giovedì 18 aprile 2024

gamblers che gioca d’azzardo.



Ciò che spesso motiva giochi irrazionali, pericolosi o distruttivi è il desiderio spasmodico di prevalere simbolicamente sugli altri, o in altri termini il desiderio di rivelarsi diversi (unici) rispetto all’immagine di cui si è provvisti nella vita ordinaria. h. arendt



hanna cuccuri lada.


la resistenza


Ricordare la Resistenza è un immane peso che esalta La Liberazione Dai nazisti tedeschi padroni degli alleati fascisti italiani con la passione di uccidere a sangue freddo fratelli germani avversari politici cominciando dai fratelli Fois batellieri a Portoscuso e finire rivendicando per essi soli l'essere stati gli autori  della strage dei 7sette fratelli germani della famiglia Cervi di Reggio Emilia.



 

qualsiasi abito il monaco indossi passerà per il suo saio

Sa zente 'e palas de serra

candho falat'a su mare

pacata una petza pro nadrare.



Grassia Grandhula, prodigio di saporita beltà.

La donna è sempre ritratta nel suo splendore...

Una signora con i capelli rossi esce dalla sua bara, 

si fa bella ed entra in un bar dove ha un'appuntamento. 

Un'uomo le siede accanto e le dice: Io la conosco. 

Lei risponde con un bigliettino: 

Non posso parlare. È la nostra regola.



Su gaddhighinzu nos  kazat sa gana

Paskeddha  car'è piskeddha

prena s’isterju ‘e ghilintzone

coro su corofolu 'e su Cuzone

ki sas uricras ke corcarju

a bukk'è grassanera

babbu tuo keste in galera

mama tua si disispera't

ca non ba' casu 'e frattare

cas'abba falat a mare

e sa puddhikina depet criare

pro sor bezzos a pedese a focu

contularjandhe e bibendhe binu



Ognuno nasce per vivere a modo suo in una foresta di misteri,

 in una miriade di tabernacoli dei templi cittadini, 

dove non s'è mai visto uno zoppo nell'altare

nè un cieco dar l'eucarestia

dove tutto è iniziato in una bolla d'aria

 o in una goccia d'acqua santa.




Ah, i vecchi Alarpi discendenti dagli antichi Arrabios fatti da nessuno!

 Diavoli di corte e di vita ingenerata! 

Tutti a meditare nella casa del re in via Roma 51, 

compare coko'si non bos piaket inoche ghirae boke a dommo bostra!

accolti dai fanfaroni d'Irillai e dai fannulloni d'Ohiai 

che stramano gli affari del mondo: la galera è per i vivi, 

l'ospedale per gli ammalati e il camposanto per i morti!

Fanciulloni d'Irillai padroni di voi che ve ne state da Dio 

nelle celle del monastero del re a Mamone, imparate 

a suonare il piffero e a modulare il fischio a piacimento,

 imparate a muover l'ala e volar nel Supramonte della fantasia.

Nella casa del re vivono i prodigiosi gemelli del Cuzone: 

Mimiu, sul cui mento non è mai spuntato un pelo, e Pipiu 

che non ha mai sputato un grumo di catarro nel sacro suolo 

dello spazio comune misurato col manico del bullinu 

(un pezzo di legno a due punte) e dove girano le trottole fatte col tornio.



Al passaggio del corteo funebre i fedeli mariti d'Irillai si scappellano 

e le mogli si fanno devotamente il segno della croce, se non altro 

per aver viaggiato assieme nel percorso che Iddio si è compiaciuto 

di assegnare e termina nella rupe che fronteggia la tramontana, 

dove ogni defunto in grazia di Dio ha la riconoscenza dei vivi.




Quando i pellegrini d'Ohiai se ne vanno dritti a san Francesco 

e faticano a contenersi, allora scoppia la zuffa e non di rado 

qualcuno le prende, ma nessuno se ne va in giro a dire: 

quello l'ho ucciso io.



è di feuerbach la tesi che Dio 

sia  stato creato dall’uomo 

e non viceversa

“come sostenevano gli antichi  dicendo che dio era l’autore di se stesso”



e i piantoni della cattedrale, Boelle e Merzioro alteri come campanili 

che non si radono mai, avrebbero voluto conoscere l'ultimo boia di Nuoro 

e vederlo in esercizio almeno una volta al mese per stimolare i sedentari



lo si sa da quanto han confessato a don Zancheta

 che non regge un segreto anche senza tortura

 e ha deciso di morir casto e con le parti molli illibate


Una suorina che dirige il reparto chiama il primario

perchè un malato allettato sputa in aria

e dice che sta piovendo

e vuol riprendersi il catarro con la lingua

come un tempo pescava le anguille di Lucula

acchiappandole per la coda e mordendole la testolina

la sputava a cani e gatti

lui aveva preso dal padre che prendeva i fichi d'india

con una foglia di fico e ne scuoiava il frutto con la tagliente

unghia del pollice destro e le dava da mangiare in famiglia .



L'ultimo boia di Ohiai stanco di lavorare e prossimo alla pensione, 

col canto del primo gallo d'Irillai, entrava nella stanza del condannato 

intento a radersi, e gli consegnava un pezzo di corda dicendogli: 

Fai quello che devi e impiccati.



l’ambizione in se non è un male

e se una persona ambisce avere 

una vecchiaia serena male non c’è


ambizione maligna è l’inganno e farla franca

il risentimento non appartiene ai buoni

l’onesto si biasima  se sbaglia

come il giusto si sostiene con la persuasione

solo per far  del bene  a chiunque

solo con l’amore si fanno figli eccellenti 

senza bisogno di destrezza e arraffare  

quanto si  può a destra e a manca

chi ha un dio amico se ne infischia 

dei parenti  prossimi e più lontani

i soldi non odorano e non luccicano 

in bocca come l’oro e l'argento 

che fa sordi e offuscano la vista

è raro che chi fatica di pala navighi 

nella beata opulenza 

che piace  tanto alle divinità 

e anche ai maldestri fuori sede



la forza del ragionamento di Platone 

sull'immortalità dell'anima 

spinse pure alcuni suoi discepoli alla morte 

per godere più presto delle speranze che dava loro


lo scortichino che da se libera la coda dell'esistenza














I ribelli all'ordine costituito a Tiscali – 

gli antichi Arrabios fatti da nessuno -

 si avventuravano nel mare della libertà 

e chi sapeva galleggiare e combattere, sopravviveva, 

chi non sapeva nuotare né parlare, moriva.


Da ciascuno può capitare a chiunque di aver sulle spalle un fardello di guai.

Disse: ti perdono quello che mi hai fatto. Tu perdona le mie offese. 

Lei fu causa dell'abbattimento della mia casa in costruzione; 

io mi rivolsi alla legge denunciandola. Poi tutto si arenò tra noi 

e per una dozzina d'anni non ci fu un bì né un bò. Ora ci si saluta 

ma si  si può farne a meno.

Penso che lei avesse religiosamente un peso nell'anima: io no.

Lei entrò nella mia casa in ricostruzione 

e ne abbattè le impalcature, non io.

La sua anima in pena vorrebbe sgravarsi del disperato aborto:

 è suo il carico andato male.

Forse ora avrebbe voluto che quanto è successo non fosse accaduto

Lei religiosamente voleva guadagnarsi il perdono del suo Dio, col mio consenso.

Credo che lei non si sia mai rassegnata ad aver la mia casa davanti alla sua: 

ciò perchè dimentica che la mia casa esisteva prima della sua nascita.

Invece di essere grata al destino che gli ha riservato un posto vicino a casa mia, lo diffama.






Grande è l'utilità dello specchio 

perchè prepara alla presentazione nel tempio. 

Chi è che la domenica non cura il volto del suo corpo?


Chi si compiace di sé aspetta, il riconoscimento del mondo.


Chi sono per essere chiamato fratello?


Senza vedermi allo specchio potrei riconoscermi negli altri?


Ciascuno pensa per conto suo su come ha vissuto e vive,

 per concludere che dopo ogni mercoledì che muore,

 un'altro ne verrà. Non gli sfugge nemmeno 

che lo stesso buon momento di smettere 

è stato ottimo per cominciare. Si,si,

 in ogni momento son pronto a ricominciare e anche a smettere.




- da che mondo è mondo nemmeno la vita è sacra!

Ma cara e sacrificata si!

Sacra era la giovane vita delle delicate vergini 

dedicate agli antichi dei che le odoravano con l’incenso

offerto dai sacerdoti che spingevano la carretta- 

la vita senza carne e midollo ha poco senso

come il miele senza fiori

la mente ha sempre faccende da sbrigare

non è come la coratella che riposa quando  il corpo digerisce

e come gli occhi con le tapparelle abbassate

e la lingua stretta dai denti con la bocca chiusa

- il mondo gira per conto suo senza limiti e misure-

noi ci conosciamo man mano che comprendiamo 

quel che siamo capaci di fare- volendolo- e forse non

è con l’aria che il movimento della mente si attua

per avere l’idea dell’acqua e della polvere

l'idea della vetta e del pozzo

ovvero il pensare da una lettera a un numero

distinguere un sapore da un colore

e distinguere il dolore dalla gioia

labile l’ideuzza che guizza come l'anguilla  

 nella torbida pozza fangosa e nel guado cristallino 

l’individuo felice non ha da render conto a nessuno

se non ha mai conosciuto 

 nemmeno il tormento di un durone 

nella pianta del piede sinistro

è sempre necessario stare all'erta

anche perchè chi è di guardia 

con i tempi nefasti che viviamo

quasi mai è all'altezza del pericolo 

propizi di rado e  solo in certi paradisi



pietro maso erede naturale di re lear 

alle cui faccende private  non partecipiamo 

ma ancor meno condividiamo l’ereditarietà del pubblico potere 

del poco comune consorzio alle quali faccende non possiamo

che  essere indifferenti alle quali  il nostro animo 

manco saltuariamente invita nel salotto  di casa 

dove esercitiamo le nostre abitudini ai costumi  sociali 

d'ogni tempo e luogo chiedendo in prestito ai vicini una cordicella 

con cui legare un fascio di rami secchi raccattati nel bosco 

e poi  impiccarsi accanto al focolaio della miseria sempre ardente

 come il sole a mezzodì felice e perenne consorte

della luna nottivaga a mezzanotte 




Memorie copiate dal passato, 

conservate nel nurache Predu Moro d’Ohiai.

Zuanchinu uccide il bell’agnellino rapito alla mamma 

– trastullo di bambini non tosati - 

affinchè tenero sia il sacrificio che si fanno gli umani 

tagliando un’anello del vello il giorno di festa. 

Sarà corpetto che indosserà al rientro maestoso

 alto sul carro a buoi regale come un console in trionfo, 

per le vie d’Irillai, con l’urna del santo in gioco, 

per poi ritirarsi in privato a collezionar figure col fiore rosso, 

quelle che più amava, quando un sacco vuoto familiare 

lo sorprese a far scintille virili col pipino in mano, 

ardito come il fuoco, il sacco vuoto lo disse agli austeri genitori 

che chiusero il giovane eroe come un’ossesso in magazzino, 

e ci fu fragore in casa e il rancore non fu mai più sedato 

nell’animo del giovane eroe altrimenti tenero come un bimbo. 

Lui era nato per i campi aperti della Sierra, col pastore e l’agricoltore, 

e presentarsi al pubblico delle occasioni come uno sposo che ha fatto il suo dovere

 e ha visto il mare e taglia le unghie che avanzano dai polpastrelli, 

come usano i sedentari del Contone d’Irillai quando posano per i fotografi ambulanti. 

Così dimenticò i deliziosi giochi dell’adolescenza 

e la spiona che molestò la sua gioventù fu relegata a vegliare i moribondi

 con la coscienza cupa del funerale in casa, un sacco vuoto senza tensione, 

che non sa sognare, con quegli occhi tondi della gallina 

che non ha amicizie nel pollaio



Mariapica con le trecce raccolte a spirale sulla nuca 

e sandali di vitello, era figlia d’Innassiu 

che al canto del gallo apre la prima porta del campanile d’Ohiai,

 in fondo ai portici del Corso Samuele IStoki

 medaglia d’oro alla gagliardia nel fronte.



Gli antichi accoglievano l’ospite a tavola 

e dopo un paio di bocconi parlavano d’affari 

che nemmeno Alarpu, il vento furioso (che dice

 – come quelli d’Irillai - 

la verità alle spalle), riusciva a scuotere.



Il latte che gli danno i caprai se ne infischia delle spezie d’oriente, 

dice ai villeggianti il Tarzan di Farcana che ha sostituito l’arco con la carabina. 

Un tocco di formaggio all’inizio e alla fine 

formaggio  fresco arrosto con un cucchiaio di miele 

se mancan due uova socchiudi la semiporta che filtra il vino

 e  quindi silenzio e si parli: 

la vendetta nasce con Ulisse, eroe eponimo dei vendicatori indomabili. 

Il senso della famiglia e della proprietà. 

Ciccia a studiosi e correttori. 

Del primo racconto si parla: 

Omero nel suo tempo ricorda il passato, 

senza olimpiadi avanti cristo, nel tempo che scorre

 in terra e nel mare, di gesta che costruiscono e abbattono. 

Chi segue sollevi la coda, per esperienza. 

L’elmo che Merione dà a Ulisse, è necessario all’azione notturna, 

un dono dell’amico con l’augurio: con quello la scamperai. 

Viene da Creta, gioiello del mare. Poco adatto a Itaca, 

ma a misura dell’’uomo mediterraneo. 

L’elmo è la metafora dell’affetto: và avanti tu che hai coraggio, 

Samuele1, che sei capace d’azioni valorose nei prati del nemico. 

Da parte mia ti aiuto con l’elmo, modello di Dedalo che mi è caro. 

Si parla di guerra presieduta dagli dei, bottino di furti maldivisi, 

di sterminii e conquiste, si parla di vita e di giustizia 

per cui non vale la pena vivere nella desolazione: 

e poterne parlare, chi nascerà domani… delle disgrazie altrui canta la gente




Monsignor della Bua beve l’acqua di Soloti che passa i dolori della gotta

quelli d’Irillai bevon vino di Marreri che caccia via i pensieri 

e lascia confusi i ricordi

la malvasia fà più bella Efisia: e più desiderabile,

 bello pensare di amarla dopo aver trovato il posto adatto

 a far con lei figli naturalmente nel migliore dei modi: 

fra l’alto e il basso il medio si sollazza in legittima difesa. 

Son così certi paesani di carattere.

Filize Foddhone, il più bel bugiardo in cerca d’amore e autorità

Jacu Piu, il più cattivo non fà storie di denaro: 

l’agnello più cattivo del reame:Isellerau, 

il più truce e allegro demonio tra i pari dell’isola

Lolle, il saggio più folle del miglior babbo tra i riflessivi

S’anzone, l’oste migliore che s’ispira ai natali del padre:Urikrone,

 il più bel cornuto nato da donna onesta senza sapere perché

Gli Alti Natali comprendono: ricchezza, bellezza e salute

I Bassi Natali concedono: miseria, schifezza e malattia

Quelli mediocri ostentano: libertà, talento e giustizia

Quelli d’alto lignaggio – sempre indifferenti – 

mandano i poveri a far legna nel bosco del demanio 

e carbone nella foresta del demonio….




Dio, che c'entra Gesù e san Francesco

con la tortura della santa inquisizione

che faceva dire agli eretici

quella confessione che volevano sentire...

Il Presidente vuole che ogni mezzo onesto 

sia buono per trarne un'utile; 

così ha deciso che sia perlomeno singolare

colui che rifiuta l'uso dell'utile.

Politica è il rapporto dei cittadini con la legge 

fondamentale

garante della libertà e della giustizia

economia è il produrre e consumare per vivere meglio

politica estera è il rapporto di convivenza con gli stati

la difesa è la forza della legge e tutela dei confini

commercio è vendere e comprare, importare e esportare

la finanza è prestare per avere un tornaconto o arricchirsi in proprio

la finanza ha tratto dalla medaglia

la moneta che aveva bisogno di due facce:

una per dare e l'altra per avere

agricoltura, scuola, industria, trasporti, artigianato, sanità e previdenza

La ricchezza è la proprietà di un bene e il suo godimento

I cattivi son capaci dei servizi peggiori

più che rovesciare il latte sul tavolo

e dare mandarini ai canarini

per far subbuglio in gabbia

Bevete il vino di Marreri che non fa male ai piedi,

almeno due bei bicchieri la sera,

uno per piede per poter sognare

Con la maldicenza non si covano le uova

che con un pizzico di sale fa sapienti i pulcini

ma è la lingua che offende e aizza alla zuffa,

molto più di una grossa fetta di prosciutto

e di un'uovo al vincotto perciò

 date una patata bollente che da quiete agli spiritati

e una anche ai sedentari per scuoterli un pò dal giogo

Il mio animo è composto da ciò che intuisco, intendo e immagino.

Quel che mi faccio nessuno può farlo meglio di me;

così in privato aggiorno il mio rango e esser fedele

ai miei giudizi come le donne lo sono ai pizzi

Quel che sono lo devo ad altri,

non foss'altro che come dirimpettai in cui mi rispecchio,

come il buon Cosimo e miglior Damiano,

sempre davanti uno all'altro come il giorno e la notte

Quando i fuori di testa si inalberano,

sono gli innocenti innocui e indifesi,

quelli che prenderanno più botte

e sul loro mucchio spareranno alla cieca

le forze imprevedibili della sovrana natura umana

Alle delibere del tiranno non avrebbe creduto nemmeno lui

se fosse stato come i comuni mortali

Nessun neonato di queste parti

si è mai lamentato del paese d'Ohiai

dove gli è capitato di nascere

I sicari non pensano proprio,

né temono che dopo ever compiuto l'ultima bravata

il prossimo bersaglio sia la loro persona

Quando qualcuno comincia a parlare di custodia preventiva,

qualcun'altro srotola già il filo spinato

A chi non piace comandare?

Agli alti dignitari dello Stato?

Un'elenco di fatti accaduti.

Aggredire una persona nella via maestra

lo si fa di solito col calar delle tenebre

fino a risalire alla fine della notte

e del tempo che ci sfugge come i sogni belli

e i fichi maturi lassù in alto,

dove c'è il cielo da scassinare

Rubare è un'arte;

custodire il gregge un mestiere necessario

Le gioie adornano il collo delle belle donne; 

ciascun paesano esalta le sue cipolle 

come l’ortolano le figlie da marito

i soldi non sono d'ingombro nei portafogli dei ricchi;

 

Dio, fa che i presciutti appesi  all'aria d'Ohiai si rassodino

 per donarli ai bisognosi che lo mangiano

come i poveri anche senza vino

e con un tocco di cacio se ne infischiano del cappone bollito,

della cicoria e delle zucchine col tacchino

I soldi sono d'ingombro nelle tasche dei poveri

che usano il bancomat

Quanti prepotenti conosciamo che farebbero di tutto

per sottomettere il mondo con qualche stratagemma?

L'inatteso ci disturba e ci confonde,

perché non ha precedenti.

Il consueto è fare e disfare, il solito magna e caga,

ti stanchi di giorno e riposi la notte:

una meraviglia nascere, una pena vivere, un peccato morire

Da una situazione senza scampo

spunta l'incubo che il vino sia finito

Il lavoro (o la stessa vita) è quella cosa

che rinsecchisce l'uomo come un fico secco

senza cacio da grattare

La realtà ci tiene sull'avviso che un qualcosa ci manca,

anche se abbiamo i capelli lunghi, le unghie sporche

e le scarpe comode e pagate

Le arance vanno spremute perlomeno come i limoni,

gli schiavi di un tempo e le madri di famiglia

In tempi normali non ci si spaventa quando fa buio,

piove e tira vento; ma si mangia, si beve, si fotte

e si dorme alla grossa come Lazzaro

In tempi eccezionali si vede un po' dappertutto

un gran diavolo esperto in demolizioni,

col cappello sulle ventitre e la coda tra le gambe,

che i vecchi del Contone Ballalloi da sempre 

han chiamato Missente Mamutone

che se ne sta aggrappato alla porta di casa 

da quando era un bambino

In nome di Dio decretarono che Dioniso era smodato

e portasse scompiglio; che Socrate trascurasse

gli dei antichi per i nuovi e che Gesù era addirittura

ostile al suo vecchio padre biblico




Siamo in possesso dell’esperienza del particolare , 

e lo pensiamo presupponendo un’ignoto universale. K.Jaspers.



 Psiche è il soffio vitale esalato dal morente. h.arendt.


I superbi d'Irillai son così fieri e pieni di se 

 che non abbassano il petto nemmeno per respirare.

Nessuno di essi si dice soddisfatto della vita 

fino a chè non è stato  ordinato Priore di San Francesco

e cavalcare una mansueta giumenta con la moglie

mentre il primogenito apre la strada verso il Rosario 

con, sul collo del purosangue della Jara 

l'urna del buon santo che se ne infischiava 

delle bandiere dei perugini, dei papi romani 

e dei guerrafondai in terrasanta



Erma di Lucula di colui che morì senza saper piangere 

e sapeva anche  di non sapere 

come evitare la fine a cui la città lo condannò 

bevendo come fosse vino d'Oliena 

mezzo litro abbondante di cicuta.



Storia è quel che viene in capo al mondo

 l'eccellenza, quel che è valso la pena aver vissuto 

ed è degno di esser ricordato, 

quel che è accaduto col concorso di molti, uno migliore dell'altro 

il fare mediocre affonda nell'oceano e nessuno ricorda nessuno

Dove fare e patire ci han fatto mortali 

la procreazione e il ricordo ci faranno immortali 

come gli Accademici di Francia 

e di Creta e gli amici del circolo di Zigottu

 pur mediocri di statura, parsimoniosi come bottegai

 pettegoli come giocatori di carte e discreti bevitori 

del gagliardo chiaretto di Marreri e Zacupiu che 

ben s'accomuna all'agnello coi carciofi e al pecorino arrosto…



Che la moglie gradisca le lusinghe del marito; 

ma alla madre non servono le lusinghe dei figli.

Bisogna essere avveduti come le madri 

per capire chi dissimula dei suoi figli.

I genitori sono i primi a sapere quel che i figli nascondono.

Bisogna conoscere lo spartito del creatore 

per distinguere il carattere dei propri simili.

Finchè la simulazione regge 

ogni impostore pare onesto; 

quando è scoperto è un maleducato falsario.


Ai paesani, ai nobili e ai barbieri, piace l'andirivieni 

da un posto all'altro come il giorno e la notte: 

figurati quanto sarebbe bello morire e ritornare. 

Come emigrare in Francia e ritornare ricco 

come un certosino, con un carossino alla sua destra,

 con la forbice per tosare il priore con la man gauche, 

prima della ribotta notturna, lontano e al di sopra

 dei rumori d'Irillai, dei padrenostri maschili 

e delle avemarie femminili, della bella stagione, 

dell'effimero dolore, del fare e del disfare.


Non ci vuole senno né studio 

per parlar male della suocera, 

del governo e dei defunti 

che mancheranno la prossima stagione.

Ciascuno è sovrano del suo giudizio

 sul merito di chiunque.

Sull'altrui bisogno bisogna sospendere il giudizio.

Servi chi ha bisogno di te;

 ma non lasciarti servire

 quando puoi farne a meno.

Ricambia il buono che ti danno

 e sii saldo se ricevi il male: 

non è affar tuo.

Chi è buono e mite non si serve di lusinghe 

né si adorna di gioie come una madonna 

che ha smesso di piangere.












Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

su pinnone ' e Irillai 11921

Ogni giorno della vita è violento  perchè violenta fù la nascita della nostra stella  Pare che col pensiero tutto sia possibile Così Iddio a...