- ciascuno è solo nel proprio mondo -
- null’altra antichità è così dottamente raccontata -
Jakeddhu mesulitru i su recreu- ohh! - Jakèè!
il parnaso è la libera immaginazione del cielo vuoto da riempire di vita terrena così ricreativa
con la disinvolta grazia delle muse di Mengs
I nomi delle Muse
fai cio che puoi : precetto socratico
mort' è su re :-
ghetta su murguè!
Una favola di William Faulkner
Difatti, il romanzo che scriverà in questa condizione, Una favola del 1954, riprende un fatto avvenuto durante
la prima guerra mondiale quando i soldati francesi, sfiniti dalla trincea, decidono di ammutinare portando i sol
dati tedeschi a fermare per un attimo la guerra. Ma Stephan, il caporale sovvertitore, verrà fucilato perché la gu
erra non può cessare, è nella natura umana continuare a contrastarsi pur se, come suggerisce il romanzo, forse sarebbe sufficiente smettere questa incessante lotta e accogliere in pace i tanti problemi dell’esistenza. Una tregu
a, un rifugio nel quale sentire di appartenere e con dignità ritagliarsi la propria solitudine.
Cesare Beccaria
“la massima felicità divisa nel maggior numero dei vivi mortali
publico questo blog perchè malmenato dalla polmonite
che ha interrotto la produzione dei libretti che facevo per
darli in giro impaginati e incollati tra i compaesani d’Irillai
- quello che più conviene a ciascuno
è quello che più gli è proprio- : montaigne -
- con te sto bene - perciò mi piace starti vicino -
poichè mi pare di migliorare i miei costumi
ovvero rende più salda la mia condotta quotidiana
poichè solo ora capisco
- caramia - che non è facile averti
a sor prides de Irillai cada cristianu ‘e biddha
li nat’a su chi juket in coro
finas si non lu nata a sa zustissia
ki tottu cossolata ki’n’annos de galera
mort'è su re:
ghettae su murguè!
“ E' un dono che possiedo, semplice, semplice: un folle spirito stravagante, pieno di forme, immagini, figure, oggetti, idee, concetti, apprensioni, movimenti, rivolgimenti, generati nel ventricolo della memoria, nutriti nel grembo della pia mater e partoriti nella maturità dell'occasione.” Oloferne maestro di scuola. Pene d'amor perdute. william shakespeare
o colui che compensa le negligenze del mondo
ha unito le coppie e il regno
ha fatto grande la Bretagna con la penna
e a fatto splendere di poesia
l'opaca corona dei sovrani della terra
Quanto vado scrivendo non è nulla di meno
di quanto la mia intelligenza sia in grado
di esprimere in base alle disponibilità
che la memoria mi concede.
Mi sovviene che quando i consorti non si fanno certe domande
cominciano a giocare a carte
non escluse briscole solitarie
e scopa in coppia.
Su recreu de sanzirdeu è s’argustu o pergolato d’uva
natura - ARTE E CULTURA -
il mondo comprende il cielo e l’orbe terracqueo con chi ci vive
fantastica e lavora
con apollo e mnemosine genitori delle muse
e bacco cresciuto con grazia olimpica nei lombi divini
- la memoria conserva sempre viva la sostanza del passato -
- l’io penso - e se ricordo -
fantastico con immagini e parole-
la bellezza come sorella della verità
è sempre fiera dell’età che mostra
Ciascuno usa come crede le sue sensazioni
che partecipano al senso comune
la verità è quella faccenda che se non ci migliora
speriamo che almeno non ci nuoccia
Istiddhiare o stillicidio
nascono insieme nello stesso momento
ma prima si vede il lampo
e poi si sente il tuono
cos’è il buon senso se non tenere a bada l’offesa
libero è chi fa quel che gli pare come vuole quando gli confà
- la vecchiaia che ama gli intingoli,
pesa più di una delicata dozzina d’uova -
gli dei immortali son tutto per noi
noi mortali siam quasi tutti per loro
certo è un pò misteriosa la legittima
discendenza dello spirito dalla carne
ciascuno ci mette il suo stile nelle faccende che sbriga
ho sempre l’indifferenza come secondo pensiero
di riporto o, se si può dire di sostegno
se non va bene il primo pensiero c’è la riserva
con nulla di più caro addosso vorrei andar via e
morire
se non la prima camicetta cucitami sulle ossa e
la coratella dalla mia mamma
-
- su recreu è quel luogo ricreativo reale chiamato mondo
che genera l’esistenza comune degli organismi vitali
col quieto riposo che rigenera il vigore:
ed è proprio solo del pergolato d’uva-
su recreu è l’ospizio dove si rigenera l’esistenza
rivalutandola per vitalizzare la vita
nella coda della vecchiaia non certo facile da scorticare
se non dall’orco in persona
che soffia sempre sulla cava ferula
affinché non si spenga il fuoco divino
della vita gioiosa
che Prometeo rivelò ai mortali
vecchi e bambini che scolpirono sul granito del cimitero
che donn’èlene cul'è cipria era la moglie dell’orco
il becchino tremendo che pizzicava il bottone
dei capezzoli dei bambini maschi e femmine
nelle aiuole del camposanto
Sii buono se non lo sei
e cerca di esserlo
o almeno provaci
come dovevano essere
quelli dell’antica Tiscali
a cui i barbari d’oltre mare
decapitarono i saldi nuraghi
–
non so che dissidio possa esistere tra mente e corpo
o se uno dei due possa influenzare l’altro
più di quanto possa esserlo lui stesso : come altro
può il mal di denti impedirmi di pensare al benessere?
-
Devo rinunciare al tenero amore perché
non posso camminare come gli altri
che ballano, nuotano e corrono?
non Patisco la stitichezza e non rido del mio simile
dal cui stile sfugge la diarrea?
-
- esprimiti brevemente appena puoi
-
per quanto mi spetta preferisco
la mia pacata compagnia
all’occasionale
frequentazione del convulso mondo
di cui mass media origliano e poi ci informano
frastornandoci con cavilli verbali,
espedienti urlati e ripetuti fino alla noia
per vendere distrazioni da altre faccende
ogni giorno di più dato che campiamo
già abbastanza turbati dalle nostre vicissitudini reali
quelle per intenderci
che so bene dov’è lo sporco che faccio in casa
per pulirlo dov’è celato prima che sensi innocenti
lo rivelino al mondo già di per se impaniato
in trappole naturali e inganni umani eterni
come le trame cittadine
e gli orditi mondani
dove circola il dire delle bettole
dove le orecchie sentono e le menti intendono
e piedi e mani agiscono di concerto perchè
con la circolazione delle merci fioriscono gli affari vitali
tutto ciò per dire che siamo al mondo per viverci finchè si potrà
-
- ma tu chi sei che te ne vai da solo -
come un gamblers che gioca d’azzardo.
Ciò che spesso motiva giochi irrazionali,
pericolosi o distruttivi è il desiderio spasmodico
di prevalere simbolicamente sugli altri,
o in altri termini il desiderio di rivelarsi diversi
(unici)
rispetto all’immagine di cui si è provvisti nella vita ordinaria. h. arendt
-
chi vive felice nei piani alti
capitandogli di cadere in basso
crederà giunta l’ora di cominciare
a volare sbattendo le ali senza pigolare
son gli occhi
che fingendo di contemplar le stelle
spiano le scorciatoie dell’amore
-
dalla pelle del vitello il laccio per legare
la coppia di buoi al giogo del carro e dell’aratro
-
dae su boe sa soca pro lu ligare a sa lorica ‘e su muru
-
e dae sa peddhe e’ brente
sa corria a ti prendher su kartu a sos pedese
-
dal bue la cinghia dei calzoni dei maestri di ballo
-
dalla pancia del vitello le tomaie dei tànghèri
-
e dalle tette della vacca le bretelle del prete
per tenere su i paramenti sacri
nei rituali festivi in gloria del signore
-
il vitello signorino per farsi torello
-
ingravida la giovenca già con l’occhio offuscato
dall’infocato fiato prima ancora
che gli zompi addosso battendo
gli zoccoli sul divino dorso àmbito
-
hai sperperato la tua dote
fin da giovane volevi svenarti
ora da vecchio rimpiangi quanto hai scialacquato.
hai più fame adesso che trovi più buono
il pane quotidiano appena sfornato..
ridi pure se ti va.
finita la breve e celere festa ora s’allunga la lenta e grave carestia
-
il biasimo per Biasu era che a lui piaceva poltrire
e provocar strambi fastidi a chiunque gli dicesse qualcosa
di urbano come d’abitudine paesane
usava dire che senza lingua tra i denti
saremmo come le pietre dei ruscelli
che dan voce cristallina all’acqua genuina
-
con chi è convinto davvero
di essere forte se si ribella alla propria sorte
che però non conosce nemmeno il fondo
del bicchiere marziano da sedici a litro
-
pace e amore è quanto di più prelibato venga servito
dalla natura divina agli umani naturali vivi e mortali
connubio abbinato a un uovo fritto con patate e cipolle
-
i genitori educano al pudore
il pudore - si forma in famiglia -
dal timore è generato
il bastone padrino -
(o secondo padre in seconda battuta) -
è del pudore il capriccio non genera alta prole
- dal capriccio non nascono giganti -
lo spudorato ha fatto il callo alle botte
ben storto lo è il bastone d’olivastro
ben adatto quindi a raddrizzare i torti
-
Le cose belle si distinguono dalle brutte - e livide
che stanno al buio e nulla sanno della luce lunare e solare
- perchè non stancano mai il guardarle e sempre rivederle
infinite volte come fosse la prima sublime visione
del nuovo mondo a cui sei appena giunto
-
dimentico spesso di dire
che delle cose belle ti vien voglia di mangiarle
come se fossero quelle deliziose ciliegie
or ora beccate dagli educati uccelli del buon Dio
-
Che noi si sia pronti o no alla venuta dell’orco
non sarà causa di ritardo
e si partirà comunque
con la certezza di arrivare prima che il tempo scada
perchè ciò che ha da accadere niente lo fermerà
che avvenga o no in un vago contrattempo
-
quando i crapuloni d’Irillai si scontrano con i dissoluti di Seuna
fanno subito scintille artificiali snobbando albe e tramonti
avvinazzati a caccia di fromage marcio con i vermi albini pimpanti
sul carasau guttiau e saliu reclamando cannonau
-
in coppe marziane da sedici a litro
poichè la vita sulla terra è faccenda siderale
concessa alla coppia celeste femmina e maschio di-vino
senza rovinare la pace delle feste nuziali
per cui si trova subito l’accordo tra centauri e lapiti
-
con un semplice cenno d’intesa nell’arco delle 24ore della nottegiorno
d’allegria e non far piangere la sposa che tanto si è raccomandata
ai più intemperanti rissaioli allertando i barazelos della cussorgia
per non interrompere il ruolo del giorno con quello della notte
-
protervo è quel tizio benestante forte e sano,
senza mosche sul naso ne sui lombi,
un forsennato ottimate di tempi cupi,
prepotente e rabbioso
che passa facilmente dalla violenza
della lingua a quella delle mani.
-
perciò ridono di -
Surbadore Tzoccau lo scalmanato,
primo nome del gallo di casa
che becca proditoriamente Kikina Koffada
la prima gallina a far coccodè
per malmenare il re di sae marialodè,
cantando la filastrocca:
Donn'Elene Murrisuttile colta davanti allo specchio
nel momento che illumina con la sua cipria
la luce del giorno tirando il cordone del sipario: -
Due o tre auto nuove si fermano davanti al colonnato del tempio del quartiere
è un gruppo di famiglia che deve battezzare un neonato
poi scompare in chiesa
mentre il genitore di bell'aspetto si ferma a parlare
con un uomo scalzo e malandato,
accanto a una fontanella dove si sbarba e si lava i piedi
Buon'uomo, dice dandogli delle banconote,
anche io sono stato povero
e ho sempre voluto bene ai più poveri di me.
Ora ho bisogno del suo aiuto, se lei è cristiano.
Potrebbe fare da padrino di Nicola, mio figlio primogenito?
Per me va bene, risponde intascando i soldi.
È un bell'onore per uno come me,
povero, si, ma non ho mai giurato il falso.
Ho viaggiato parecchio, ho visto tanti posti deliziosi
e ho sentito tanta gente ambiziosa dire che chi si spaventa
muore prima che scada il suo tempo.
Devo farmi le scarpe per viaggiare ancora.
Non conosco la Tartaria né il Gennargentu e la Tolfa
dalla tasca dove ha messo i soldi
tira fuori uno spago con una pietra nera
Ho solo questo, il koco che fu di mio padre.
È un portafortuna che si usa donare ai figliocci.
Serve contro il malocchio.
Preferivo una bussola, ma mio padre era un postino
e barbiere era il mio padrino
Okei. In ogni famiglia c'è sempre uno che ha più degli altri.
Sono certo che lei non ha nemici
vanno insieme a raggiungere il gruppo in attesa davanti al battistero
sopraggiunge la madre della creatura con una donna
dipinta come un fiore che stava inginocchiata
al confessionale e pare una straniera
Signora, vuole essere così gentile
da tenere il braccio la mia creatura per battezzarla?
Ho fatto una promessa, sa, in un momento di bisogno.
Non è stata stuprata come me, per caso?
No, no. L'avrei ucciso.
la presenta al gruppo e al mendicante
con cui andranno via con le mani in spalla
il sacerdote celebra il battesimo
Che Iddio faccia di questa bella creatura
una felice persona di mondo, dice il prete
E preservi noi dal peccare, dicono a una voce gli astanti
I genitori si riprendono la creatura, salutano i mendicanti
e ognuno va per la sua strada
offentli keit = publicità
patate, cipolle e pesce
omelette o pizze di ovoddha
passata di pomodoro, mozzarella e acciughe
minestrone con la feta di merca
-
l’odissea o carriera:
o Carrera ‘è campusantu, rettilineo:
tratto finale di strada da percorrere in salita
- cammino verso l’evidenza dell’incognita universale
oltre il cancello del cimitero verso la fine del nulla
dove potrebbero esserci i segnali dei confini estremi
dove i sorveglianti assaporano il vino a occhi chiusi
e poi come destandosi dal riposo si chiedono
dov’ è l’ultima novità che non sia rimasticata
col tempo il tutto celestiale si crea
e con un colpo del divino scodinzolare
il costrutto crolla e svanisce
-
la mente capisce se stessa come un impasto di carne e sangue
che lievita alla luce del sole con l’aria fina del mare
e gli aromi del bosco montano
-
dove nessuno ha mai visto un gracchio beccare un occhio alla cornacchia
comare per non cavarglielo di bruto
-
dalle fondamenta c’è già un dio che pensa e vede l’ornamento del tetto
come il bottaio che già assapora il fatto vin nuovo destinato a migliorare
goccia dopo goccia per riempire il gotto prima che sia vuota la botte
ogni pagina di questi libretti può essere
la prima e l’ultima e
la - tegola - mezzana che orna la copertina
pieno è lo spazio di tempo inafferrabile
dove me orfano di avi e vedovo spoglio
del suo frutto a 77anni compiuti
una polmonite impalpabile mi investì
con l’aurora del due di gennaio
la tremenda polmonite seguì al passato terrore della polio
dal tempo in cui la contrassi e di ciò non ho ricordi
se non il conio del nuraghe ritrovato da un mamutone
nei campi con i muretti a secco e un cumulo di macigni granitici
in cima ai quali un cartello avverte:
- scampoli pensierosi -
- ricordati di ricordare quel che sai di non sapere -
-la cultura è una filosofia della mente-
il caso è quella faccenda che fila il destino
e ordisce il Fato che nel bel mezzo
si intreccia con la sorte
che sia sogno o realtà tutto fa brodo
sempre di parole scritte si tratta (la zuppa universale)
ovvero suoni dell’aria per nominare le cose visibili
che abitano la mente e l’intero mondo
che spera e si dispera per le sofferenze delle guerre
e i crampi della fame
-l’uguaglianza assoluta non contempla l’onestà-
e la salute, né il giudizio né la pietà
quanto più uno si crogiola nei suoi vizi
tanto più trova insopportabili quelli altrui
dalle nostre parti nelle intramontabili bettole
si usano ancora gli antichi giuramenti
sulla verità di quanto detto col vino bevuto
che si tramuti di notte in aceto
se c’è ombra di falsità e fantasia
nelle affermazioni appena fatte
davanti ai presenti testimoni oculari
chi ha responsabilità negli affari pubblici
non deve gozzovigliare come i lestofanti
baldanzosi riuniti per spartire il bottino
e finiscono con l’azzuffarsi
come comari di cornuti compari
-nessuno più di me sa dove ho sporcato-
- Solo chi è come me conosce i bisogni di casa -
deve essere proprio malmesso
chi invoca consigli tra i banchi del mercato,
negli spalti degli stadi, nei sacri altari
dove si usa confessare le proprie mancanze
confrontandole con quelle degli altri
certi giorni la luce dell’alba mi sgomenta
col piacere che
vedendo gli uccelli volare mi sovviene di riflettere
che forse posso ancora camminare con i piedi
delle mie gambe non completamente inabili
lo scrivere mi permette di ricordare quel che
capita di pensare in certi tempi mai ripetibili
l’essere umano è un voltagabbana dell’ultima specie
che si gira come un guanto che serve due mani
e un calzino veste qualsiasi piede pulito e zoppo
o persona volubile nel vento del campanile
che occupa due sedie con una sola spalliera
volta ora a manca e dopo a dresta?
è di feuerbach la tesi che Dio
sia stato creato dall’uomo
e non viceversa
“come sostenevano gli antichi dicendo
che dio era l’autore di se stesso”
Che noi si sia pronti o no alla venuta dell’orco
non sarà causa di ritardo
e si partirà comunque
con la certezza di arrivare prima che il tempo scada
perchè ciò che ha da accadere niente lo fermerà
che accada o no
pace e amore è quanto di più prelibato venga servito
dalla natura divina agli umani naturali vivi e mortali
connubio abbinato a un uovo fritto con patate e cipolle
- su recreu è quel luogo ideale
di quieto riposo che rigenera il vigore:
è solo nel pergolato d’uva-
su recreu è l’ospizio dove si rigenera l’esistenza
rivalutandola per
rivitalizzare la vita con la coda della vecchiaia
non certo facile da scorticare se non dall’orco in persona
- esprimiti brevemente appena puoi -
per quanto mi spetta preferisco
la mia pacata compagnia
all’occasionale
frequentazione del convulso mondo
é convinto di essere forte davvero
chi si ribella alla propria sorte
che non conosce fino in fondo
infatti la donna si vieta e si impedisce di concepire
se agitando le natiche nell’eccitazione
stimola il desiderio dell’uomo e
divincolando il corpo flessuoso provoca il fiotto
poichè così sposta il vomere dalla linea del solco
e fa deviare il getto del seme.
Montaigne , essais: libro II cap. XII
la dicono di pasquino la storiella che ogni futuro papa
debba stare in croce nei giardini vaticani
finché una quaglia
non gli si posi sulla spalla destra
e saltelli poi d’improvviso su quella del sacro cuore
l’ambizione in se non è un male
e se una persona ambisce avere
una vecchiaia serena male non c’è
ambizione maligna è l’inganno e farla franca
il risentimento non appartiene ai buoni
l’onesto si biasima se sbaglia
come il giusto si sostiene con la persuasione
solo per far del bene a chiunque
solo con l’amore si fanno figli eccellenti
senza bisogno di destrezza e arraffare
quanto si può a destra e a manca
chi ha un dio amico se ne infischia
dei parenti prossimi e più lontani
i soldi non odorano e non luccicano
in bocca come l’oro e l'argento
che fa sordi e offuscano la vista
è raro che chi fatica di pala navighi
nella beata opulenza
che piace tanto alle divinità
e anche ai maldestri fuori sede
vogliamo invecchiare liberi o nsieme in questa concreta realtà di casa?
-senza fumo -ne alcol -ne broker-ma liberi e non schiavi
perchè io da sta casa non mi schiodo!
se vuoi sei la benvenuta
se no accomodati pure altrove che non mi offendo
siamo disposti a vivere per mangiare meglio?
vuoi continuare a vivere come sempre hai fatto
siamo pronti a mangiare per vivere bene?
ora devo e voglio vivere da vecchio
uova, formaggio conserva mele e pere
ho scelto con piacere la compagnia
che conosco come il latte, la yunketa
Bacco il burro, la pasta e fagioli e pollastri
con l’auto abbiamo il cibo a casa
tutto per questa casa del riposo, del bell’ordine pulito
per la salute della vecchia, libera e gioiosa fantasia
e infine ma non ultimo ospitare vecchi calabroni
che non vogliono saperne di morire allettati da antiche frottole
e invitano chi li spinge di passare pure avanti e ripeterne le prodezze
chi causa il suo male
crede di prendere per i fondelli gli altri
era solito dire il barbiere del vicinato
ai suoi affezionati clienti
e ora che mi sono inguaiato
che ne farò del set di cappelli e berretti
li venderò se non mi andranno più bene?
e dove insieme a foglie d’alloro
nascondevo la schedina del lotto
e qualche banconota sempreverde
per invitare i compari spiantati
con l’immagine di san francesco di Lula
per la questua ,disse quando si seppe
che la mugliera lo fece becco
lasciandolo per convivere con un
giovane gendarme del quartiere
del salto della quaglia zoppa adontata
(offesa da..) una natura collerica
come può essere madre delle stagioni
con un angelo custode e un genio malfido
un demone tentatore e un genio bonaccione
spia in casa d’altri se vuoi saper che si pensa della tua
che assecondi chi non puoi domare
che si sfruguglia le braghe in pubblico
in cerca di pulci lontano dalle unghie
dei pollici con le quali gli sfaccendati
schiacciano i pidocchi che vi si annidano
non so se nell’animo si depositino sedimenti dei sentimenti
per i quali non vedo mai necessario destarli
da passate urgenze a nuove incombenze
- certe volte penso di poter morire laddove sono nato -
abbandonato dall’agilità me ne sto a casa
e vago con i passi che si fan più incerti
e non voglio cadere per farmi male
prima che scada il tempo promesso;
e raro che succeda, ma succede che
cercando di star meglio
ci si ritrovi in situazioni disastrate
non dissimili da certe famiglie ponderate
scombussolate dall’arrivo di una nuora
impertinente o da un genero di malanimo
capace di purgare il vino degli sposi
e intorbidire l'acquasantiera
con dei pesciolini rossi
irrispettoso verso i suoceri dicendoli
incapaci amministrare i pochi beni
di quella operosa famiglia numerosa
buongiorno - intanto - al mieloso mattino:
in cui A
ha espresso il felice desiderio di essere ospitata
nell’ospizio del buon riposo di assieme
alla domanda di invalidità e accompagnamento
un tempo non eri così impertinente
ora dormi di giorno per fare le tue proditorie prodezze notturne
prendendoti gioco della notte
i sonniferi sono le tue medicine
minacciando di farti del male a casa mia
pur di inguaiarmi con i polsi sanguinanti
come un agnello dal macellaro
ora dici che i giorni non passano
domani dirai che ci passano sopra
e ci travolgono col loro pacato impeto
poco fa dicevi che bacco grattava alla porta della chiostrina
e quel suono pareva che grattasse le costole e le tue ascelle
come usano tra cugini i francesi con le baghette
col Patronato garante
abbiamo appena stipulato con la dolce e soave A S R. di Assemini
un patto cosiddetto di acciaio luminoso e solennemente sancito
nell’altare dell’amore tirannico che rende le donne-femmine
come mogli sprovvedute sempre vergini della spumeggiante
Venere cipriota
l’accordo firmato comprende l’acquisto di un cappone
nella rosticceria dell’angolo
non appena pioverà la tredicesima in saccoccia
con la quale mangeremo pollo con patate arrosto sabato glorioso
e domenica giorno di N.S.con pomodori a grappolo
sor de s’ozu ghermanu est’ solu s’oz’è uliba
s’ozu’arrizu ricino
germani sono in latino solo i fratelli figli di entrambi i genitori
o d’ozu porkinu e lustinkinu
ma di che stoffa siamo
- che seppur già ben scottati -
non temiamo le zuffe mortali
ora capisco la tirannia dell’amore
che fa dei sudditi scellerati e meschini
e delle mogli avvedute veneri
non si è mai in ritardo nel far buon uso del giudizio
che rende la morte come quella faccenda singolare
che si compie
con la viva speranza di ritornare
tanto che da sempre
ciascuno in cuor suo
parte per l’aldilà dell’oblio
lasciando una lapide che lo ricordi ai vivi
con la coda della vecchiaia
cerco di cancellare le mie grevi orme
dell’essere stato un peso del mondo
sacra sia la pace figlia del buon - amore
che non so perchè è caduco come l’umore
e come i peli e i capelli tinti degli umani
dalle mani mollicce dei barbieri
non a tutti capita di pentirsi di quel che han fatto
per sottomettersi al possesso del bene
e per rinsavire
dover riconoscere che non ne valeva la pena
perchè la disgrazia è la perdita della grazia
gravida di pena
e disgraziata è la malattia
che colpisce i vivi insofferenti al dolore
non di certo
chi brutte parole dice sicuro di sentirne pessime
e nemmeno
chi parla male per sorprendere il giudizio
di chi si aspettava di peggio
che fare ora per vivere
nell’Isola dei carciofi
con gli aculei allo zafferano
fatta apposta per i ruminanti
e i placentati col nasone a rostro
se non sostare dove c’è una porta
fatta apposta per aprirla e chiuderla
osare proseguire nella strada tracciata
dalla sorte a cui hai lanciato la sfida
alle spire temporali - dell’antico signore
di ogni luogo aperto e chiuso
l’animo è il cardine delle nostre giravolte
o bambola vecchia detto del piergiorgio
gigantesco come l’augusto massimino
che da anziano guiderà un furgone trasportando
i galeotti da via roma 51 in tribunale
nella cui sola scarpa destra sedeva
il buon zomaria a tirar lo spago nel suo deschetto
Spirito di patate:
Abbi cura delle cose serie
sii sempre presente al tuo fianco
- attento, quindi, tu
- in ogni momento - a quel che fai
- cura anche la qualità laddove ti tira la quantità -
come tutto il creato anche la grazia ha la sua giusta misura
e tu dirai che anche nel cesso
ognuno opera col ritegno della sua grazia
è l’inizio che apre la via e da fiducia nel proseguire
per vivere è necessaria l’aria e l’acqua
per vivere bene c’è bisogno della carne
che contiene lo spirito e la grazia
come condimento di bellezza
ogni giorno è composto di frammenti
e solo nel calendario i giorni si susseguono l’un altro
è raro che oggi si continuino le vicende di ieri
anche nel più ripetitivo lavoro capita
spesso di fare altro dal precedente
anche la più portante struttura è composta di frammenti
guarda il cielo e guarda te stesso
assemblato di tutto il necessario
padri fondatrici
di comunità familiari
come le dita della mano
la coscienza è la casalinga massaia dell’animo
che quand’è turbato sgombera l’abitazione
dai dubbi confusi e dalle sciocche certezze favolose
il sole è come il dio che da la vita eterna al mondo
l’amico per un povero in canna
vale più di quel che pesa l’0ro del trono e dell’altare
Per un misero disgraziato che ha in sorte
un male incurabile
propizio sarebbe il miracolo
lavatrice e aspirapolvere
fiammiferi di legno per far razzi
insalata e bast - findus
minestr’è merca -feta - yunketa
olio e burro, miele, noci e mandorle
macinata o carpaccio a straccetti
pan grattato, cacio grattugiato, uova, sale e pepe
pesce azzurro e tonno
pelati o conserva e patate,mele
latte, caffè e carasau
- Incolla alle finestre pagine A4 di artefatti stampati -
ci manca la maschera dell’onesta e semplice serietà
per vivere in sobria pace col necessario giudizio
- il comando si addice solo a chi sa quando
spalancare gli occhi e obbedire col suo giudizio-
le parole suscitano e alimentano l’immaginazione
il cui limite è la penuria delle stesse
per cui vedi tu di non far niente di sconveniente con la bilancia
Fato e Destino sono i gemelli d’una sacca concepiti
dalla Sorte figlia unigenita del Caso irripetibile
e della natura perpetua che decide il pianto e il
riso nelle giornate del calendario degli anni solari
nient’altro come il termine Adagio
calza ai claudicanti dal passo malcerto
divertendosi ai balli in piazza
con battute estemporanee fuori stagione
essi siedono in prima fila in chiesa
per adorare la croce del redentore
e odorare l’incenso
(allegoria):
come il misero campione di mitezza
quando passa davanti a una banca
quasi come quello strano essere
docile come un caffone castrato
che rifiuta un invito all’amore
o meglio:come la mosca davanti al sale
che copre la carne cotta e cruda.
il cibo che cade dalla mensa comune lasciatelo al cane
che abbaia alle nostre preoccupazioni
che ci fanno invecchiare anzitempo
il gallo del castello d’Irillai
che canta dalla torre più alta
ci avverte che è mezzanotte
quindi ora di cambiar fianco alla sposa
- La verità è l’evidenza che ci governa nella realtà -
la verità svincolata dalle labbra dello spergiuro pesa come l’oro
la teologia fa della religione
con la fede cieca
l’arma scandaglio delle cose impossibili
che non stanno da nessuna parte della realtà
come lo spirito dei vivi mortali con cui pur traffica
come chi fruga nell’immonda spazzatura
alla ricerca di un pitale per copricapo
sacro è il bene comune che riguarda
tutti gli esseri viventi e mortali:
l’aria, la luce e l'acqua
il marziale mamutone a guardia dell’orto e della vigna
su binzaresu, elia demoniaco montecristo,
il jean valjean del Pino che salva il bimbo nella vasca
gli zii preti e le zie zitelle l’Eumeo porcarju eliaporcu
la corda e l’educazione di andrea
il paniere prominente peppa e enza
Juanniccu e Fortunio santus
e tue siki a fakere kei s’istranzu
ki ha manicau e bibiu kin tecus
e andhandhe sike dae dommo tua
non ti nat’ manc’unu ciao e adiosu
son disappetente
da quando non mi sovviene il ricordo
di come è stato e quando è avvenuto
l’avvio del moto cosmico
e non ciberò un fico secco
sino a quando non sarò in grado
di conoscerne l’autore
e lo scopo che lo ha instillato
nel cuore del demiurgo
nel frattempo berrò solo vino genuino
lontano dalla farmacia di Canaan
per tirare a campare al meglio delle mie possibilità:
col solo pensiero fisso -
sul perchè ogni paese o villaggio
non possa avere un gruppo di persone
concordi tra loro come le dita della mano
e risolvere ogni giorno della settimana le controversie cittadine
i cinque saggi potrebbero essere scelti ogni domenica
dai concittadini maggiorenni scegliendoli con la biro
da una lista di dieci candidati con le unghie
purché pulite e curate con guanti sanitari
Il dio del sistema solare
deve per forza essere il sole
perchè è assolutaRmente incredibile
che qualcuno possa averlo fatto
Passata l’ira dell’offesa
non snobbare la scorreria
della burrasca nell’animo
scosso come un travicello
nella bufera sul Tirreno
- è sempre necessario
aver senno che - nell’adoperarlo
rende le persone oneste e modeste -
e tieni a mente chi sei
e sappi sempre quel che fai
quando esprimi giudizi
ineleganti ma sempre
senza insulti e improperi
per cui non mancano i modi
ne i luoghi né le maniere
non ho alcuna virgola da spostare su quel
che è stato piacevole e doveroso
stare a vivere con lei
tutto ciò che è venuto dopo era nell'ordine
naturale delle vicende che caratterizzano
l’esistenza umana comunque vissuta:
a scuoiare la vecchiaia in una casa
col tepore annuo che può covare una dozzina
di uova con i pulcini
tanto è libera nel tempo
durante la pacata convalescenza ha ripreso forza
per andare incontro alla vecchiaia
la cui coda si pensa difficile da scuoiare
vedremo pian piano come andare avanti
sull’esempio del figliol prodigo
che fu riabbracciato dai genitori
e vedere se figlia e consorte
accoglieranno la prodiga madre
che vuole visitare Beate
rivedere roma e gubbio
e calasetta dove gli affitti son meno esosi
Oggi carpaccio fresco e
avanzo settimanale di Cavoli a pranzo
col cibo necessario per scuoiare la coda della vecchiaia
da cui solo l’esperienza ci salva
aggirando il dormire stiracchiato per non finir mai
Le forme dialogiche attuali:
a propos della mia incapacità alla conversazione elegante
i dialoghi moderni e le conversazioni veloci a più voci
mi sanno di televisivi dibattiti scritti da questurini tribunalizi
come gendarmi con i pennacchi che impongono al suddito:
- lei risponda alle domande e non divaghi
- per sapere che senso c’è
uno nascosto e uno palese: nelle preposizioni - tra e fra -
ad esempio -(c’è del tenero fra innamorati
Tra moglie e marito in lite c'è un dissidio
c’è rabbia e dispiacere tra due sposi separati) -
e rubacchiano d’autorità l’autorevolezza
dei dialoghi socratico-platonici.
tra umani mortali siam soliti salutarci con un :
sia come Dio vuole! perchè tutto è nei suoi pensieri
ed è perciò il più strano straniero dei nostri interlocutori
che risponde a modo suo solo quando gli par comodo
affibbiandoci clemenza o sofferenza a seconda
delle stagioni celesti col vecchio arcobaleno
le idee che ci turbinano nella mente
vorrebbero essere quella verità in nome della quale
siamo capaci di combinare ogni tipo di malefatta
riconosciuta nei calendari storici
Ogni persona riserva al proprio animo
dove le parole condiscono i pensieri
sulla cura delle sue sconnesse - perchè alterne -vicende interiori
che rendono inutile scuoiare la coda della vecchiaia
poichè nessuno è mai ringiovanito come un sonnambulo
che mastica a bocca aperta per assaporare in pieno
l’alta mela sull'albero più alto del più delizioso frutteto….
stati bene se non ti va meglio, ciao
- Non c’è cosa che non sia quel che comunque è -
E può dirsi beato chi ricorda la sua balia
La balia che allattò Bakisio il Fontaniere del Golone
che orocolava col gorgoglio delle acque sante,
dove nessun demone
- maldestro garzone del più eccellente maestro -
ci ha mai sbattuto il pitale sulla rocca
dove la balia Nicolosa mai sposa gli diede un fermaglio di santa Rita
per fargli amare la più bella di Gonare
che in dote avrà il più bel frutteto
dei possedimenti di famiglia nel bel verde d'Isporosile
il colore preferito dagli animali
che danno volentieri il latte alle famiglie numerose
che non hanno nemmeno l’ombra dei possedimenti
a destra ne a manca del Cedrino
che domina la valle d'Isporosile, Marreri e Lanaitu
e dove può andarci chi vuole
come se fosse il luogo della felice infanzia natia
e da giovane si bagnava con gli amici.
Ella gli diceva allettando l’avvenire:
Vedi le terre sulla sinistra del Cedrino sono delle tua mamma
e quelle sulla destra del tuo babbo che le ebbe come bottino
di due guerre combattute sulle ali della fortuna
che indica i suoi itinerari ai vignaioli che riposano
quando dorme la luna sui grappoli prediletti dall'autunno
Imperversava la spagnola in quel tempo
e i travolti dall'amore si lanciavano dal Ponte di Mastrefe,
mentre, quelli travolti dal destino infame, vigliacco e traditore,
s'arrampicavano nella china di Borbore e si appendevano per essiccarsi
come il cuoio del bue mansueto
Nei libri le eredità dei testamenti,
le quarantene asiatiche e spagnole, corrono,
scambiandosi gli umori, i personaggi
– orfani adottati ma attenti a tutto -
che sobbalzano negli spazi dei binari e tra le
righe, con le dande nella mano dell'autore che pesa il suo affetto
come una lattaia di Nuoro: a tik'a tiku,
come usan le mannalite d'Irillai
Poi non c'è racconto senza viaggio alla fine del quale
c'è il riconoscimento dell'esperienza passata
Nei libri accadono le disgrazie e gli accidenti
per vedere come reagisce il protagonista:
il padre muore sulla porta di casa
e il figlio Tanielle scapestrato diventa malinconico
come un romantico con la tbc innamorato respinto
dalla fidanzata Tatana Titile, figlia di Rufianu e Limbuda Buddhisicca,
che per lettera gli motiva il rifiuto scrivendogli:
T'avrei amato se avresti avuto perlomeno un mestiere;
così, come nei sogni di un'attrice,
finirà sposa d'un forestale che attraversa
a occhi chiusi il Supramonte dove non s'avventurano
nemmeno gli zingari con i violini del vento,
o di un secondino, tal Boelle Ghirielle di Gavotelle
nell'alta Nurra che ha sempre sognato
una moglie bella col rischio che sia bisbetica
come un'attrice senza impegni politici
e restia a lucidargli le scarpe di servizio
Perchè il gran dio inventore e creatore del mondo
si è diviso in tre col suo purissimo santo spirito
e con la sua carne santificandola nel figlio unigenito
sacrificato per educare le genti che vengono al suo mondo
i popoli poveri sono sempre stati spremuti come aranci e limoni
dai popoli ricchi e benestanti e ben armati
passioni effimere sfruttano miserie a tempo indeterminato
abbandonando arsi campi sterminati
dove non è difficile immaginare
l’avvio primitivo della propulsione energetica del cosmo
Solone da vecchio aveva sempre da imparare
divini son quegli stimoli che ci ricordano
di tramandare a chi ci viene appresso
quel che abbiamo avuto
che non si consuma mai
come la luce solare
ricco di oneste e modeste virtù
da chi ci ha preceduto
da ogni lettura fatta
per quanto scadente
ho sempre appreso qualcosa
che non sapevo potesse appartenermi
parla in modo che lampante ne sia il senso
I religiosi che fan riferimento alle rivelazioni di Gerusalemme
impongono a forza la lettura dei loro libri: Bibbia, Vangelo e Corano;
i libri dei vecchi amici, che ho cari quanto la luce del comodino,
non li faccio toccare ai nuovi amici,
anzi non li faccio nemmeno vedere alla luce del giorno
ne sentono l’aria serena della notte oscura
quando si agitano gli irrequieti
a cui va di traverso anche la saliva
quando vengono scossi nei propri sentimenti
Solo i santi sono indifferenti alla bella donna
che semina sorrisi
e da un passaggio nel suo carro
al demone della libertà di desiderare
La benevolenza è adatta al miserabile
come la convalescenza è propria alla malattia
La donna bella fa la bambinaia
e prima o poi invecchiando
può farsi bisbetica come una ragazza
con innumerevoli pretendenti
che la reclamano come la notte reclama la luce
e il giorno reclama la pace dei buoni morti invano
Lo zoppo non avanzi di un passo
se il piede non saldo al suolo
non è sicuro di rientrare
Lo spiritoso suocero
al vedere il genero trastullarsi con la fede nuziale
gli uscì detto:
e che? già ti prude la caviglia?!?
il proverbio oscura con altra luce ciò che è chiaro- esprime un significato diverso da quello letterale
- è un aforisma che esprime -
oscurandolo con parole diverse, lo stesso significato
un male letale si sprigiona nel fare umano
se non genera e alimenta la ragione
sostenuta dai sensi
elementi vitali dell’intelletto
che solo darebbe a tutti la gioia di vivere
nella sacralità dell’aria aperta a tutti
con la luce e l’acqua necessarie
per ben vivere
per cui il mondo migliorerà solo
quando i faccendieri saranno stanchi
e riposeranno tra i due guanciali d’alloro e velluto
e da ogni dito del piede sortirà
come schietto guadagno la radice del ravanello
cultura è lo studio di di ciò che si fa partendo da ciò che si è
cultura è comprendere chi siamo da quel che facciamo
cultura è cogliere il senso di ciò che siamo
la cultura fa sua la strada della sola ragione
la promessa mi impegna
l’opinione mi libera fra i molti altri simili
il mondo sarà al completo solo quando
non ci starà più nessuna in piedi
delle persone cosiddette schiette
come la massaia che impasta semola e farina
e la serve al marito fabbro del villaggio
per lavorarlo a colpi di martello sull’incudine
per poi dormire col sonno dei giusti
per cui il Signore dei destini umani
binari, tiene sempre aperti i tribunali
in cui si cimentano i garzoni di bottega
belli eleganti, stirati e leccati dalla mucca
mamma di vitelli già in piedi appena nati
w lo scrigno nascosto nell’animo segreto
Viva le scelte fatte tra le offerte casuali del momento
e inserite nel contesto contemporaneo
del fuori luogo capitato a proposito
colto sul volo della parola felice
occasione necessaria e determinante
nella raccolta di un ripensamento
da cucire sull'attimo di una precedente distrazione
il giudizio
è la Perizia del saper valutare lo scopo
o la ragione di quel che stai facendo
così chi affonda si valuta meritevole
della malora infernale
per cui la stessa farina del diavolo va in crusca.
Che amico può essere colui
che ti consiglia di mangiar sciapo
per non darti un pizzico di sale
Hie Rhodus, hic salta!
Qui è la rosa, qui devi ballare!
in greco Rodi e Rosa sono quasi uguali
Stentore che grida più forte, vince da ultimo
come le oche che salvarono il campidoglio
l’ultima riflessione dovrebbe comprendere tutte le precedenti
come l’anno raccoglie i giorni necessari alla somma
acchè la terra si ritrovi al punto di partenza
come da sempre quando c’è l’energia
che sostiene tutto il complesso in moto.
Almeno finchè la benzina c’è.
patate - Carta igienica - ravanelli
con quel che toccano i famigerati affaristi
che tutto arraffano e proteggono
con la daga appesa al cordone della tonaca
diventa come l’oro che fuoriesce sempre
dalla divina Borsa della Manna biblica
Al sud presento il corpo
il meridione è il mio guanciale
Sotto casa scorre il Cedrino, volge a oriente
e sugli argini ballano leggere le paesane
alle feste di primavera
davanti alle chiese di campagna
sopra i giardini della vecchia Baronia
dove breve e impacciato è l'inverno
Disse Me. At.
un giorno: Il tempo degli schiavi è finito
ma quello dei minchioni non passa mai
Invecchio come chi non ha altro da fare
e allora mi par tempo di credere alla congiunzione
dei moti astrali ai quali appartengono le fasi lunari
che alla promulgazione delle chiudende per mesi
accesero le notti della Sardegna affinché i pastori
errabondi insorgendo di notte col favore della splendida
luna nel sonno della Serra, delle kussorgje e delle tanke
come al vecchio telaio la fedele Penelope, disfacessero
quel che di giorno edificavano i braccianti di Baronia:
i famosi muri a secco che, come gli altrettanto famosi
valli romani, avrebbero dovuto ostacolare l'abigeato
che per gli antichi spartani non era un reato
ma rubare era una prova di abilità, l'antica balentia
poiché era compito del padrone vegliare e proteggere
i suoi averi e quelli
Dei nobili e spiritosi fondatori di Nuoro
di cui son rimaste le pietre angolari dei virtuosi Cantonieri diIrillai:
Bellai, Merzioro e Pompoi
Dove manca il cibo
l’amico corre con le provviste
Dalle tavole pontificali in assenza del maligno
non manca mai l’armonioso cra-cra
delle cornacchie ecumeniche
domestiche e familiari
S’istranzu ki no hat posada ospedat’ male.
Lo straniero che non è ospitato
riposerà sotto le panchine dei ponti.
Cronaca nottegiorno dell’altero sovrano del mondo.
Diario di corte e sul campo di Alessandro morente:
Effemeride di quel tal giorno che il sovrano dormì
per smaltire la sbornia della sera prima con la luna
come il monnezzaro di O. Benimindhe
che ad ogni alba canta: o sole mio.
La casa di Grazia era la più ricca di Nuoro
non solo per il dono divino della sua intelligenza:
- ma anche per i suoi due zii preti
uno fratello carnale della madre
che lieto sgranocchiava ravanelli
che non mancavano nella saccoccia talare
e ostile solo alle sanguisughe che diceva
spose dei pidocchi amanti della carne
e l’altro germano naturale del padre
che si dilettava il palato con le code
delle anguille a cui aveva staccato
con un morso la testolina
prima della cottura
Natività
Cercare l'inizio dell'universo
(ha un suo spazio nel cielo?
Dove è situato? Chi tiene conto delle galassie?
Quante sono? Quanto e più dei figli di Priamo.
), il primo campo dove è rotolato ai piedi della balia,
dopo essersi sgravato, è come andare alla cieca a destra e a manca
o star fermi nel tempo a luci spente aspettando la levatrice,
perchè questo può essere solo il nostro periodo iniziale,
ma tutto può essere un continuo inizio senza fine.
L'universo non è un racconto con inizio, svolgimento e fine,
dove noi siamo sempre al centro, come il boscaiolo che mira l'ascia al bersaglio.
Con ogni nuova nascita ha inizio il moto dell'universo
che se ne infischia se qualcuno lo spinga
mentre nello spazio accanto un individuo muore,
perchè noi siamo la causa della fine e dell'inizio dell'universo:
senza un cuore volto al bene, senza un fegato malato,
uno stomaco senza fondo e l'intestino lacerato,
il mondo è nulla con un angelo desolato e sano
che guida un demonio zoppo e panciuto a bere in due dove uno è di troppo
Faccia ognuno quel di cui è capace,
e se vuole lo mostri, se no taccia, o parli pure
La differenza tra pazzi e savi è che gli uni se ne infischiano dove gli altri si preoccupano, gli uni si curano di quel che gli altri lascian correre, gli uni si credon savi e sobri, mentre gli altri si spacciano leggeri come angeli in volo, dove gli uni danno, gli altri prendono
La pace è quello che più conta, quando manca.
La guerra in famiglia è il male maggiore di quello fuori casa
quando si presenta a tavola e ognuno
arma la mano di coltello e di forchetta
per curar la sua porzione di quel che era Uno.
Binza sene jaca es kene mere:
detto di Pippinu nas’è pinnacu.
binza senza jaca
er de sustanzia paca:
detto di giuseppina bonaparte.
Binza sene limba
non prenat kupa
lingua che sproloquia
ha meno senno
di un rastrello che non porta frutto.
Su bentu ki battit’ s’abba e ke l’assutat
mantenet s’akina sana ke preda ‘e ribu.
solo l’acqua che trasuda dalla rocca
è più pura di una concezione immacolata.
L'acqua che scivola sul suolo
va per conto suo fino al mare.
Solo chi se ne sta beato ai ceppi
usa scalfire il granito con le unghie
di mani e piedi anellati.
tonno al peperoncino e maionese
ceci, lenticchie e surgelati e cavoli sbollentati per anime belle
in viva memoria dei morti
e vigile presenza sull’abbandono
volontario dei vivi e vegeti
dimenticati
- Bevo sempre lo stesso vino della solita botte
con bicchieri da sedici e tazze da
dodici a litro e coppe da un quarto -
e penso a Chi non riposa almeno una notte tra due giorni
per metter giù radici
può non lasciar tracce di esservi mai stato in tal luogo
come il vecchio ercole dei primi villaggi sardi
che se ne andava a spasso
con un incudine sottobraccio a martellare chiodi a ogni passo
con la clava di ginepro forgiata dal padrino efesto siculo
che sonnecchiava mai fiacco nella fucina dell’Etna
e battere spilli e far aghi con la cruna sulle braci della forgia
alimentate con l’olio vergine di Gela
difficile nascondere pregevoli doti
e vizi insopportabili
quando si vive in comune con più persone
di varie famiglie di diversi luoghi
Esortazione del saggio Biante agli Ioni di passare in Sardegna:
giuseppe Mannu.
chi solitamente non apprezza è il maligno detrattore
che non sa fare quel che altri facilmente e felicemente fanno
come i vecchi felis d’Irillai, nel fare e bere il vino d’uva
che scuote le interiora e persuade a coltivarla con il santo spirito
che deve essere quell’intelligenza che la natura
ci assegna nel fare quel che ciascuno vuole
per il comune agio di tutti e non dei soliti prepotenti
esperti d’inganni e sapienti inventori di trappole
nello spartire il bottino sociale in cui affondare le grinfie
sempre per primi e intingerle nel miele e nel midollo della
famiglia umana e farsi re e pontefici,
signori figli di quei principi guerrieri sanguinari
iniziatori dei templi dell’antico villaggio comune
I nostri antenati virtuosi camminatori guide di greggi:
mentre noi moderni dal ventre pigro
andiamo dalla tavola davanti al focolare
di filato subito a dormire nel giaciglio
saltando la siepe del bisognino dietro la casa
che le galline spazzeranno all’alba del mattino di domani-
Biasu lodeinu : Metti la tasca di pelle sulle spalle piena di pane col cacio e l’acqua per la sete leti to pan - e il pane con l’agonzu per il lavoro ben fatto,
la meditazione col vino del riposo che fa del genio il tutto fare del paese sotto il monte d’Oliena
la catastrofe nucleare è l’inferno forse definitivo
la pace tra i popoli è il paradiso terracqueo
propedeutico della felice eternità
nella corte del Signore celeste
Meglio il silenzio che un'esclamazione fuori luogo
e un elogio misurato, ma d’altronde che aspettarsi
dal giudizio espresso da chi ha faccende differenti
distanti più del sole dagli affari che gli hai prospettato
all’intendimento, coinvolto nei propri interessi familiari
che ne blandiscono la partecipazione
al tuo sorprendente invito alla valutazione
del tuo onesto scrivere e stampare
che con disinvolta premura e senza guardarlo in faccia
gliene hai proposto - o imposto - la conoscenza
prendi quindi atto della contestuale indifferenza
per cui finora nessuno con la franchezza sul viso
mi ha detto quel che pensa
su quanto ha letto di mio
spolverandoci un po di benevolenza
magari di circostanza sulla forma e la sostanza
perchè ciascuno ha da vedersela
innanzitutto con se stesso
su come disporsi verso gli altri
per cui un certo giorno decise di emendarsi
e rider ke poleddhu ki orriat candho lì paret
raglia quando gli pare
e da allora assaggiava per primo ogni leccornia
che portava in dono come a dire
che non era avvelenata
la mangiassero pure vecchi e bambini
quasi come intendere sposarsi per grattarsi l’un l’altra
e non più negli spigoli dei muri e dei mobili
che regolano la condotta di vita:
tutti mangiamo per essere presenti
e invecchiare con i propri affari frammisti con gli altrui
che è come macinare il cibo per esistere
proprio come lui la ordisce e trama
che se non gli giovano di giorno
non gli siano ostili di notte
che insomma salvi capra e cavoli e tiri
la carretta dove altri la spingono
e importa che ognuno misuri la sua ombra
e non quella del fratello briccone
o del vicino amico buontempone
e non di rado accade di malignare
su cose che non si riesce a fare
e ad altri riesce come l’acqua che
dalla sorgente scivola al mare
con lo schiocco del mignolo
in combuta col pollice e non con l’anulare
Il romanzo come supposta riedizione dell’effimero
fare e disfare umano
e la poesia come modo di esplicare in immagini
il pensiero della presenza umana
nella realtà del mondo
Il tempo è dato dalla presenza dell’essere pensante nel mondo
col percorrere lo spazio da un dato punto distante da un all’altro
sempre col semplice scopo di cercar dio
e non trovandolo se non nel migliore dei suoi figli
precisando che nei loro momenti migliori
danno inizio alle varie epoche storiche
dove le ritualità funebri servono da sempre
per ricordare i buoni e dimenticare i cattivi
Sempre grati con le proprie virtù umane
si compiace sempre lieto il signore Iddio
Il disprezzo è quel sottile gradino
che tiene in piedi l’altezzoso individuo
convinto, perdio, di essere
superiore e, e perciò, quindi, più degno di vivere
di colui che si trova, meritevole
immediatamente sotto la sua ambita
ed esaltante postazione sociale
con la pretesa smisurata di contendergli l’alcova
e rovesciare le sue uova fuori dal nido
per covare quelle proprie
per un più confortevole avvenire
per la cui conquista lottano le genti
illuminate dal sole nell’aria con acqua di tutti
Ma guarda che bella e curiosa faccenda
da fiacco e flaccido ercole
eroe che libera dal pericolo
fai bella mostra del medio
con l’unghia lunga e sporca
che usi per grattarti l’anello dell’ano
la forza del ragionamento di Platone
spinse pure alcuni suoi discepoli alla morte
per godere più presto delle speranze che dava loro
l’inimicizia è la più rapida strada del lutto
dove non si mette piede senza far del male
evitando forse i soli testimoni oculari
affinchè il racconto della storia sia attendibile
ha bisogno di riscontri documentari in regola
con la ragione umana del periodo presente
in riferimento al passato in argomento e
Le creazioni divine non dispongono
di testimonianze attendibili perché tutti i sensi
necessari all’umana ragione erano ancora da fare
chiunque si allontani dal luogo natio
rischia di perdere la grazia che lo sostiene
fondendogli il carattere su cui adattarsi
e adagiarvisi per dare l’esempio a chi segue
di continuare fino ad arrivare alla meta
laonde riparte la radice per espandersi
e in qualche modo attecchire
Sardinia isola di dispendiosi nuraghi
carente di tagliapietre e scalpellini di lastre stradali
con i quali arginare il mediterraneo
Il mondo è l’apparato che presenta il creato
e chi ci vive si arrangia in qualche modo finché può
con items, (elementi liberi in vendita)
merci sui banchi del mercato, oggetti da regalo.
articoli di lusso, elementi di indubbio valore
a buon prezzo.
Un verso da solo - fuor della strofa - è un aforisma:
- semen retentum velenum est-
la vecchiaia - o coda della vita -
essa è la stanchezza
dovuta alla fatica dell’esistere
per dover vivere in grazia di dio.
Donde vengono i vizi del popolo che si intende di leccornie fisico-morali?
Ogni maledetto peccatore vien dal non obbedire ai preti evangelici.
Dalla natura creata che manifesta essa stessa
quanto crea. Si nasce innocenti, si, ma pronti a tutto.
Parole e gesti esprimono i pensieri immediati
quelli mediati saranno scritti e corretti
o corrotti con l’azione
come quel tizio che si legava
un fazzoletto al collo come usano
i mietitori per ostacolare il volo delle spighe vuote sotto la camicia
quel tale invece se lo legava per non sentire
la brezza stagionale corrergli nella schiena.
La tavola ben imbandita
dove abbonda lo sfarzo prepotente
nell’insieme ambientale deposito di prebende
è quella che sazia l’ingorda
avidità già dal solo primo
e unico colpo d’occhio
che va giù di traverso
per aprire il percorso
ai proventi del gusto
che sostiene l’esistenza
nonostante i rumori molesti
di chi a tavola mastica l’ostia
come prima leccornia
di somma squisitezza
e inghiotte a bocca aperta
come usano i pesci che vi infilano
il cibo senza il quale vi è la morte certa
con l’amo d’argento feriale
simile alla forchetta nobiliare
delle mense aristocratiche e pontificali
non della sola domenica comandata
sulla pontificale colazione per l’aurora
Non così raffinati i sindaci e i prefetti d’Irillai
che si ricordano di bere l’ovo fresco
con la malvasia di Bosa il primo e col marsalino il secondo
solo quando sentono il chicchirichì del gallo nel cantiere del quartiere
che sarà sacrificato il dì del santo
ai figli del dio Apollo
assieme al midollo del bue mansueto
e del miele d'api educate e devote
come le eleganti fanciulle del carmelo
Inizio dell’età del sale
risale all’epoca di avvio dello zucchero
come surrogato del dolce miele
che toglie il sonno a chi conserva le noci sotto il letto
dove di notte battagliano sulla pietanza i topi
che dormono con la luce del giorno
che abbaglia le timide e malinconiche pupille
di chi - il destino ha riservato
per nome una parola o un numero:
come al povero in canna, nullatenente
che non ha con che picchiare il gatto
e già in quel torno di tempo
Nel cielo di Tonara per l’impasto del torrone
piovevano noci e nocciole
e chi voleva poteva raccogliere anche le mandorle
scegliendo con l’occhio le dolci dalle amare
mentre nella cussorgia di Aritzo e Belvì
grandinavano secche le castagne che non s’ arrostivano
mentre a Irillai il cavaliere solitario don Zanketa
avviava la purificazione degli animi
turbati dalla violenza criminale
imponendo ai devoti spettatori
e non agli attori autori di intonare
la canzone del salice -: “egli era nato per la gloria e io per amare”
come rimedio vaccinale la pietà per l’orrore visto
onde evitare contaggio e contaminazione durante
le feste paesane di ringraziamento al santo Francesco
sempreché non intralciasse il lavoro sul fertile campo
di Marreri e Isalle
catarsi, purificazione,
<il pestello è fatto per pestare e ripestare il già pestato
per pontificare a cena, fare il gesù nell’ultima cena
ma senza mola non si ha la semola
è nostra facoltà il reinventare continuamente il creato modificabile
la cattolica maria, giustiziera di eretici, sanguinaria
la maria figlia dello scismatico enrico 8°
una società giusta che se ne fa
dell’adulterio in piccante circostanza
che male c’è nel solito corteggiamento occasionale sul tram
di mendaci spioni di presuntuosi padroni e calunniatori invidiosi
solo i signori del cosmo li potrebbero collocare
in luoghi distanti e innocui senza far del male
ad anima viva e felice di esserlo
a Galtellì quando il Cedrino si colma e gonfio si espande
trema chi ha costruito sulle sponde
e teme assai anche quello sulla sinistra che ha l’orto
e il pastore che sollecita il gregge verso l’asciutto
Nel nome di Dio contiamo di attuare i nostri terribili sogni proibiti
che ci rendono oltremodo malinconici
compito prioritario dei preti ecumenici
è di smontare il fanatismo intollerante
o almeno cimarlo come si usa con gli emergenti
ed esaltati carciofi di san giacomo - james - jakeddhu - jacco - giacomo pio
è inane farlo poichè sempre così nasceranno e cresceranno
il dissesto è innanzi tutto in noi e forse lo proiettiamo nel macrosmo
laonde lo riceviamo in quote parcellizzate
ma per tutto l’uomo è la più eccellente misura per ogni mistura
vedi Bacco che rientra leggero ed elegante
che pare non toccar terra
caracollando dalle sue uscite fuori porta, come se avesse
delle ali nere aperte sulle spalle
come quelle bianche delle monache francesi
fuggite dalla rivoluzione maggiore e riparate a
Irillai per accudire agli asili della regina Margherita Gallisai
- i desideri d’amore precedono quelli della fame -
perchè essa fame fs riferimento alla sopravvivenza
mentre il desiderio amoroso ha di mira
l’eternità con la perenne procreazione della specie
i sogni mascherano i desideri della veglia -
Cara vedi di trasformare il vizio privato dei suffumigi
in pubblica virtù tanto da far dire agli onesti d’Irillai
che anche la pia e dolce metà di quel che era intero
che avanza per la semina
è di sempre chiari umani costumi
ha smesso di far l’indiana con i segnali di fumo
che intossicano i malfermi di salute
e coprono di cenere
le lettere dell’alfabeto sulla tastiera.
Cara mia bella non cospargere di cenere e cicche la mia casa
che poi la va a finire con l’imbrattare le pareti con quadri di carbone !
mi farei frate per capire cosa ti mosse
di dare ai broker volponi studiosi
che illudono gli stolti presuntuosi
e bricconi che non temono il cappio
i tuoi denari per raddoppiarteli
con le tre carte dei misteri gaudiosi
che non incantano più nemmeno i grulli
dei più sperduti paesi della repubblica
“dove l’opinione televisiva e informatica
la vince sui sapienti giudizi ponderati”
dove l’aceto si è prosciugato nel vino
dell’orto di Marone per cui tutto è degno
con L’egoismo delle persone d’ogni fede
che è stato frustato dal capitalistico
pagamento in contanti
con i trenta denari sonanti del giardino degli ulivi
dove chiunque disponga dell’ugola
può rifare i gorgheggi del rusignolo vignaiolo
e tenerne conto come delle opinioni
che convergono belando a frotte in piazza pubblica
per avere visioni nitide e profonde
da chiunque ha libera facoltà di parola
si può sentire qualcosa di spiritoso
Umile è la brezza
e lieve il moto dell’onda marina
umile e umano è l’animo del popolo
finchè gli umili sopportano
il clima del tempo è sereno
non tempesta ne burrasca,
ma quando si rompono gli argini,
è sconvolgente rivoluzione
La realtà è la sostanza nella quale viviamo
con le nostre immagini ideali
alte montagne con cime sempre innevate
e fantastiche profondità marine
con alberi ombrosi di foreste sterminate
e vallate coltivate di piante da frutto
animali più amichevoli di umani ostili e crudeli
case di pietra e cunicoli sotterranei
per carpire preziose ricchezze minerali
Ho bevuto tre quarti del litro di vino
assegnatomi dal destino come misura
equivalente a 100anni di vita ,
cercando di addolcire la mia parlata
che sgraziata era e ora gli si aggiunge
la feccia dell’ultimo corso col quarto
del vino rimasto per l’aceto dell’insalata
che è peggio della difficile fatica
di scorticare la coda dell' esistenza.
Jubann'anghela muzzuboe in mazzameo,
Saggia Massaia di Lollobe al tempo in cui
gli olivastri si tramutarono in olivi
in quella fantastica notte rinascimentale
che mostrò due lune sopra Orune
una più brillante dell’altra nel cielo di Lucula
Marreri e Isalle e uno scorcio del lunare e sciapo
Mont’albo e della fertile e paziente Baronia
che adesca i virtuosi gronghi del Cedrino sulla
cui superficie corrono sulla punta della coda
come le bisce nella piana torrida della valle
di Ottana sulla riva sinistra del Tirso
breve la vita per gli animali col fiato corto
e affannato dall’esistere penoso
Una persona onesta con se stesso e con i propri simili
può bere il bicchiere della staffa senza compiere spropositi
e da un profondo bacio passare a un sublime abbraccio
della divina copula per cui Iddio ha fatto il mondo da riempire
di creature compassionevoli d’aspetto umano talvolta birichino
la notte raccoglie dal cosmo
le belle gemme della rugiada celeste
che scivola sulla cupola di Dio
dove incastonate piangono le molto pie madonne
circondate dalla folta corte dei santi
e degli angeli guardiani sospettosi
della loro ombra
l’aforisma è una graziosa goccia
condensata di condimento
che insaporisce il dire popolare
come il sale sulla pietanza
e di cui cani e gatti fanno a meno
ma non l’asino e il maiale
che son d'ausilio all’umano
nello sfaccendare quotidiano
sgarbi
spoglia dell’accademico mutante
questuante in mutande
e sgarbato e sgraziato nello sproloquio
Son sempre i piccoli a ricordare i grandi
così piccoli noi con vittoria colonna - d'avalos
e margherita di navarra eptameron - da decameron
- roboante e il tuono dopo il fulmine
come il dire di chi vuol far rimbombare
o risuonare
la sua voce nell’aria del tempo in corso.
l’aforisma e un
parlare e scrivere per comunicare
ricercandone la brevità della forma
sarà per la leggerezza del loro colpo d’ali
nell’aria chiara,celeste e invisibile
come le idee che si nascondono nella luce
che gli uccelli hanno un che di divino
aquile che volano alto e i veloci piccioni
con le innocenti e immacolate colombe
che comunicano con le divinità
che fanno quel che noi vorremmo fare
senza esserne capaci
non avendone facoltà
Finchè corpo e mente vivono all’unisono
l’intero complesso va bene
i guai cominciano quando un arto
del meraviglioso ’ingranaggio
declina la sua responsabilità
perchè gli sfugge qualche sua proprietà
allora il controllo di mente e corpo
su quel che pensano ed esprimono
diventa assai difficoltoso
è stata una nottata di tregenda
da convegno di streghe sullo Harz,
da Valpurga,
bacco ha raschiato la porta
e non ho capito i suoi bisogni
quindi ha liberato due cache oppure
vomitini dato l’aspetto di stracotte zucchine bollite
per nulla invitanti
riso soffiato e croccantini xbacco
pane
Nicola, caldaia e termostato ambiente -
la paralisi infantile è stata lo strumento adottato
dall’astuta natura per frenare l’esuberanza
dei bimbi che a sei mesi saltavano sul grembo
materno per succhiarne il latte della vita felice
fino al 20esimo mese dalla nascita
Il doodle di Google per Grazia Deledda Redazione ANSA 10 dicembre 2017 19:00 NEWS
Solo i delusi dal corpo e dallo spirito
non si schierano con nessuna parte
e campano sul bagnasciuga
L' imparzialità(dello spettatore del mondo teatro dell' assoluto:
carne senza spirito muore e spirito senza corpo dilegua)
non è pro né contro, né pesce d’acqua viva né carne commestibile
Non partecipa, non esiste, Resta nel nulla
La sorte e quella strana faccenda
che avvolge chiunque viva per morire
e ognuno si cuce addosso a modo suo in
quelle circostanze circoscritte dalle vicende
che piovono sui fardelli del tempo nello spazio reale.
Ma che ambiente troverà un esserino nato per vivere onesto ?
Peppina de filippi, ovvero
la maria goretti della tv neuroparlamentare,
che si è premiata per aver corretto la sua linea.
La coda della vita non scodinzola più
per paura d’importunare le mosche novelle.
quella gran notte a orane
con grandi donne e piccoli uomini
a piedi e in auto
su e giù per vicoli e strade
batore iscanu ki s’arjolu
tra cortili e officine
facendo scempio del vino senza vomitarlo
con la bipenne del generale Egisto
e il corpo del condottiero Agamennone
appena usciti dalla rotonda di Villamassargia
diretti alla clinica del sant’antonio
in cricca con Gianni e Adriano
dove si tratta di convivere in coppia
paza a su burricu e ambiddha a su cristianu
la coda dell’esistenza non facile da scorticare
cerco di campare la mia vecchiaia nel mio ambiente
con chi ricordo e conosco come le pagine che leggo
dai giornali: riguardo a quel ricco metropolitano
che sfotteva i poveri dotati di notevoli nasoni
finito ai ceppi per aver acquistato di contrabbando
mute stagionali di serpenti esotici con le quali
arredare la sua tomba e avvolgere il suo cadavere
come un sudario multicolore dentro la bara
Vedrei di buon occhio
e quasi con simpatia
il viso pallido candidato leader
distinguere i tifosi che
riempiono uno stadio
scegliendo uno per uno
gli opportunisti. gli ipocriti
tra i malandrini sfegatati che
hanno venduto l’oro delle nozze
e ceduto al monte di pietà
i preziosi ninnoli dei figli battezzati
per comprare aglio, prezzemolo e sale
da condire la carne del cavallo che sa di carruba
e dell’asino a sapor di paglia e zafferano
e correggere anche lo sciapo gusto del gatto
dei vicini mangioni di pasticcini
e non di fave e ghiande
e avidi di sardelle salate
e sorci secchi in trappola
Il soldo è strumento di corruzione più di un ettolitro
d'acqua marina e di un sacco di sapiente sale
Per quanto buono sia il vino solo
la giusta dose lo rende eccellente.
Bevi con moderazione il vino
perchè abusarne ubriaca e ti strafà come
uno straccio intriso di diarrea e saturo di orina.
La sorte è quel tenue filo
che sostiene la tela del ragno
che resiste alla furia del vento
ma non agli schiamazzi delle guerre.
Non credere che il sortilegio sia una
confidenza che la sorte si compiace di darti.
- La stima si va luta anche con una scanzonata perizia -
- Qualsiasi lavoro tu faccia l’Iddio vuole
che sia interrotto da giusti periodi di riposo-
Al riposo sereno è sufficiente un guanciale
con due il truce Riccardo soffocava i bambini.
Presenza lampante è la persona
che esprime i suoi sentimenti
con quel che fa e non con quel che dice
Affinchè sia possibile la vana speranza
è necessario che in qualche occasione
si sia verificata l’attesa speranza
Edicola del Picchio di Sant’Ussula
che pubblica r a p s o d i e
di un genere minore
lette da Kikina Karai
la più bella fatina d’Irillai
che non è mai stata eletta Miss
nel paese di grulleria
fraluisi lubrè
Un saluto a chi legge:
che ti governi il Giudizio
e ti salvi la Salute
Leggimi e lascia quieto il tempo
impegnato nello spazio ambientale
DANTE CRUCIANI EDITORE
Ostile alla squallida avidità
1
- Bona dies, domine Magister.
- Et vobis bona, domine doctor.
Il dottore cura corpo e animo.
Il maestro intreccia la trama
con le mani nell’ordito della mente
''Erasmo ha un dio che si chiama Nemesi,
cioè Fortuna o Caso, egli non crede ad altro dio''.
M. Lutero, Discorsi a tavola.
- Bona dies, domine Magister.
- Et vobis bona, domine doctor.
Maestro e Dottore son coloro
che hanno avuto dal Signore il
mandato di perfezionare le persone
già buone, educate ed eleganti.
Dottore è colui che dà il meglio di sé
per far star bene gli altri
- l'attestato di qualità
di chi ha fatto proprio il sapere del Maestro.
Maestro è colui che realizza l'idea
e non dorme se tutto non è conforme
all'idea originaria
- Erasmo racconta ''dei cavalieri d'oro
che rientrano da Gerusalemme
e la domenica delle palme trascinano per pietà,
per le vie del paese
un asino di legno come usavano a Compostella''
2
Zommaria Zigottu, bettoliere di Sardegna,
dà il buon vino sottocosto a chi legge
l'immenso Erasmio e per la prima volta
nella sua carriera offre il bicchiere della staffa
a chi legge Boccaccio, rabelasio,
Shakespeare, cervantes, moliere
ora guida la sede del Circolo Voltaire
del Contone Ballaloi d’Irillai
creato da Luciano Samosata
Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente,
quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse:
il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me»..
Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi
annulla affatto la mia importanza di creatura animale. […]
Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore,
come valore di una intelligenza, mediante la mia personalità
in cui la legge morale mi manifesta una vitaindipendente
dall’animalità e anche dall’intero mondo sensibile»kant
4
Edizioni AGNUS DEI srl dei gemelli d'una sacca Mimiu Minninnone e Pipiu Pissetone amanti del Pirizolu che fa l'animo ardito
Bennardhu
il sacro gallo di Asclepio medico
fratello di Esculapio farmacista, figli di Apollo
a cui Socrate doveva un gallinaccio
per aver certificato che “sapeva di non sapere“
Prezzo del volumetto:
non fare lo spilorcio e paga il dovuto
da bere a ogni innocuo lettore-autore
0
- viviamo da moderati poiché distanti
dalle estremità infinite e nulle -
siamo nella giusta metà dalle punte laterali
nella ben lastricata via così adatta a noi
perchè costretti dal grande spirito esiodeo
all’aurea e platonica via di mezzo
dove non passa alcun mangione ansioso
che freme per digerire e mangiar di nuovo
così di notte le cui ore nate libere vivono per
servire infischiandosene della vergogna
1
nasciamo non avvezzi a vivere
ma subito ci adattiamo
alle pratiche faccende che trattano
delle buone e dolci usanze passate
secondo le convenienze temporali
del giorno e della notte
con le gratificanti riconoscenze
del caso vissuto e giudicato
2
lubre limbudu,
figlio di combattenti in guerre
d’eroi e di fulmini celesti e
delle chiacchiere di quartiere
di compaesani che assaggiano
e sputano per conto dello stomaco
prima di indorare la pillola
e inghiottire e consumare
per vivere con quel che più piace
come cibo sano di farmacia e vino di Canaan genuino
e veritiero come gesù bambino
- é l’amore :
riconosci il suo valore e farai di lui un tiranno
3
Son certo di ricordare -?-
che prima delle convulsioni della sconvolgente polmonite
c’era nello sportello della 500
un ombrello retrattile, e un Kway col marsupio
avuto da paola alla morte di giovanni
e ora non c’è più
come non c’è più il cappellaccio
dell’innamorato svampito
e suonato dalle vampe dell’amore inaudito
che se ne stava a languire nel cruscotto
4
alla guida del mondo
ci stanno anche degli impostori
che dalla cute non si direbbero tali.
Molti compaesani delle terre alte
sostengono che il loro star bene
dipende dal loro operare
e parecchi cittadini di quelle basse
si dicono con alta voce fioca
che la gustosità della loro vita dipende
dalla sorte invisibile che accompagna
ogni essere umano di qualità mortale
E' nella notte oscura e senza luna
che le parole invisibili mettono in fuga il sonno
dormi, perciò cara, dormi e non declamare
alle due di notte come usa il gallo di Irillai
una poesia dall'ultimo sogno del visionario maestrale
ma recitala domani, come una smilza lista della spesa
da cui togliere il superfluo rimasto nel frigo
pensa al vino, cara, pensa al cannonau
che da tepore e allieta le sere della vita
che non manchi a tavola per tener lontano
il malumore e con lui la causa:
il triste grigiore dell'esistenza..
che penetra nelle membra
dei malconci come me.
Per Aristotele con politica era da intendersi
l’autogoverno di tutti i compaesani.
che con un orecchio sentono il coro degli angeli
e con l’altro le acclamazioni dell’inferno.
5
Mi piacerebbe assai conoscere qualcuno
al corrente di ciò che piace a Dio.
Nel mondo arcaico ogni divinità
aveva messo del suo
nel fare delle vicende naturali
nel mondo attuale il monoteismo
è il solo artefice della natura…
forse perchè nessuno è in grado
di fare qualcosa dal nulla
se non facendosi autore di se stesso
La natura è l’esistenza nel cosmo
di quell’energia che, concreta
si modifica continuamente da sè
assumendo ogni possibile aspetto
contingente che può esistere e non
esistere in qualsiasi contesto
spazio-temporale
dove quel che è buono sulla punta dell’indice
può non esser dolce sulla punta della lingua
6
Aria al vento, denaro alla borsa,
immagini al mondo, luce al sole,
salute al sano, parole alla bocca,
terra al suolo, cibo al ventre,
acqua al mare, miseria al povero,
suoni alle orecchie, infermità allo zoppo,
nobiltà al vecchio lignaggio d'Irillai sorto
tra il secondo e terzo nuraghe
quando inventarono il vetro
ma non ancora gli specchi,
stirpe discendente dal ramo Perreddhu
tra i primi re di Lucula destinati
a rimanere sempre bambini
cui successe il primo Diskissiu Macoco
ricco di sale quanto il marocco
che non sapeva sognare
e la madre lo partorì di nascosto
da sola e lo tenne una settimana
legato sotto la gonna
tanto era bruttino e discolo
che si divertiva a scarmigliare
la crocchia alle donne
che quando s'affacciavano alla porta
parevano reduci da una lite
con la madonna di Isporosile
che s'abbrancava ai capelli
e ne strappava quanto consentiva
la legge dei pidocchi che si staccano
a bocca piena
e quando nell'aia la gallina maggiore
la seguiva gli ricordava il suo dovere:
Marì, fai un uovo al bambino
con un po' di pane, che deve andare
a scuola per imparare il catechismo
e stare e parlare con gli altri
che hanno il necessario:
a noi poveri cristiani
la miseria ci tiene nell'ignoranza.
Noi veniamo dai protocristiani
che se ne infischiavano dei beni terreni
- che non avevano ami -
perchè contavano di rinascere senza bisogni
la dove bastava fare i buoni per essere perdonati.
Lasciami dire, io lo so che il perdono
è la coda della colpa e chi fa mostra
d'esser sempre buono fa l'attore.
Bella faccenda non poter essere tutti santi:
no, sarà santo chi più sopporta le offese
e non si fa vedere dove i malandrini
adoperano i bastoni. C'è poco da ridere:
sii gentile con chi ti pesta il muso,
ti prende a calci, malmena il corpo,
rovina la pelle ma la farai franca.
Bella mia, dammi retta:
fuggi dal malaffare e ti salverai
i capelli nelle zuffe
7
Riguadagnare le posizioni perse sul giudizio morale
oscurato dallo schiamazzo urbano
della realtà pubblicitaria
che confonde gli animi
e rende un’occhio pari
e l’altro dispari
convogliando il denaro
del portafoglio alla borsa più capiente
*
non c’è radura del bosco
dove al centro non vi sia
un antico altare
di sempre giovane pietra
sorta dalla febbre della terra
attorno al quale
i deformi vi girano attorno ballando
e avvolgendolo di nastri multicolori
chi abbracciandolo e chi martellandolo
e dopo ogni giro bevevano un bicchierino
di rosolioconservato in un simulacro di bara
animali e umani in amore pensano solo al godimento del
il piacere sessuale soddisfa il momento propizio
nell’immediato
mirando alla riproduzione della vita
che è lo scopo fondamentale dell’amore carnale
umano e animale
quindi espressione concreta del materiale
che pulsa nell’universo in eterno movimento
nel senso che quando un cuore smette di battere
milioni di altri cuori continuano
come le stelle del cielo a pulsare
quando qualche sorella
cortigiana del firmamento celeste-
( che è il luogo dove ogni fondamento col tempo si capovolge)-
lontana o vicina muore
le parole servono il cuore motore del movimento
che genera l’amore infinito che riempie il cosmo
e se ne infischia bellamente dei giuramenti umani
che altri animali moralmente innocenti non fanno
Solo i maligni fanno buon viso a cattivo gioco
di chi con le parole cela l’inganno
procedimento tipico di chi col giuramento
promette l’incognita che sarà
8
Sfruttamento e produzione della ricchezza
libera concorrenza nella produzione e vendita delle merci
e non malaparte e brutta vecchiaia
9
ai sardi nessuno ha mai detto
come far denaro dall’oro lucente
in Corsica ci fu la famosa
famiglia bonaparte
che col suo figlio più vispo
si rivestì d’oro
con l’artiglieria da campo minato
sorprese il mondo degli zii malaffare
in tonaca nera, rossa e bianca
che aizzano le oche allo schiamazzo
acchè la buonora non vada in malora
facendosi d’oro col servizio militare
e non con pignatte stracolme di denaro
dei prestiti bancari dai ripetuti tonfi
che sovvertono le spoglie illusioni dei
ben noti carrieristi contocorrentisti
10
Sembrare di esser ricco
come l’asino del contadino che
oltre la sella dispone anche del basto
per ogni tipo di fardello liquido e solido.
Dalla facciata della casa
non sarà facile arguire
quante stanze conterà
né l'ombra della casa
può rivelare
se c’è un pozzo nel cortile
é della superfice delle cose
la prima apparizione
poi si conoscerà il sapore del midollo
e si mostrerà
nel campo aperto del mondo
e dopo ancora si presenterà
il difficile scorticamento
della coda della vita
11
Crapulone è il potente signore
del Monte che domina
con le sue capre
che si arrampicano sulle querce
più alte
e sui lecci saziandosi
delle più tenere foglioline
ultime nate, spuntate
più in alto, vicine al cielo
12
le persone potrebbero annoiarsi di meno
disponendo delle parole non solo per litigare
Zenia, Manzela e Mallena
in età di matrimonio
cercano marito a Gonone
dando le spalle a chi crede di farla franca
negandogli l'occhiello anteriore
Kikina che le guidava
ora le segue a ruota
poichè si attarda nel bagnasciuga.
13
Il pensiero si serve di immagini come la realtà.
Cosa significa pensare? Che senso ha il pensiero?
Quello di percepire la realtà!
Dov’è la novità rispetto a un giglio di campo?
che sarà inevitabilmente
spezzato nella battaglia campale!
Da che dipende la volontà, il desiderio,
l'esperienza...dove e come si forma l'idea?
Dove fa capolino la necessità del corpo
di avere un idea, un pensiero? L’essere sulla terra.
Credo di pensare, sapendo di non poter
andar per mare non come le anguille,
che pur non hanno esperienza dei fiumi che visitano.
Non so come ma il nostro corpo
è arrivato a pensare e pensa se stesso!?
O no? Penso di pensare?
Penso che il fuoco perenne
dell'inferno dentro la terra
sia la necessità di tener deste le fiamme necessarie
a bruciare i miei stracci con i rifiuti della città.
Ogni tanto son preso dall’assillo
di tentare di capire come e perché
vien spontaneo pensare…
per cercare di capire
di non essere nato invano e per caso…
così, per non sentirmi inutile come uno straccio lacero…
perché ho la facoltà di percepire
lo stato delle cose...che terminano con la coda...
cos'è il pensiero? Come nasce?
E perchè? Cosa lo determina? Chi lo vuole?
A chi affidano i sensi i loro resoconti sensazionali?
Essi non sanno che farsene e li gettano alle.
.. ortiche, alle vergini idee appena concepite dai...
Il pensiero determina l'azione:
che tipo di azione è il pensiero
in me
che si serve di me?
Egli è – forse - l'unica creatura
che pensa e lo fa anche nel sonno,
sogna senza luce e vede al buio come i gatti,
dorme per pensare all'enigma,
il labirinto della conchiglia:
siamo venuti alla luce della vita
e non sappiamo come uscirne senza sottostare alla morte
L'uomo perbene pensa al meglio perchè mangia di tutto,
non è come l'asino che in primavera
si estrae dalla politica municipale
e pensa a stare insieme con le somarelle
che son tutte belle come le lune dell'anno in carica
Il sogno non recupera pensieri dispersi,
no, non è un guardiano notturno;
il sogno è quel discolo che nel sonno usa
il nostro insondabile strumento
per affacciarsi all'altro mondo:
quello sconosciuto che dorme quando noi lavoriamo
e incontrandolo di notte per caso
come un estraneo gli neghiamo perfino il saluto
Il sogno è quel che noi siamo,
non quel che siamo stati o saremo:
è il regime che stiamo vivendo.
I sogni son sempre sbiaditi, tanto vale annottarli:
dicono quel che sanno ma non sanno quel che dicono;
da ciò i tentativi d'interpretare il meccanismo al buio
Che il pensiero sia il riflesso speculare della realtà
che via via si organizza
e se ne infischia
delle catastrofi annunciate?
Che sia il solo pensiero a tenere la baracca in piedi?
E la realtà, allora, cos'è?
Un ombra, secondo l'uomo della caverna:
abbiamo l'idea del vero mondo vedendo la falsa realtà.
Bo, boh. Bi su Boboi. No, er Babai.
Cosa sono le cose senza corpo?
Cosa significa fare del bene a un incorporeo?
Cos’è il puro spirito?
Come riferire delle malignità allo spirito?
14
La scalinata del Nordamerica
dove si consumano 10 litri di latte al giorno
perché ha cura della pelle tenera e morbida
e fa le tettine come le provole modellate da Pilurzi
La storia è quel racconto finito
del passato in giudicato
che i testimoni non permettono di modificare.
Zizitu Arkibuseri:
casaro che tingeva di morchia il cacio.
Tempo fa, in qualche parte del mondo,
si usava squartare gli impiccati
per liberare l'anima in pena
altrimenti costretta a marcire per
l'eternità nelle interiora del condannato.
Caca e piscia danno ordine al mondo
quanto i pensieri d'amore, l'alpinismo
e - con le rose mariane - sedere al baccano
del bar col piacere di parlare a una madonna.
È una faccenda propria e singolare
Ha poco senso dire: l'uomo è solo al mondo,
come se fosse dio.
È solo - in proprio - nel mondo degli uomini.
Con gli uomini convive. Nessuno che sia nato è solo.
Chi non è nato non è nella mia mente:
non ho un buon ricordo di lui e gli do le spalle.
Nel mondo si convive nonostante le guerre fratricide.
Così è cominciato e va avanti il mondo:
scannandosi tra fratelli per un pezzo
di terra, senz'atto notarile, perdio.
Non deve esser facile per chi è solo al mondo
- con tutto il suo coraggio - trovar la via di casa.
Chi è solo nel deserto,
in cima al monte e in mezzo al mare,
difficilmente capirà che il sole brucia,
e se non c'è altri
con cui concordare sul calore,
dubiterà del sole e non saprà di se stesso
se non c'è un'altro che glielo dica
Da solo una persona colta può
tutt'al più fabbricarsi una prugnetta:
progettarla e portarla a compimento,
senza concertarla con l'orchestra,
perchè l'impresa è tutta sua;
suo l'ardire, sua la spontaneità
che l' incita a farcela
come la femmina sculettante:
su consiglio divino
la natura ha fatto la coda
per cacciar le mosche dal culo
prima di scoprir l’acqua che lo disseta
il tarzan di sant'Ussula alle prese con la moglie
che non gli ha stirato i calzini
col rischio di perdere l'incontro
A chi di noi
le amorose circostanze sulla terra,
agli altri le chiare cose del cielo
e ai demoni gli ardenti affari dell'inferno,
dove i sorvegliati sorvegliano i sorveglianti
che non rubino in casa, non maltrattino i bambini
e non insidino le donne femmine
anche se mostrano un tratto di coscia bianca.
Se finora il mondo ha avuto le classi sociali
è segno evidente che non poteva farne a meno.
Tutto come in origine. Nulla di nuovo sulla terra
che non sia già stato da qualche parte, eccetto i nuovi nati
– gli ultimi - sempre preceduti da innumerevoli altri.
Atlantide era l'utopia senza classi, ed è andata perduta
come tutto ciò che è bello ma è di passaggio.
La morte è inesorabile come il tempo,
come un arbitro sportivo,
un semaforo all’ora di punta
e il caldo che squaglia il gelato
Prendiamo esempio dai Sibariti
dal lusso smodato
La povertà della Sardegna è data
dal non aver mai trasformato le saline in miniere d'oro.
Può però rifarsi col commercio al minuto
del mirto e delle perline di lentisco,
della bottarga, del carciofo, dello zafferano
e del filiferru, semprechè si lascino distillare
anche i piccoli vignaioli di Marreri
che garantiscono la bontà del prodotto
bevendolo con gli amici di riguardo,
che, come cortigiani dei potenti,
ne integrano la quota di mercato
come primo passo per farne poi
una municipalizzata della acqua
ardente assistita, guidata dall'assessore
all'Annona d'Irillai, Mimiu Irghiliniu,
che non esce mai di casa senza aversi spalmato
un cicchetto d'acquavite
con le mani sui capelli come fosse brillantina.
Che aspetto assume la natura umana
quando uno è cristianamente spiantato
e gli piace sportivamente divertirsi?
Aspetta a bocca aperta che il ciel l'aiuti
con viva simpatia La manna dal cielo
è la provvidenza divina, altrimenti detta:
simpatica beneficienza del pagano
sistema stellare alla bisognosa natura umana,
meritevole per pietà se non per buona condotta
Vivere in città con la Mammona mia
[la comoda e nota opulenza],
o in campagna e popolare il bosco di Soloti
con vecchie canottiere per attenuare lo shock
della sera quando non si sente un cane abbaiare,
non si vede dove mettere i piedi per andare
a trattare con l'ombra oscura di Farcana
e venire a patti con la notte languida
e meditabonda che nasconde i suoi tesori
(askisorju o bellezze del mondo) col grugnito
del cinghiale e lo stridio della civetta
fino al canto del gallo d'Irillai
sempre volto ad oriente?
Alle donne piacciono i fiori,
inventati da chissachi
o chiunque sia stato a coltivarli.
I fiori adornano le case belle,
il limpido cielo del paradiso,
anche se non ne ha bisogno,
come le tombe dei morti,
della cui traccia il tempo cancella tutto,
anche la cicatrice lasciata sull'animo dei vivi.
Tali i minatori di Carbonia, da fare invidia
ai carbonai della foresta di Farcana
presi dalla voglia di mettere i soldi
in banca; non si sa mai che a casa
per puro caso finiscano.
Per paradiso perduto si intende il tempo volato via
con le cose che ci riguardavano da vicino
e che difficilmente ritroveremo accanto al focolare.
Ogni notte al terzo canto del gallo d’Irillai,
il corteo dei morti ammazzati rientra nel cimitero
dopo aver visitato i luoghi della loro sciagura.
Amici e congiunti vi convergono nella speranza
di rivederli, e persuaderli a dir chi è l’assassino:
anche un solo attimo, giusto il tempo
di dire il nome del sicario.
Dateci i nomi dei congiurati che vi hanno ucciso
e ritorneremo qui con le radici del loro cuore
e assieme radicheremo la nostra anima.
Diteci chi è stato e mineremo le loro case
e salteranno in aria come funghi velenosi.
Ditecelo, per favore, vogliamo conoscerli
perchè non si può sopportare di far la spesa
accanto a loro sempre armati come angeli
spadaccini dediti alla pugna scellerata
La vita è l’unico mezzo per vivere felici.
la vita è cura e riproduzione di se stessa
il lavoro è cura del viver
prospero senza sfruttamento
Vado ogni giorno in piazza
e vedere quelli che stanno meglio di me
quelli in condizioni peggiori stanno
alla finestra di casa per vedermi passare
qualunque sia lo stato che mi accompagna
in quel momento, essi lo fanno proprio e dicono:
sapendo che chi parla può essere mendace
convinto com'è
che sia il mondo a trarre in inganno.
La grisaglia è cupa
come la grigia tristezza invernale
quando di come far del bene ai propri simili
non se ne sente mai parlare
e non solo perchè la furia del vento
disperde sulla terra e sul mare
l’ordito e la trama del verbo:
Pace, Pane e Amore
A nessuno è concesso di poter scambiare
la sorte avversa con quella benevola,
nemmeno ai santi, né ai vecchi lanciatori
di pietre d'Irillai e ancor meno ai galeotti
che spartivano il bottino con i passanti
agli angoli delle strade.
Della buona salute nessuno si lamenta:
nemmeno chi non ce l'ha.
Ciò che è bello al mio gusto
è anche utile da appendere
su quella parete spoglia del tinello
che non attrae l'occhio dell’incolto
e proprio non piace agli ospiti
che investono sull'arte.
I corazzieri son come cipressi onnivori
che stan di guardia alle case che tengono
saldo e integro lo stato democratico
del regno repubblicano
Ai ricchi si addice la prodigalità;
ai poveri la parsimonia e ai miseri il risparmio.
Così ai frivoli si addice un pasto frugale.
Molta è la confusione che vive con me e poco
importa che a crearla sia io o qualcun'altro,
ma da ciò mi piace intendere il conflitto di classe
come resistenza alla sopraffazione
e non come dominio su qualcun'altro.
Non riesco a capire che cinque soldati muoiano
puniti da chi li ha vinti, per aver resistito
al loro assalto che ha prodotto morti in più.
Meritate la morte perchè se vi foste arresi
– senza difendervi - non ci sarebbero stati morti.
Importante è che il cielo mi basti
– che io basti a me –
che il mondo si sazi di me
e della mia speranza che la lotta
per la giustizia non diventi
sopraffazione su altri disgraziati.
Non riesco a immaginare
(non sono in grado di conoscere)
un solo momento la terra,
senza il genere umano
(non ho nessuna memoria di ciò)
e sfido tutti i miei parenti cristiani
a ricordare l'apparizione della vita
nel mondo, in questo mondo.
Sono una cosa pensata da più giorni
e offerta ai sensi:
sono perchè mi penso non protagonista
e mi ricordo come umile perdigiorno
del tempo che scorre sempre uguale
Politica è il puro e semplice vivere con i propri simili.
È uso tra noi paesani d'Irillai,
confessar al congiunto defunto le proprie pene,
poche fantasticherie e nessun delirio di potenza
Asfodelo e malva ovunque spuntino
sembrano i signori del luogo
dove da sempre corre Achille
con falcate inimitabili
Carattere comune di grandi e piccoli sardignoli
(solo a loro è concesso qualche svarione)
è che appaiano sempre come
che sia la propria immagine
Certi brutti ricordi che ho del passato
possono servirmi anche oggi
poiché possono di nuovo riaccadere.
Il cittadino che ci tiene all'onore
- sancisce l'accordo con la sua parola –
come il contadino che risolve gli affari
con una stretta di mano.
Perchè gentiluomo è chi è degno di fede
e non bastona la moglie,
non l'avventuriero malfido,
farabutto e inadempiente che percuote i numeri
e fa trentuno dove ha detto trenta.
L'inconscio è quel che la persona intende
nascondere al pubblico,
a volte in disaccordo con se stesso,
con qualche scrupolo cosciente,
ma giammai per star peggio di prima
Nelle rebotte d'Irillai si mangia in comune
e si giura di non vendicarsi
se qualcuno cade nella zuffa
Con i bisogni ridotti al minimo si è liberi
di non far più nulla e mangiar solo biscotti.
Il bisogno è innato
e innato è il bisogno di soddisfarlo,
perciò si sente il bisogno
di fare gabbie per le scimmie
e il gorilla che mastica
gomma americana come uno sportivo.
Inventare attrezzi e impiegarli
nel bisogno di star meglio.
Invenzione dell'ago per cucire.
Fare il necessario
per un giorno in più con un ninnolo al collo.
Il nodo parsimonioso.
Risparmia il corpo
e si stanchi la macchina.
Dal cumulo di esperienze ciascuno
tragga il necessario a soddisfare il suo bisogno.
Non si vive di sola aria,
dove c'è il fumo dell'arrosto si banchetta.
Che necessità avevano i primitivi d'Irillai
di scavare le domus de janas?
L'idea di Dio, nei filosofi matematici,
medici e ingegneri, pittori e scultori,
preti e avvocati.
Il dio del raccolto addestra i suoi a seminare.
Il dio della caccia consiglia i suoi a far trappole.
Il dio del canto e del ballo pretende
che sia bastonato il coreuta che
sbaglia una nota o uno sgambettio nel dillu.
Il dio dell'amore dispone i suoi garzoni
di bottega a seminar baci natalizi e
cogliere orgasmi pasquali, invece di far seghe.
Il ragazzo di bottega apprende il mestiere
per farne pratica e insegnarlo ad altri
da maestro imponendo al garzone
prove di sopportazione.
Le guerre si sono sempre fatte
per il possesso delle donne
(ratto di Elena e e delle sabine
ira di Achille contro Agamennone
che portandogli via la femmina
gli sminuì il valore in guerra),
dell'acqua per gli orti
e della terra per il grano e la pastorizia.
*
La mente - con le sue trovate -
non ha sesso, affermava un cartello
affisso dal Prefetto sulla porta dell'ufficio.
Olio ai cardini. Come diceva
il capo-ronda del Comune, Kikinu Kinova
addetto alla sorveglianza
della quiete d'Irillai,
quando voleva far l'amore
sulla riva di Lucula, nel tepore
di un meriggio autunnale.
Come una diciottenne,
aggiungeva la moglie, Kikina Kivarju,
sessant'enne,
con una bella crocchia sulla nuca.
Con le anguille a giocar nell'acqua
come bambini quando nuotano dove
i piedi non toccano il ventre materno.
L'anima non ha sesso:
perciò l'animo è il mio punto
di vista sulla morte. Così la penso io.
**
So prima degli altri quel che sono,
ma è da loro che trovo
conferma della mia presenza.
Son con loro anche senza di loro.
Ogni cittadino per votare
deve saper fare qualcosa di utile
se non necessario ai bisogni della società
in generale e della comunità di quartiere
e accendere candele e lanterne
al calar della notte nuvolosa senza luna
Domerei la fame
e guiderei il cuore come un vespino,
se solo potessi dominare il mondo.
Mi è naturale vivere,
così auspico naturale morire.
Atene decretò la morte di Socrate
Seneca si uccise per aver educato Nerone
Gesù fu crocefisso perchè figlio di Dio
Così infiniti altri prima e dopo di Lui
Io morirò prima che scada il tempo
prima che il vino diventi aceto
e prima che le femmine siano intimorite
dalla lussuria del maschio animale.
Mi piace metter giù paroline dolci
che spaziano qua e là saltellando leggere
come piume libere nell'aria pura:
solo per rasserenarmi il tempo
- Da sempre i sobri mal sopportano gli ebbri
sia dentro che fuori delle bettole -
Così come anche nei Templi del Signore
i credenti devoti, sinceri e fedeli
additano i bigotti improbi
quando giurano sui figli legittimi
[[Sismondi:
"il proletariato romano viveva a spese della società,
mentre, la società moderna vive a spese del proletariato"
il gran sacerdote Samuele è un personaggio biblico del sec. XI a. C.:
egli fu l'ultimo della serie dei Giudici
e l'istitutore della monarchia in Israele.
Bedlam
Hie Rhodus, hic salta!
Giorno dei chiliasti (millenaristi)
in cui gesù risorgerà per regnare
nei millenni a venire
I deboli son fiduciosi della fede miracolista
come i prepotenti lo sono della forza guerriera, belligerante e combattiva
I sogni esorcizzano le miserie dell’esistenza
: cerco di fare inquadrature con i versi -
L’umanità ha da comportarsi gentilmente
per essere civile e non criminale
per credere che la luce solare
che tutto purifica
e guarisce ogni male
e quei raggi siano portati a spasso
nei cieli eterni dalle vecchissime fenici
sia il brillare dell’oro puro nel quale
affondare le mani guantate per non bruciarsi
grossolano è il timore che nutriamo
sulle ciglia ribelli che invece di proteggere gli occhi
li punzecchiano come spighe del grano
o spine di carciofi del campidano
che già col pungere un dito
da un dolore atroce
che dalla vergogna è anche cieco
Quando avrò capito cos'è la memoria
starò buono come un ceppo,
zitto come un ciottolo
e umido come un'onda salata
di lacrime dense di gocce divine piovute
di frequente dal cielo abitato dai celesti
che si concretizzano in quegli scogli
rocciosi che arginano i mari e i fiumi
Fuori sono altero,
tutta boria e senza pudore,
ma a casa dovrò vedermela
con me stesso per ridiventar sobrio
e vivere come posso,
godere quel che viene
e patire il sopportabile
Conka e bagna era uno dei pochi lanciatori di pietre
che Irillai abbia avuto con i capelli rossi
ed esorcizzando gli atti impuri, contro di lui
si accaniva don Zanketa dagli occhi celesti
da gracchio che, a suo dire,
gli assegnavano quel posto in paradiso
che non aveva avuto alla Scala dei pompieri
Pranzo natalizio – a cui partecipo volentieri -
all'insegna della Fertilità, Fecondità,
Prosperità del mondo, con : agnellino di sei kili,
polenta col goulash, arance di Milis, acqua della fonte,
vino di Marreri e ruttino pomeridiano come segno di salute
e di cristiano augurio di buon vicinato tra i mondi
possibili all'insegna dell'aroma del caffè Devoto
che pone l'inevitabile domanda finale:
Che ci sta ancora a fare l'uomo nel cosmo,
ora che gli stessi dei
hanno abbandonato il sistema solare.?
Non so davvero cosa siano gli atti impuri
se non quelli che se ne infischiano della legge.
Passo il tempo a pensare alle influenze
del mondo su di me che non ho mai avuto
confidenze da un direttore di banca
e soffro a veder la gente camminare
meglio di me con un vassoio di sughero
per cui abolirei le cose malfatte
La pubblica verità è innegabile.
Non diffido della verità privata,
l'utilità e la comodità, smussano gli angoli
La verità è nella realta:
l'opinione è un'aspetto
(il mio e il tuo e il suo) della realtà.
La verità nei sensi:
la vita è nell'aria; la verità di un'idea:
Dio ha creato la vita soffiando l'aria nella creta. -
(Fosse vero Iddio non l'avrebbe detto ad anima viva.) -
Questa idea cerca di testimoniare
come i sensi e utilizzare la realtà
al servizio dell'idea di dio.
L'aria inquinata danneggia la salute;
l'aria calda dà l'afa e l'aria gelida fa i geloni:
l'aria temperata fa star meglio.
C’è chi di chiara notorietà
è sempre affamato
e si mangia mezza pecora bollita a pranzo
e ingurgita il rimanente nella pignatta divorandolo
a sera senza mai metter su un’oncia di grasso
in più sulle ossa che lo protegga dal gelo
di gennaio e gli coli alla mietitura
del torrido Carmelo di metà luglio
che dura fino al 26 con i calori di sant’Anna
è nella comparazione di due o più libri
che ne valuto la qualità
aprendone a caso una pagina
di ciascuno e confronto
quel che mi suscitano nell’animo
le parole lette nell’uno
e nel l’altro e mi appare come
il giudizio sulla superficie
d’un quieto lago
con le ondulazioni create
da una pietra che vi cade di proposito
e il libro che cede la contesa
si chiude da se contraendo le sue spire
A Ohiai si usa dire che chi spende
con allegra leggerezza
come se il soldo gli bruciasse le tasche,
come trattandosi del bottino
di un saccheggio (o bardana)
Galliffet: boia di comunardi
mantenuto dalla moglie
che primeggiava
nelle orge del II°mpero
per cui più d’uno cedendo le forze
s’impigriva tanto
da non togliersi più la cispa
dagli angoli degli occhi
Il destino è l’intreccio dei fili
che tessono la trama e l’ordito
degli accadimenti passati
che costituiscono la realtà
del costrutto esistenziale
dell’essere che pensa
è unico e solo con se stesso
nelle moltitudini di suoi simili
che abitano il mondo
e in qualche modo si sopportano
di nient’altro abbiamo sentore
che pensi come noantri
Nei momenti in cui la fregola impera
prenderei il volo come la fiammata
del fulmine che divampa nell’aere
seguito dal tonante peto che quieta
l’impeto del trepudio fisico.
Perchè non pampini
sulle porte delle osterie dove si
assaggia e ci si sazia di vin nuovo
come si suppone che usino
i cittadini della luna
che bevon dalle botti
a forza di quartini
come usa la luna
a farsi piena e tonda
ingravidando più volte l’anno
da chissà quando ha cominciato
Non se ne va in visita dai parenti
chi all’alba ha mal di denti.
E disprezza i malanni quanto i tiranni che
adoperano i bastoni da passeggio per colpire
i cani e i mendicanti che bevono birra calda e fumano
menefreghisti cartine puzzolenti con tabacchi maleodoranti.
La grazia divina non è il frutto di una dottrina.
Le verità rivelate erano bugie nascoste.
E’ un supplizio entrare in banca e non trovare un centesimo.
Nasce lì il complesso di inferiorità
non così davanti all’altare del Signore
figlio unigenito ed equo distributore del sesso tra gli umani
a ogni donna il suo esser uomo
e a ogni maschio il suo esser femmina.
I poveri nullatenenti si sentono diversi
da chi ha proprietà nel portafogli.
I poveri sono costretti a essere umili
e a fare del digiuno una virtù.
I potenti sono anche ricchi e fanno
del lusso una religione senza sacri misteri.
I solitari si isolano dal mondo
e si interrogano sulle cause delle malattie incurabili.
I poveri si isolano dai ricchi
che calunniano e diffamano la miseria.
I semplici si isolano dagli accoliti del re
e tifano per Maria di Betlemme, Teresa di Calcutta
e Mariapica d’Illorai.
I malati si isolano dai sani
che temono il collasso della terra
il malessere del mondo
e l’incertezza della vita eterna.
I penitenti si isolano dai gaudenti
che sbigottiscono davanti al pareggio
dell’arbitro terribile e misericordioso.
Come i tiranni al cospetto di Dio
autore del mondo e riparatore di torti.
Gli assassini non temono la morte fintanto che la danno.
I violenti sono orgogliosi di esserlo
specialmente se qualcuno li esalta.
Essi sono come quel Perantoniodell’aneddoto
un burlone della combricola
davanti a un vassoio di carne d’asino
sapendo quanto il Pera ne fosse ghiotto, disse:
questa carne è dura e dolce e mai ne mangerà Perantonio
spacciandolo così per intenditore
che giammai avrebbe rinunciato a mangiarne.
Da questo finto elogio il Pera inorgoglìì
e per davvero non l’assaggiò
per tener fede all’asserto del convitato.
Si intende che la carne fu gustata da tutti
ma il Pera si confermò nello scanzonato giudizio.
il don ti dona, nobilitato com’è
dalla libera professione di fede
Davvero non so che farmene dell'eternità
di cui ho esperienza come di una bolla di sapone
- eterna come le anime celesti eterne come il cielo -
come del din don funebre della campana
che annuncia la morte di un parrocchiano.
Desidero solo quel che ho conosciuto
di cui conservo la buona memoria
L'immortalità è destinata più agli infallibili
che non vogliono essere commiserati
come i santi beati per i fioretti offerti al Celeste
iddio e per come se stan pacifici nella nicchia
che ai prodigali e liberali e avari che resistono
in canottiera all’alba fresca
e al tepore del tramonto
Anche nelle case del piacere mercantile
c’è sempre opposta alla più bella
una trasandata Maritornes
per cui don Chisciotte
prese dolorose botte.sul grugno
Chi ha la pancia prominente
pur se opera bene
e con l’ombelico a far da polena
nella prua delle imbarcazioni
da il segnale di non saltare volentieri
le portate che circolano a tavola
e onorare la signora in cucina
ticket-of-leave men: uomini in ferie
Son solo come un bandito negligente
per non aver pagato una multa.
Non c’è uno Stato al mondo
che non abbia tra i suoi cittadini
dei negrieri come eroi nazionali.
: ma vivo…
- in esilio nell’isola del riso ineffabile e col rosso mattino
sorto dal mare per porgerlo sulla mano al tramonto
quando il sole si immerge per salvare i poeti
che trepidano d'amore sugli scogli come novizi di Venere
e riflettere sull’ asinello sardo che si sazia
di cardi secchi e spinosi anche senza zafferano-
Capita di trovare spazi vuoti nella pagina
proprio nel momento in cui sei preso da quella parola sola
che vuole solo essere collocata in quella radura del bosco.
- Certi giorni mi sento triste e solo
come un carciofo rinsecchito sul campo -
Gli uomini fanno la propria storia
nelle circostanze che trovano alla loro nascita
La libera coscienza che vigila l’animo umano
si ribella alle catene dorate della trascendenza
in qualche modo s’ha da cominciare
a riempir la pagina vuota
o riempire una qualche propizia radura
nella foresta abitata
- Devo farmi compagnia
e non posso quindi annoiarmi -
- La libera concorrenza -
L’ebro di vino con la notte oscura smaltisce
l’ebro di natura sale fino in cielo
per poi sprofondare
nel focolare al centro della terra
Il Primo Monaco fu il Primo prete
di Cibele che si recise i genitali
Prima del Primo profeta
fattosi cappone per Dio.
- Chi non si delizia a veder le donne belle
più delle altre meraviglie della natura? ! -
- Chi non si diverte a sfottere le brutte
sembianze delle malconce presenze umane? -
- Chi non reclama alla Pace la priorità
sulle altre cose Importanti
come la Fame e la Malattia?!
=
Sulla convalescenza: ci sono dei momenti in cui mi pare
di avere la testa avvolta da un soffice manto di lardo
passato il quale mi riprometto di pensare a Te con riconoscente
gratitudine all’apparire della prima luce del giorno: Grazie
per l'aiuto che mi dai nei momenti più delicati della quotidianità
quando le faccende e gli affari si mostrano inutili e vani:
grazie con un bacio di affetto amoroso
e un abbraccio stretto da un Ciao
Non di rado succede che le Leggi vadano a sostenere
solo i pre-Potenti eredi delle dinastie faraoniche
non i galantuomini che le Rispettano comunque.
Difficile prevedere come finisca una guerra
Impossibile saperlo nello scontro atomico
se non la possibile catastrofe del globo
Il mondo nel quale viviamo
va bene a tutti coloro che si augurano
di star bene nell’unica cosa davvero santa
che è la pace tra i mortali umani capaci
di guerreggiare come i ragni
con le mosche e i gatti con i sorci
Quel che accade in questo sensibile mondo
probabilmente, pur in misura minore
accadeva anche diecimila anni fa.
Se civiltà ha da intendersi con un periodo di pace
superiore a un anno solare
mi vien da pensare che un evo
in cui gli umani mortali non l’abbiano conosciuto
senza cavarsi gli occhi gli uni agli altri
pur mettendo sempre su famiglia
in ogni in ogni posto dove poter stare
in piedi, seduto e coricato
senza mai chiedere ai figli:
ti piace questo caio oppure quella tale
quindi non sposati con generi a caccia di dote
ma ogni partito era eccellente e casto
.
Medea (bianca iperborea che una gemma di corniola avea
nell'ampia e bianca fronte)
che ammazza per far dispetto al Giasone che separa,
Lady Macbeth, perla del nord, la cui sostanza
incita il marito a fare quel che è possibile
fare perché due stiano insieme in uno.
Un capocaccia di liberi bracconieri confessò al suo parroco
che il campanaro sagrestano della chiesa sul Monte
Colse la moglie che stava per compiere il misfatto:
in parole povere “si sorbiva un sorbetto”
come due lepri nelle falde del Monte
col suo vecchio ganzo che l’aveva preceduto
in gioventù per stracciare il velo nuziale della sposa.
Il parroco non l’assolse dicendogli che
: tu maligni per conto del Maligno che dispone di due facce:
una è tra le spalle e l’altra tra le chiappe.
dove ci si appollaia come i gallinacci a far coccodè
Gli amiconi che alle feste di primavera
cantano contenti con i compagnoni
delle rebotte al chiuso, sono i benvenuti al circolo
tra di noi gioviali come il giovedi del dio donnaiolo
e ragassolo, puttaniere che corre d'appresso
alla giovane giovenca a cui gioverà la gioia di vivere
correndo sui prati fioriti di Isalle e di Marreri
dal 25 aprile al primo maggio che anticipano
il 4 originario di San Gavino ottobrino
Gli anni e gli amici che volan via da noi
se ne vanno a riempir i deserti delle stelle
dove, se manca il Capo Giardiniere
si perdono le buone e belle maniere
d'un tempo e allora arrivano i voraci alarpi
armati come dannati, che saccheggiano
affamano e avvelenano i paesi rubando
fave secche e lardo, castagne secche e fagioli
borlotti,essi se ne infischiano delle antiche
grassazioni quando si depredavano i ricchi
nella via maestra, nei sentieri del bosco
e nelle radure della foresta di Farcana
dove le janas fan tutt'ora collane di ghiande
per svezzare i porcellini e abituarli ai broccoli
o ai fiori del cavolo adulto adatto a mangioni
fannulloni e balbuzienti, non alle persone oneste
che al passar del prete si scappellano
come i pesisti d'Irillai dalla calvizie precoce
che ciucciano ciottoli di zucchero per fortificar le ossa.
Le foglioline che per prime spuntano dalla terra
maturando mostreranno alle ghiande e alle pigne
come ritornare al suolo da cui han preso vita
Non so se il mare prende il colore del cielo
o è il cielo a prendere il colore del mare.
- Lo spirito indica al corpo le faccende che giovano ad entrambi.
La Corte d'Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza
con cui sono stati confermati i 4 anni di carcere per Silvio Berlusconi,
imputato per il caso diritti Mediaset,
ha ritenuto che "in relazione alla oggettiva gravità del reato,
è ben chiara l'impossibilità di concedere le attenuanti generiche"
all'ex premier. Berlusconi: notivazioni surreali.
Legali del Cavaliere: faremo ricorso. (23.05.13)
Inter homines esse:
essere tra gli uomini =
vivere.
L'esempio è istruttivo. Montaigne.
Paolina Bonaparte del buon prode juanin -
Mezza dozzina di pensieri per la sapiente d'oltremare:
1. Nei giorni di festa visito il cimitero per ricordare
che in quel rettangolo finiscono i festini.
2. Penso anche alla morte, di tanto in tanto,
tra un pasto e l'altro e mezza dozzina di biccier de vin.
3. So di morire, non per questo devo rinunciare alla festa.
4. Posso dimenticarmi di pensare a morire tra un giorno e l'altro,
ma di certo Lei - la Massaia del Mondo - non si dimentica di me
e degli appuntamenti presi sulla parola
e sottoscritti con la cessione dell’aria nel sangue.
5. Sarei al sicuro da Lei nella più profonda cella della Galera di Tempio?
O devo prendere in affitto la più sicura torre d'avorio dei cantori d'accademia?
È cara, ma protegge fino all'alba dalla morte.
6. Non ho bisogno di pensare alla morte,
venga quando vuole mi troverà pronto e disarmato.
Altri quattro in coda, come zavorra per ben navigare:
1. Niente è paziente come la morte, pur così repentina di sua natura.
2. Non è raro che la morte si dimentichi di chiudere gli occhi al suo prescelto.
3. Primo e ultimo respiro durano una vita; che è bello,
fra una domenica e l'altra, riempire di vernaccia e pesce fritto.
4. Si dice che a morire è meglio non pensarci. Va bene.
Ma anche pensarci e aspettarla come una dolce compagna di gioco,
mi pare una buona idea, non foss'altro che per passare uno week-end diverso.
Noi siamo come i frutti ricercati, fatti per essere mangiati.
IL MONDO È PIENO DI VANAGLORIOSI
CHE SI CREDONO IN VETRINA,
ECCETTO ME QUANDO DORMO O STO MALE
Dai e ti sarà dato; prendi e sarai bastonato;
dormi, sogna e sarai svegliato
da chi spinge per entrare e uscire
dalla cucina dove servono ghiraitos e filindeu
(budella bovine offerte agli dei
e minestrina ai francescani mendicanti).
uovo della prima gallina d’Irillai
per il lunedì dei barbieri
che van per funghi e giocarseli
a carte per conquistar le mogli
Epos, o memoria di un popolo che ha vissuto come dicono i ricordi.
E' il movimento della materia a generare il tempo
Il giorno è il giro che compie la terra attorno al sole e con 365 giorni si conta l'anno
Le mogli legittime odiano le concubine
perché consumano il loro sposo.
Maldestro è colui che porgendo il vaso da notte
ad un amico ammalato, e, rovesciandolo
nel rimetterlo nel comodino, compie il disastro sopra
un tappeto di lana che riproduceva come per beffa
il firmamento stellato attorno al sole.
- Bobore carreddhu il guappo di furreddhu -
nato con la più mutevole luna dell’anno:
domanda pane, pace e amore
essenziali in ogni angolo del mondo
che possono causare tanta imfame invidia.
Digrigna i denti l’affamato al vedere un cagnetto rosicchiare
un osso spolpato per aprirsi un varco al midollo prelibato
Come il mugnaio intinge la brioche nel Marsala
Come il casaro che fa nuraghi di ricotta
Ma vienitene qui che unite le due vecchiaie
afferreremo la coda del tempo che ci rimarrà.
e viaggeremo ogni week end
come due tassisti in incognito
e tu Avrai ogni giorno il caffè a letto
E mi chiamerai boboreddhu
pedes de carreddhu irfassau
• Ti dirò di Alcide
• che aveva sempre un rinale per elmo a carnevale
come variante del catino per bere vino,
dell' hidalgo Divino Simile al pitale
medico del dottore del gran Molière-
Non giudicare dall’alto attico della tua dimora
quel che ognora avviene nella strada sottostante.
i gemelli :Caraeluna lei, domestica
e Caraesola lui, artigiano:
Abbiamo in noi la nocciola
che contiene tutte le noccioline possibili
ciò che è è immenso, noi siam parte dell'immenso
e intendiamo misurarlo e se è il caso
ridurlo o estenderlo vedremo oppure
lasciarlo così come l'abbiam trovato
l'immenso tutto che ci comprende
dove i ricchi voglion esser soli a governare
non solo gli affari correnti, ma anche la morte
che, come un tiranno, limita la libertà
che al popolo piace quanto le pietre preziose
racchiuse nella terra della quale far bottino
con la guerra a cavallo per la diffusione delle malattie
Giorno e Notte, figli del sole costante
sono le stabili cose che danno ragione al senno
quel che rimane è il bel girare delle stagioni
il cui senso è vitalizzare gli angoli del mondo.
Con l'uomo nuovo appena nato
nasce nuovo per lui anche il cielo e la terra
e il male - figlio di nessuno - urla per mostrarsi alla folla
che atterrisce poiché ama le sorprese al corso e allo stadio;
il bene che vaga alla cieca come un orfano che cerca i genitori
tace per non farsi vedere dai bambini impertinenti
che vogliono sapere cos'è il sommo bene
e come si fa ad averlo.
mimesi o imitazione -
il linguaggio esprime il pensiero
e con l’azione
esprime il movimento del corpo
Il fine della retorica è l’uso migliore delle parole
nelle fasi del discorso pronunciato o scritto
Ama chi soffre per quel che patisce -
aqabat mater : Epicaste - Giocasta
Il fine della politica è mantenere libera
ed efficiente
la repubblica democratica
L'elocuzione è il modo verbale della riflessione quando è detta
e quando è scritta nello spazio che occupa nella pagina.
Nel nonsenso del non esistere sta
il senno che riconosce il senso della vita.
da: Considerazioni di un sedentario irfainau. p. 92
L’io che pensa deve pur borbottare come può
ciò che gli frulla in vetta a propos della pancia e sotto
i piedi sulle radici che sorreggono in equilibrio verticale
le moltitudini che abitano il mondo.
I vecchi paesi delle varie province del regno
campano orgogliosi dei propri figli che
avendo chiaro il senso dell'esistenza
han vissuto nel miglior mondo della Capitale
che - naturalmente, data la gloria del suo passato -
li ha sepolti nel comune dimenticatoio
dove nessuno è conosciuto
per il paese d'origine che avevano abbandonato.
Si, molti gentiluomini scappano sempre
dalla povera provincia per andare a sostenere
le capitali decadenti, che poi non sanno
dove sistemare i virtuosi eroi corsi a sostenerle
nelle piaghe e le pieghe della sua antica storia
e, a sua volta, li abbandona nell’oblio del tempo immoto
Niente è incomprensibile per quelli di casa
che hanno riposto la loro fiducia nella nuova
santa trinità, nella esemplare bontà del figlio
unigenito (e re degli umili) e nella immacolata
verginità della mamma per eccellenza;
neppure il nulla assoluto, disperato e senza senso.
In vari angoli della terra c'è chi ritiene che i segreti del mondo
e la sua elementare verità siano nascosti alla buona dentro i libri
che contengono la saggezza del passato e che ognuno ha la gioia
di leggere con la luce della realtà
Bene, tanta è la strada che ci rimane da fare,
che trovo giusto che anche le illusioni rientrino
tra le provviste del viaggio, come zavorra del fardello,
o parte del bottino quotidiano
I problemi che l'uomo di mondo non riesce a risolvere
finisce per scaricarli sui suoi inconsapevoli simili,
paesani di un mondo incredibile
e incomprensibile, si, ma imperdibile
Le vecchie virtù,pur così antiche,
migliorano sempre la qualità del mondo:
l'onesta, la nobiltà, la grazia, l'ospitalità e la riconoscenza, la gratitudine
Ogni casa di Irillai è fornita di tutto, ma se di qualcosa manca
- come può mancare anche in una casa signorile -
non è certo il pozzo nel cortile profondo non meno di 5metri
e della cui acqua ci si sazia come della grande verità
rivelata e vi trova refrigerio una coscia di pecora
nella combustione del Carmine e nelle febbri di Sant'Anna
e una spalla di manzo appeso a una <soca>
della sua pelle e il latte della mucca Mannalita
che si eccita al sollievo che gli dà la mungitura.
La ricchezza va accumulata, difesa e conservata,
come la giustizia che va ponderata,
pesata e amministrata affinchè duri
Trascuro e Castigo il corpo lesinandogli gli alimenti,
per tener leggera l'anima e farla bella,
gaia e gentile come una gallinella ovaiola
libera nell'aria dell'aia fin dal primo mattino.
Preferisco stare tra i miei simili per non essere travolto dalla folla.
Sia gloria al mio sindaco, se la merita, assieme al capitano
del mio vascello che da Olbia và verso la nuova città,
che la merita anche lui per aver valutato la
leggerezza dell'aria al pari di quella della luce e della pace.
Il gallo d'Irillai Narakela, ama travestirsi a carnevale
con le piume del cappone di Lucula,
ma fin dal primo canto del primo mattino,
il popolo che s'alza prima della messa,
lo riconosce dal suo inconfondibile e impareggiabile chicchirichì,
mentre gonfia il petto e scuote le ali come il cacico nazionale
scuoteva in pubblico la sua braghetta
Solo al senno dei vivi è dato non giudicare i morti.
La salute appartiene alla vita;
con la sofferenza si avvicina la morte.
La conoscenza di se vale più dei reami d'oriente
e non meno della luce che li illumina e dell'aria che ci da il vigore.
La persona che doveva andare nella riva opposta del fiume,
non aveva i soldi per pagare il traghetto,
allora un buon uomo glieli offri dicendogli:
Prendili se vuoi, alla sola condizione che giunti dall'altra parte,
tu me li ridia con un'aggiunta.
La casa padronale è quella dove un padrone comanda ai servi;
la casa servile è quella che addestra i servi al comando del padrone.
Agli enunciati, come i selciati in cui le pietre seguono una all'altra per non dare inciampi, seguono le parole pertinenti all'argomento enunciato senza contraddirli.
Quando i suoni diventano parole, comincia quel modo di pensare che mai avrà fine.
Dunque, dietro la parola viene il numero, il peso e il metro.
Solo il cielo può accogliere ciò che non riesco ad afferrare
Quando vado avanti a supposizioni e son prossimo a sbagliare, la mia ragione precede la tua.
Ogni minchione contento di se ambisce alla vita eterna a cui accede chi ci crede davvero e vi giunge chi nasce convinto dal tempo di non morir mai.
Il tempo è sempre adatto a dir la propria opinione sugli affari correnti, alfine di essere presenti e lontano dalle zuffe; poi son finiti i punti fissi da contemplare nel cielo delle vecchie meraviglie celesti.
Mi accade sovente di non ricordare il tema della discussione che avevo con me, poco prima di dormire.
Dove non c'è senno, ha poco senso il nonsense.
Fanciulli e fanciulle d'Irillai non han paura dei morti perchè i genitori li hanno abituati a mangiare davanti alla salma del nonno morto.
Anche gli atei, negando dio, credono di aver ri.scoperto le carte del vecchio mondo, forse per esaltare la loro funzione di pensatori originali.
Quale è precisamente l'origine del nostro mondo lo sa solo l’autore di dio, che non ha mai cercato lite in giro per il mondo.
L'ozio serve a contemplare l'opera del signore
Della mirabile arte del vignaiolo, ho avuto in dote solo quella di dar fuoco al sarmento.
La letteratura è l'ultimo rifugio di chi non è riuscito a fare altro, per esempio: non ha messo su una famiglia di eroi e missionari e di monache e commesse che promettono di riuscire a modificare la realtà ostile alle famiglie povere perseguitate dal maligno indisciplinato, con la tentazione di apparire in tvu come scalmanati.
Quando poi il letterato muore vorrebbe rinascere per vedere come i posteri si ricordano di lui.
Come conservano i suoi pensieri, fatti ed elaborati.
diana e delia
evangelium =buona notizia
Se nell’animo risiede la sostanza dello spirito
nella forma del corpo è espressa la sostanza della sorte
I ricchi d’Irillai quando impregnano le belle fanciulle
che accudiscono le faccende della casa si fanno benevoli
e sposano le compiacenti ai servi fedeli affidando loro
un pezzo di terra per tirar su la prole fino alla leva del re
- La speranza è la sostanza del tempo: che si attui o no.
Il consiglio dei dodici al tredicesimo: i gatti sono stati creati per mangiare i topi. C. Wolff
Wanda come la nonna
L’arte deve rivelarci idee, essenze spirituali senza forma. J.Joyce, Ulisse, p. 251.
–: la politica non è solo amministrazione degli uomini (e delle cose) ma, (principalmente) garanzia della libertà pubblica. HA.
Sirbò! sirbò!
Lo spirito dispone del corpo - indifferente all’invidia - all’amore
Surbau su pipiaiolu
Pan grattato
Scrivo per aver la compagnia
Della mia realtà
Sull'arrivo della vecchiaia con la Polio
Che trascinando la polmonite
traina la convalescenza
( - Con ciò che percepisco rifletto per esser vivo - ) :
La vecchiaia è il peso che comunque mi teneva
in equilibrio sulla terra, in acqua e nell’ aria.
- Gramuzare: è un rimasticare la saliva
come quando la dentiera balla. -
mentre si sazia in attesa che la speranza
si attui senza logorare lo stomaco
La nemesi è la rivalsa che la coda dell’esistenza si prende
su quel che è stata la vita che l'ha preceduta.
Le intenzioni belle e cattive si confondono nei sedimenti dell'animo
quelle brutte e buone si nascondono nella feccia del vino.
i guardiani del fuoco assistono la terra che sospira
L'aria è il sospiro del cielo
che ci dà un concetto del mondo
come bello da intendere e facile da utilizzare
L'aria tanto è più leggera tanto meglio ci sostiene
Dove manca l'aria si secca anche l'acqua
e tutto arde con la clemenza dell'inferno
dove i maligni aggiungono legna al fuoco
Sopporta e astieniti. Epitteto.
Eterna è la natura
modificabile nel tempo è la sua opera.
Innato è il carattere umano, non perciò è immodificabile.
Ciò che l'intelligenza dovrebbe domare
se non può mutare i costumi in uso
Istinto e Indole, inclinazione
C’è sempre un bicchiere di vino a scatenare
i capricci affettuosi della coppia infoiata
che abolisce il decoro pudico.
Sol chi sente quel che vede capisce quel che dice il mago Marrapisellu
che si spaccia per principe primogenito primaverile dei 4amori
che si alternano con altri conti, nobili e baroni,
nello stemma dell'anno stagionale sardo,
bendati per non vedere i raggiri dell'isola,
Regione Sovrana che, per piacere alla Baronia
e alla Compagnia dei Barazelos d'Orosei,
ha istituito il Ducato di Orane e Oniveri,
la Contea di Gonare e di Gonario Lollobe
e la Parrocchia di Pred'e Istrada
e Predu Bullinu e Gabinu Bucchitu
Maledizione o misericordia. ok.
Come il buon pastore Gabinu Zustina, basso e con pancetta, si puliva le mani nelle ascelle dopo qualsiasi faccenda manuale, e naso e muso sull'avambraccio come l'impiegato allo sportello della banca, sulle mezzemaniche, dopo aver fatto il servizio militare ai confini, da moccioso, e aver cominciato a conversare in italiano fino a parlarci con la fidanzata e poi sposa, come se il dialetto fosse contrario all'unità nazionale e rinnega la sua prima lingua.
Onore al giovanotto che sventolerà la bandiera
dall'alto della Madonna di Gonare
che fa i giorni più luminosi e belli. Luce tutto il dì.
Chi avrà - quest'anno -
l'onore oneroso del priorato di san Francesco?
Il vessillo del santo allo stimato vignaiolo
che farà migliore il chiaretto di Marreri.
la fucina di efesto che fabbrica terranuova
Nella sua bottega l’artigiano intreccia i
propri metodi adattandoli anche a quelli altrui
.
Pesca nella memoria
e ripesca nei ricordi di qualcos'altro
le parole son come la farina contenuta
in un gran sacco da cui ogni panettiere
trae il pane impastato col proprio lievito
B.Napoloni, il co(str)ruttore di città a misura pubblicitaria;
Lui senza città è un'animale in guerra con i suoi simili;
fuori delle mura è esposto ai pericoli;
indifeso, senza antibiotici, dalla febbre che fa lievitare il corpo
Non cerco l'abbandono, nè mi curo dell'isolamento, perchè amo la solitudine:
quando il ricordo che ho di lei è più bello del suo ritratto.
Se dalla lascivia nasce la prole dissoluta.
- La cosiddetta autenticità dell’essere naturale
è l’aver coscienza della propria mortalità
Umano è l’essere che comunica con i suoi simili
Ma i tricongius non sono abigeatari
Elemento primo del delatore nelle bettole
è mostrarsi distratto per ascoltare meglio
le chiacchiere dei rattoppini malfermi sulle gambe
che bevono non meno di tre congi di vino al giorno
contro l’aria chiusa della bottega, a raso fino alle orecchie
dicono, che non trabocchi,
quindi, quasi quanto beve un giogo
di buoi assetati dal fardello nella faticosa salita.
E Dalla lussuria che nascono gli amanti del lusso.
- chi non sposerebbe la persona casta -
non più e non meno di se stessa?
La vita è come una casa che non conosci
una terra sempre nuova per chiunque vi approdi
non sai da dove sei entrato
né in che modo ne uscirai
lasciando in loco le tue ossa
che prima di te non esistevano.
Nulla mi si addice più del mondo
che mi sostiene in piedi, seduto e coricato.
Siamo sempre in trattative con la morte
ma alla fine è sempre lei a trovar l'accordo
col contraente e sancirne l’applicazione.
Passo il mio tempo a mettere insieme
i suoni delle parole col loro prezioso contenuto
come belle signore compiaciute dell'influenza
che lo specchio ha su di loro
Di quel che accade fra noi se ne infischiano i demoni lunatici e i marziani angelici
ma non gli arzilli del creato: ovvero i barazelos del posto di guardia,
gli attenti custodi del bivio, i sensi segreti delle polizie
che vigilano nel quartiere d'Irillai che non dorme mai..
Non c’è vita con la pancia vuota.
Forza e bellezza passano al buio dalla bocca
per riempirsi dell’ oscura virtù nella coratella.
A Irillai le tortorelle seguono passo passo i capifamiglia
che seminano loro briciole di pane carasau e ne allontanavano
i colombi spiritosi e spirituali e i piccioni viandanti e mendicanti
le frecce tricolori nel cielo azzurro per tutti
ci difendono dalle mosche…
è quindi Giusto che i missionari seguano legionari
Gli alpini friulani sfilano a Piacenza di ritorno dalla russia
- temo i delatori dei fanatici che torturano in nome di dio -
Sempre quando gli penso mi riferisco al corpo.
Costante del pensiero è inventare il modo di esprimersi.
Riconoscetemi per quel che vedete e sentite.
Dal pensiero spontaneo sprizza il linguaggio del corpo.
L'oggetto del pensare mi è sempre contemporaneo:
quando penso al passato è lui il contemporaneo.
Il pensiero è la maturazione del corpo;
somiglia alla maturazione della pianta che dà il fiore e il frutto,
dopo aver ricevuto acqua e sole
come la pianta non può contenere il frutto che si libera,
così il corpo non può trattenere il pensiero nel suo circuito
il pensiero è lo svolgimento spontaneo del filo d'erba che spunta dal suolo
Il medico condotto del paese curava i suoi pazienti balbuzienti
con la terapia del pozzo nel cortile prescrivendo la ricerca dell’acqua
nel cortile dove non c’era, necessaria per la sete, per l’igiene,
per il caldo e con la siccità per le piante,
efficace anche contro gli sbadigli dell’età
e la balbuzie adolescenziale
e la calvizie precoce dei sollevatori di pesi.
W i profeti di notizie liete
w i poeti di gioiose novelle
Ma viva sereno e sano chi esce di casa
senza aver di mira alcuna preda.
Lasciamo il mondo tronfio di speranza ai suoi affari,
col Fat(t)o stabilito dal Destino di briganti birbanti
delle cose floride e pessime, comuni
faccende pubbliche e private vicende.
L’anima è il senno che giudica il bene e il male, l’evidenza e
l’astrazione, l’ombra del corpo che lo segue o preceda ovunque vada.
E’ un disturbo varcare la soglia della casa aperta
per la presenza della morte che tutto e tutti mette a disagio
è La vecchia che porta sulla testa un cesto con sette
dozzine d’uova che dice pesanti come il monte d’Oliena.
La vecchiaia è l’ultima delle irreversibili malattie dell’esistenza.
La compagnia distrae dal cercar se stessi
Prima di star con gli altri devo star con me
La musica che viene da fuori trova già quella di dentro
Puoi pure chiamar malinconia quel che
per me è gioia di vivere trovando sereno
Se mi abbandono mi perdo, se solo mi trascuro sto male
Non cerco la compagnia, ma quando mi ci trovo, mi diverto
e non mi pento mai: quel che è stato è passato
Non posso andare da nessuna parte dove non ci sia già io
Pensare alla morte mi tiene vivo, perché mi appartiene.
- Sulla senescenza e convalescenza, la coscienza si inquieta nelle tenebre dell’animo .
ma forse più che oscurità, di confusione si tratta come traccia della polmonite. e della sua cura-
Sas penas de Tzinkana.
Cose fatte come parole dette.
Faina e non tzarra .
Opere e non solo chiacchiere.
Per i contadini non c’è pane più buono di quello fatto con la farina del grano
nè vino genuino come quello dell’uva matura
nè latte migliore di quello le cui gocce cadono dalla fonte
nè c’è ortaggio altrettanto saporito quanto quello che ha conosciuto la cura della zappa.
- Il primo avviso che segnala l’inizio del decadimento
è l'abbandono dei desideri -
La vecchiaia è la coda della vita
che non sempre tien lontane le mosche.
Riduci i bisogni e forse la vecchiaia sarà meno cupa e triste.
Con lo svanire dei desideri dalla sottile mente del corpo
si aprono i varchi alla linfa che fugge via di casa.
Chi è forte è capace di difendersi e di offendere
altrettanto - o no - può chi ha in dote la facoltà di ingannare.
L’oste giura sui ravanelli che attirano i clienti
e l’ostessa giura sulla doppia dozzina d’uova degli apostoli.
Socrate giurava per il cane e l’oca.
- Chissà la rabbia divina l’aver perduto il figlio per trenta denari.
Rivivono la via crucis per godere della passione di Gesù logorato sul calvario.
La natura è tutto ciò che Iddio ha fatto senza bisogno di suocere, nuore e comari matrigne vicine di casa.
Chi governa il potere usa promettere in pubblico e minacciare in privato. -
Non dopo la Polio nè la post-polio, ma dopo la polmonite si mi si adatta il verso di Sofocle:
ogni cosa fa strepitare e sobbalzare il fifone che è in me.
La superstizione si offre agli umani mortali
con i sogni più adatti ai loro progetti correnti.
- il tempo ha da passare e quindi qualcosa bisogna fare:
disse il donnaiolo anonimo all’ignoto confessore di fiducia -
La persona è un dato di fatto perchè sa fare cose memorabili
nonchè dire astratte insensatezze
quali i mirabolanti creatori dell'esistente.
Ospizio Municipale o casa dei derelitti delle contrade circostanti incapaci di vivere con le proprie forze.
Concetto di proprietà fi Locke in quanto l’uomo ha diritto alla proprietà di ciò che produce.
non di cio che è in grado di utilizzare debitamente
Dalle Muse la musica
le altre arti dalle grazie.
Agli equilibrati il vino dalla botte piena
ai maldicenti la feccia della damigiana che diventa
l'aceto dei mancini che da un certo tono alle carote.
Non c'è bisogno del grappolo d'uva appeso alla porta
per prendere al gancio l'avvinazzato
che da per certo immortale solo il Sole
che si muove da se solo e niente attorno a lui è fermo.
Mentre la Luna segue ed è incostante.
Raccapricciante è l'esibizione del potere sovrumano sull'uomo governato come superfluo.
Il cane guardiano abbaia più forte per la fame che per la presenza del ladro.
Una buona azione e un opera ben riuscita si elogiano da sole
senza che certi sbruffoni ci mettano lingua e odorato da segugio.
Ora che l'hai scampata senza un bernocolo
dalla grandine grossa come le lacrime della Madonna,
sul monte carmelo, fatti onesto e mariano.
Delle volte l'esistente pare immobile
Il fuoco del sole soffia su se stesso.
altre volte pare non fermarsi mai.
Misera la vecchiaia che non trova un animo che gli passi un sorso d’acqua.
Misero l’orfano impertinente che per averlo deve conoscere il sommo bene.
Cattolici e battezzati baciano la mano del papa perchè l'ultima cosa che quella mano ha fatto in ordine di tempo è di essere stata stretta da quelle Sante del Signore degli eserciti di pace.
Così siamo abituati a salutarci con calore come si fa in punto di morte.
Darei un'occhio per smentire colui
che affermasse che non sono stato equo
a pranzo in famiglia con gli amici
Fosse dipesa da me la scelta di dove vivere avrei scelto il mondo delle chiocciole dove il padrone di casa istruisce i servi a non farsi più eleganti di lui che è l'albero più alto del modesto bosco per fare invidia agli altri
Il cosiddetto uomo tranquillo
ha sempre sognato un suo simile straordinario
un tipo non comune, fino a trovare un Dio
degli Dei senza fissa dimora e stupire
al suo cospetto e farsi abbindolare dai prelati
in nome del re dei re che per lui
santificheranno le guerre di religione
per dare una casa a un così curioso sovrano
che non aveva dove dormire come il maschio
predatore senza fissa dimora che posa fuori
dal recinto degli agnelli al centro dell'universo
O dio! perché porci, conigli e topi
son più abili di me nel far figli?
L'anima è nuda, và e viene ignota, innocua non si vede,
non gli importa di mostrarsi, non sta mai ferma e non si copre
con la pelle che ammanta il bel corpo della femmina
Ogni epoca ha avuto i suoi ladri
e il presente non non ne è carente
e per il bene della continuità del mondo
confido nel domani
Al presidente era facile passar per pazzo dicendosi capace di far miracoli col denaro e far volare dalla finestra le pernici al sugo, spacciarsi banchiere e giurare seriamente di essere buono come san Francesco figlioccio di Dio
E' verosimile che parecchie cose del firmamento ci sfuggano.
Chissà quante faccende accadono di cui siamo all'oscuro.
Penso che il desiderio vivifichi gli organismi animali perchè mi piace pensare
che i cani sognino il midollo dell'osso buco come noantri! Che a loro cediamo l'osso.
L'eucarestia è la riedizione della sobria cena (pane e vino) che – davanti a tutti - Gesù offrì ai suoi discepoli che avrebbero dovuto salvarlo, Dio permettendo.
Ai liberi circoli d'Irillai accedono i credenti come Karaeluna salariato e miscredenti come i gemelli d'una sacca Caraesole e Caraesola che si arrangiano come possono, quelli che bevono dalla bottiglia e quelli devoti al bicchiere, i sani e gli indemoniati, testimoni di nozze e compari di battesimo, maestri e garzoni, qualche prelato e frate di passaggio e mai nessun diacono infatuato della parola adunanza, al circolo vanno quelli sempre in festa e quelli di recente lutto, a un circolo sono iscritti i modernisti motoristi altrettanto dei tradizionalisti che vogliono ripristinare il passato a cavallo, quelli che leggono le antiche scritture con gli occhi dell'attualità e quelli che mescolano gli eventi del presente con gli affari dimenticati e aggiunti in circostanze opportune per modificare le storie incredibili che si raccontano al circolo in aggiunta a quelle strane storie diffuse dalla tv sul latte d'asina: voglio vederlo il tipetto che un'asina non l'ha mai vista, voglio vederlo mungerla e scambiarla magari col consorte somaro.
Il tempo guida la mano degli uomini
contro gli accidenti del giorno
dopo averli portati il dì passato.
Il contingente dei Barazelos d'OhiaiB. è del numero dei cavalieri di Re Lear: in costante diminuzione.
Lo sbaglio non si adatta alla natura del padre dell'Uomo né alla natura della donna madre: la Maria
Quindi se Iddio ha sbagliato l'ha fatto solo su di me, facendomi più grave del merlo, meno forte del toro, spedito più della chiocciola, meno prudente del gatto, senza l'eleganza del cavallo, ingrato più del cane, ardito come un pesce sott'acqua, più cauto del ragno, castigato più dell'omicida fattosi frate, inutile come la mosca, molto meno gaio della rana che salta dove c'è l'acqua
però capisco che le cose belle danno piacer al primo sguardo: è l'intelligenza caromio, l'intelligenza per conoscere l'amore che va e viene leggero come l'aria di Bruncuspina, la forza del vino, come la luce del sole e il calore del cuore
Ma nelle case dei potenti anche le sguattere sono superbe.
LO sguattero è colui che pulisce la cucina dove i cuochi preparano il cibo
ai commensali e lavorando imbrattano ambiente, fornelli e pignatte.
Credo che nella terra e nel suo mondo compreso
l’alto cielo accada tutto quel che è possibile…
…Ma chi nell’imperversare della canicola
non libera un pensierino al refrigerio?
Non conosco nessuno che cosciente di quel che fa
si faccia del male come Muzio Scevola che trovò il fuoco acceso
dove punire la mano per aver sbagliato e dar lezione all'altra,
per esempio, strappandosi di malo modo
un sano dente in prima fila che costa di più.
L’eredità che ci piove addosso non causa dispiacere
quand’è inaspettata, ma quand’è inferiore all’attesa
se qualcuno ne ha avuto in più.
La cattiveria è quell’affare che ci rende bersaglio del diavolo
naturalmente invidioso, che – cacciato dal paradiso
con la coda in fiamme per la sua forsennata belligeranza
- gode fino al midollo a farci soffrire
come cipolla nell’olio di cui son ghiotti i dannati
Molti nella bellezza della natura in fiore, vedono la mano di Dio
e gli riconoscono qualcosa in più che manca alle loro mani.
In me destano meraviglia le fonti di montagna
dove attingono l’acqua le Janas di Farcana che le hanno in affidamento,
e le civette di Soloti che di notte, le proteggono
dagli avvelenatori di Lollove per venderla in bottiglia;
e nel cuore dei nobili paesani d’Oliena batte la gioia
di aver nel territorio comunale una delle ineffabili opere
con cui Nostro Signore si è voluto cimentare sulla sua terra prediletta:
il Gonone, dove le figlie del re di Lanaitu riempivano le brocche d’acqua,
e cantavano e ballavano come le ore, con i pastori che avevano appena inventato
le sebadas, le caciotte filanti col miele e le mogli,
nobili e massaie, servivano fumanti i kulurgioni di giornata
Fino al tempo in cui ci soccorre la assennata memoria,
ogni fine anno vede finir le sue parole - per aver troppo amato -
ma subito il nuovo anno nomina un suo sceriffo
per catturare quelle più adatte alla salda ragione del mondo che
- con rinnovato ardore - deve raccontar sempre se stesso
a ogni rivo che corre sulla terra e infine si converte alla morte
nel mare Sulle parole:
Manzo è il bue grasso in stalla dopo aver pascolato nel prato come un vitello,
Lanzo è il cristo in croce a seccar le budella sul prato pingue: Si asciuga sul bagnato.
Casto è chi rinuncia al sesso come se fosse castrato;
la parola più prossima alla castità è dunque la castrazione
Come se il sesso non sia la cosa più naturale al mondo
Quasi a sottintendere che castrato è puro, o il casto incontaminato.
Come non scappa la parola venustà che venga propriamente
dalle belle grazie di Venere: Venustà è come una bella e gentil
donna stia a Venere. Sa di Venere. Ha di Venere. Divina come Venere.
Common sense
Chissà cosa avrà più caro il moribondo se la luce o l’aria.
una notte che anche cani, gatti
e gufi ebbero paura.
Ite ses carramerdandhe si dice dell’individuo smanioso d’amore
della donna femmina invece che tresca un impudico intreccio d’amore illecito
La vita è esistere sopra una
Banzicallera o altalena
Se la vecchiaia è decrepita
l’infanzia è stata smagliante
Sull'ambizione.
Forse Abele non era ambizioso come Cesare, ma quale successo migliore dell'essere il prediletto di Dio(il figlio unigenito verrà dopo e gli farà fare una fine inesorabile, come quella che i cavalli di Poseidone fecero a Ippolito figlio di Teseo, straziandolo come un debitore insolvente)? Perciò il forse geloso Caino, l'uccise con la leppa. Ad ogni modo – può darsi – che l'ambizione sfrenata corrompe i costumi degli uomini che generano le leggi per contenere i cittadini.
Ma come?! L'inconscio sarebbe il male che abbiamo nascosto in noi? Non ci credo. L'avrei sentito, visto e conosciuto. L'ambizione, come l'istinto di vivere, ci accompagna dalla nascita? Bugia. Una delle tante. La mamma sa che un figlio può esser meno buono dell'altro. La mamma sa tutto del figlio finchè non si sposa. E poteva essere terribilmente cattivo anche prima della visita di leva. La mamma è la sola che sa quel che ha fatto, e solo in questo il sesso si differenzia: nel concepire, tutto il resto è uno, uno è il principio, il maschile e il femminile è nulla se a uno manca l'altro, è quel che si dice uomo si potrebbe anche dire donna, uomo donna capace di tutto quel che fa: dottor Jekyll e signora Hyde;
- non si conosce danza funebre -
- lugubre è la sepoltura della salma -
Le attitadore accompagnano la composta nenia
muovendo le braccia sedute accanto alla salma.
IL ballo Sardo Dillu e Tondo (quando la coppia balla dentro il cerchio lo fa con la forza dell’agilità)è in sintonia con la festa del Santo e in armonia con lo stato dell’animo governato dal divino organetto i cui precetti sono affidati alle mani del maestro di turno. Son balli seri (le coppie di ballerini son tanto serie che pare non abbiano mai visto un avvinazzato), con movenze ripetute e poco varie, balli di pastori in polpa col riposo mentre il gregge pascola e contadini coloriti dal sole nel faticare sui campi inondati di vita immortale
L’immaginazione è l’idea(principio del pensare) per occupare il corpo inattivo.
IL corpo se ne infischia di saltare sulla luna e di contemplare il globo terracqueo.
Al pensiero invece è ciò che più preme.
La realtà è il suo continuo mutamento/movimento fino a:
ciò che è così, può anche durare fino a seccare le foglie di tabacco,
fino alla energia degli schiavi, del bestiame manso e delle macchine a vapore
Se alla realtà si vuole attribuire un' inizio esso è il nostro nascimento,
quando ci appare il celeste del cielo, la nostra nascita senza saper ridere,
fino a riconoscersi negli altri e raggiungere quel che vediamo
la cuffia del pensatore
Il pensiero è come la scintilla della pietra focaia:
la reazione del cervello urtato dalla pietra focaia
che sprizzando diventa mente e produce idee o scintille
La mente è la reazione del cervello quando viene sfregato dai sensi
-(pietra focaia)- a registrare le cose del mondo e i loro affari
Il pensiero prende forma nel presentarsi alla luce pubblica
Pensiamo a come fare gli affari nostri
Il pensiero è il collocarci nella realtà circostante
Immagino il pensiero come movimento: pensare – a - qualcosa
Cos'è il pensiero? Cosa sia non so.
Che sia come il caso irrequieto che fermenta
nel caos tempestoso per puro e quieto caso.
Perchè nasce, ditemi, il pensiero?
Un capriccio dell'aria celeste e della terra nera?
Partorito dalla mente e nutrito dal ventre del mare salato?
Ditemi, come?
Chi lo genera lo seppellisce e lo culla nella tomba
chi lo sa presto risponda
alla domanda come Dio comanda.
Visto nelle verdi valli e sentito negli aridi deserti?
Prende il latte dai primi suoni della lingua?
Un capriccio del creato, dal tatto è allattato
col buon gusto del palato è allevato
e ben'educato dall'olfatto delicato.
Ecco: il nostro pensiero è un capriccio di Dio Presidente del Mondo
e dell'universo senza limiti che si tormenta alle sue spalle
col pungolo della vecchia cricca al motto:
Non sempre gli occhi grandi vedono più dei piccoli
Bambino, non si da da mangiare agli uccellini!
Padre, ma son creature di Dio.
Si, ma devono rimaner leggeri per volare.
Che vuoi fare da grande? Il minatore.
Quale è il tuo animale preferito? L'angelo della primavera.
Cosa donerai alla tua sposa il giorno delle nozze?
I bei grappoli che l'autunno colora d'oro.
Quando succede che chi lo merita non paghi il giusto fio
il dio monoteista rimasto in campo guarda dall’altra parte.
i tre limoni del Gran Libro...
Il mondo è eterno; le fave e i piselli non di meno.
Sento i torti commessi, i dispiaceri dati, gli sbagli fatti, i malumori che ho causato!
nondimeno sento le ingiustizie ricevute, le offese sopportate,
le umiliazioni subite, le privazioni impostemi?
perciò Pepp'antoni beve vino e se ne infischia
di non saper parlare sottovoce e teme di non sentirsi;
poi suo maestro amico fu un rattoppino sordomuto…
ma non per lui apprese a gridare
Aldrovandi: cittadinanza Bologna a madre. Bene.
Mi da motivo di credere che Iddio rovisti davvero nel cuore degli umani. Bella. Lei, Signora, è bella. Come bello è quel che ha fatto. Bella la discesa in piazza. Belle le parole dette. Signora, siamo nati per la bellezza del mondo. Signora avrei voluto essere il padrino di suo figlio; non gli avrei donato alcun orologio, perchè il tempo lo batte il cuore. Ma, ne sono certo, avremmo bevuto del succo di Dioniso e del vino che mancò a Cana. Signora: bevo il buon vino, anche da solo, e nulla mi commuove: lei ha infranto la mia difesa, opera, badi bene, di Efesto, lo sciancato che batte il ferro rovente; ha sciolto la mia armatura e mi ha commosso; perchè l'unica certezza che mi è rimasta è che solo la madre ha cura del figlio. Perciò tifo per Clitennestra, a cui è stata strappata la prima figlia, data agli umorali dei marini per non rompere i remi.
La taverna accoglie gli affanni e li rilascia brilli:
sii coerente quando entri, dice Zomaria Zigottu, e bevi il chiaretto di Cana.
Non puoi passar la sera a ciucciar bon-bon. Bevi e resisti agli affanni.
Impossibile sottrarsi alle pieghe del mondo.
Dio, la donna bella è quel che mi manca.
Le riconosco: ricamano all'ombra
le femmine perbene, nel cortile del Nordamerica.
Tenevo conto del latte, cinque litri ne consumavano ogni giorno.
Piunca Papassa - calda come una calza di lana e dolce come l'uva -
infilava le mani tra i capelli e sorrideva
davanti a Donn'Elène Kuleispriku che cantava mentre ricamava.
Mio è stato il destino dell'attor giovane:
innamorarsi della bella prim'attrice,
salda di gambe e lombi da lavandaia.
Ama la tua donna – mi dissi -
come la parte migliore che ti manca.
Una rosa alla mia bella,
un giglio al suo ritratto,
un geranio al suo ricordo che muore con me. p. 121
Candho bata’ite remare ki sa linna sicca
bi keret carena sambenosa.
Dalle brutture che avvengono nel mondo
vien da pensare che siamo stati abbandonati
a noi stessi dai reggenti olimpici e dal celeste monoteista
sul prato del Cuzone col rigoglio della salubre malva gennargentu, monte Linas e Limbara
Gli scaltri, battezzati nella chiesa della Purissima, sulla riva sinistra del Cedrino (dove le fanciulle dell'acqua pura, intrecciano ghirlande con i giunchi per cagliare il latte e solo dopo il lavoro con verdi steli infilati nella crocchia, cavalcano le canne del fiume ornando con fiori d'argento il loro riso, come si usa in primavera a Lucula e in Baronia), simulano noncuranza per gli affari che hanno a cuore e perorano per ogni inezia, la provvidenza, la parità uomo-donna e la giustizia divina che non manchi mai. p. 17
Quando parliamo dei massimi sistemi
ricordiamoci di essere umani mortali e uguali
come le uova delle galline del pollaio nell’aia.
alla fine d’ogni speranza ci sarà sempre
l’impronta viola del suo lieve pizzico.
La sommità delle cose non ha che l’immagine appuntita
Le faccende terra terra non scavano oltre l'inferno.
Quando un militare graduato dice che un soldato non è normale
si crede perlomeno un garzone della bottega di N.S. Iddio.
I grandi nasi d'Irillai son dei contadini;
ai pastori son riservate grandi orecchie;
gli artigiani hanno varie carenze e abbondano in diversi attributi;
i barbieri son profumati come questurini
e linguacciuti come comari pettegole,
così che parlando d'altri è di se stessi che parlano,
tanto che più d'uno, dicono,
dorme da solo in cantina perchè la moglie non lo vuole a letto,
come se ciascuno avesse saputo di qualche tresca dell’altro
Viveva nella periferia di una provincia della repubblica
al limite d’un boschetto patriottico che stava per essere
integrato nelle mura perimetrali che cingevano l’elegante
cimitero tutto rose e ori di Bosa come giardini fiorentini fioriti
e prima di uscir di casa per la spesa quotidiana
di pane tabacco e vino ascoltava l’augurale canto
del gracchio e il richiamo funesto del falchetto
allo scricciolo sul davanzale dei primi voli
e il cra cra della ranocchia sulle previsioni favorevoli
o avverse del filo d’acqua della fontanella di Abbanoa
malchiusa per divina dimenticanza
dal fontaniere superstizioso appassionato
dei buoni auspici che riceveva dal tip tap del picchio
di Sant’Ussula che dava il tempo agli scalpellini
che lastricavano le sontuose strade e case diIrillai.
Se il popolo dei credenti comandati è piuttosto ignorante
non meno che povero e misero
si può supporre per converso che i comandanti
siano piuttosto increduli e abbastanza sapienti
e nondimeno ricchi sfondati.
i fulmini di giove sull'isola cattolica
Canto ininterrotto dell’amore assente.
Perchè ?Digiuna?
L'attesa In anticipo
logora
sull’aspettativa delusa.
La speranza logora la pazienza
Ogni giorno mi sveglio con l’impellenza di portare dentro casa le uova fresche del pollaio.
Un ricordo è come una zattera
che vaga nel pelago della memoria
nella circostanza in cui la grazia
della luna è stata la musa celeste
a guidare la cometa della mia ispirazione
in cui la grazia lunare volava
da Trieste a Palermo e Roma
a mietere premi della meritevole stellina…
ho un lieto ricordo
e in questo scorcio ferragostano
invio questi versi da scambiare
con i tuoi se vuoi
nel nome di orazio
Beata è solo la persona
che vive serena beneficiando
al solo credere di vivere solo
nell’ombra di un dio celeste
Negli anni di scuola si parlava di te
come di quell’essere umano
nemico di se stesso e nell’animo
medesimo fratello dell’animale
e sempre avverso ai suoi simili
prodi sanguinari come lui
che correvano in battaglia
a ucciderne quanto più possibile
di quanti stavano in piedi
e quanti più ne uccideva
tanto più era eroico
e cresceva di valore
fino a diventare un dio
invincibile e nobile di fama
massima al comune assassino
lo sguardo è la prima luce che giunge all’animo
che poi si diffonde con la mente nel corpo
come la prima luce del sole sul mondo
che si ha da conoscere per viverci bene
Dove è necessario conoscere
il nostro corpo non meno
della nostra casa con bocca e denti
sulla soglia che si apre e chiude
alla realtà universale
dell’ambiente solare esistente
un buon inizio della strada
ti conduce bene in fondo alla via
Oltraggiano il mondo umano
i pochi molto avidi
che accumulano enormi ricchezze
rubando qua e là
e sfruttando il lavoro là e qua
pagandolo - si - col capitale depositato in saccoccia
(bottino di civiltà e sviluppo sociale
a volte equo e molte altre iniquo
perchè la giustizia eccessiva offende
molto menodell’ingiustizia quotidiana )
i tri congius
non bevono meno di tre congi di vino al giorno
che poi il corpo distilla trasudando dalla pelle la notte
Di una grande casata non ci deve essere nulla da dire.
Meno che mai da una coppia di classe
che non lascia tracce ombrose nel suo cammino.
Andiamo a rotoli sperando di vincere senza farci male.
Son sempre i migliori
quelli che per primi attraversano il bosco.
La violenza da infine la morte
e avrebbe arrestato il mondo
se solo avesse potuto.
Il destino è come il respiro invisibile che ci sostiene,
il bacio dell'aria, proprio simile al filo del ragno
a cui lo stesso si sospende
col bacio ininterrotto sulla tela.
Non posso dimenticare quel che sono stato
e se sono quel che dovevo essere
è segno che non poteva essere altrimenti
così mi complimento per aver mantenuto la promessa
Non conosco neppur poco le cause iniziali
e non ho sentore nemmeno di quelle finali
Si spendono oltre 72 milioni 685 mila euro l'anno
per la continuità del Continente con la Sardegna
che deve, innanzitutto, bastare a se stessa
e vivere secondo le sue possibilità.
Amsicora di Tiscali, amico di Astarte, dea della bellezza
Josto di Nora, amico di Tanit, dea dell'amore
Gonario Bardhana di Laconi,
montanaro esperto in razzie sul piano -
distingueva col tatto le punte dei monti nella notte buia
- e saccheggi di grano in Campidano,
amico della Luna, dea della memoria e signora
delle scorribande nelle lande deserte
Il tempo è continua mutazione,
riduce l'esistenza in frammenti,
elude le idee, convoglia la follia,
propone miraggi, scioglie gli ormeggi
ai fantasmi dei nostri morti
(nei sogni e nei ricordi),
rende la vita del singolo uomo
non sperimentabile,
perchè non gli concede una ripetizione,
poi, in base alla mia esperienza -
(e della mia condotta di vita)-,
non dovrei fidarmi di lui,
ma solo di chi mi ha condotto
per mano fin qua, nel corso del tempo:
l'Iddio ordinatore del tempo e dello spazio.
Gli esseri razionali son quelli
che proprio non possono fare a meno
di aver la ragione schierata dalla propria parte
Libertà: ogni suo verso è quello giusto
La pace è: vivere più sereni che in allegria
Il benessere è: dare salsicce ai poveri del paese inabili a rubare
Poveri son quelli a cui il più abile dei ladri non porta via nulla.
L'uomo e la donna sono complementari
come l'aria e la luce che fanno l'acqua
che inonda il mondo
per le persone benestanti e disagiate.
Ebbene, se cosi sia
è quel che nessuno sa cosa sia:
riempir la terra di uomini buoni. A nulla.
La realtà è quel che è,
e non come vorremmo che fosse
quando ci fa comodo.
Devo abituarmi a stare a sentire chi
– dall'altra parte della strada -
ce l'ha con me.
Nulla è senza significato,
basta individuarne la forma
e trovarne la sostanza ordinaria
-(come la tolleranza?
Quel che vale per tutti può non valere per me)
L'anarchia non ha guida,
come la storia del mondo,
come l'immensità del tempo senza senso,
grande come la mente umana,
per cui chiunque può pensare più o meno
come un re che concede
la sua sovrana grazia alla regina.
gli abbienti annuali provvisori come noi:
l’Asfodelo gagliardo consorte campestre di Malva paziente
la perenne esibizione del mondo naturale
è l’oggetto di studio della scienza
Hai letto il libriccino?
Si.
Allora dovresti respirare meglio
come me dopo l’ossigeno terapia
e la convalescenza post-polmonite
incipit
Il passato è di corta memoria
Quel che l'attore legge può ripeterlo con arte;
io leggo quel che mi fa riflettere
e pensare ai rari ma cari ricordi
dei miei genitori morti
nei frutteti e nelle vigne di Marreri:
il suono di una sola parola reclama l'immagine;
l'immagine chiama il ricordo;
il ricordo si deposita nella memoria;
la memoria è il granaio della mente;
la mente è la tasca interna del corpo;
il corpo è ciò che spunta spontaneamente dal suolo;
la terra è la zolla fertile del cielo;
il cielo è quel che si riempie da se
col continuo movimento che sempre si
rinnova di calde apparenze senza capo né coda;
il movimento è il respiro cosmico di Dio che non muore
la parola che riguarda i miei avi evoca la loro
immagine nei campi di grano di Nurdhole
e negli orti di Isporosile.
Vorremmo Dio è come quel gran padre da ciascuno desiderato.
Ogni garzone di talento si propone
di entrare nella corte dei buoni apprendisti che
contano di diventare maestri e essere secondi ai primi
Così nei giorni di festa si paluda
come un cavallo di razza in parata
per conto dei carabinieri che non
vogliono essere a meno degli altri militari
Come per sentirsi estraneo tra i propri simili
<figli del suolo benedetto e tutti dello stesso sangue,
col sogno di far rivivere la miglior tradizione degli avi:
l'ospitalità, con un piatto di sanguinaccio,
un bicchier di vino e una stuoia per la notte>,
con la vecchia idea, dura a morire,
del quieto sopravvivere che permette di capire
quand'è l'ora di uscir di scena senza disturbare gli astanti
Vivere in un ambiente indifferente o ostile,
è come essere soli al mondo,
senza un'animale domestico per amico,
ad aspettare il messia o un leader purchessia,
sperando che non accada mai l'impensabile,
che non so cosa sia.
Amici, apostoli e familiari son fatti affinchè possano abbandonarti,
anche nell'ora del bisogno, per qualcuno migliore di te,
capace di redimerlo e rimediare alle negligenze
del mondo urbano e rurale.
Perchè esistiamo? Diamine, ma per rispondere alla domanda!
Ecco la ragione per cui gli eremiti
e i filosofi si ritirano dal mondo:
per capire come e quali sono state
le prime sensazioni dell'uomo nel venire al mondo
Dio riempì il primo sguardo del primo uomo
sul mondo mostrandogli una zappa
come la prima cosa che doveva toccare
ma quale fu il primo suono che l'uomo sentì?
Il canto del gallo, il richiamo del gracchio
e il tip-tap del picchio,
tutti come il battito del suo cuore.
E il primo odore che lo colpì? Il suo primo peto.
Innati sono i sensi e la fame d'aria fresca
innata è la sete e il bisogno del colostro
Innata è l'unione del maschio con la femmina
Innata è la posizione eretta e distesa
Innato è il sonno che riposa il corpo
Innato è il movimento del corpo e la contemplazione del cieloPerciò anche Platone [Leg. 2,666a-b],
pur avendo interdetto del tutto l'uso del vino ai giovani
e avendone per- messo uno moderato agli adulti,
concede ai vecchi più abbondanti bevute.
Zommaria Zigottu, bettoliere di Sardegna,
dà il suo eccellente vino sottocosto a chi legge
l'immenso Plato e per la prima volta nella sua carriera
offre il bicchiere della staffa a chi legge L’apologia di Socrate
Bona dies, domine Magister. - Et vobis bona, domine doctor. Dottore è colui che dà il meglio di sé per far star bene gli altri l'attestato di qualità di chi ha fatto proprio il sapere del Maestro. Maestro è colui che realizza l'idea e non dorme
se tutto non è conforme all'idea originaria
La dignità varca i confini nazionali,
i recinti delle case,
le sponde del letto e le assi del cesso.
Tutti gli uomini responsabili delle loro azioni,
sono colpevoli; solo le femmine Marie sono innocenti.
in principio
I Kivarju, vecchia famiglia di braccianti agricoli,
monarchici avendo innato il senso dell'onore,
dal significativo nome di: guscio di grano,
si imparentarono, tempo addietro, con i Ghilinzone,
o crusca d'orzo, schiatta di coltivatori autonomi
e ferventi repubblicani della prima ora,
che seminavano e macinavano frumento nella valle del Cedrino,
si imparentarono per dar vita ai Pinzirra di Orjatu,
recente ceppo d'Irillai educato a far baldoria
con poca spesa(seri in casa senza bere vino,
come religiosi di talento al chiuso nel convento),
vignaioli, amanti dei buoi selezionati,
che producevano e bevevano il rinomato Pirizolu,
fatto per inondare in economia,
le tavole nuziali della Baronia,
dove le vedove arrivavano fino a tre matrimoni:
a loro gloria sono scritte queste straordinarie parole:
Qualunque cosa copriate di terra grassa,
risorgerà a nuova vita, se l'annata
(o corso dell'anno) lo permetterà
(annata: in sardo celebre: aggiunta;
in questo caso, e solo in questo:
dare un'aggiunta di vita alla terra).
Faccio di tutto per star bene,
perchè preferisco il piacere dietro l'angolo
al dolore in fondo alla via del martirio
Nel silenzio della notte sento
il respiro vivo del mondo che scivola,
come in cerca d'ombra,
alla solita distanza dal sole,
per ritornare sempre su se stesso,
baldanzoso come un soldato
in trincea alle prime armi,
fedele al re e alla repubblica
da sempre ostili alle zanzare
Sono quel che mangio e bevo;
sono quel che vedo, sento e leggo;
sono quel che il tempo vuole;
sono quel che città e campagna mi permettono;
sono come la divina provvidenza mi ha voluto,
ma ... è il risentimento (per chi mi ha offeso?)
che mi tiene sul chi vive.
dalle più potenti esigenze espresse dal popolo
si scrivono le leggi
a dismisura è la magniloquenza
il vanto esagerato
fa spuntare dal taschino sul petto l’elogio di se stesso
e nella tasca interna nasconde il vizio ladro
come dire faccio cose
che chiunque può fare
ma non tutti fanno
tu non guardare lontano
per non vedere la tua ombra sbiadita
ogni nuovo giorno mi pare di essere diverso da quel che ero ieri
son sempre io perchè mai ho voluto (forse per incapacità) essere altro da quel che sono
sottintesa l’impossibilità di muovermi con l’agilità giammai conosciuta
proviamo a fare a meno dei bisogni
e limitarli ai soli necessari
nulla al mondo mi pare più bello delle varie espressioni che il volto
umano assume riflettendo la luce del del sole che riempie il cielo di vita
specchiando se stesso in ogni forma organica.
scrivo dal momento che non posso andare a spasso.
Comincio con lo scrivere quel che ricordo del passato della nostra famiglia numerosa composta dei nonni materni e paterni e del primo compito che si assegnava ai grandicelli era quello di riportare a casa dalle bettole i nonni il giorno che riscuotevano la porretta mensile
poche cose ci vengon facili da dire come giudicare le faccende altrui.
Le prolifiche mamme di Ohiai Benimindhe
hanno un occhio di riguardo
della provvidenza sociale celeste
perchè tutta la crialla si leva dal letto sempre obbediente e di buon umore
sazi dai sogni del caffelatte col pane carasau e una mezza dozzina di savoiardi sardignoli
dell’antica ricetta imparata a memoria dalle domestiche
dei principi delfini di Carignano
bello se è vero che ai sogni non si accede per censo
con i sogni si calmano gli irrequieti
chissà cosa ci nasconde l’ultima pelle che ci ricopre