lontani; fare in ogni modo, 

qualcosa imparerò, starò all'erta 

e - per male che vada - finirò col fare la sentinella, 

dentro una garitta di legno trapuntata di raso, 

farò la guardia alle cose

che spariscono senza dir nulla, 

come occhiate rapide di uccelli indifferenti

che volano in alto cielo

e scompaiono senza far rumore




Il componente dei tenores o dei gruppi di ballo 

che esibendosi sul palco sbagliava un passo

o stonava

veniva bastonato per la mancanza fatta 

e ingaggiato dai bettolieri per sopravvivere 

intrattenendo i clienti  all'arte corale




Didone diede a Enea un ramo d'oro

per entrare all’inferno

e lui la ricambiò con la spada

con cui ella si uccise 




L'uomo fa tutto quanto è in lui 

per somigliare sempre più al dio

che ha creato.




Tra il far pipi e caca, 

l'avaro conta quel che ha in saccocia, 

gli innamorati contano i baci non dati, 

gli anziani tiran la somma degli anni vissuti 

tra il dolce e l'amaro, il bene e il male, 

e separando gli anni brevi e brillanti 

da quelli dolorosamente lunghi, oscuri e penosi.




Giusto che l'anima non muoia mai, 

poichè si sa che la morte si accontenta 

di sfaldare la sua dimora.



Le religioni per promettere l'immortalità dell'anima 

fan soffri(gge)re il corpo nel suo olio



Il nuovo partito ideale è il partito

vuoto ma aperto 

ad ogni contenuto ideale,

comune e comunque foraggiato



L'idea (della coratella) è quella cosa 

che cambia l'espressione del viso, 

fa sussultare il corpo e agita l'animo, 

la cosa che ci fa uguali e unici al mondo.



A che pro voler conoscere

ciò che agita l'animo delle persone?



*

Se Dio è eterno certo è eterno

tutto quel che esiste.



*

Difficile capire dov'era Iddio

prima della creazione.



*

Apprendere l'insegnamento del maestro 

non deve significare la sottomissione.



Socrate - d'indole naturale - parlava dei miti 

per cercare in compagnia quel che non sapeva 

(parlava con gli altri di quel che gli sfuggiva)



Nessuno pensa a morire

per non dare occasione alla morte di venire; 

ma si sa che chi conosce la strada

se ne infischia delle avvertenze 

e tira dritto allo scopo

per prendere quel che deve




Ciascuno ha le convinzioni

che caratterizzano la propria vita

portare alla luce quel che è nascosto, 

dir la verità, informare sulla retta via




Apri le orecchie e informati,

i rumori del mondo son tuoi,

ascoltando quel che non vedi dalla finestra.




La morte sa quel che prende 

e se ne infischia di quel che lascia. 

E' nel suo carattere gravare su di noi.




L'espulsione dal nulla sulla terra 

(sempre in fiore come un giardino),

è come l'espulsione dal mondo

verso il nulla incredibile.



Noi, nati dal corpo per essere espulsi sulla terra, 

occupiamo con coraggio il mondo per poi

vilmente abbandonarlo

alle piccole cose e ai suoi invidiabili frutti.


Il nostro Dio è perlomeno cugino

 degli olimpici che l’han preceduto





Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

su pinnone ' e Irillai 11921

Ogni giorno della vita è violento  perchè violenta fù la nascita della nostra stella  Pare che col pensiero tutto sia possibile Così Iddio a...