giovedì 29 agosto 2024

pic-nic su pranzete nel prato fiorito su recreu il luogo ideale


- ciascuno è solo nel proprio mondo -



- null’altra antichità è così dottamente  raccontata -



                   Jakeddhu mesulitru i su recreu- ohh!  - Jakèè! 

il parnaso è la libera immaginazione del cielo vuoto da riempire di vita terrena così ricreativa

con la disinvolta grazia delle muse di Mengs

I nomi delle Muse


fai cio che puoi : precetto socratico


mort' è su re :-

ghetta su murguè!


Una favola di  William Faulkner

Difatti, il romanzo che scriverà in questa condizione, Una favola del 1954, riprende un fatto avvenuto durante

la prima guerra mondiale quando i soldati francesi, sfiniti dalla trincea, decidono di ammutinare portando i sol

dati tedeschi a fermare per un attimo la guerra. Ma Stephan, il caporale sovvertitore, verrà fucilato perché la gu

erra non può cessare, è nella natura umana continuare a contrastarsi pur se, come suggerisce il romanzo, forse sarebbe sufficiente smettere questa incessante lotta e accogliere in pace i tanti problemi dell’esistenza. Una tregu

a, un rifugio nel quale sentire di appartenere e con dignità ritagliarsi la propria solitudine.



Cesare Beccaria

 “la massima felicità divisa nel maggior numero dei vivi mortali




publico questo blog perchè malmenato dalla polmonite

che ha interrotto la produzione  dei libretti che facevo per 

darli in giro  impaginati  e incollati tra i  compaesani  d’Irillai



- quello che più conviene a ciascuno

 è quello che più gli è proprio- : montaigne



- con te sto bene - perciò mi piace starti vicino -

poichè mi pare di migliorare  i miei costumi

ovvero  rende più salda la mia condotta quotidiana

poichè solo ora capisco 

- caramia - che non è facile averti



a sor prides de Irillai cada cristianu ‘e biddha 

li nat’a su chi juket in coro

finas si non lu nata a sa zustissia

ki  tottu cossolata  ki’n’annos  de galera


mort'è su re:

ghettae su murguè!


 “ E' un dono che possiedo, semplice, semplice: un folle spirito stravagante, pieno di forme, immagini, figure, oggetti, idee, concetti, apprensioni, movimenti, rivolgimenti, generati nel ventricolo della memoria, nutriti nel grembo della pia mater e partoriti nella maturità dell'occasione.” Oloferne maestro di scuola. Pene d'amor perdute. william shakespeare


o colui che compensa le negligenze del mondo

 ha unito le coppie e il regno

 ha fatto grande la Bretagna con la penna 

e a fatto splendere di poesia 

l'opaca corona dei sovrani della terra







Quanto  vado  scrivendo non è  nulla  di meno  

di quanto  la mia intelligenza  sia in grado  

di esprimere in base alle disponibilità 

che la memoria  mi concede. 


Mi sovviene che quando i consorti non si fanno certe domande 

cominciano a giocare a carte 

non escluse briscole  solitarie  

e scopa  in coppia.




                                                                     

Su recreu de sanzirdeu è s’argustu o pergolato d’uva 


                                      


  •                                                    natura  - ARTE E CULTURA

il mondo comprende il cielo e l’orbe terracqueo con chi ci vive

fantastica e lavora

con apollo e mnemosine genitori delle muse 

e bacco cresciuto con  grazia olimpica nei lombi divini

          - la memoria conserva sempre viva la sostanza  del passato -



- l’io penso -  e  se ricordo - 

fantastico con immagini e parole-



la bellezza come sorella della  verità 

 è sempre fiera dell’età che mostra


Ciascuno usa come crede le sue sensazioni

che partecipano al senso comune

la verità è quella faccenda che se non ci migliora

speriamo che almeno non ci nuoccia 



Istiddhiare o stillicidio


nascono insieme nello stesso momento

ma prima si vede il lampo 

e poi si sente il tuono


cos’è il buon senso se non tenere a bada l’offesa


libero è chi fa quel che gli pare come vuole quando gli confà


- la vecchiaia  che ama gli intingoli,

pesa più di una delicata dozzina d’uova -


gli dei immortali son tutto per noi

noi mortali siam quasi tutti per loro

certo è un pò misteriosa la legittima 

discendenza dello spirito dalla carne

ciascuno ci mette il suo stile nelle faccende che sbriga



ho sempre l’indifferenza come secondo pensiero 

di riporto  o, se si può dire di sostegno

se non va bene il primo pensiero c’è la riserva


con nulla di più caro addosso vorrei andar via e 

 morire 

se non la prima camicetta cucitami  sulle ossa e 

la coratella dalla mia mamma





-

- su recreu  è  quel  luogo  ricreativo reale  chiamato  mondo 

che genera l’esistenza comune degli organismi vitali

col quieto riposo che rigenera il vigore:

ed è proprio solo del pergolato d’uva-

su recreu è l’ospizio  dove si rigenera l’esistenza

rivalutandola per vitalizzare la vita  

nella coda della vecchiaia non certo facile da scorticare 

se non dall’orco in persona

che soffia sempre sulla cava ferula 

affinché non si spenga il fuoco divino

della vita gioiosa

che Prometeo rivelò ai mortali

vecchi e bambini che scolpirono sul granito del cimitero 

che donn’èlene cul'è cipria era la moglie dell’orco  

il becchino tremendo che pizzicava il bottone 

dei capezzoli dei bambini  maschi e femmine

nelle aiuole del camposanto








Sii buono se non lo sei 

e cerca di esserlo 

o almeno provaci 

come dovevano essere 

quelli dell’antica Tiscali 

a cui i barbari d’oltre mare 

decapitarono i saldi nuraghi




non so che dissidio possa esistere tra mente e corpo 

o se uno dei due possa influenzare l’altro 

più di quanto possa esserlo lui stesso : come altro 

può il mal di denti impedirmi di pensare al benessere?


-


Devo rinunciare al tenero amore perché

 non posso camminare come gli altri 

che ballano, nuotano e corrono?

non Patisco la stitichezza e non rido del mio simile 

dal  cui stile sfugge la diarrea?


-


- esprimiti brevemente appena puoi

 -

per quanto mi spetta preferisco 

la mia pacata compagnia

all’occasionale 

frequentazione del convulso mondo

di cui  mass media origliano e poi ci  informano 

frastornandoci  con cavilli verbali, 

espedienti  urlati  e ripetuti fino alla noia 

per vendere distrazioni  da altre faccende 

ogni  giorno  di più dato che campiamo  

 già abbastanza turbati dalle nostre vicissitudini reali

quelle per intenderci 

che  so bene dov’è lo sporco che faccio in casa

per pulirlo dov’è celato prima che sensi innocenti 

lo rivelino al mondo già di per se  impaniato 

in  trappole naturali e inganni umani eterni 

come le trame cittadine 

e gli orditi mondani 

dove circola il dire delle bettole 

dove le orecchie sentono e le menti intendono 

e piedi e mani agiscono di concerto perchè

con la circolazione delle merci fioriscono gli affari vitali

tutto ciò per dire che siamo al mondo per viverci finchè si potrà


-


- ma tu chi sei che te ne vai da solo -

come un gamblers che gioca d’azzardo.

Ciò che spesso motiva giochi irrazionali, 

pericolosi o distruttivi è il desiderio spasmodico 

di prevalere simbolicamente sugli altri, 

o in altri termini il desiderio di rivelarsi diversi 

(unici) 

rispetto all’immagine di cui si è provvisti nella vita ordinaria. h. arendt


-


chi vive felice nei piani alti  

capitandogli di cadere in basso

crederà giunta l’ora di cominciare 

a volare sbattendo le ali senza pigolare





Madonna della Seggiola



son gli occhi 

che fingendo di contemplar le stelle

 spiano le scorciatoie dell’amore 


-


dalla pelle del vitello il laccio per legare 

la coppia di  buoi  al giogo del carro e dell’aratro

-

dae su boe sa soca pro  lu ligare a sa lorica ‘e su muru

-

e dae sa peddhe e’ brente 

sa corria a ti prendher su kartu a sos pedese

-

dal bue la cinghia dei calzoni dei maestri di ballo

-

dalla pancia del vitello le tomaie dei tànghèri

-

e dalle tette della vacca le bretelle del prete 

per tenere su i paramenti sacri 

nei rituali festivi in gloria del signore

-

il vitello signorino per farsi torello

-

 ingravida la giovenca già con l’occhio offuscato 

dall’infocato fiato prima ancora 

che gli zompi addosso battendo

 gli zoccoli sul  divino dorso àmbito


-


hai sperperato la tua dote

fin da giovane volevi svenarti

ora da vecchio rimpiangi quanto hai scialacquato. 

hai più fame adesso che trovi più buono 

il pane quotidiano appena sfornato.. 

ridi pure se ti va. 


finita la breve e celere festa ora s’allunga la lenta e grave carestia

-

il biasimo per Biasu era che a lui piaceva poltrire 

e provocar  strambi fastidi a chiunque gli dicesse qualcosa 

di urbano come d’abitudine paesane

usava dire che senza lingua tra i denti 

saremmo come le pietre dei ruscelli 

che dan voce cristallina all’acqua genuina

-

con chi è convinto davvero 

di essere forte se  si ribella alla propria sorte 

che però non conosce nemmeno il fondo 

del bicchiere marziano da sedici a litro


-


pace e amore è quanto di più prelibato venga servito 

dalla natura divina agli  umani naturali vivi e mortali

connubio abbinato a un uovo fritto con patate e cipolle


-


i genitori educano al pudore

il pudore - si forma in famiglia - 

dal timore è generato

il bastone  padrino - 

(o secondo padre in seconda battuta) - 

è del pudore il capriccio non genera alta prole

- dal capriccio non nascono giganti -

lo spudorato ha fatto il callo alle botte

ben storto lo è il bastone d’olivastro

ben adatto quindi  a raddrizzare i torti


-


Le cose belle si distinguono dalle brutte - e livide 

che stanno al buio e nulla sanno della luce lunare e solare

- perchè non stancano mai il guardarle e sempre rivederle 

infinite volte come fosse la prima sublime visione

del nuovo mondo a cui sei appena giunto

-

dimentico spesso di dire 

che delle cose belle ti vien voglia di mangiarle

come se fossero quelle deliziose ciliegie 

or ora beccate dagli educati uccelli del buon Dio


-


Che noi si sia pronti  o no alla venuta  dell’orco 

non sarà causa di ritardo 

e si partirà comunque 

con la certezza di arrivare prima che il tempo scada

perchè ciò che ha da accadere niente lo fermerà

che avvenga o no in  un vago contrattempo


-


quando i crapuloni d’Irillai si scontrano con i dissoluti di Seuna 

 fanno subito scintille artificiali snobbando albe  e tramonti

avvinazzati a caccia di fromage marcio con i vermi albini pimpanti 

sul carasau guttiau e saliu reclamando cannonau


-

in coppe marziane da sedici a litro

poichè la vita sulla terra è faccenda siderale

  concessa alla coppia celeste femmina e maschio di-vino

senza rovinare la pace delle feste nuziali 

per cui si trova  subito l’accordo tra centauri e lapiti

-

 con un semplice cenno d’intesa nell’arco delle 24ore della nottegiorno 

d’allegria e non far piangere la sposa che tanto si è raccomandata 

ai più intemperanti rissaioli allertando i barazelos della cussorgia

per non interrompere il  ruolo del giorno con quello della notte 




-


protervo è  quel tizio benestante  forte e sano, 

senza mosche sul naso ne sui  lombi, 

un  forsennato ottimate di tempi cupi, 

prepotente  e rabbioso

che passa facilmente dalla violenza  

della lingua a quella delle mani.


-


perciò ridono di -


Surbadore Tzoccau lo scalmanato, 

primo nome del gallo di casa 

che becca proditoriamente Kikina Koffada

 la prima gallina a far coccodè 

per malmenare il re di sae marialodè, 

cantando la filastrocca:


Donn'Elene Murrisuttile colta davanti allo specchio

nel momento che illumina con la sua cipria 

la luce del giorno tirando il cordone del sipario: -


Due o tre auto nuove si fermano davanti al colonnato del tempio del quartiere

è un gruppo di famiglia che deve battezzare un neonato

poi scompare in chiesa

mentre il genitore di bell'aspetto si ferma a parlare 

con un uomo scalzo e malandato,

accanto a una fontanella dove si sbarba e si lava i piedi

Buon'uomo, dice dandogli delle banconote, 

anche io sono stato povero

 e ho sempre voluto bene ai più poveri di me. 

Ora ho bisogno del suo aiuto, se lei è cristiano. 

Potrebbe fare da padrino di Nicola, mio figlio primogenito?

Per me va bene, risponde intascando i soldi. 

È un bell'onore per uno come me, 

povero, si, ma non ho mai giurato il falso. 

Ho viaggiato parecchio, ho visto tanti posti deliziosi 

e ho sentito tanta gente ambiziosa dire che chi si spaventa 

muore prima che scada il suo tempo. 

Devo farmi le scarpe per viaggiare ancora. 

Non conosco la Tartaria né il Gennargentu e la Tolfa

dalla tasca dove ha messo i soldi 

tira fuori uno spago con una pietra nera

Ho solo questo, il koco che fu di mio padre. 

È un portafortuna che si usa donare ai figliocci. 

Serve contro il malocchio. 

Preferivo una bussola, ma mio padre era un postino 

e barbiere era il mio padrino

Okei. In ogni famiglia c'è sempre uno che ha più degli altri. 

Sono certo che lei non ha nemici

vanno insieme a raggiungere il gruppo in attesa davanti al battistero

sopraggiunge la madre della creatura con una donna 

dipinta come un fiore che stava inginocchiata 

al confessionale e pare una straniera

Signora, vuole essere così gentile 

da tenere il braccio la mia creatura per battezzarla? 

Ho fatto una promessa, sa, in un momento di bisogno.

Non è stata stuprata come me, per caso?

No, no. L'avrei ucciso.

la presenta al gruppo e al mendicante 

con cui andranno via con le mani in spalla

il sacerdote celebra il battesimo

Che Iddio faccia di questa bella creatura

 una felice persona di mondo, dice il prete

E preservi noi dal peccare, dicono a una voce gli astanti

I genitori si riprendono la creatura, salutano i mendicanti 

e ognuno va per la sua strada


Nuoro, la vecchia chiesa di Nostra Signora delle Grazie

offentli keit = publicità

patate, cipolle  e  pesce

omelette o pizze di ovoddha  

passata di pomodoro, mozzarella e acciughe

minestrone con la feta di merca


-


                                   l’odissea o carriera: 

o Carrera ‘è campusantu, rettilineo:  

tratto finale di strada da percorrere in salita

 - cammino verso l’evidenza dell’incognita universale 

oltre il cancello del cimitero verso la fine del nulla 

dove potrebbero esserci i segnali dei confini estremi 

dove  i sorveglianti assaporano il vino a occhi chiusi

e  poi come destandosi dal riposo si chiedono

dov’ è l’ultima novità che non sia rimasticata

col tempo il tutto  celestiale si crea 

e con un colpo del divino  scodinzolare 

il costrutto crolla e svanisce

-

la mente capisce se stessa come un impasto di carne e sangue 

che lievita alla luce del sole con l’aria fina del mare 

e gli aromi del bosco montano


-


dove nessuno ha mai visto un gracchio  beccare un occhio alla cornacchia

comare  per non cavarglielo di bruto

-

 

dalle fondamenta c’è già un dio  che pensa e vede l’ornamento del tetto

come il bottaio che già assapora il fatto vin nuovo destinato a migliorare 

goccia dopo goccia per riempire il gotto prima che sia vuota la botte


ogni pagina di questi libretti può essere 

la prima e l’ultima e 

la - tegola - mezzana che orna la copertina


pieno è lo spazio di tempo inafferrabile 

dove me orfano di avi e vedovo spoglio 

del suo frutto a 77anni compiuti 

una polmonite impalpabile mi investì 

con  l’aurora del due di gennaio

 la tremenda polmonite seguì al passato terrore della polio 

dal tempo in cui la contrassi e di ciò non ho ricordi  

se non il conio del nuraghe  ritrovato da un mamutone 

nei campi con i muretti a secco e un cumulo di macigni granitici 

in cima ai quali un cartello  avverte:

- scampoli pensierosi -

- ricordati di ricordare quel che sai di non sapere -


-la cultura è una filosofia della mente-



il caso è quella faccenda che fila il  destino  

e ordisce il Fato che nel bel mezzo 

si intreccia con la sorte

che sia sogno o realtà tutto fa brodo 

sempre di parole scritte si tratta (la zuppa universale)

ovvero suoni dell’aria per nominare le cose visibili 

che abitano la mente e l’intero mondo

che spera e si dispera per le sofferenze delle guerre 

e i crampi della fame


-l’uguaglianza assoluta non contempla l’onestà- 

e la salute, né il giudizio né la pietà


quanto più uno si  crogiola nei suoi vizi 

tanto più trova insopportabili quelli altrui


dalle nostre parti nelle intramontabili bettole 

si usano ancora gli antichi giuramenti 

sulla verità di quanto detto col  vino bevuto

che si tramuti di notte in aceto 

se c’è ombra di falsità e fantasia

nelle affermazioni appena fatte 

davanti ai presenti testimoni oculari



chi ha responsabilità negli affari pubblici 

non deve gozzovigliare come i lestofanti 

baldanzosi riuniti per spartire il bottino 

e finiscono con l’azzuffarsi 

come comari di cornuti compari



-nessuno più di me sa dove ho sporcato-


- Solo chi è come me conosce i bisogni di casa -


deve essere proprio malmesso 

chi invoca consigli tra i banchi del mercato,

negli spalti degli stadi, nei sacri altari 

dove si usa confessare le proprie mancanze 

confrontandole con quelle degli altri 


certi giorni la luce dell’alba mi sgomenta

col piacere che

vedendo gli uccelli volare mi sovviene  di riflettere 

che forse posso ancora camminare con i piedi 

delle mie gambe non completamente inabili


lo scrivere mi permette di ricordare quel che  

capita di pensare in certi tempi mai  ripetibili




l’essere umano è un voltagabbana dell’ultima specie

che si gira come un guanto  che serve due mani

e un calzino veste qualsiasi piede pulito e zoppo

o persona volubile nel vento del campanile 

che occupa due sedie  con una sola spalliera 

volta ora a manca e dopo a dresta? 





è di feuerbach la tesi che Dio 

sia  stato creato dall’uomo 

e non viceversa

“come sostenevano gli antichi  dicendo 

che dio era l’autore di se stesso”





Che noi si sia pronti  o no alla venuta  dell’orco 

non sarà causa di ritardo 

e si partirà comunque 

con la certezza di arrivare prima che il tempo scada

perchè ciò che ha da accadere niente lo fermerà

che accada o no



pace e amore è quanto di più prelibato venga servito 

dalla natura divina agli  umani naturali vivi e mortali

connubio abbinato a un uovo fritto con patate e cipolle


- su recreu  è quel  luogo  ideale 

di quieto riposo che rigenera il vigore:

è solo nel pergolato d’uva-

su recreu è l’ospizio  dove si rigenera l’esistenza

rivalutandola per

rivitalizzare la vita  con la coda della vecchiaia

non certo facile da scorticare se non dall’orco in persona


- esprimiti brevemente appena puoi -

per quanto mi spetta preferisco 

la mia pacata compagnia

all’occasionale 

frequentazione del convulso mondo


é convinto di essere forte davvero 

chi  si ribella alla propria sorte 

che non conosce fino in fondo



infatti la donna si vieta e si impedisce di concepire  

se agitando le natiche  nell’eccitazione 

stimola il desiderio dell’uomo e 

divincolando il corpo flessuoso  provoca il fiotto

poichè così  sposta il vomere dalla linea del solco  

e fa deviare  il getto del seme.

Montaigne , essais: libro II cap. XII




la dicono  di pasquino la storiella che ogni futuro papa 

debba stare in croce nei giardini vaticani  

finché una quaglia  

non gli si posi sulla spalla  destra 

e  saltelli poi  d’improvviso su quella del sacro cuore





l’ambizione in se non è un male

e se una persona ambisce avere 

una vecchiaia serena male non c’è


ambizione maligna è l’inganno e farla franca

il risentimento non appartiene ai buoni

l’onesto si biasima  se sbaglia

come il giusto si sostiene con la persuasione

solo per far  del bene  a chiunque

solo con l’amore si fanno figli eccellenti 

senza bisogno di destrezza e arraffare  

quanto si  può a destra e a manca

chi ha un dio amico se ne infischia 

dei parenti  prossimi e più lontani

i soldi non odorano e non luccicano 

in bocca come l’oro e l'argento 

che fa sordi e offuscano la vista

è raro che chi fatica di pala navighi 

nella beata opulenza 

che piace  tanto alle divinità 

e anche ai maldestri fuori sede



vogliamo invecchiare liberi o nsieme  in questa concreta  realtà di casa?

-senza fumo -ne alcol -ne broker-ma liberi e non schiavi

perchè io da sta casa non mi schiodo!

se vuoi  sei la benvenuta 

se no accomodati pure altrove che non mi offendo

siamo disposti a vivere per mangiare meglio?

vuoi continuare a vivere come sempre hai fatto

siamo pronti a mangiare per vivere bene?

ora devo e voglio vivere da vecchio

uova, formaggio conserva mele e pere

ho scelto con piacere  la compagnia

che conosco come il latte,  la yunketa

Bacco il  burro, la  pasta e fagioli  e pollastri


con  l’auto abbiamo il cibo a casa

tutto per questa casa del riposo, del bell’ordine  pulito 

per la salute  della vecchia, libera e gioiosa fantasia

e infine ma non ultimo ospitare vecchi calabroni  

che non vogliono  saperne di morire  allettati da antiche frottole

e invitano chi  li spinge di passare pure avanti  e ripeterne  le prodezze



chi causa  il suo male 

crede di prendere per i fondelli gli altri 

era solito dire il barbiere del vicinato 

ai  suoi affezionati clienti

e ora che  mi sono inguaiato 

che ne farò del set di cappelli e berretti 

li venderò  se non mi andranno più bene?

e  dove insieme a foglie d’alloro  

nascondevo  la schedina  del lotto

e qualche banconota  sempreverde 

per invitare i  compari  spiantati  

con l’immagine di san francesco di Lula 

per la questua ,disse quando si seppe 

che la mugliera lo  fece becco 

lasciandolo per convivere con un 

giovane gendarme del quartiere



del salto della quaglia zoppa adontata 

             (offesa da..) una natura collerica

come può essere madre delle stagioni 

con un angelo custode  e un genio malfido

un demone tentatore e un genio bonaccione



spia in casa d’altri se vuoi saper che si pensa della tua

che assecondi chi non puoi domare

che si sfruguglia le braghe in pubblico

in cerca di pulci lontano dalle unghie  

dei pollici con le quali gli sfaccendati

schiacciano i pidocchi che vi si annidano



non so se nell’animo si depositino sedimenti  dei sentimenti 

per i quali non vedo mai necessario destarli 

da passate urgenze  a nuove incombenze



- certe volte penso di poter morire laddove sono nato -

abbandonato dall’agilità me ne sto a casa 

                                                   

e vago con i passi che si fan  più incerti

e non voglio cadere per farmi male

prima  che scada il tempo promesso;

e raro che succeda, ma succede che 

cercando di star meglio 

ci si ritrovi in situazioni disastrate

non dissimili da certe famiglie ponderate

scombussolate  dall’arrivo di una nuora 

impertinente o da un genero di malanimo

capace di purgare il vino degli sposi

e intorbidire l'acquasantiera 

con dei pesciolini rossi 

 irrispettoso verso i suoceri dicendoli 

incapaci   amministrare i pochi  beni 

di quella operosa famiglia numerosa

  

buongiorno - intanto - al mieloso mattino:

in cui A

ha espresso il felice desiderio di essere ospitata 

nell’ospizio del buon riposo di assieme 

alla domanda di invalidità e accompagnamento


un tempo non eri così impertinente

ora dormi di giorno per fare le tue proditorie  prodezze notturne 

prendendoti gioco della notte 

i sonniferi sono le tue medicine

minacciando di farti del male a casa mia

pur  di inguaiarmi con i polsi sanguinanti

come un agnello dal macellaro 


ora dici che i giorni non passano

domani dirai che ci passano sopra 

e ci travolgono col loro pacato impeto 

poco fa dicevi che bacco grattava alla porta della chiostrina 

e quel suono  pareva che grattasse le costole e le tue ascelle 

come usano tra cugini i francesi con le baghette


col Patronato garante

abbiamo appena stipulato con la dolce e soave  A S R. di Assemini

un patto cosiddetto di acciaio luminoso e solennemente sancito  

nell’altare dell’amore tirannico che rende le donne-femmine 

come mogli sprovvedute sempre vergini della spumeggiante 

Venere cipriota

l’accordo firmato comprende l’acquisto di un cappone 

nella rosticceria dell’angolo  

non appena pioverà la tredicesima in saccoccia 

con la quale mangeremo pollo con patate arrosto sabato glorioso 

e domenica  giorno di N.S.con pomodori a grappolo 





sor de s’ozu ghermanu est’ solu s’oz’è uliba 

s’ozu’arrizu ricino

germani sono  in latino solo i fratelli  figli di entrambi i genitori

o d’ozu porkinu  e lustinkinu


ma di che stoffa siamo 

- che seppur già ben  scottati - 

non temiamo le zuffe mortali


ora capisco la tirannia dell’amore 

che  fa dei sudditi scellerati  e meschini

e delle mogli avvedute veneri



non si è mai in ritardo nel  far buon uso del giudizio

che rende la morte come quella faccenda singolare

che si compie 

con la viva speranza di ritornare

tanto che da sempre

ciascuno  in cuor suo 

parte per l’aldilà dell’oblio

lasciando una lapide che lo ricordi ai vivi



con la coda della vecchiaia 

cerco di cancellare le mie grevi orme 

dell’essere stato un peso del mondo




sacra sia la pace figlia del buon - amore

che non so perchè è caduco come l’umore

e come i peli e i capelli tinti degli umani 

dalle mani  mollicce dei barbieri


non a tutti capita di pentirsi di quel che han fatto 

per sottomettersi al possesso del bene 

e per rinsavire 

dover riconoscere che non ne valeva la pena

perchè la disgrazia è la perdita della grazia 

gravida di pena

e disgraziata è la malattia 

che colpisce i vivi insofferenti al dolore

non di certo 

chi brutte parole dice sicuro di sentirne pessime 

e nemmeno

chi parla  male  per sorprendere il giudizio 

di chi si aspettava di peggio





che fare ora per vivere

nell’Isola dei carciofi 

con gli aculei allo zafferano

fatta apposta per i ruminanti 

e i placentati col nasone a rostro

se non  sostare dove c’è una porta 

fatta apposta per aprirla e chiuderla 

osare proseguire nella strada tracciata 

dalla sorte a cui hai lanciato la sfida

alle spire temporali - dell’antico signore 

di ogni luogo aperto e chiuso



l’animo è il cardine delle nostre giravolte

o bambola vecchia detto del piergiorgio 

gigantesco come l’augusto massimino

che da anziano guiderà un furgone trasportando 

i galeotti da via roma 51 in tribunale

nella cui sola scarpa destra sedeva

 il buon zomaria  a tirar lo spago nel suo deschetto



Spirito di patate: 

Abbi cura delle cose serie

sii sempre presente al tuo fianco

- attento, quindi,  tu  

- in ogni momento - a quel che fai

- cura anche la qualità laddove ti tira la quantità -

come tutto il creato anche la grazia ha la sua giusta misura

e tu dirai che anche nel cesso 

ognuno opera col ritegno della sua grazia


è l’inizio che apre la via e da fiducia nel proseguire


per vivere è necessaria l’aria e l’acqua

per vivere bene c’è bisogno  della carne 

che contiene lo spirito e la grazia

 come condimento di bellezza


ogni giorno è composto di frammenti 

e solo nel calendario i giorni si susseguono l’un altro

è raro che oggi si continuino le vicende di ieri

anche nel più ripetitivo lavoro capita 

spesso di fare altro dal precedente

anche la più portante struttura è composta di frammenti

guarda il cielo e guarda te stesso 

assemblato di tutto il necessario


padri fondatrici

di comunità familiari

come le dita della mano

la coscienza è la  casalinga massaia dell’animo

che quand’è turbato sgombera l’abitazione 

dai dubbi confusi e dalle sciocche certezze favolose


il sole è come il dio che da la vita eterna al mondo

 

l’amico per  un povero in canna 

vale più di quel che pesa l’0ro del trono e dell’altare


Per un misero disgraziato che ha in sorte 

un male incurabile 

propizio sarebbe il miracolo


 lavatrice e aspirapolvere

fiammiferi di legno per far razzi

insalata e bast - findus



minestr’è  merca -feta - yunketa

olio e burro, miele, noci e mandorle

macinata o carpaccio a straccetti

pan grattato, cacio  grattugiato, uova, sale e pepe

pesce azzurro e tonno

pelati o conserva e patate,mele

latte, caffè e carasau




- Incolla alle finestre pagine A4 di artefatti  stampati -



ci manca la maschera dell’onesta e semplice serietà 

per vivere in sobria pace col necessario giudizio


- il comando si addice solo a chi sa quando 

spalancare gli occhi e obbedire col suo giudizio-


le parole suscitano e alimentano  l’immaginazione

 il cui limite è la penuria delle stesse

per cui vedi tu di non far  niente di sconveniente con la bilancia



Fato e Destino sono i gemelli d’una sacca concepiti 

dalla Sorte figlia unigenita del Caso irripetibile 

e della natura  perpetua che decide il pianto e il 

 riso nelle giornate del calendario degli anni solari


nient’altro  come il termine Adagio 

calza ai claudicanti dal passo malcerto

divertendosi ai balli in piazza

con battute estemporanee fuori stagione

essi siedono in prima fila in chiesa 

per adorare la croce  del redentore 

e odorare l’incenso


(allegoria):

come il misero campione di mitezza 

quando   passa davanti a una banca

 quasi come quello strano essere 

docile come un caffone castrato

che rifiuta un invito all’amore

o meglio:come la mosca davanti al sale 

che copre la carne cotta e cruda.


il cibo che cade dalla mensa comune lasciatelo al cane 

che abbaia alle nostre preoccupazioni 

che ci fanno invecchiare anzitempo


il gallo del castello d’Irillai 

che canta dalla torre più alta 

ci avverte che è mezzanotte

quindi ora di cambiar fianco alla sposa


- La verità è l’evidenza che ci governa nella realtà -


la verità svincolata dalle labbra dello spergiuro pesa come l’oro


la teologia fa della religione 

con la fede cieca

l’arma scandaglio delle cose impossibili 

che non stanno da nessuna parte della realtà

come lo spirito dei vivi mortali con cui pur traffica

come chi fruga nell’immonda spazzatura

alla ricerca di un pitale per copricapo



sacro è il bene comune che riguarda 

tutti gli esseri viventi e mortali:  

l’aria, la luce e l'acqua



il  marziale mamutone a guardia dell’orto e della vigna

su binzaresu, elia demoniaco montecristo, 

il jean valjean del Pino che salva il bimbo nella vasca 

gli zii preti e le zie zitelle l’Eumeo porcarju eliaporcu

la corda e l’educazione di andrea

il paniere prominente peppa e enza

Juanniccu e Fortunio santus 


e tue siki a fakere kei s’istranzu 

ki ha manicau e bibiu kin tecus 

e andhandhe sike dae dommo tua

non ti  nat’ manc’unu ciao e adiosu


son disappetente 

da quando non mi sovviene il ricordo 

di come è stato e quando  è avvenuto 

l’avvio del moto cosmico 

e non ciberò un fico secco 

sino a quando non sarò in grado 

di conoscerne l’autore 

e lo scopo che lo  ha instillato

 nel cuore del demiurgo


nel frattempo berrò solo vino genuino 

lontano dalla farmacia di Canaan

per tirare a campare al meglio delle mie possibilità:


col solo pensiero fisso -



sul perchè ogni paese o villaggio 

non possa avere un gruppo di persone 

concordi tra loro come le dita della mano

e risolvere ogni giorno della settimana le controversie cittadine

i cinque saggi potrebbero essere scelti ogni domenica 

dai concittadini maggiorenni scegliendoli con la biro 

da una lista di dieci candidati con le unghie 

purché pulite e curate con guanti sanitari


Il dio del sistema solare 

deve per forza essere il sole 

perchè è assolutaRmente incredibile 

che qualcuno possa averlo fatto




Passata l’ira  dell’offesa

non snobbare la scorreria 

della burrasca nell’animo 

scosso come un travicello 

nella bufera sul Tirreno

- è sempre necessario 

aver senno che - nell’adoperarlo 

rende le persone oneste e modeste - 


e tieni a mente chi sei 

e sappi sempre quel che fai

quando esprimi giudizi 

ineleganti ma sempre 

senza insulti e improperi

per cui non mancano i  modi

ne i luoghi  né le maniere 




non ho alcuna virgola da spostare su quel 

che è stato piacevole e doveroso

stare  a vivere con lei 

tutto ciò che è venuto dopo era nell'ordine 

naturale delle vicende che caratterizzano 

l’esistenza umana comunque vissuta:

 a scuoiare la vecchiaia in una casa 

col tepore annuo che può covare una dozzina 

 di uova con i pulcini

tanto è libera nel tempo

durante la pacata convalescenza  ha ripreso forza

per andare incontro alla vecchiaia 

la cui coda si pensa difficile da scuoiare

vedremo pian piano come andare avanti

sull’esempio del figliol prodigo 

che fu riabbracciato dai genitori 

e vedere se figlia  e consorte 

accoglieranno la prodiga madre

che vuole visitare Beate

rivedere roma e gubbio

e calasetta dove gli affitti son meno esosi




Oggi carpaccio fresco e 

avanzo settimanale di  Cavoli a pranzo

col cibo necessario  per scuoiare la coda della vecchiaia

da cui solo l’esperienza  ci salva

aggirando il dormire stiracchiato per non finir mai  



Le forme dialogiche attuali: 

a propos della mia incapacità alla conversazione elegante 

i  dialoghi moderni e le conversazioni veloci a più voci

mi sanno di  televisivi dibattiti  scritti da questurini tribunalizi 

come gendarmi con i pennacchi che impongono al suddito: 

- lei risponda alle domande e non divaghi 

- per sapere che senso c’è 

                                      uno  nascosto e uno palese:  nelle preposizioni - tra e fra -


ad esempio -(c’è del tenero fra innamorati

Tra moglie e marito in lite c'è un dissidio 

c’è  rabbia e dispiacere tra due sposi  separati) -

e rubacchiano d’autorità l’autorevolezza 

                                                     dei dialoghi socratico-platonici. 


tra umani mortali siam soliti salutarci con un : 

sia come Dio vuole!  perchè tutto è nei suoi pensieri

ed è perciò il più strano straniero dei nostri interlocutori

che risponde a modo suo  solo quando gli par comodo

affibbiandoci  clemenza o sofferenza a seconda 

delle stagioni celesti col vecchio arcobaleno


le idee che ci turbinano nella mente 

vorrebbero essere quella verità in nome della quale 

siamo capaci di combinare ogni tipo di malefatta

riconosciuta nei calendari storici



Ogni persona riserva al proprio animo  

dove le parole condiscono i pensieri

sulla cura delle sue sconnesse - perchè alterne -vicende interiori

che rendono inutile scuoiare la coda della vecchiaia

poichè nessuno è mai ringiovanito come un sonnambulo 

che mastica a bocca aperta per assaporare in pieno

 l’alta mela sull'albero più alto del più delizioso frutteto….

stati bene se non ti va meglio, ciao


- Non c’è cosa che non sia quel che comunque è -



E può dirsi beato chi ricorda la sua balia

La balia che allattò Bakisio il Fontaniere del Golone 

che orocolava col gorgoglio delle acque sante,

dove nessun demone

 - maldestro garzone del più eccellente maestro - 

ci ha mai sbattuto il pitale sulla rocca

dove la balia  Nicolosa mai sposa  gli diede un fermaglio di santa Rita 

per fargli amare la più bella di Gonare 

che in dote avrà il più bel frutteto 

dei possedimenti di famiglia nel bel verde d'Isporosile 

il colore preferito dagli animali 

che danno volentieri il latte alle famiglie numerose 

che non hanno nemmeno l’ombra  dei possedimenti 

a destra ne a manca del Cedrino 

che domina la valle d'Isporosile, Marreri e Lanaitu 

e dove può andarci chi vuole 

come se fosse il luogo della felice infanzia natia 

e da giovane si bagnava con gli amici. 

Ella gli diceva allettando l’avvenire: 

Vedi le terre sulla sinistra del Cedrino sono delle tua mamma 

e quelle sulla destra del tuo babbo che le ebbe come bottino 

di due guerre combattute sulle ali della fortuna 

che indica i suoi itinerari ai vignaioli che riposano 

quando dorme la luna sui grappoli prediletti dall'autunno


Imperversava la spagnola in quel tempo 

e i travolti dall'amore si lanciavano dal Ponte di Mastrefe,

mentre, quelli travolti dal destino infame, vigliacco e traditore, 

s'arrampicavano nella china di Borbore e si appendevano per essiccarsi 

come il cuoio del bue mansueto

Nei libri le eredità dei testamenti, 

le quarantene asiatiche e spagnole, corrono, 

scambiandosi gli umori, i personaggi 

– orfani adottati ma attenti a tutto - 

che sobbalzano negli spazi dei binari e tra le 

righe, con le dande nella mano dell'autore che pesa il suo affetto 

come una lattaia di Nuoro: a tik'a tiku, 

come usan le mannalite d'Irillai

Poi non c'è racconto senza viaggio alla fine del quale 

c'è il riconoscimento dell'esperienza passata

Nei libri accadono le disgrazie e gli accidenti 

per vedere come reagisce il protagonista: 

il padre muore sulla porta di casa 

e il figlio Tanielle scapestrato diventa malinconico 

come un romantico con la tbc innamorato respinto 

dalla fidanzata Tatana Titile, figlia di Rufianu e Limbuda Buddhisicca, 

che per lettera gli motiva il rifiuto scrivendogli: 

T'avrei amato se avresti avuto perlomeno un mestiere; 

così, come nei sogni di un'attrice, 

finirà sposa d'un forestale che attraversa 

a occhi chiusi il Supramonte dove non s'avventurano

 nemmeno gli zingari con i violini del vento, 

o di un secondino, tal Boelle Ghirielle di Gavotelle 

nell'alta Nurra che ha sempre sognato 

una moglie bella col rischio che sia bisbetica 

come un'attrice senza impegni politici 

e restia a lucidargli le scarpe di servizio


in corner




Perchè il gran dio inventore e creatore del mondo 

si è diviso in tre col suo purissimo santo spirito 

e con la sua carne santificandola nel figlio unigenito

sacrificato per educare le genti che vengono al suo mondo


i popoli poveri sono sempre stati spremuti come aranci e limoni 

dai popoli ricchi e benestanti e ben armati  

passioni effimere sfruttano miserie a tempo indeterminato 

abbandonando arsi campi sterminati 

dove non è  difficile immaginare 

l’avvio primitivo della  propulsione energetica del cosmo



Solone da vecchio aveva sempre da imparare

divini son quegli stimoli che ci ricordano 

di tramandare a chi ci viene appresso 

quel che abbiamo avuto 

che non si consuma mai 

come la luce solare

ricco di oneste e modeste virtù 

da chi ci ha preceduto



da ogni lettura fatta 

per quanto scadente 

ho sempre appreso qualcosa 

che non sapevo potesse appartenermi


parla in modo che lampante ne sia il senso



I religiosi che fan riferimento alle rivelazioni di Gerusalemme 

impongono a forza la lettura dei loro libri: Bibbia, Vangelo e Corano; 

i libri dei vecchi amici, che ho cari quanto la luce del comodino, 

non li faccio toccare ai nuovi amici, 

anzi non li faccio nemmeno vedere alla luce del giorno

 ne sentono l’aria serena della notte oscura 

quando si agitano gli irrequieti

a cui va di traverso anche la saliva

quando vengono scossi nei propri sentimenti



Solo i santi sono indifferenti alla bella donna 

che semina sorrisi 

e da un passaggio nel suo carro 

al demone della libertà di desiderare



La benevolenza è adatta al miserabile 

come la convalescenza è propria alla malattia



La donna bella fa la bambinaia 

e prima o poi invecchiando

 può farsi bisbetica come una ragazza

 con innumerevoli pretendenti

 che la reclamano come la notte reclama la luce

 e il giorno reclama la pace dei buoni morti invano


le due lune

 

Lo zoppo non avanzi di un passo 

se il piede non saldo al suolo 

non è sicuro di  rientrare



Lo spiritoso suocero 

al vedere il genero trastullarsi con la fede nuziale

gli  uscì detto: 

e che? già ti prude la caviglia?!?



il proverbio oscura con altra luce ciò che è chiaro- esprime un significato diverso da quello letterale

- è un aforisma che esprime -

oscurandolo con parole diverse, lo stesso significato


un male letale si sprigiona nel fare umano 

se non genera e alimenta la ragione 

sostenuta dai sensi  

elementi vitali dell’intelletto

che solo darebbe a tutti la gioia di vivere 

nella sacralità dell’aria aperta a tutti 

con la luce e l’acqua necessarie 

per ben vivere 

per cui il mondo migliorerà solo 

quando i faccendieri saranno stanchi 

e riposeranno tra i due guanciali d’alloro e velluto

e da ogni dito del piede sortirà 

come  schietto  guadagno la radice del ravanello



cultura è lo studio di di ciò che si fa partendo da ciò che si è

cultura è comprendere chi siamo da quel che facciamo

cultura è cogliere il senso di ciò che siamo

la cultura fa sua  la strada della sola ragione



la promessa mi impegna 

l’opinione mi libera fra i molti altri simili



il mondo sarà al completo solo quando 

non ci starà più nessuna in piedi 

delle persone cosiddette schiette

come la massaia che impasta semola e farina 

e la serve al marito fabbro  del villaggio

per lavorarlo a colpi di martello sull’incudine 

per poi dormire col sonno dei giusti

per  cui  il Signore  dei destini umani

binari, tiene sempre aperti i tribunali

in cui si cimentano i garzoni di bottega

belli eleganti,  stirati e leccati dalla mucca 

mamma di  vitelli già in piedi appena nati 



               w lo scrigno nascosto nell’animo segreto


Viva le scelte fatte tra le offerte  casuali del momento

e inserite nel contesto contemporaneo 

del fuori luogo capitato a proposito 

colto sul volo della parola felice 

occasione  necessaria e determinante

nella raccolta di un  ripensamento  

da cucire sull'attimo di una precedente distrazione


il giudizio

è la Perizia del saper valutare lo scopo 

o la ragione di quel che stai facendo


così chi affonda si valuta meritevole 

della malora infernale

per cui la stessa farina del diavolo va in crusca.



Che amico può essere colui 

che ti consiglia di mangiar sciapo

per non darti un pizzico di sale


Hie Rhodus, hic salta!

Qui è la rosa, qui devi ballare! 

in greco Rodi e Rosa sono quasi uguali


Stentore che grida più forte, vince da ultimo

come le oche che salvarono il campidoglio


l’ultima riflessione dovrebbe comprendere tutte le precedenti

come l’anno raccoglie i giorni necessari alla somma 

acchè la terra si ritrovi al punto di partenza

come da sempre quando c’è l’energia 

che sostiene tutto il complesso in moto. 

Almeno finchè la benzina c’è. 



 patate -  Carta igienica - ravanelli

con quel che toccano i famigerati  affaristi

che tutto arraffano e proteggono 

con la daga appesa al cordone della tonaca

diventa come l’oro che fuoriesce sempre 

 dalla  divina Borsa della Manna biblica



 Al sud presento il corpo 

il meridione è il mio guanciale

Sotto casa scorre il Cedrino, volge a oriente

e sugli argini ballano leggere le paesane 

alle feste di primavera 

davanti alle chiese di campagna

sopra i giardini della vecchia Baronia 

dove breve e impacciato è l'inverno


Disse Me. At. 

un giorno: Il tempo degli schiavi è finito

ma quello dei minchioni non passa mai




Invecchio come chi non ha altro da fare 

e allora mi par tempo di credere alla congiunzione 

dei moti astrali ai quali appartengono le fasi lunari 

che alla promulgazione delle chiudende per mesi 

accesero le notti della Sardegna affinché i pastori 

errabondi insorgendo di notte col favore della splendida

 luna nel sonno della Serra, delle kussorgje e delle tanke

 come al vecchio telaio la fedele Penelope, disfacessero 

quel che di giorno edificavano i braccianti di Baronia: 

i famosi muri a secco che, come gli altrettanto famosi 

valli romani, avrebbero dovuto ostacolare l'abigeato

 che per gli antichi spartani non era un reato

ma rubare era una prova di abilità, l'antica balentia

poiché era compito del padrone vegliare e proteggere 

i suoi averi e quelli 

Dei nobili e spiritosi fondatori di Nuoro 

di cui son rimaste le pietre angolari dei virtuosi Cantonieri diIrillai: 

Bellai, Merzioro e Pompoi


Dove manca il cibo 

l’amico corre con le provviste


Dalle tavole pontificali in assenza del maligno

non manca mai l’armonioso cra-cra 

delle cornacchie ecumeniche 

domestiche e familiari


S’istranzu ki no hat posada ospedat’ male.


Lo straniero che non è ospitato 

riposerà sotto le panchine dei ponti.




Cronaca nottegiorno dell’altero  sovrano  del mondo.

Diario di corte e sul campo di Alessandro morente:

Effemeride di quel tal  giorno che il sovrano dormì

 per smaltire la sbornia della sera prima con la luna

come il monnezzaro  di O. Benimindhe

che ad ogni alba canta: o sole mio.



La casa di Grazia era la più ricca di Nuoro 

non solo per il dono divino della sua intelligenza: 

- ma anche per i suoi due zii preti 

uno fratello carnale della madre 

che lieto sgranocchiava ravanelli 

che non mancavano nella saccoccia talare

e ostile solo alle sanguisughe che diceva 

spose dei pidocchi amanti della carne

e l’altro germano naturale del padre

che  si dilettava il palato con le code 

delle anguille a cui aveva  staccato 

con un morso la testolina 

prima della cottura








  


Natività


Cercare l'inizio dell'universo 

(ha un suo spazio nel cielo? 

Dove è situato? Chi tiene conto delle galassie?

 Quante sono? Quanto e più dei figli di Priamo.

), il primo campo dove è rotolato ai piedi della balia, 

dopo essersi sgravato, è come andare alla cieca a destra e a manca

 o star fermi nel tempo a luci spente aspettando la levatrice,

 perchè questo può essere solo il nostro periodo iniziale,

 ma tutto può essere un continuo inizio senza fine. 

L'universo non è un racconto con inizio, svolgimento e fine,

 dove noi siamo sempre al centro, come il boscaiolo che mira l'ascia al bersaglio.


Con ogni nuova nascita ha inizio il moto dell'universo 

che se ne infischia se qualcuno lo spinga

 mentre nello spazio accanto un individuo muore,

 perchè noi siamo la causa della fine e dell'inizio dell'universo:

 senza un cuore volto al bene, senza un fegato malato, 

uno stomaco senza fondo e l'intestino lacerato, 

il mondo è nulla con un angelo desolato e sano

 che guida un demonio zoppo e panciuto a bere in due dove  uno è di troppo


Faccia ognuno quel di cui è capace, 

e se vuole lo mostri, se no taccia, o parli pure

La differenza tra pazzi e savi è che gli uni se ne infischiano dove gli altri si preoccupano, gli uni si curano di quel che gli altri lascian correre, gli uni si credon savi e sobri, mentre gli altri si spacciano leggeri come angeli in volo, dove gli uni danno, gli altri prendono



La pace è quello che più conta, quando manca.

La guerra in famiglia è il male maggiore di quello fuori casa



quando si presenta a tavola e ognuno

arma la mano di coltello e di forchetta 

per curar la sua porzione di quel che era Uno.




Binza sene jaca es kene mere:

 detto di Pippinu nas’è pinnacu.


binza senza jaca 

er de sustanzia paca: 

detto di giuseppina bonaparte.


Binza sene limba 

non prenat kupa 

lingua che sproloquia

ha meno senno

di  un rastrello che non porta frutto.


Su bentu ki battit’ s’abba e ke l’assutat

mantenet s’akina sana ke preda ‘e ribu.


solo l’acqua che trasuda dalla rocca 

è più pura di una concezione immacolata.


L'acqua che scivola sul suolo 

va per conto suo fino al mare.


Solo chi se ne sta beato ai ceppi

usa scalfire il granito con le unghie

di mani e piedi anellati.





tonno al peperoncino e maionese

ceci, lenticchie e surgelati e cavoli sbollentati per anime belle 

in viva memoria dei morti

e vigile presenza sull’abbandono 

volontario dei vivi e vegeti 

dimenticati

 

- Bevo sempre lo stesso vino della solita botte 

con bicchieri da sedici e tazze da 

dodici  a litro e coppe da un quarto -


e penso a Chi non riposa almeno una notte tra due giorni 

per metter  giù radici 

può non lasciar tracce di esservi mai stato in tal luogo

come il vecchio ercole dei primi villaggi sardi 

che se ne andava a spasso

con un incudine sottobraccio a martellare chiodi  a ogni passo

con la clava di ginepro forgiata dal padrino  efesto siculo

che sonnecchiava mai fiacco nella fucina dell’Etna 

e battere spilli e far aghi con la cruna sulle braci della forgia 

alimentate con l’olio vergine di Gela



difficile nascondere pregevoli doti 

e vizi insopportabili 

quando si vive in comune con più persone

di varie famiglie di diversi luoghi



Esortazione del saggio Biante agli Ioni di passare in Sardegna:  

giuseppe Mannu. 



chi solitamente non  apprezza è il maligno detrattore 

che non sa fare quel che altri facilmente e felicemente  fanno

come i vecchi felis  d’Irillai, nel fare e bere il vino d’uva 

che scuote le interiora e persuade a coltivarla con il santo spirito 

che deve essere quell’intelligenza che la natura 

ci assegna nel fare quel che ciascuno vuole 

per il comune agio di tutti e non dei soliti prepotenti 

esperti d’inganni e sapienti inventori di trappole 

nello spartire il bottino sociale in cui affondare le grinfie 

sempre per primi e intingerle nel miele e nel midollo della 

famiglia umana e farsi re e pontefici, 

signori figli di quei principi guerrieri sanguinari 

iniziatori dei templi dell’antico villaggio comune



I nostri antenati virtuosi camminatori guide di greggi:

mentre noi moderni dal ventre pigro 

andiamo dalla tavola davanti al focolare 

di filato subito a dormire nel giaciglio 

saltando la siepe del bisognino dietro la casa 

che le galline spazzeranno all’alba del mattino di domani-

Biasu lodeinu : Metti la tasca di pelle sulle spalle piena  di pane col cacio e l’acqua per la sete leti to pan - e il pane con l’agonzu  per il lavoro ben fatto, 

la meditazione col vino del riposo che  fa del genio  il  tutto fare  del paese sotto il monte d’Oliena




la catastrofe nucleare è l’inferno forse definitivo

la pace tra i popoli è il paradiso terracqueo

propedeutico della felice eternità 

nella corte del Signore celeste




Meglio il silenzio che un'esclamazione fuori luogo 

e un elogio misurato, ma d’altronde che aspettarsi 

dal giudizio espresso da chi ha faccende differenti 

distanti più del sole dagli affari che gli hai prospettato 

all’intendimento, coinvolto nei propri interessi familiari 

che ne blandiscono la partecipazione 

al tuo sorprendente invito alla valutazione  

del  tuo onesto scrivere e stampare

che con disinvolta premura e senza guardarlo in faccia

gliene  hai proposto - o imposto - la conoscenza

prendi quindi atto della contestuale indifferenza

per cui  finora nessuno con la franchezza sul  viso

 mi ha detto quel che pensa 

su quanto ha letto di mio

spolverandoci un po di benevolenza 

magari di circostanza sulla forma e la sostanza

perchè ciascuno ha da vedersela 

innanzitutto con se stesso 

su come disporsi verso gli altri

per cui  un certo giorno decise di emendarsi

e rider ke poleddhu ki orriat candho lì paret

raglia quando gli pare

e da allora assaggiava per primo ogni leccornia 

che portava in dono come a dire 

che non era avvelenata 

la mangiassero pure vecchi e bambini

quasi come intendere sposarsi per grattarsi l’un l’altra 

e non più negli  spigoli dei muri e dei mobili


che regolano la condotta di vita:  

tutti mangiamo  per essere presenti

e invecchiare con i propri affari frammisti con gli altrui

che è come macinare il cibo per esistere

proprio come lui la ordisce e trama

che se non gli giovano di giorno

non gli siano  ostili di notte

che insomma salvi capra e cavoli e tiri

 la carretta dove altri la spingono 

e importa che ognuno misuri la sua ombra 

e non quella del fratello briccone

o del vicino amico buontempone

e non di rado accade di malignare

su cose che non si riesce a fare  

e ad altri riesce come l’acqua che 

dalla sorgente scivola al mare

con lo schiocco del mignolo 

in combuta col pollice e non con l’anulare



Il  romanzo come supposta riedizione dell’effimero 

 fare e  disfare umano

e la poesia come modo di esplicare in  immagini 

 il pensiero della presenza umana 

nella realtà del mondo

Il tempo è dato dalla presenza dell’essere pensante nel mondo

col percorrere lo spazio  da un dato punto  distante  da un all’altro

sempre col semplice scopo di cercar dio 

e non trovandolo se non nel migliore dei suoi figli

 precisando che nei loro momenti migliori 

danno inizio alle varie epoche storiche

dove le ritualità funebri servono da sempre 

per ricordare i buoni e dimenticare i cattivi




Sempre grati con le proprie virtù umane 

si compiace sempre lieto il signore Iddio


Il disprezzo è quel sottile gradino 

che tiene in piedi l’altezzoso individuo 

convinto, perdio,  di essere 

superiore e, e perciò, quindi,  più degno di vivere 

di colui che si trova, meritevole

immediatamente sotto la sua  ambita 

ed esaltante postazione sociale

con la pretesa smisurata di contendergli l’alcova

e rovesciare le sue uova fuori dal nido

per covare quelle proprie 

per un più confortevole avvenire

per la cui conquista lottano le genti 

illuminate dal sole nell’aria con  acqua di tutti 


Ma guarda che bella e curiosa faccenda

da fiacco e flaccido ercole 

eroe che libera dal pericolo



fai bella mostra del medio

con l’unghia lunga e sporca 

che usi per grattarti l’anello dell’ano




la forza del ragionamento di Platone 

sull'immortalità dell'anima 

spinse pure alcuni suoi discepoli alla morte 

per godere più presto delle speranze che dava loro



l’inimicizia è la più rapida strada del lutto

dove non si  mette piede senza far del male

evitando forse i soli testimoni oculari

affinchè il racconto della storia sia attendibile 

ha bisogno di riscontri documentari in regola 

con la ragione umana del periodo presente

 in riferimento al passato in argomento e

Le creazioni divine non dispongono 

di testimonianze attendibili perché tutti i sensi 

necessari all’umana ragione erano ancora da fare



chiunque si allontani dal luogo natio

rischia di perdere la grazia che lo sostiene

fondendogli il carattere su cui adattarsi 

e adagiarvisi per dare l’esempio a chi segue 

di continuare fino ad arrivare alla meta

laonde riparte la radice per espandersi

 e in qualche modo attecchire



Sardinia isola di dispendiosi nuraghi

carente di tagliapietre e scalpellini di lastre stradali

con i quali arginare il  mediterraneo


Il mondo è l’apparato che presenta il creato 

e chi ci vive si arrangia  in qualche modo finché può

con items, (elementi liberi in vendita)  

merci sui banchi del mercato, oggetti da regalo. 

articoli di lusso, elementi di indubbio valore 

a buon prezzo.


Un verso da solo - fuor della strofa - è un aforisma:

- semen retentum velenum est-

la vecchiaia - o coda della vita -

essa è la stanchezza 

dovuta alla fatica dell’esistere 

per dover vivere in grazia di dio.


Donde vengono i vizi del popolo che si intende di leccornie fisico-morali? 

Ogni maledetto peccatore  vien dal non obbedire ai preti evangelici.

Dalla natura creata che manifesta essa stessa 

quanto crea. Si nasce innocenti, si, ma pronti a tutto.

Parole e gesti esprimono i pensieri immediati

quelli mediati saranno scritti e corretti

 o corrotti con l’azione 

come quel tizio che si legava 

un fazzoletto al collo come usano 

i mietitori per ostacolare il volo delle spighe vuote sotto la camicia

quel tale invece se lo legava per non sentire 

la brezza stagionale  corrergli nella schiena.



La tavola ben imbandita 

dove abbonda lo sfarzo prepotente

nell’insieme ambientale deposito di prebende

è quella che sazia l’ingorda 

avidità già dal solo primo 

e unico colpo d’occhio

che va giù di traverso

per aprire il percorso

 ai proventi del gusto 

che sostiene l’esistenza 

nonostante i rumori molesti 

di chi a tavola mastica l’ostia 

come prima leccornia 

di somma squisitezza

e inghiotte a bocca aperta 

come usano i pesci  che vi infilano

 il cibo  senza il quale  vi è la morte certa

con l’amo d’argento feriale 

simile alla forchetta nobiliare

delle mense aristocratiche e pontificali 

non della sola domenica comandata


sulla pontificale colazione per l’aurora

Non così raffinati i sindaci e i prefetti d’Irillai 

che si ricordano di bere l’ovo fresco 

con la malvasia di Bosa il primo e col marsalino il secondo

 solo quando sentono il chicchirichì del gallo nel cantiere del quartiere 

che sarà sacrificato il dì del santo 

ai figli del dio Apollo 

assieme al midollo del bue mansueto  

e del miele d'api educate e devote 

come le eleganti fanciulle del carmelo



Inizio dell’età del sale

 risale all’epoca di avvio dello zucchero

 come  surrogato del dolce miele 

che toglie il sonno a chi conserva le noci sotto il letto 

dove di notte battagliano sulla pietanza i topi 

che dormono con la luce del  giorno 

che abbaglia le timide e malinconiche pupille

di chi - il destino ha riservato 

 per nome una parola o un numero:


come al povero in canna, nullatenente 

 che non ha con che picchiare il gatto

e già in quel torno di tempo

Nel cielo di Tonara  per l’impasto del torrone 

 piovevano noci e nocciole 

 e chi voleva poteva  raccogliere  anche le mandorle

scegliendo con l’occhio le dolci dalle amare 

 mentre nella cussorgia di Aritzo e Belvì

 grandinavano secche  le castagne  che non s’ arrostivano


mentre a Irillai  il cavaliere solitario  don Zanketa 

avviava la purificazione degli animi 

turbati dalla violenza criminale

 imponendo ai devoti  spettatori

 e non agli attori autori  di intonare 

la canzone del salice -:  “egli era nato per la gloria e io per amare”

 come rimedio vaccinale  la pietà per l’orrore  visto

onde evitare contaggio e contaminazione durante 

le feste paesane di ringraziamento  al santo Francesco

sempreché non intralciasse il lavoro sul fertile campo

di Marreri e Isalle 


catarsi, purificazione,

<il pestello è fatto per pestare e ripestare il già pestato


 per pontificare a cena, fare il gesù nell’ultima cena 

ma  senza mola non si ha la semola


è nostra facoltà il reinventare continuamente il creato modificabile

la cattolica maria, giustiziera di eretici, sanguinaria 

la maria figlia dello scismatico enrico 8°

una società giusta che se ne fa 

dell’adulterio in piccante  circostanza 

che male c’è nel solito corteggiamento occasionale sul tram 

di mendaci  spioni di presuntuosi padroni e calunniatori invidiosi

solo i signori del cosmo li potrebbero collocare 

in luoghi distanti e innocui senza far del male

ad anima viva e felice di esserlo


a Galtellì quando il Cedrino si colma e gonfio si espande

trema chi ha costruito sulle sponde 

e teme assai anche quello sulla sinistra che ha l’orto 

e il pastore che sollecita il gregge verso l’asciutto


Nel nome di Dio contiamo di attuare i nostri terribili  sogni proibiti 

che ci rendono oltremodo malinconici



compito prioritario dei preti  ecumenici 

è di smontare il fanatismo intollerante  

o almeno cimarlo come si usa con gli emergenti

 ed  esaltati  carciofi di san giacomo - james - jakeddhu - jacco - giacomo pio

è inane farlo poichè sempre così nasceranno e cresceranno

il dissesto è innanzi tutto in noi e forse lo proiettiamo nel macrosmo 

laonde lo riceviamo in quote parcellizzate

ma per tutto l’uomo è la più eccellente misura per ogni mistura


vedi Bacco  che rientra leggero ed elegante 

che pare non toccar terra 

caracollando dalle sue  uscite fuori porta, come se avesse 

 delle ali nere aperte  sulle spalle 

come quelle  bianche delle monache francesi 

fuggite dalla rivoluzione maggiore e riparate a 

Irillai per accudire agli asili della regina Margherita Gallisai



- i desideri d’amore precedono  quelli della fame -

perchè essa fame fs riferimento alla sopravvivenza

mentre il desiderio amoroso ha di mira

 l’eternità con la perenne  procreazione della specie


  • i sogni mascherano i desideri della veglia -






Cara vedi di trasformare il vizio privato dei suffumigi 

in pubblica virtù tanto da far dire agli onesti d’Irillai

 che anche la pia e dolce metà di quel che  era intero 

che avanza per la semina 

è di sempre chiari umani costumi

ha smesso di far l’indiana con i segnali di fumo 

che intossicano i malfermi di salute

e coprono di cenere

 le lettere dell’alfabeto sulla tastiera.


Cara mia bella non cospargere di cenere e cicche la mia casa

 che poi la va a finire con l’imbrattare  le pareti con quadri  di carbone !


 mi farei frate per capire cosa ti mosse 

 di dare ai broker volponi studiosi

che illudono gli stolti presuntuosi

e bricconi che non temono il cappio

i tuoi denari per raddoppiarteli 

con le tre carte dei misteri gaudiosi

che non  incantano più nemmeno  i grulli

dei più sperduti paesi della repubblica

“dove l’opinione televisiva e informatica 

la vince sui sapienti giudizi  ponderati”

dove l’aceto si è prosciugato nel vino

dell’orto di Marone per cui tutto è degno

con L’egoismo delle persone d’ogni fede 

che è stato frustato dal capitalistico

 pagamento in contanti 

con i trenta denari sonanti del giardino degli ulivi

dove chiunque disponga dell’ugola 

può rifare i gorgheggi del rusignolo vignaiolo

e tenerne conto come delle opinioni 

che convergono belando  a frotte  in piazza pubblica

per avere visioni nitide e profonde

da chiunque ha libera facoltà di parola 

si può sentire qualcosa di spiritoso



Umile è la  brezza  

e lieve  il moto dell’onda marina 

umile e umano  è l’animo del popolo

finchè gli umili sopportano 

il clima del tempo è sereno 

non tempesta ne burrasca, 

ma quando si rompono gli argini,

 è sconvolgente rivoluzione



La realtà è la sostanza nella quale viviamo 

con le nostre immagini ideali

alte montagne con cime sempre innevate

e fantastiche profondità marine 

con alberi ombrosi di foreste sterminate

e vallate coltivate di piante da frutto 

animali più amichevoli di umani ostili e crudeli

case di pietra e cunicoli sotterranei 

per carpire preziose ricchezze  minerali 



Ho bevuto tre quarti del litro di vino  

assegnatomi dal destino come misura 

equivalente a 100anni di vita , 

cercando di addolcire la mia parlata 

che sgraziata era e ora gli si aggiunge

 la feccia dell’ultimo corso col quarto 

del  vino rimasto per l’aceto dell’insalata

che è peggio della difficile fatica

 di scorticare la coda dell' esistenza.



Jubann'anghela muzzuboe in mazzameo,

Saggia  Massaia di Lollobe al tempo in cui 

gli olivastri si tramutarono in olivi 

 in quella fantastica notte rinascimentale

che mostrò due lune sopra Orune

una più brillante dell’altra nel cielo di Lucula

Marreri e Isalle e uno scorcio del lunare e sciapo

 Mont’albo e della fertile e paziente Baronia

che adesca i virtuosi gronghi del Cedrino sulla 

cui superficie corrono sulla punta della coda 

come le bisce nella piana torrida della valle 

di Ottana sulla riva sinistra del Tirso



breve la vita per gli animali col fiato corto

 e affannato dall’esistere penoso



Una persona onesta con se stesso e con i propri simili 

può bere il bicchiere della staffa senza compiere spropositi

 e da un profondo bacio passare a un sublime abbraccio 

della divina copula per cui Iddio ha fatto il mondo da riempire

di creature compassionevoli d’aspetto umano talvolta birichino



la notte raccoglie dal cosmo

 le belle gemme della rugiada celeste

 che scivola sulla cupola di Dio 

dove incastonate piangono le molto  pie  madonne

circondate dalla folta corte dei santi 

e degli angeli guardiani sospettosi

della loro ombra



l’aforisma è una graziosa goccia 

condensata di condimento

che insaporisce il dire popolare

come il sale sulla pietanza 

e di cui cani e gatti fanno a meno 

ma non l’asino e il maiale 

che son d'ausilio all’umano 

nello sfaccendare quotidiano 


sgarbi

spoglia dell’accademico mutante

questuante in mutande

e sgarbato e  sgraziato nello sproloquio



Son sempre i piccoli a ricordare i grandi

così piccoli noi con vittoria colonna - d'avalos

e margherita di navarra eptameron - da decameron



- roboante e il tuono dopo il fulmine 

come il dire di chi vuol far rimbombare 

                 o risuonare

la sua voce nell’aria del tempo in corso.

l’aforisma e un 

parlare e scrivere per comunicare 

ricercandone la brevità della forma


sarà per la leggerezza del loro colpo d’ali

 nell’aria chiara,celeste e invisibile 

come le idee che si nascondono nella luce

 che gli uccelli hanno un che di divino

aquile che volano alto e i veloci piccioni 

con  le innocenti e immacolate colombe 

che comunicano con le divinità 

che fanno quel che noi vorremmo fare

senza esserne capaci

non avendone facoltà





Finchè corpo e mente vivono all’unisono 

l’intero  complesso va bene

i guai cominciano quando un arto 

del meraviglioso ’ingranaggio

declina la sua responsabilità

perchè gli sfugge qualche sua proprietà

allora il controllo di mente e corpo 

su quel che pensano ed esprimono 

diventa  assai difficoltoso


è stata una nottata di tregenda 

da convegno di streghe sullo Harz, 

da Valpurga,

bacco ha raschiato la porta

 e non ho capito i suoi bisogni

quindi ha liberato due cache oppure 

vomitini dato l’aspetto di stracotte zucchine bollite

per nulla invitanti 


riso soffiato e  croccantini  xbacco

pane

Nicola, caldaia e termostato ambiente - 


la paralisi infantile è stata lo strumento adottato 

dall’astuta natura per frenare l’esuberanza

dei bimbi che a sei mesi saltavano sul grembo 

materno per succhiarne il latte della vita felice

fino al 20esimo mese dalla nascita 


Il doodle di Google per Grazia Deledda © Ansa

Il doodle di Google per Grazia Deledda Redazione ANSA 10 dicembre 2017 19:00 NEWS



Solo i delusi dal corpo e dallo spirito 

non si schierano con nessuna parte 

e campano sul bagnasciuga


L' imparzialità(dello spettatore del mondo  teatro dell' assoluto: 

carne senza spirito muore e spirito senza corpo dilegua) 

non è pro né contro, né pesce d’acqua viva né carne commestibile

Non partecipa,  non esiste, Resta nel nulla

La sorte e quella strana faccenda  

che  avvolge chiunque viva per morire 

e ognuno si cuce addosso a modo suo in 

quelle circostanze circoscritte dalle vicende 

che piovono sui fardelli del tempo nello spazio reale.


   Ma che ambiente troverà un esserino nato per vivere onesto ?



Peppina de filippi, ovvero 

la maria goretti della tv neuroparlamentare, 

che si è premiata per aver corretto la sua linea.


                   

La coda della vita non scodinzola  più

per paura d’importunare le mosche novelle.



quella gran notte a orane

con grandi donne e piccoli uomini 

 a piedi e in auto 

su e giù per vicoli e strade

batore iscanu ki s’arjolu

tra cortili e officine

facendo scempio del vino senza vomitarlo

 con la bipenne del generale Egisto 

e il corpo del condottiero Agamennone

appena usciti dalla rotonda di Villamassargia

diretti alla clinica del sant’antonio

in cricca con Gianni e Adriano

dove si tratta di  convivere in coppia

paza a su burricu e ambiddha a su cristianu

la coda dell’esistenza non facile da scorticare 

cerco di campare la mia vecchiaia nel mio ambiente 

con chi ricordo e conosco come le pagine che leggo


dai giornali: riguardo a quel ricco metropolitano 

 che sfotteva i poveri dotati di notevoli nasoni

finito ai ceppi  per aver acquistato di contrabbando 

mute stagionali di serpenti esotici con le  quali 

arredare la sua tomba  e avvolgere il suo cadavere 

come un sudario multicolore  dentro la bara



Vedrei di buon occhio 

e quasi con simpatia 

il viso pallido candidato leader 

distinguere i tifosi che 

riempiono uno stadio

scegliendo uno per uno 

gli opportunisti. gli ipocriti 


tra i malandrini sfegatati che 

hanno venduto l’oro delle nozze 

e ceduto al monte di pietà 

i preziosi ninnoli dei figli battezzati

per comprare aglio, prezzemolo e sale

da condire la carne del cavallo che sa di carruba

e dell’asino a sapor di paglia e zafferano

e correggere anche  lo sciapo gusto del gatto 

dei vicini mangioni di pasticcini 

e non di fave e ghiande

e avidi di sardelle salate 

e sorci secchi in trappola


Il soldo è strumento di corruzione più di un ettolitro

 d'acqua marina e di un sacco di sapiente sale




Per quanto buono sia il vino solo

 la giusta dose lo rende eccellente.

Bevi con moderazione il vino 

perchè abusarne ubriaca e ti strafà  come 

uno straccio  intriso di diarrea e saturo di orina.



La sorte è quel tenue filo 

che sostiene la tela del ragno 

che resiste alla furia del  vento 

ma non agli schiamazzi delle guerre.

Non credere che il sortilegio sia una 

confidenza che la sorte si compiace di darti.

- La stima si va luta anche con una scanzonata perizia -



- Qualsiasi lavoro tu faccia l’Iddio vuole 

che sia interrotto da giusti periodi di riposo- 


Al riposo sereno è sufficiente un guanciale

con due il truce Riccardo soffocava i bambini.



Presenza lampante è la persona 

che esprime i suoi sentimenti 

con quel che fa e non con quel che dice



Affinchè sia possibile la vana speranza 

è necessario che in  qualche occasione  

 si sia verificata l’attesa speranza





Edicola del Picchio di Sant’Ussula 

che pubblica r a p s o d i e

di un genere minore

lette da Kikina Karai 

la più bella fatina d’Irillai     

che non è mai stata  eletta  Miss 

nel paese di grulleria


     fraluisi lubrè

 


Un saluto a chi legge:

che ti governi il Giudizio 

e ti salvi la Salute



Leggimi e lascia quieto il tempo

impegnato nello spazio ambientale


DANTE CRUCIANI EDITORE

Ostile alla  squallida avidità


                 1












- Bona dies, domine Magister.

- Et vobis bona, domine doctor.

Il dottore cura corpo e animo.

Il maestro intreccia la  trama 

con le mani nell’ordito della mente


''Erasmo ha un dio che si chiama Nemesi, 

cioè Fortuna o Caso, egli non crede ad altro dio''. 

M. Lutero, Discorsi a tavola.   



- Bona dies, domine Magister.

- Et vobis bona, domine doctor.

Maestro e Dottore  son coloro 

che hanno avuto dal Signore il 

mandato di perfezionare le persone 

già buone, educate ed eleganti.


Dottore è colui che dà il meglio di sé 

per far star bene gli altri 

- l'attestato di qualità 

di chi ha fatto proprio il sapere del Maestro.

 Maestro è colui che realizza l'idea 

e non dorme se tutto non è conforme

 all'idea originaria


- Erasmo racconta ''dei cavalieri d'oro 

che rientrano da Gerusalemme

 e la domenica delle palme trascinano per pietà,

 per le vie del paese 

un asino di legno come usavano a Compostella''

                                 2


Zommaria Zigottu, bettoliere di Sardegna, 

dà il buon vino sottocosto a chi legge 

l'immenso Erasmio e per la prima volta

 nella sua carriera offre il bicchiere della staffa

 a chi legge Boccaccio,  rabelasio, 

Shakespeare, cervantes, moliere

ora  guida  la  sede del Circolo Voltaire 

del Contone Ballaloi  d’Irillai

creato da Luciano Samosata 

 

Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, 

quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse:

 il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me»..

Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi 

annulla affatto la mia importanza di creatura animale. […] 

Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore,

 come valore di una intelligenza, mediante la mia personalità 

in cui la legge morale mi manifesta una vitaindipendente 

dall’animalità e anche dall’intero mondo sensibile»kant




 4


Edizioni  AGNUS DEI srl dei gemelli d'una sacca Mimiu Minninnone e Pipiu Pissetone amanti del Pirizolu che fa l'animo ardito



 

Bennardhu

il sacro gallo di Asclepio medico

fratello di Esculapio farmacista, figli di Apollo

a cui Socrate doveva un gallinaccio 

per aver certificato che “sapeva di non sapere“




Prezzo del volumetto: 

non fare lo spilorcio e paga il dovuto 

da bere a ogni innocuo lettore-autore






0


- viviamo da moderati  poiché distanti 

dalle estremità infinite e nulle  -

siamo nella giusta metà dalle punte  laterali 

nella ben lastricata via così adatta a noi  

perchè costretti dal grande spirito esiodeo

all’aurea e platonica via di mezzo

dove non passa alcun mangione ansioso 

che freme per digerire e mangiar di nuovo

così di notte le cui ore  nate libere vivono  per 

servire infischiandosene  della vergogna



                            1


nasciamo non avvezzi a vivere

ma subito ci adattiamo 

alle pratiche faccende che trattano

delle buone e dolci usanze passate 

secondo le convenienze temporali

del giorno e della notte

 con  le gratificanti riconoscenze 

del caso vissuto e giudicato


                                                                                                    2


                                            lubre limbudu,

                                          figlio di combattenti in guerre

                                                d’eroi e di fulmini celesti e

                                              delle chiacchiere di quartiere

di compaesani che assaggiano 

e sputano per conto dello stomaco

prima di indorare la pillola  

e inghiottire  e consumare 

per vivere con quel che più piace

come  cibo sano  di farmacia e vino di  Canaan genuino 

e veritiero come gesù bambino







                   


                                            -  é l’amore : 


                                                    riconosci il suo valore e farai di lui un tiranno

                      


  3


        Son certo di ricordare -?- 

che prima delle convulsioni della sconvolgente polmonite

 c’era nello sportello della 500

un ombrello retrattile, e un Kway col marsupio

 avuto da paola alla morte di giovanni

e ora non c’è più

come non c’è più  il cappellaccio 

dell’innamorato svampito 

e suonato dalle vampe dell’amore inaudito

che se ne stava a languire  nel cruscotto



4



                     alla guida del mondo

          ci stanno anche degli impostori

        che dalla cute non si direbbero tali.


Molti compaesani delle terre alte 

sostengono che il loro star bene 

dipende dal loro operare

e parecchi  cittadini di quelle basse 

si dicono con alta voce fioca 

che la gustosità della loro vita dipende

 dalla sorte invisibile che accompagna

 ogni essere  umano di qualità mortale


E' nella notte oscura e senza luna 

che le parole invisibili mettono in fuga il sonno

dormi, perciò cara, dormi e non declamare

alle due di notte come usa il gallo di Irillai

una poesia dall'ultimo sogno del visionario maestrale

ma recitala domani, come una smilza lista della spesa

da cui togliere il superfluo rimasto nel frigo

pensa al vino, cara, pensa al cannonau

 che da tepore e allieta le  sere della vita

che non manchi a tavola per tener lontano 

il malumore e con lui la causa: 

il triste grigiore dell'esistenza.. 

che penetra nelle membra 

dei malconci come me.





Per Aristotele con politica  era da intendersi

l’autogoverno di tutti i  compaesani.


che con un orecchio sentono il coro degli angeli

e con l’altro le acclamazioni dell’inferno.


                                                                                               5


Mi piacerebbe assai conoscere qualcuno 

al corrente di ciò che piace a Dio.


Nel mondo arcaico ogni divinità 

aveva messo del suo 

nel fare delle vicende naturali

nel mondo attuale il monoteismo 

è il solo artefice della natura…

forse perchè nessuno è in grado 

di fare qualcosa dal nulla

se non facendosi autore di se stesso


La natura è l’esistenza nel cosmo  

di quell’energia che, concreta 

 si modifica continuamente da sè 

 assumendo ogni possibile aspetto

 contingente che può esistere e non

 esistere in qualsiasi contesto

 spazio-temporale


dove quel che è buono sulla punta dell’indice 

 può non esser dolce sulla punta della lingua


      6


Aria al vento, denaro alla borsa,

 immagini al mondo, luce al sole, 

salute al sano, parole alla bocca,

 terra al suolo, cibo al ventre,

 acqua al mare, miseria al povero,

 suoni alle orecchie, infermità allo zoppo,

 nobiltà al vecchio lignaggio d'Irillai sorto

 tra il secondo e terzo nuraghe 

quando inventarono il vetro

 ma non ancora gli specchi,

 stirpe discendente dal ramo Perreddhu 

tra i primi re di Lucula destinati

 a rimanere sempre bambini

 cui successe il primo Diskissiu Macoco 

ricco di sale quanto il marocco

che non sapeva sognare 

e la madre lo partorì di nascosto 

da sola e lo tenne una settimana 

legato sotto la gonna 

tanto era bruttino e discolo 

che si divertiva a scarmigliare

 la crocchia alle donne 

che quando s'affacciavano alla porta

 parevano reduci da una lite 

con la madonna di Isporosile

 che s'abbrancava ai capelli

 e ne strappava quanto consentiva

 la legge dei pidocchi che si staccano

 a bocca piena

 e quando nell'aia la gallina maggiore

 la seguiva gli ricordava il suo dovere: 

Marì, fai un uovo al bambino

 con un po' di pane, che deve andare

 a scuola per imparare il catechismo

 e stare e parlare con gli altri

 che hanno il necessario:

 a noi poveri cristiani 

la miseria ci tiene nell'ignoranza. 

Noi veniamo dai protocristiani

 che se ne infischiavano dei beni terreni

 - che non avevano ami - 

perchè contavano di rinascere senza bisogni

 la dove bastava fare i buoni per essere perdonati.

 Lasciami dire, io lo so che il perdono 

è la coda della colpa e chi fa mostra

 d'esser sempre buono fa l'attore. 

Bella faccenda non poter essere tutti santi:

 no, sarà santo chi più sopporta le offese

 e non si fa vedere dove i malandrini 

adoperano i bastoni. C'è poco da ridere:

 sii gentile con chi ti pesta il muso, 

ti prende a calci, malmena il corpo,

 rovina la pelle ma la farai franca. 

Bella mia, dammi retta: 

fuggi dal malaffare e ti salverai

 i capelli nelle zuffe


                                                                                             7


Riguadagnare le posizioni perse sul giudizio morale 

oscurato dallo schiamazzo urbano

 della realtà pubblicitaria

 che confonde gli animi

e rende un’occhio pari 

e l’altro dispari

convogliando  il denaro 

del portafoglio alla borsa più capiente


*

non c’è radura del bosco 

dove al centro non vi sia 

un antico altare 

di sempre giovane pietra 

sorta dalla febbre della terra

attorno al quale 

i deformi vi girano attorno ballando

e avvolgendolo di nastri multicolori

chi abbracciandolo e chi martellandolo

e dopo ogni giro bevevano un bicchierino 

di rosolioconservato in un simulacro di bara


animali e umani in amore pensano solo al godimento del 


il piacere sessuale soddisfa il momento propizio 

nell’immediato

 mirando alla riproduzione della vita

 che è lo scopo fondamentale dell’amore carnale

 umano e animale 

quindi espressione concreta  del  materiale 

che pulsa nell’universo in eterno movimento

nel senso che quando un cuore smette di battere 

milioni di altri cuori continuano 

come le stelle del cielo a pulsare 

quando qualche sorella 

 cortigiana del firmamento celeste-

( che è il luogo dove ogni fondamento col tempo si capovolge)-

 lontana o vicina muore

le parole servono il cuore motore del movimento 

che genera l’amore infinito che riempie il cosmo

e se ne infischia bellamente dei giuramenti umani 

che altri animali moralmente innocenti non fanno 


Solo i maligni fanno buon viso a cattivo gioco

di chi con le parole cela l’inganno

procedimento tipico di chi col giuramento 

promette l’incognita che sarà


                                                                         8

Sfruttamento e produzione della ricchezza

libera concorrenza nella produzione e vendita delle merci

e non malaparte e brutta vecchiaia



                  9

ai sardi nessuno ha mai detto 

come far denaro dall’oro lucente

in Corsica ci fu la  famosa 

famiglia bonaparte

che col suo figlio più vispo 

si rivestì d’oro 

con l’artiglieria da campo minato

sorprese il mondo degli zii malaffare

 in tonaca nera, rossa e bianca

che aizzano le oche allo schiamazzo

acchè la buonora non  vada in malora

facendosi d’oro  col servizio militare

e non con pignatte stracolme di denaro

 dei  prestiti  bancari dai ripetuti tonfi

che sovvertono le spoglie  illusioni dei

 ben noti carrieristi contocorrentisti                                                                 

 

                                                                                                                     10

Sembrare di esser ricco 

come l’asino del contadino che 

oltre la sella dispone anche del basto

per ogni tipo di fardello liquido e solido.


Dalla facciata della casa 

non sarà facile arguire 

quante stanze conterà


 né l'ombra della casa 

può rivelare 

se c’è un pozzo nel cortile


é della superfice delle cose 

la prima apparizione

poi si conoscerà il sapore del midollo

e si mostrerà

 nel campo aperto del mondo

e dopo ancora si presenterà 

il difficile scorticamento

 della coda della vita

          

                  

       11


Crapulone è il potente signore 

del Monte che domina 

con le sue capre 

che si arrampicano sulle querce 

più alte

e sui lecci saziandosi 

delle più tenere foglioline

ultime nate, spuntate

 più in alto, vicine al cielo


12


le persone potrebbero annoiarsi di meno 

disponendo delle parole non solo per litigare


Zenia, Manzela e Mallena

 in età di matrimonio

cercano marito a Gonone

dando le spalle a chi crede di farla franca

negandogli l'occhiello anteriore

Kikina che le guidava

ora le segue a ruota

poichè si attarda nel bagnasciuga.


                                                                                     13   

                                           Il pensiero si serve di immagini come la realtà.

Cosa significa pensare? Che senso ha il pensiero? 

Quello di percepire la realtà!

Dov’è la novità rispetto a un giglio di campo? 

che sarà inevitabilmente 

spezzato nella battaglia campale!

Da che dipende la volontà, il desiderio,

 l'esperienza...dove e come si forma l'idea? 

Dove fa capolino la necessità del corpo

 di avere un idea, un pensiero?  L’essere sulla terra.

Credo di pensare, sapendo di non poter 

 andar per mare non  come le anguille, 

che pur non hanno esperienza dei fiumi che visitano.

Non so come ma il nostro corpo

 è arrivato a pensare e pensa se stesso!? 

O no? Penso di pensare? 

Penso che il fuoco perenne 

dell'inferno dentro la terra

sia la necessità di tener deste le fiamme necessarie 

a bruciare i miei stracci con i rifiuti della città.

Ogni tanto son preso dall’assillo

 di tentare di capire come e perché 

vien spontaneo pensare…

per cercare di capire

 di non essere nato invano e per caso…

così, per non sentirmi inutile come uno straccio lacero…

perché ho la facoltà di percepire 

lo stato delle cose...che terminano con la coda...

cos'è il pensiero? Come nasce? 

E perchè? Cosa lo determina? Chi lo vuole?

A chi affidano i sensi i loro resoconti sensazionali? 

Essi non sanno che farsene e li gettano alle.

.. ortiche, alle vergini idee appena concepite dai...

Il pensiero determina l'azione: 

che tipo di azione è il pensiero

in me 

 che si serve di me?

Egli è – forse - l'unica creatura

 che pensa e lo fa anche nel sonno, 

sogna senza luce e vede al buio come i gatti, 

dorme per pensare all'enigma,

 il labirinto della conchiglia:

siamo venuti alla luce della vita 

e non sappiamo come uscirne senza sottostare alla morte

L'uomo perbene pensa al meglio perchè mangia di tutto, 

non è come l'asino che in primavera

 si estrae dalla politica municipale 

e pensa a stare insieme con le somarelle 

che son tutte belle come le lune dell'anno in carica

Il sogno non recupera pensieri dispersi,

 no, non è un guardiano notturno; 

il sogno è quel discolo che nel sonno usa 

il nostro insondabile strumento

 per affacciarsi all'altro mondo: 

quello sconosciuto che dorme quando noi lavoriamo 

e incontrandolo di notte per caso 

come un estraneo gli neghiamo perfino il saluto

Il sogno è quel che noi siamo,

 non quel che siamo stati o saremo:

 è il regime che stiamo vivendo. 

I sogni son sempre sbiaditi, tanto vale annottarli: 

dicono quel che sanno ma non sanno quel che dicono; 

da ciò i tentativi d'interpretare il meccanismo al buio

Che il pensiero sia il riflesso speculare della realtà 

che via via si organizza 

e se ne infischia

 delle catastrofi annunciate?

Che sia il solo pensiero a tenere la baracca in piedi? 

E la realtà, allora, cos'è?

Un ombra, secondo l'uomo della caverna:

abbiamo l'idea del vero mondo vedendo la falsa realtà.

Bo, boh. Bi su Boboi. No, er Babai.


Cosa sono le cose senza corpo?

Cosa significa fare del bene a un incorporeo?

Cos’è il puro spirito?

Come riferire delle malignità allo spirito?



14 


La scalinata del Nordamerica 

dove si consumano 10 litri di latte al giorno 

perché ha cura della pelle tenera e morbida 

e fa le tettine come le provole modellate da Pilurzi


La storia è quel racconto finito

del passato in giudicato 

che i testimoni non permettono di modificare. 


Zizitu Arkibuseri:

 casaro che tingeva di morchia il cacio.


Tempo fa, in qualche parte del mondo, 

si usava squartare gli impiccati 

per liberare l'anima in pena 

altrimenti costretta a marcire per 

l'eternità nelle interiora del condannato.


Caca e piscia danno ordine al mondo 

quanto i pensieri d'amore, l'alpinismo 

e - con le rose mariane - sedere al baccano 

del bar col piacere di parlare a una madonna.


È una faccenda propria e singolare

Ha poco senso dire: l'uomo è solo al mondo, 

come se fosse dio. 

È solo - in proprio - nel mondo degli uomini. 

Con gli uomini convive. Nessuno che sia nato è solo. 

Chi non è nato non è nella mia mente: 

non ho un buon ricordo di lui e gli do le spalle. 

Nel mondo si convive nonostante le guerre fratricide. 

Così è cominciato e va avanti il mondo: 

scannandosi tra fratelli per un pezzo

 di terra, senz'atto notarile, perdio.

Non deve esser facile per chi è solo al mondo 

- con tutto il suo coraggio - trovar la via di casa.

Chi è solo nel deserto,

 in cima al monte e in mezzo al mare, 

difficilmente capirà che il sole brucia, 

e se non c'è altri 

con cui concordare sul calore, 

dubiterà del sole e non saprà di se stesso

 se non c'è un'altro che glielo dica

Da solo una persona colta può

 tutt'al più fabbricarsi una prugnetta: 

progettarla e portarla a compimento,

 senza concertarla con l'orchestra, 

perchè l'impresa è tutta sua;

 suo l'ardire, sua la spontaneità 

che l' incita a farcela

 come la femmina sculettante:

su consiglio divino

 la natura ha fatto la coda

 per cacciar le mosche dal culo

prima di scoprir l’acqua che lo disseta


 il tarzan di sant'Ussula alle prese con la moglie 

che non gli ha stirato i calzini 

col rischio di perdere l'incontro


A chi di noi

 le amorose circostanze sulla terra, 

agli altri le chiare cose del cielo 

e ai demoni gli ardenti affari dell'inferno, 

dove i sorvegliati sorvegliano i sorveglianti 

che non rubino in casa, non maltrattino i bambini 

e non insidino le donne femmine 

 anche se mostrano un tratto di coscia bianca.


Se finora il mondo ha avuto le classi sociali

 è segno evidente che non poteva farne a meno.

Tutto come in origine. Nulla di nuovo sulla terra 

che non sia già stato da qualche parte, eccetto i nuovi nati

 – gli ultimi - sempre preceduti da innumerevoli altri.

Atlantide era l'utopia senza classi, ed è andata perduta 

come tutto ciò che è bello ma è di passaggio.


La morte è inesorabile come il tempo, 

come un arbitro sportivo,

 un semaforo all’ora di punta 

e il caldo che squaglia il gelato


Prendiamo esempio dai Sibariti

 dal lusso  smodato


La povertà della Sardegna è data 

dal non aver mai trasformato le saline in miniere d'oro. 

Può però rifarsi col commercio al minuto

del mirto e delle perline di lentisco, 

della bottarga, del carciofo, dello zafferano 


e del filiferru, semprechè si lascino distillare 

anche i piccoli vignaioli di Marreri 

che garantiscono la bontà del prodotto 

bevendolo con gli amici di riguardo, 

che, come cortigiani dei potenti, 

ne integrano la quota di mercato 

come primo passo per farne poi 

una municipalizzata della acqua 

ardente assistita, guidata dall'assessore 

all'Annona d'Irillai, Mimiu Irghiliniu, 

che non esce mai di casa senza aversi spalmato 

un cicchetto d'acquavite 

con le mani sui capelli come fosse brillantina.


Che aspetto assume la natura umana 

quando uno è cristianamente spiantato 

e gli piace sportivamente divertirsi?

Aspetta a bocca aperta che il ciel l'aiuti 

con viva simpatia La manna dal cielo 

è la provvidenza divina, altrimenti detta: 

simpatica beneficienza del pagano 

sistema stellare alla bisognosa natura umana, 

meritevole per pietà se non per buona condotta

Vivere in città con la Mammona mia 

[la comoda e nota opulenza], 

o in campagna e popolare il bosco di Soloti 

con vecchie canottiere per attenuare lo shock 

della sera quando non si sente un cane abbaiare, 

non si vede dove mettere i piedi per andare 

a trattare con l'ombra oscura di Farcana 

e venire a patti con la notte languida 

e meditabonda che nasconde i suoi tesori 

(askisorju o bellezze del mondo) col grugnito 

del cinghiale e lo stridio della civetta 

fino al canto del gallo d'Irillai

 sempre volto ad oriente?


Alle donne piacciono i fiori, 

inventati da chissachi

o chiunque sia stato a coltivarli.

I fiori adornano le case belle, 

il limpido cielo del paradiso, 

anche se non ne ha bisogno, 

come le tombe dei morti, 

della cui traccia il tempo cancella tutto, 

anche la cicatrice lasciata sull'animo dei vivi.




Tali i minatori di Carbonia, da fare invidia 

ai carbonai della foresta di Farcana

presi dalla voglia di mettere i soldi 

in banca; non si sa mai che a casa 

per puro caso  finiscano.


Per paradiso perduto si intende il tempo volato via 

con le cose che ci riguardavano da vicino 

e che difficilmente ritroveremo accanto al focolare.



 Ogni notte al terzo canto del gallo d’Irillai, 

il corteo dei morti ammazzati rientra nel cimitero 

dopo aver visitato i luoghi della loro sciagura. 

Amici e congiunti vi convergono nella speranza 

di rivederli, e persuaderli a dir chi è l’assassino: 

anche un solo attimo, giusto il tempo 

di dire il nome del sicario. 

Dateci i nomi dei congiurati che vi hanno ucciso 

e ritorneremo qui con le radici del loro cuore 

e assieme radicheremo la nostra anima. 

Diteci chi è stato e mineremo le loro case 

e salteranno in aria come funghi velenosi. 

Ditecelo, per favore, vogliamo conoscerli 

perchè non si può sopportare di far la spesa 

accanto a loro sempre armati come angeli 

spadaccini dediti alla pugna scellerata


La vita è l’unico mezzo per vivere felici.


la vita è cura e riproduzione di se stessa


il lavoro è cura del viver 

 prospero senza sfruttamento  



Vado ogni giorno in piazza 

e vedere quelli che stanno meglio di me

quelli in condizioni peggiori stanno 

alla finestra di casa per vedermi passare

qualunque sia lo stato che mi accompagna

 in quel momento, essi lo fanno proprio e dicono:

sapendo che chi parla può essere mendace

 convinto com'è 

che sia il mondo a trarre in inganno.


La grisaglia è  cupa 

come la grigia tristezza invernale

quando di come far del bene ai propri simili

non se  ne sente mai parlare 

e non solo perchè la furia del vento 

disperde  sulla terra e sul mare

l’ordito e la trama del verbo:

Pace, Pane e Amore


A nessuno è concesso di poter scambiare 

la sorte avversa con quella benevola, 

nemmeno ai santi, né ai vecchi lanciatori 

di pietre d'Irillai e ancor meno ai galeotti 

che spartivano il bottino con i passanti 

agli angoli delle strade.


Della buona salute nessuno si lamenta:

 nemmeno chi non ce l'ha.



Ciò che è bello al mio gusto 

è anche utile da appendere 

su quella parete spoglia del tinello 

che non attrae l'occhio dell’incolto

e proprio non piace  agli ospiti 

            che investono sull'arte.


I corazzieri son come cipressi onnivori

che stan di guardia alle case che tengono

saldo e integro lo stato democratico

del regno repubblicano




Ai ricchi si addice la prodigalità; 

ai poveri la parsimonia e ai miseri il risparmio.

Così ai frivoli si addice un pasto frugale.


Molta è la confusione che vive con me e poco 

importa che a crearla sia io o qualcun'altro, 

ma da ciò mi piace intendere il conflitto di classe 

come resistenza alla sopraffazione 

e non come dominio su qualcun'altro.


Non riesco a capire che cinque soldati muoiano 

puniti da chi li ha vinti, per aver resistito 

al loro assalto che ha prodotto morti in più. 

Meritate la morte perchè se vi foste arresi

 – senza difendervi - non ci sarebbero stati morti.


Importante è che il cielo mi basti 

– che io basti a me – 

che il mondo si sazi di me 

e della mia speranza che la lotta 

per la giustizia non diventi 

sopraffazione su altri disgraziati.


Non riesco a immaginare 

(non sono in grado di conoscere) 

un solo momento la terra, 

senza il genere umano 

(non ho nessuna memoria di ciò) 

e sfido tutti i miei parenti cristiani 

a ricordare l'apparizione della vita 

nel mondo, in questo mondo.


Sono una cosa pensata da più giorni 

e offerta ai sensi: 

sono perchè mi penso non protagonista 

e mi ricordo come umile perdigiorno 

del tempo che scorre sempre uguale


Politica è il puro e semplice vivere con i propri simili.


È uso tra noi paesani d'Irillai, 

confessar al congiunto defunto le proprie pene, 

poche fantasticherie e nessun delirio di potenza


Asfodelo e malva ovunque spuntino

 sembrano i signori del luogo

dove da sempre corre Achille 

con falcate inimitabili


Carattere comune di grandi e piccoli sardignoli 

(solo a loro è concesso qualche svarione) 

è che appaiano sempre come 

che sia la propria immagine


Certi brutti ricordi che ho del passato 

possono servirmi anche oggi 

poiché possono di nuovo riaccadere.


Il cittadino che ci tiene all'onore 

- sancisce l'accordo con la sua parola – 

come il contadino che risolve gli affari 

con una stretta di mano. 

Perchè gentiluomo è chi è degno di fede 

e non bastona la moglie, 

non l'avventuriero malfido, 

farabutto e inadempiente che percuote i numeri 

e fa trentuno dove ha detto trenta.


L'inconscio è quel che la persona intende 

nascondere al pubblico, 

a volte in disaccordo con se stesso, 

con qualche scrupolo cosciente, 

ma giammai per star peggio di prima


Nelle rebotte d'Irillai si mangia in comune 

e si giura di non vendicarsi 

se qualcuno cade nella zuffa


Con i bisogni ridotti al minimo si è liberi 

di non far più nulla e mangiar solo biscotti.

Il bisogno è innato 

e innato è il bisogno di soddisfarlo, 

perciò si sente il bisogno 

di fare gabbie per le scimmie 

e il gorilla che mastica 

gomma americana come uno sportivo. 

Inventare attrezzi e impiegarli 

nel bisogno di star meglio. 

Invenzione dell'ago per cucire. 

Fare il necessario 

per un giorno in più con un ninnolo al collo. 

Il nodo parsimonioso. 

Risparmia il corpo 

e si stanchi la macchina. 

Dal cumulo di esperienze ciascuno 

tragga il necessario a soddisfare il suo bisogno. 

Non si vive di sola aria, 

dove c'è il fumo dell'arrosto si banchetta.


Che necessità avevano i primitivi d'Irillai 

di scavare le domus de janas? 

L'idea di Dio, nei filosofi matematici, 

medici e ingegneri, pittori e scultori, 

preti e avvocati.

Il dio del raccolto addestra i suoi a seminare.

Il dio della caccia consiglia i suoi a far trappole.

Il dio del canto e del ballo pretende 

che sia bastonato il coreuta che 

sbaglia una nota o uno sgambettio nel dillu.

Il dio dell'amore dispone i suoi garzoni 

di bottega a seminar baci natalizi e 

cogliere orgasmi pasquali, invece di far seghe.


Il ragazzo di bottega apprende il mestiere 

per farne pratica e insegnarlo ad altri 

da maestro imponendo al garzone 

prove di sopportazione.


Le guerre si sono sempre fatte 

per il possesso delle donne 

(ratto di Elena e e delle sabine

ira di Achille contro Agamennone 

che portandogli via la femmina 

gli sminuì il valore in guerra), 

dell'acqua per gli orti 

e della terra per il grano e la pastorizia.


*

La mente - con le sue trovate - 

non ha sesso, affermava un cartello 

affisso dal Prefetto sulla porta dell'ufficio.


Olio ai cardini. Come diceva 

il capo-ronda del Comune, Kikinu Kinova 

addetto alla sorveglianza 

della quiete d'Irillai, 

quando voleva far l'amore 

sulla riva di Lucula, nel tepore 

di un meriggio autunnale. 

Come una diciottenne, 

aggiungeva la moglie, Kikina Kivarju, 

sessant'enne, 

con una bella crocchia sulla nuca. 

Con le anguille a giocar nell'acqua 

come bambini quando nuotano dove 

i piedi non toccano il ventre materno.


L'anima non ha sesso: 

perciò l'animo è il mio punto 


di vista sulla morte. Così la penso io.

**

So prima degli altri quel che sono, 

ma è da loro che trovo 

conferma della mia presenza. 

Son con loro anche senza di loro.


Ogni cittadino per votare 

deve saper fare qualcosa di utile 

se non necessario ai bisogni della società 

in generale e della comunità di quartiere 

e accendere candele e lanterne 

al calar della notte nuvolosa senza luna


Domerei la fame 

e guiderei il cuore come un vespino,

 se solo potessi dominare il mondo.


Mi è naturale vivere, 

così auspico naturale morire.



Atene decretò la morte di Socrate

Seneca si uccise per aver educato Nerone

Gesù fu crocefisso perchè figlio di Dio

Così infiniti altri prima e dopo di Lui

Io morirò prima che scada il tempo

prima che il vino diventi aceto 

e prima che le femmine siano intimorite 

dalla lussuria del maschio animale.


Mi piace metter giù paroline dolci 

che spaziano qua e là saltellando leggere 

come piume libere nell'aria pura:

 solo per rasserenarmi il tempo


- Da sempre i sobri mal sopportano gli ebbri

sia dentro che fuori delle bettole - 

Così come anche nei Templi del Signore 

i credenti devoti, sinceri e fedeli 

additano i bigotti improbi   

quando giurano sui figli legittimi


[[Sismondi:

"il proletariato romano viveva a spese della società, 

mentre, la società moderna vive a spese del proletariato"


il gran sacerdote Samuele è un personaggio biblico del sec. XI a. C.:

 egli fu l'ultimo della serie dei Giudici 

e l'istitutore della monarchia in Israele.


 Bedlam


Hie Rhodus, hic salta!


Giorno dei chiliasti (millenaristi)

 in cui gesù risorgerà per  regnare 

nei millenni a venire


I deboli son fiduciosi della fede  miracolista

come i prepotenti lo sono della forza guerriera, belligerante e combattiva 


I sogni esorcizzano le miserie dell’esistenza



: cerco di fare inquadrature con i versi -


L’umanità ha da comportarsi gentilmente 

per essere  civile  e non criminale 

per credere che la luce solare 

 che tutto purifica 

e guarisce ogni male

e quei raggi siano portati a spasso 

nei cieli eterni dalle vecchissime fenici 

sia il  brillare dell’oro puro nel quale

 affondare le mani guantate per non bruciarsi


grossolano è il timore che nutriamo

 sulle ciglia ribelli che invece di proteggere gli occhi 

 li punzecchiano come spighe del grano

 o spine di carciofi del campidano 

che già col pungere un dito

 da un dolore atroce

che dalla vergogna è anche cieco


Quando avrò capito cos'è la memoria 

starò buono come un ceppo, 

zitto come un ciottolo 

e umido come un'onda salata

di lacrime dense di gocce divine piovute 

di frequente dal cielo abitato dai celesti

che si concretizzano in quegli scogli

 rocciosi che arginano i mari e i fiumi


Fuori sono altero, 

tutta boria e senza pudore, 

ma a casa dovrò vedermela 

con me stesso per ridiventar sobrio

 e vivere come posso,

 godere quel che viene

 e patire il sopportabile



Conka e bagna era uno dei pochi lanciatori di pietre 

che Irillai abbia avuto con i capelli rossi

 ed esorcizzando gli atti impuri, contro di lui 

si accaniva don Zanketa dagli occhi celesti 

da gracchio che, a suo dire, 

gli assegnavano quel posto in paradiso

 che non aveva avuto alla Scala dei pompieri


Pranzo natalizio – a cui partecipo volentieri - 

all'insegna della Fertilità, Fecondità, 

Prosperità del mondo, con : agnellino di sei kili,

 polenta col goulash, arance di Milis, acqua della fonte,

 vino di Marreri e ruttino pomeridiano come segno di salute

 e di cristiano augurio di buon vicinato tra i mondi 

possibili all'insegna dell'aroma del caffè Devoto 

che pone l'inevitabile domanda finale: 

Che ci sta ancora a fare l'uomo nel cosmo,

 ora che gli stessi dei

 hanno abbandonato il sistema solare.?


Non so davvero cosa siano gli atti impuri

se non quelli che se ne infischiano della legge.


Passo il tempo a pensare alle influenze 

del mondo su di me che non ho mai avuto

 confidenze da un direttore di banca

e soffro a veder la gente camminare 

meglio di me con un vassoio di sughero

per cui abolirei le cose malfatte



La pubblica verità è innegabile. 

Non diffido della verità privata,

 l'utilità e la comodità, smussano gli angoli

La verità è nella realta:

 l'opinione è un'aspetto 

(il mio e il tuo e il suo) della realtà.

 La verità nei sensi:

 la vita è nell'aria; la verità di un'idea: 

Dio ha creato la vita soffiando l'aria nella creta. -

 (Fosse vero Iddio non l'avrebbe detto ad anima viva.) - 

Questa idea cerca di testimoniare 

come i sensi e utilizzare la realtà

 al servizio dell'idea di dio. 

L'aria inquinata danneggia la salute; 

l'aria calda dà l'afa e l'aria gelida fa i geloni:

 l'aria temperata fa star meglio.



C’è chi di chiara notorietà

è sempre affamato 

e si mangia mezza pecora bollita a pranzo

e ingurgita il rimanente nella pignatta divorandolo

 a sera  senza  mai metter su  un’oncia di grasso

in più sulle ossa che lo protegga dal gelo 

di gennaio e gli coli alla mietitura

del torrido Carmelo di metà luglio

che dura fino al 26 con i calori di sant’Anna


è nella comparazione di due o più libri 

che ne valuto la qualità

 aprendone a caso una pagina

 di ciascuno e confronto 

quel che mi suscitano nell’animo 

le parole lette nell’uno

 e nel l’altro e mi appare come 

il giudizio sulla superficie  

d’un quieto lago 

con le ondulazioni create 

da una pietra che vi cade di proposito

e il libro che cede  la contesa

si chiude da se contraendo le sue spire


A Ohiai si usa dire che chi spende 

con allegra  leggerezza  

come se il soldo gli bruciasse  le tasche,

come  trattandosi  del bottino 

di un saccheggio (o bardana)


Galliffet: boia di comunardi

 mantenuto dalla moglie  

che primeggiava

 nelle orge del II°mpero

per cui più d’uno cedendo le forze 

s’impigriva tanto 

da non togliersi più la cispa 

dagli angoli degli occhi



Il destino è l’intreccio dei fili 

che tessono la trama e l’ordito 

degli accadimenti passati

che costituiscono la realtà 

del costrutto esistenziale

dell’essere  che pensa 

è unico e solo con se stesso 

nelle moltitudini di suoi simili

che abitano il mondo 

e in qualche modo si sopportano

di nient’altro abbiamo sentore

 che pensi come noantri


Nei momenti in cui la fregola impera 

prenderei il volo come la fiammata 

del fulmine che divampa nell’aere 

seguito dal  tonante peto che quieta

l’impeto del trepudio fisico.


Perchè non pampini 

sulle porte delle osterie dove si 

assaggia e ci si sazia di vin nuovo

come si suppone che usino

i cittadini della luna 

che bevon dalle botti 

a forza di quartini 

come usa la luna 

a farsi piena e tonda 

ingravidando più volte l’anno

da chissà quando ha cominciato


Non se ne va in visita dai parenti 

chi all’alba ha mal di denti. 

E disprezza i malanni quanto i tiranni che 

adoperano i bastoni da passeggio per colpire 

i cani e i mendicanti che bevono birra calda e fumano

menefreghisti cartine puzzolenti con  tabacchi maleodoranti.


La grazia divina non è il frutto di una dottrina. 

Le verità rivelate erano bugie nascoste.


E’ un supplizio entrare in banca e non trovare un centesimo. 

Nasce lì il complesso di inferiorità

non così davanti all’altare del Signore

figlio unigenito ed equo distributore del sesso tra gli umani

a ogni donna il suo esser uomo  

e a ogni maschio il suo esser femmina.


I poveri nullatenenti si sentono diversi 

da chi ha proprietà nel portafogli.

I poveri sono costretti a essere umili 


e a fare del digiuno una virtù.

I potenti sono anche ricchi e fanno 

del lusso una religione senza sacri misteri. 

I solitari si isolano dal mondo 

e si interrogano sulle cause delle malattie incurabili.

I poveri si isolano dai ricchi 

che calunniano e diffamano la miseria.

I semplici si isolano dagli accoliti del re 

e tifano per Maria di Betlemme, Teresa di Calcutta 

e Mariapica d’Illorai.

I malati si isolano dai sani 

che temono il collasso della terra 

il malessere del mondo 

e l’incertezza della vita eterna.

I penitenti si isolano dai gaudenti 

che sbigottiscono davanti al pareggio 

dell’arbitro terribile e misericordioso. 

Come i tiranni al cospetto di Dio 

autore del mondo e riparatore di torti.


Gli assassini non temono la morte fintanto che la danno.

I violenti sono orgogliosi di esserlo

 specialmente se qualcuno li esalta. 

Essi sono come quel Perantoniodell’aneddoto

un burlone della combricola

davanti a un vassoio di carne d’asino

 sapendo quanto il Pera ne fosse ghiotto, disse:

questa carne è dura e dolce e mai ne mangerà Perantonio

 spacciandolo così per intenditore 

che giammai avrebbe rinunciato a mangiarne. 

Da questo finto elogio il Pera inorgoglìì 

e per davvero non l’assaggiò 

per tener fede all’asserto del convitato. 

Si intende che la carne fu gustata da tutti 

ma il Pera si confermò nello scanzonato giudizio.


il don ti dona, nobilitato com’è                   

dalla libera professione di fede


Davvero non so che farmene dell'eternità 

di  cui ho  esperienza come di una bolla di sapone

- eterna come le anime celesti eterne come il cielo -

come del din don funebre della campana

che annuncia  la morte di un parrocchiano.

Desidero solo quel che ho conosciuto 

di cui conservo la buona memoria

L'immortalità è destinata più agli  infallibili

che non vogliono essere commiserati 

come i santi beati per i fioretti offerti al Celeste

 iddio e per come se stan pacifici nella nicchia

che ai prodigali e liberali e avari che resistono 

 in canottiera all’alba fresca 

 e al tepore del tramonto



Anche nelle case del piacere mercantile 

c’è sempre  opposta alla più bella 

una trasandata Maritornes

per cui don Chisciotte

 prese dolorose botte.sul grugno


Chi ha la pancia prominente 

pur se opera bene

e con l’ombelico a far da polena

 nella prua delle imbarcazioni

da il segnale di non saltare volentieri 

le portate che circolano a tavola

e onorare la signora in cucina



 ticket-of-leave men: uomini in ferie

Son solo come un bandito negligente

 per non aver pagato una multa.


Non c’è uno Stato al mondo 

che non abbia tra i suoi cittadini

dei negrieri  come eroi nazionali.


: ma vivo…

- in esilio nell’isola del riso ineffabile e col rosso mattino 

sorto dal mare per  porgerlo  sulla mano  al tramonto 

quando il sole si immerge per salvare i poeti  

che trepidano d'amore sugli scogli come novizi di Venere 

e riflettere  sull’ asinello sardo che si sazia 

di cardi secchi e spinosi anche senza zafferano-


Capita di trovare spazi vuoti nella pagina 

proprio nel momento in cui sei preso da quella parola sola 

che vuole solo essere collocata in  quella radura del bosco.


   - Certi  giorni mi sento triste e solo

 come un carciofo rinsecchito sul campo -


Gli uomini fanno la propria storia  

nelle circostanze che trovano alla loro nascita


La libera coscienza che vigila l’animo umano 

si ribella alle catene dorate della trascendenza


in qualche modo s’ha  da cominciare 

 a riempir la pagina vuota 

o  riempire una qualche propizia radura 

nella foresta abitata

- Devo farmi compagnia 

e non posso quindi annoiarmi -


- La libera concorrenza -


L’ebro di vino con la notte oscura  smaltisce


l’ebro di natura sale fino in cielo 

per  poi sprofondare 

nel focolare al centro della terra




Il Primo Monaco  fu il Primo prete

 di Cibele che si recise i genitali

Prima del Primo profeta

 fattosi cappone  per Dio.


- Chi non si delizia a veder le donne belle

 più delle altre meraviglie della natura? ! - 


- Chi non si diverte a sfottere  le brutte 

sembianze delle malconce presenze umane? -


- Chi non reclama alla Pace la priorità 

sulle altre cose Importanti 

come la Fame e la Malattia?!


=


Sulla convalescenza: ci sono dei momenti in cui mi pare 

di avere la testa avvolta da un soffice manto di lardo

passato il quale  mi riprometto di pensare a Te con riconoscente 

                                               gratitudine all’apparire della prima luce  del giorno: Grazie


per l'aiuto che mi dai nei momenti più delicati della quotidianità

quando le faccende e gli affari si mostrano inutili e vani:


grazie con un bacio di affetto amoroso 

e un abbraccio  stretto da un  Ciao 


Non di rado succede che le Leggi vadano a sostenere 

solo i pre-Potenti  eredi delle dinastie faraoniche

 non i galantuomini che le Rispettano comunque.


Difficile prevedere  come  finisca una guerra

Impossibile  saperlo nello scontro atomico

se non la possibile catastrofe del globo


Il mondo nel quale viviamo 

va bene a tutti coloro che si augurano 

di star bene nell’unica cosa davvero santa 

che è la pace tra i mortali umani capaci 

di guerreggiare come i ragni 

con le mosche e i gatti con i sorci


Quel che accade in questo sensibile mondo 

probabilmente, pur in misura minore

accadeva anche diecimila anni fa.


Se civiltà ha da intendersi con un periodo di pace 

superiore a un anno solare

mi vien da pensare che un evo

 in cui gli umani mortali non l’abbiano conosciuto

senza cavarsi gli occhi gli uni agli altri

 pur mettendo sempre su famiglia 

in ogni in ogni posto dove poter stare

 in piedi, seduto e coricato

senza mai chiedere ai figli:

ti piace questo caio  oppure quella tale

 quindi non sposati con generi a caccia di dote 

ma ogni partito era eccellente e casto

.


Medea (bianca iperborea che una gemma di corniola avea

 nell'ampia e bianca fronte)  

che ammazza per far dispetto al Giasone che separa, 

Lady Macbeth, perla del nord, la cui sostanza 

incita il marito a fare quel che è possibile 

fare perché due stiano insieme in uno.


Un capocaccia di liberi bracconieri confessò al suo parroco 

che il campanaro sagrestano della chiesa sul Monte

Colse  la moglie che stava per compiere il misfatto:

in parole povere “si sorbiva un sorbetto” 

come due lepri nelle falde del Monte

col suo vecchio ganzo che l’aveva preceduto

 in gioventù per stracciare il velo nuziale della sposa.

Il parroco non l’assolse dicendogli che 

: tu maligni per conto del Maligno che dispone di due facce:

una è tra le spalle e l’altra tra le chiappe.

dove ci si appollaia come i gallinacci a far coccodè

Gli amiconi che alle feste di primavera 

cantano contenti con i compagnoni 

delle rebotte al chiuso, sono i benvenuti al circolo

tra di noi gioviali come il giovedi del dio donnaiolo 

e ragassolo, puttaniere che corre d'appresso 

alla giovane giovenca a cui gioverà la gioia di vivere 

correndo sui prati fioriti di Isalle e di Marreri

 dal 25 aprile al primo maggio che anticipano 

il 4 originario di San Gavino ottobrino

 

Gli anni e gli amici che volan via da noi

se ne vanno a riempir i deserti delle stelle

 dove, se manca il Capo Giardiniere

 si perdono le buone e belle maniere 

d'un tempo e allora arrivano i voraci alarpi

armati come dannati, che saccheggiano

affamano e avvelenano i paesi rubando 

fave secche e lardo, castagne secche e fagioli 

borlotti,essi se ne infischiano delle antiche 

grassazioni quando si depredavano i ricchi 

nella via maestra, nei sentieri del bosco 

e nelle radure della foresta di Farcana 

dove le janas fan tutt'ora collane di ghiande 

per svezzare i porcellini e abituarli ai broccoli

 o ai fiori del cavolo adulto adatto a mangioni


fannulloni e balbuzienti, non alle persone oneste 

che al passar del prete si scappellano 

come i pesisti d'Irillai dalla calvizie precoce

 che ciucciano ciottoli di zucchero per fortificar le ossa.


Le foglioline che per prime spuntano dalla  terra 

maturando mostreranno alle ghiande e alle pigne 

come ritornare al suolo da cui han preso vita


Non so se il mare prende il colore del cielo 

o  è  il cielo a prendere il colore del mare.


- Lo spirito indica al corpo le faccende che giovano ad entrambi.



  La Corte d'Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza 

con cui sono stati confermati i 4 anni di carcere per Silvio Berlusconi, 

imputato per il caso diritti Mediaset, 

ha ritenuto che "in relazione alla oggettiva gravità del reato, 

è ben chiara l'impossibilità di concedere le attenuanti generiche" 

all'ex premier. Berlusconi: notivazioni surreali. 

Legali del Cavaliere: faremo ricorso.  (23.05.13)



  Inter homines esse: 

essere tra gli uomini = 

vivere.



 L'esempio è istruttivo. Montaigne. 



Paolina Bonaparte del buon prode juanin -


 Mezza dozzina di pensieri per la sapiente d'oltremare:

1. Nei giorni di festa visito il cimitero per ricordare 

che in quel rettangolo finiscono i festini.


2. Penso anche alla morte, di tanto in tanto, 

tra un pasto e l'altro e mezza dozzina di biccier de vin.


3. So di morire, non per questo devo rinunciare alla festa.


4. Posso dimenticarmi di pensare a morire tra un giorno e l'altro, 

ma di certo Lei - la Massaia del Mondo - non si dimentica di me 

e degli appuntamenti presi sulla parola 

e sottoscritti con la cessione dell’aria nel sangue.


5. Sarei al sicuro da Lei nella più profonda cella della Galera di Tempio? 

O devo prendere in affitto la più sicura torre d'avorio dei cantori d'accademia? 

È cara, ma protegge fino all'alba dalla morte. 


6. Non ho bisogno di pensare alla morte, 

venga quando vuole mi troverà pronto e disarmato.


Altri  quattro in coda, come zavorra per ben navigare: 


1. Niente è paziente come la morte, pur così repentina di sua natura.


2. Non è raro che la morte si dimentichi di chiudere gli occhi al suo prescelto.


3. Primo e ultimo respiro durano una vita; che è bello, 

fra una domenica e l'altra, riempire di vernaccia e pesce fritto.


4. Si dice che a morire è meglio non pensarci. Va bene.

 Ma anche pensarci e aspettarla come una dolce compagna di gioco,

 mi pare una buona idea, non foss'altro che per passare uno week-end diverso.


Noi siamo come i frutti ricercati, fatti per essere mangiati. 


 IL MONDO È PIENO DI VANAGLORIOSI 

CHE SI CREDONO IN VETRINA, 

ECCETTO ME QUANDO DORMO O STO MALE


 Dai e ti sarà dato; prendi e sarai bastonato; 

dormi, sogna e sarai svegliato 

da chi spinge per entrare e uscire 

dalla cucina dove servono ghiraitos e filindeu 

(budella bovine offerte agli dei 

e minestrina ai francescani mendicanti).



uovo della prima gallina d’Irillai 

per il lunedì dei barbieri 

che van per funghi e giocarseli 

a carte per conquistar le mogli


Epos, o  memoria di un popolo che ha vissuto come dicono i ricordi.

E' il movimento della materia a generare il tempo

Il giorno è il giro che compie la terra attorno al sole e con 365 giorni si conta l'anno 


Le mogli legittime  odiano le concubine 

 perché consumano il loro sposo.


Maldestro  è colui che porgendo il vaso da notte 

ad un amico ammalato, e, rovesciandolo 

nel rimetterlo  nel comodino, compie il disastro sopra

 un tappeto di lana che riproduceva come per beffa 

il firmamento stellato attorno al sole. 



- Bobore carreddhu il guappo di furreddhu  -

nato con la più mutevole luna dell’anno:

domanda pane, pace e amore  

essenziali in ogni angolo del mondo

che possono causare  tanta imfame invidia.


Digrigna i denti l’affamato al vedere un cagnetto rosicchiare

 un osso spolpato per aprirsi un varco al midollo prelibato


Come  il mugnaio  intinge la brioche nel Marsala

Come il casaro  che fa nuraghi di ricotta


Ma vienitene qui che unite le due vecchiaie  

afferreremo la coda del tempo che ci rimarrà.

e viaggeremo ogni week end 

come due tassisti in incognito

e tu Avrai ogni giorno il caffè a letto 

E mi chiamerai boboreddhu 

pedes de carreddhu irfassau

    • Ti dirò di Alcide 

    • che aveva sempre un rinale per elmo a carnevale

 come variante del catino per bere vino,

dell' hidalgo Divino Simile al pitale 

medico del dottore del gran Molière-



Non giudicare dall’alto attico della tua dimora 

quel che ognora avviene nella strada sottostante.


 i gemelli :Caraeluna lei, domestica 

e Caraesola lui, artigiano:

 

Abbiamo in noi la nocciola 

che contiene tutte le noccioline possibili

ciò che è è immenso, noi siam parte dell'immenso 

e intendiamo misurarlo e se è il caso 

ridurlo o estenderlo vedremo oppure 

lasciarlo così come l'abbiam trovato 

l'immenso tutto che ci comprende

dove i ricchi voglion esser soli a governare

non solo gli affari correnti, ma anche la morte 

che, come un tiranno, limita la libertà 

che al popolo piace quanto le pietre preziose

 racchiuse nella terra della quale far bottino 

con la guerra a cavallo per la diffusione delle malattie


Giorno e Notte, figli del sole costante

sono le stabili cose che danno ragione al senno 

quel che rimane è il bel girare delle stagioni 

il cui  senso è vitalizzare gli angoli del mondo.  


Con l'uomo nuovo appena nato 

nasce nuovo per lui anche il cielo e la terra 

e il male - figlio di nessuno - urla per mostrarsi alla folla 

che atterrisce poiché ama le sorprese al corso e allo stadio; 

il bene che vaga alla cieca come un orfano che cerca i genitori 

tace per non farsi vedere dai bambini impertinenti 

che vogliono sapere cos'è il sommo bene 

e come si fa ad averlo.



mimesi o imitazione - 

il linguaggio esprime il pensiero

e con l’azione 

esprime il movimento del corpo


Il fine della retorica è l’uso migliore delle parole 

nelle fasi del  discorso pronunciato o scritto


Ama chi soffre per quel che patisce - 

aqabat mater : Epicaste - Giocasta


Il fine della politica  è mantenere libera 

ed efficiente 

la repubblica democratica


L'elocuzione è il modo verbale della riflessione quando è detta

e quando è scritta nello spazio che occupa nella pagina.


Nel nonsenso del non esistere sta 

il senno che riconosce  il senso della vita. 

da: Considerazioni  di un sedentario irfainau. p. 92


L’io che pensa deve pur borbottare come può

ciò che gli frulla in vetta a propos della pancia e sotto

 i piedi sulle radici che sorreggono in equilibrio verticale 

le moltitudini che abitano il mondo.




I vecchi paesi delle varie province del regno 

campano orgogliosi dei propri figli che 

avendo chiaro il senso dell'esistenza 

han vissuto nel miglior mondo della Capitale 

che - naturalmente, data la gloria del suo passato - 

li ha sepolti nel comune dimenticatoio 

dove nessuno è conosciuto 

per il paese d'origine che avevano abbandonato. 

Si, molti gentiluomini scappano sempre 

dalla povera provincia per andare a sostenere

 le capitali decadenti, che poi non sanno 

dove sistemare i virtuosi eroi corsi a sostenerle 

nelle piaghe e le pieghe della sua antica storia 

e, a sua volta, li abbandona nell’oblio del tempo immoto 





Niente è incomprensibile per quelli di casa 

che hanno riposto la loro fiducia nella nuova 

santa trinità, nella esemplare bontà del figlio 

unigenito (e re degli umili) e nella immacolata 

verginità della mamma per eccellenza; 

neppure il nulla assoluto, disperato e senza senso.




In vari angoli della terra c'è chi ritiene che i segreti del mondo 

e la sua elementare verità siano nascosti alla buona dentro i libri 

che contengono la saggezza del passato e che ognuno ha la gioia 

di leggere con la luce della realtà


Bene, tanta è la strada che ci rimane da fare, 

che trovo giusto che anche le illusioni rientrino 

tra le provviste del viaggio, come zavorra del fardello,

 o parte del bottino quotidiano


I problemi che l'uomo di mondo non riesce a risolvere 

finisce per scaricarli sui suoi inconsapevoli simili, 

paesani di un mondo incredibile 

e incomprensibile, si, ma imperdibile


Le vecchie virtù,pur così antiche, 

migliorano sempre la qualità del mondo: 

l'onesta, la nobiltà, la grazia, l'ospitalità e la riconoscenza, la gratitudine


Ogni casa di Irillai è fornita di tutto, ma se di qualcosa manca

 - come può mancare anche in una casa signorile - 

non è certo il pozzo nel cortile profondo non meno di 5metri 

e della cui acqua ci si sazia come della grande verità 

rivelata e vi trova refrigerio una coscia di pecora 

nella combustione del Carmine e nelle febbri di Sant'Anna 

e una spalla di manzo appeso a una <soca> 

della sua pelle e il latte della mucca Mannalita 

che si eccita al sollievo che gli dà la mungitura.


La ricchezza va accumulata, difesa e conservata, 

come la giustizia che va ponderata, 

pesata e amministrata affinchè duri


Trascuro e Castigo il corpo lesinandogli gli alimenti, 

per tener leggera l'anima e farla bella, 

gaia e gentile come una gallinella ovaiola 

libera nell'aria dell'aia fin dal primo mattino.


Preferisco stare tra i miei simili per non essere travolto dalla folla.


Sia gloria al mio sindaco, se la merita, assieme al capitano 

del mio vascello che da Olbia và verso la nuova città, 

che la merita anche lui per aver valutato la 

leggerezza dell'aria al pari di quella della luce e della pace.


Il gallo d'Irillai Narakela, ama travestirsi a carnevale 

con le piume del cappone di Lucula, 

ma fin dal primo canto del primo mattino, 

il popolo che s'alza prima della messa, 

lo riconosce dal suo inconfondibile e impareggiabile chicchirichì, 

mentre gonfia il petto e scuote le ali come il cacico nazionale 

scuoteva in pubblico la sua braghetta


Solo al senno dei vivi è dato non giudicare i morti.


La salute appartiene alla vita; 

con la sofferenza si avvicina la morte.


La conoscenza di se vale più dei reami d'oriente 

e non meno della luce che li illumina e dell'aria che ci da il vigore.


La persona che doveva andare nella riva opposta del fiume, 

non aveva i soldi per pagare il traghetto, 

allora un buon uomo glieli offri dicendogli: 

Prendili se vuoi, alla sola condizione che giunti dall'altra parte,

 tu me li ridia con un'aggiunta.


La casa padronale è quella dove un padrone comanda ai servi;

 la casa servile è quella che addestra  i servi al comando del padrone.


Agli enunciati, come i selciati in cui le pietre seguono una all'altra per non dare inciampi, seguono le parole pertinenti all'argomento enunciato senza contraddirli.


Quando i suoni diventano parole, comincia quel modo di pensare che mai avrà fine.


Dunque, dietro la parola viene il numero, il peso e il metro.


Solo il cielo può accogliere ciò che non riesco ad afferrare


Quando vado avanti a supposizioni e son prossimo a sbagliare, la mia ragione precede la tua.


Ogni minchione contento di se ambisce alla vita eterna a cui accede chi ci crede davvero e vi giunge chi nasce convinto dal tempo di non morir mai.


Il tempo è sempre adatto a dir la propria opinione sugli affari correnti, alfine di essere presenti e lontano dalle zuffe; poi son finiti i punti fissi da contemplare nel cielo delle vecchie meraviglie celesti.


Mi accade sovente di non ricordare il tema della discussione che avevo con me, poco prima di dormire.


Dove non c'è senno, ha poco senso il nonsense.


Fanciulli e fanciulle d'Irillai non han paura dei morti perchè i genitori li hanno abituati a mangiare davanti alla salma del nonno morto.


Anche gli atei, negando dio, credono di aver ri.scoperto le carte del vecchio mondo, forse per esaltare la loro funzione di pensatori originali.


Quale è precisamente l'origine del nostro mondo lo sa solo l’autore di dio, che non ha mai cercato lite in giro per il mondo.


L'ozio serve a contemplare l'opera del signore


Della mirabile arte del vignaiolo, ho avuto in dote solo quella di dar fuoco al sarmento.


La letteratura è l'ultimo rifugio di chi non è riuscito a fare altro, per esempio: non ha messo su una famiglia di eroi e missionari e di monache e commesse che promettono di riuscire a modificare la realtà ostile alle famiglie povere perseguitate dal maligno indisciplinato, con la tentazione di apparire in tvu come scalmanati. 

Quando poi il letterato muore vorrebbe rinascere per vedere come i posteri si ricordano di lui.

Come conservano i suoi pensieri, fatti ed elaborati.



 diana e delia

evangelium =buona notizia


Se nell’animo risiede la sostanza dello spirito

nella forma del corpo è espressa la sostanza della sorte


I ricchi d’Irillai quando impregnano le belle fanciulle 

che accudiscono le faccende della casa si fanno benevoli 

e sposano le compiacenti ai servi  fedeli affidando loro 

un pezzo di terra per tirar su la prole fino alla leva del re





- La speranza è la sostanza del tempo: che si attui o no.


 Il consiglio dei dodici al tredicesimo: i gatti sono stati creati per mangiare i topi. C. Wolff

Wanda come  la nonna 

L’arte deve rivelarci idee, essenze spirituali senza forma. J.Joyce, Ulisse, p. 251.


–: la politica non è solo amministrazione degli uomini (e delle cose) ma, (principalmente) garanzia della libertà pubblica. HA. 



Sirbò! sirbò!

Lo spirito dispone del corpo - indifferente all’invidia - all’amore 

Surbau su pipiaiolu



Pan grattato




Scrivo per aver la compagnia

Della mia realtà 

Sull'arrivo della vecchiaia con la Polio

Che trascinando la polmonite 

 traina la convalescenza


( - Con ciò che percepisco rifletto per esser vivo - ) :

La vecchiaia è il peso che comunque mi teneva 

in equilibrio sulla terra, in acqua e nell’ aria.


- Gramuzare: è un rimasticare la saliva 

come quando la dentiera balla. -

mentre si sazia in attesa che la speranza 

si attui senza logorare lo stomaco


La nemesi è la rivalsa che la coda dell’esistenza si prende 

su quel che è stata la vita che l'ha preceduta.


Le intenzioni belle e cattive si confondono nei sedimenti dell'animo

quelle brutte e buone si nascondono nella feccia del vino.


i guardiani del fuoco assistono la terra che sospira


L'aria è il sospiro del cielo 

che ci dà un concetto del mondo 

come bello da intendere e facile da utilizzare

L'aria tanto è più leggera tanto meglio ci sostiene

Dove manca l'aria si secca anche l'acqua 

e tutto arde con la clemenza dell'inferno 

dove i maligni aggiungono legna al fuoco  


Sopporta e astieniti. Epitteto.


Eterna è la natura 

modificabile nel tempo è la sua opera.

Innato è il carattere umano, non perciò è immodificabile.

Ciò che l'intelligenza dovrebbe domare

se non può mutare i costumi in uso

Istinto e Indole, inclinazione



C’è sempre un bicchiere di vino a  scatenare

 i capricci affettuosi della coppia infoiata

che abolisce il decoro pudico.


Sol chi sente quel che vede capisce quel che dice il mago Marrapisellu 

che si spaccia per principe primogenito primaverile dei 4amori 

che si alternano con altri conti, nobili e baroni, 

nello stemma dell'anno stagionale sardo, 

bendati per non vedere i raggiri dell'isola, 

Regione Sovrana che, per piacere alla Baronia 

e alla Compagnia dei Barazelos d'Orosei, 

ha istituito il Ducato di Orane e Oniveri, 

la Contea di Gonare e di Gonario Lollobe 

e la Parrocchia di Pred'e Istrada 

e Predu Bullinu e Gabinu Bucchitu


  Maledizione o misericordia. ok.

  Come il buon pastore Gabinu Zustina, basso e con pancetta, si puliva le mani nelle ascelle dopo qualsiasi faccenda manuale, e naso e muso sull'avambraccio come l'impiegato allo sportello della banca, sulle mezzemaniche, dopo aver fatto il servizio militare ai confini, da moccioso, e aver cominciato a conversare in italiano fino a parlarci con la fidanzata e poi sposa, come se il dialetto fosse contrario all'unità nazionale e rinnega la sua prima lingua.


Onore al giovanotto che sventolerà la bandiera 

dall'alto della Madonna di Gonare 

che fa i giorni più luminosi e belli. Luce tutto il dì.


Chi avrà - quest'anno -

 l'onore oneroso del priorato di san Francesco?

Il vessillo del santo allo stimato vignaiolo 

che farà migliore il chiaretto di Marreri.



la fucina di efesto che fabbrica terranuova


Nella sua bottega l’artigiano intreccia i 

 propri metodi adattandoli anche a quelli altrui 

.

Pesca nella memoria 

e ripesca nei ricordi di qualcos'altro


le parole son come la farina contenuta 

in un gran sacco da cui ogni panettiere 

trae il pane impastato col proprio lievito



B.Napoloni, il co(str)ruttore di città a misura pubblicitaria; 

Lui senza città è un'animale in guerra con i suoi simili; 

fuori delle mura è esposto ai pericoli; 

indifeso, senza antibiotici, dalla febbre che fa lievitare il corpo


Non cerco l'abbandono, nè mi curo dell'isolamento, perchè amo la solitudine: 

quando il ricordo che ho di lei è più bello del suo ritratto.


Se dalla lascivia nasce la prole dissoluta.


- La cosiddetta autenticità dell’essere naturale

è l’aver coscienza della propria mortalità

Umano è l’essere che comunica con i suoi simili



Ma i tricongius  non sono abigeatari 

Elemento primo del delatore nelle bettole 

 è mostrarsi distratto per ascoltare meglio

le chiacchiere dei rattoppini malfermi sulle gambe

che bevono non meno di tre congi di vino al giorno

 contro l’aria chiusa della bottega, a raso fino  alle orecchie

dicono, che non trabocchi, 

quindi, quasi    quanto  beve un giogo 

di buoi assetati dal fardello nella faticosa salita.


E Dalla lussuria che nascono gli amanti del lusso.


- chi non sposerebbe la persona casta - 

non più e non meno di se stessa?


La vita è come una casa che non conosci 

una terra sempre nuova per chiunque vi approdi

non sai da dove sei entrato

né in che modo ne uscirai

lasciando in loco le tue ossa

 che prima di te non esistevano.


Nulla mi si addice più del mondo 

che mi sostiene in piedi, seduto e coricato.


Siamo sempre in trattative con la morte 

ma alla fine è sempre lei a trovar l'accordo 

col contraente e sancirne l’applicazione.


Passo il mio tempo a mettere insieme 

i suoni delle parole col loro prezioso contenuto

come belle signore compiaciute dell'influenza 

che lo specchio ha su di loro


Di quel che accade fra noi se ne infischiano i demoni lunatici e i marziani angelici

 ma non gli arzilli del creato: ovvero i barazelos  del posto di guardia, 

gli attenti  custodi del bivio, i sensi segreti  delle polizie  

che vigilano nel quartiere d'Irillai che non dorme mai..


Non c’è vita con  la pancia vuota. 

Forza e bellezza passano al buio dalla bocca

per riempirsi dell’ oscura virtù nella coratella.


A Irillai le tortorelle seguono passo passo i capifamiglia 

che seminano loro briciole di pane carasau e ne allontanavano 

i colombi spiritosi e spirituali e i piccioni viandanti e mendicanti



le frecce tricolori nel cielo azzurro per tutti

ci difendono dalle mosche…


è quindi Giusto che i missionari seguano legionari



Gli alpini friulani sfilano a Piacenza di ritorno dalla russia

  


- temo i delatori dei fanatici che torturano in  nome di dio -



Sempre quando gli penso mi riferisco al corpo.

Costante del pensiero è inventare il modo di esprimersi.

Riconoscetemi per quel che vedete e sentite.

Dal pensiero spontaneo sprizza il linguaggio del corpo.

L'oggetto del pensare mi è sempre contemporaneo: 

quando penso al passato è lui il contemporaneo.

Il pensiero è la maturazione del corpo; 

somiglia alla maturazione della pianta che dà il fiore e il frutto, 

dopo aver ricevuto acqua e sole

come la pianta non può contenere il frutto che si libera, 

così il corpo non può trattenere il pensiero nel suo circuito

il pensiero è lo svolgimento spontaneo del filo d'erba che spunta dal suolo


Il medico condotto del paese curava i suoi pazienti balbuzienti 

con la terapia del pozzo nel cortile prescrivendo la ricerca dell’acqua 

nel cortile dove non c’era, necessaria per la sete, per l’igiene, 

per il caldo e con la siccità  per le piante, 

efficace anche contro gli sbadigli dell’età

e la balbuzie adolescenziale

e la calvizie precoce dei sollevatori di pesi.


W i profeti di notizie liete 

w i poeti di gioiose novelle

Ma viva sereno e sano chi esce di casa 

senza aver di mira alcuna preda.


Lasciamo il mondo tronfio di speranza  ai suoi affari, 

col Fat(t)o stabilito dal Destino di briganti birbanti

 delle cose floride e pessime, comuni

 faccende pubbliche e private vicende.


L’anima è il senno che giudica il bene e il male, l’evidenza e 

l’astrazione,  l’ombra del corpo che lo segue o preceda ovunque vada.


E’ un disturbo varcare la soglia della casa aperta 

per la presenza della morte che tutto e tutti mette a disagio 

è La vecchia che porta sulla testa un cesto con sette 

dozzine d’uova che dice pesanti come il monte d’Oliena.

La vecchiaia è l’ultima delle irreversibili malattie  dell’esistenza.


 La compagnia distrae dal cercar se stessi

Prima di star con gli altri devo star con me

La musica che viene da fuori trova già quella di dentro

Puoi pure chiamar malinconia quel che 

per me è gioia di vivere trovando sereno

Se mi abbandono mi perdo, se solo mi trascuro sto male

Non cerco la compagnia, ma quando mi ci trovo, mi diverto 

e non mi pento mai: quel che è stato è passato

Non posso andare da nessuna parte dove non ci sia già io

Pensare alla morte mi tiene vivo, perché mi appartiene.



- Sulla  senescenza e convalescenza, la  coscienza si inquieta nelle tenebre dell’animo . 

ma forse più che oscurità,  di confusione si tratta  come traccia della polmonite. e della sua cura-


Sas penas de Tzinkana. 

Cose fatte come parole dette.

Faina e non tzarra . 

Opere e non solo chiacchiere.

Per i contadini non c’è pane più buono di quello fatto con la farina del grano 

nè vino genuino come quello dell’uva matura 

nè latte migliore di quello le cui gocce cadono dalla fonte

nè c’è ortaggio altrettanto saporito quanto quello che ha conosciuto la cura della zappa.


- Il primo avviso che segnala l’inizio  del decadimento 

è l'abbandono dei desideri -


La vecchiaia è la coda della vita 

che non sempre tien lontane le mosche. 


Riduci i bisogni  e forse la vecchiaia sarà meno cupa e triste.


Con lo svanire dei desideri dalla sottile mente del corpo 

si aprono i varchi alla linfa che fugge via di casa.


Chi è forte è capace di difendersi e di offendere

altrettanto  -   o  no - può chi ha in dote la facoltà di ingannare.


L’oste giura sui ravanelli che attirano i clienti

e l’ostessa giura sulla doppia dozzina d’uova degli apostoli.


Socrate giurava per  il cane e l’oca.


- Chissà la rabbia divina l’aver perduto il figlio per trenta denari.


Rivivono la via crucis per godere della passione di Gesù logorato sul calvario.


La natura è tutto ciò che Iddio ha fatto senza bisogno di suocere, nuore  e comari matrigne vicine di casa.


Chi governa il potere usa promettere in pubblico e minacciare in privato. -


Non dopo la Polio nè la post-polio, ma dopo la polmonite si mi si adatta il verso di Sofocle:

ogni cosa fa strepitare e sobbalzare il fifone che è in me.


La superstizione si offre agli umani mortali

con i sogni più adatti ai loro progetti correnti.


- il tempo ha da passare  e quindi qualcosa bisogna fare: 

disse il donnaiolo anonimo  all’ignoto confessore di fiducia - 

La persona è un dato di fatto perchè sa fare cose memorabili 

nonchè dire astratte insensatezze 

quali i mirabolanti creatori dell'esistente.


Ospizio Municipale o casa dei derelitti delle contrade circostanti incapaci di vivere con le proprie forze.


Concetto di proprietà fi Locke in quanto l’uomo ha diritto alla proprietà di ciò che produce.

non di cio che è in grado di utilizzare debitamente


Dalle Muse la musica

le altre arti dalle grazie.

Agli equilibrati il vino dalla botte piena

ai maldicenti la feccia della damigiana che diventa

l'aceto dei mancini che da un certo tono alle carote.

Non c'è bisogno del grappolo d'uva appeso alla porta

per prendere al gancio l'avvinazzato

che da per certo immortale solo il Sole

che si muove da se solo e niente attorno a lui è fermo.

Mentre la Luna segue ed è incostante.

Raccapricciante è l'esibizione del potere sovrumano sull'uomo governato come superfluo.

Il cane guardiano abbaia più forte per la fame che per la presenza del ladro.

Una buona azione e un opera ben riuscita si elogiano da sole

senza che certi sbruffoni ci mettano lingua e odorato da segugio.


Ora che l'hai scampata senza un bernocolo 

dalla grandine  grossa come le lacrime della Madonna, 

sul monte carmelo, fatti onesto e mariano.


Delle volte l'esistente pare immobile


Il fuoco del sole soffia su se stesso.


altre volte pare non fermarsi mai.


Misera la vecchiaia  che non trova un animo che gli passi un sorso d’acqua.


                                                Misero l’orfano impertinente che per averlo deve conoscere il sommo bene.


Cattolici e battezzati baciano la mano del papa perchè l'ultima cosa che quella mano ha fatto in ordine di tempo è di essere stata stretta da quelle Sante del Signore degli eserciti di pace.

Così siamo abituati a salutarci con calore come si fa in punto di morte.


Darei un'occhio per smentire colui 

che affermasse che non sono stato equo

a pranzo in famiglia con gli amici


Fosse dipesa da me la scelta di dove vivere avrei scelto il mondo delle chiocciole dove il padrone di casa istruisce i servi a non farsi più eleganti di lui che è l'albero più alto del modesto bosco per fare invidia agli altri


Il cosiddetto uomo tranquillo 

ha sempre sognato un suo simile straordinario 

un tipo non comune, fino a trovare un Dio 

degli Dei senza fissa dimora e stupire 

al suo cospetto e farsi abbindolare dai prelati 

in nome del re dei re che per lui 

santificheranno le guerre di religione 

per dare una casa a un così curioso sovrano 

che non aveva dove dormire come il maschio 

predatore senza fissa dimora che posa fuori 

dal recinto degli agnelli al centro dell'universo


O dio! perché porci, conigli e topi

son più abili di me nel far figli?


L'anima è nuda, và e viene ignota, innocua non si vede, 

non gli importa di mostrarsi, non sta mai ferma e non si copre 

con la pelle che ammanta il bel corpo della femmina


Ogni epoca ha avuto i suoi ladri 

e il presente non non ne è carente 

e per il bene della continuità del mondo 

confido nel domani


Al presidente era facile passar per pazzo dicendosi capace di far miracoli col denaro e far volare dalla finestra le pernici al sugo, spacciarsi banchiere e giurare seriamente di essere buono come san Francesco figlioccio di Dio


E' verosimile che parecchie cose del firmamento ci sfuggano.

Chissà quante faccende accadono di cui siamo all'oscuro.

Penso che il desiderio vivifichi gli organismi animali perchè mi piace pensare

che i cani sognino il midollo dell'osso buco come noantri! Che a loro cediamo l'osso.


L'eucarestia è la riedizione della sobria cena (pane e vino) che – davanti a tutti - Gesù offrì ai suoi discepoli che avrebbero dovuto salvarlo, Dio permettendo.

 



Ai liberi circoli d'Irillai accedono i credenti come Karaeluna salariato e miscredenti come i gemelli d'una sacca Caraesole e Caraesola che si arrangiano come possono, quelli che bevono dalla bottiglia e quelli devoti al bicchiere, i sani e gli indemoniati, testimoni di nozze e compari di battesimo, maestri e garzoni, qualche prelato e frate di passaggio e mai nessun diacono infatuato della parola adunanza, al circolo vanno quelli sempre in festa e quelli di recente lutto, a un circolo sono iscritti i modernisti motoristi altrettanto dei tradizionalisti che vogliono ripristinare il passato a cavallo, quelli che leggono le antiche scritture con gli occhi dell'attualità e quelli che mescolano gli eventi del presente con gli affari dimenticati e aggiunti in circostanze opportune per modificare le storie incredibili che si raccontano al circolo in aggiunta a quelle strane storie diffuse dalla tv sul latte d'asina: voglio vederlo il tipetto che un'asina non l'ha mai vista, voglio vederlo mungerla e scambiarla magari col consorte somaro.


Il tempo guida la mano degli uomini 

contro gli accidenti del giorno 

dopo averli portati il dì passato.


Il contingente dei Barazelos d'OhiaiB.  è del numero dei cavalieri di Re Lear: in costante diminuzione.


Lo sbaglio non si adatta alla natura del padre dell'Uomo né alla natura della donna madre: la Maria

Quindi se Iddio ha sbagliato l'ha fatto solo su di me, facendomi più grave del merlo, meno forte del toro, spedito più della chiocciola, meno prudente del gatto, senza l'eleganza del cavallo, ingrato più del cane, ardito come un pesce sott'acqua, più cauto del ragno, castigato più dell'omicida fattosi frate, inutile come la mosca, molto meno gaio della rana che salta dove c'è l'acqua

però capisco che le cose belle danno piacer al primo sguardo: è l'intelligenza caromio, l'intelligenza per conoscere l'amore che va e viene leggero come l'aria di Bruncuspina, la forza del vino, come la luce del sole e il calore del cuore


Ma nelle case dei potenti anche le sguattere sono superbe.

LO sguattero è colui che pulisce la cucina dove i cuochi preparano il cibo 

ai commensali e lavorando  imbrattano ambiente,  fornelli e  pignatte.


Credo che nella terra e nel suo mondo compreso 

l’alto cielo accada tutto quel che è possibile…

…Ma chi nell’imperversare della canicola 

non libera un pensierino al refrigerio?

 


Non conosco nessuno che cosciente di quel che fa 

si faccia del male come Muzio Scevola che trovò il fuoco acceso 

dove punire la mano per aver sbagliato e dar lezione all'altra, 

per esempio, strappandosi di malo modo 

un sano dente in prima fila che costa di più.


L’eredità che ci piove addosso non causa dispiacere 

quand’è inaspettata, ma quand’è inferiore all’attesa

  se qualcuno ne ha avuto in più.


La cattiveria è quell’affare che ci rende bersaglio del diavolo 

naturalmente invidioso, che – cacciato dal paradiso 

con la coda in fiamme per la sua forsennata belligeranza 

- gode fino al midollo a farci soffrire 

come cipolla nell’olio di cui son ghiotti i dannati


Molti nella bellezza della natura in fiore, vedono la mano di Dio 

e gli riconoscono qualcosa in più che manca alle loro mani.

In me destano meraviglia le fonti di montagna 

dove attingono l’acqua le Janas di Farcana che le hanno in affidamento, 

e le civette di Soloti che di notte, le proteggono 

dagli avvelenatori di Lollove per venderla in bottiglia;

e nel cuore dei nobili paesani d’Oliena batte la gioia 

di aver nel territorio comunale una delle ineffabili opere 

con cui Nostro Signore si è voluto cimentare sulla sua terra prediletta:

 il Gonone, dove le figlie del re di Lanaitu riempivano le brocche d’acqua, 

e cantavano e ballavano come le ore, con i pastori che avevano appena inventato 

le sebadas, le caciotte filanti col miele e le mogli, 

nobili e massaie, servivano fumanti i kulurgioni di giornata

Fino al tempo in cui ci soccorre la assennata memoria, 

ogni fine anno vede finir le sue parole - per aver troppo amato - 

ma subito il nuovo anno nomina un suo sceriffo 

per catturare quelle più adatte alla salda ragione del mondo che 

- con rinnovato ardore - deve raccontar sempre se stesso 

a ogni rivo che corre sulla terra e infine si converte alla morte 

nel mare  Sulle parole:

Manzo è il bue grasso in stalla dopo aver pascolato nel prato come un vitello,

Lanzo è il cristo in croce a seccar le budella sul prato pingue: Si asciuga sul bagnato.

Casto è chi rinuncia al sesso come se fosse castrato; 

la parola più prossima alla castità è dunque la castrazione

Come se il sesso non sia la cosa più naturale al mondo

Quasi a sottintendere che castrato è puro, o il casto incontaminato.

Come non scappa la parola venustà che venga propriamente 

dalle belle grazie di Venere: Venustà è come una bella e gentil

 donna stia a Venere. Sa di Venere. Ha di Venere. Divina come Venere.

 


Common sense


Chissà cosa avrà più caro il moribondo se la luce o l’aria.

una notte che anche cani, gatti 

e gufi ebbero paura.


Ite ses carramerdandhe si dice dell’individuo smanioso  d’amore

della donna femmina invece che tresca un impudico intreccio d’amore illecito


La vita è esistere  sopra una

Banzicallera  o altalena


Se la vecchiaia è decrepita 

l’infanzia è stata smagliante


Sull'ambizione.

Forse Abele non era ambizioso come Cesare, ma quale successo migliore dell'essere il prediletto di Dio(il figlio unigenito verrà dopo e gli farà fare una fine inesorabile, come quella che i cavalli di Poseidone fecero a Ippolito figlio di Teseo, straziandolo come un debitore insolvente)? Perciò il forse geloso Caino, l'uccise con la leppa. Ad ogni modo – può darsi – che l'ambizione sfrenata corrompe i costumi degli uomini che generano le leggi per contenere i cittadini.

Ma come?! L'inconscio sarebbe il male che abbiamo nascosto in noi? Non ci credo. L'avrei sentito, visto e conosciuto. L'ambizione, come l'istinto di vivere, ci accompagna dalla nascita? Bugia. Una delle tante. La mamma sa che un figlio può esser meno buono dell'altro. La mamma sa tutto del figlio finchè non si sposa. E poteva essere terribilmente cattivo anche prima della visita di leva. La mamma è la sola che sa quel che ha fatto, e solo in questo il sesso si differenzia: nel concepire, tutto il resto è uno, uno è il principio, il maschile e il femminile è nulla se a uno manca l'altro, è quel che si dice uomo si potrebbe anche dire donna, uomo donna capace di tutto quel che fa: dottor Jekyll e signora Hyde; 


- non si conosce danza funebre -

- lugubre è la sepoltura della salma -

Le attitadore accompagnano la composta nenia 

muovendo le  braccia sedute accanto alla salma.


IL ballo Sardo Dillu e Tondo (quando la coppia balla dentro il cerchio lo fa con la forza dell’agilità)è in sintonia con la festa del Santo e in armonia con lo stato dell’animo governato dal divino organetto i cui precetti sono affidati alle mani del maestro di turno.  Son balli seri (le coppie di ballerini son tanto serie che pare non abbiano mai visto un avvinazzato),  con movenze ripetute e poco varie, balli di pastori  in polpa col riposo mentre il gregge pascola e contadini coloriti dal sole nel faticare sui campi inondati di vita immortale


L’immaginazione è l’idea(principio del pensare) per occupare il corpo inattivo.

IL corpo se ne infischia di saltare sulla luna e di contemplare il globo terracqueo.

Al pensiero invece è ciò che più preme.


La realtà è il suo continuo mutamento/movimento fino a: 

ciò che è così, può anche durare fino a seccare le foglie di tabacco, 

fino alla energia degli schiavi, del bestiame manso e delle macchine a vapore

Se alla realtà si vuole attribuire un' inizio esso è il nostro nascimento, 

quando ci appare il celeste del cielo, la nostra nascita senza saper ridere, 

fino a riconoscersi negli altri e raggiungere quel che vediamo



la cuffia del pensatore

Il pensiero è come la scintilla della pietra focaia: 

la reazione del cervello urtato dalla pietra focaia 

che sprizzando diventa mente e produce idee o scintille

La mente è la reazione del cervello quando viene sfregato dai sensi

 -(pietra focaia)- a registrare le cose del mondo e i loro affari

Il pensiero prende forma nel presentarsi alla luce pubblica

Pensiamo a come fare gli affari nostri

Il pensiero è il collocarci nella realtà circostante

Immagino il pensiero come movimento: pensare – a - qualcosa

Cos'è il pensiero? Cosa sia non so.

Che sia come il caso irrequieto che fermenta 

nel caos tempestoso per puro e quieto caso.

Perchè nasce, ditemi, il pensiero?

Un capriccio dell'aria celeste e della terra nera?

Partorito dalla mente e nutrito dal ventre del mare salato?

Ditemi, come?

Chi lo genera lo seppellisce e lo culla nella tomba

chi lo sa presto risponda

alla domanda come Dio comanda.

Visto nelle verdi valli e sentito negli aridi deserti?

Prende il latte dai primi suoni della lingua?

Un capriccio del creato, dal tatto è allattato

col buon gusto del palato è allevato

e ben'educato dall'olfatto delicato.

Ecco: il nostro pensiero è un capriccio di Dio Presidente del Mondo 

e dell'universo senza limiti che si tormenta alle sue spalle

col pungolo della vecchia cricca al motto: 

Non sempre gli occhi grandi vedono più dei piccoli


Bambino, non si da da mangiare agli uccellini!

Padre, ma son creature di Dio.

Si, ma devono rimaner leggeri per volare.

Che vuoi fare da grande? Il minatore.

Quale è il tuo animale preferito? L'angelo della primavera.

Cosa donerai alla tua sposa il giorno delle nozze? 

I bei grappoli che l'autunno colora d'oro.


Quando succede che chi lo merita non paghi il giusto fio 

il dio monoteista rimasto in campo guarda dall’altra parte.



i tre limoni del Gran Libro...

  Il mondo è eterno; le fave e i piselli non di  meno.


  Sento i torti commessi, i dispiaceri  dati, gli sbagli fatti, i malumori che ho causato!

nondimeno sento le ingiustizie ricevute, le offese sopportate, 

le umiliazioni subite, le privazioni impostemi?

perciò Pepp'antoni beve vino e se ne infischia 

di non saper parlare sottovoce e teme di non sentirsi; 

poi suo maestro amico fu un rattoppino sordomuto…

ma non per lui apprese a gridare


Aldrovandi: cittadinanza Bologna a madre. Bene.


Mi da motivo di credere che Iddio rovisti davvero nel cuore degli umani. Bella. Lei, Signora, è bella. Come bello è quel che ha fatto. Bella la discesa in piazza. Belle le parole dette. Signora, siamo nati per la bellezza del mondo. Signora avrei voluto essere il padrino di suo figlio; non gli avrei donato alcun orologio, perchè il tempo lo batte il cuore. Ma, ne sono certo, avremmo bevuto del succo di Dioniso e del vino che mancò a Cana. Signora: bevo il buon vino, anche da solo, e nulla mi commuove: lei ha infranto la mia difesa, opera, badi bene, di Efesto, lo sciancato che batte il ferro rovente; ha sciolto la mia armatura e mi ha commosso; perchè l'unica certezza che mi è rimasta è che solo la madre ha cura del figlio. Perciò tifo per Clitennestra, a cui è stata strappata la prima figlia, data agli umorali dei marini per non rompere i remi.

La taverna accoglie gli affanni e li rilascia brilli: 

sii coerente quando entri, dice Zomaria Zigottu, e bevi il chiaretto di Cana.

 Non puoi passar la sera a ciucciar bon-bon. Bevi e resisti agli affanni. 

Impossibile sottrarsi alle pieghe del mondo. 

Dio, la donna bella è quel che mi manca. 

Le riconosco: ricamano all'ombra 

le femmine perbene, nel cortile del Nordamerica. 

Tenevo conto del latte, cinque litri ne consumavano ogni giorno. 

Piunca Papassa - calda come una calza di lana e dolce come l'uva - 

infilava le mani tra i capelli e sorrideva 

davanti a Donn'Elène Kuleispriku che cantava mentre ricamava. 

Mio è stato il destino dell'attor giovane: 

innamorarsi della bella prim'attrice, 

salda di gambe e lombi da lavandaia.

Ama la tua donna – mi dissi - 

come la parte migliore che ti manca.

Una rosa alla mia bella,

un giglio al suo ritratto,

un geranio al suo ricordo che  muore  con me. p. 121


Candho bata’ite remare  ki sa linna sicca 

bi keret carena  sambenosa.



Dalle brutture che avvengono nel mondo 

vien da pensare che siamo stati abbandonati 

a noi stessi dai reggenti olimpici e dal celeste monoteista

sul prato del Cuzone col rigoglio della salubre malva gennargentu, monte Linas e Limbara


Gli scaltri, battezzati nella chiesa della Purissima, sulla riva sinistra del Cedrino (dove le fanciulle dell'acqua pura, intrecciano ghirlande con i giunchi per cagliare il latte e solo dopo il lavoro con verdi steli infilati nella crocchia, cavalcano le canne del fiume ornando con fiori d'argento il loro riso, come si usa in primavera a Lucula e in Baronia), simulano noncuranza per gli affari che hanno a cuore e perorano per ogni inezia, la provvidenza, la parità uomo-donna e la giustizia divina che non manchi mai. p. 17


Quando parliamo dei massimi sistemi 

ricordiamoci di essere umani mortali e uguali 

come le uova delle galline del pollaio nell’aia.


alla fine d’ogni speranza ci sarà sempre 

l’impronta viola del suo lieve pizzico.


La sommità delle cose non ha che l’immagine appuntita

Le faccende terra terra non scavano oltre l'inferno.


Quando un militare graduato dice che un soldato non è normale 

si crede perlomeno un garzone della bottega di N.S. Iddio.



I grandi nasi d'Irillai son dei contadini;

 ai pastori son riservate grandi orecchie; 

gli artigiani hanno varie carenze e abbondano in diversi attributi;

 i barbieri son profumati come questurini 

e linguacciuti come comari pettegole, 

così che parlando d'altri è di se stessi che parlano,

 tanto che più d'uno, dicono, 

dorme da solo in cantina perchè la moglie non lo vuole a letto, 

come se ciascuno  avesse saputo di qualche tresca dell’altro



Viveva nella  periferia di una provincia della repubblica 

al limite d’un boschetto patriottico che stava per essere 

integrato nelle mura perimetrali che cingevano l’elegante  

cimitero tutto rose e ori di Bosa come giardini fiorentini  fioriti

e prima di uscir di casa per la spesa quotidiana 

di pane tabacco e vino ascoltava l’augurale canto 

del gracchio  e il richiamo funesto del falchetto 

allo scricciolo sul davanzale dei primi voli 

e il cra cra della ranocchia  sulle previsioni favorevoli 

o avverse del filo d’acqua della fontanella di Abbanoa 

malchiusa per divina dimenticanza

dal fontaniere superstizioso appassionato 

dei buoni auspici che riceveva dal tip tap del picchio 

di Sant’Ussula che dava il tempo agli scalpellini 

che lastricavano le sontuose strade e  case diIrillai.


Se il popolo dei credenti  comandati è piuttosto ignorante 

non meno che povero e misero

si può supporre per converso che i comandanti 

siano piuttosto increduli e abbastanza sapienti

e nondimeno ricchi sfondati.



i fulmini di giove sull'isola cattolica


Canto ininterrotto dell’amore assente.


Perchè ?Digiuna?


L'attesa In anticipo

 logora 

 sull’aspettativa delusa.


La speranza logora la pazienza


Ogni giorno mi sveglio con l’impellenza di portare dentro casa le uova fresche del pollaio.


Un ricordo è come una zattera

 che vaga nel pelago della memoria

 nella circostanza in cui la grazia 

della luna è stata la musa celeste

 a guidare la cometa della mia ispirazione

 in cui la grazia lunare volava 

da Trieste a Palermo e Roma

 a mietere premi della meritevole stellina…

ho un lieto ricordo 

e in questo scorcio ferragostano 

invio questi versi da scambiare

 con i tuoi se vuoi 

nel nome di orazio


Beata è solo la persona

 che vive serena beneficiando

al solo credere di vivere solo 

nell’ombra di un dio celeste


Negli anni di scuola si parlava di te

come di quell’essere umano 

nemico di se stesso e nell’animo

medesimo fratello dell’animale

e sempre  avverso ai suoi simili 

prodi sanguinari  come lui 

che correvano in battaglia 

a ucciderne quanto più possibile 

di quanti stavano in piedi

e quanti più ne uccideva

tanto più era eroico

e cresceva di valore 

fino a diventare un dio 

invincibile e nobile di fama

 massima al comune assassino


lo sguardo è la prima luce che giunge all’animo

che poi si diffonde con la mente nel corpo

come la prima luce del sole sul mondo

che si ha da conoscere per viverci bene


Dove è necessario conoscere

 il nostro corpo non meno 

della nostra casa con bocca e denti

 sulla soglia che si apre e chiude

alla realtà universale 

dell’ambiente solare esistente


un  buon inizio della strada 

ti conduce bene  in fondo alla via 




Oltraggiano il mondo umano

 i pochi molto avidi 

che accumulano enormi ricchezze 

 rubando qua e là 

e sfruttando il lavoro là e qua

pagandolo - si - col capitale  depositato in saccoccia

 (bottino di civiltà e sviluppo sociale

a volte equo e molte altre iniquo

perchè la giustizia eccessiva offende

 molto  menodell’ingiustizia quotidiana )


i  tri congius

non bevono meno di tre congi di vino al giorno

che poi  il corpo distilla trasudando dalla pelle  la notte


Di una grande casata non ci deve essere nulla da dire. 

Meno che mai da una coppia di classe 

che non lascia  tracce ombrose nel suo cammino.


Andiamo a rotoli sperando di vincere senza farci male.


Son sempre i migliori 

quelli che per primi attraversano il bosco.


La violenza da infine la morte 

e avrebbe arrestato il mondo 

se solo avesse potuto.


Il destino è come il respiro invisibile che ci sostiene, 

il bacio dell'aria, proprio simile al filo del ragno 

a cui lo stesso si sospende 

col bacio ininterrotto sulla tela.


Non posso dimenticare quel che sono stato

e se sono quel che dovevo essere

è segno che non poteva essere altrimenti

così mi complimento per aver mantenuto la promessa


Non conosco neppur poco le cause iniziali 

e non ho sentore nemmeno di quelle finali


Si spendono oltre 72 milioni 685 mila euro l'anno 

per la continuità del Continente con la Sardegna 

che deve, innanzitutto, bastare a se stessa 

e vivere secondo le sue possibilità.



Amsicora di Tiscali, amico di Astarte, dea della bellezza

Josto di Nora, amico di Tanit, dea dell'amore



Gonario Bardhana di Laconi, 

montanaro esperto in razzie sul piano - 

distingueva col tatto le punte dei monti nella notte buia 

- e saccheggi di grano in Campidano, 

amico della Luna, dea della memoria e signora 

delle scorribande nelle lande deserte





Il tempo è continua mutazione,

 riduce l'esistenza in frammenti, 

elude le idee, convoglia la follia, 

propone miraggi, scioglie gli ormeggi 

ai fantasmi dei nostri morti

(nei sogni e nei ricordi), 

rende la vita del singolo uomo

 non sperimentabile, 

perchè non gli concede una ripetizione, 

poi, in base alla mia esperienza -

(e della mia condotta di vita)-, 

non dovrei fidarmi di lui, 

ma solo di chi mi ha condotto 

per mano fin qua, nel corso del tempo: 

l'Iddio ordinatore del tempo e dello spazio.


Gli esseri razionali son quelli 

che proprio non possono fare a meno 

di aver la ragione schierata dalla propria parte




Libertà: ogni suo verso è quello giusto


La pace è: vivere più sereni che in allegria


Il benessere è: dare salsicce ai poveri del paese inabili a rubare


Poveri son quelli a cui il più abile dei ladri non porta via nulla.




L'uomo e la donna sono complementari 

come l'aria e la luce che fanno l'acqua 

che inonda il mondo 

per le persone benestanti e disagiate.


Ebbene, se cosi sia 

è quel che nessuno sa cosa sia: 

riempir la terra di uomini buoni. A nulla.




La realtà è quel che è, 

e non come vorremmo che fosse 

quando ci fa comodo.




Devo abituarmi a stare a sentire chi 

– dall'altra parte della strada - 

ce l'ha con me.




Nulla è senza significato, 

basta individuarne la forma 

e trovarne la sostanza ordinaria

 -(come la tolleranza? 

Quel che vale per tutti può non valere per me)




L'anarchia non ha guida, 

come la storia del mondo, 

come l'immensità del tempo senza senso, 

grande come la mente umana, 

per cui chiunque può pensare più o meno 

come un re che concede 

la sua sovrana grazia alla regina.



gli abbienti annuali provvisori come noi:

l’Asfodelo gagliardo consorte campestre di Malva paziente


                                             la perenne esibizione del  mondo naturale

 è l’oggetto di studio della scienza




Hai letto il libriccino?

Si. 

Allora dovresti respirare meglio

come me  dopo l’ossigeno terapia

e la convalescenza post-polmonite



incipit


                                                    Il passato è di corta memoria


Quel che l'attore legge può ripeterlo con arte; 

io leggo quel che mi fa riflettere 

e pensare ai rari  ma cari ricordi 

dei miei genitori morti 

nei frutteti e nelle vigne di Marreri: 

il suono di una sola parola reclama l'immagine; 

l'immagine chiama il ricordo; 

il ricordo si deposita nella memoria; 

la memoria è il granaio della mente; 

la mente è la tasca interna del corpo; 

il corpo è ciò che spunta spontaneamente dal suolo; 

la terra è la zolla fertile del cielo; 

il cielo è quel che si riempie da se 

col continuo movimento che sempre si 

rinnova di calde apparenze senza capo né coda; 

il movimento è il respiro cosmico di Dio che non muore

la parola  che riguarda i miei avi evoca la loro 

immagine nei campi di grano di Nurdhole 

e negli orti di Isporosile.



Vorremmo Dio è come quel  gran padre da ciascuno desiderato.



Ogni garzone di talento si propone 

di entrare nella corte dei buoni apprendisti che 

    contano di diventare maestri e essere secondi ai primi 


Così nei giorni di festa si paluda 

come un cavallo di razza in parata 

per conto dei carabinieri che non 

vogliono essere a meno degli altri militari


Come per sentirsi estraneo tra i propri simili 

<figli del suolo benedetto e tutti dello stesso sangue, 

col sogno di far rivivere la miglior tradizione degli avi: 

l'ospitalità, con un piatto di sanguinaccio, 

un bicchier di vino e una stuoia per la notte>, 

con la vecchia idea, dura a morire, 

del quieto sopravvivere che permette di capire 

quand'è l'ora di uscir di scena senza disturbare gli astanti




Vivere in un ambiente indifferente o ostile,

 è come essere soli al mondo, 

senza un'animale domestico per amico, 

ad aspettare il messia o un leader purchessia, 

sperando che non accada mai l'impensabile, 

che non so cosa sia.




Amici, apostoli e familiari son fatti affinchè possano abbandonarti, 

anche nell'ora del bisogno, per qualcuno migliore di te, 

capace di redimerlo e rimediare alle negligenze

 del mondo urbano e rurale.




Perchè esistiamo? Diamine, ma per rispondere alla domanda!



Ecco la ragione per cui gli eremiti 

e i filosofi si ritirano dal mondo: 

per capire come e quali sono state 

le prime sensazioni dell'uomo nel venire al mondo


Dio riempì il primo sguardo del primo uomo 

sul mondo mostrandogli una zappa

come la prima cosa che doveva toccare


ma quale fu il primo suono che l'uomo sentì?


Il canto del gallo, il richiamo del gracchio 

e il tip-tap del picchio,

 tutti come il battito del suo cuore.


E il primo odore che lo colpì? Il suo primo peto.




Innati sono i sensi e la fame d'aria fresca


innata è la sete e il bisogno del colostro


Innata è l'unione del maschio con la femmina


Innata è la posizione eretta e distesa


Innato è il sonno che riposa il corpo


Innato è il movimento del corpo e la contemplazione del cieloPerciò anche Platone [Leg. 2,666a-b],

pur avendo interdetto del tutto l'uso del vino ai giovani 

e avendone per- messo uno moderato agli adulti, 

concede ai vecchi più abbondanti bevute.




Zommaria Zigottu, bettoliere di Sardegna, 

dà il suo eccellente vino sottocosto a chi legge 

l'immenso Plato e per la prima volta nella sua carriera 

offre il bicchiere della staffa a chi legge L’apologia di Socrate




 Bona dies, domine Magister. - Et vobis bona, domine doctor.  Dottore è colui che dà il meglio di sé per far star bene gli altri l'attestato di qualità di chi ha fatto proprio il sapere del Maestro. Maestro è colui che realizza l'idea e non dorme 

se tutto non è conforme all'idea originaria





La dignità varca i confini nazionali,

 i recinti delle case,

 le sponde del letto e le assi del cesso.




Tutti gli uomini responsabili delle loro azioni,

 sono colpevoli; solo le femmine Marie sono innocenti.



in principio


I Kivarju, vecchia famiglia di braccianti agricoli, 

monarchici avendo innato il senso dell'onore, 

dal significativo nome di: guscio di grano, 

si imparentarono, tempo addietro, con i Ghilinzone,

 o crusca d'orzo, schiatta di coltivatori autonomi 

e ferventi repubblicani della prima ora, 

che seminavano e macinavano frumento nella valle del Cedrino, 

si imparentarono per dar vita ai Pinzirra di Orjatu,

 recente ceppo d'Irillai educato a far baldoria 

con poca spesa(seri in casa senza bere vino,

 come religiosi di talento al chiuso nel convento), 

vignaioli, amanti dei buoi selezionati, 

che producevano e bevevano il rinomato Pirizolu,

 fatto per inondare in economia, 

le tavole nuziali della Baronia, 

dove le vedove arrivavano fino a tre matrimoni:

 a loro gloria sono scritte queste straordinarie parole:


Qualunque cosa copriate di terra grassa, 

risorgerà a nuova vita, se l'annata 

(o corso dell'anno) lo permetterà 

(annata: in sardo celebre: aggiunta; 

in questo caso, e solo in questo: 

dare un'aggiunta di vita alla terra).




Faccio di tutto per star bene, 

perchè preferisco il piacere dietro l'angolo

 al dolore in fondo alla via del martirio




Nel silenzio della notte sento

 il respiro vivo del mondo che scivola,

 come in cerca d'ombra, 

alla solita distanza dal sole, 

per ritornare sempre su se stesso, 

baldanzoso come un soldato 

in trincea alle prime armi, 

fedele al re e alla repubblica

da sempre ostili alle zanzare




Sono quel che mangio e bevo;

 sono quel che vedo, sento e leggo;

 sono quel che il tempo vuole; 

sono quel che città e campagna mi permettono;

 sono come la divina provvidenza mi ha voluto, 

ma ... è il risentimento (per chi mi ha offeso?) 

che mi tiene sul chi vive.

dalle più potenti esigenze espresse dal popolo 

si scrivono  le leggi


a dismisura è la magniloquenza

il vanto esagerato

fa spuntare dal taschino sul petto l’elogio di se stesso

e nella tasca interna nasconde il vizio ladro

come dire faccio cose 

che chiunque può fare

 ma  non tutti fanno

tu non guardare lontano 

per non vedere la tua ombra sbiadita 



ogni nuovo giorno mi pare di essere diverso da quel che ero ieri

son sempre io perchè mai ho voluto  (forse per incapacità) essere altro da  quel che sono 

sottintesa l’impossibilità di muovermi con l’agilità giammai  conosciuta


proviamo a fare a meno dei bisogni 

e limitarli ai soli necessari


nulla  al mondo mi pare più bello delle varie espressioni che il volto

 umano assume riflettendo la luce del del sole che riempie il cielo di vita

specchiando se stesso in ogni forma organica.


scrivo dal momento che non posso andare a spasso.

 Comincio con lo scrivere quel che ricordo del passato della nostra famiglia numerosa composta dei nonni materni e paterni e del primo compito che si assegnava ai grandicelli era quello di riportare a casa dalle bettole i nonni il giorno che riscuotevano la porretta mensile 


poche cose ci vengon facili da dire come giudicare le faccende altrui.

Le prolifiche mamme di Ohiai Benimindhe 

hanno un occhio di riguardo 

della provvidenza sociale celeste

perchè tutta la crialla si leva dal letto sempre  obbediente e di buon umore 

sazi dai sogni del caffelatte col pane carasau e una mezza dozzina di savoiardi sardignoli

dell’antica ricetta imparata a memoria dalle domestiche 

dei principi delfini di Carignano


bello se è vero che ai sogni non si accede per censo


con i sogni si calmano gli irrequieti

chissà cosa  ci nasconde l’ultima pelle che ci ricopre

































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