il I° dentino della pizzokeddha
chi esce dalla banca con soldi in tasca
sorride come se tenesse per mano le amabili grazie
compagne inseparabili della sorte migliore.
La bellezza è dunque, in senso soggettivo,
ciò che in genere necessariamente piace
senza concetti e senza utilità pratica
e, in senso oggettivo, è la forma di un determinato oggetto
percepito indipendentemente dalla sua utilità''. Tolstoi
Pandosia: banchetto dove non manca nessuna delizia -
-la “scienza morale”
che implica il giusto rapporto tra uomini
(virtù come tensione a realizzare una giusta res-pubblica),
la virtù è il giudizio con cui volta per volta
decidere di scegliere ciò che è bene. plato
nulla esiste se non respira -
alla luce del sole che illumina i corpi
che solo l’aria anima di vita -
alle contingenze meterologiche che vesta come nell'inverno, e fra il caldo che cuoce tema il freddo che assidera. Le an- tiche vesti sarde il cojetto (sos corjos degli olienesi), pel- liccia, il gabbano, il sago (su sagu e-coberre) sono un ec- cellente preservativo; chi le usa evita le malattie e vive a grand'età, se non siano altre cause che abbreviino la vita; chi li dismise soggiacque a gravi e mortali malattie d' in- fiammazione. I dolori laterali sono la più frequente causa della morte in uomini robusti e fiorenti nell'età.
Popolazione. Sono compresi nella provincia di Nuoro
nessun mortale di quelli nati in provincia
pur se campa cent’anni potrà dire
di non aver mai conosciuto il dolore
per tema di non esser creduto sincero
Irri Connottu ke paka ‘è beccu:
ki t’inzidiat ki sos corros-
- che invece d’esserti grato del cibo che gli dai
ti presenta le corna come x assarti senza riconoscenza.
-
-abbi stima della reputazione che hai
in ragione del penoso invecchiamento
legato alla responsabilità verso la figlia
che vive e lavora lontano con e per la famiglia
e non voglio esser causa di ulteriori
e mai necessari turbamenti-
-
- Il dono dell'amicizia non alleva malintesi
eTollera screzi e affondi senza riedizioni
Che per amicizia son sopportati
si tra loro e non con altri.
: - Orazio epst. - Non mi sono venduto a nessun credo -
La scoperta fondamentale di Husserl è
che nessun atto soggettivo è mai senza
un oggetto: anche se l'albero percepito
può essere un'illusione, per l'atto di vedere
è nondimeno un oggetto; anche se il paesaggio
onirico è visibile solo al sognatore
esso è però l'oggetto del suo sogno h.arendt
la bianca scogliera di Dover
La Magie de la Befana : un voyage sous les étoiles Il était une fois, dans un petit village italien, une vieille dame appelée Befana. Elle vivait dans une jolie maisonnette en pierre au sommet d'une colline, entourée de champs de fleurs et de forêts enchantées. Mais Befana n’était pas une vieille dame comme les autres. Non, elle avait un secret magique : elle était une fée qui pouvait voler sur un balai ! Chaque année, au moment de l'Épiphanie, le 6 janvier, Befana partait dans un grand voyage à travers le ciel étoilé. Mais elle ne partait pas seule ! Non, elle avait une mission très spéciale : apporter des cadeaux aux enfants sages et leur donner un peu de bonheur. La veille du 6 janvier, Befana se préparait pour son grand voyage. Elle choisissait des bonbons, des fruits juteux, et parfois même un petit jouet pour les enfants qui l'attendaient. Elle mettait tout dans son grand sac, qu’elle portait en bandoulière, et montait sur son balai en bois. Quand la nuit tombait, elle décollait, volant dans le ciel comme une étoile filante. Les étoiles brillaient dans la nuit, guidant la Befana dans son aventure. Mais elle n’était pas pressée. Elle s’arrêtait dans chaque village, chaque maison, pour laisser des surprises dans les chaussures des enfants qui étaient sages. Si un enfant avait été un peu turbulent pendant l’année, Befana laissait un petit morceau de charbon, mais toujours avec un sourire. "Tu feras mieux l’année prochaine," disait-elle en riant doucement.
Edizioni AGNUS DEI
dei tipografi artigiani
Bastante Balente e Missente Molente
e prime voci del loro coro cantano:
“Deus sarbet’ Maria e sarbet’ finas su Re”
Nulla - di tutto quel che la santa terra
di Ohiai Bemindhe produce - da la gioia del vino.
L’autore: Kikinu Kisina – lo zufolo d’Irillai - arso d’amore.
il primo gallo d'Irillai
Bennardhu Ghettakelu
promesso ad Asclepio con un fiasco di bruskete
che da ardimento all’animo
- prezzo esente IVA : fai il Mecenate, paga da bere e sarai ricambiato
Biblioteca di Maria Papassa
del Circolo del Credo di Luciano Volteriano
XXXIII
Considerazioni - di autore anonimo - su episodi paesani di uno svagato autore convinto che la vita
sia una stagione col clima festivo tutto da ridere e nulla ci sia di inattuale in quel che accade e
nulla
ci sia da castigare
poiché tutto rientra nell'ordine delle cose che sono state
che sono e che forse
saranno
Un saluto a chi legge:
che ti governi il Giudizio e la Salute
Leggi sto libro e abbilo caro che teme il fuoco
DANTE CRUCIANI EDITORE
ostile allo squallore
Erasmo:
vivere in pace con tutti per fronteggiare i vizi
che ci divorano, di punta, di taglio e di tacco.
pirizolu il santo dei miei nonni
e che bevevano anche i lettori di Molière
«L’insieme dei rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società, ossia la base
reale sulla quale si eleva una sovrastruttura giuridica e politica e alla quale corrispondono forme de
terminate della coscienza sociale. Il modo di produzione della vita materiale condiziona, in generale
, il processo sociale, politico e spirituale della vita.» Marx
''Erasmo ha un dio che si chiama Nemesi, cioè
Fortuna o Caso, egli non crede ad altro dio''.
M. Lutero, Discorsi a tavola.
Riforma e Controriforma
- che non sapevano leggere nel futuro -
risentiti un dell'altro, se ne sono ampiamente
sbattuti degli scritti di Erasmo che
Francesco I chiamava: cher et bon ami.
I preti della controriforma non assolvevano chi leggeva Erasmo..
“Tommaso d'Aquino osservò una volta,
quasi stesse rispondendo a Socrate,
che dio ordina il bene perché è bene -
al contrario di Duns Scoto,
che invece sosteneva che il bene è tale
perchè dio lo ordina.” h.arendt.
Vento, terremoti e formiche senza salario,
con la nascita degli umani, mutano il mondo
per non minarne l'armonioso equilibrio
Stampo questi libretti per farli ballare sulla carta
emh
XXXIII° labirinto
Nel labirinto senza porte vi entra
solo chi conosce i suoi capricci
Il labirinto è il luogo tortuoso
dove l'animo vive
nei sinuosi meandri del corpo
come il Cedrino delle prime piogge
sulla terra degli antenati e dei primi avi
nati nella soave Baronia
Nulla è rimasto dei vigneti del mi' babbo.
Fiat iustitia ruat caelum
Cadano i cieli purché giustizia sia fatta
Non ho nessuno schema da seguire
se non il qui e ora che è sempre il tra noi.
Non c'è schema tra la realtà e me, domina Lei,
la ragione, che avanza con le buone maniere.
Così vedo il mondo
a cui cerco di adattare un buon comportamento
Il labirinto del mondo
è un laboratorio di malefici'
dove tutto è al servizio del governo
che da sempre serve il popolo
con l'incarico di formare i cittadini
che hanno a che fare con lo spirito
del proprio destino per la sopravvivenza
nell'aldilà, fulcro di ogni religione
non immune da mistificazioni
I libri tra le mani si leggono,
col respirare si spolverano
e con un sospiro si depongono.
Orazio sulla magniloquenza di Pindaro:
‘’Fece scendere dal cielo parole nuove
nei suoi graziosi ditirambi
portato da un metro libero dalla misura’'
Ho fatto quel che ho potuto
posso aver fatto qualcosa come un rastrello
sono stato un oggetto soggetto al mondo
mi si è rotto il manico e ho messo su ruggine
non ho bisogno di raccomandazioni per morire
non pagate preghiere che so pregare da me
deponetemi dove vi pare come un arnese fuori uso
fate che sia sepolto a spese del Comune
perché ho sempre pagato per la spazzatura
non pagate nulla, bevete alle mie illusioni
e fate arrivare il bicchiere fino al prete becchino
che non seppellisca nemmeno un gatto senza vino
e beva dalla bottiglia e ne veda chiaro il senso
che nel nulla dei beati c'è solo vino
nel fondo della buia cantina
E’ non basta mai.
Sia fatta giustizia, dovesse perire il mondo. Ferdinando I
"Sia fatta giustizia affinché non perisca il mondo". Corretta da Hegel
Perdio. Avremo le ali un giorno e voleremo.
L'età non impedisce la bellezza,
perché la bellezza non tien conto dell'età,
quando la terra si copre di trifoglio.
Non aver fretta può essere un modo
di correre incontro al tempo
per chi sa contare.
Egli, con calma solare,
separa il giorno dalla notte.
Pare che il tempo venga avanti
senza che nessuno lo invochi
come per non farsi dimenticare.
Oh, no, perdio, lo chiama l'ampio spazio!
Lo chiama la bellezza del campo fiorito.
Lo chiama l'ape regina
per affidargli il miele dell'alveare.
Lo chiama il frutto fortuito della donna e dell'uomo
lo chiamò l'amore che non invecchia mai!
Oh, avremo le ali un giorno e voleremo.
La calma sia la chiave del giorno
perchè calmi saranno i giorni a venire.
Offri la calma al giorno:
essa richiede vita al tramonto.
Il giorno avanza in compagnia della calma.
Nella calma non tumultua il cuore:
riposa nella tenda.
Dalle sommosse notturne prende la calma il giorno.
Calmo è il giorno migliore e serena la notte.
La calma è tra noi visibile e, muta,
tira la somma.
La calma andò via in silenzio e rimasi incerto,
quando senza fruscio sul davanzale
si posò uno scricciolo a curiosare…
avremo le ali un giorno e voleremo.
L'alba ci separò;
con l'ultimo sospiro andò via
come il passero ghermito dal gatto
Ai vecchi si addice coglier gigli
in punta di piedi nel campo,
il senno, la pace con Dio
e la passione serena del ricordo,
volto a settentrione come a Ohiai
si seppelliscono i morti scalzi;
ai giovani si addice l'avventura
e il disprezzo per le pantofole,
il tumulto del cuore e il calore
nel seminare i frutti che verranno
dal grembo fiorito delle madonne
con le margherite.
finalmente ficcato l’aculeo
nel posto agognato -
Non dir nulla poiché quando apri il forno
sembra che le pietre si scaldino
e non ti stiano a sentire -
- a chi Dio in persona -
come primo autore attore -
ha dettato i suoi comandi?
Le mie donne mi informano
che solo per me è pronta una camicia
di candido lino dell'antico Cedrino.
Abbiamo noi quello che hai perso,
e nessun'altro l'avrà.
Suonerò mai launeddhas nelle sere d'inverno
e un mandolino nel tedio estivo,
fischierò col vino nuovo in autunno
che berrò a primavera con le rondini,
o me ne starò a strimpellare l'antica trombetta
che suona a comando in attività o in ozio
e assistere il tempo che passa?
Predu Pilurzi, nipote di Zuanchinu, il nonno
fondatore di Ohiai Benimindhe
si lamentava di donn'Elene
che mai gli aveva fatto cenno
di accoglierlo nel suo giardino:
egli era convinto
che avrebbe potato le sue rose non meno
di Jean Valjean e di tanti altri giardinieri.
Pilurzi si vantava da Zigottu che un tempo
portava sulle spalle un gran tavolo
– dal Kontone per tutta la carrera del cimitero –
con sopra dodici ragazze
che ballavano all'antica senza organetto.
Pilurzi avrebbe fatto a meno di dir ciò
se fosse stato in suo potere?
Si, avrebbe volentieri taciuto e bevuto
alla dolce bellezza delle fanciulle di donn'Elene.
Tanto lui era timido che beveva il vino
per ritemprarsi e l'acquardente per intorpidirsi.
Dialogo tra me.
Dio ti sia compagno nell'arco della vita
e ti protegga nelle malattie esantematiche;
ricordati che devi tutto a lui e alla mamma
che mi accolse esclamando:
finalmente, sei arrivato al momento giusto.
Sii buon figlio con i genitori specialmente se vecchi
e accompagna il babbo allo stadio e al ricovero;
fino ad ora ho camminato come ho potuto;
tua è l'infermità se manca la cura;
tempera l'animo appena puoi;
sii gentile con i vicini e non buttar via la loro posta.
Non parlar male del prossimo tuo.
Sii umile e modesto: sei l'ultimo arrivato.
Fa in modo che parlino bene di te;
sii mansueto come san Francesco;
sii fedele nell'amore e nell'amicizia;
sii grato a chi ti fa del bene
e dimentica chi ti fa del male;
fai del bene e ne avrai i meriti;
sii savio e non fare
quel che non è gradevole ricevere;
evita le liti e rifletti;
sii ragionevole e pensa prima di fare;
sii sicuro e concorde nei proponimenti;
quel che fai al mondo lo fai a te;
rispetta le leggi, gli usi e i costumi;
non far nulla di poterti pentire;
adora tua moglie se vuoi esser felice e;
ripudia il rancore;
taci dove non sai;
fai quel che sei capace;
leggi almeno un libro e il secondo sceglilo bene;
non pretendere più di quel che puoi;
la voluttà sa di sale e spezie
e un po' condisce l'esistenza;
non dar l'amore che non hai: prendilo;
affonda al momento della copula, poi galleggia;
non volere più del necessario, te ne avanzerà;
sazio di cibo e vino non adirarti
ma alzati come Lazzaro e cammina e vai;
non andare armato in casa altrui;
non sputare in chiesa né tantomeno in tram;
chiedi aiuto nel bisogno
o passa oltre verso il cappio;
adempi agli obblighi senza spingere
verso l'effetto domino;
non prestare senza la certezza
di non riavere sberleffi;
non fare il tirchio se non sei alla deriva;
non rimandare a domani quel che andava fatto ieri;
sii pulito, anche se buia è la notte senza luna ;
poco è il necessario ma sufficiente per due;
non molestare i cani;
davanti ai gendarmi passa e vai;
dove si parla male e a vanvera stai zitto;
stai lontano dai bugiardi: diranno che sei dei loro;
sii sconcio tra gli invidiosi;
nelle avversità sii grato al destino precedente;
col maltempo copriti;
ricordati che i beni del mondo vanno
e vengono come i mali;
non tutto quel che vedi è tuo
e nemmeno del vicino;
per quanto sia ampio nessun ventre
di vorace l'ingordigia potrà contenere
i frutti delle terre coltivabili di Baronia;
del tempo che ho tutto rimane senza guastarsi;
oggi mi pare di esserci, mentre
di ieri son vago e domanì si vedrà;
vedrò gli amici se non mi sfuggiranno;
una mano invisibile mi tira le coltri del letto
e aspetta che io voglia conoscerla;
non c'è granaio in Europa
che possa contenere quel che non si consuma;
pensa a te prima di dormire;
pensa che l'animo tuo affiancherà il tuo ricordo;
finalmente sei arrivato, disse la sua voce,
dovresti sapere che nessun danno
viene da ciò che è utile.
Mi porse la mano come per trarla a riva
mentre faceva giorno.
A me il più inerme degli uomini.
Perchè hai chiuso la finestra, disse.
Chi mi da un pò dell'aria che mi manca?
Chi mi aiuta? Vieni all'aria aperta,
disse una voce, e lei si stese dove stava comoda
mentre l'uccello del mattino venne alla finestra
aperta e cinguettò: son venuto per te,
dal mondo degli spiriti esultanti,
per la tua anima leggera che non sa
la via delle vele spiegate
dove alba e crepuscolo si fondono.
Qualcosa del genere disse
e volò via aprendo le ali senza clamore,
per non disturbare l'aurora.
Dove tutti si sentono minacciati
non si sa più dove stia la minaccia
chi ha un coltello alla gola
e una pistola in mano non sa cosa fare
quando tutti sono minacciati
non si sa chi minaccia chi
Chi più degli schiavi ha dato una mano al mondo?
Pericle, Cicero, il Rinascimento
e gli Avventurieri americani del '76,
i Comunardi e Hannah?
Oh no, ma il senno cola dal paradiso si.
Gli operai che si fanno ingegneri
possono diventare gli apostoli
del pomeriggio libero
e coltivare l'ozio e la vite, la morra
e la mariglia, il sogno e la poesia,
la chiacchiera e la lussuria,
e sostituire le nuvole che oscurano il sole.
Sempre con calma si ricordò del mondo delle liti.
Siamo nel mondo, pensò, senza sapere
da che parte sia l'inizio e dove sta la fine:
sempreché l'una e l'altra esistano,
se ciò ha un senso che non disturbi il comprendonio.
Naturalmente se l'universo è composto di scatole
ci sarà una scatola che le comprenderà tutte.
Come il globo comprende tutti i cuori.
Ecco la parola chiave: il globo in scatola.
Naturalmente le mani di Dio
possono rovistare nel fondo dell'universo
e se c'è bisogno anche più giù.
Se l'universo è fatto a cipolla
è simile all'animo che ci sostiene.
Chi si propone da esempio è convinto
di non mancare di nulla: egli è il completo.
Chi dipende dal mondo è libero.
Bello, si, però...
Non esiste chi se ne infischia del mondo, o arriva tardi.
Quando i figli si ribellano ai padri ne causano la morte.
Ah, Satana si ribellò a Dio per sobillare il mondo
e farsene padrone ma non sapeva
che il sole ha sempre bruciato i tracotanti
incapaci di voltar pagina
e guidare la luna tra le stelle.
Dio morì con la ribellione di Satana
che si stabilì a Farcana a governare le Janas
che succhiano il latte alle agili capre
che brucano i germogli delle querce
e cantano con le civette, è la loro ascesi.
So di non esser solo
da quando mi sono accorto di avere doppi i garzoni:
due mani, due narici, due orecchie, il saliscendi
della gola e due occhi, e quell'angolo remoto
che raccoglie gli indizi per comporre le tragedie:
il senso comune che ci approssima a Dio.
Gli era facile rimangiarsi le parole;
dopotutto non gli ho dato un braccio;
ho solo detto si.
Sul no puoi ripensarci, sul si manchi di parola.
E che?
Non è la morte di un'uomo,
colpevole o innocente che sia.
Le parole possono rivelare l'animo,
ma possono anche nasconderlo.
Poi che siamo?
L'eco delle pulsioni dell'universo.
Le particelle si attraggono, come l'uomo e la donna.
Sesso celeste, altro che ascesi, è la vita.
Una fortuita combinazione di circostanze favorevoli
che se le vai a cercare difficilmente le trovi.
Poi anche le stelle muoiono nel sonno.
La parola data è detta in una certa occasione.
Vale quindi se l'occasione si ripete.
È un soffio, non l'alito della verità
o il sospiro del Signore.
Una parola, non una condanna.
Dietro la parola c'è sempre uno scopo
e chi la pronuncia lo sa
le parole fanno la domanda e danno la risposta.
Che ogni cosa detta o fatta
è avvenimento accaduto o promosso,
abbia almeno un senso oltre la forma:
il senso della poesia è la bellezza.
Bava, saliva, muco è il sangue della chiocciola.
I libri sono raccolte di belle parole
che esprimono molteplici sensi.
O vi fanno riferimento.
O asseriscono convinzioni e comportamenti.
Affidati ai medici che conoscono la sofferenza.
I minatori portano in superficie
quel che Dio ha sotterrato.
Se superi la malattia che ti perseguita,
fanne merito al medico e se persiste
indomita è la malattia che ti sopprime.
La salute è quella condizione fisica
che può cambiare da un momento all'altro
senza informare le autorità competenti.
Quando la cura si protrae
e il medico cerca rimedi,
padre Pio s'avvicina dalle terre di Esculapio,
nascondendo le stimmate ai curiosi di poca fede.
Pensare, intuire, immaginare,
accorciano le distanze, fan prossime le cose lontane,
abbreviano il viaggio nel temporale
dove probabilmente anche un lacero gabbano
servirebbe a resistergli
ma non possono allontanare quel che è
vicino e riporlo al sicuro non so dove.
Se non è vero il nostro mondo,
non so davvero cosa sia la verità
e cosa sia il mondo.
Non so se sono stato bambino.
Avere il senno sano è la preoccupazione
maggiore degli assennati del Kontone Ballaloi:
per loro la vista serve per guardare lontano,
davanti e dietro, al qui e ora
serve il gusto e l'udito, il tatto e l'odorato.
Essi, fin da piccoli, alla preghiera della sera
fan seguire la voglia di vivere,
che non si può nascondere come il portafoglio
di un commerciante di cavalli alla fiera.
Le parole sono i passi della mente:
servono per andare dove sono ospitate
da chi aveva deciso il senso del loro uso.
Nulla mi meraviglia più del ricordo
di quel che mi son proposto la sera prima.
Mente e parole sono insaziabili:
non contente di ciò che vedono,
trattano l'invisibile come un bambino
dietro la lavagna.
Che tutto sia passeggero è dovuto al fatto
che anch'io sono venuto per andar via,
dopo essere stato bambino.
Quando capisco gli affari delle cose
stò meglio di quando son sazio
di un pasto lauto o frugale.
All'ucciso è stato tolto quel che aveva;
l'omicida non ne ha avuto nulla
e prima di dover rendere quel di cui dispone
vive a guardia dalla sua azione.
Sono sempre riconoscente al mondo,
specialmente nei propizi giorni di primavera:
alle feste d'aprile e agli ebbri giorni di maggio.
Mi basta la luce di un giorno
per ringraziare colui che ci ha donato il sole,
la più cara delle stelle mansuete.
Perchè, se non io, dice l'ortolano,
chi vanta le mie dolci cipolle?
Il mio vicino al mercato mette le sue sottocosto
e si rifà vendendole tutte.
Le mie invendute le baratterò con le uova
e la sera avremo frittata sul piatto,
e se gli amici porteranno il vino rosso di Ohiai
lo berremo alla salute del sole
e della luna così avida di cipolle.
Alla fonte l'acqua è pura,
nello scivolare a valle
si perde nel suo canto ed evapora.
Chiunque pensi da se
esiste per se stesso,
ma per essere una persona
nella realtà del mondo
deve andare tra la gente.
Giusto e bello che ognuno sappia
e ricordi quello che dice in pubblico.
Quando vado nei luoghi
che frequentavo con le mie donne
e sento lievi i loro passi dietro di me,
non mi volto a guardare col timore
che svaniscano tra i fiori
che il vento piega con i fili d'erba
nella piana di Isalle fiorita dalle loro orme
col canto dell'usignolo del Cedrino.
Il senso delle cose animano la vita.
Diamo l'importanza che meritano alle cose sensate.
Diamo un senso alle cose meritevoli.
Il mondo sensibile scuote i sensi dal torpore.
Ogni vino corre il rischio
che diventi aceto se non è bevuto.
Filize Gropete guida dei 4mori
e degli alarpos e arrabios d'Ohiai
che non sono più vivi e nemmeno morti
hanno le debolezze di tutti,
come anche le abilità di ciascuno;
essi sentono le loro esperienze
non dissimili da quelle altrui.
La notte che avvolge Irillai
è come il buon pastore che ogni sera
chiude nel recinto l'ombra del gregge
e affida la chiave alla civetta di Farcana.
Ogni gentiluomo d'Irillai che mangia mandorle
e fichi secchi sotto gli occhi della moglie,
è fiero di essere un'eccellente consumatore
del vino rosso di Ohiai Benimindhe.
Quando Zizitu Pupusa, capraio al monte,
và in strada
lascia la scia della collera a casa sua.
Egli conta di disarmare la sua persona
temperandola col vino
spillato fresco dalla botte,
appresso a una fetta di caprino arrosto
in un foglio di pan oliato, con gli amici
a parlare dei pennuti della Nurra ventosa
e di azione e contemplazione,
di stati d’animo e fatti sociali
di forma e contenuto .
Mistificar: mostrare il falso bello
e nascondere la miseria meschina
L'ostensorio sull'altare maggiore della cattedrale
ricorda l'aureola del sole
il giorno del suo massimo splendore.
Gesù fu il primo ad essere annunciato al mondo.
Fu l'unico ad essere adorato dai re.
Fu il solo ad essere battezzato nel suo nome.
Fu crocifisso tra due ladroni recidivi.
Fu sepolto come tanti e resuscitò
come Lazzaro morto da tre giorni.
Fu assunto là dove si era partito:
sulla destra del padre.
Da quel giorno si tingono di rosa
i monti d'oriente, e fu sempre primavera,
con i gigli di campo.
L'accusa all'imputato:
sei colpevole di questo e ho le prove.
Il gran fatto della verità:
io so di non averlo fatto.
Se tu hai prove di colpevolezza maggiori
di quelle che ho a mia discolpa,
resta sempre il fatto che io so
della mia innocenza.
So di non aver fatto quell'azione.
La mia verità non fabbrica azioni dimostrative.
Toccò appena la porta e sentii un lieve affanno.
Non mi apri, disse, son qui che aspetto.
Devo riposare.
Aveva un tailleur blu e rimase muta
mettendo il piede in casa.
Ognuno dice la sua; per me parla il cuore.
E si pugnala.
Invecchia e si abbarbica alla vita.
Non può veder nessuno perché nessuno
è come lui.
L'intrattabile, perso l'equilibrio va allo scontro.
È nel carattere,
si elogia per quanto ha fatto,
si esalta per quanto ha subito.
Senza parte in causa non è sopportabile.
Medicine dappertutto; tv sempre accesa;
giornali sparsi come notizie;
parole dette a vanvera come fazzoletti scatarrati
sul mobilio.
Io ho fatto. La mia malattia.
Mi hanno aperto come un maiale
e sono ancora vivo.
Offende l'ospite come il padrone di casa
non dovrebbe mai fare.
Vuole essere saggio e profetico,
siccome informato, perciò è insopportabile.
E lui il malato e se ne lagna senza posa,
come tutti quelli d'Irillai che han migliorato il mondo.
Scatarra di continuo perché lo ha detto il medico.
Bambino, non inghiottire il muco, sputalo,
non farlo colare dal naso,
sputalo come un tubercolo.
E no, signor mio, dalla bocca
esce solo la parola ed entra solo il cibo.
Nel naso passa l'odore ed esce il moccio.
Poi chi scatarra vada al cesso
e sia discreto in avvenire.
Diamine, il vento rinfaccia lo sputo.
Per favore, li porti via
i suoi bisogni alla ritirata, al comodo cesso.
Il fanatismo dell'informazione conduce
all'appiattimento, non si pone domande.
Il fanatico dipende dalle notizie,
non è indipendente dalla tv e dai giornali,
loro rivelano la verità.
L'ha detto la tv e l'ha scritto il giornale.
Ricordo la prima predica di don Zanchetone,
prete novello, quando guardava il cielo
come una monachella, perforando la ragnatela
celeste per contemplare il Redentore nell'ostilità
delle nuvole, e sollevò l'ostia tra le dita
che pareva il sole abbagliante.
Non sostenerne lo sguardo, mi dissi.
Nacque vicino a una sorgente,
l'acqua formò una pozza che tracima a valle
e come un piccolo rigagnolo riempì un lago
e il quieto e placido lago ricevette altri
esili fili d'acqua e mescolandosi fu mare
e oceano e cielo e tante testoline come stelle
vi guizzavano e il sole imbattibile vi giostrava
e tutto era un pio gioco e nessun empio pescatore
tentò di ingannare l'immacolata luna
colma di soavi baci e infinite congiunzioni
come quelle a cui invita la sirena
che canta alla sorgente per ammaliare gli assetati.
Oh, Dio mio, se manca l'acqua
berremo rosso il vino di Marreri.
Il Dio della verità rivelata. Acino d'oro.
Estorto dalle sacre scritture.
Quel che ha visto Omero e sentito Mosè.
Nel modo di condurre la mia vita,
qua, ora,
mi rifaccio ai miei avi che eran là,
allora.
Il mediatore in ogni caso avrà la sua parte
dice all'uno abbassa il tuo vessillo
e copri il tuo sfarzo, dice all'altro
l'uno perderà di quel che ha trovato
l'altro ruberà come si usa a maggio
quando col tempo mite e giudizioso
nessun bianco uccello di palude
che conosce il segreto dell'aria,
prosciugherà la sua pianura
che viene dalla neve che ha preso congedo
ringrazierà col suo richiamo
e come giusta e modesta mercede
spunterà felice un giglio di campo a respirare
dalla terra regina sempre desta
vergine alla vanga e alle capriole
che nella nebbia cerca i perduti soldi d'oro
che piacciono a Ohiai come i dì di festa
dove i vecchi li raccolgono nel sughero
e per essi sospirano quelli d'Irillai
che ammaestrano le civette di Farcana
dedite al culto delle Janas
leggere come l'aria del Gennargentu,
che notti intere intonano lo stesso canto
alla luna negligente e alle stelle paesane
per volar via all'alba, fuggono l'aurora,
chiamate dal nido lontano della loro vita
che è come il sacco della befana
colmo dell'intero gennaio con la luna piena
Kikina Carai la stella d'Irillai
che ogni tanto scompare nella notte
e corre con un colpo d'ala verso maggio
sui prati di Marreri seminati d'alveari
essa è nata col desiderio invisibile
di cantare, ballare e invecchiare
come don Zanchetone campanaro d'Irillai
che vaga nelle strade d'Ohiai
e nelle sponde del Cedrino traccia cerchi
nell'aria come le api prima di rifugiarsi
nel sereno monastero del mistico miele
chi teme le ambascie della vecchiaia
può rimediarvi da solo come i giganti
che han fatto i nuraghi poi sono fuggiti
per maturare al chiuso del convento
Big lie.
Ecco chi ha tirato su i pinnoni della cattedrale.
Pilurzi. Fagli carico della Grande Bugia
e lui ha commesso il fatto. Nega la piccola Pilù,
stanotte han rubato i cavalli di san Francesco,
attento, pare che qualcuno pensi a te
e faccia il tuo nome. Io dormivo. Da solo?
In buona compagnia e all'erta alla porta.
Mi fido di chi sta con me.
I campanili della cattedrale si chiamano Boelle e Merzioro.
Dal nome dei carpentieri e muratori che li han fatti.
Quelli di nome Boelle bevono il vino in bottiglia
i Merzioro lo preferiscono in fiaschi e bicchieri.
La madrina di Boelle ha grandi oliveti;
quella di Merzioro si appende al collo gioielli
e perle che vende alla prima occasione.
Ma sempre di nobili d'Ohiai si tratta.
Il nonno di Pilurzi faceva impasti di calcina
e li portava sulle scale.
Farei il campanaro delle due torri, se mi assumessero
Quando si parla di vita penso a quella reale
e concreta che appare per quel che è,
non si muta in altro, non giura
senza garanzia, per evitare il malaugurio
fa sforzi enormi e non cede
alle sue considerevoli orecchie aperte
al mondo che ripete di non sprecare
l'acqua a lavare il capo dal peccato
Per quanto l'assassino sconti l'ergastolo
e si lavi più e più volte al giorno
e chieda e ottenga il perdono
le cose non saranno mai come prima
dell'omicidio di quella vita che non tornerà piu.
La noia frequenta ogni riva di fiume
L'ombelico del mondo è quel luogo imprecisato
dove è stata impastata e cotta la prima focaccia
Con l'acqua che corre al mare
viaggia la noia immortale
Non è raro che per ingordigia
qualcuno si strozzi alle cene sociali
inghiottendo come le galline bocconi
che non van giù senza senza amorose
pacche sulle spalle che allargano
i polmoni con spasmi salvavita.
Se l'è vista brutta per un pezzo di carne bollita
aveva già il viso paonazzo e gli occhi strabici
come la morte che affila la falce con la cote
che non manca nel taschino del mietitore
Meglio metter mine in una cava di pietra
dirà alla moglie raccontandogli la vicenda.
Meglio mangiar cipolle fradice come patate
o pomodori marci di cui van ghiotti gli stitici
commenteranno le virtuose comari d'Irillai
che insaporiscono il brodo col dado
e pomodori secchi e salati.
E tutto per un pezzo di carne di chi sa che
strappata a forza dalle fauci del cane sotto il tavolo.
Meglio che ognuno si porti la focaccia da casa.
Solo per onorare la tavola del buon padrone
di casa che se no si dispiace e si offende.
Con ragione. Certo va compiaciuto.
Boccone amaro, eh, diranno i vili commensali.
Come una mandorla amara.
I potenti temono la noia come i miseri
che non battono moneta e tacciono a pranzo
se non hanno le orecchie adatte all'ascolto
Chi se ne intende afferma
che la natura umana non è meno complessa
dell'armonia che governa il firmamento
così molti si godono il mondo dal fortino di casa
altri hanno bersagliato Craxi con vil moneta
e applaudito le lacrime di Forlani in tribunale
Dimezza democrazia (dibattere prima di decidere)
e giustizia (uguaglianza globale)
Gli svantaggiati
Braccianti precari senza un vaso di terra da coltivare
riscaldamento ambientale,
ci son più macchine in Europa che in Africa,
più negli usa che nel resto delle americhe
domestiche, massaie e casalinghe
terrorismo
operai disoccupati da ricorrenti crisi
depressioni economiche
'Dovunque vi sia un'ingiustizia, c'è una minaccia
alla giustizia in ogni altro luogo del mondo' disse M.L.King
Son sempre gli innocenti a prender le batoste
vedi il cacico che non conosce un giorno di galera
per quanto vecchi il lupo e il cinghiale
non è facile prenderli impallinandoli
come giovani pernici colorate
che salvano la prole dai cacciatori
e le timide lepri marzoline
che sfuggono agli alati predatori
Libero ognuno di fare quel che crede del suo corpo
e se ieri ha mangiato troppo giusto che oggi digiuni
Alzati, quando ti giri due volte sul letto
è il dovere che ti chiama al banco
dove sì fan d'oro gli affari quando tutti dormono
e appena svegli si è più disposti
a lasciar vivere anche gli altri
e non dimenticare il pepe dal droghiere
Mangia quel che c'è nel piatto
e piantala con la tavola del re.
Lascia correre la lepre
e mangia l'ala del pollo nel piatto.
Contentati di quel che hai
che per averne in più arrivano i guai
L'uomo è il Distinto
A solo vederlo lo si direbbe persona
di un qualche valore, lo sai alla guida
della macchina più bella del mondo
non sua e la renderà a fine corsa
e, forte come un marcantoni che piange Cesare
andrà a dormire per non svegliarsi più
L'istinto ci fa mangiare e ci promuove l'estro
a cui ci preparano i precetti dell'infanzia
per riuscire bene nel giudizio dei familiari
Il bene della Chiesa è una parola equivoca.
Un tempo, si riferiva alla santità dei costumi.
Oggi, non significa altro che la prosperità
di certe persone e l’accrescersi dei loro privilegi
o delle loro rendite. montesquieu
La realtà oggettiva è quella che per tutti è evidente.
Mangia, quindi, e bevi in modo da tenere
vispo il corpo e lucida la mente
e abbi il coraggio di parlar di pace
in mezzo alla interminabile zuffa di centauri
e lapiti il giorno in cui tutti i venti contrari
soffiano in sardegna impedendo ai villeggianti
di andar per mare, il solo elemento in grado di frenare
la possanza dell'estro, maestro di libidine e lussuria
Siamo sulla terra ferma
Il tribunale democratico ha condannato Socrate
il plebiscito della folla ha crocifisso Gesù.
Non so chi possa mai sopportare i prepotenti
che si credono imbattibili e sono antipatici a tutti
come i ricchi che vivono peggio dei poveri miserabili
ma che nessuno invita mai a pranzo
e a cena chi invita il pesce grosso
che fa un boccone del pesce piccolo
come permette la legge del mare?
Così la legge degli alati consente all'aquila
di offrire lo scricciolo alla mensa del nido
Ma noi siam saldi sulla terra mai ferma
Sulla giustizia sociale:
Un dirigente di una azienda privata
può essere pagato come concordato col padrone
che ha che fare col mercato libero
della libera concorrenza
Ma il più alto dirigente di una azienda pubblica
non dovrebbe essere retribuito con più del doppio
della paga di un operaio qualificato di primo livello
della contrattazione collettiva non contenente
palesi ingiustizie sociali
Tra privato e pubblico non c'è ingiustizia
perché il privato sottostà alle regole
del libero mercato
mentre il pubblico sottostà alla risoluzione di bisogni
di cose e affari e delicate necessità collettive
Forse il mondo non è mai andato
come si aspetta il galantuomo che ci vive sopra
e regala un fiasco di vino al vicino
purché la smetta di sgonfiargli le ruote
dell'auto, prima che magari gliele buchi
lo ammansisce con un cesto di fichi maturi
Bello leggere quelle pagine
dove si trovano quegli impulsi
che ti fanno scrivere e solo poi dormire
e al risveglio avere la facoltà
di persuadere gli spiriti liberi
a leggere solo quelle pagine scritte
che invogliano a scrivere subito
e di tutto ovunque si trovino
Sii quello che sei, non farti superiore agli altri
poiché sarà molto difficile esserne il peggiore
Sii quello che sei senza giurarlo sul cielo dei beati
o sulle anguille del Cedrino come usano in Baronia
o come la moglie di Orune che giura sul vento
che se portato via le mutande del corredo del marito
o come gli scellerati di Orane
che giurano sull'ascia che risolve la lite
Guardatemi dai topi or che son unto. (Pietro Aretino)
Non mi aspetto nulla da quel che faccio
mi è sufficiente la soddisfazione che ne ho dalla prova
Abbi sempre il dovere in vista del piacere
Abbi sempre il piacere in vista del dovere
A far del male subito si conosce il dolce
La persona che allo specchio si fa le boccacce
si prende le smorfie che da se si fa
come i sorrisi di chi lo sente vantarsi
Dura la vita dell'onestà
che è la sola che gli si confà
Dove l'onesto ha la ripida salita
il delinquente scivola in discesa
La vita è una strada illuminata e scoscesa
che finisce nella scorciatoia dove al buio
falcia la morte
In questo mondo, nel nostro mondo
di perfettamente giusto, armonico, educato
delicato ed equilibrato, c'è solo il cielo
di cui è più quel che supponiamo
di quel che sappiamo.
Cittadini fatte in modo che le belle e brillanti
istituzioni non trascurino a lungo nell'ombra
le istituzioni carenti di giustizia
Vedi il lontano pericolo
- vedilo come da vicino - ed evitalo
usando la lunga canna del Cedrino
inventata da ziu Peppantoni per cogliere
il ficodindia più maturo e prelibato
ma spinoso per scacciare gli aerei volatili
che scelgono con occhi esperti e vigili
i frutti più belli da portare al mercato
delle primizie pregiate e spontanee delizie
della instancabile natura che nutre
il suo più riuscito prodotto gonfio di baldanza
in bella sostanza l'uomo vorace
e pio canterino della gloria eterna
e della perenne santità del creato
caldo e freddo al punto giusto
per mantenere in forma il mondo
che contiene l'umanità altrimenti
vagabonda in sconfinati campi
di vigne e basilico, malva e asfodelo
Abbi sempre quella fame
che fa buona ogni pietanza
che alimenta l'estro della vita
Voglio vederti mangiare in piedi
in discesa, con una gamba sola
come chi ha le ascelle sopra le stampelle
Mangia sempre, ma mai più del necessario
per attraversare incolume il mar Tirreno
che spunta sempre di sale
anche per il gusto di chi si vanta
di saper correre e nuotare e volare
e trova utile perforare i monti
per abbreviare la strada
e arrivare prima a fine corsa
proprio come preme ai suicidi
Mangia meno se hai compiti da sbrigare
come la rana che deve saltare il Cedrino
Es ist gut. I. Kant
Quel che ci preme di sapere
è sempre l'inizio dell'origine delle cose veloci
poiché il mondo va di corsa e tutto è velocità
ma il problema di fondo
è la quiete che c'era prima del Big Bang
Tutto comincia con lampi e tuoni come i temporali
che hanno allagato Venezia salvata dai leoni
di san marco l'apostolo che invece di pescare
in santa pace combatteva per rubare contro i turchi in mare
Alla fine ciascuno avrà la sua giusta ricompensa
i premiati avranno salsicce e sete
buoni molari e non lampi e tuoni
e i puniti avranno budelli vuoti e ragnatele
farcite di piccioli di fichi secchi
e penetranti spine carciofini
A Macomer la lingua del Poeta chiama il bastone.
Che cos'è lo spirito santo?
E ora che me lo hai detto
com'è che sei venuto a saperlo?
Il condannato che tergiversa cerca di scappare con i ceppi
argomenta che ha mal di gola e non sopporta la corda
si fida delle scuse e argomenta sul florido passato
quando nella sua casa non mancava l'uva passa
e i prelibati fichi secchi a vecchi e bambini
e le giovani spose cucinavano raffinati brodini
di carne e il marito grattugiava il cacio
in maniche di camicia e i ricchi mangiavano
pane bianco e davano le briciole agli uccellini
e i poveri ogni domenica mangiavano, in camicia
bianca come quella dei mugnai di Ohiai B.
pane raffermo intinto nell'olio e nel miele
e le giovani madri si deliziavano col midollo
del più vecchio bue del paese
Alla tavola dei loquaci si saziano gli ingordi
sempre affamati
quelli che immergono il pane nel brodo di carne
dove primeggia il midollo divino
che Dio ha destinato a infanti e vecchi
che si divertono a spalmarlo sulle focacce.
Pane di farina bianca come il latte più della neve.
Non da meno è il pan di semola
color del grano d'oro come il sole
per cui di solo pan di grano
si sazia in sogno chi usa far scongiuri
che condisce poi di imprese amorose
quelle che si addicono ai beati sempre sazi
e mai in affanni come sportivi di razza vincente
che si fanno il segno della croce a inizio gara
salutando il sempre lieto signore del cielo
che dispensa benigno gli auspicati interventi
Fammi vincere e di te canterò eterne lodi
Ecco chi sono per noi i beati: i morti migliori
Con l'avvento della civiltà si è consumato
sempre più cibo e vestiario
con l'attuale modernità tutto si consuma più in fretta
come per tentare il mondo se è inesauribile
come una sostanza senza limiti
L'accademico deve pubblicare per non essere assente
qui presente, io che accademico non sono
mi scrivo e mi pubblico
da pensionato sedentario per contenermi come concesso
dalla vita semplice e dalle regole del mondo urbano
Dio mi perdonerà. È il suo mestiere. (Heinrich Heine)
Parrebbe che nessuno muoia senza pena
per quanto brutto e cattivo un individuo
possa essere avrà alla fine anche lui
con la dovuta grazia la sua piaga
perché se la legge è legge
nessuno avrà sconti per qualche soldo in più
Con i testardi la conversazione langue
forse perché impegnati a girar la mola
e non capiscono perché i preti chiamino
immacolata la madonna madre di dio
mentre Omero chiamava la mamma degli dei
'quella con le braccia bianche e senza peli'
Ovunque sia presente non ho gran conto
di dove sono stato
all'età raggiunta conto di fare
solo quel che mi riesce facile
non vorrei aiuto
per far quel che mi riguarda da vicino
preferisco far da me
quel che non potrei farne a meno
faccio quel che posso
non quel che non son capace
Valuto la qualità della persona
dalla franchezza del sorriso
e dalla prima dozzina di parole che dice
Non bere con gli invidiosi che praticano il malocchio
essi ti vantano per beffarsi della tua modestia
a tavola poi ti siedono al fianco
come a dire che siete affini e uno vale l'altro.
Con loro puoi dire quella bugia sulla palestra
che conti di aprire, così se in giro diranno
che non sei adatto alla ginnastica
gli spiriti liberi rideranno loro in faccia
per far capire che li hai gabbati
per difenderti dal malocchio di cui ridi.
Gli invidiosi ridono delle mogli che leggono libri
alla moda solo perché non sanno cucinare
per più di due persone spiritose
Anche nel profondo silenzio l'invidia agita il mondo.
L'anima è il ricordo che abbiamo di chi ci è venuto
a mancare ed è immortale finché viviamo noi
Di ciò che ho esperienza dubito meno di quella altrui
Abbiamo miliardi di galassie e un'infinità di universi
di chissà quali grandezze e non sappiamo che farcene
Mio è il sogno come mio non è il mondo
- quello reale e quindi fuori di me-
Non c'è organismo che viva senza mangiare...
e non vada come i vitelli al pascolo
e i pidocchi che succhiano
Non c'è palazzo condominiale
in cui non ci sia un Delatore rinomato
per la sua voracità alimentare, un mangione
col verme solitario che ha sempre in tasca
pezzi di salsiccia e formaggio,
mangia pastasciutta dal carretto dell'ambulante,
i delatori mangioni del Cedrino divorano da soli
gronghi di dodici chili mentre il resto della famiglia
spolpa la testa del grongo e ne danno il rimanente
ai gatti del condominio
Da quanto mi pare di capire noi di giorno
non vediamo le stelle perché il sole ci abbaglia
e di notte vediamo le stelle che brillano
della loro luce e pianeti e satelliti illuminati dal sole
e altro pare che null'altro ci sia
lo spazio è vuoto per essere quindi riempito
di tutto ciò che manca è ci potrebbe star bene
Credo di capire lo scorrere del tempo
nel sistema solare
lontano da noi non so proprio quale differenza
ci sia tra l'essere in quiete e il moto
con la velocità della luce verso le altre stelle
che non vediamo nel buio
se non gli capita di incontrare della materia
nel cielo vuoto
Noi conosciamo e misuriamo il tempo
solo con la rotazione della terra e della luna
attorno al sole e dello spazio non sappiamo nulla
dato che quel che vediamo è tutto uguale
e senza limiti perciò adatto a stendervi
le nostre verosimili congetture
Dice chi queste cose le sa
che la ragione per la quale fatichiamo
sia la ricerca della felicità più o meno completa
che renderebbe quasi perfette le persone pie
ma che quando la intravediamo
e la stiamo per abbrancare
crepiamo come la rana che voleva le corna del bue
Non così il mondo che con i suoi gravi fardelli
pare sempre in punto di schiattare
si lascia precedere da noi miseri pellegrini
in cerca di gioia a buon mercato
Molti dei nostri simili
una volta raggiunta la posizione eretta
e ben avviati sulla via della maturazione
vorrebbero sbarazzarsi di tutte le cose del mondo
come se le avessero fatte loro
comprese quelle di casa fatte dai padri fondatori
come se avessero il magazzino dei ricambi
pronto a riempire col corredo la dimora degli sposi
Non so cosa sia il pensiero
ne come in noi si formi
ne perché si formi in noi
ma ancor meno so cosa possa essere
lo spirito e che c'entra con la materia
che forma la terra, non so cosa
sia la materia né perché si muova
so da una vicina di casa quanto sia utile
un vaso da notte col quale sottobraccio
rientrava a casa la mattina dopo averlo svuotato
e pulito dietro il cimitero
Dell'immortalità non c'è esperienza
non so quindi cosa sia
ma so bene perché ci dispiace morire:
perché la terra che ci contiene non muore mai
e vorremmo essere per l'appunto come lei
almeno su questo punto in ogni frangente
bere un uovo fresco ogni dì
con una malvasia del Temo
e raccontar balle senza perfidia
per non morire finchè la terra regge
Ma il mondo - da quando i mortali
si sono assiepati in città e nazioni -
è il luogo adatto alle immani tragedie
a meschini sortilegi e misere frivolezze
È un gran bene ricordare le cose indispensabili
come le sedie in certi posti, che se ci sono
saranno utilizzate e mancando si berrà
in piedi ora posando su un piede sopra
l'altro e poi, anche se non infastiditi, divaricando
le gambe come per sopportare qualche sgarbo
e parare qualche gustosa e amichevole canzonatura
In piedi si ride meglio. La sedia è adatta al pianto.
Il pianto è il lamento dell'animo.
Seduti a un tavolo si parla delle proprie esperienze.
In piedi attorno a un tavolo verde si gioca d'azzardo.
Quando il male dorme nessuno si azzardi a svegliarlo.
Un animo turbato occupa un angolo della finestra
come a dire non cercatemi che non ci sono
e non vi sopporto a compatire il mio disagio
con varie congetture sulla mia situazione coniugale
abbiate pazienza, non ho nulla da sentire che mi aiuti
Poi non credo nei pianeti disabitati
Parla con noi,
ti sentirai meglio e ci renderai migliori
Parla e ascolta
che i giorni han da scorrere senza ignorare
le notti che vagano come ciechi nell'oscurità
come marinai e pellegrini in cerca di fortuna
guidati dalle stelle che brillano in lode di Dio
gran vanto dell'immenso cielo, oracolo luminoso
dispensatore del bene che nessuno addormenta
pronti a dire di pagani barbari e miscredenti
che parlano poco per paura di perdere i denti
per paura di sbagliare e disturbare chi non ascolta
vanno a piedi e non a cavallo per paura di cadere
non dir nulla come quando saluti una persona
reclusa che scontata la pena rientra in paese
e non sai che dire nell'abbracciarlo
se non bentornato
o che dire ai genitori che piangono il figlio morto
se non abbiate pazienza
Sì soffre in certe occasioni a dover parlare
ne va della reputazione
in altre circostanze complimentarsi è bello
delle volte se ne ha beneficio
altre volte benefica è la cautela
Silenzio davanti a chi patisce
gaudio con chi gioisce
Il gran cielo è il luogo che contiene tutto l'immaginabile
dalle lune alle comete e alle stelle cadenti
come sorci con la coda scintillante
nel vortice dei buchi neri
profondi come gli abissi marini
dove riposano le sabbie dell'ultimo Big Bang
insondabili persino agli squali
e ai pesci rossi
e forse anche ai pescatori di frodo
Cento e più possono essere i modi
con cui ognuno può esporre se stesso
nudo con la sola canottiera, sopra una siepe
come un panno steso al soffio del vento solare
Il problema è la violenza
che sia civile come le guerre sociali
o barbare come i conflitti nazionali
Chissà perché non si è trovato finora modo
di impedire le guerre nel mondo.
Davvero. Chissà perché.
Con certi enormi interessi in campo.
Ma se li vai a contare son davvero pochi
quelli che fanno la guerra per se
combattono e uccidono e muoiono
sempre e solo per gli altri
ma a che vale prendersela con un topino
ragazzino che sfugge al gioco del miagolino
tu vivi, dai quindi un pezzo di cacio al topino
e ti saluterà l'inesorabile falco dall'alto
Son preziose le cose che legano gli uomini
tra di loro e le cose
Così chi ha molto denaro dichiara guerra
a chi ha molte terre
E chi ha debiti inventa pretesti
per non pagare i creditori
L'amore non compensa debiti e crediti
però compensa molto i tenori di vita pastorali
È da cercare in noi l'origine delle cose
Non importunare nessuno se non è il momento adatto
In altri tempi si ricorreva a un leggero e improvviso sputo
per rincuorare all'istante il bambino da uno spavento
Legal tender, pagamento legale
La ricchezza del mondo è data
dalla libera circolazione delle merci
La merce esiste da quando l'uomo
si ha fatto una lancia e una zappa
e colui che aveva l'una e l'altra
era ricco e difendeva la sua cipolla
La lancia difende la cipolla
e può essere scambiata con la zappa
Fabbro e falegname fanno strumenti pronti all'uso
e di riserva
Lancia e zappa modificano i rapporti umani
nel farsi rapporti tra cose
Dalla lancia di Achille con la punta d'oro
alla magnum 44 col grilletto d'oro
come feticcio di ricchezza violenta
Il denaro è la sostanza di ogni merce:
l'oro il suo spirito brillante
Feticcio, alienazione, metamorfosi, transustanziazione
Il denaro regola le genti ad intendersi sul suo valore
La brillantina è una costante del barbiere pignolo
e minuzioso che sistema per puntiglio
la caparbia ciocca sopra l'orecchio
del cuore che da fermezza al carattere
Storia, o memoria del passato politico
Politica, o ricordo del passato storico
L'eterna gloria riguarda le date divine
successive alla preistoria, che datano
le epoche alla immortalità della Terra
Sarò comunque ricordato, ha appena detto
il defunto, anche se non ho fatto nulla
di notevole che lo meriti
Di dio conosciamo invece quel che ci ha lasciato
Di Andreotti, Berlinguer e Craxi,
abbiamo voci benevoli e contrastanti
In realtà è il mondo ad essere eterno
e non l'uomo con le sue fantastiche creazioni.
L'uomo passa sul mondo che tutto sostiene
e con lui muore il campione umano
e i simili del suo genere ballano
col canto delle sirene che leniscono le pene
Al sentir le cantilene in chiesa
le filastrocche profane
paiono inni omerici, orfici e pindarici
La vita nell'universo è il sorriso cosmico di Dio
esploso dalla battuta fondamentale
del batacchio sul Big-Bang
così il riso divino si rinnova
ogni giorno col sorgere del sole
La scintilla con cui Dio ha dato avvio al mondo
luccica ancora.
Lo spazio è il nulla dove tutto accade
Tutto ciò che immaginiamo esiste già da qualche parte
Quel che vediamo Dio l'ha fatto per esser visto da noi
Lo spazio è l'enormità che non si può contenere
nemmeno nell'antro di Polifemo
Facciamo che sacra sia la vita umana
cos'altro può accompagnarsi a tale sacralità?
Come se debba andare in tribunale
a scompigliare le carte
Che senso ha l'aver fede?
Credere in ciò che ti dicono
un bene che lo meriti
nonostante i tuoi ragguagli non lo comprendano
Aver fede è credere in ciò che altri si dicono convinti
Ecco, forse la fede è il perseguire gli intenti altrui
Cos'è il puro spirito? Che c'è ne sia anche impuro?
Uno spirito solo puro? Non essere altro?
Come l'uomo è solo un uomo.
Il puro spirito è il soffio non contaminato.
L'estensione dell'universo
è il tempo necessario all'esistenza di Dio
E la santità? Che l'è la santità?
Rinchiudersi in un convento
e lasciar soli i vecchi genitori?
È utile una vita santa? Può esserlo o deve?
Certo col diritto di vivere la propria vita
magari servendo un cardinale
più giovane dei genitori
o in un manicomio dove chi può piange e ride
La santità è patire senza aver nulla da ridire
La verità è l'ordine di quel che sappiamo
e delle cose che conosciamo
e supponiamo quanto ci fa comodo
è quindi vero che viviamo
tanto vero che non esclude l'illusione
così l'oro e il grano simboleggiano
il valore delle cose migliori volute dal sole
Il potere è sovrano tanto che Alessandro
uccise Clito e nessuno l'arresto
come invece Giuda giudico se stesso
che prese la scorciatoia per arrivare prima
Pare che nella nostra realtà
la misura più usata sia legata al denaro
e non so se sia giusta la morale che se ne trae
Nelle cosiddette torri d'avorio
si ritirano i dotti che studiano
il volo delle aquile che stridono dall'alto
sui gracchi che riposano in chiacchiere
sui cavi elettrici degli umani mortali
avvertendoli sui pericoli del volar basso
I potenti non si curano delle piccolezze
faccende e affari di poco conto
che di solito affidano alle mogli
o ai segretari di campo
che cacciano via le mosche
risoluti nelle questioni minori
rilevanti nel gioco di squadra
Chi non ha niente da perdere
non lascia nulla di intentato
in genere chi soffre di sé stesso
e beccheggia come il sughero
(Chi non ha scrupoli le tenta tutte
le occasioni di salvezza
come l'aria e l'acqua mai ferme
senza averlo promesso ad alcuno)
Chi vuol morire cerca dall'alto dove sfracellarsi
o cerca il sostegno a cui appendersi
e il momento adatto per morire
negli ampi campi stellati
che lasciano vasti corridoi
alle correnti celesti dove beccheggiano
gli angeli nel regno dei santi spiriti
portatori di coraggio e mordente
che dall'alto, come le aquile
che non hanno cura dei dettagli,
adocchiano gli umili agnelli perduti
fuori dal gregge
Il cielo è un assembramento di fuochi accesi
La velocità regola il tempo della vita
e se un aereo impiega un giorno
a fare il giro del mondo
io a piedi ci impiego una vita
vivendo cent'anni li impiegherei tutti
a fare il giro del mondo,
mentre quell'aereo in cento anni
lo farebbe 30mila e 300trevolte
che sempre cent'anni sono
spesi invano a girare attorno alla terra
che non invecchia mai come le stelle
L'Universo è il luogo dove accade
tutto quel che possiamo immaginare
Chi passa il suo tempo a scegliere questa o quello
si trova infine tra chi rimane ad essere scelti
Lo spazio tempo infinito si viene formando
da una particella liberata da Dio
che quando si esaurisce è solo cenere
La pazienza
o la dedizione a quel che fai
migliorano il prodotto che ne viene a capo.
Lei viveva col ricordo di cose buone
e faccende belle e copriva i fatti immaturi
e acerbi, con panni di lino accanto al focolare
e ogni giorno li rivoltava per farli maturare
e togliendo qualche impurità,
e aggiungendo qualche novità
ne notava l'evidente giovamento,
migliorano con nove mesi di stagionatura
come tutto ciò che bisogna del tempo
a farsi e poi prendere il volo
liberi e giocondi e non improduttivi
per vivere con l'acqua e morire alla luce
La sorte è quella sorta di affare
che fa pendere su di noi affanni e piaceri
e alla cui misura non c'è contabile diplomato
che ne calcoli gli affanni che abbondano
e ci sommergono, o i piaceri che lesina
all'animo infelice
Tendiamo forse a confondere patrizi con nobili
e plebei con poveri
I patrizi del mio paese non vanno a servizio
ma non per questo sono animi nobili
e i poveri sono eccellenti cittadini
che faticano con dignità
e non aggirano le leggi che tutelano le buone usanze
e i savi costumi degli onesti lavoratori
che vivono in pace con i propri simili
I cavalieri di san Francesco vanno in bell’ordine
a raccogliere nocciole di cui son ghiotti
i francescani abili nel domare la fame.
Suonano, nel vicolo, e cantano e ballano
e nella casa a fianco vegliano il morto
che aveva tribolato a tirar su famiglia
e ora recitano le poesie d'amore
scritte dalla moglie, umile e pia
e nobile, nelle lunghe e insonni
notti con la gran luna a servir
da lume al gelido gennaio
Chi lavora in cucina assaggia ciò che prepara
come un tempo faceva il bue
quando trebbiava nell'aia
Scrivo come il cane che insegue più lepri
senza prenderne una delle tante che vorrebbe
ma smembro il libro, strappo gli argomenti
lacero le componenti, disarticolo le parti
e così la pagina e il paragrafo e la frase
e la parole in linea e a capo
senza tanti punti e virgole
trattini e parentesi per invitare chi legge
a correggere, modificare e migliorare
lo divido come bocconi da inghiottire
facili da digerire e smaltire, semplici
come parti del vestito da cucire
addosso ad Arlecchino
che, a chi gli chiedeva se era sordo
rispondeva di non essere un animale
che per sentire muove le orecchie
Non sento i rumori del mondo
quando ho l'animo oppresso
Raccapricciante per il nostro animo
è vederci come saremo da morti
cioè incapaci di automovimento
il contrario di ciò che eravamo capaci di fare:
muovere tutto il corpo fuorché le orecchie
con la morte livide come aceto di vino
Col primo sogno - i primi uomini -
pensarono all'altro mondo
Chi ha la madia piena la chiude a chiave
per paura dei topi
Sulla tavola dove mangiano tre
trova posto anche il quarto
Chi ha il frigo zeppo teme sempre
che gli manchi qualcosa
Cogli l'occasione di dire quello che ti preme
che ho le orecchie pulite rivolte come sempre
alle radiazioni di fondo che vengono dalle origini
dell'universo
Gli animali girano le orecchie verso la fonte dei rumori
come noi con i radar che captano i concerti delle stelle
L'asino drizza le orecchie quando la soma è leggera
come la primavera, quando beve a denti stretti
l'acqua piovana e se ne infischia della qualità
dell'oro del re dei re.
Felice com'è, poi, del suo batacchio,
antidoto che lo difende dalle ingiurie
dei cornuti che lo bastonano.
Immolava maiali alla vita come usano i ricchi re
e gli altri intenditori di carni pregiate
a cui partecipano agnelli, capretti e vitelli
Per un sontuoso e lauto pranzo
gli orfani uccisero il grasso maiale
e ne trassero prosciutti e salsicce
e quant'altro di meglio il porco può dare
e chi maneggia il coltello sa fare
dopo tutto non di cani e gatti si trattava
Zommaria Zigottu, il buon bettoliere d'Ohiai
rimane sitibondo tra le sue botti
anche se qualcuno avesse voluto invitarlo
a bere dal rubinetto della botte.
Egli beveva solo il suo vino,
ma un solo bicchiere
e solo alla fine d'ogni filare
della vigna che curava più della famiglia.
E lo beveva servito dalla moglie
o dal figlio che marinava la scuola
Per l'uomo buono con sé stesso,
pietoso con gli altri
onesto con tutti, non servono i comandamenti
alla morte di una persona simile
il ricordo che ci rimane di lui
è - per noi - la sua nobile anima
ed è un formidabile inganno spacciarlo
per assurda verità il pensare
che la sua immagine lo calzi
come un piede la scarpa
L'inganno è il re del mondo
Noi siamo come una pompa gonfia d'aria
che ci riempie l'animo di energia
e tutto va fino a che l'arnese non si rovina
e lì la storia l'è bell'e finita
Orazio: "Ora aggiungi la poesia, cioè, getta olio sul fuoco"
A chi allegria e gioia, ad altri sofferenze e affanni
Ma dio non paga solo il sabato di contabili.
Ma sarà vero che ci sia della pazzia anche nella poesia?
Se anche fosse, a che pro curarla?
Ma si cura con l'elleboro che non conosco
o con le chiocciole e le rane che non mangio?
Ma che c'entro con la poesia ora che invecchio?
Poi non so quale sia la differenza
tra un poemetto in prosa e uno in poesia.
Cos'è un poemetto?
Ma davvero i ricchi competono tra loro
a chi ha più beni?
Ma davvero due righe scritte
han valore per la quantità delle lettere composte?
Dov'è la bellezza
se non nell'armonia della riga scritta?
O sarebbe la tentazione la misura del valore?
Non so che differenza ci sia
tra drogheria e gioielleria se non che
la prima riempie la pancia vuota
e la seconda gonfia il portafogli pieno.
La fantastica aquila che vola più in alto
per via delle due teste, davanti e dietro
e quattrocchi ai punti cardinali
e due ali una sopra e l'altra sottovento
Nulla è diabolico se non l'inganno
di cui siamo autori capaci.
Non so quando né perché ma è un momento
che mi è sfuggito quello in cui le pie donne d'Irillai
sono diventate tanto timide da non intromettersi
negli affari del marito con i suoi compagni di caccia.
Ella aveva cura di far intendere di essere
all'oscuro delle trame sportive del suo sposo
e in ciò non mancava qualche gemma di malizia
era assente come lo strumentista un momento
prima di entrare nel vortice dell'orchestra
Al truogolo i maiali, alla greppia chi ci arriva
Il valore del cuoco si misura sull'aspetto
del pollo bollito da sembrare vivo e vero
se poi non è gradito il cuoco si taglia le vene
Nessuno ti chiede quanti soldi hai
perché ti han fatto i conti in tasca
senza che tu l'abbia mai detto in giro
Nessuno mette in giro i propri meschini timori
se non consegnerà al confessore la sua ubbia
Non è poco quel che mi chiedi
anche se non si tratta di calmare il mare in burrasca
che qualsiasi cosa gli faccia non serve
è buona a nulla
Mi chiedi l'impossibile, a cui nulla gli si adatta
Mi chiedi di porre un freno al mare tempestoso
Mi chiedi la luna e le stelle
che servono agli innamorati
e la gente mormora che tu non lo sei
Mi chiedi la terra che non è mai stata mia
chiedimi di quel che mi appartiene
e non ti negherò il mare
e nemmeno la sua aria fina
Chi aiuta qualcuno col denaro
certo lo farà volentieri
se no vivrà in attesa della restituzione
con un carciofo spinoso nella ladra della giacca
Gli antichi teatri volevano rappresentare
il necessario per liberare gli animi in pena
i moderni devono presentare una credibile
illusione per estasiare i delusi in carriera
che minacciano spesso di uccidersi
se non avanzano di grado e di stipendio
I genitori coltivano sui figli belle speranze
-come i contadini sul raccolto annuale-
col fare dolci colazioni, lauti pranzi e ricche cene
La pace è civile quando è innocua
la guerra no, sa solo di ribalderia.
Quando la gioventù offende l'anzianità significa
che han già bandito il rispetto per i propri genitori
Diranno che obbedire a un giusto comando
-che è anche bello-
non è penoso e pesante come quando
i padri pretendono l'impossibile dai figli
incapaci di obbedire a giudizi fuori moda
o irregolari
Il fatto è che nessuno ama essere sottomesso.
L'ordine vigente è sempre quello di chi sta bene
come i costumi che vanno sempre più rispettati
son sempre quelli di chi sta meglio
Quando si scoprono le grandi corruzione
anche l'uomo comune si invischia negli abusi
e la plebe senz'arte nè parte
crede di fare da se solo per sé
come usano i grandi affaristi
che se ne infischiano dei buoni principi
manovrando municipi e dicasteri
e quando non riescono a corrompere i giudici
giostrano nel Parlamento per aver leggi ad hoc
che sfaldano le virtù repubblicane
Usiamo vestire i nostri defunti
con l'abbigliamento più adatto
in quel frangente, anche se al loro stato
nulla è più congeniale del ripartire
come sono arrivati
Antro dell'Ortobene dove Zuanchinu E. Remitanu
visse trecentotrentatre anni con 5 nocciole e un cane.
Egli sapeva usar le mani dure e nude
affidandole all'industrioso pollice
senza il quale non poteva tessere una tessera
dell'arazzo a mosaico che andava costruendo
nella grotta sotto il Redentore
su cui posava la sempre risorgente fenice
cantando spensierato sotto il leccio a far punteruoli
di amaro olivastro per infilzare l'anguilla di Lucula
mentre la moglie faceva maglia e cucinava per figli
e nipoti a venire, e lavava e stendeva
i loro futuri panni del costume degli avi
Alla moglie Mariapica, con l'erre moscia da parigina
la morte era antipatica più dello scarabeo di Esopo
- che fa baccano di notte
quando vola verso il nido dell'aquila -
perchè gli negava anche una sola possibilità;
poi non sorride mai, diceva, come se avesse i denti cariati
e teme che gli caschino se solo apre bocca per dire:
son quì per te
Con me il diluvio, disse Noè agli inquilini
delle case povere dei porti di mare.
Anche l'invincibile Achille aveva il suo punto debole.
Le pesti del passato decimarono le genti
per meglio addomesticare i sopravvissuti
che non avranno mai prestiti a fondo perduto
La sensazione è la percezione
che i sensi comunicano all'intelletto
che, valutandone l'utilizzo, vede che farne.
Indecoroso è il turpe rapporto amoroso
al quale il timido e pudico approccio
sessuale da nausea e vomito.
No.
Per il mio decoro, si dice all'assatanato.
Già.
Si dice che la febbre amorosa sciolga i poli.
Perciò
Dio interdì ai parenti prossimi
l'amore coniugale
quello in cui tutto è lecito
e nessuno vi può infilare il naso
La politica è la faccenda
che unisce e divide le persone
attive nel mondo comune
il resto serve alla ricreazione
Ci si alza in piedi quando entra
il Giudice con la Legge della Repubblica,
che un Parlamento comunque eletto
può modificare con i numeri
di una maggioranza esigua e raccogliticcia
Chi ci tiene a mettersi in vista
si mostra attraente come una reclame,
urla e gesticola come una marionetta
nella pista del circo e nelle rupi del monte
Su boe masedu,
che si intendeva sempre una coppia
di buoi mansueti, era ammirato dall'intera
famiglia e quando saliva l'erta china
di Marreri carico di grano e d'uva
era il loro vero e unico dio
I sardignoli sono gli ultimi rimasti degli antichi sciti,
nomadi che vivevano sui carri a buoi
su del mar Nero
dove fanno il pane carasau come da noi.
Essi sardignoli non ammazzavano i forti buoi
per gli dei, ma li accarezzavano per il loro lavoro
e li piangevano quando tiravano il cuoio
che non conosceva il pungolo ne legnate
perché col venir meno l'opera della loro carne
aumentano le loro pene
Il nostro passato è una congettura
e ovunque i sardi scavino, non trovano marmi
o ferraglia o oro nel Cedrino,
ma enormi ossa di antichi antenati
alti quasi due metri, o supergiu,
famosi mangiatori di polenta condita con salsiccia
e pecorino grattugiato, soccorso dal chiaretto di Marreri
e dai canti a tenore evasi dalla foresta di Farcana
Le persone che contano ci tengono
a non esser viste in collera mentre sbrigano
le importanti faccende che ci riguardano da vicino
Il lavoro ben fatto stà lì, senza scocciare
come una marionetta che s'inchina sul palco,
in attesa di un'elogio, mordendo una cipolla
A orecchie sorde vana è la melodia
Ho sempre da fare per persuadermi
che quel che faccio non è male,
poi dispongo di qualche giustificazione di riserva
per sostenermi con l'animo inquieto dall'errore
masticando ravanelli che risolvono gli incerti dubbi
trovò un parcheggio davanti ai cancelli del cimitero,
chiusa la macchina li attraversò e se ne andò
verso la camera mortuaria, era aperta e vi entrò
chiuse la gran porta e si preparò al dialogo
con gli addetti del posto, sistemandosi tra le bare
coperte di fiori, attese al compimento del suo proposito,
dopo essersi purgato i giorni precedenti:
era giunto il momento di morire
e aveva deciso di farlo in cimitero
senza dar fastidio in casa col costoso funerale
che sconquassa le spese annuali
ai servizi sociali del Comune lasciava l'auto
per compensare il disturbo di seppellirlo
come usano i vivi di buona creanza
Gli uomini del Signore - di rigore solo maschietti attempati
che non sanno fischiare - girano il mondo
per istruirlo sulla pace, e se negli USA ci va il Vicario
di Dio, vi troverà il Prescelto del Buddha tibetano,
mentre i fedeli di Allah - che pensa solo al loro bene -
più alla buona, vanno a morire in pace
nella Montagna di Medina, pigiandosi come l'uva
per toccare o vedere, la santa e sacra pietra nera
come se fosse il sangue di san Gennarino Gelataio,
non ultimo tra i formidabili messia dell'Indomito Signore
dello spazio senza tempo e del tempo senza spazio
Le cricche dei delinquenti sono sempre temute
per il disprezzo che mostrano della vita altrui
Dopo un dispiacere mi consolo con re Lear
Il bene non è tanto tale se non è comune
così i beni son di parte se non sono comuni
Che fare contro le soperchierie
di padroni lestofanti e pre-potenti?
karrarju, luogo di sepoltura, fosso che ospita,
nasconde e cuoce carne rubata,
qls bottino coperto di pietre e frasche
un po come coprire le braci con la cenere
Non so cosa sia l'orgoglio,
poichè non ho nulla di cui andar fiero,
così vorrei conoscere l'orgoglio dei maricones,
che qualcuno me lo spieghi con qualche esempio
e se l'orgoglio è accettarsi così come si è,
senza vantarsi di essere nè migliori nè peggiori,
allora niente è meglio di come ciascuno è.
Quindi, vivi in pace con te stesso
davanti allo specchio
e, se ce la fai senza trucco,
anche col resto del mondo,
profumato come una sposa.
I diritti umani son quelli di essere
ben espulsi dal ventre,
vivere in vestaglia col conto in banca e morire
- senza aver mai vomitato -
in qualsiasi modo, pur di stare un pò in pace
Il mondo è pieno di lacchè e grandi uomini,
i primi han scelto di servire,
i secondi di fare i liberi che scansano le persecuzioni
Il mondo è l'uso che noi facciamo dell'orbe terracqueo
che si è fatto dovere di accogliere gratis come ospiti
tutti coloro che vengono dal nulla come villani
avventurieri spinti dalla fame e avidi di focacce
alla sugna con cui andare a curiosare
oltre l'orizzonte dove matura l'uva,
seccano i fichi e più familiare
è la bizzarria del creato
Il trono di legno, l’inginocchiatoio del santo,
lo sgabello accanto al focolare,
il seggio ligneo più alto del conclave,
la sedia gestatoria e quella del Presidente,
saran rosi dal tarlo furioso,
tutto il legname imputridirà
se il falegname non lo curerà
I padri amano punire i figli irrequieti
per domarli come bestie e castigarli
per educarli come cittadini eccellenti;
per il loro bene, aggiungono
Il cacico è come la mosca che a fine estate
non sa dove morire, e solo alla fine
capirà che posto vale l'altro
per contenere il proprio entusiasmo.
Sii d’aiuto a chi ha bisogno di te
ma che fare con un vegetariano
che si schifa della carne con i vermi?
Crudeltà non è solo bastonare un cieco
ma anche menare alla cieca un galeotto
con un cappuccio in testa o coperto con un telo
per non vedere come parare i colpi
Non so che dire dell’abbigliamento
lussuoso della regina,
formale del pontefice e sobrio dello scienziato
Abolire il mistero della nascita
e il segreto della morte?
E perchè? Per la conoscenza? E poi?
Per impedire a chi nasce di morire?
E favorire sempre nuove nascite?
Domos de janas significa casa senza porta
da dommo sene janna o grotta
Chiunque nasce libero di adeguarsi alle usanze in atto,
al meccanismo in uso e ad evitare i richiami forestali
delle janas di Farcana, le trappole per i cinghiali
del bosco di Soloti e l'incanto mattutino del sole nascente
sulle spalle del Redentore dove posa
il primo stormo d'uccelli che vien da oriente
Ogni volta - che cado come un sacco vuoto,
mi sento un illuso di poter fare come i migliori -
che mi succede di cadere,
penso di pretendere troppo dalla mia età;
ora è da un pò che mi par di vivere
come un oggetto delicato,
come una sedia a tre gambe da mettere al fuoco,
che, alla minima scossa, traballa,
si rovescia e va rimessa in piedi.
Ma non voglio esser di peso a nessuno,
poichè sto male se mi aiutano a rialzarmi,
devo riuscirci da solo, altrimenti credo sia meglio
star vicino alla mia ombra.
Mi assilla il freddo, peggio ancora è la via impervia
e le strade sconnesse, ma in assoluto
nulla mi angustia l'animo
come il sopportare una situazione di disagio
con persone con cui c'è poco da dire.
Credo di conoscere la causa della mia instabilità
- un ginocchio che non intende ragioni -
e devo stare all'erta e campare solo in ragione
della mia residua forza, evitando di essere
un carico ad altri
"O sole mio", d'eterna combustione,
il cui calore desta i sensi e pungola la mente
e nell'intelletto affiora la vena di suonare
il piffero di canna che si oppone all'invecchiamento…
Difficile separare, e tenercele, la cultura religiosa
-che dovrebbe portare dio sulla terra -
e la natura politica del singolo e del molteplice
-che vivono nell'immortalità del mondo -
il pensiero e le faccende compiute ci sopravvivono
il pensiero degli antenati e le antiche azioni
vivono in noi, che di nostro sappiamo solo sputare
il vivere quotidiano è opera da garzoni di bottega
Che l'anima ci sopravviva il quel che è
venuto fuori dalle nostre mani è credibile
La verità sta in quel che i sensi
comunicano alla mente che elabora
i dati della realtà che ci contiene
Trovati in una grotta di Lanaitu,
dodici otri di vitelli decapitati dal sardus pater
che fischiava come l'usignolo d'Ohiai,
e pieni di suoni e musica delle origini,
l'inizio del vento, di arcaici zufoli fatti
con pelle di biscia
e di pifferi di canne del Cedrino,
soffiati dagli antichi tiscalioti
per resistere alle malelingue e per domare
i cavalli della Giara
da poco arrivati nell'isola su navigli fenici
e toscani alla deriva
per compensarla della caduta dei nuraghi
In ultimo ai poveri vecchi cadono i denti
e, per la miseria, si restringono le gengive,
bisogna riadattare le dentiere per le varie personalità
che sono in noi e bevono il vino che rende dolce
la vecchiaia ai vedovi e agli sdentati
che vanno ghiotti di pezzi capretto soffritti in padella
con olio e sale per cuocerli coperti di latte caprino
e poi mangiarli per star meglio in salute
Mal sopporto i comici che, per vivere
a modo loro, scherniscono gli storpi
Evito finché posso di coinvolgere qualcuno
nelle faccende di cui non si può fare a meno;
ne farò a meno fino a quando non potrò
poi vedremo
I religiosi che seguono da una sponda
il corso del fiume verso l'aldilà,
mangiando ostie di nocciole,
sono convinti che il male nel mondo
sia sempre e solo nella sponda
antistante, dove mangiano
insalata di malva e asfodelo
e sgranocchiano carrubo,
ghiande e mandorle amare
I migliori di noi fanno a testate,
per quel che frulla loro in zucca,
come fa l'ariete spaccapietre.
Ora non so in virtù di che, essi
- i migliori di noi - non sbagliano mai.
Per quel che si mettono in testa
- i migliori tra gli umani mortali -
abbattono le mura a gomitate.
La nostra natura cambia impercettibilmente,
ma cambia, modificandosi in meglio e in peggio,
a seconda dei dettami imposti da Dio
a cui bisogna solo obbedire e combattere
cantando la sua gloria celeste
La politica è il vivere insieme
- comunque sia con giudizio -
a seconda delle migliori offerte (regole) stagionali
La politica è libertà, democrazia e partecipazione
anche per chi mangia aglio per scacciare da se i vermi.
Dio è l'essere più misterioso del mondo
che si veste del creato e, dicono,
si nasconde nel dettaglio
Ciascuno di noi si affida al comando
della sola ragione,
infatti non facciamo nulla di irragionevole
nemmeno affidandoci alle cartomanti
e ai biscazzieri che si intrufolano
nelle pieghe del destino
A quando la sempre prossima
e finora rinviata fine del mondo?
Aspettiamo la cometa.
Aspettiamo la nascita dell'ermafrodito
a due teste sulle spalle,
una maschile e l'altra femminile
Aspettiamo lo scoperchiamento a regola d'arte
di abili artificieri che di fatto han sollevato il tetto
e rimessolo sui muri senza far altri danni
delle ville patrizie sulle sponde del Cedrino
che declina al Tirreno…
A volte ho la vaga impressione
che si parli dell'universo nel dir delle fattezze
stelle e pianeti, atomi e particelle
buchi neri che ingoiano la luce bianca
in esso contenute trascurando il contenitore
del quale ci manca proprio l'immagine
che non si riesce ad avere
Abbiamo sistemi solari, galassie e nebulose
e miriadi di sistemi piani e lineari e vortici
e spirali che non finiscono mai
e se finiscono dove ci troviamo?
Ritorniamo sulla terra in ogni caso
vivi con materia e spirito prodotto dalla carne
con l'enigmatico pensiero al chiuso e protetto
da una corteccia di provata sicurezza
e morti sotterrati con ossa e liquami
o inceneriti come legna secca.
Agli increduli d'Irillai non la si dà a bere
che l'alba sia un travestimento della fata Morgana,
di cui si racconta, che fa mostra di quel che non è,
e scompare man mano che s'avanza
come il giorno verso la notte
che mette veli alle cipolle
Non so perché i preti
(quando penso a loro vedo don Verzè, don Bertone
e don Rampinu che menava
con un mazzo di chiavi caduto dal cielo)
amino il nero come lo scarabeo
che non è per nulla turpe
- quando si rotola - con i suoi fanciulli
Chi sentenzia con aforismi non sa far vignette
e se ne infischia di fosche trame gialle
e celesti e di peccaminosi intrighi erotici e familiari
Eterno è il cielo e piatta è la quotidianità domestica,
imprevedibile è la novità e miracolosa
è solo la morte,
bucolica la vita campestre, salmastra la vita marinara
Per quanto ferrea la volontà, finirà per addormentarsi
Impara a parlare se vuoi essere ascoltato,
anche se non creduto - o sentito e inteso -
Siccome nulla appare dal nulla,
a tutto quel che succede oggi,
non è estraneo quel che è accaduto ieri,
quando noi eravamo ben presenti, vigili e attenti
e, nonostante i millenni di militarismo e colonialismo,
non ci siamo accorti che dal germe fascista
prendeva forma il nazismo che sviluppò
un nuovo tipo d'assassino, per difendersi
dal quale la democrazia creò il terrore
dell'atomica,
e da allora ci si abitua a vivere sul ciglio
della catastrofe,
così è nella nostra grande famiglia
che aleggia il male che nessuno vuole;
ma il male è di casa, e se non io lo subirò,
qualcun altro dei nostri cari ne patirà l'incanto
La vecchiaia è l'età del disincanto;
così credo sempre meno a quel che sento;
a quelli che si vantano di aver vissuto al meglio
superando enormi difficoltà,
non credo proprio nulla,
anche se fingo di ascoltarli.
Scrivo quel che penso, non sempre in modo franco
e non per farla franca,
senza nascondere il brutto che c'è stato
e far mostra del bello desiderato
(che poi sarebbe la vecchia ipocrisia),
scrivo di ricordi che ricorrono, tralasciando qui
e raccogliendo là, dall'esperienza passata,
che mi appartiene, dimenticanze involontarie
che ritornano sfumate e con diverse aggiunte,
evidenti sbagli, confusioni, invenzioni d'occasione,
senza valore, senza ostentare qualità inesistenti,
scrivo solo per dar forma al mio pensare.
Il misticismo non disdegna il sodalizio
con gli angeli di dio che lo sostengono.
I mistici son facili al deliquio e molti di loro
chiamano Ziu Pitanu l'angelo custode
che era un loro zio materno.
La chiocciola non ha nulla di meglio
che l'avere la casa sulle spalle
e se gli si sfascia gli entra l'acqua
ed è bell'è perduta;
noi, a differenza, se la casa che ci protegge
dalla pioggia, ci cade addosso,
finiamo spesati perlomeno in albergo,
dove ogni alba gratis
è una sempre nuova epifania
L'obbedienza cieca non può essere una virtù
se la disobbedienza non è giudiziosa.
Anche la storia certificata
è valutata da ciascuno col suo giudizio.
La vita è sostenuta da faccende di pari valore
ma se viene a mancare l'aria alla carcassa
tutto l'esistente va in malora
Il pensiero si esprime con le immagini dipinte
e con le parole dette e scritte,
senza ciò il pensare vive con l'occhiolino
fatto da Giove a Polifemo
e l'aggrottar delle ciglia di Dio a Mosè,
per intendersi
1. L'amore, come la fame e la guerra,
disorienta le persone che si avventurano
nel bosco fatato,
che, senza il filo di Arianna,
riduce la mente in mollica
2. L'ozio non è sterile e non teme il deliquio
e quando è riposo meritato può far poesia
e inventar dei,
non l'amore che si inventa da se,
per far dispetto ai sacerdoti
che tengono le femmine a distanza
3. Divoriamo il cibo -(non solo per sostenerci)
per evitare che vada male
quel che ci offre la natura
col concorso del lavoro di vecchi,
adulti e minori,
che non possono fare a meno di faticare,
per vivere belli, sani e saldi
come i cuori innamorati che ardono
dal desiderio di far solo all'amore.
4. L'amore è un bacio che si avanza nel vuoto
infinito in cerca del suo doppio.
5. Chi si fa bello per piacere agli altri
alimenta il pettegolezzo sul suo conto:
ecco colui che si incipria il sedere,
come Donn'Elene la Bella di Montejaca,
imbarazzata dalle emorroidi
che attraggono le mosche della bassa Baronia.
6. L'amore ha bisogno di essere amato.
Uno da solo non vive in eterno:
ha bisogno dell'altra per fare molte coppie immortali
di loro simili che peccheranno di gola
nei giorni di festa
e nella natura vedranno la divina provvidenza
e viceversa,
e scamperanno alla morte.
7. L'amore allatta e alleva
i suoi gemelli d'una sacca, gioia e pena.
8. La bellezza dell'amore di coppia,
mi convince ad apprezzare
le cose che più mi piacciono.
9. Ah, meine frauenzimmer
Ah, mia Zenia amata.
Ah, zeniosa mia Zenia, fuggita dal tempio
servo son di Zenia Galana,
dispongo della sua immagine,
lunare quando vien nel letto a riposare.
Mia è la tua grazia rinnovata
ritrovata nelle spire del tempo
50anni lontano dall'amata terra di Germania.
10. L'acribia del prete mistico sull'altare
ha nell'intero rito una precisione miracolosa.
Per i preti mistici gli angeli vanno nudi
perché non essendo maschi ne femmine
non hanno nulla da mostrare né da nascondere
Dissimulare è simulare altro da se.
La mamma di Outis il nessuno del Mediterraneo.
Nel Terzo sec. Del Primo Nuraghe,
l'influenza della civiltà di Orosei dilaga nella Baronia
fino a Lucula e alle falde del Gennargentu
dove è ancora vivo l'accento del tempo,
come l'uso delle lettere scritte a mano
e il contar con le dita, tracciando sulla terra
segni minacciosi con i piedi, sputando rabbia e rancore,
uso che poi prese piede con i fungaroli
che tracciano croci nascoste dove abbondano i prataioli
che si mescolano con le impronte dei cinghiali
della selva montana, degli antichi percorsi
per le tombe rupestri -o dommor dejana di presunta
architettura funebre - di scalpellini facitori
di steli religiose raffiguranti leoni d'Irillai
con la stupefacente criniera
alla Missente Malispertau di Lollobe...
Bronzetto d'Irillai dell'era del Terzo Nuraghe
quando si salutava con un'alzata di mano
come tra chi sa quel che fa l'altro
con un birillo in testa appena lanciata la boccia.
Gli studiosi fan trapelare che fosse
prodigale come i montanari di Barbagia.
coll. privata.
Non daresti un giorno di festa per conoscere le tue origini?
Che m'importa!
L'Outis del mediterraneo, unigenito di Pepp'Antoni,
nato da una scarabea, o sisaia,
per sorridere come il cugino Deunisi:
quì, come un laterale periferico, aiuta a preparare
il mirabolante antidoto contro l'insonnia dei vedovi:
il vino.
Deunisi Pilurzi appena nato sorrise alla vita
col chiaro proposito di rivelare il segreto della natura
per combattere l'insonnia dei vedovi
con i piedi sempre freddi
dalla morte delle prime mogli
La contemplazione è propria degli sfaccendati
che sappiano apprezzare quel che vedono
e per sincerarsi che sia vero è da toccare
e chi non toccherebbe quel che gli piace?
Venne alla luce senza dote,
a Gonone, nella nuova casa di famiglia,
di antica nobiltà marinara, studiò a Dorgali
e nuotò tra Baronia e Ogliastra
senza veri maestri di usanze cortesi
come ci si aspetta da chi ha fama d'ospitalità
e ti offre di riposare accanto al focolare,
dopo un fortuito incontro in strada,
una chiacchera in salotto, una passeggiata
in riva al mare, un affare nel negozio,
e per quel che unisce queste cose
fu sempre schietto fino alla morte
In qualche modo Samuel Istoki
ha influenzato il comportamento degli isolani d'oriente;
forse nel modo di fare a pezzi il capretto arrosto,
in ragione della tenerezza con un fil di grasso,
pezzi piccoli e simili; così le casalinghe
tranciano il pollo tenuto su dalla pelle,
fanno parti eque come l'ultima volta
con quell'altro pollo quando i figli gettarono
le braccia al collo della mamma come usano
i mistici alle scarpette del papa in carica.
Da cosa nasce il desiderio delle cose belle?
La casa comune del Contone Ballaloi
la casa di "Sa Barra 'e Borra"dove vivono
Mimiu Minninnone e Pipiu Pissetone,
Filize Fundhale a cara 'e feke,
Biasu Bulluzau che fundhale,
Askiolu Pedes de Astore, Arzesi Car'e Ravanella,
Totoni Tusturrudhu nas'e cubidale,
Missente Mandrone cara 'e cuccu,
Nicola Nuzola e Kikinu Karabineri, Kosome Konzinu
lamiarju, Mastrelinna a Caraeculu,
Diddinu Drollo matticrudu, Missente Marranu
conca 'e mazu, Pipiu Punzita konka 'e kravu,
Tatanu Secotianu chi non balet' manc'a titile,
Kurzete, Trinzete, Koete, Pricone Truk'e Dindu,
Paddheu Palighettau, Pissiritu e Pizzirillu
gemelli d'una sacca, Batacone, Uricrone
e tanti altri che a turno fanno parte della Dozzina
dei Vecchi Savi del Kontone, scampati alla malaria
e alla guerra dove le zuffe si alternano
alle risse e certi litigiosi sparano al corpo....
Tziu Peppantoni Remitanu
quando seduto sugli scalini dell'Ospizio
Comune lasciava felicemente
correre la piscia nelle larghe uosa.
PeppAntoni misura la Prima giacca da sindaco
fatta dal rattoppino Sanzir- Deu, venuto con l'acqua,
l'ultimo vento di Bosa e col fustagno dei contadini
e il velluto dei pastori.
Peppantoni Remitanu tira su il Primo Muro
a secco degli Horti d'Irillai.
Col passar degli anni pianterà bottega
il primo maniscalco venuto da Bosa, Alfonso Leàla.
Dall'alto, dando le spalle al cimitero, i giovinastri,
facevano coro al fischiar delle pietre
che con l'eco rotolavano fino a Lucula.
Si, e sbarrare il corso tumultuoso del torrente
La gola del Cedrino dove le anguille fanno i loro comodi.
Tziu Peppantoni Remitanu,
Primo Sindaco del Primo Nuraghe,
Primo Giardiniere di Lukula,
Primo carpentiere d'Irillai,
colto nell'attimo che invecchia.
Zenia, figlia di tziu Peppantoni e Zomaria,
suo figlioccio, assaggiano
l'ultimo chiaretto fatto da Zigottu il bettoliere
del circolo dei fannulloni
che si spacciano per artisti
della domenica delle palme.
Zenia partorirà - prima in Sardegna -
i gemelli d'una sacca Mimiu Minninnone,
chiaro come il giorno,
e Pipiu Pissetone, oscuro come la notte.
Ecco la storica foto di Samuel'Istoki mentre ascolta
la Prima Dichiarazione di Guerra alla Corsica.
Il famigerato Alarpu di sant'Ussula: s'arrabiu del Monte
con le ali aperte a cacciar via le mosche impertinenti,
indiscrete e al servizio dei servizi segreti sardi.
L'ira di Dio non ha misericordia dell'infame
assassino, di dovunque esso sia,
Maori del sud o Maoddhi di Gavoi.
Le vergini e compite janas del Monte
salutano le pie dame di Orune
che vanno ai settimanali colloqui di via Roma 51.
La luna di Gennaio dove e quando tutto è perfetto:
osservata, servita e riverita da quelli che a su Kontone
disputano sulle litanie di don Zanchetone al vespro,
quand'è finito il vino.
Che ha detto il predicatore?
Ha sollevato la polvere che è caduta su di voi.
Saremo polvere e lui ghiaia.
I cari defunti che rivedo ridere in sogno
non sono definitivamente morti
se mi vivono dentro.
Di certo morranno con me.
Esposta in una teca protetta al museo dei ricordi
di Ohiai B. la corda con cui si impiccò Giuda il Rivale
trovata in un tronco cavo del Bosco di Borbore
dove i soliti bambinoni malinconici si tolgono la vita.
Immagine di Ohiai vista dalla luna di settembre.
Ben visibile la Foresta di Farcana
dove le janas offrono capretti alle civette.
La malva ovvero la pianta spontanea più felice
tra quelle che il Misterioso Signore del Firmamento
ha regalato ai suoi adepti
che han scelto di morire a su Kontone, nel muraglione
de Palas de Serra e la banzicallera
nel belvedere d'Isporosile e Lucula
Non faccio cerimonie perciò' non assegnerei mai
il posto a tavola in virtù' del riguardo
per chi andrà' a sedersi, faccia come gli va meglio
senza sfottere il vicino al centro tavola
e far lo sgambetto alle signore all'angolo.
Poi nelle cerimonie manca sempre
qualcuno che avresti voluto al fianco.
La storia racconta la vita, l’esistenza è la tela,
l’ordito è la memoria e la trama è il ricordo…
Ogni sequenza rientra nell’ordine del luogo
nel tempo adatto a tutto.
Rispetta gli anziani che siedono in ogni Cantone
con l'ombra al seguito, che abbiano o li abbian persi
i capelli bianchi come le penne del piccione
(simbolo dello spirito invisibile dell’individuo)
e della gallina bianca che cova l'ovo
della prossima pulcinella o pollastrella ovaiola
che ci da' la sostanza dell'insalata,
della maionese e dello zabaione.
Spezzare il pane per dividerlo in comune
significa riconoscere il perfetto accordo
tra la natura madre del grano
e l'uomo figlio della macina,
del lievito e della cottura per vivere
sazio fino allo scadere del suo tempo
Auguro a ciascuno che gli sia riconosciuta in vita
la stima per qualcosa, che almeno
non abbia fatto nulla di deplorevole, se non piacevole
Che l'ombra del signore sia sempre con la tua.
Se capiti dove la lascivia impera
non fare il pudico e scalzonati
come il bimbo che ai primi passi
si leva leggero come lo scricciolo
dopo aver fatto la pupù'.
Non far l'osceno,
che gli stessi satiri non lo erano
non nascondendo la loro natura
senza però' esibirla.
Tanto e' raffinata l'arte di fingere
che mi e' difficile distinguere il vero dal falso,
infatti non di rado dubito
della mia stessa coscienza.
Non so cosa sia puro e cosa empio.
Non so cosa sia la felicità'
se non e' quella che si vede in giro
A chi parla assai c’è poco da aggiungere.
Chi sa quanto vale
non aspetta l'elogio
che non gli faranno alle spalle
Sensazionale scoperta dei raggi
-y a Boulogne sul Meno,
dove una lastra fatta alla pancia di un mangione
mostrava quante dozzine di tortellini ingurgitati
ribollivano come in pentola.
L'inventore della formidabile macchina,
sostiene di sentir crescere le radici
dei ceppi del suo vigneto ogni volta
che assaggia il vino dell'ultima vendemmia.
Un tecnico che aiuta lo scienziato nel laboratorio
si ha fatto degli occhiali in grado di vedere
se dietro l'angolo del gabinetto
c'e' qualche malintenzionato
che vuol tendergli uno sgambetto.
E io che son tanto misero da inciampare col bastone
che, a detta dell'ortopedico, mi dovrebbe sorreggere.
Chi nasconde qualcosa rifugge dal vino.
Il Lucula e' un rigagnolo di vino
che, bevuto a stomaco vuoto
fa dire quel che non si sa,
trasuda dalla rocca perforata
dagli antichi fondatori di Lollobe
che l'avevano nascosta da alti salici rigogliosi
con le foglie dei flessuosi rami cadenti,
cercando l'oro per le promesse spose
che, pur protette da sant'Eufemia,
erano stanche di attraversare l'impetuoso torrente
di vino di fine inverno in quei vassoi di sughero
noti col nome contradaiolo di ''baione''.
Non si crede all'esistenza della fenice
e nessuno ci sproloquia sopra
come si fa con altre inverosimili storielle.
A Dio la fenice(?)
A re, a presidenti e capitani d'industria, l'aquila
Ai naviganti il gabbiano
Ai trasvolatori oceanici lo sparviero
Ai pastori l'avvoltoio
Ai preti il corvo
Ai bimbi lo scricciolo
Agli avvocati il merlo loquace
Ai satrapi il falco
Agli sportivi la rondine
Bene, dunque: fare luoghi di culto
per adorare il dio del cielo aperto
il rito della vita:
è meglio uguali dentro al chiuso
o fuori liberi e diversi?
Conosciti,
senza che ti aprano gli occhi gli altri
La sbornia peggiore?
L’ultima. La più difficile da smaltire.
La maniera migliore per superarla?
Ricominciare senza perdere i contatti.
Come sanno bene gli alcolisti.
La brutta sorte è il rovescio della fortuna
C'è chi è tanto fortunato
che sta comodo solo su due sedie vicine
tanto che i commenti siano del genere:
ma che gran culo
Tormento e' ciò' che scuote l'animo,
ma lacera la coscienza e rode
il cuore come uno smeriglio.
Perché' il rimorso di quel che hai fatto
ti fa star male ogni volta che ti assale
Nei quiz televisivi
e' giusto che chi indovina abbia il premio
ma se sbaglia gli si porti almeno via un pezzo
del dito grande quanto un'unghia da tagliare
e per un rischio alla pari, partecipa alla trasmissione,
premiami se vinco e puniscimi se perdo.
Dio, la decadenza è il periodo del rilassamento;
riposa, dunque,
e infischiatene come lo zefiro dello zafferano
Faccio ben poco per non rovinare il mondo
Innaffio le rose se non piove
Ai prati dell’isola ci pensa la rugiada.
L'avvocato P. Mastino era lo gnomone dei penalisti di Nuoro.
Forse e' tempo che le nostre azioni
sian chiare ai bambini, non per loro
ma per la nostra nuova educazione.
Il vino che non si sopporta e' quello in più',
quello che mortifica i sensi
e ubriaca di furia i prepotenti convinti di domarlo.
Il sogno, se non altro, testimonia del sonno ristoratore.
Il sogno, se non altro, e' il riposo della nostra guida.
Il sogno, se non altro,
e' un'immagine evasa dalla memoria.
Il sogno, se non altro, e' lo scarto della nostra miseria.
Il sogno, se non altro,
non ha niente a che fare con la verità.
Il sogno, se non altro, ha dato avvio al cinema muto.
Il sogno, se non altro, se ne infischia della censura
di chi li vorrebbe controllare.
Il sogno, se non altro, può' sembrarci vero,
perciò' irripetibile come la verita'.
Il sogno, se non altro, e' della stessa stoffa
dei precedenti facili a dimenticarsi.
Il sogno, se non altro,
e' la scia del tempo che non lascia tracce.
Il sogno, se non altro, testimonia
del perfetto intreccio che Dio ha stabilito
con noi per raccontarci i suoi disegni.
Il sogno, se non altro, ci ispirò' il mosaico
fatto di frammenti come appunto i sogni
Provar pietà, sentir paura,
partecipare con entusiasmo,
liberarsi dalle catene, emozionarsi:
il pensiero pensa se stesso:
penso di me tramite le cose e gli affari del mondo
La rapsodia è una mescola
di eccedenze raccolte in innocue
pagine di elementari esercizi
di vecchi sedentari che desiderano
i sentieri sereni dove nulla
è escluso di quel che stimola il buon vino.
Vita completa e' quella in cui si scorre
almeno un anno intero a provare
i malanni piu' nocivi di cui e' capace la natura.
Poi sara' piu' facile abituarsi alla vita semplice,
sana e bella, di cui più' o meno tutti siamo avidi.
Chi lo sa qual'e' la vita migliore?
E se c'è' di chi sarà' il giudizio?
Ciascuno lo farà' da par suo
Si può' credere che sia meglio
pizzicare le corde dell'arpa celeste
che non attizzare il fuoco dell'inferno?
La vita migliore e' quella che ciascuno vive
disponendo solo di quella.
Forse il primo re e' stato il più valoroso della combriccola
e non saprò' mai donde gli sia venuta tanta bravura
da guidare il popolo sovrano a risalire il gran fiume
che, nella sua discesa verso il gran piano,
attraversa la valle felice dove far citta'.
La quercia fa le ghiande
anche se molta gente preferisce i fichi.
Per quanto profonda sia la coscienza
e' sempre il rimorso di qualcosa che viene a galla.
Ciascuno condisce a modo suo
quel che vede e sente.
Qualcuno l'avrà' pur coniato il primo dogma.
L'ombra del mio spirito, la mia parvenza,
e' presente dove due persone parlano di me.
E' proprio della mente singolare
il porsi le domande che la riguardano.
Solo per la propria salute e' lecito
a ciascuno di curarsi come crede.
E' il giudizio che sollecita alle cose che van fatte
Ma la coscienza dovrebbe impedire
quelle che proprio non vanno mai fatte.
Impossibile impedire il malaffare
dato che non c'è' riuscito il timor di Dio.
La legge punisce a cose fatte.
''Cosa fatta capo ha'', ma la punizione dell'omicidio
non resuscita la vittima
nemmeno scambiandola con l'assassino.
Il dio degli ebrei impedì loro di resistere
perché' ai nazisti ci avrebbe pensato Lui.
Come agli egiziani.
Della propria identità' ognuno si curi in modo proprio
ma sobrio, conscio di essere un particolare
del gran mosaico del mondo e null'altro.
Atena regalo' l'ulivo alla città' e ne ebbe il nome.
Nel monte degli ulivi,
simbolo di pace, arrestarono Gesù'.
La malinconia di circostanza del poeta,
dice il barbiere ai suoi pettegoli pazienti
e' data dall'ansia causata dallo stato di incertezza
sull'inatteso che non si puo prevedere
e sta per accadere
perché' ordito superiore del destino
sfuggito all'ordine costituito, dal Signore insondabile
fin dai tempi dell'abbattimento
del tempio di Salomone a Gerusalemme
Nonostante la cancellazione di dio
dall'ordine del giorno dei soviet,
gli stessi han conservato al meglio i luoghi di culto
per riconsegnarli intatti al binario della storia
Difficile dappertutto dimenticare
le atrocità' compiute in nome di Dio.
La voce che grida nel deserto
scrive anche sulla sabbia.
Come cantavo una notte sul traghetto
nel Tirreno in burrasca:
per sentirmi e farmi coraggio.
Mamma, perdonami e aiutami.
Fatti riconoscere, mi rispose la voce.
Chi sei?
Io, dissi. Tuo figlio.
Ti ricordi ancora di me?
Sono anni che non ti sento.
Il perdono lo concede
chi ha subito la monelleria:
chi l'ha fatta lo chiede, conta frottole,
finge di amare e cova la vendetta.
Ha sentito i fratelli mangiar la marmellata:
lui dormiva sodo.
Perdonami, mamma, la loro colpa è la mia.
Ormai è mangiata; ne faremo dell'altra.
Facile riconciliarsi con la mamma.
In segno di rispetto personale e religioso,
i pastori e i contadini dell'interno,
si scappellano come antica usanza,
commentano gli sfaccendati.
Si, se non si sparacchiano addosso,
aggiungono i perditempo in piazza,
per un costume più' antico.
Di esempi abbiamo bisogno
per capir meglio, più' chiaro e più' a fondo
Nostro interesse principale e'
non disprezzar nessuno
se non la delinquenza
di prepotenti spavaldi e arroganti
Lascio stare quel che non mi si confà
e perseguo quel che mi e' proprio
che più' allieta il mio animo
il genere a cui appartengo
e non posso essere altro
il carattere che mi sostiene
e non nasconde quel che sono:
un enorme ma inerme ipocrita
e un malconcio sedentario.
Il comando lo eserciti
chi non ha il potere di uccidere
e il potere sia quello della legge
che abolisca il male nella natura umana
e punisca il peccato
e non inganni l'innocenza del bambino.
Come e' che la malvagità' si insinua nel cuore?
Non parlo di guerra perché' l'abolirei.
Non c'è' rimedio.
Deve essere la cosiddetta tempesta divina
che scuote la terra e il mare dalle fondamenta.
La si e' sempre fatta e la si fa' sapendo
che la guerra è' sempre una catastrofe
di cui non si può fare a meno perche
e' l'ultima a morire con noi.
Ora più' di prima, con l'ultima guerra finisce tutto.
Saro' uno sciocco fuori del tempo,
ma mi piace assai svegliarmi
al canto del gallo d'Irillai.
Alla guerra si oppone la pace
che e' quella condizione periodica
per cui il fuoco cova sotto la cenere
per divampare arzillo con un soffio di zefiro.
Dal giudizio di Dio - (irreversibile, mai adirato,
costruttore del tempo e dello stesso tornare indietro) -
dipende il nostro futuro e spero proprio
che cada in mani più' buone e sicure delle mie.
Nulla tormenta l'animo piu' dell'aver fatto
quel che non avrei dovuto.
Non voglio essere salvato a danno di altri,
o trascurandoli.
Come fare a impedire al nostro animo
puro di dare adito alla malvagità'?
Come chiudere la porta del cuore all'invidia
se dalla porta passa il sangue?
Come e' che la crudeltà' trova spazio
nella mente assieme alla cura del gatto?
Non c'è' fortezza - dove ognuno dice la sua -
che sia impenetrabile alla malignità'.
L' ancora di salvezza dal crimine ci tira sottoterra.
Che significa domare le passioni della carne,
se non adeguare la natura alla cultura?
Che significa se non avvertire il forte, e non debole,
istinto primigenio della natura alla scoperta
della cultura che soavemente detesta la violenza?
Significa domare la carne nel senso
di mangiar moderato, piano e con garbo.
Significa far l'amore a letto e di notte,
senza dar spettacolo alla prole.
Significa coprire quelle parti del corpo
che turbano quando punge l'estro.
Insomma potrebbe significare costringere
il corpo perfetto a rispettare le regole conviviali
della cultura del vivere insieme, eleganti, puliti
e pietosi come pulcini che hanno appena rotto l'uovo
per la luce del nuovo mondo dove la natura
regola la cultura e la cultura regola l'esistenza.
Forse il binario della salvezza potrebbe essere
il binomio natura come materia e sostanza
e cultura come spirito che guida con giudizio la vita.
Sul vedere a fondo
Chi non gioirebbe se col solo primo sguardo
potesse capire l'animo dell'interlocutore
che vede per la prima volta?
Nei nuraghi, fino al tempo dei fenici
nidificavano le janas di millenaria vita
per esulare dai confini del tempo,
come le fatine celesti e le fenici,
che comandano i venti e i terremoti
e le boboroscine senza salario
che mutano di continuo il mondo
Quando nella gran Libia si costruivano sfingi,
fari di marmo e piramidi,
in Sardegna si edificavano i nuraghi
che il vento si curava di smussarne gli angoli
Mutevole e' lo stato dell'animo
La tramontana di Orune fa la punta
alle corna del bue
Il vento di Bosa indica le nasse alle aragoste
Altri venti non conosco,
ancor meno quelli che fanno girare le pale
Riempi la casa dei colori del giorno
e appiccica sulla porta delle stanze
sobri ed eleganti versetti che le riguardi
Sul parlar chiaro
Chi non vorrebbe essere ascoltato
come quel signore che dirige le aste
dove il silenzio e i soldi pesano più dell'Etna?
Le ultime notizie perse dal barbiere.
Al gioco del giorno.
Acqua fresca dalla brocca contro ogni furia.
Appena alzato versati. acqua fresca sul capo
per cacciar via il sonno sacro e la profana cispa.
Senza nulla perdere. Bene.
Non un giorno senza una chiacchiera. Bene.
Senza chiacchiere non si fa la storia.
Senza vaticini non si parla del futuro.
Perché' le teste degli antichi barbuti
erano perlopiù' calve?
Per la evidente saggezza e non per le frottole.
Il rientro a casa ognuno lo descrive come vuole.
Gesù' con sacra furia cacciò' dal tempio i bottegai
che vendevano fagioli e lenticchie condite
con saporite cotenne.
L'inatteso giunge sempre all'improvviso.
Il finocchietto selvatico si adatta all'agnello
in umido, non solo il carciofo e le patate.
Solo dagli specialisti son rivelate le sacre scritture.
Dal rilievo nel quale uno siede
si capisce l'importanza che gli si da.
Buon per lui e per chi gli porge le pantofole.
Quel che a tutti e' noto vale poco.
Cio' che e' facile avere non manca a nessuno.
Il costo del rovo e' estirparlo,
il costo del grano e' coltivarlo.
Giusto e bello che chi sa lavorar la terra
ne abbia una giusta misura
per coltivar grano, olio e vino per la famiglia.
Molti di noi simili usano trascurare l'evidenza
per amore dell'inverosimile mistero occulto.
Quel che non conosciamo
aspetta la nostra infantile curiosità'.
Dacché' mondo è' mondo
i ladri non visitano le case aperte
e trascurano le casseforti vuote e spalancate,
ma scassinano le case chiuse
dove cercano valori nascosti
e' colpa dell'educazione religiosa che incanta
il mondo lampante con uno segreto inesistente,
misterioso, inverosimile e falso.
Dal poco che sappiamo
la facciamo facile per poter sapere tutto.
Ci dicono che questo e' ''omissis'',
ecco appunto quello vogliamo conoscere.
E' il segreto impenetrabile che affascina
il nostro animo questurino.
Chi visita Irillai loda come prima cosa
le sue abitudini.
Innanzitutto l'ospitalità' su cui insistono
gli opuscoli turistici.
Chi non dice male di me merita che lo inviti a pranzo
dove sarà' servito di pane carasau,
agnello, casu marzu e vino di Marreri.
Chi di me sa la verità'
me la comunichi senza peruna enfasi.
Di chi mi elogia in pubblico ne terrò' conto
nel testamento e non avrà' meno di un libretto
senza titolo e senza nome dell'autore.
Chi esagera la velocità' nella mia fuga
dal campo di battaglia non sia creduto
perche' e' falso poiche' in ogni campo
ero un innocuo spettatore.
Non ho alcuna autorità' su di me,
figurati se voglio esercitarne un unghia sull'ombra altrui.
Sono sempre solo con l'animo all'erta
ai richiami della coscienza.
Sono sempre solo con la coscienza
che mi vigila lo stato d'animo.
Il primo dovere della mia coscienza
e' sorvegliare che il mio stato d'animo
sia volto al bene
I soldi non son tutto, e' vero,
ma il tutto senza soldi e' ben magro,
si, smilzo e quasi certamente volatile
Le crociate volevano la custodia della tomba di Gesu'
morto in croce perdonando come un gentile pagano
il cattolicesimo ispanico-vaticano del 1492 si accanì'
contro gli ebrei perché' lo crocifissero con l'otre vuoto.
Vivi con naturalezza quel che sei
- semplice e' il mio stile di vita
e faccio quel che posso -
e quel che fai non sia deprecabile.
Non giudicar male chi non scaccia
la mosca dalla sua merenda.
Umile preghiera di Predu Fava, arso d’amore
per Kikina Karai principessa d’Irillai.
- Lasciati abbracciare, mia bella Kikinuccia.
Salute a te, mio ovetto sodo, sale del mio senno
e pantofola dei miei passi.
Kikinuccia, non perdere per me i tuoi boccoli.
Attento alla bava, che non ti coli il naso.
Sento i tumulti del tuo cuoricino.
Vedo la salute che ti manca.
Quel che perdo spero proprio che sia tu a ritrovarlo.
L'ordine del giorno è in vigore
e, per il bene del mondo, rispettalo.
Prima viene l'ordine di amare Kikinuccia.
Ti auguro di trovare quel che cerchi.
Amarti, e far entrare la mia vita laddove nuova vita esce.
Dio ti ascolti e metta il tuo amore all'ordine del giorno.
Lasciati abbracciare, mia dolce Kikinuccia,
e insieme ristabiliremo l'ordine nel mondo.
Facile esser buono da vecchi
con i capelli bianchi
quando si sta bene a pranzo con un uovo
nella minestrina calda
e una tazza di buon vino che suscita l'amore.
Un pensionato che invecchia
con ogni varietà' di tempo
se ne infischia di fare il temerario
sfidando i generi alimentari,
gli basta poco se non manca il buon vino.
A che serve la regola restrittiva
se non fai nulla di male?
Basterà' che la temano i delinquenti
per non finire ai ceppi a mangiar verdure
come premio in merito
alle loro poco serie inclinazioni.
Per conto mio, sorveglino pure i miei passi
e vedranno che non ho un bottino in spalla
ma un fardello che non offende nessuno
non faccio investimenti aleatori
vado sul poco sicuro, sull'IBM che è salda
sui Francescani e sui resort della Salaria
che oliano il capitale
Ero quel che sei ora
e ai tempi miei sono stato come sei
e saremmo stati uguali come i giorni interi
e, dopo la tua vita politica, sarai come mi vedi
sono stato come te una volta,
quando il cibo era genuino
e potevo fare il mozzo
in un veliero da pesca in alto mare
Quando mi vedo non mi piaccio, certo,
ma sono quel che sono e non posso
altrimenti dato il soffio divino che l'ha voluto.
Eppure son convinto che nessun dio
può farmi star male.
Non c'è volumetto il cui contenuto
non abbia il proprio modo
di trattare le parole centrali e marginali
Non so da quando la terra gira
non so come la faccenda sia cominciata
non so se il Sistema Solare sia figlio del sole
che brucia sempre e non si allontana mai
ma son come costretto a pensare
che tutto ciò che sulla madre terra appare
sia fermentato dal giusto equilibrio
di sole caldo e freddo siderale,
compresi noi spuntati dal suolo
come piantine di prezzemolo.
Esclamazione del podestà d’Irillai
ai sottoposti del Municipio:
- Oddio, fate che non manchi il filindeu
ai compari di Ohiai Benimindhe
il giorno della vendemmia!
Cos'è più bello e facile da capire,
che noi si sia caduti con i boccoli d'oro
per accidenti da qualche regione del cielo
o spuntati spontaneamente calvi
dalle fertili terre sulle rive del Nilo e del Cedrino?
Ci han sempre detto – e ci abbiamo creduto -
che durante il cosiddetto conclave
volteggiava (non sempre visibile)
nella cappella sistina la bianca colomba
dello spirito santo e risultasse eletto papa
il fortunato sulla cui spalla vi posasse il bisognino.
Ora mi vengono a dire che i cosiddetti cardinali
votano il migliore di loro come un normale presidente
di un prosaico consiglio di amministrazione,
anche se su suggerimento dello spirito santo
Solo agli atei si addice la certezza
dell'uomo in croce: tutti i figliol di Dio
son morti come i tanti
che li ha preceduti e seguiti.
Ecco il cortile con la pergola del club
di comari e compari di chiaro spirito
affiliato al circolo Voltaire d’Irillai
ostili solo agli stupidi, ai fanatici pronti a uccidere
e agli intolleranti pronti a metter fuoco alla pira
La sbornia peggiore?
L’ultima. La più difficile da smaltire.
La maniera migliore per superarla?
Ricominciare. Come sanno bene gli alcolisti.
Bene, dunque: fare luoghi di culto
per adorare il dio del cielo aperto;
il rito della vita: meglio uguali dentro, al chiuso,
che fuori liberi e diversi. O malati e perversi
Dio, la decadenza è il periodo del rilassamento;
riposa, dunque, e infischiatene
come lo zefiro dello zaffiro
Mio dio, chi non vuole essere dimenticato,
ogni tanto si fa ricordare...
..così la fame si porta al ristorante
dove ci si vanta di mangiar tanto.
Chi non ha servitù in casa, quando può fa lo snob
e si regala un pranzo in trattoria,
dove la fame è passata all'ora di pagare.
Vado ogni giorno in piazza
e vedere quelli che stanno meglio di me;
quelli in condizioni peggiori stanno alla finestra
di casa per vedermi passare, qualunque sia lo stato
che mi accompagna in quel momento,
essi lo fanno proprio e dicono:
Guarda Lubre, col naso color aceto dal vino bevuto
- sapendo che chi parla può essere mendace,
convinto com'è che sia il mondo a trarre in inganno.
Chiese la lepre al coniglio:
Chi è nato prima
Boelle o Merzioro?
Merzioro,disse il coniglio.
E il coniglio chiese alla lepre:
Chi è nato prima
Il fagiano o la pernice ?
Il sole è al suo ultimo giorno
E morte son già le stelle
La luna con un singhiozzo
Rotola a valle sulla terra
Che lievita come un pane nella notte
E sopra il calmo mare galleggiano
Senza bara canottieri, sardine argentate
e pollame iridato
Mentre dalle cime spiccano il volo
i ricordi così leggeri e pii
E vanno a dileguarsi nell’aria sobria
Senza paura di confondersi
con i sogni degli empi
Tutto ciò che è stato
poco più fù che l’esalazione mortale
di quel che doveva accadere
Ora con un ciao solare tutto si dissolve
nel quieto far della sera
non è stato niente male
basta accontentarsi di quel che Iddio ci dona
Il cuore funziona meglio
se quel che pompa scorre senza intasarsi.
Ungo l'intestino dove meglio scorre la brodaglia
che fa i boccoli ai capelli.
La buona coratella fa sentir meglio la carcassa.
Non andar per campi senza un bastone in mano
che ti aiuti se cadi e difenderti dai cani
Abbi cura del corpo e, come si deve,
non trascurare la mente che ha in carico l'animo.
E
La morte ci segue passo passo
ma finché non mi fa lo sgambetto
trovo buona perchè innocua la sua compagnia.
Nulla è più aderente del vestito
- la ben famosa pellaccia -
con cui la natura ricopre i suoi frutti.
Mi piace fare da me - e per intero - i miei libretti
come un orfano e vedovo che si lava da solo
e mai affida ad altri la cura del proprio corpo,
cucino da me le mie castagne, taglio da me
le mie mandorle e gusto da me le sante nocciole
Devo essere consapevole di quel che sono,
me lo ricordo ogni mattino
mai sorvolare sulla mia condizione,
mi ripetono le voci sulla strada
che quando mi interrogano sugli errori
mi chiedono il perché' me li attribuisco.
Sbrigo da me le faccende domestiche;
trascuro i vetri perché' sulla loro trasparenza
si avventano intere cosche di mosche.
La lettura che mi fa riflettere
e' il diletto che soccorre la mia vecchiaia.
E dove c'è' sentore di lode usa il plurale,
diceva la mi' mamma con un ceffone.
Fai qualcosa di tuo, semplice,
discreto e originale,
fallo pensandoci, mi dico,
da curioso viatico delle giornate.
Vestiti come ti pare, tanto, comunque ti copra,
sarai sempre sbilenco.
Ovunque stia sto bene se in compagnia
dei vecchi compagnoni del passato
mai parchi di bei richiami
alla mia malcelata inconsistenza.
Non ho mai pregato per i miei cari defunti
(che vedo immortali finché' ne ho memoria)
perché' non credo che patiscano
fino a che' stanno dentro di me.
Ho ballato ben poco finora,
ora e' tempo di recuperare il perduto,
quindi meglio che mi affretti,
prima che la vecchiaia mi abbracci
al posto della nobildama sempre disposta
a guidarmi nella nuova danza.
Il cielo sopra di noi e' quel luogo speciale
dove tutto ciò che ruota
e' contemporaneo di quel che ci sta sotto.
Bisogna fare per vedere se ne sia valsa la pena.
Parla come ti viene,
tanto in te nessuno sospetta affettazione
Dio non è' il solo capace di creare,
distruggere e rifar tutto, non è il solo
perché' anche noi siamo capaci di catastrofi
e ricreazioni.
Solo che a noi manca la femmina, se non c'è'.
Ripensando agli inizi, la femmina del signore
e' una nuvola come Nefele:
nuvola dalla molte forme
fatte da Dio per divertir le genti.
Perdio, alle femmine bambini da allevare,
pettegolezzi da filare e panni sporchi da lavare.
Al maschio la caccia, lo stadio
e la chiacchiera all'osteria.
Giove prese in moglie la sorella istruita
perlomeno quanto lui alle cose mondane.
E' sempre meglio una dolce moglie
a una vita che senza e' la più' misera del creato.
Anche il cappone e' ostile all'aver moglie.
Dio lo invia da Maria per annunciargli
che ha in grembo la salvezza del mondo.
Facciamo che ogni buon rischio meriti di esser salvo.
Il dio del mondo non ha bisogno dei nostri pegni.
Al Signore e' costato meno creare il mondo
che farsi conoscere dalle creature che lo popolano
col lavoro, le feste, i sacrifici e la pulizia del corpo
per purificare lo spirito.
Apparenza e sostanza sono come notte e giorno.
Non so cosa sia gradito a dio che non lo sia anche a noi,
né il turpe e l'empio che non condanniamo.
Separati dalla delinquenza e sarai pio.
Al cibo che bisogna di molti condimenti
preferisco quello che ne fa a meno
e di salse, di spezie e insalate varie.
Un pesce salato con un filo d'olio, un pezzo di cacio,
un filetto di carne poco cotto, tre ravanelli
e vino appena munto da un vecchio stomaco di capretto.
La bontà' del pasto non sta nel bel piatto ma nella pura fame.
Gli animali non adoperano le mani per mang iare,
noi sì, e ci servono a far bocconi misurati
che non ci soffochino ingoiandoli senza averli masticati
come usano le galline e gli ingordi.
Certo, spaghetti e minestrone bisognano di cucchiai e forchette,
ma per un tocco di cacio e presciutto
ne faccio volentieri a meno.
Che senso ha scegliere il cibo trascurando il sapore?
Perché' ognuno non può vestirsi come gli pare?
Perché' non mangiare se non per indispettire il corpo?
Perché' far cerimonie se manca il re?
Perché' non riposare quando si e' stanchi?
Rispetta i tuoi simili se non vuoi amarli
Il verbo eleèo, ho compassione
quindi la misericordia e' aver compassione,
elemosinare e' far la carità'
prepotenza e' sfottere deboli e poveri
fare il bello e cattivo tempo in casa e fuori
i prepotenti son violenti con i deboli
che sopportano la violenza con fierezza
fuori son violenti col rischio di prenderle,
dentro casa con la certezza di darle
bello e' voler bene come natura comanda
ai fiori e ai frutti che non si fanno dispetti
qualora cerchi di intuire quel che sto per sentire
faccio sempre una sciocca figura
se poi tento di sintetizzare quel che sto per dire
non mi capisco neppure io
che non sopporto gli intolleranti
e le stupidaggini del giorno d'oggi
ho difficoltà' a sopportarmi tra la gente che parla
e ascolta invece di leggere le poesie di Leopardi
c'e' chi sopporta tutti e io invece no,
perché' non ho spiccata la facoltà' di adattarmi alle circostanze
credo che l'adulazione sia una perfetta,
e se riuscita, una bella presa in giro
in paese mi rispettano e finora non registro altro
dispiacere oltre qualche inevitabile spintone
vivo a modo mio per non andare in collera
con chi non legge Cicer, sono impassibile ai funerali
e per timore della morte son quasi affettuoso
così ringrazio chi mi aiuta ad attraversare la strada
e lo elogio per la sua gentilezza
Il mio stile di vita? Non far nulla se non costretto dalla necessità'.
Modesta sia la paga di chi serve con onore
e senza errore la Repubblica.
Sia libero e fiero di farlo e, se non danneggerà
il bene comune, avrà' la sua parte d'onore
nella gloria della Repubblica.
La politica dovrebbe essere la sostanza
del nostro modo di vita migliore
- arte, pietà' e etica -
poiché' esprime le regole che la collettività
si da per stare insieme.
Quando non sai cosa fare pensa a come viver meglio
metti l'idea su carta e ti farà' bene
poi ti verrà' spontaneo continuare
e l'impegno preso giunto a maturazione
ti soddisferà' come la ciliegia
e il fico maturo che nessuno ha coltivato.
Pensa alla provvida natura senza offendere nessuno
vicino e lontano come le stelle e la luna.
La provvida natura ci affida la vita
come al fico affida la dolce maturazione
Ogni neonato nasce buono,
compito del mondo nuovo che l'accoglie
e' conservarlo puro il più' a lungo possibile
per volontà' della provvida natura.
Non ho mai comandato nessuno
e inorridisco al pensiero che una persona
- in tutto simile a me se non migliore -
mi possa riassetar la casa su mio comando.
Necessario mi e' che il corpo sia sano e pulito,
non che sia profumato come una rosa.
L'abbandono dei vecchi e dei malati
- inabili a sostenersi - in un luogo dove morire,
ha a che fare col concetto del Vecchio Catone,
di ''non sfamare le bocche inutili''.
Teoria ''della scarpa vecchia''.
Ho terrore di un mondo siffatto.
Non più' alla corte dei miracoli riposano i vecchi oracoli?
Tempo fa si sacrificava alla luce del sole,
ora i miracoli si fanno in sala operatoria.
Tanto per iniziare c'è' il taglio del cordone ombelicale
e per finire l'ultimo respiro.
E' esistito davvero un periodo
in cui gli umani erano vegetariani?
Al principe del creato concede davvero,
la provvida natura, di fare quel che gli pare
per ''meglio vivere'' e durare più' a lungo?
E' il principe del creato che si concede Le Leggi
in virtù' della ''sua'' giustizia
che dovrebbe essere la più' buona e la migliore.
L'umano dovrebbe essere per sua natura
fondamentalmente ''buono''. Capiscono gli animali?
Pare che il gatto mangi l'erba per vomitare
i propri peli che ingoia quando si lecca.
Se capiscono e' giusto ucciderli?
La provvida natura ci fornisce di agnelli e capretti
come di cocomeri e meloni e cetrioli e ravanelli?
Dio e' la nostra idea di (di principi del creato) giudice giusto,
eterno e incorruttibile, che guida la provvida natura che ci sostiene.
Conosco Dio da come ne parlano gli altri
e se c'è' davvero ed e' buono vorrei essere come lui,
se non c'è' non ci sono nemmeno io
che son meno che niente, molto meno
di come sarei per sempre vivo al suo fianco,
ecco, al mio niente manca l'eternità' del viver bene.
Penso a Dio per esser piu' buono,
sempre allegro e molto più' festoso.
Ehi, dico, voglio esser sempre più' buono.
E riconoscente.
Il bene e il male stanno al mondo come il giorno e la notte,
come l'uomo e donna, come il sole
libero paterfamilias e la luna magna mater
che lo segue dappresso come l'ombra segue la luce,
come il fuoco e l'acqua, come il mare e la terra,
come il lontano e il vicino, come l'aria e la morte,
il leggero e il pesante, il dolce e l'amaro,
il rosso e il nero, il curvo e il dritto, insomma
la linea e il cerchio, la verticale e l'orizzontale
Hannah e Erasmo sono i nomi dei miei occhi
che vedono il mondo meglio di prima
della prima cataratta.
Le leggi garantiscono l'armonia delle parti,
difendono il tutto e proteggono la parte.
Come in uso presso gli antichi,
il pigro non si allontana dalla sua ombra.
Le leggi servono all'uomo che le serve rispettandole.
Quando becca l'uovo il pulcino si rifocilla con se stesso.
L'ombra accompagna il corpo finchè c'e' luce.
Certo il corpo è' più' leggero
se non si rimpinza come il porco.
L'uomo buono prende per buona anche l'offesa.
I dispiaceri li ho sempre patiti da me.
Non tutto è' opportuno a tutti.
Il nonno diceva che il suo vino
era stato fatto per esser bevuto
poco alla volta e, piano piano,
dopo il lavoro a stemperar la fatica.
L'uomo e' unico perché' disposto a credere quel che gli pare
Nomadi e stanziali, chi vagabonda con i piedi chi con la mente
A Irillai chi ama la natura
risale la corrente del Cedrino fino alla sorgente
quelli che la natura si accontentano di rispettarla
mostrano di apprezzare il succo nella fattispecie del vino
Di quel che ho vergogna non dico
e per non sentire mi copro gli occhi
non ci sono per nessuno nei miei giorni squallidi
vivo al buio dove tutto è' lecito
per via del pudore che non mostra quanto offende
non guardo negli occhi quel che non dovrei fare
ecco, e' la vergogna che rifiuta di mostrarsi e vedere
quel che solo un braccio armato
esprime come il volto con l'ira negli occhi
meglio la notte oscura dove solo l'amore vede quel che fa
senza gli occhi che non vedono quel travolgerà'
perche non nel volto si nasconde l'animo
nelle rughe della fronte stan gli appunti di chi indaga.
La mia verità' è' che siamo un prodotto spontaneo
della Provvida Natura
La sostanza della vita dovrebbe essere una Esistenza Garbata
Il mio credo e' che nulla ci guidi se non la Nostra Ragione
Egli, che trascurava sodalizi vedovili,
si lasciava crescere i capelli sulle orecchie
per nasconderle quando si arrossavano
e, per il troppo vino, e non per il gelo,
tendevano al viola.
Solo la liberta' e' soggetta alle sue si vaghe regole.
La reincarnazione dei corpi
e la fantastica trasmigrazione delle anime
precedono l'evoluzione delle specie sulla terra.
L'uomo ha del divino perché sa' quel che fa'.
La semplice verità' sta' nell'evidenza
di quel che facciamo perché siamo.
Mi conosco dal quel che vedo e so dei miei simili.
La sete di conoscenza e' la voglia di sapere
sempre di più' e finir così per ubriacarsi.
Insegnare ai bambini a far del bene
si corre il rischio di farne degli adulatori.
Apprendi, rifletti, attua.
Poi scrivo per adornare i miei giorni.
Scrivo da autodidatta
di quel che accade nel mio mondo
come puo far chiunque
che, se poi sara’ soddisfatto dal risultato
può continuare gratis
e incassare l’utile per se stesso.
Il talento, se c’è, prima o poi si mostra.
Come il sedano, i fagioli e la cicoria
che riempiono la pancia di ardimento.
Quelli che stimo accompagnano i miei giorni
e ogni sera fan baldoria nel mio animo
e dicono che gli esempi servono
a spiegare meglio per meglio capire
e con gli esempi dei migliori del passato
a farci capire come e’ meglio vivere.
Non so che genere di genitori siano
quelli che non impongono ai loro figli
la distinzione tra bene e male
forse perché essi stessi
sono nati orfani da vedovi.
Chi bussa alla porta - fatta per esser chiusa -
ha bisogno di qualcosa.
Fa in modo che i bambini capiscano
il senso comune delle cose
e i vecchi intrattabili - (non sempre rispettabili?) -
non spazientiscono con i loro passati costumi.
Ottimi i genitori che riescono a trasmettere
il loro sapere alla propria prole
nel giusto tempo per la maturazione.
Il bambino va accompagnato con la ragione
fino all’età della comprensione.
Come far capire al bambino
la differenza tra giusto e ingiusto?
Fargli conoscere il gelato e poi mangiarlo noi.
A Dio nulla si addice più che dimenticare
i mali trascorsi senza odiare alcunché.
Il vino ci inebria - rafforzando l’animo -
come un acconto dell'eterno paradiso
Non so nulla dei sardi antichi,
oltre le tracce nuragiche non c'è una mappa delle coste,
mentre a Creta navigavano e costruivano labirinti
e il loro re finì addirittura giudice dei morti
di recente ho saputo che a Gela ‘’ricca di grano’’
è morto Eschilo il primo dei tragici,
dove è stata trovata una lapide che lo ricorda.
Agli antichi sardi è mancata la fama delle loro opere.
Forse non avevano l’ardire a cui la fama dà voce.
Perciò alle fave fresche si addice la menta
che ne accompagna la cottura.
Scopo di chi viaggia è conoscere il mondo
e il cielo più chiaro e profondo di notte
che nel giorno più luminoso
In mezzo al mare non si può dire che non sia piatto
se non appare una vetta all’orizzonte
Il mondo espelle chi è arrivato alla meta
dopo una vita passata a spingere i muri
per allargare la casa.
I sedentari fanno orti e giardini,
i nomadi riducono i campi altrui a fette di cocomero,
come i raffinati del palazzo
che da fazzoletti quadrati fanno triangoli
per dare a intendere di aver esplorato il mondo
La tramontana di Orune che corre verso il Gennargentu,
riporta sul cielo di Irillai le male parole del passato.
Come credere che un dio per quanto potente
possa preferire un popolo a danno di un altro?
I mali del corpo mettono l’animo in subbuglio,
così i mali dell'animo deperiscono il corpo.
Sii prudente con chi a tutto antepone
il suo tornaconto, perché e un ingordo
che odia l’acido odore delle ascelle.
Costui prima di far lavatrici e aerei
creava idoli guerrieri
e fantasticava come un oracolo
di prossime macellazioni di nemici barbari
e poi sull’arrivo del cugino
che avrebbe fatto giustizia in nome del padre
Cibo al corpo il corpo allo spirito
lo spirito alla copula dalla copula all’indole
di cui ciascuno è responsabile
Leggo quel che mi aiuta a star bene
e non quel che mi rende l’animo più misero.
A Tiscali i bastonatori dei padri per la vile moneta,
venivano essiccati al sole
fino ad avvenuto pentimento,
come Prometeo.
I crimini compiuti nel paese non siano dimenticati
e siano perciò scritti sulla facciata del Municipio,
che si sappia di quel che siamo capaci.
In Omero Atena parla ai suoi eroi,
nel vangelo è l’angelo messaggero
che parla alla Madonna madre di Dio.
La Fondazione del Credito dei Barbieri
finanzia una ricerca sul campo
per motivare il perché i priori di san Francesco
adornino la nicchia del Santo con mazzi di asfodelo.
Veloce come il vento c’è il rumore che trasporta.
Cambia l’ordine delle parole
ed esse mutan di senso nel ricucirle
In chi credere: in Omero e Esiodo o nella Bibbia?
La fonte delle parole sta nell’intermittenza del respiro.
Fu la Magna Mater sarda
a cuocere al forno il primo pane di grano
alimentato dall’olivastro che il Sardus Pater
potava e innestava e donava in giro
rametti di pace del suo uliveto
dove germoglio’ Zuanchinu e.remitanu
il primo Baroniesu regale come vittorio emanuele
che generò il primo popolo sardo
che rese piano e ricco di asfodeli il Campidano
con la sola zappa di sua invenzione
adatta alla sua altezza e a ogni risveglio
traeva dalle orecchie una coppia d’api
che riempivano di miele
i tronchi vuoti delle prime vecchie querce.
A Gorropu puniscono gli assassini acceccandoli dai corvi.
Amnestia o ‘’ non se ne parli proprio più’’
cioè dimenticare le brutte cose del passato,
da Trasibulo che la propose
dopo aver cacciato i 30Tiranni.
Trovato in una grotta del Supramonte
illuminata e riscaldata da un cono solare
un enorme uovo primordiale
grande come la Chiesa di Lula
con l’altare della Misericordia
che ha l’apparenza di essere stato covato
da tempo immemore del primo sole
subito battezzato come l’uovo di Tiscali e Lanaittu
nel cui rosso interno si legge una scritta
in sardho anthico
tra le corna di un muflone di nome Prospero
- parlate piano o tacete se no si rompe -
per cui le banche svizzere
hanno lanciato un’offerta che non si può rifiutare:
son disposte a sborsare cinque anni
di programmazione regionale sull’unghia
del dito mignolo pur di vederlo
galleggiare sul lago di Lugano bella.
Il buon dio unico e solare
pare non gradire che lo si raffiguri come un mortale.
Le fave flatulenti da sole
o con la menta rinfrescano l’aria.
Boliton, una merda
L’oro che cinge collo e polso
e adorna il seno delle belle donne
è causa delle più belle e cruente liti familiari.
La ragione è la giusta misura delle cose
che esprimo, per esempio
mi piace stare con me e leggere e scrivere,
ma metto tutto da parte
se sorgono doveri verso i miei simili.
L’uomo sboccia alla vita come un carciofo di Samassi
che scruta l’orizzonte dove si avanzano tenendosi per mano
la legge e l’illecito, la bontà e il cattivo, il giusto e l’ingiustizia,
il certo del giorno luminoso e l’incerto della notte oscura.
Chiamiamo animo quel che la mente vispa esprime
per muovere il corpo in armonia con l’equilibrio del mondo.
Mi vien da pensare che noi sì muoia pensierosi
come se avessimo dimenticato il sugo sul fuoco
che potrebbe bruciare la casa senza tante cerimonie
La superstizione ci difende dal male
La ragione modera, stempera e livella.
La vergogna è il senso del pentimento
Ho agito perché comandato,
dice la pseudo coscienza della ciurma
‘’C’era ad Atene un altare della Misericordia
e chi vi si rifugiava era protetto dalla città
e non consegnato ai nemici,
così salvarono i figli di Ercole e la figlia Macaria
si sacrificò per la famiglia e per la nonna Alcmena
che cavo gli occhi a Euristeo
dopo che Ilo o Iolao gli mozzarono la testa’’
La vite e l’ulivo, il mandorlo e il ciliegio,
il fico e il melograno, in tavola per laute cene
Il vino scioglie i nodi di un giorno di lavoro
e fatica e non meno dell’olio scioglie l’intestino
Il fico d’india è la purga del povero pellegrino
che va per santuari a purificare l’animo
I ricchi nulla trovano più emolliente dell’olio
di ricino e lo bevono per la famiglia in salute
All’ospedale dei clisteri sanno, dall’analisi del sangue,
quanti litri di vino hai bevuto fino all’ultimo prelievo
e di ogni alcolista che muore pesano il fegato
per vedere se è più leggero del sughero
e capire perché con la morte la testa perde
l’umana sembianza e assume quella del cinghiale
del Supramonte che fruga la terra o quella dell’astore
(‘’canneddharju’’ poiché lascia cadere dall’alto
gli stinchi ovini pieni di midollo) fottivento
che mangia carne viva e cruda
o la testa dal collo lungo del ‘’gurturju’’ o avvoltoio
che se ne infischia dei vermi nella carne putrida.
Ai fannulloni piace la carne arrosto
e le puerpere van ghiotte delle pastarelle
e i fanciulli si deliziano con le frottole.
‘’ Quando nel VI sec. d.c. l’imperatore Giustiniano
impose la chiusura del tempio pagano
dell’antica Philae sul Nilo,
i cristiani sfogarono il loro fanatismo religioso
sulle belle strutture del tempio,
in particolare scalpellando le statue di Hathor e Iside.’’
Le divinità olimpiche si portarono in cielo la nave Argo.
Languido è chi non sente stimolo per uno
caparbio è invece chi non sente ragione
e continua a cercare nel passato un antico regno sardo.
Il dio monoteista assunse in cielo la natura
come moglie e madre dalla terra.
Ringraziamo - innanzitutto - il nostro benefattore
quel vecchio imprecisabile, Bantoni Baioku
con lo sguardo acuto di colui che non mente
che frena l’impeto dell’animo dicendo di calmarti
prenditela comoda, suggerisce, e cambierai idea
siediti mi dice, e quando l’ira ti assale lasciala svaporare
Fino a quando risale la memoria dell'uomo?
Chiunque abbia un pezzo di terra
è convinto che il sottosuolo
nasconda un suo tesoro.
Chi ama ed entra nel recinto
del santuario di Lula, in pellegrinaggio,
non ha tempo da perdere.
Chi fa sesso con passione
non è di questo mondo.
Mi succede ogni volta così e mi pare
di essere sempre nell’altro mondo.
Che mangerà un re, un presidente
o lo stesso Iddio,
dopo aver concesso una grazia?
La giusta luce è quella
che illumina l'amor mio:
la nobildonna Efisia Mureddhu
d'Isporosile, principessa d'Irillai,
ereditiera delle terre d'oriente.
Dall'antichità vive nelle nuvole
- sa linna birde murrunzata e bocat fummu -
- sue su sellere
a nas’è corroneta tintu ke ravanella-
ho gli anni vissuti con te
che animano i giorni che rimangono -
-nella gola di Gorrophu scordati di debiti e crediti
ricordandoti di Tiscali lontana nel tempo-
-Il naso sente prima di vedere i fiori
in quel che non per caso c’è nel vaso-
-l’uomo fa ricchi regali alle belle donne
che amano le radiose lusinghe
e nel frattempo il lui adorante si gratta
dove più prude la mania
affinchè non si esasperi con i sacri piaceri
dei più co-s,ospirati desideri che :
nei banchi dei mercati
si vendono a dozzine come le uova-
che s’ammoscia come un ciclamino
al primo tocco del mezzodì -domanda in vaticano se assumono tristi maniscalchi
che passano il tempo ruminando sul lavoro-
-C ‘ è chi si sente obbligato a imporsi libertà
che a tutti gli innamorati è concessa
-la luna è come la padrona - che nel cielo - accende le luci di casa
come chi amministra con la benevolenza la sua provincia
e trova che nulla sia così brutto
che non possa essere coperto da un manto immacolato
-l’indole è la timida componente della coscienza
che si rivela a cose fatte
chi è d’indole buona mostra la faccia volta al bene
chi volta la faccia maligna è d’indole malvagia

