Ciò che spesso motiva giochi irrazionali, pericolosi o distruttivi è il desiderio spasmodico di prevalere simbolicamente sugli altri, o in altri termini il desiderio di rivelarsi diversi (unici) rispetto all’immagine di cui si è provvisti nella vita ordinaria. h. arendt
hanna cuccuri lada.
la resistenza
Ricordare la Resistenza è un immane peso che esalta La Liberazione Dai nazisti tedeschi padroni degli alleati fascisti italiani con la passione di uccidere a sangue freddo fratelli germani avversari politici cominciando dai fratelli Fois batellieri a Portoscuso e finire rivendicando per essi soli l'essere stati gli autori della strage dei 7sette fratelli germani della famiglia Cervi di Reggio Emilia.
qualsiasi abito il monaco indossi passerà per il suo saio
Sa zente 'e palas de serra
candho falat'a su mare
pacata una petza pro nadrare.
Grassia Grandhula, prodigio di saporita beltà.
La donna è sempre ritratta nel suo splendore...
Una signora con i capelli rossi esce dalla sua bara,
si fa bella ed entra in un bar dove ha un'appuntamento.
Un'uomo le siede accanto e le dice: Io la conosco.
Lei risponde con un bigliettino:
Non posso parlare. È la nostra regola.
Su gaddhighinzu nos kazat sa gana
Paskeddha car'è piskeddha
prena s’isterju ‘e ghilintzone
coro su corofolu 'e su Cuzone
ki sas uricras ke corcarju
a bukk'è grassanera
babbu tuo keste in galera
mama tua si disispera't
ca non ba' casu 'e frattare
cas'abba falat a mare
e sa puddhikina depet criare
pro sor bezzos a pedese a focu
contularjandhe e bibendhe binu
Ognuno nasce per vivere a modo suo in una foresta di misteri,
in una miriade di tabernacoli dei templi cittadini,
dove non s'è mai visto uno zoppo nell'altare
nè un cieco dar l'eucarestia
dove tutto è iniziato in una bolla d'aria
o in una goccia d'acqua santa.
Ah, i vecchi Alarpi discendenti dagli antichi Arrabios fatti da nessuno!
Diavoli di corte e di vita ingenerata!
Tutti a meditare nella casa del re in via Roma 51,
compare coko'si non bos piaket inoche ghirae boke a dommo bostra!
accolti dai fanfaroni d'Irillai e dai fannulloni d'Ohiai
che stramano gli affari del mondo: la galera è per i vivi,
l'ospedale per gli ammalati e il camposanto per i morti!
Fanciulloni d'Irillai padroni di voi che ve ne state da Dio
nelle celle del monastero del re a Mamone, imparate
a suonare il piffero e a modulare il fischio a piacimento,
imparate a muover l'ala e volar nel Supramonte della fantasia.
Nella casa del re vivono i prodigiosi gemelli del Cuzone:
Mimiu, sul cui mento non è mai spuntato un pelo, e Pipiu
che non ha mai sputato un grumo di catarro nel sacro suolo
dello spazio comune misurato col manico del bullinu
(un pezzo di legno a due punte) e dove girano le trottole fatte col tornio.
Al passaggio del corteo funebre i fedeli mariti d'Irillai si scappellano
e le mogli si fanno devotamente il segno della croce, se non altro
per aver viaggiato assieme nel percorso che Iddio si è compiaciuto
di assegnare e termina nella rupe che fronteggia la tramontana,
dove ogni defunto in grazia di Dio ha la riconoscenza dei vivi.
Quando i pellegrini d'Ohiai se ne vanno dritti a san Francesco
e faticano a contenersi, allora scoppia la zuffa e non di rado
qualcuno le prende, ma nessuno se ne va in giro a dire:
quello l'ho ucciso io.
è di feuerbach la tesi che Dio
sia stato creato dall’uomo
e non viceversa
“come sostenevano gli antichi dicendo che dio era l’autore di se stesso”
e i piantoni della cattedrale, Boelle e Merzioro alteri come campanili
che non si radono mai, avrebbero voluto conoscere l'ultimo boia di Nuoro
e vederlo in esercizio almeno una volta al mese per stimolare i sedentari
lo si sa da quanto han confessato a don Zancheta
che non regge un segreto anche senza tortura
e ha deciso di morir casto e con le parti molli illibate
Una suorina che dirige il reparto chiama il primario
perchè un malato allettato sputa in aria
e dice che sta piovendo
e vuol riprendersi il catarro con la lingua
come un tempo pescava le anguille di Lucula
acchiappandole per la coda e mordendole la testolina
la sputava a cani e gatti
lui aveva preso dal padre che prendeva i fichi d'india
con una foglia di fico e ne scuoiava il frutto con la tagliente
unghia del pollice destro e le dava da mangiare in famiglia .
L'ultimo boia di Ohiai stanco di lavorare e prossimo alla pensione,
col canto del primo gallo d'Irillai, entrava nella stanza del condannato
intento a radersi, e gli consegnava un pezzo di corda dicendogli:
Fai quello che devi e impiccati.
l’ambizione in se non è un male
e se una persona ambisce avere
una vecchiaia serena male non c’è
ambizione maligna è l’inganno e farla franca
il risentimento non appartiene ai buoni
l’onesto si biasima se sbaglia
come il giusto si sostiene con la persuasione
solo per far del bene a chiunque
solo con l’amore si fanno figli eccellenti
senza bisogno di destrezza e arraffare
quanto si può a destra e a manca
chi ha un dio amico se ne infischia
dei parenti prossimi e più lontani
i soldi non odorano e non luccicano
in bocca come l’oro e l'argento
che fa sordi e offuscano la vista
è raro che chi fatica di pala navighi
nella beata opulenza
che piace tanto alle divinità
e anche ai maldestri fuori sede
la forza del ragionamento di Platone
spinse pure alcuni suoi discepoli alla morte
per godere più presto delle speranze che dava loro
I ribelli all'ordine costituito a Tiscali –
gli antichi Arrabios fatti da nessuno -
si avventuravano nel mare della libertà
e chi sapeva galleggiare e combattere, sopravviveva,
chi non sapeva nuotare né parlare, moriva.
Da ciascuno può capitare a chiunque di aver sulle spalle un fardello di guai.
Disse: ti perdono quello che mi hai fatto. Tu perdona le mie offese.
Lei fu causa dell'abbattimento della mia casa in costruzione;
io mi rivolsi alla legge denunciandola. Poi tutto si arenò tra noi
e per una dozzina d'anni non ci fu un bì né un bò. Ora ci si saluta
ma si si può farne a meno.
Penso che lei avesse religiosamente un peso nell'anima: io no.
Lei entrò nella mia casa in ricostruzione
e ne abbattè le impalcature, non io.
La sua anima in pena vorrebbe sgravarsi del disperato aborto:
è suo il carico andato male.
Forse ora avrebbe voluto che quanto è successo non fosse accaduto
Lei religiosamente voleva guadagnarsi il perdono del suo Dio, col mio consenso.
Credo che lei non si sia mai rassegnata ad aver la mia casa davanti alla sua:
ciò perchè dimentica che la mia casa esisteva prima della sua nascita.
Invece di essere grata al destino che gli ha riservato un posto vicino a casa mia, lo diffama.
Grande è l'utilità dello specchio
perchè prepara alla presentazione nel tempio.
Chi è che la domenica non cura il volto del suo corpo?
Chi si compiace di sé aspetta, il riconoscimento del mondo.
Chi sono per essere chiamato fratello?
Senza vedermi allo specchio potrei riconoscermi negli altri?
Ciascuno pensa per conto suo su come ha vissuto e vive,
per concludere che dopo ogni mercoledì che muore,
un'altro ne verrà. Non gli sfugge nemmeno
che lo stesso buon momento di smettere
è stato ottimo per cominciare. Si,si,
in ogni momento son pronto a ricominciare e anche a smettere.
- da che mondo è mondo nemmeno la vita è sacra!
Ma cara e sacrificata si!
Sacra era la giovane vita delle delicate vergini
dedicate agli antichi dei che le odoravano con l’incenso
offerto dai sacerdoti che spingevano la carretta-
la vita senza carne e midollo ha poco senso
come il miele senza fiori
la mente ha sempre faccende da sbrigare
non è come la coratella che riposa quando il corpo digerisce
e come gli occhi con le tapparelle abbassate
e la lingua stretta dai denti con la bocca chiusa
- il mondo gira per conto suo senza limiti e misure-
noi ci conosciamo man mano che comprendiamo
quel che siamo capaci di fare- volendolo- e forse non
è con l’aria che il movimento della mente si attua
per avere l’idea dell’acqua e della polvere
l'idea della vetta e del pozzo
ovvero il pensare da una lettera a un numero
distinguere un sapore da un colore
e distinguere il dolore dalla gioia
labile l’ideuzza che guizza come l'anguilla
nella torbida pozza fangosa e nel guado cristallino
l’individuo felice non ha da render conto a nessuno
se non ha mai conosciuto
nemmeno il tormento di un durone
nella pianta del piede sinistro
è sempre necessario stare all'erta
anche perchè chi è di guardia
con i tempi nefasti che viviamo
quasi mai è all'altezza del pericolo
propizi di rado e solo in certi paradisi
pietro maso erede naturale di re lear
alle cui faccende private non partecipiamo
ma ancor meno condividiamo l’ereditarietà del pubblico potere
del poco comune consorzio alle quali faccende non possiamo
che essere indifferenti alle quali il nostro animo
manco saltuariamente invita nel salotto di casa
dove esercitiamo le nostre abitudini ai costumi sociali
d'ogni tempo e luogo chiedendo in prestito ai vicini una cordicella
con cui legare un fascio di rami secchi raccattati nel bosco
e poi impiccarsi accanto al focolaio della miseria sempre ardente
come il sole a mezzodì felice e perenne consorte
della luna nottivaga a mezzanotte
Memorie copiate dal passato,
conservate nel nurache Predu Moro d’Ohiai.
Zuanchinu uccide il bell’agnellino rapito alla mamma
– trastullo di bambini non tosati -
affinchè tenero sia il sacrificio che si fanno gli umani
tagliando un’anello del vello il giorno di festa.
Sarà corpetto che indosserà al rientro maestoso
alto sul carro a buoi regale come un console in trionfo,
per le vie d’Irillai, con l’urna del santo in gioco,
per poi ritirarsi in privato a collezionar figure col fiore rosso,
quelle che più amava, quando un sacco vuoto familiare
lo sorprese a far scintille virili col pipino in mano,
ardito come il fuoco, il sacco vuoto lo disse agli austeri genitori
che chiusero il giovane eroe come un’ossesso in magazzino,
e ci fu fragore in casa e il rancore non fu mai più sedato
nell’animo del giovane eroe altrimenti tenero come un bimbo.
Lui era nato per i campi aperti della Sierra, col pastore e l’agricoltore,
e presentarsi al pubblico delle occasioni come uno sposo che ha fatto il suo dovere
e ha visto il mare e taglia le unghie che avanzano dai polpastrelli,
come usano i sedentari del Contone d’Irillai quando posano per i fotografi ambulanti.
Così dimenticò i deliziosi giochi dell’adolescenza
e la spiona che molestò la sua gioventù fu relegata a vegliare i moribondi
con la coscienza cupa del funerale in casa, un sacco vuoto senza tensione,
che non sa sognare, con quegli occhi tondi della gallina
che non ha amicizie nel pollaio
Mariapica con le trecce raccolte a spirale sulla nuca
e sandali di vitello, era figlia d’Innassiu
che al canto del gallo apre la prima porta del campanile d’Ohiai,
in fondo ai portici del Corso Samuele IStoki
medaglia d’oro alla gagliardia nel fronte.
Gli antichi accoglievano l’ospite a tavola
e dopo un paio di bocconi parlavano d’affari
che nemmeno Alarpu, il vento furioso (che dice
– come quelli d’Irillai -
la verità alle spalle), riusciva a scuotere.
Il latte che gli danno i caprai se ne infischia delle spezie d’oriente,
dice ai villeggianti il Tarzan di Farcana che ha sostituito l’arco con la carabina.
Un tocco di formaggio all’inizio e alla fine
formaggio fresco arrosto con un cucchiaio di miele
se mancan due uova socchiudi la semiporta che filtra il vino
e quindi silenzio e si parli:
la vendetta nasce con Ulisse, eroe eponimo dei vendicatori indomabili.
Il senso della famiglia e della proprietà.
Ciccia a studiosi e correttori.
Del primo racconto si parla:
Omero nel suo tempo ricorda il passato,
senza olimpiadi avanti cristo, nel tempo che scorre
in terra e nel mare, di gesta che costruiscono e abbattono.
Chi segue sollevi la coda, per esperienza.
L’elmo che Merione dà a Ulisse, è necessario all’azione notturna,
un dono dell’amico con l’augurio: con quello la scamperai.
Viene da Creta, gioiello del mare. Poco adatto a Itaca,
ma a misura dell’’uomo mediterraneo.
L’elmo è la metafora dell’affetto: và avanti tu che hai coraggio,
Samuele1, che sei capace d’azioni valorose nei prati del nemico.
Da parte mia ti aiuto con l’elmo, modello di Dedalo che mi è caro.
Si parla di guerra presieduta dagli dei, bottino di furti maldivisi,
di sterminii e conquiste, si parla di vita e di giustizia
per cui non vale la pena vivere nella desolazione:
e poterne parlare, chi nascerà domani… delle disgrazie altrui canta la gente
Monsignor della Bua beve l’acqua di Soloti che passa i dolori della gotta
quelli d’Irillai bevon vino di Marreri che caccia via i pensieri
e lascia confusi i ricordi
la malvasia fà più bella Efisia: e più desiderabile,
bello pensare di amarla dopo aver trovato il posto adatto
a far con lei figli naturalmente nel migliore dei modi:
fra l’alto e il basso il medio si sollazza in legittima difesa.
Son così certi paesani di carattere.
Filize Foddhone, il più bel bugiardo in cerca d’amore e autorità
Jacu Piu, il più cattivo non fà storie di denaro:
l’agnello più cattivo del reame:Isellerau,
il più truce e allegro demonio tra i pari dell’isola
Lolle, il saggio più folle del miglior babbo tra i riflessivi
S’anzone, l’oste migliore che s’ispira ai natali del padre:Urikrone,
il più bel cornuto nato da donna onesta senza sapere perché
Gli Alti Natali comprendono: ricchezza, bellezza e salute
I Bassi Natali concedono: miseria, schifezza e malattia
Quelli mediocri ostentano: libertà, talento e giustizia
Quelli d’alto lignaggio – sempre indifferenti –
mandano i poveri a far legna nel bosco del demanio
e carbone nella foresta del demonio….
Dio, che c'entra Gesù e san Francesco
con la tortura della santa inquisizione
che faceva dire agli eretici
quella confessione che volevano sentire...
Il Presidente vuole che ogni mezzo onesto
sia buono per trarne un'utile;
così ha deciso che sia perlomeno singolare
colui che rifiuta l'uso dell'utile.
Politica è il rapporto dei cittadini con la legge
fondamentale
garante della libertà e della giustizia
economia è il produrre e consumare per vivere meglio
politica estera è il rapporto di convivenza con gli stati
la difesa è la forza della legge e tutela dei confini
commercio è vendere e comprare, importare e esportare
la finanza è prestare per avere un tornaconto o arricchirsi in proprio
la finanza ha tratto dalla medaglia
la moneta che aveva bisogno di due facce:
una per dare e l'altra per avere
agricoltura, scuola, industria, trasporti, artigianato, sanità e previdenza
La ricchezza è la proprietà di un bene e il suo godimento
I cattivi son capaci dei servizi peggiori
più che rovesciare il latte sul tavolo
e dare mandarini ai canarini
per far subbuglio in gabbia
Bevete il vino di Marreri che non fa male ai piedi,
almeno due bei bicchieri la sera,
uno per piede per poter sognare
Con la maldicenza non si covano le uova
che con un pizzico di sale fa sapienti i pulcini
ma è la lingua che offende e aizza alla zuffa,
molto più di una grossa fetta di prosciutto
e di un'uovo al vincotto perciò
date una patata bollente che da quiete agli spiritati
e una anche ai sedentari per scuoterli un pò dal giogo
Il mio animo è composto da ciò che intuisco, intendo e immagino.
Quel che mi faccio nessuno può farlo meglio di me;
così in privato aggiorno il mio rango e esser fedele
ai miei giudizi come le donne lo sono ai pizzi
Quel che sono lo devo ad altri,
non foss'altro che come dirimpettai in cui mi rispecchio,
come il buon Cosimo e miglior Damiano,
sempre davanti uno all'altro come il giorno e la notte
Quando i fuori di testa si inalberano,
sono gli innocenti innocui e indifesi,
quelli che prenderanno più botte
e sul loro mucchio spareranno alla cieca
le forze imprevedibili della sovrana natura umana
Alle delibere del tiranno non avrebbe creduto nemmeno lui
se fosse stato come i comuni mortali
Nessun neonato di queste parti
si è mai lamentato del paese d'Ohiai
dove gli è capitato di nascere
I sicari non pensano proprio,
né temono che dopo ever compiuto l'ultima bravata
il prossimo bersaglio sia la loro persona
Quando qualcuno comincia a parlare di custodia preventiva,
qualcun'altro srotola già il filo spinato
A chi non piace comandare?
Agli alti dignitari dello Stato?
Un'elenco di fatti accaduti.
Aggredire una persona nella via maestra
lo si fa di solito col calar delle tenebre
fino a risalire alla fine della notte
e del tempo che ci sfugge come i sogni belli
e i fichi maturi lassù in alto,
dove c'è il cielo da scassinare
Rubare è un'arte;
custodire il gregge un mestiere necessario
Le gioie adornano il collo delle belle donne;
ciascun paesano esalta le sue cipolle
come l’ortolano le figlie da marito
i soldi non sono d'ingombro nei portafogli dei ricchi;
Dio, fa che i presciutti appesi all'aria d'Ohiai si rassodino
per donarli ai bisognosi che lo mangiano
come i poveri anche senza vino
e con un tocco di cacio se ne infischiano del cappone bollito,
della cicoria e delle zucchine col tacchino
I soldi sono d'ingombro nelle tasche dei poveri
che usano il bancomat
Quanti prepotenti conosciamo che farebbero di tutto
per sottomettere il mondo con qualche stratagemma?
L'inatteso ci disturba e ci confonde,
perché non ha precedenti.
Il consueto è fare e disfare, il solito magna e caga,
ti stanchi di giorno e riposi la notte:
una meraviglia nascere, una pena vivere, un peccato morire
Da una situazione senza scampo
spunta l'incubo che il vino sia finito
Il lavoro (o la stessa vita) è quella cosa
che rinsecchisce l'uomo come un fico secco
senza cacio da grattare
La realtà ci tiene sull'avviso che un qualcosa ci manca,
anche se abbiamo i capelli lunghi, le unghie sporche
e le scarpe comode e pagate
Le arance vanno spremute perlomeno come i limoni,
gli schiavi di un tempo e le madri di famiglia
In tempi normali non ci si spaventa quando fa buio,
piove e tira vento; ma si mangia, si beve, si fotte
e si dorme alla grossa come Lazzaro
In tempi eccezionali si vede un po' dappertutto
un gran diavolo esperto in demolizioni,
col cappello sulle ventitre e la coda tra le gambe,
che i vecchi del Contone Ballalloi da sempre
han chiamato Missente Mamutone
che se ne sta aggrappato alla porta di casa
da quando era un bambino
In nome di Dio decretarono che Dioniso era smodato
e portasse scompiglio; che Socrate trascurasse
gli dei antichi per i nuovi e che Gesù era addirittura
ostile al suo vecchio padre biblico
Siamo in possesso dell’esperienza del particolare ,
e lo pensiamo presupponendo un’ignoto universale. K.Jaspers.
Psiche è il soffio vitale esalato dal morente. h.arendt.
I superbi d'Irillai son così fieri e pieni di se
che non abbassano il petto nemmeno per respirare.
Nessuno di essi si dice soddisfatto della vita
fino a chè non è stato ordinato Priore di San Francesco
e cavalcare una mansueta giumenta con la moglie
mentre il primogenito apre la strada verso il Rosario
con, sul collo del purosangue della Jara
l'urna del buon santo che se ne infischiava
delle bandiere dei perugini, dei papi romani
e dei guerrafondai in terrasanta
Erma di Lucula di colui che morì senza saper piangere
e sapeva anche di non sapere
come evitare la fine a cui la città lo condannò
bevendo come fosse vino d'Oliena
mezzo litro abbondante di cicuta.
Storia è quel che viene in capo al mondo
l'eccellenza, quel che è valso la pena aver vissuto
ed è degno di esser ricordato,
quel che è accaduto col concorso di molti, uno migliore dell'altro
il fare mediocre affonda nell'oceano e nessuno ricorda nessuno
Dove fare e patire ci han fatto mortali
la procreazione e il ricordo ci faranno immortali
come gli Accademici di Francia
e di Creta e gli amici del circolo di Zigottu
pur mediocri di statura, parsimoniosi come bottegai
pettegoli come giocatori di carte e discreti bevitori
del gagliardo chiaretto di Marreri e Zacupiu che
ben s'accomuna all'agnello coi carciofi e al pecorino arrosto…
Che la moglie gradisca le lusinghe del marito;
ma alla madre non servono le lusinghe dei figli.
Bisogna essere avveduti come le madri
per capire chi dissimula dei suoi figli.
I genitori sono i primi a sapere quel che i figli nascondono.
Bisogna conoscere lo spartito del creatore
per distinguere il carattere dei propri simili.
Finchè la simulazione regge
ogni impostore pare onesto;
quando è scoperto è un maleducato falsario.
Ai paesani, ai nobili e ai barbieri, piace l'andirivieni
da un posto all'altro come il giorno e la notte:
figurati quanto sarebbe bello morire e ritornare.
Come emigrare in Francia e ritornare ricco
come un certosino, con un carossino alla sua destra,
con la forbice per tosare il priore con la man gauche,
prima della ribotta notturna, lontano e al di sopra
dei rumori d'Irillai, dei padrenostri maschili
e delle avemarie femminili, della bella stagione,
dell'effimero dolore, del fare e del disfare.
Non ci vuole senno né studio
per parlar male della suocera,
del governo e dei defunti
che mancheranno la prossima stagione.
Ciascuno è sovrano del suo giudizio
sul merito di chiunque.
Sull'altrui bisogno bisogna sospendere il giudizio.
Servi chi ha bisogno di te;
ma non lasciarti servire
quando puoi farne a meno.
Ricambia il buono che ti danno
e sii saldo se ricevi il male:
non è affar tuo.
Chi è buono e mite non si serve di lusinghe
né si adorna di gioie come una madonna
che ha smesso di piangere.
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